LUOGHI COMUNI - Novembre

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LUOGHI COMUNI NUMERO 6 - NOVEMBRE 2014 - OFFICINA SMeC - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Copertina di David Montiel - Anno I - Novembre 2014 - n° 6 - Reg. Tribunale di Perugia n° 844/2014

IL M AGAZ I NE CH E RACCONTA L A PERUGIA VISTA DAL BA SSO

IL CAPITALE

LA CORSA DI PERUGIA 2019 SI È FERMATA A MATERA. MA QUANTO DI BUONO È STATO FATTO NON VA DISPERSO


LUOGHI COMUNI

Anno 1 - Novembre 2014 - n° 6 Reg. Tribunale di Perugia n° 844/2014 Il nostro progetto nasce per raccontare, promuovere e supportare l’impegno positivo di cittadini, organizzazioni, associazioni e comitati, nel vivere gli spazi della Città. Ci sarà ampio spazio per chiunque abbia voglia di condividere le proprie esperienze sui luoghi che vive e in cui vive. Lo scopo del free press è ofPerso Film Festival pp. 4 - 5comunicafrire una sintesi e uno spazio tivo alla Perugia Autogestita e Positiva. Contattaci o scrivici una email se vuoi essere presente nel nostro Free Press o se vuoi condividere con noi qualche esperienza. SMeC è la nostra Agenzia di Comunicazione Sociale, che sostiene la valorizzazione delle azioni positive che vengono create in Città. L’obiettivo è quello di dare un supporto di comunicazione, con le proprie professionalità al lavoro dei singoli e dei gruppi organizzati, per sostenere il valore delle relazioni.

postmodernissimo pp. 18 - 19 Indirizzo redazione: Urban Center, Scale di Sant'Ercolano 5, Perugia Orari: Martedì 18.00 - 20.00 Venerdì 14.30 - 18.00 luoghicomuni@officinasmec.it 075 5145126 | 075 514511

perugia social photofest pp. 24 - 25

Progetto Share My European City www.sharemycity.org sharemycitypg@gmail.com 075 5145126 | 075 514511 With the financial support of the Prevention of and Fight against Crime Programme European Commission Directorate-General Home Affairs

2 - EDITORIALE

Editore: Borgorete Soc. Coop. Soc Direttore Responsabile: Giovanni Dozzini Redazione: G. Dozzini, D. Montiel, I. Finocchiaro, L. Rosi Contributi: A. Poppiti, M. Navarra, F. Boccabella, D. Macii, M. Calesini Foto: D. Montiel, A. Brancaccio, F. Boccabella, T. Clocchiatti, R. Terranova, D. Morresi Illustrazione pp. 13: Delucchi; Banner pp. 14: G. Gottini Progetto Grafico e Impaginazione: D. Montiel di SMeC Comunicazione Eventi: SMeC - Social Multimedia e-Communication


UN GIORNALE unico a perugia Questo ormai è il settimo numero di «Luoghi Comuni». E per noi il sette è un numero importante. E non soltanto perché rappresenta un numero sicuro per le matematiche, idoneo, primo cubano, euclideo, felice e fortunato. Oppure perché rappresenta i sette colori dell'arcobaleno, bande di frequenza in cui viene suddiviso lo spettro visibile. Neanche perché sette sono le grandezze dell'antichità, le stelle dell'ammasso aperto delle Pleiadi e le più luminose che formano le due orse del cielo notturno. Per noi è un numero importante non perché sette sono i colli di Roma, i peccati capitali, gli dei della felicità del buddhismo e dello shintoismo, oppure i doni dello spirito santo e i principali arcangeli del Cristianesimo, né perché sette sono le piaghe di Egitto o i Chakra del corpo umano. Per noi è importante perché alla fin fine non è neanche il numero sette. Se prendete la copertina vedrete che questo numero è il sei ma non il sesto. Perché per noi 6 + 0 = 7. Sì, esatto, sei più zero uguale a sette. Ma non è che siamo impazziti: semplicemente, abbiamo cominciato con un numero zero che per noi conta come i successivi. Semplicemente, «Luoghi Comuni» vuole vedere il mondo e soprattutto Perugia in modo diverso dalla logica corrente, sempre positivo, perché questa città ci sta a cuore. Ottobre è stato il mese in cui Perugia ha saputo che non sarebbe stata la Capitale europea della Cultura 2019. Ma anche quello in cui noi siamo stati, con un notevole riscontro, a Fá la cosa giusta, dove abbiamo visto che in questa regione sono tante le persone che credono in tutto ciò che abbia a che fare col sociale. Ci sono tanti promotori di iniziative dal basso che ci contattano, tante realtà interessanti che coincidono perfettamente con la visione controtendenza di «Luoghi Comuni»: creare rete tra tutte le realtà virtuose proposte da cittadine e cittadini attivi che vogliono migliorare la qualità della vita della comunità. Questo è il nostro principale obbiettivo, perché Perugia non fa parte di quel peculiare fenomeno chiamato Social Street, ma di strade, borghi e quartieri sociali da noi ce ne sono tanti. Perugia non ha bisogno di dare un nome a un’identità che la appartiene da molto tempo. Un'identità che crediamo sia rimasta a lungo nascosta perché magari prima di «Luoghi Comuni» non c'era uno strumento che desse il giusto spazio al suo racconto. Per questo pensiamo che «Luoghi Comuni» sia il giornale di tutti, perché sono loro, gli stessi cittadini che vogliono partecipare a costruire una città migliore, a fare questo giornale. Un giornale basato sulle relazioni e la prossimità, lontano degli stereotipi mediatici, e sempre più a misura di uomo e comunità. David Montiel 3


HUMAN BEINGS La mia piccola esperienza col teatro e molto altro Testo di Anna Poppiti Foto di Thomas Clocchiatti

Il 14 novembre mi dà l’occasione di parlare di quel posto magico che è Human Beings, il luogo nel quale io, e non solo, ho imparato cosa vuol dire sentirsi a casa. Human Beings (come si legge dalla locandina, in varie lingue) è un laboratorio teatrale interculturale, diretto da Danilo Cremonte. Dal 1994 è attivo a Perugia e oggi, a venti anni dalla sua nascita, merita un omaggio. Proprio venerdì 14 novembre si terrà un incontro pubblico, a Palazzo Donini (Corso Vannucci), nel corso del quale Danilo, aiutato da chi in questi anni ha contribuito a mantenere in piedi il laboratorio, farà un bilancio degli anni trascorsi. Immagino che, in venti anni, molti abbiamo scritto e raccontato di questo laboratorio, ragion per cui non mi avventurerò nella esposizione dei tratti salienti, degli elementi teatrali più significativi, non ne ho le competenze e c’è stato chi ha fatto meglio. Mi piacerebbe raccontare la mia esperienza, razionale e “di pancia”. Non è stato facile iniziare, scoprirsi e mettere via i vestiti della quotidianità per essere, semplicemente. Non è stato facile guardare le cose da prospettive molteplici, diverse e stranianti. Perché stranianti sono gli incontri, cambiare filtro agli occhi per guardare la realtà da punti di vista inesplorati, come essere a testa in giù. Human Beings è un luogo in cui si crea, partendo dalle proprie esperienze, fantasie, vizi, piaceri. È un incontro e come tale, può essere anche spiacevole. È la contraddittorietà che viene a galla. Sono io e me frantumata in molti volti, in mani che mi sorreggono. L’ideogramma cinese che è il simbolo del laboratorio rappresenta proprio ciò: appoggiarsi gli uni agli altri, non aver paura del contatto, guardarsi negli occhi e non temersi. 4 - Il capitale


