Speleologia n. 60 - giugno 2009

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N Tempi solcati White Nose Syndrome: una catastrofe ecologica

La sindrome americana L a White Nose Syndrome (WNS) è un morbo di origine ancora sconosciuta che sta uccidendo colonie intere di pipistrelli dell’area nordorientale degli Stati Uniti. Questa infezione, comparsa per la prima volta nel 2006, si manifesta visivamente come un micete bianco sul muso e spesso sulle ali dei chirotteri contaminati. Il fungo appartiene al genere Geomyces, già rilevato anche in Europa in grotte e miniere abbandonate. La specie americana, particolarmente virulenta, non è stata ancora ben identificata ma caratterizza quasi tutti gli individui malati. Gli animali infettati perdono peso, non hanno più le riserve energetiche che normalmente consentono loro di passare l’inverno, si risvegliano dal letargo e volano alla ricerca di cibo anche all’esterno dei luoghi di ibernazione, individui morti si ritrovano sul pavimento di grotte e miniere e all’esterno, persino sulla neve. Si è visto che questo fungo psicrofilo, cioè che vive a basse temperature, aggredisce i tessuti dei pipistrelli in ibernazione quando la loro temperatura corporea si abbassa rag-

giungendo livelli tipici degli animali a sangue freddo, come avviene nella chitridiomicosi, un infezione fungina (provocata dal Batrachochytrium dendrobatidis) che sta portando all’estinzione diverse specie di anfibi. Particolarmente dannosa è la diffusione del fungo sulle ali degli individui colpiti; le ali regolano la temperatura corporea, la pressione sanguigna, il bilancio idrico e gli scambi gassosi e costituiscono lo strumento fondamentale per la ricerca del cibo. Le lesioni alari provocate dal fungo nella WNS rappresentano forse il danno più importante e tragico che è destinato a condurre alla morte gli individui infettati. Non è stato ancora chiarito se il fungo rappresenti la prima origine della malattia o sia piuttosto una infezione secondaria opportunistica in animali indeboliti da cause immunologiche o ambientali. Quel che è certo è che siamo in presenza di una rapida diffusione dell’infezione verso l’ovest ed il sud degli Stati Uniti, con un bilancio di almeno un milione di pipistrelli già sterminati. Diversi gruppi di lavoro stanno investigando sull’origine della WNS, perché è evidente che ogni procedura che voglia fermare l’ulteriore sviluppo dell’infezione non può prescindere da una adeguata conoscenza delle cause di base. I fondi già stanziati negli Stati Uniti ammontano a diversi milioni di dollari, a testimoniare l’importanza fondamentale attribuita ai chirotteri per il controllo degli insetti nocivi all’agricoltura e per preservare questo importante gruppo animale nell’ambito della conservazione della biodiversità. Negli Stati Uniti si stanno intanto attuando numerose misure per contrastare il diffondersi dell’infezione. In particolare viene raccomandato di non visitare le grotte e le miniere delle aree colpite e comunque adottare procedure accurate di decontaminazione al fine di evitare Little brown bat (Myotis lucifugus) affetto da WNS, Vermont (USA), marzo 2009 (Credit: Marvin Moriarty / USFWS)

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il diffondersi dell’infezione fungina ad altre cavità. Gli organizzatori del 15° Congresso Internazionali di Speleologia (Kerrville, Texas, USA – 19-26 luglio 2009) hanno cancellato tutte le escursioni nelle zone colpite dalla WNS. Il Comitato Organizzatore sottolinea la necessità di adottare adeguate misure “to prevent this national emergency from becoming a worldwide crisis”. Funghi del genere Geomyces sono noti da tempo in Europa (ed anche nel terreno di grotte italiane); animali affetti da un fungo bianco sono stati segnalati nel Vecchio Continente almeno dagli anni ’80, senza però che si sia mai riscontrata una mortalità di massa come nella WNS. Uno dei filoni di indagine è quindi indirizzato a comprendere le differenze fisiologiche ed ambientali rispetto alla situazione nord-americana, al fine di raccogliere dati per comprendere la vera natura della malattia. In Italia il Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri (GIRC) ha diffuso una prima informativa rivolta agli speleologi in visita a cavità statunitensi (White Nose Syndrome – Precauzioni da adottarsi nell’esplorazione delle grotte o di altri rifugi di pipistrelli al ritorno dagli USA) http:// www2.minambiente.it/pdf_www2/ dpn/fauna_flora/white_nose_syndrome_06_04_2008.pdf. Più recentemente lo stesso GIRC ha emanato delle “Linee Guida per la Prevenzione della White Nose Syndrome” http:// biocenosi.dipbsf.uninsubria.it/chiroptera/girc/WNS_Procedure_Italia. pdf. In particolare si elencano alcune raccomandazioni da osservare in caso di rinvenimento di pipistrelli con tracce bianche sul muso o sul corpo che facciano ipotizzare la presenza di un fungo; è importante segnalare al GIRC ogni caso ipotetico, possibilmente con foto degli individui sospetti, ma facendo attenzione a non disturbare gli animali ibernanti, che subirebbero un grave stress termico e fisiologico se risvegliati dal letargo in maniera traumatica. Cautela questa che deve essere sempre tenuta presente in ogni visita a grotte abitate da colonie in ibernazione. Marco Riccucci, GIRC - m.riccucci@tin.it


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