PIOMBI IN BREVE Una roto 32 pagine trasloca da Bari a Bologna È in fase di installazione presso lo stabilimento della Tipografia Lame di Castel Maggiore (BO) una rotativa Heidelberg Harris 850C proveniente dal parco macchine del Poligrafico Dehoniano di Andria (BA), società in stato di liquidazione già dal febbraio del 2007. La macchina, una 32 pagine, 4 gruppi stampa, 1 banda, sostituirà una 16 pagine e si affiancherà a un’altra 16 pagine già in funzione alla Tipografia Lame.
Per Agem possibile revoca del fallimento
10
La sentenza è attesa a breve e potrebbe segnare una svolta positiva per la Agem di Caltanissetta e anche per la battaglia condotta dal suo fondatore, l’editore Enrico Morelli. Dopo quasi due anni dalla dichiarazione di fallimento e l’affidamento a un curatore, per l’azienda grafica siciliana, prima a far girare nell’isola nel 2000 una rotativa Heidelberg da 32 pagine, a cui si è aggiunta una Komori a 16 pagine, si attende la decisione della Corte d’Appello che potrebbe, su ricorso dello stesso Morelli, forte anche di una perizia positiva del Tribunale sull’andamento della società dal 2004 al 2007 (l’anno prima del fallimento), decidere la revoca del fallimento. Del resto Agem è ancora un’azienda in buona salute e in attività con circa 28 dipendenti e 6 milioni di ricavi e nonostante abbia perso alcune commesse editoriali ha un buon parco clienti ed è leader in Sicilia, con una quota di circa il 45%, nella stampa per la GDO. E ha una potenzialità, spiega Morelli, per raddoppiare il fatturato. Intanto, in attesa di conoscere l’esito del percorso legale, Morelli sta pensando al rilancio di Agem, qualora fosse decisa la revoca del fallimento e tornasse a gestirla. Rilancio che dovrebbe passare da una partnership forte con uno stampatore del Centro Sud o del Centro Nord. A.P.
PrimoPiano
Da Cerutti la rotocalco che batte i costi offset
“L’obiettivo della macchina è fornire alla comunicazione stampata nuovi strumenti che ne aumentino la competitività” (Giancarlo Cerutti).
nSi chiama Aurora la nuova
generazione di rotative rotocalco per edizioni sviluppata da Cerutti e presentata lo scorso 15 giugno ai maggiori stampatori italiani e ad alcuni tra i più importanti editori di periodici e di cataloghi. L’obiettivo della nuova macchina – ha sottolineato Giancarlo Cerutti – è soprattutto quello di fornire al mondo della comunicazione stampata nuovi strumenti che ne aumentino la competitività in questo frangente economico non certo facile per il settore. Ma la mira è anche quella di contrastare la diffusione della offset da bobina che, da quando ha messo a punto le rotative di grande formato – dalle 64 alle 96 pagine – sta erodendo mercato alla rotocalco. E proprio in un confronto diretto sul costo copia tra i due sistemi di stampa emergono le grandi potenzialità della tecnologia Aurora di Cerutti: preso a campione un lavoro di 96 pagine A4 per una tiratura di 250 mila copie (un lavoro tra l’altro ideale per la offset da bobina), fatto
100 il costo della rotocalco “tradizionale”, quello della offset da bobina è 92 e quello della rotocalco Aurora è 85. Un -7% sui costi di stampa rispetto alla offset (inclusi i costi per la produzione della matrice) che apporterebbe significativi vantaggi sui bilanci di un’industria grafica e su quelli di un editore. Cerutti ha già in portafoglio tre ordini per altrettante Aurora: il primo è quello del maggiore editore/stampatore sudamericano Abril, il secondo è del Gruppo Farina che installerà la macchina nello stabilimento Rotosud recentemente rilevato dal Gruppo Espresso e la terza è per un importante stampatore tedesco. Sul prossimo numero del Poligrafico pubblicheremo una dettagliata presentazione della nuova rotativa Cerutti.
Terza Mitsubishi alla Tovoli Printers Dopo due 70x100, 5 e 6 colori entrambe con unità di verniciatura, è stata installata quest’anno una nuova Mitsubishi 70x100 Diamond 3000 UV alla Tovoli Printers. L’azienda di Rioveggio (BO), fondata e diretta dalla famiglia Tovoli, si è affermata negli ultimi dieci anni come realtà specializzata nella stampa su materiali plastici e supporti speciali, rivolgendosi in particolar modo a terzi. Quest’ultima macchina ha una configurazione assolutamente unica e riflette lo sviluppo che da sempre distingue la Tovoli Printers nel dotarsi delle migliori tecnologie disponibili: si tratta infatti di un modello 3000TP a 7 colori, con un gruppo in volta e sei in bianca più doppio verniciatore. È una macchina nata per stampare alti spessori metallizzati o plastici in bianca e volta in un solo passaggio. Inoltre, con la presenza di due unità di verniciatura in uscita, la macchina permette di stampare e verniciare, ma anche di fustellare in linea con una vasta gamma di combinazioni. Per questa nuova installazione, Tovoli Printers ha realizzato un secondo stabilimento nel sito di Rioveggio dedicato solo a questa macchina che misura oltre 21 metri di lunghezza. Tovoli Printers ha un parco macchine costituito da 22 gruppi stampa UV 70x100 Mitsubishi: è sicuramente il primo stampatore su plastica in Italia e tra i primi in Europa.
Leva: cassa integrazione ridotta al minimo Tra le aziende grafiche milanesi che stanno facendo ricorso alla cassa integrazione figura la Leva Arti Grafiche di Sesto San Giovanni, anche se si tratta di un ricorso molto contenuto. Quarantatre dipendenti e circa 6 milioni di euro di ricavi (in flessione nel 2009) l’azienda di Sesto, specializzata nella stampa commerciale piana di grande qualità per settori come la moda e la cosmesi, ma impegnata anche nella stampa di libri, è riuscita comunque a contenere i disagi per i suoi dipendenti nonostante la crisi. Attualmente, spiega Giacomo Leva, sono in cassa due centralinisti, un impiegato e un dipendente che si sta avviando alla pensione e nell’ultimo anno la cassa ha coinvolto un massimo di cinque dipendenti per un periodo di 20 giorni. A.P.