Speleologia n. 75 - dicembre 2016

Page 34

REPORTAGE

Sarisariñama ritorno alle origini Francesco SAURO - Associazione di Esplorazioni Geografiche La Venta Freddy VERGARA - Theraphosa Exploring Team

O

gni luogo più è remoto e difficile da raggiungere, maggiormente acquisisce nell’immaginario un’aurea leggendaria, trasformandosi in una sorta di chimera che chiama l’esploratore a rimettersi in discussione, a tentare di andare oltre il mito e ad affrontare l’ancora più travolgente realtà. Tra tutte le montagne della Terra senza dubbio il Sarisariñama è uno dei massicci più misteriosi e affascinanti, simbolo della sperduta regione dell’Alto Caura nel Venezuela. Un massiccio enorme, oltre 530 km2 di superficie, 2350 metri di altezza, terra di tribù indigene che a tutt’oggi hanno ancora pochissimi contatti con l’uomo occidentale.

È qui che è cominciata la grande avventura esplorativa delle grotte nelle quarziti. Nel 1953 uno dei più grandi esploratori italiani, il geologo Alfonso Vinci, dopo settimane di navigazione tra i fiumi Paragua e Caura, guidato da una tribù di indigeni navigatori makiritare, era giunto in una bucolica savana lungo le sponde del Rio Kanadakuni, chiuso all’orizzonte dalla bastionata

32

Speleologia 75 dicembre 2016

www.speleologiassi.it/75-sirisarinama

ESPLORA IL TEPUI SARISARIÑAMA


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Speleologia n. 75 - dicembre 2016 by Società Speleologica Italiana ETS - Issuu