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Un modello per i giovani

Il vincitore riceverà la targa nonché la spilla Fair Play e la carta del Fair Play Mecenate, nel corso della cerimonia di consegna della 17ma edizione, che si terrà a Castiglion Fiorentino (AR) dal 1° al 3 luglio 2013

di Danilo Vico

Dieci campioni dello sport italiano sono in lizza per concorrere al premio internazionale Fair Play Mecenate nella speciale sezione “un modello per i giovani”. I nomi dei candidati sono stati ufficializzati da Angelo Morelli e da Chiara Fatai, rispettivamente presidente e vicepresidente della Associazione Premio Internazionale Fair Play “Gaio Cilnio Mecenate”, e resi noti dal Csi, al cui tessuto associativo è stata affidata la scelta. Ad Assisi 2012, nel corso del tradizionale appuntamento associativo di fine anno, sono state esplicitate le dieci “nomination” con le relative motivazioni. In primavera, sarà dunque eletto l’ideale “modello per i giovani”, quello sportivo cioè che, a giudizio dei giovani sportivi arancioblu, si sia contraddistinto in carriera per essere un esempio da imitare. Nel 2012 il prescelto fu l’“anima candida” Damiano Tommasi, oggi presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, premiato dal presidente Achini a Cortona (Ar). Il vincitore riceverà la targa nonché la spilla Fair Play e la carta del Fair Play Mecenate, nel corso della cerimonia di consegna della 17ma edizione, che si terrà a Castiglion Fiorentino (AR) dal 1° al 3 luglio 2013.

Vota il tuo preferito

Si vota on line. Il sondaggio è sul web e sui social network, tramite la pagina di facebook dedicata all’iniziativa e attraverso i numerosi siti o portali dei diversi comitati Csi in tutta Italia, che riporteranno il format per votare.

Romano Battisti e Alessio Sartori (1) Hanno vinto l’argento nel canottaggio a Londra 2012. Equipaggio delle Fiamme Gialle, per la federazione non erano adatti alla gara olimpica. Hanno gareggiato con un lutto sulla maglia per il colonnello Gaetano Bellantuono che è stato per loro un secondo papà ed ha formato questo equipaggio.

Maurizio Felugo (2) Pallanuotista azzurro, attaccante della Pro Recco. Campione del mondo nel 2011. Argento alle Olimpiadi di Londra. Sul polpaccio ha tatuata una poesia di Alda Merini. Un modo per esplicitare la sua fede, in quel Lui, che ti cerca per ogni dove anche quando tu ti nascondi per non farti vedere.

Eleonora Lo Bianco (3) Pallavolista azzurra. Nel 2011 vince la sua seconda Coppa del Mondo: durante la competizione supera le 500 presenze, diventando l’italiana con più presenze in qualsiasi squadra nazionale italiana, sia maschile sia femminile. All’inizio della stagione 2010-11 le viene diagnosticato un tumore al seno: tornerà in campo a gennaio 2011, vincendo poi il suo secondo scudetto.

Andrea Lo Cicero (4) Pilone della Nazionale azzurra di rugby. Per tutti il Barone. In campo autodisciplina e moralità. Fuori dalla mischia sempre impegnato nella solidarietà. Testimonial della campagna “Vogliamo Zero” contro la mortalità infantile nel mondo e con la Croce Rossa, ha fatto a lungo il volontario con i malati terminali.

Andrea Lucchetta (5) Due metri di energia, un gigante dello sport azzurro. Motore della Nazionale di pallavolo, quella dei fenomeni, condotta da Julio Velasco, a lungo dominatrice della scena mondiale. In campo e nella vita ha dichiarato di aver trovato la vittoria nei sorrisi dei bambini.

Annalisa Minetti (6) Cantante ed atleta. Nel 2012 conquista la medaglia di bronzo nei 1500 m alle Paralimpiadi di Londra, stabilendo il record del mondo della categoria ciechi (le due atlete che l’hanno preceduta al traguardo erano della categoria ipovedenti).

Angelo Peruzzi (7) Super portiere azzurro, con la Nazionale campione del mondo nel 2006. Coinvolto da giovane in un caso doping commentò: “Fu molto importante: ero un ragazzo che agiva senza pensare, e invece quel momento mi insegnò come ci si deve comportare nella vita”. Uomo spogliatoio in ogni squadra in cui ha militato.

Cesare Prandelli (8) Dal 2010 ct della Nazionale italiana di calcio, con la quale ha raggiunto il secondo posto agli Europei 2012. Si è distinto per lealtà, fair play, correttezza e impegno sociale. Suo il “codice etico”, in base al quale i calciatori che si rendono protagonisti di azioni aggressive e antisportive non saranno convocati in Nazionale.

Giulia Quintavalle (9) È la prima donna italiana, nella storia dei giochi olimpici, a vincere la medaglia d’oro nel judo. La famiglia per lei è sempre stata un punto di riferimento importante: prima delle gare, dopo e anche durante gli allenamenti. Ovunque vada porta con sé una piccola bustina. Niente di prezioso all’interno, ma solo tanti piccoli oggetti regalatili dalle persone care.

Beatrice Vio (10) A 11 anni di età, a causa di una febbre che si rivelerà una meningite fulminante e alla conseguente necrosi degli arti, le vengono amputate le braccia all’altezza del gomito e le gambe all’altezza del ginocchio. Non si spezza però il suo amore per la scherma. Tedofora alla Paralimpiade di Londra. Nazionale italiana di scherma in carrozzina da dicembre 2011.

Csi insieme al Fair Play Mecenate

Gli sportivi di alto livello hanno una responsabilità che va ben oltre il fare onore alla maglia che indossano, al club o alla nazione che rappresentano. Agli occhi dei giovani essi incarnano lo spirito, l’essenza stessa dello sport. Soprattutto oggi, per via della dilatazione della visibilità mediatica di cui fruiscono, i campioni, lo vogliano o no, rappresentano modelli di riferimento. è quanto condiviso dal Centro Sportivo Italiano e dal Premio internazionale Fair Play Mecenate, nel proporre questa scelta di Fair Play: un concetto che va ben oltre il rispetto delle regole in campo e che piuttosto investe l’intero stile di vita di uno sportivo, un modo di essere basato su molteplici aspetti, come la correttezza, la trasparenza, la serietà, l’umanità che si dimostrano anche fuori dallo sport.

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