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Bienvenido, Papa Francesco

Il nuovo Papa Jorge Mario Bergoglio. Eletto il 13 marzo 2013

don Alessio Albertini

Si dice, e noi ne siamo profondamente convinti, che nella Cappella Sistina il vero protagonista è lo Spirito Santo, che suscita, ispira, guida, anima… e quando alle 19:06 di mercoledì 13 marzo la fumata bianca ha annunciato l’elezione dell’argentino Jorge Mario Bergoglio abbiamo riconosciuto “la mano de Dios”. Quella mano forte e potente, di biblica memoria, che guida la sua Chiesa, che non lascia la storia in balìa del nulla, che indica un cammino.

Un cammino che comincia con un saluto: “Buonasera”.

Il saluto è un semplice gesto che riconosce il valore della persona che sta davanti. Non una semplice platea, una folla anonima ma una Chiesa fatta di volti concreti, un popolo al quale è possibile chiedere la benedizione per lui e il suo ministero, capovolgendo le gerarchie. Capace di mettersi in ginocchio e far tacere i 150.000 di piazza S. Pietro. Il silenzio come occasione per ascoltare la voce di Dio contro il terrore di entrare in contatto con se stessi. Questo bisogno di buttare sempre fuori tutto, per paura di sentire che cosa c’è dentro, fra la pancia e la testa: il cuore. Il primo discorso di Papa Francesco è pronunciato a bocca chiusa. Poco importa che arrivi dalla “fine del mondo”. è il Papa e allora è festa: sventolano tutte le bandiere della cristianità, si abbracciano tanti pellegrini, scende in piazza anche chi lavora alla Presidenza del CSI. Questa festa è rinchiusa nel film preferito dal nuovo Papa, il Pranzo di Babette, dove i protagonisti vivono una religione puritana fatta di proibizioni e limiti esagerati. “Quando arriva la freschezza della libertà, – ha spiegato- lo spreco per una cena, tutti finiscono trasformati. In verità questa comunità non sapeva che cosa fosse la felicità. Viveva schiacciata dal dolore…aveva paura dell’amore”. Papa Francesco ha anche una squadra preferita per cui fa il tifo, il San Lorenzo de Almagro. Squadra del quartiere Boedo di Buenos Aires. Ha frequentato lo stadio, da Cardinale ha celebrato la Messa per il centenario del club, e possiede la tessera di socio n° 88.235. Non sappiamo se è un Papa sportivo ma di certo un Papa che ama l’uomo e le sue esperienze. Per questo amava girare in metropolitana, andare a fare la spesa al supermercato e mangiare alla mensa dei poveri. Il giovedì santo non ha mai celebrato la lavanda dei piedi in cattedrale ma ogni anno in un posto diverso: nell’ospedale con i malati di AIDS, in carcere, in un ricovero per senzatetto, in un ospedale pediatrico. Una volta lavò i piedini dei neonati di un reparto maternità. Anche noi popolo del CSI non vediamo l’ora di incontrarlo. Non è solo un sogno ma l’accoglienza dell’invito con cui l’altra sera il Santo Padre si è congedato dalla loggia di S. Pietro: “Pregate per me…ci vediamo presto”. Bienvenido en la Iglesia de Roma, Papa Francesco! Il CSI està contigo, muy feliz y con mucha alegria.

Il profilo

Jorge Mario Bergoglio, argentino, 76 anni, gesuita, 266esimo Pontefice. L’ex Arcivescovo di Buenos Aires è il primo papa sudamericano e anche il primo a scegliere il nome del santo di Assisi, Francesco.

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