Non è un luogo idilliaco, è pieno di scontri e tensioni, ma è questo che lo rende interessante. È la nostra umanità che si dispiega, in tutte le sue forme, anche le meno piacevoli. Si ritorna bambini, si gioca, si affrontano i propri limiti, si conoscono le proprie potenzialità. Tutto attraverso il teatro, il “gioco scenico”. Dare, prendere. Aprirsi, chiudersi. Tirare, spingere. Sono i muscoli che si muovono, siamo noi a trasformare l’esercizio fisico in qualcosa che trasmette emozioni. Senza mai dimenticare di essere su un palcoscenico. Un palcoscenico d’eccezione, il chiostro di Sant’Anna, che ti riporta odori, sensazioni di altri tempi. A Human Beings si creano legami forti, che non t’immagini, è un po’ una grande famiglia. Uno dei partecipanti mi disse che quando finiva l’ultima replica dello spettacolo, aveva poi bisogno di stare lontano per un po’, perché oltre a salutare chi quell’anno lo aveva accompagnato, sentiva di dire nuovamente “ arrivederci” a

tutte le persone conosciute, amate e perse nel percorso humanbeingsiano. “L’arte del distacco (con cadenza trimestrale) ancora adesso – per fortuna! – non l’ho imparata” dice Danilo nel bel volume Carte, che raccoglie gli spettacoli, le foto, le testimonianze di chi è passato per Human Beings nei primi dieci anni del laboratorio. Allora erano 1210 persone, di tutto il mondo. L’intenzione sarebbe di creare un Carte - vol. 2, per raccontare il periodo 2004 - 2014, le trasformazioni avvenute. Non è un’impresa facile, neppure economicamente, ma, a mio avviso, necessaria: per ricordare, per lasciare una testimonianza del lavoro faticoso che c’è dietro, della dedizione per qualcosa che - seppur così effimero come può essere uno spettacolo, che vive e muore nello stesso istante - riesce a unire chi guarda e chi crea, anche solo per un attimo.

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Le FIABE GROTTESCHE DELLA PUPAZZARA Mariella Carbone, tra bidimensionalità e tuttotondo Testo di Ivana Finocchiaro Foto di Attilio Brancaccio

Mariella Carbone si divide fra due città (Perugia e Milano) e due vite: «Nella mia vita reale sono un architetto, in quella fantastica creo le mie ‘pupazze’. Il mio lavoro d’ufficio mi salva dal disordine, m’impedisce di perdermi». I muri della bottega dove lavora, in via Cartolari, sembrano quelli di una facciata seicentesca. Le sue creazioni osservano i presenti ammiccando o inquietando, suscitando un meraviglioso da poetica barocca. La Pupazzara ha iniziato a realizzare le sue creature quando aveva dieci anni, dopo aver assistito a uno spettacolo dell’Opera dei Pupi. Ma è dalla Campania, da dove proviene, che deriva le prime ispirazioni, dai vicoli salernitani popolati da vecchie megere e da personaggi grotteschi. Le pupazze imbellettate di Mariella, esseri in lattice o terracotta, sono personaggi da Satyricon vestiti con costumi viscontiani. I merletti, le guêpière a rete, le parrucche ispide, i segni cadenti, i pomi accesi delle guance dei suoi “personaggi sfatti” – come li definisce Mariella – le rendono figure della decadenza. «Quando a diciotto anni sono arrivata a Napoli, mi sono immersa nell’universo delle guarattelle e dei Pulcinella. 6 - Il capitale

Allora la città viveva un momento culturale molto fervido, e io abitavo vicino alla strada dei presepai, dove ogni giorno osservavo le opere degli artigiani. Visitavo spesso anche l’Ospedale delle bambole, un luogo di pura evasione, dove immaginavo di assemblare i loro arti, occhi e pezzi sconnessi». La Pupazzara ha lavorato lungamente col teatro di strada e di figura, con le compagnie dei burattinai. Questo incontro ha generato la necessità di avvicinarsi al mondo della maschera, di eliminare il corpo per concentrarsi unicamente sul volto: «Nella maschera s’inglobano le mille rappresentazioni del sé in una dimensione multipla, che può essere ludica o misteriosa, del nascondimento o della protezione». Le maschere di Mariella sono dei sembianti molli, sciolti: «Dietro le mie creazioni c’è un lavoro sulla deformazione e sulla materia. Non voglio rappresentare la bellezza, io accentuo i tratti e le forme del volto». Quest’estate la Pupazzara ha partecipato a una collettiva a Palazzo Trinci, Foligno, per il festival Segni Barocchi. Una mostra, questa, che ha successivamente


alcune insegnanti dei licei d’arte locali. È con questa esperienza che lei ha approcciato l’arte-terapia: «In quei venti giorni sono venute fuori delle cose potenti, a livello emozionale. Prima di creare le maschere, avevo chiesto alle partecipanti di scattarsi delle foto, di giocare con le proprie espressioni facciali. Quasi inconsciamente, alcune hanno poi utilizzato il proprio volto come matrice, creando un sosia; altre, in qualche modo, hanno deciso di rinascere con un’indole e un aspetto differenti. Ricordo questa signora timidissima che ho visto trasformarsi e ridere apertamente, mentre ricreava una pupazza tutta sgangherata, con A breve Mariella esporrà al ristorante-galleria Da.Co, un giubbotto di pelle e dei jeans sbottonati». a Terni, dove le pupazze e le maschere saranno accompagnate dai suoi disegni acquerellati, i bozzetti Mariella è un’arte-terapeuta in formazione e crede dei propri lavori: «Sono diventati un mezzo per rac- molto nella capacità dell’arte di essere adoperata contare le fasi di creazione delle mie opere. I disegni come (e nella) terapia, per canalizzare l’emozionalità sono parte di un diario visivo che poi traduco in tre degli altri in modo positivo attraverso l’atto creativo, dimensioni. Alcune mostrano maschere mai compiu- per capire le ragioni profonde di un disagio e curarlo. te, ma tutte illustrano delle suggestioni personali, le In una sua «terza life», Mariella spera di attuare questa sua aspirazione e di organizzare dei laboratori di elaborazioni passate della mia immaginazione». arte-terapia. Ancora una volta, l’opera di un artista è Nel 2011 Mariella è andata in Russia, per realizzare un proiezione del sogno e dell’incubo, ma anche comlaboratorio sulla maschera a cui hanno partecipato prensione e cura del sé e dell’altro. ampliato a Napoli, nello spazio di Castel dell’Ovo, dove le fiabe di Giambattista Basile si sono incarnate nelle sue illustrazioni, marionette e maschere. «Basile è un letterato del Seicento napoletano, il padre di tutte le fiabe. Ha elaborato la ricchissima tradizione orale di una città portuale, le cui storie provenivano dall’oriente, e le ha rimescolate e trascritte in una lingua colta e dialettale. Le fiabe originali sono molto diverse da quelle che oggi conosciamo, molto spesso sono dark. I suoi racconti grotteschi, cruenti, ironici ed erotici mi hanno affascinato per tutta la vita».

