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ANNO 8 - NUMERO 29 - Aprile / Giugno 2022

La grande storia dell’Olio tra Bari e Milano

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Comune di Bari

Progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale

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ANNO 8 - NUMERO 28 - Gennaio / Marzo 2022

Speciale Festival dell’Olio tra Bari e Milano

Ambasciatori di Puglia

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Comune di Bari

Progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale

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Slow Economy - Golf in Tour gustando Moda, Agroalimentare e Turismo Anno 8 - Numero 29 - aprile / giugno 2022 - Reg. Tribunale in corso Direttore Responsabile: Stefano Masullo Direttore Editoriale: Saverio Buttiglione

FB: SlowEconomy - www.issuu.com/SlowEconomy - Youtube: Extra DiVino

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olio

UltrasUoni nEl procEsso Di EstrazionE DEll'olio Nuove tecnologie estrattive per far conoscere al consumatore consapevole dove viene raccolta l'oliva del nostro olio di Saverio Buttiglione 4

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Stefano Caroli Presidente frantoiani di Puglia

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aria Lisa Clodoveo è Ricercatore Confermato e Professore Aggregato in Scienze e Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.È membro dell’Accademia dei Georgofili e dell’Accademia Na-

zionale dell’Olivo e dell’Olio. È divulgatore scientifico nonché componente del comitato scientifico della rivista internazionale Grasas y Aceites. È Fondatore e membro del Comitato Organizzativo del Centro di Studi sull’Olivo, l’Olio e le Olive da Mensa dell’Università degli Studi di Bari. È risultata vincitrice del

prestigioso Premio Antico Fattore 2015 dell’Accademia dei Georgofili. È Direttore dello Short Master in “Strategie produttive e di marketing per la valorizzazione dell’Olio Extra Vergine ad elevato valore salutistico”, organizzato dall’Università degli Studi di Bari in collaborazione con il Comune di Bitonto. I suoi interessi di ricerca si orientano verso lo sviluppo di impianti innovativi basati anche su tecnologie emergenti nel processo di estrazione dell’olio vergine di oliva. È autore e inventore di due brevetti nel campo dell’impiantistica olearia ed è autore di più di cento articoli scientifici, pubblicati su riviste nazionali e internazionali, principalmente focalizzate sullo studio delle tecnologie olearie. Nella Sala degli Affreschi dell'Università "Aldo Moro" di Bari, la dottoressa Clodoveo ha presentato il convegno OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA in collaborazione con Novembre 2019

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olio l’Associazione dei Frantoiani di Puglia (A.F.P.) rappresentati dal Presidente Stefano Caroli e con l’Unione Regionale Cuochi Puglia rappresentata da Chef Pasquale Fatalino. È la prima volta in assoluto che una Università, con un approccio bottom-up, intende realizzare una offerta formativa tagliata su misura per soddisfare i bisogni espressi dai produttori di olio extravergine di elevata qualità del territorio pugliese. Anche i professionisti della ristorazione hanno accolto con entusiasmo la sfida di diventare profondi conoscitori delle caratteristiche organolettiche che la biodiversità nazionale offre, anche per sperimentare le interazioni delle singole cultivar con le differenti matrici alimentari e tecniche di cottura. Lo Short Master, progettato in collaborazione con la dott.ssa Elisa Deblasi ed il dott. Alfredo Marasciulo, esperti di analisi sensoriale, è rivolto ai titolari di ristoranti, Chef, personale di sala, responsabili acquisti e consulenti della ristorazione. Il corso si realizza attraverso una serie di attività teoriche e pratiche con l’obiettivo di acquisire consapevolezza sul valore millenario dell’Olio Extravergine di Oliva di pregio e di comprenderne e comunicarne ai propri clienti il valore salutistico, nutrizionale ed organolettico di uno degli ingredienti principe del menù Mediterraneo. L’offerta formativa prevede anche un corso per assaggiatori diretto da un Capo Panel riconosciuto dal MIPAAF, alla fine del quale ogni partecipante avrà un attestato di idoneità fisiologica all’assaggio degli oli di oliva vergini“. È necessario un cambio di para-

