LINEA DI DEMARCAZIONE LIGNE DE DÉMARCATION FRANCESCO PERGOLESI
Editore Centro Culturale Lucio Lombardo Radice
festivalfilosofia sullecose 14-15-16settembre2012
Mi accingo con grande piacere a lasciare questo mio contributo al
Festival per segnare una nuova linea di demarcazione verso la
catalogo della mostra Linea di demarcazione scaturita dal lavoro
normalità.
di ricerca fotografica di Francesco Pergolesi e dalla fruttuosa
Pensando poi al tema di questa edizione, tante altre sono le “cose”
collaborazione tra Spazio Meme di Carpi e Fabrica Fluxus Art
sulle quali puntare per tornare il più velocemente possibile a una
Gallery di Bari.
vita normale. La ricostruzione di case, scuole, ospedali, fabbriche,
È un periodo particolarmente difficile e doloroso quello che il
uffici, teatri e spazi di aggregazione nella quale siamo impegnati
nostro territorio sta affrontando a seguito degli eventi sismici
significa lavorare per restituire alla comunità i segni della propria
del 20 e 29 maggio 2012. Evocando il lavoro di Pergolesi, mi
identità collettiva e consentire alle persone di riappropriarsi della
sento di dire che tali accadimenti hanno segnato una profonda
propria quotidianità.
“linea di demarcazione” nel nostro approccio alla vita, facendo
Desidero infine ringraziare gli amici dello Spazio Meme che,
crollare le nostre certezze e restituendoci sentimenti di paura,
nonostante le difficoltà, hanno perseguito il loro progetto,
disorientamento e impotenza.
rimarcando quella capacità, tutta emiliana, di “non mollare”
Portare avanti l’esperienza del FestivalFilosofia in questo
e di sapere come rialzarsi dopo una caduta, per ripartire con
particolare contesto significa per la città di Carpi un profondo
rinnovata decisione e intraprendenza.
moto di orgoglio e al contempo l’espressione del desiderio di
rinascere e guardare al futuro, non disperdendo quelle eccellenze
Alessia Ferrari
che hanno contribuito a creare la ricchezza e il benessere del
Assessore alla cultura del Comune di Carpi
nostro territorio. Il FestivalFilosofia, oltre al prestigio e alla rilevanza della proposta culturale, è infatti un elemento prezioso che contribuisce alla creazione di valore economico e sociale per il nostro territorio, in quanto capace di attivare processi di rivitalizzazione urbana, facendosi esempio di un modello di turismo “intelligente” che supera le logiche meramente consumistiche e evanescenti affrontate nella ricerca di Pergolesi. Confido dunque molto nella potenzialità di questa edizione del
Lignes de démarcation: ce sont ces lignes elles-mêmes qui sont
Linee di demarcazione: sono proprio queste linee l’oggetto
l’objet de Francesco Pergolesi. Nous les voyons, très matérielles, sur
di Francesco Pergolesi. Le vediamo, molto materiali, sulle sue
ses photographies: géométrie simple et nette des petites cases où
fotografie: geometria semplice e nitida delle piccole caselle
sont rangées les clefs des chambres de l’hôtel et les passeports des
dove sono ordinate le chiavi delle camere dell’albergo e i
touristes; couloirs nus et portes closes des chambres où commence
passaporti dei turisti; corridoi spogli e porte chiuse delle camere
la vie « privée »; séparation fonctionnelle et hygiénique des diverses
dove inizia la vita “privata”; separazione funzionale e igienica
mangeoires auxquelles s’alimente le troupeau des touristes;
delle varie mangiatoie alle quali si ciba il gregge dei turisti;
délimitation stricte des zones aux vocations diverses: une barrière
rigida delimitazione delle zone con vocazioni diverse; una
grillagée protège on ne sait trop quelle installation électrique;
barriera reticolata protegge chissà quale impianto elettrico;
détours plus complexes des parcours obligés sur les remparts
più complesse deviazioni dai percorsi obbligati sulle antiche
anciens de la côte maritime; frontière naturelle entre terre et mer et,
rampe della costa marittima; confine naturale tra terra e mare e,
à l’horizon, zone illusoire du contact entre mer et ciel.
all’orizzonte, zona illusoria di contatto tra mare e cielo.