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Vecchio quartiere nuovA portinaia Il progetto di SME-City sbarca in piazza Grimana

DOPO

8 - Il capitale

Prima

Testo e foto di Max Calesini


Volevamo partire a luglio ma è bastato un attimo di distrazione, una indecisione, un imprevisto ed è sopraggiunta l'estate, la città si è trasformata, le studentesse sono partite e tutto è stato rimandato ad ottobre. Un portiere di quartiere non nasce dalla sera alla mattina. Cresce un po' alla volta, sul terreno; ognuno ci mette un pezzetto, inizia a emergerne lo spirito nelle chiacchiere con le persone. Il lavoro sta poi nel costruire e de-costruire il senso. È un po' come un progetto architettonico, la struttura deve risultare non invasiva, solida, piacevole e funzionale. È proprio come una piazza, un giardinetto o un semaforo. Deve poter essere goduto da tutti, da tutti utilizzato, e tutti devono poter riconoscersi: «Noi siamo quelli di piazza Taldeitali»; «Noi siamo quelli dei giardinetti Talaltri»; «Noi siamo quelli del Portiere di Porta Sant'Angelo». Le studentesse del pensionato universitario Adisu potevano entrarci come i cavoli a merenda, ma noi, questa volta, si è deciso che ci garbavano proprio i cavoli a merenda, e così abbiamo apparecchiato. Vi racconteremo poi come abbiamo deciso di coinvolgerle. Quando dico noi penso a quelle persone che hanno pensato il portiere disegnando, cancellando e ridisegnando un pezzetto alla volta. Persone del Comune, di Vivi il Borgo, dell'associazione Piazza Grimana e Dintorni, della coop BorgoRete, del bar, della palestra, della piazzetta, persone che tra loro magari neanche si conoscono ma che un po' inconsapevolmente ci hanno lavorato. Le studentesse vivono in cima a corso Garibaldi. Per andare all’Università, o in qualunque altro luogo, devono attraversare tutto il quartiere, eppure i contatti con i residenti storici sono minimi. Il quartiere ha vissuto, come tutto il centro storico, un periodo di rapido svuotamento nei decenni scorsi, ma ultimamente stanno tornando le famiglie. Sono per lo più residenti immigrati ma per le strade si fatica e vederli. Via Sperandio è un vicolo parecchio nascosto dove un esercito di acacie spinose ha preso il sopravvento impadronendosi di marciapiedi, cancelli e cartelli stradali. Il fascino di un quartiere antico proviene anche dalle soluzioni che nei secoli gli abitanti hanno trovato

per modernizzare gli impianti idraulici. Qui l'evoluzione ha portato a un moltiplicarsi di sportellini fronte strada, ottimo nascondiglio per il mercato illegale delle bustine. Quando ho incontrato i sei candidati alla poltrona di Portiere di Quartiere avevo in mente questo e altro. Sei splendide persone tutte con buona manualità e legami interessantissimi con il quartiere. Un pezzetto importante lo hanno scritto anche loro regalandomi le loro storie e le loro percezioni. Quando martedì 14 ottobre la Portiera si è presentata al Quartiere nella prima serata di quasi inverno sono scrosciati applausi: «Mi chiamo Mikaela, ho trentacinque anni, sono laureata in discipline dell'arte, della musica e dello spettacolo e per mestiere ho consapevolmente scelto il teatro. Questo mi ha portato necessariamente a dover sviluppare quella che io chiamo “la serie infinita di competenze collaterali: babysitter, lavapiatti, giardiniera, imbianchina, postina, cameriera. Sono nata in Abruzzo, ho studiato in Emilia Romagna: ho vissuto in paesini di campagna, al mare, in montagna, in una grande città e in un piccolo borgo isolato e poi ho scelto Perugia, non ci sono finita per caso e tanto meno per sbaglio, è stata una scelta, una scelta condivisa con la persona che amo. Il mio sarà un lavoro prevalentemente svolto in strada, sarà un lavoro che cercherò sin da subito di organizzare in modo partecipato e collettivo. Sin da subito avrò bisogno del vostro aiuto per comprendere quali sono le urgenze e le necessità che da più tempo aspettano una risposta. Le strade del nostro borgo, dalla più larga alla più imboscata e piccolina, continueranno a essere strade abitate, accoglienti, partecipate, strade vive. Sono certa che imparerò molte cose da questo mestiere, come sono certa che farete tesoro dei talenti e delle piccole ma preziose competenze che metterò a vostra disposizione. Vorrei condividere con voi la sensazione che con questa esperienza ci stiamo facendo un regalo, un regalo generoso e inaspettato che ho deciso di accettare e spero vogliate accettare anche voi. Grazie di cuore». portieresantangelo@gmail.com 9


capitale rap Perugia sotto attacco, Kendan la difende per le rime Testo di Giovanni Dozzini Foto di David Montiel

A Perugia non c'è nato, ma ormai ci vive da vent'anni. Enrico Lorea è arrivato da Taranto che era un ragazzino, non per fare l'università come tanta gente della sua terra, ma per studiare al liceo. Oggi di anni ne ha trentacinque, e vuol dire che più della metà della sua vita l'ha trascorsa qui. «Però mi incavolo ancora in tarantino, il perugino non lo parlo per niente», dice. Eppure qualche settimana fa in rete ha cominciato a girare un video musicale in cui Lorea, indossati i panni da rapper e facendosi chiamare Kendan, le canta ben bene ai media che negli ultimi anni hanno dipinto Perugia a tinte fosche, assegnandole il non lusinghiero titolo di “capitale della droga”. Il brano si intitola Perugia: la capitale della..., e si scaglia con vigore contro la rappresentazione stereotipata con cui la città deve fare i conti ormai da troppo tempo. «Dopo l'omicidio di via della Pergola», spiega Lorea-Kendan, «giornali e televisioni nazionali se ne sono usciti con questa storia della capitale della droga. La verità è che da noi non c'è più droga di quanta non ce ne sia nelle altre città italiane». E allora perché quest'accanimento, secondo lui? «Perugia è una città perfetta, per costruirci su una storia del genere. Volete dirmi che a Milano o Roma c'è meno droga che qui? Ma non scherziamo.

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Ma se scrivessero che la capitale della droga è Milano o Roma non sortirebbero alcun effetto. Perugia non se la sarebbe aspettata nessuno, invece». Però chi vive qui sa che non si tratta di una semplice bolla mediatica. Il problema esiste. O no? «Certo. Ma io credo che altrove sia molto peggio. Io vivo in centro, in una traversa di Corso Vannucci. Se sento qualche movimento strano esco in strada a fumare una sigaretta, e certa gente non si fa più vedere. Io dico che basta presidiare un po' di più i nostri spazi. Quanto al tasso di morti per overdose, può dipendere da tanti fattori». A novembre uscirà anche il primo disco di Kendan, un ep intitolato, semplicemente, Kendan. «Una parola che ha un significato che non voglio svelare. Faccio rap da quando avevo tredici anni, anche se per un certo periodo avevo lasciato perdere. Ora ho sentito la voglia di riprovarci. All'album ho lavorato insieme a un gruppo di perugini e umbri fantastici. Tutti molto giovani. Lorenzo Tardioli, aka Late'O, ha curato il missaggio delle voci e la maggior parte dei beat, le basi musicali su cui rappo. La base di Perugia: la capitale della... invece è di Federico “Dj Trip” Capezzali. Il regista del video è Guglielmo Sergio».

A Perugia ci sono moltissime cose di valore. È una città d'arte straordinaria, per non parlare dell'enogastronomia. E fino a qualche tempo fa la vita universitaria era favolosa. Ora le cose vanno un po' peggio, secondo me anche grazie all'accanimento dei media nazionali». Ai quali, a partire dal finto lancio di un tg con cui si apre il video, sembra rivolto il grido di rabbia di Lorea. «Senz'altro. Ma so che difficilmente daranno risalto al mio pezzo. Lavoro nella comunicazione da anni, un po' ho imparato a conoscerli. Se ad aprile qualcuno vorrà fare un altro servizio su Perugia e la droga magari gli torneranno in mente la canzone e il video. Ma per qualche mese, vedrete, tutto tacerà».

I media locali hanno dato molto risalto al videoclip di Kendan, sui social network è diventato quasi virale. Obiettivo raggiunto? «Io sono già soddisfatto così. Mi interessava prendere una posizione, sicuramente provocatoria, in difesa della città. Perché mi pare che finora non l'abbia fatto nessuno. Anche l'ex sindaco Boccali, quando fu ospite della trasmissione di Gianluigi Nuzzi su La7, reagì timidamente alle accuse mosse a Perugia.

