Soul running book magazine #8

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le due staffette percorrono a ritroso il Tor. La prima ancora nel nulla, la seconda vedendo nascere il Tor. Fiorisce dal nulla la base vita di Val Tournanche, compaiono misteriosamente le bandierine gialle che escono dal letargo di una anno e via verso la Val D’Ayas poi Col Pinter e Gressoney dove la Vallèe è già in festa, in attesa. I volontari ci accolgono, ci rifocillano. Splende il Sole. Il Tor è Nato anche per noi! 24 ore dopo la nostra partenza. Abbiamo recuperato su Iker? No!

PENSIERO/CRONACA - Ore 10.00 – Noi siamo a Gressoney – Iker sta uscendo da Donnas......... no comment – Claude Denaix è e Rhemes Notre Dames. Il tratto da Gressoney era, sulla carta, fin dalla prima edizione, il tratto più duro. Ma, come accade per il giro d’italia, è proprio li che il calore della gente si fa sentire. Attesa, tifo ed accoglienza sono unici. E’ stato forse Ulrico Bieler a dare inizio quattro anni fa a questa magia nel vallone di Loo. In questi angoli tanto magici, quanto sperduti i ristori sono tantissimi e non solo ufficiali. Sono nati spontaneamente luoghi dove chi possiede malghe le mette a disposizione dei viaggiatori. Lo si faceva una volta. Il Tor ha “restaurato” i rapporti umani.

Lassù, l’ultimo...forse non più. Rino lavora e passa gran parte del suo tempo in uno dei piccoli paradisi 110

valdostani. Rino vive nel vallone di Loo. Rino conosce ogni angolo e segreto di quel suo piccolo mondo. Rino Laurent è uno degli Ultimi, come li ha chiamati Sandro Bechaz nel suo mitico libro. Gli Ultimi che resistono. Gli Ultimi che restano radicati alle tradizioni. Gli Ultimi che sono parte integrante del territorio. Poi, un giorno, arriva il TOR. Cambia tutto. Incontriamo Rino, ovviamente nel suo vallone. Forse è più corretto dire che è lui che incontra noi. É girato, di spalle. Guarda verso sud-est, da dove si aspetta che arrivino, da lì a poco, i Giganti. Prima di vederci ci sente e, non sorpreso, ci viene incontro. Sa chi siamo! “Quelli che lo fanno al contrario” dice, subito ci chiede tutto sui primi sui passaggi di Franco e Bruno. Parla di Trail, di Kilian. E’ aggiornatissimo. Il Tor ha variato il modus vivendi di Rino. Il suo piccolo paradiso si è aperto al passaggio di trailers ed escursionisti. Matti che passano con le frontali durante l’anno per allenarsi su uno dei tratti più duri, belli ed isolati della “Gran Gara”. Ci piace chiamarla così. Come il Cervino è la Gran Becca. Il Tor ormai non ha bisogno di altro per essere riconosciuto. Il tempo di Rino era scandito da due momenti legati allo spostamento del bestiame. Il Tor è diventata la “rete” di Rino. Lo ha collegato. Il Tor scandisce il passare del tempo di Rino in maniera differente. Oggi Rino aspetta i primi e vede passare gli ultimi. Lui, forse, non lo è più!


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