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TFR = Tutela del Futuro Reddito

TFR? Cambiamogli nome e significato sulla base degli attuali e prevedibilmente futuri andamenti economici per i lavoratori. Da Trattamento di Fine Rapporto di lavoro a Tutela del Futuro Reddito.

Se la Chiesa Cristiana, nella persona di Papa Francesco, ha rivisto e meglio precisato il lessico della preghiera più famosa, ovvero il “Padre Nostro”, rendendola più adatta alla contemporaneità, anche noi, nello svolgimento del nostro lavoro quotidiano dovremmo mettere in discussione determinate realtà. Chiamare con un nome più adeguato qualche cosa è di aiuto a rendere più chiaro e comprensibile il suo signi cato e ciò che rappresenta all’interno del suo contesto. Non ci sono dubbi: i nomi hanno la loro importanza. Ad esempio, il classico TFR, ovvero “trattamento di ne rapporto”, è stato il primo passo per sostituire quella che tutti noi in precedenza chiamavamo “liquidazione”. Quest’ultima, originariamente, nacque come “premio” o riconoscimento che l’azienda offriva al lavoratore dipendente per ringraziarlo degli anni passati a prestare servizio presso l’azienda stessa in conclusione del rapporto lavorativo. In seguito, con le lotte sindacali e con il susseguirsi dei rinnovi dei Contratti di Lavoro, divenne il “salvadanaio” obbligatorio che l’azienda era chiamata ad accantonare per ogni lavoratore dipendente e consiLe riforme pensionistiche e previdenziali che si sono succedute nel corso degli anni hanno portato a una diminuzione costante del rapporto tra l’assegno pensionistico che verrà percepito rispetto all’ultimo stipendio. Ciò comporta che il lavoratore quando terminerà la sua carriera per andare in pensione, anziché utilizzare il TFR per realizzare il sogno della vita, avrà la necessità di investire più risorse possibili sull’integrazione della futura pensione. Il TFR è trasformato da premio destinato a esaudire desideri a “salvadanaio” da destinare a esigenze primarie di sussistenza per il futuro. Per questo motivo reputo sia necessario e importante modi care il suo nome da Trattamento di Fine Rapporto a Tutela di Futuro Reddito, identi cando in modo più chiaro e concreto la diversa destinazione di questa somma di denaro quale investimento a sostegno degli anni a venire. Mantenendo così invariata la sigla TFR. Identica abbreviazione ma nome nuovo per ricordarci che, nel nostro personale bilancio, stiamo accumulando una somma utile per cogliere le opportunità che la vigente legislazione ci propone a tutela e sicurezza futura. Non un semplice contributo spezzettato da ritirare di volta in volta al termine delle diverse attività lavorative che il dipendente di oggi si trova a svolgere nel corso della vita. Maturare un accantonamento considerevole presso un fondo di previdenza complementare è importante perché permette di valutare, in base alle proprie esigenze, come utilizzare al meglio tutto il montante accumulato o parte di esso per l’erogazione di una rendita mensile che si addizionerà alla pensione pubblica.

di Sergio Facchini

steva in una mensilità aggiuntiva per ogni anno di lavoro. Somma a cui il lavoratore dipendente aveva accesso al termine del suo servizio presso l’azienda in questione che, spesso, coincideva con il suo intero iter lavorativo. Tale uso fa parte ormai di un passato lontano quando, con le regole di calcolo della pensione pubblica, si poteva contare su un trattamento pensionistico pari all’80% dell’ultima retribuzione e quindi utilizzare il premio accumulato negli anni per esaudire, al momento del termine della carriera lavorativa, qualche sognato desiderio. Ora la situazione è totalmente diversa. Il posto di lavoro non è più assicurato a lungo termine. Le aziende sono più soggette ad avere improvvisi tracolli. Il TFR in azienda è una “non scelta” che, a volte, può essere rischiosa. Lo “stipendio annuale aggiuntivo” deve essere assicurato chiedendo all’azienda di depositarlo annualmente presso un fondo di risparmio sicuro. Per il lavoratore è sempre più urgente piani care e strutturare il proprio futuro post-lavorativo per far fronte a una nuova realtà data da una parte dall’allungamento della vita media e dall’altra dallo spostamento in avanti dell’età pensionabile.