Mais ces démarcations multiples en cachent, ou en révèlent,
Eppure queste demarcazioni molteplici ne tengono nascoste,
deux autres, plus fondamentales. La première, c’est la subtile
o ne rivelano, altre due, più fondamentali. La prima è la
et mouvante distinction entre l’espace naturel et l’espace
distinzione sottile e cangiante tra lo spazio naturale e lo spazio
spécifiquement touristique des consommations en tous genres.
specificamente turistico dei consumi di ogni tipo. La seconda
La seconde est d’ordre temporel et tente de tracer une ligne
è di ordine temporale e tenta di tracciare una linea effimera tra
éphémère entre passé et présent.
passato e presente.
À la première correspond la frénésie du regard qui s’empare des
Alla prima corrisponde la frenesia dello sguardo che s’impossessa
vacanciers: quand la nature devient un objet de consommation
dei vacanzieri: quando la natura diventa oggetto di consumo
visuelle, les jumelles et autres dispositifs télescopiques occupent
visivo, binocoli e altri dispositivi telescopici occupano il primo
le devant de la scène. Jouir de la vue (sur la mer, sur la plage,
piano. Godersi la vista (sul mare, sulla spiaggia, sull’acquario)
sur l’aquarium) fait partie du devoir de tourisme. Mais la seconde
fa parte del dovere del turista. Ma la seconda ci fornisce forse la
nous fournit peut-être la clef de toutes les autres. Le monde
chiave di tutte le altre. Il mondo dei vacanzieri è un mondo senza
des vacanciers est un mode sans avenir: la fin des vacances, la
avvenire: la fine delle vacanze, la fine del soggiorno, è una specie
fin du séjour, c’est une sorte de petite mort. D’où peut-être, au-
di piccola morte. Da lì viene forse, al di là delle posture fascinose,
delà des attitudes charmantes, émouvantes ou ridicules de ses
commoventi o ridicole di questi personaggi, l’atmosfera in fin
personnages, l’atmosphère au total vaguement tragique de
dei conti vagamente tragica di questa commedia umana in
cette comédie humaine en réduction.
sedicesimo.
Aucune scène n’échappe à leur volonté manifeste, vorace et
Nessuna scena sfugge alla loro volontà patente, vorace e
contradictoire de consommer le présent. Soit ils en font un souvenir
contraddittoria di consumare il presente. C’è chi ne fa un ricordo
en le photographiant. Soit ils s’enterrent dans le sable comme pour
fotografandolo. C’è chi si seppellisce nella sabbia quasi volesse
y prendre racine. Toujours, en tout cas, ils ignorent, dans le monde
mettervi radici. Sempre, in ogni caso, ignorano, nel mondo che
qui les entoure, ce qui n’appartient pas à l’univers des vacanciers.
li circonda, quanto non appartiene all’universo dei vacanzieri.
Pergolesi sait faire apparaître quelques unes de ces traces ignorées
Pergolesi sa fare apparire alcune di queste tracce sconosciute
par ses personnages: un poisson mort sur le rivage ou quelques
ai suoi personaggi: un pesce morto sulla riva o qualche oggetto
objets abandonnés (une chaise, une machine à laver, un ours en
abbandonato (una sedia, una lavatrice, un orsacchiotto) da
pluche) par ceux que les touristes ne savent pas voir, souvenirs perdus
coloro che i turisti non sanno vedere, ricordi smarriti da altri e
par d’autres qu’eux et qui, au sens strict, ne les regardent pas.
che in senso stretto non li riguardano.