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Lezioni di Inglese

Corso di Disegno e Acquarello per adulti e bambini

a cura M. Bucci Il martedì e il sabato dalle 18 alle 19.30 in via della Viola 29 Info: 334 2885057

a cura di M. Boccardini; Il lunedì in via Cartolari 31

Per prenotazioni 349 84

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i di pittura ini PINTAR - lezeior n ulti e bamb d a p o n g e is ed aoz

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Duca 4 a cura di J. C. Ar alle 20 in via del 30 8. le al d ì d te Il mar 25110 ni: Josè 346 66 Per prenotazio 9 Elisa 346 183514

Incisio con torchio nce e stampa alcografico a cura di M. B occardini Il martedì in vi a Cartolari 31 Per prenotazi oni 349 84545 00

n è una Sertdoiane, Questa Noio del ca Manipolazarrneedo pittura e ri enti lvir a cura di M. Pu ì tedì e il venerd ar m Il lunedì, il 8 ri la to in via Car dalle 15 alle 18 1 65 oni: 340 9965 Info e prenotazi ti@virgilio.it maurypulviren

etta; rtolari 4 a cura di Zoll 1.30 in via Ca 2 e ll a ì d e rt Il ma ate” om “BracciaRub .wordpress.c g p te a b ru ia Info: bracc

L'ALTRO PRESEPE di personaggi fantaCostruzione con materiali dive stici per un presepe divrsi erso a cura di M. Carb

one; il mercoledì e il giovedì dalle 19 alle 21 in via Cartolari 8 Info e prenotazioni : 320 4256229

Corso di Ceramica per adulti e bambini

a cura di Frediano Il lunedì in via della Viola 29 Per prenotazioni: 333 1955554 a cura di J. Roit; Il mercoledì dalle 19 alle 20.30 in via della Viola 29 Info: 347 5790631

Introduzione alla Chitarra

a cura di L. Calabria; Il sabato dalle 18 alle 19.30 in via della Viola 29 Per prenotazioni: fiorivanoleviole@gmail.com

Il martedì e il giovedì dalle 17.30 alle 19 in via della Sposa 1A Info: Aurora 388 8584843 italianopertuttipg@gmail.com

o oratorio apert b la R E P A !P OH e parole ta r a c i d e n io di manipolaz

Lezioni introduttive al pianoforte

Lezioni di Tecnica Vocale

Italiano per Tutti Lezioni di italiano per stranieri e non

a cura di G. Galieni Il giovedì alle 19.30 in via della Viola 29 Info: 349 3563097

Corso di Teatro Danza

Laboratorio “Pezzi di Mò” Dal lunedì al sabato in Via Cartolari 20 Per prenotazioni: 389 5419578 facebook/pezzidimo

a cura di C. Magnini; Il giovedì dalle 18.30 alle 20 Chiostro di San Fiorenzo in via della Viola 1 Info: 348 0872126

Paperitos lezioni di origami

a cura di A. Makita, Gaetano e Demian Il giovedì dalle 15 alle 16.30 in via Cartolari 1 13 Info: 3395660767


gli eventi di NOVEMBRE sab 1

IN PARADISUM - Per Ognissanti e la commemorazione dei defunti - 5° edizione

Dom 2

PRENDIAMOCI CURA DEL BORGO! a cura del GAM - Gruppo Auto-organizzato di Manutenzione

mar 4

BUON COMPLEANNO! - Festeggia il tuo compleanno con tutti i nati del mese di ottobre

Andrea Ceccomori, Ensemble Assisi Suono Sacro. In collaborazione con il Tavolo dell'ass. del Centro Storico Ore 18. Complesso Templare di San Bevignate. Via E. del Pozzo. Ingresso € 10. Info e Prenotazioni: 075 5716233

Tutti i soci del Borgo Bello, i residenti e gli appassionati sono invitati a contribuire per la manutenzione dei Giardini di Viale Indipendenza. Incontro alle 9. Giardini di Viale Indipendenza

Iscritti, associati e simpatizzanti dell'Associazione Borgo Bello sono invitati a partecipare con i propri amici e parenti. Ore 20. Pizzeria Fuoco Vivo. €12. Prenotazione obbligatoria 329 611 8813

INCONTRI PER IL BORGO - Un'occasione di confronto ed elaborazione sui progetti in corso.

Corso Cavour, 165. Con il GAM; il comitato organizzatore del grande Presepe vivente; i referenti del Centro Visite di S. Domenico e tutti coloro che vorranno partecipare all’organizzazione del presepe vivente di S. Domenico

gio 6

ROBOTOLOGICA - Rigenerazione Spontanea di Piccoli Rifiuti Inorganici

Presentazione del laboratorio. A cura di Fabrizio Bellini. Ore 18. BracciaRubate. Via Cartolari, 4 Info e prenotazioni: Fabrizio 349 6535478; dinamica@entropica.info; facebook/robotologica

I CONCERTI DEL VICOLO - Dhyo Teres

Torna, dopo l'overdose di applausi del live durante Umbria Jazz, il duo acustico di Irene Pierbattisti e Alessandro Bravi. Il blues delle grandi voci, come non l'avete mai sentito. Ore 21. Via Ulisse Rocchi 13

Dom 9

DA BORGOBELLO A BORGOBELLO - Visita guidata del Frantoio Oleario Trampolini

Mer 12

LUDWIG VAN BEETHOVEN - Trio ARS ET LABOR - Trio per pianoforte, violino e violoncello op.1 n.1

GIO 13

I CONCERTI DEL VICOLO - Mark David

sab 15

BORGOBELLO IN FIERA - Mercatino degli artigiani e degli hobbisti

MAR 18

PER TORNAR A RIMIRAR LE STELLE - Lezione tenuta dal Prof. Vincenzo Millucci

GIO 20

Ritrovo ore 9.30 ai Giardini del Frontone Si ringrazia il Dott. Giovanbattista Venturini per la disponibilità nell'organizzazione dell'iniziativa

A cura dell'ass. Ars et Labor (www.arsetlabor.eu - 075 7829376) Ore 18.30. La Fame - vineria e cucina, Perugia. Via della Viola 54/56

Fingerpicking, tapping, elementi ritmici e percussivi: un artista di origini anglosassoni virtuoso della chitarra, dotato di grande ironia e una voce particolare. Ore 21. Via Ulisse Rocchi 13

Dalle 9 alle 20. Corso Cavour Alto Iniziativa in collaborazione con l’Associazione Culturale: «L’Arte e la Terra»

La storia di Andromeda si conclude con la descrizione del mostro marino beffato, la Balena, e della sua stella mirabile, Mira Ceti. Sede dell’ass. Borgo Bello: Corso Cavour, 165. Dalle 17 alle 19

I CONCERTI DEL VICOLO - Carpa Koi

A metà tra il cantautore ed il rocker, ama avere un contatto diretto con il pubblico e definisce la sua musica un mix tra Franco Battiato, Rino Gaetano e Devendra Banhart. Ore 21. Via Ulisse Rocchi 13

14 - gli eventi di novembre


sab 22

CASTAGNE PARTY

Sagrato di S. Ercolano. Dalle ore 18

Un Orto Urbano a Borgo Bello

PRENDIAMOCI CURA DI VIA DEI PRIORI

È divertente! È rilassante È sostenibile Fà risparmiare Crea senso di Comunità Abbellisce il quartiere

Tutti i soci della ass. Priori, i residenti e gli appassionati sono invitati a contribuire per la manutenzione della via e di suoi vicoli. Dalle 10. Piazza Santo Stefano

dom 23

HIP-STORE al Circolo del Tempo Bono

A cura dell'associazione Astio collettivo. Ore 15

Diventa un Orto-Attivista!

