il Poligrafico, n. 120, dicembre 2010

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Giuseppe Meana

l mercato della cartotecnica risente meno della crisi rispetto alle arti grafiche tradizionali

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Il mondo della cartotecnica e degli astucci pieghevoli sta risentendo della crisi, ma in misura inferiore rispetto alle arti grafiche tradizionali che sono un settore più maturo. La cartotecnica lo è un po’ meno, anche se negli ultimi anni sta raggiungendo la maturità. Dagli astucci al cartone ondulato, è un mercato legato all’andamento dei consumi e ovviamente risente di un loro rallentamento, ma rispetto alla stampa commerciale che deve affrontare anche proble-

mi di globalizzazione noi siamo in qualche modo espressione del territorio in cui operiamo e la concorrenza estera è meno forte, anche se Turchia, Grecia, paesi dell’Est europeo e India cominciano a farsi sentire in alcuni mercati come gli astucci pieghevoli per l’alimentare e il farmaceutico, mentre la concorrenza cinese è per ora marginale e limitata ad alcuni prodotti come le scatole rivestite. Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a un massiccio spostamento di

produzioni dall’Europa in altre aree geografiche, dall’Europa dell’Est al Far East. Ovviamente questo spostamento ha comportato una delocalizzazione delle commesse di imballaggio anche se in alcuni casi le cartotecniche italiane hanno seguito questa delocalizzazione costruendo sul posto una loro unità produttiva. Giuseppe Meana presidente e ad Pusterla 1880 (nella foto, da sinistra: Roberto Marini, Giuseppe e Luca Meana)


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