Il n’y a aucune volonté rhétorique ou didactique dans le style
Non c’è alcun intento retorico o didattico nello stile sobrio e
sobre et dépouillé de Francesco Pergolesi. Simplement, les lignes
spoglio di Francesco Pergolesi. Semplicemente, le “linee di
de démarcation qu’il repère dans un univers particulier nous
demarcazione” da lui individuate in un universo particolare ci
suggèrent que celle qui sépare la vie ordinaire de la vie de loisir
suggeriscono che la separazione tra vita ordinaria e vita di loisir è
est aussi artificielle que les autres. La vraie ligne de démarcation,
altrettanto artificiale delle altre. La vera linea di demarcazione è
c’est sans doute celle que nous avons franchie sans nous en rendre
senza dubbio quella che abbiamo già varcato senza rendercene
compte quand nous sommes entrés, sans espoir de retour, dans
conto quando siamo entrati, senza speranza di ritorno, nel mondo
le monde global de la consommation dont l’illusoire parenthèse du
globale del consumo che ha la sua espressione più compiuta
tourisme et des vacances est l’expression la plus achevée.
nell’ illusoria parentesi del turismo e delle vacanze.
Marc Augé
(traduzione di Bénédicte Buis)
Linea di demarcazione/Ligne de démarcation è un progetto
Pergolesi in modo spontaneo, asciutto e riservato ha cercato
fotografico nato dieci anni fa da una riflessione e da un’analisi sul
e colto a lungo la “linea di demarcazione”, una discriminante
significato del viaggio e del consumo turistico nella nostra epoca.
impercettibile che ironicamente crea una tensione tra il materiale
Una mappa turistica in cui ogni fotografia-tassello è necessaria e
e il simbolico. In questo catalogo abbiamo cercato di ricreare
autonoma e al contempo concorre con le altre per una partitura
questa ricerca/viaggio dell’artista attraverso una selezione del
finale, che svelandosi discretamente davanti allo spettatore,
materiale fotografico e una sua divisone in tre tappe: Geometria
s’interroga sul significato del tempo, dello spazio e del loro
funzionale/Géométrie fonctionelle; Zona illusoria/Zone illusoire;
consumo.
Tracce sconosciute/ Traces ignorées.
La ricerca artistica di Pergolesi è ben lontana dal reportage e dal
La prima tappa Geometria funzionale/Géométrie fonctionelle è
giudizio critico; la sua è una narrazione che, con spiccata acutezza
lo spazio del rigore, della linea e della ricerca della proporzione.
d’osservazione e ironia si sofferma sull’oggetto del quotidiano
Una fitta trama di linee che s’inseguono e s’intersecano a formare
attingendo dal variegato e ricco mondo del turismo di massa.
pieni e vuoti ai quali è dato il compito di separare, distinguere e
Il gesto fotografico di Pergolesi taglia, estrapola, sottrae
incasellare, ma anche rendere confortevole ogni angolo e ogni
porzioni di mondo per svelarci un universo silenzioso, sospeso,
istante. Ogni elemento si priva della propria identità e diviene
situato sulla linea di mezzo tra il detto e non detto, schiarito da
funzionale per la struttura portante dell’immagine; non sono
sovraesposizioni che, esasperando i contorni, scolpiscono le
più solo schedari, orologi, sale d’attesa, mani che mangiano alla
forme in atmosfere rarefatte quasi oniriche portando con sé un
mensa, o una bambina seduta in una zona gioco, o una coppia
equilibrio formale di matrice ghirriana.
che con un gioco speculare consuma apaticamente l’atto del
Nello scenario dell’artista ogni elemento si fa strutturale e
guardare, essi diventano elementi architettonici. Tutti gli elementi
necessario per la visione finale dell’insieme; anche i corpi
funzionano da tasselli e costruiscono texture, pattern “decorativi”,
non sono uomini o donne in quanto tali ma, essendo inseriti
in cui il singolo si fonde e concorre a formare “nuove” geometrie.
nel contesto formale, si fanno simboli, si svuotano della loro
È l’universo della materia, dell’oggetto che si manifesta a noi in
linfa, si privano della loro carne diventando degli automi. Essi
maniera concisa, asettica e silenziosa. All’interno di questo rigore
subiscono un violento processo di oggettivazione per diventare
geometrico troviamo un’atmosfera ovattata; la luce crea una
elementi architettonici che partecipano alla costruzione della
sospensione tra il reale e l’irreale, sottolineando ulteriormente il
narrazione fotografica.
processo di denaturalizzazione degli elementi.