DANZA AFRICANA - Cena africana e concerto con il Gruppo Djelidé "I figli dei Griot"

Contattaci ortobellopg@gmail.com

Torre del Bosco didattico di Ponte Felcino. Ore 20.30

mar 25

MUSICA PER LE DONNE, PAROLE PER TUTTI - Giornata Internazionale contro la Violenza sulla Donna

Mer 26

ANTONÍN DVOŘÁK - Trio ARS ET LABOR - Trio per pianoforte, violino e violoncello op.90 (Dumky)

GIO 27

I CONCERTI DEL VICOLO - Zona Franca

VEN 28

BOTTEGHE IN SCENA

sab 29

IL BURRACO - Torneo e cena di beneficenza

I concerti saranno preceduti dalla poesie di Antonella Ubaldi. A cura dell'ass. Il coraggio della paura Ore 21. Sala dei Notari. Parcheggi Sipa (escluso Mercato coperto) prezzo forfettario dalle 20: € 2,5

A cura dell'ass. Ars et Labor (www.arsetlabor.eu - 075 7829376) Ore 18.30. La Fame - vineria e cucina, Perugia. Via della Viola 54/56

Come ogni ultimo giovedì del mese saliranno sul palco artisti di ogni tipo, legati a diverse forme d'arte, per dar vita ad un coinvolgente spettacolo multiforme. Ore 21. Via Ulisse Rocchi 13

Dalle 18. Bar Kirkas e Falegnameria Caponi. Azione promozionale di co-marketing Happening musicale condotto da Giulia Zeetti e Francesco Fulvi

Residenza per Anziani Fontenuovo. Ore 15.30 - Arrivo e registrazione dei partecipanti; ore 16 - Inizio del Torneo

CAICOCCI PERUGIA SOCIAL PHOTO FEST Festival di fotografia sociale e terapeutica

Dal 14 al 23 Novembre dalle ore 10 alle 19 Palazzo della Penna. Ingresso € 6,5 (intero) 075 5716233 info@perugiasocialphotofest.org

"BAR" CON MUSICA, SPUNTINI E PROGETTI

Tutti i giovedì sera. I martedì pomeriggio chi ha voglia è invitato a dare una mano nell'orto Contatta chi vive a Caicocci: Davide 377 1830331, Cristina 3277922887, Valentina 3208333681

APICULTURA BENE COMUNE Dalla sicurezza alimentare alla tutela dell'ambiente 7, 8 e 9 Novembre 6° FORUM dell'apicultura del Mediterraneo Palazzo Trinci, Foligno www.mbf - forum.org

Un'agenda condivisa on-line, per dare voce a ciò che accade nella nostra città Visita il sito www.perugiaagenda.it 15


Foto di Rosario Terranova

vignaioli resistenti Il vino come veicolo di identità Testo di Lavinia Rosi

Il vino è un patto tra l’uomo e il territorio, tra la luce e il suolo, tra il palato e lo spirito, tra produttore e consumatore, tra vignaiolo e vignaiolo. Una bevanda antichissima che sanciva il confine tra mondo civilizzato e non, elemento rituale, veicolo di identità culturale forse più di tutti gli altri prodotti agricoli. Un legame strettissimo e diretto con il luogo, in questo caso l’Umbria. Ma in un mondo globalizzato e nella logica della grande distribuzione si rischia di perdere questo patrimonio materiale e immateriale di cui il vino è portatore. Non solo: si rischia di spazzare via i piccoli produttori, appassionati e pazienti abitanti delle vigne, a vantaggio di un mercato che appiattisce e standardizza. Resistere a tutto questo è possibile, come dimostra il progetto di otto vignaioli umbri. «Per garantire la qualità e sopravvivere allo stesso tempo è necessario organizzarsi in modo differente», dice Giovanni Cenci, promotore della nascente associazione Vignaioli Resistenti. Dopo aver condiviso l’esperienza di Umbria Grida Terra al Mercato Coperto di Perugia, otto cantine di piccole dimensioni decidono di portare avanti un lavoro comune: uno scambio concreto di saperi, attrezzature e competenze. Si consigliano a vicenda, vanno a comprare insieme le botti, mettono a disposizione il proprio spazio per la vinificazione altrui: sono amici, prima che collaboratori. Altro elemento di forza è la commercializzazione e la promozione comune. Un modello di sviluppo opposto a quello della concorrenza spietata, dove l’altro sta in agguato per fregarti. Agricoltori contro la logica dell’orticello. Ben distribuiti sul territorio, età e storie diverse, uniti dall’amore per la vigna, dalla passione per il proprio lavoro, per i vini di qualità che rispettano la natura e le persone, i Vignaioli Resistenti si fanno portatori di un nuovo modo di vivere e interpretare l’agricoltura: una proposta economica e culturale che rimette al centro il settore primario in una regione che al settore pri16 - Il capitale


Un’identità che fermenta nelle parole degli intervistati, solo alcuni rappresentanti di questo più esteso movimento, ognuno con le sue peculiarità. C’è La Casa dei Cini, dove dal 2003 due fratelli, Clelia e Riccardo Cini, si occupano della cantina con l’ausilio del padre e degli amici. Quattro tipologie di vino provenienti da uve biologiche, ma anche oliveti, boschi, seminativi per un totale di cinquanta ettari. C’è la fattoria Mani di Luna, Rocco Trauzzola e altri due amici hanno preso in gestione l’azienda, otto ettari di vigna, dodici ettari di oliveto, un ettaro di ciliegieto. Caratteristica della cantina è la biodinamica, un metodo basato principalmente sull’utilizzo di due preparati: cornoletame e cornosilice spruzzati in dosi omeopatiche sul suolo e sulla vigna. Niente diserbanti, diraspatura manuale e pigiatura con i piedi, travasi che seguono i cicli lunari. C’è la cantina Cenci, quella di Giovanni, cinque ettari di vigna, le uve del nonno abbandonate dagli anni Novanta, poi la ristrutturazione della cantina con la direzione del fratello Mario, architetto. Appassionato sin da piccolo, il primo

CHI SONO Cantina Cen ci, San Biagi o della Valle; La Casa de i Cini, Pietrafi tta; Fattoria Mani di Luna , Torgiano; La Spina, Spina (Marsciano); Cantina Do nini, Trestin a; Cantina Marg ò, Casenuove ; Fontesecca, C ittà della Pieve ; Cantina Ricci oni, Tavernelle

corso da sommelier a diciotto anni, Giovanni è oggi alla terza vendemmia. Impara i rossi a Bordeaux, i bianchi da autodidatta. Particolare è la vendemmia notturna del Pinot grigio che consente una minore dispersione degli aromi, trasformata in un’occasione di festa con gli amici, armati di torce frontali. Alchimisti del gusto, affezionati alle loro vigne tanto da viverci in un rapporto simbiotico. Una sorta di ossessivo-compulsivi del filare, sempre pronti ad aggiustare il tralcio fuori posto, a diradare i grappoli ché sennò fanno la muffa, a togliere le foglie per fare girare l’aria. Alla fine, come dice Aimè Guibert, uno dei protagonisti del documentario Mondovino di Jonathan Nossiter: «Ci vuole un poeta per fare un buon vino!».

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Foto di David Morresi

mario è particolarmente vocata. I principi cardine dell’associazione sono il ciclo produttivo chiuso (coltivare, trasformare e vendere direttamente), la ricerca di circuiti alternativi alla grande distribuzione e la ferma intenzione di non lasciare che siano intermediari e consulenti esterni a stabilire cosa debba essere un buon vino: i prodotti devono rispecchiare l’identità di chi li produce.


