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Da destra: Silvia Ghelfi, Stefano Carnini, Roberta Bottà e Luca Simoncini di Ghelfi Ondulati.
Una firma, un logo, una storia Quella del logo di Ghelfi Ondulati è una storia nella storia dell’azienda. Ripropone, infatti, la firma apposta da Giuseppe Ghelfi sulla prima – e unica – cambiale destinata all’acquisto della prima macchina per la produzione delle scatole in cartone ondulato dell’azienda valtellinese. “Onestà, sacrificio e innovazione: sono i valori che mio padre ha impresso all’azienda e che oggi continuano a contraddistinguerci. Quando decise di partire con la produzione di scatole in cartone, si avvalse delle cambiali per compiere il primo passo, ma non le utilizzò più in quanto seppe costruirsi un rapporto di fiducia con banche e fornitori. Quel rapporto consolidato con tutti i player della filiera ci caratterizza ancora ed è un altro dei valori fondanti della nostra realtà”, ha spiegato Maria Grazia Ghelfi.
osservato da vicino l’evoluzione di questa tecnologia e siamo convinti della sua portata rivoluzionaria: il digitale trasformerà il mercato del cartone ondulato e i suoi prodotti – portando valore e rendendoli più interattivi, anche grazie a un utilizzo mirato dei dati. Noi vogliamo essere tra i primi ad abbracciare e promuovere tale cambiamento”, ha aggiunto Esposito. Primi passi verso il digitale
Installato presso lo stabilimento di Ghelfi Ondulati nel gennaio 2016, il sistema di stampa HP PageWide Web Press T400 Simplex è stato finora prevalentemente utilizzato per effettuare prove, test e sperimentazioni. “I primi risultati ottenuti sono notevoli: la stampa ci sorprende per qualità e ripetibilità”, ha raccontato Luca Simoncini, responsabile progetto digitale. “L’obiettivo di breve termine dell’azienda è quello
di inserire il sistema nell’attuale produzione, sfruttandone i vantaggi più immediati in termini di flessibilità nella gestione delle tirature e del dato variabile e di semplificazione del ciclo produttivo. Si apriranno così le porte alla personalizzazione di massa anche nel settore del cartone ondulato, spostando il terreno di confronto dal costo al valore della confezione, ovvero la sua capacità di stabilire una conversazione mirata con il singolo interlocutore”. E per il futuro? “Uno dei primi obiettivi sarà quello di differenziare i mercati di riferimento, aprendoci in particolare a una collaborazione più stretta con i brand owner dell’agroalimentare italiano ai quali andremo a proporre prodotti innovativi. Tuttavia, è nel lungo termine che individuiamo le maggiori opportunità”, ha concluso Simoncini.
Valorizzare il territorio Il forte senso di appartenenza territoriale di Ghelfi Ondulati si esprime anche nel doppio impegno ambientale e sociale. Oltre a essere stata la prima realtà italiana nel mondo del cartone ondulato a ottenere la certificazione FSC, Ghelfi Ondulati ha contribuito allo sviluppo della cooperativa sociale Il Sentiero – impegnata nell’integrazione nel mondo del lavoro di persone diversamente abili – mettendole a disposizione un capannone per avviare un laboratorio di lavorazione del cartone ondulato. Avviata nel 1999, la collaborazione delle due aziende – che si considerano “parte integrante di una grande impresa” – ha consentito la crescita del laboratorio: a fronte di una condivisione degli scopi sociali e di un serio impegno imprenditoriale, la cooperativa genera attualmente un fatturato di 5 milioni di euro e investe costantemente per il rinnovo di impianti, macchinari e attrezzature.
Alcuni reparti produttivi dello stabilimento di Ghelfi Ondulati. Nella pagina accanto, vista dall’alto della sede produttiva dell’azienda, collocata nel cuore della Valtellina.
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