Il Brivido Stadio speciale Davide Astori del 09 03 2018

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9 marzo 2018 Speciale Davide Astori

L’ex viola: “Da adesso ogni giocatore avrà il dovere di rappresentare Davide al meglio. In campo e fuori”

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Da difensore a difensore

Pin: “Era un esempio e lo sarà sempre” di Giacomo Brunetti

L

o aveva conosciuto Davide Astori e ne aveva condiviso, seppur in epoche diverse, il ruolo al centro della difesa della Fiorentina. Celeste Pin – in maglia viola dal 1982 al 1991 per 200 partite in serie A - ha ricordato attraverso le nostre pagine il capitano viola. Non le pongo una domanda, lascio a lei un pensiero su Davide Astori. “Un segno del destino, si rimane male a prescindere per un ragazzo di trentuno anni sano, che gioca a calcio, quindi con una tenuta fisica riconosciuta. Poi improvvisamente scompare. Un segno del destino che ti lascia tanta amarezza”. Firenze ha risposto in modo vero, riunendosi e ricordando il calciatore, anche nell’immediato.

“Firenze adotta tutti i giocatori, chi ha indossato la maglia viola diventa parte dei tifosi e della città. Davide è stato anche un esempio in questi anni con il suo modo di essere, era semplice e riconosceva la fortuna di giocare a calcio. Un uomo che era sempre se stesso, senza mai creare problemi”. Da difensore a difensore, cosa era Astori per lei? “L’ho conosciuto, non ci siamo dilungati ma mi è piaciuto l’approccio, comprendeva i miei nove anni nella Fiorentina, peraltro nel suo ruolo, sebbene io facessi lo stopper e lui il centrale. È un qualcosa che fa capire quanta umiltà avesse”. Era il capitano, una guida per la squadra. “È un grado che viene nominato da tutti, viene data a chi possiede certi valori. Lui aveva conquistato tutti in poco tempo. È un ulteriore aspetto”. La tragedia ha avuto un’eco impensabile e doverosa: da Barcellona fino al Brasile, anche all’estero la vicenda ha colpito tutti. “Era un ragazzo umile, aveva la dote naturale di essere a disposizione di tutti. Riprendeva gli altri, lasciava il segno in tutti. Un segno che rimane”. Guardare avanti risulta difficile, il futuro è indecifrabile. Da dove riparte questa Fiorentina? Come va avanti la squadra? “Il modo migliore è quello di ricordare Davide per quello che ha dato a Firenze e non solo. Ogni giocatore avrà l’obbligo di rappresentarlo al meglio. Ci sarà tanto impegno e voglia di combattere questo destino che ha tolto un ragazzo di trentuno anni alla famiglia, alla società, alla città. È un aspetto che verrà rimarcato nello spogliatoio, un ambiente unito anche con la solidarietà”.

Astori, come Pin, giocava al centro della difesa gigliata

Celeste Pin in maglia viola

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