Le strade della creativitÀ All'Urban Center nasce la Perugia del futuro Testo di Dalia Macii Foto di David Montiel

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Impresa e creatività sono due parole che, da qualche tempo, si stanno corteggiando in modo sempre più esplicito: come nella più classica delle storie d’amore, ciascuna parola riconosce nell’altra qualcosa di essenziale per il proprio completamento. Da un lato l’impresa vede nella creatività la capacità di sviluppare nuove soluzioni, di assegnare un ruolo centrale a motivazione e unicità, svincolandosi dalle rigidità dei modelli ereditati; dall’altro la creatività riconosce nell’impresa una formazione e un’organizzazione imprescindibili per far germogliare le proprie potenzialità, ridurre sprechi e perdite di tempo, stare sul mercato in modo dinamico ed efficace. Ma, proprio come nella vita, non è semplice passare dalle parole ai fatti, e i casi di unione felice e duratura tra queste due parole sono relativamente rari e, verrebbe da dire, irripetibili. Una cosa è certa: non c’è una formula capace di risolvere tutti i problemi. Ecco perché la strada migliore è ascoltare il racconto di diverse esperienze, in modo da comprendere i motivi per cui numerose realtà imprenditoriali creative trovano difficoltà a collocarsi e a svilupparsi. Proprio per conoscere i successi, le difficoltà e i problemi insiti in questi percorsi il Comune di Perugia ha organizzato, all’interno del progetto Jewel, una serie di incontri dedicati all’impresa creativa. Diversi sono i territori in cui impresa e creatività si danno appuntamento, ma alcuni sembrano più proficui di altri: l’alimentazione è da tempo quello più seguito per la capacità di declinarsi in innumerevoli varianti. Non è dunque un caso l’aver dedicato ben due incontri a quest’ambito. Esemplare è innanzitutto l’idea vincente di Cucina Mancina: trovare una definizione nuova e positiva per descrivere numerose esigenze, e costruire su quest’intuizione un progetto comunicativo, editoriale, gastronomico e sociale per raccontare il mondo dei mancini alimentari, ossia tutti coloro che per diversi motivi, scelgono di mangiare in modo differente. L’altra storia di impresa creativa alimentare sarà quella di Ortomanager, che già dal nome racconta la fusione creativa di web, agricoltura e impresa che permette di vivere a distanza il ciclo agricolo, dal momento della semina fino alla sua trasformazione, così che ogni utente possa ricevere a casa la frutta o la verdura scelta all'interno di confezioni personalizzate con il proprio nome. L’idea di comunità e di socialità è al centro dell’esperienza di Anonima Impresa Sociale Società/ PostModernissimo che, partendo dalle criticità del mercato del cinema, sta trasformando un piccolo multiplex nel pieno centro storico di Perugia in una piccola industria culturale dedicata al cinema di qualità, allo spettacolo e alle arti visive in generale, conciliando in modo intelligente investimenti provati, piattaforme di crowdfunding e dinamiche di donazioni collettive. Laboratorio Controprogetto è invece un collettivo milanese che parte dai materiali di scarto per realizzare pezzi unici, arredi su misura, allestimenti e spazi pubblici attraverso percorsi di costruzione partecipata per immaginare utilizzi, significati e combinazioni inediti dei soliti oggetti. The Hub Trentino è infine un laboratorio d’innovazione sociale e sviluppo d’imprenditoria e imprenditorialità, un luogo in cui le imprese trovano un reale supporto per il loro business e due spazi di co-working, in pieno centro storico, a Trento e Rovereto. Mettere in rete le diverse professionalità presenti negli spazi è uno degli obiettivi di The Hub Trentino, che crede che l’impatto dell’innovazione sociale sia possibile solo attraverso l’azione collettiva di persone che condividono gli stessi obiettivi. Sono molte le parole chiave che accomunano queste esperienze, ma forse più di tutte vale la pena concentrarsi sulle possibilità offerte dal partecipare a un incontro, come momento principale di scambio, di ascolto, di esperienze capaci di far scattare scintille, imprenditoriali e creative, in ogni partecipante.

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il caso della Riscoprire e coltivare la solidarietà di genere in tempi difficili Testo di Francesca Boccabella e Chiara Serluca Foto di Francesca Boccabella Banner di Gioia Gottini

La crisi che ci accompagna ormai da anni. Il lavoro che ci è stato tolto. La voglia di dare una svolta alla nostra vita reinventandoci e provando a fare delle proprie passioni un lavoro, oppure il desiderio di allargare la famiglia. Capita a molte donne di trascorrere gran parte della vita a dividersi tra lavoro, amore, necessità e desideri, cercando di essere sempre al 100%. Arriva sempre il momento in cui ci si ritrova a dover fare i conti con i propri sentimenti: è in momenti come questi che avviene la magia! Le donne tirano fuori quella straordinaria capacità di rinascita insita nella loro anima radunando tutto quel che è andato in pezzi e se nel loro cammino incontrano altre donne con le stesse emozioni si scatena un'enorme valanga…di idee! È andata più o meno così a Gioia Gottini, che nel 2013 ha creato la prima Rete al Femminile italiana a Torino, rivolta alle donne imprenditrici, lavoratrici in proprio e freelance, con lo scopo di unire le loro più varie competenze, incentivare collaborazioni, sostenersi a vicenda, promuovere le proprie attività e sviluppare nuovi progetti. La Rete al Femminile promuove il talento di ogni singola professionista nell'insieme del gruppo: le donne, quando innestano le loro capacità in un terreno fertile, di sostegno e di rispetto reciproco, danno il meglio di sé. Nella Rete si trova tutto questo ed in più è gratis, 20 - Il capitale

così non si esclude nessuna, nemmeno quelle che stanno iniziando. Il sogno di Gioia - un Paese in cui ogni donna può scegliere, se lo desidera, di mettersi in proprio e avere successo - sta diventando realtà: in Italia le donne non sono molto facilitate quando si tratta di carriera e attività in proprio, le mamme poi sono doppiamente in difficoltà. Fare networking e aiutarsi a vicenda aiuta


le donne a non perdersi per la difficile strada del successo e ad arrivare in modo più fluido ai traguardi prefissati. Oggi, dal Nord al Sud del Paese, la Rete al Femminile conta ventisei realtà create da donne per le donne in modo gratuito, seguendo le indicazioni e i consigli di Gioia e lasciando poi alla Rete locale di fare il suo corso naturale: espandersi con il passaparola, attirare sempre nuove e diverse competenze, sviluppare e condividere idee, allargare i contatti per fare della propria attività un successo imprenditoriale. Sul sito di Gioia, www.gioiagottini.com, potete trovare la pagina dedicata a tutte le Reti nazionali. La Rete al Femminile di Perugia nasce nel maggio 2014 per iniziativa di Chiara Serluca che, non trovando la referente perugina del network, è stata invitata da Gioia a ricoprire questo ruolo. Anche le Reticelle (così si chiamano le aderenti al gruppo) di Perugia hanno finalità simili e perseguono interessi in comune: le professionalità coinvolte sono numerose, troviamo la graphic designer, il medico, le fotografe, le insegnanti (di danza,

yoga, musica,...), le esperte di marketing e comunicazione, le organizzatrici di eventi, e, ancora, le artigiane, l'avvocatessa, le giornaliste... e il fatto che non c’è competizione, ma punti di contatto che consentono di unire le forze, rappresenta il punto forte del network. Attualmente le Reticelle di Perugia e provincia sono una cinquantina, si organizzano per incontrarsi una volta al mese e confrontarsi di persona su argomenti comuni, aggiornare le collaborazioni, scambiarsi consigli e informazioni. L'idea di un evento per “uscire allo scoperto” sta creando fermento nella Rete umbra e le donne coinvolte ce la stanno mettendo tutta per realizzarlo. Se lavori a Perugia o provincia e sei un’imprenditrice, una libera professionista o una free-lance e ti interesserebbe fare rete con altre donne dalle più diverse professionalità, fai richiesta per entrare nel gruppo su Facebook oppure scrivi a: retealfemminile.perugia@hotmail.com. Ti aspettiamo!

