Speleologia n. 3 - giugno 1980

Page 9

POZZO PRESSO LA CAPANNA STOPPANI - 2021 LO CO

Speleologia 3, 1980

di Alberto BUZIO, Silvio GORI e Maurizio MIRAGOLI (Gruppo Grotte Milano SEM-CAI) La ricerca di un ingresso superiore del sistema Tacchi - Z e lb io (Com o) ha portato finora «soltanto» alla scoperta di questi due abissi, entrambi conosciuti da tempo come grotticelle d i pochi metri dal fondo occluso dai sassi...

STORIA DELLE ESPLORAZIONI La dolina di ingresso si è formata per crollo nel 1925. Nel 1933 il C .C . Como ha tentato una disostruzione. Nel set­ tembre scorso un punto di domanda su un rilievo GCM del 1971 ha incuriosito alcuni giovani del Gruppo che con un breve lavoro di scavo hanno disostruito il fondo, aumentandone la profondità da —13 a —270. Alle operazioni di esplorazione e di rilievo, tuttora in cor­ so, hanno collaborato saltuariamente amici del G.S. Lecchese CAI, S.C. Oro­ bico CAI, S.C. Protei e S.C. Roma.

ITINERARIO Da Sormano si raggiunge la locanda-bar «Capanna Stoppani» sita di fianco alla vecchia capanna sul passo di Cim a C o l­ ma (1125 m). Da qui sempre in automo­ bile si scende in direzione di Zelbio per­ correndo qualche centinaio di metri fino alla quarta curva a sinistra ove si lascia l'automobile, su di un piccolo spiazzo ghiaioso. Si risale verso destra per circa una dozzina di metri di dislivello fino ad un cerchio di betulle ove si apre il poz­ zetto iniziale.

DATI LOGISTICI In caso di brutto tempo la vecchia Ca­ panna Stoppani è un ottimo posto- per cambiarsi. La grotta può essere visitata in qualsiasi stagione. Si tenga presente però che in caso di piogge la grotta è percorsa da una discreta quantità d'ac­ qua che può rendere pericolosa la pro­ gressione anche se per breve tempo. Decisamente sconsigliabile invece nei periodi di disgelo e in caso di piogge prolungate.

NOTE E SCHEDA TECNICA Pozzo d'accesso: 8 m. Si può armare in­ differentemente su corda o su scala fa­

cendo l'attacco alle betulle sul bordo del pozzo. Secondo Pozzo: 40 m (corda da 50 m). È armato per sola corda. I spit: a 5 metri dal bordo del pozzo a destra per terra. II spit: sul bordo del pozzo a sinistra guardando il pozzo su una cengetta vici­ no a terra. (C'è un altro spit per l'attacco delle scale; un terzo è al soffitto, un me­ tro a destra). Ili spit: 5 metri sotto il precedente sotto la prima gobba. IV spit: 3 metri sotto il precedente. V spit: 2 metri sotto la cengia a —20 sul­ la destra (ce ne sono due, ma uno è me­ no buono). VI spit: a 8 m dal fondo, 1 m sotto il bor­ do dell'ultimo cengione, scendendo sul­ la destra; può essere evitato se ci si spo­ sta verso sinistra scendendo oltre l'ulti­ ma cengia (però si finisce sotto lo stilli­ cidio). Terzo pozzo: 8 m. Armato su scala. Un unico spit a sinistra per terra a due metri dal bordo del pozzo. Quarto pozzo: 17 m. I spit: a un metro dal bordo del pozzo sulla destra di chi lo guarda. II spit: sulla parete opposta a quella del primo, poco più in alto. È opportuno che la corda verso il I spit sia tesa per evitare sfregamenti quando lo speleolo­ go si trova nella parte più bassa del poz­ zo. Il passaggio del «Lavandino» è perennemente armato con una corda fissa.

NOTE GEOLOGICHE ED IDROLOGICHE La cavità si apre nei Calcari di Moltrasio (Lias inferiore), costituiti da calcari con noduli o filari di selce e calcari marnosi con frequenti intercalazioni di marne. Gli strati, non molto spessi (0,2 h- 0,4 metri) immergono a 2 5 °-e30° N con in­ clinazione di 40°. La maggior parte della grotta e delle gal­ lerie affluenti sono gallerie di interstrato sviluppate secondo l'immersione degli

strati, cioè secondo la massima penden­ za. In queste gallerie si riscontrano le più ampie sezioni della grotta. Ove le gallerie diventano orizzontali, cioè se­ guono la direzione degli strati, la sezio­ ne tipica è triangolare e abbondano i cu­ nicoli e le strettoie. La parte iniziale e quella terminale della grotta sono idealmente sullo stesso asse e l'andamento generale della cavità compie un anello. Il ramo oltre il P. 40, che è la continuazione ideale del ramo iniziale, è occluso da un riempimento di argilla. Il pavimento è inciso a meandro per circa 1 metro (nella roccia). Un riempimento argilloso simile, riescavato si trova appena prima del sifone termi­ nale (spessore circa 4 metri). Dal punto di vista idrologico la cavità si comporta da collettore. Il lago-sifone a quota —150 chiamato «Lavandino» si riempie solo durante le piene e la sua acqua defluisce in direzione ignota at­ traverso uno stretto pertugio sul pavi­ mento.

DESCRIZIONE DELLA CAVITA'

Il ramo principale attivo La grotta inizia con un pozzetto piutto­ sto inclinato di 8 m a cui fa seguito una saletta, un cunicolo di pochi metri e la «Buca da lettere» che costituiva il fondo della grotta. Superata la «Buca da lette­ re» ci si trova in una galleria interstrato molto ampia che dopo un centinaio di metri di discesa porta alla sommità del pozzo da 40. Le dimensioni di questa galleria sono del tutto rispettabili: è lar­ ga, infatti, circa 6 m ed è alta da 1 a 5 m. Sotto il P. 40 una galleria a forra por­ ta, dopo una ventina di metri, ad un cu­ nicolo di 12 m, superato il quale si giun­ ge ad un bivio con un cospicuo ramo af­ fluente da sinistra. Subito dopo si incon­ tra il pozzo da 8 che dà accesso ad una sala abbastanza ampia. Quindi una lun­ ga galleria d'interstrato conduce al «La­ vandino» (quota —150), che è un lagosifone pensile temporaneo. Una corda

7


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Speleologia n. 3 - giugno 1980 by Società Speleologica Italiana ETS - Issuu