Zona illusoria/Zone illusoire è la tappa in cui Pergolesi
non con il suo corpo ma con delle tracce: le sue cose personali.
allarga la sua visuale e coglie luoghi dove l’essere umano
Quelli immortalati dal fotografo sono oggetti dimenticati, densi
si fa più caratterizzante, ma non in quanto essere umano.
di una vita passata che si ricollocano in un presente nuovo
L’individuo consuma pian piano l’ambiente dell’immagine e
perdendo il loro stato funzionale d’origine e assumendo una
apparentemente sembrerebbe esserne il protagonista; ma non
nuova funzione puramente architettonica, riscrivendo così un
è così, poiché non ha una specificità, un’individualità, non è mai
nuovo concetto di paesaggio naturale.
fotografato nella sua pienezza, è sempre una parte del tutto. È
Ogni elemento sembra essere lì per finta; la visione del nuovo
un corpo vuoto che diviene sia simbolo del consumo turistico
paesaggio e il significato che racchiude sono paradossali. La
sia elemento strutturale.
rappresentazione finale dovrebbe essere sconcertante; ma
Sono immagini che pur non perdendo la loro sobria geometria,
ciò non accade del tutto. Pergolesi, pur rimanendo fedele alla
elemento insito nello stile del fotografo, assumono una
casualità della composizione e al rigore geometrico, carica lo
composizione a tratti cinematografica dove lo sguardo di Pergolesi
sguardo d’ironia e rende le inquadrature armoniche, candide,
si fa più ironico senza mai cadere nella retorica o nel giudizio.
invase da una luce chiara che infonde un’atemporalità irreale,
Paesaggi che naturalmente si manifestano al fotografo in tutto
morbida, aggraziata. E gli scenari si trasformano in semplici
il loro essere paradossale: pinguini-totem che si fanno custodi
cartoline, oggetti familiari, piacevoli e confortanti.
di un castello acquatico nel mediterraneo, una piscina adorna di finte rovine architettoniche o signore immerse in piscina intente a compiere esercizi ginnici a pochi passi dal Mar Rosso.
Francesca Pergreffi Critica e curatrice d’arte presso Meme
La terza tappa Tracce sconosciute/Traces ignorées è il regno della tensione tra il noto e l’ignoto, tra il perso e il ritrovato, tra il presente
Roberta Fiorito
e il passato, tra la natura e l’uomo, tra il reale e l’irreale. Pergolesi
Critica e curatrice d’arte presso Fabrica Fluxus Art Gallery
fotografa degli oggetti abbandonati in paesaggi naturali: coste, spiagge, macchie mediterranee. Ancora una volta nella visione del fotografo i corpi sono privati della loro essenza; in questo caso, però, il procedimento si spinge in maniera estrema. La persona, infatti, diviene soltanto una presenza passata, poiché è presente
Alla mia famiglia
GEOMETRIA FUNZIONALE GÉOMÉTRIE FONCTIONELLE
GĂŠomĂŠtrie fonctionelle #01 Santorini 2012
Géométrie fonctionelle #02 Kos 2011
Géométrie fonctionelle #03 Kos 2011
GĂŠomĂŠtrie fonctionelle #04 Marsa Alam 2012
Géométrie fonctionelle #05 Kos 2011
GĂŠomĂŠtrie fonctionelle #06 Mallorca 2010
GĂŠomĂŠtrie fonctionelle #07 Creta 2011
GĂŠomĂŠtrie fonctionelle #08 Mallorca 2010
GĂŠomĂŠtrie fonctionelle #09 Mallorca 2010
Géométrie fonctionelle #10 Rodi 2012
GĂŠomĂŠtrie fonctionelle #11 Santorini 2012
ZONA ILLUSORIA ZONE ILLUSOIRE
Zone illusoire #01 Rodi 2011
Zone illusoire #02 Djerba 2011
Zone illusoire #03 Hurghada 2010
Zone illusoire #04 Hurghada 2010
Zone illusoire #05 Kos 2011
Zone illusoire #06 Utopia 2010
TRACCE SCONOSCIUTE TRACES IGNORテ右S
Traces ignorĂŠes #01 Santorini 2012
Traces ignorĂŠes #03 Kos 2011
Traces ignorĂŠes #03 Kos 2010
Traces ignorĂŠes #04 Kos 2010
Traces ignorĂŠes #05 Kos 2010
Traces ignorĂŠes #06 Utopia 2010
Francesco Pergolesi nasce nel 1975 a Venezia. Frequenta le accademie di Roma e Barcellona, si specializza in fotografia d’architettura d’interni ed esterni. Intesse una fitta rete lavorativa come fotografo in diverse catene alberghiere nazionali e internazionali, tour operator, ristoranti e ogni tipo di servizio inerente al settore turistico, occupandosi della catalogazione e documentazione. L’incontro con il fotografo Martin Parr porta la sua ricerca personale a fotografare il mondo del turismo di massa in tutti i suoi aspetti e le sue varianti, utilizzando un linguaggio ironico e una composizione cinematografica. La sua poetica si basa su una riflessione sull’uso del linguaggio, il tempo, i luoghi, il materiale e il simbolico.