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FRIGOLANDIA, una repubblica maivista Viaggio alla scopertta della tana di «Frigidaire» Testo di Maila Navarra

Frigolandia, letteralmente la terra di «Frigidaire», è stata fondata da Vincenzo Sparagna, storico direttore della celebre rivista, in una ex colonia di balilla fascisti sulle pendici dei Monti Martani presso il borgo di Giano dell’Umbria. Il complesso di proprietà pubblica è stato preso in concessione (a pagamento) sulla base di un bando andato più volte deserto. Il luogo è suggestivo: un gruppo di edifici immersi in un parco di due ettari ricco di cipressi, pini, querce, tigli, asparagi e lavanda. Gli edifici, abbandonati da anni, sono stati ristrutturati e arredati ad arte con mobili in legno del maestro Luciano Biscarini di Foligno. Tutto è stato fatto grazie al lavoro volontario e al sostegno economico di artisti, operai, fabbri, architetti, amiche e amici italiani e stranieri, senza alcun aiuto pubblico, anzi vincendo l’imprevista ostilità delle istituzioni locali, che nel 2009 hanno tentato uno sfratto illegale, poi bocciato dal giudice che ha condannato il Comune a pagare le spese legali della vertenza.

d’accoglienza per naviganti del pensiero e dell’arte, un centro europeo di cultura. Per chi non lo sapesse, l’Arte Maivista è il movimento immaginario teorizzato con brillante ironia nel 1985 da Andrea Pazienza e Vincenzo Sparagna sulla rivista «Frìzzer». Un’arte che apparenta stili diversissimi accomunati dal comune rifiuto di separare l’arte per il popolo dall’arte per le élite.

Nell’edificio principale di Frigolandia si può ammirare il primo e unico Museo dell’Arte Maivista, che raccoglie opere originali dei tanti autori pubblicati da «Frigidaire» e dalle riviste create dal 1977 a oggi dalla fertile fantasia di Sparagna e dei suoi complici/ collaboratori («Cannibale», «Il Male», «Frìzzer», «Vomito», «Tempi Supplementari», «Il Lunedì della Repubblica», «La Piccola Unità», «Il Nuovo Male», ecc.) e oggi considerati classici come Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Filippo Scozzari, Roland Topor, Mario Schifano e tanti altri. Al Museo si affianca un laboratorio dove si tengono corsi di incisione, disegno, pittura, fotografia, scrittura ecc. L’azione delInaugurata il 25 aprile del 2006, Frigolandia è oggi la Repubblica si spinge comunque ben oltre i suoi la promessa Città Immaginaria dell’Arte Maivista, confini. Mostre sono state organizzate in molte città Prima Repubblica Marinara di Montagna, luogo italiane, e Frigolandia partecipa a fiere come Lucca

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Frigolandia, Località La Colonia, 06030 Giano dell’Umbria (Pg) tel. 0742 90570 - 334 2657183, mail: frigolandia@gmail.com

ovvero soci attivi di questa affascinante impresa, è facile: basta acquistare il Passaporto annuo che costa 100 euro e dà diritto a sette giorni, anche non consecutivi, di alloggio gratuito. Immagini, testi, le A Frigolandia ha sede pure la redazione che pro- produzioni attuali e quelle storiche, appuntamenti duce le due riviste mensili «Frigidaire» e «Il Nuovo e iniziative, insomma tutte le informazioni per coMale», distribuite nelle edicole italiane in tirature noscere Frigolandia sono all’interno del sito www. che oscillano tra le 30 e le 40 mila copie, due pub- frigolandia.eu blicazioni che ospitano, oltre ad alcuni dei maggiori autori italiani, anche le prime prove degli artisti di domani. Comics, Umbria Rock a Massa Martana, il festival dell’editoria al Crack di Roma, Fa’ la Cosa Giusta! a Bastia Umbra ecc.

Da ricordare che la Repubblica di Frigolandia celebra affollate e divertenti feste annuali. La più importante è la Festa della Liberazione dei Frigoriferi Intelligenti che si svolge il 25 aprile. Ma imperdibili sono anche la Festa della Rivoluzione del 14 luglio in memoria della presa della Bastiglia e il Thanksgiving Day, che ricorda l’accoglienza dei nativi americani ai pellegrini del Mayflower. Per ospitare visitatori, famiglie e cittadini della Repubblica, oltre alle stanze dedicate all’attività editoriale e al Museo, vi sono confortevoli camere, dotate di bagni e cucine indipendenti. Diventare cittadini,

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TOUR GUIDATI IN BICI ELETTRICA ALLA SCOPERTA DELLE ECCELLENZE DELL'UMBRIA

L’associazione EcoBike Touring nasce dall’esigenza di promuovere un mezzo rispettoso dell’ambiente e al tempo stesso comodo e utile per guidarci alla scoperta dei luoghi dell’Umbria e delle sue bellezze. Le biciclette elettriche a pedalata assistita consentono a tutti di spostarsi comodamente e nel rispetto della natura. Permettono di vivere un turismo sano e originale, a contatto diretto con la natura, con le eccellenze del territorio e le tradizioni dei borghi più belli dell’Umbria. Ecobike Touring offre per i propri soci i seguenti servizi: • Organizzazione di eventi eco-sostenibili con istituzioni, associazioni e aziende del territorio. Sono all’insegna della valorizzazione delle eccellenze di interesse storico/artistico, naturalistico ed enogastronomico; si svolgono diverse escursioni, della durata di due ore

info e prenotazioni Francesco: 377 967 6336 Ersilia: 347 822 2798

circa, caratterizzate da una o più visite guidate a musei, monumenti e parchi. • L’associazione organizza tour in Umbria in bicicletta elettrica. La durata può essere di una o più giornate, sono previsti l’accompagnamento con guida turistica, la consegna e il ritiro delle biciclette in loco. Tutti i tour sono ideati per venire a contatto diretto con eccellenze e autenticità del territorio, dal punto di vista storico e artistico e da quello enogastronomico. • Ecobike Touring si impegna a promuovere attività e iniziative turistiche tramite l’utilizzo di vele pubblicitarie installate direttamente nelle bici elettriche. • È previsto un servizio di assistenza tecnica rivolto a tutti i soci, per quanto riguarda riparazioni e manutenzione di biciclette elettriche.

www.ecobiketouring.com ecobiketouring@gmail.com ecobiketouring

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L'importanza di arrivare secondi La logica per cui conta solo arrivare primi non ci piace. Fa un po’ blockbuster americano, fa un po’ yuppie, e di yuppies in giro ce ne sono già abbastanza. Se Perugia fosse stata nominata Capitale europea della Cultura 2019 saremmo stati tutti felicissimi. Ma è toccato a Matera. Adesso, bando al disfattismo e alla superficialità. A nostro avviso il percorso che ha portato Perugia in finale è già di per sé un dato positivo. La città ha costruito una prospettiva complessa, guadagnando riconoscimenti concreti (le candidate iniziali erano più di venti) e occasioni di confronto con altre realtà di spessore. Poi c’è il futuro: alcuni dei progetti della Fondazione hanno tutto per continuare a camminare con le proprie gambe, pur se con tempi e modi diversi. Si è detto e scritto che la Fondazione non ha saputo coinvolgere la comunità perugina. A noi interessava soprattutto capire cosa avesse funzionato e cosa no nel suo rapporto con le associazioni del centro storico, da sempre punto di riferimento fondamentale di «Luoghi Comuni». Le abbiamo interpellate, e il quadro complessivo non sembra così fosco. Alla Fondazione si riconosce il ruolo decisivo avuto nel dare impulso al Tavolo delle associazioni, così come la voglia e la capacità di ascoltare le proposte dei vari soggetti. Qualcuno, semmai, lamenta la tendenza, nel progetto Perugia2019, a puntare troppo su eventi e progetti di grande portata e spesa a scapito delle iniziative dal basso, punto forte dell’associazionismo e decisamente low cost. Secondo noi una città moderna come vuole essere Perugia ha bisogno di un elemento e dell’altro, di alimentare quotidianamente il proprio tessuto sociale e di attrarre attenzioni e visibilità eccezionali con manifestazioni eccezionali. Poteva essere migliore, il progetto di Perugia2019? Probabilmente sì. Rispetto ad altre candidate il grado di partecipazione è sembrato minore, ma in questi casi le ragioni vanno ricercate in più direzioni. Forse dall’alto c’è stato un difetto di comunicazione, e in qualche misura anche di interpretazione delle esigenze. Di sicuro molti perugini hanno rinunciato a fare il piccolo passo in più che gli avrebbe permesso di conoscere meglio il progetto legato alla Capitale della cultura, e magari di essere coinvolti attivamente. Detto ciò, molto è stato fatto e molto tornerà buono per il futuro. L’importante è fare tesoro dei propri errori e rimboccarsi le maniche. Sembra una banalità, e lo sarà. Ma è da qui che occorre ripartire. Giovanni Dozzini 25


L'ASTROLUOGHIA

Di Lavinia Rosi

SCORPIONE

23 ottobre- 21 novembre L’istogramma della pazienza si contorce dalla noia, ricordi quella crostata alle ciliegie che preparava sempre tua nonna? Quel vin brulé con un chiodo di garofano di troppo? La tessera della Coop che non trovavi mai arrivati alla cassa? La fila dalla Maria al lago il sabato sera? È tempo di stendere i panni al rovescio sullo stendino delle necessità.

La Grote markt alle 17.40 Seduta in un angolino di marciapiede della Grote Markt di Bruxelles, avevo appena gustato una soddisfacente merenda a base di waffle al cioccolato quando ho sentito delle grida lontane, come delle stonature cantate a squarciagola. Dopo aver scattato la milionesima foto all’ennesima guglia dell’Hôtel de Ville, i miei passi mi hanno condotto spedita verso la viuzza da cui sembrava provenire quel fracasso. Qui, fra due slarghi di passanti quasi impassibili, un gruppo di ragazze con delle bandane sulla testa applaudiva l’ultima performance. Vinta dalla curiosità, cercando di capire il perché di tanto divertimento, mi sono avvicinata: una delle tipe aveva al collo un enorme cartello su cui era disegnato un coloratissimo juke-box, con almeno mezzo centinaio di canzoni di ogni genere. Mistero risolto. Scoppio in una risata a sbuffo e lei mi indica immediatamente: «Hey! Girl!». Mi fermo e mi ritrovo accerchiata, mentre la ragazza col cartellone mi dice entusiasta che la settimana prossima si sposerà: «Will you help me?» Non rifiuterei mai la richiesta di una donna il giorno del suo addio al nubilato. «How?», le rispondo prontamente, e lei mi chiede se sono italiana. Confermo un po’ intontita (è bello sapere che la mia english pronunciation sia notevolmente migliorata) e tutto ricomincia in un nuovo registro: tutte le ragazze “bandanate” esultano appena sentono che provengo da Catania, mentre la futura sposa mi invita a sceglie-

SOTT O gli O C C H I

di IVA N

re una delle canzoni sul juke-box di cartone. Il mio sguardo viaggia velocemente fra i titoli di Ella Fitzgerald, Gianni Morandi e 50 cents. Ormai che ci sono, voglio rendere la cosa veramente molto ridicola, e i miei occhi individuano il top del kitsch: Lady Gaga. «EEEdge ooof Gloryyy!» scandisco con la mia lingua a stivale, mentre mi muovo come un assurdo presentatore televisivo. Lei e le sue amiche cominciano a cantare e a saltare, e ciò che noto immediatamente è che la voce della ragazza è potentissima. Parecchio bella, a dire il vero. Mi domando se le note che giungevano fino alla piazza si storpiassero rimbalzando fra un’insegna e l’altra delle birrerie, passando tra i merli dei tetti a spiovente o sul vetro bombato dei lampioni. Ho iniziato istintivamente a muovermi e alla fine ho applaudito di gusto, pure se la canzone era di Lady Gaga: di fronte a me c’era una donna italiana felice di sposarsi fra una settimana, e con cui, dopo appena tre minuti di conoscenza, ho scambiato un abbraccio fraterno al profumo di mozzarella e pan di zucchero. Chissà se si è già sposata e se sarà felice come quel giorno in cui l’ho incontrata a Bruxelles. Comunque sia, congratulazioni Mrs Rinaldi. Ivana Finocchiaro

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A


SAGITTARIO

22 novembre - 21 dicembre Hai distribuito troppi volantini per promuovere l’apertura di quella nuova pizzeria in centro e ti sei accorto che il messaggio su WhatsApp era già stato visualizzato, ma nessuna risposta. Il codice della strada dice chiaramente che si tratta di uno sbaglio, porta il tuo pesce rosso a fare una passeggiata.

PESCI

19 febbraio - 20 marzo Se obliteri il biglietto devi aspettare venti minuti prima di poter fare una nuova corsa; se perdi la tessera della biblioteca devi portare una fototessera sorridente; se tira forte il vento in via dei Priori puoi usare un aquilone come coperta. Non proteggerti dalle incertezze, sono meglio delle creme antirughe.

GEMELLI

21 maggio - 20 giugno L’abilità del tostapane richiede costanza, non mangiare tutte le noccioline dell’aperitivo o finirai per dimenticare il tuo cognome. Cerca di rimanere concentrato sulla tua ribellione e accetta le imperfezioni: la nostalgia degli etruschi non è che un’impalcatura emotiva.

VERGINE

23 agosto - 22 settembre Se non hai ancora firmato quella petizione sul riutilizzo dei cornicioni in via della Viola non puoi pretendere di diventare un esperto di salsa barbecue. Evita di farti lo shampoo con lo zenzero la prossima volta che vai a una festa e ricordati che non esistono vittime, ma solo occasioni da non sprecare.

CAPRICORNO

22 dicembre - 19 gennaio Le antilopi in cantina non sono ancora pronte, starnazzano felici come i tuoi sandali in agosto. La tramontana soffia forte sulla tua elegante capigliatura, ma la raccolta delle olive non è andata come speravi. Se cambierai l’acqua a i fiori in soggiorno riuscirai a trovare un po’di pace.

ACQUARIO

20 gennaio - 18 febbraio Il dissesto idrogeologico della razionalità disperde aromi nella tua cassettiera. Hai deciso di fare un pisolino sui filari dell’indolenza? L’autoscontro ai Baracconi è aumentato di cinquanta centesimi: è rischioso mettere a saldo la propria onestà solo per fare colpo.

ARIETE

21 marzo - 19 aprile Cercavi del tiglio profumato nel mercato del giovedì e del latte di capra in calici discreti. Hai lasciato la speranza in divieto di sosta? Miscela la tua intelligenza in botti di rovere e lascia fermentare, il tuo coraggio non dovrà più fare la fila da Sandri.

CANCRO

21 giugno - 22 luglio Ricorda di restituire i libri in prestito alla biblioteca della contraddizione, lo sai che le api sono in via d’estinzione? Sforzati di fare ordine nell’alveare delle tue ambizioni, il portiere di Porta Eburnea non consegnerà papillon senza prima chiederti il permesso.

BILANCIA

23 settembre - 22 ottobre Tra gli scaffali dei buoni propositi puoi scegliere dell’artigianato a kilometro zero o delle cipolle biodinamiche, l’importante è non rimandare alla prossima Fiera dei Morti. Sulla spiaggia dell’insonnia è finita la melatonina, ma tu non aver paura, c’è sempre un appello per i fuoricorso.

TORO

20 aprile - 20 maggio Gru indispettite arricciano il naso verso l’orizzonte, scivolose scale antincendio si srotolano verso l’uscita, i sanpietrini scalpitano sotto ai piedi commossi. La marcia della pace della tua indecisione attraversa i sentieri della concretezza: non essere troppo prudente, è arrivato il momento di cambiare dentifricio.

LEONE

23 luglio - 22 agosto Dovresti comprare meno surgelati la prossima volta o la tua gatta filosovietica si ritroverà aggrappata alla torre del Cassero in preda al panico. Ci sono ancora molti finestrini di treni da scrutare e panetterie irriverenti da annusare. Non disperdere la tua passione in dosi omeopatiche, lascia che la tua curiosità esca di casa senza cappotto.


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