GEOMETRIA FUNZIONALE / GÉOMÈTRIE FONCTIONELLE
ZONA ILLUSORIA / ZONE ILLUSOIRE
Géométrie fonctionelle #01 Santorini 2012 (cm 20x30, 50x70, 70x100)
Zone illusoire #01 Rodi 2011 (cm 20x30, 50x70, 70x100)
Géométrie fonctionelle #02 Kos 2011 (cm 20x30, 50x70, 70x100)
Zone illusoire #02 Djerba 2011 (cm 20x30, 50x70)
Géométrie fonctionelle #03 Kos 2011 (cm 20x30, 50x70)
Zone illusoire #03 Hurghada 2010 (cm 20x30, 50x70)
Géométrie fonctionelle #04 Marsa Alam 2012 (cm 20x30, 50x70)
Zone illusoire #04 Hurghada 2010 (cm 20x30, 50x70)
Géométrie fonctionelle #05 Kos 2011 (cm 20x30, 50x70)
Zone illusoire #05 Kos 2011 (cm 20x30, 50x70)
Géométrie fonctionelle #06 Mallorca 2010 (cm 20x30, 50x70)
Zone illusoire #06 Utopia 2010 (cm 20x30, 50x70)
Géométrie fonctionelle #07 Creta 2011 (cm 20x30, 50x70)
TRACCE SCONOSCIUTE / TRACES IGNORÉES
Géométrie fonctionelle #08 Mallorca 2010 (cm 20x30, 50x70) Géométrie fonctionelle #09 Mallorca 2010 (cm 20x30, 50x70) Géométrie fonctionelle #10 Rodi 2012 (cm 20x30, 50x70) Géométrie fonctionelle #11 Santorini 2012 (cm 20x30, 50x70)
Traces ignorées #01 Santorini 2012 (cm 20x30, 50x70, 70x100) Traces ignorées #02 Kos 2011 (cm 20x30, 50x70) Traces ignorées #03 Kos 2010 (cm 20x30, 50x70) Traces ignorées #04 Kos 2010 (cm 20x30, 50x70) Traces ignorées #05 Kos 2010 (cm 20x30, 50x70) Traces ignorées #06 Utopia 2010 (cm 20x30, 50x70)
“Linea di demarcazione/Ligne de démarcation” è una produzione dell’associazione culturale Meme di Carpi a cura di Francesca Pergreffi in collaborazione con Fabrica Fluxus Art Gallery di Bari Progetto grafico, impaginazione e copertina: Nico Murri Testi in ordine di apparizione: Alessia Ferrari, Marc Augè, Francesca Pergreffi e Roberta Fiorito Traduzione: Bénédicte Buis Ringraziamenti speciali (in ordine alfabetico) a Roberto Ciavatta, Laura Fontanesi, Nico Murri Stampato nel mese di settembre 2012 da Artprint per conto del Centro Culturale Lucio Lombardo Radice viale Vittorio Veneto, 34/D 42015 Correggio (Re) ISBN 978-88-96062-03-6 Spazio Meme via Giordano Bruno 4 41012 Carpi, Italy www.spaziomeme.org