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digma nel mondo della cultura dell’olio. Molti ristoratori acquistano il prodotto informandosi solo sul prezzo, poiché l’olio, considerato una commodity, non rientra nelle voci di spesa pagate dal cliente. Il che spiega come mai piatti eccezionali siano bistrattati da oli difettosi. Un piatto che richiama i valori di autenticità di un territorio non deve essere condito da un olio proveniente da altre aree

geografiche che viola, di per sé, il concetto di tipicità. Anche il consumatore deve essere educato. Nessuno di noi accetterebbe a tavola una bottiglia d’acqua smezzata o un vino già in parte consumato dai clienti del tavolo accanto. Eppure, nel caso dell’olio, purché sia gratis, accettiamo di tutto, oliere anonime, bottiglie unte, rabboccate, provenienza e qualità incerta!” queste le riflessioni della Prof.


ssa Maria Lisa Clodoveo, Direttore dello short master. La giornata di presentazione, intitolata “Sapori di Saperi”, aperta dai saluti istituzionali del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, prof Antonio Uricchio, del Direttore del Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali (DISAAT), prof. Giacomo Scarascia Mugnozza, del Direttore del Dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale e tutela dell’ambiente – Regione Puglia, Prof Gianluca Nardone, del Presidente AFP - Associazione Frantoiani di Puglia, Sig. Stefano Caroli, e del Presidente Unione Cuochi Puglia della FIC, Michele D'Agostino. I dettagli tecnici ed organizzativi del master sono stati al centro dell’intervento della Prof.ssa Maria Lisa Clodoveo, del prof. Bernardo De Gennaro, del Prof. Salvatore Camposeo. Le conclusioni affidate al prof. Carlo Franchini, Delegato ai Master Universitari, Corsi di Perfezionamento e Alta Formazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. L’evento è patrocinato dall’Accademia dei Georgofili, sezione sud-est, dall’Accademia Pugliese delle Scienze, Dall’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio, dallo spin-off Med&Food, dall’Associazione culturale Passione Extravergine e da Olivehealth. Per informazioni si può contattare la dott.ssa Maria Lisa Clodoveo (marialisa.clodoveo@uniba.it) Centro di Ricerca sull’Olivo, l'Olio e le Olive da Mensa - Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali - Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Maria Lisa Amirante Clodoveo ricercatrice dell'Università di Bari

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EVENTI

dAllA puGliA A MilAno pEr un tuttoFood dAvvEro EccEzionAlE Dopo due anni di resilienza alla pandemìa, abbiamo visto una luce in fondo al tunnel, grazie alla scoperta del vaccino che ha permesso la ripartenza di vita e riapertura delle attività economiche, soprattutto le Fiere Internazionali abolite nel 2020. di Saverio Buttiglione 8

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MILANO ESEMPLARE, AL CHIUSO TUTTI CON MASCHERINA ANTI-COVID

Dopo due anni di resilienza alla pandemìa, ho visto una luce in fondo al tunnel, grazie alla scoperta del vaccino, che ci ha permesso la ripartenza di vita, con la riapertura delle attività economiche, soprattutto delle Fiere Internazionali che erano state abolite nel precedente anno 2020. Mentre nel mese d'ottobre, Londra che nonostante i vaccini, ha abolito le precauzioni di base come il

distanziamento e la mascherina, tanto da fare riprendere i contagi ed i ricoveri in terapia intensiva e i decessi, sono rimasto stupito con favore nel constatare che Milano, che detiene una popolazione che pure è vaccinata al novantapercento, tutti ma proprio tutti, in luoghi chiusi e, nelle aree affollate metropolitane, indossano la mascherina anticovid.

CYBUS, VINITALY, TUTTOFOOD

Nell'autunno 2021, a distanza di pochi giorni, si sono tenute le

Fiere enogastronomiche normalmente svolte a primavera, CIBUS/ Parma, VINITALY/Verona, TUTTOFOOD/Milano. Sono legato a quest’ultima non solo per motivi professionali, avendola seguita in tutte le edizioni, con la troupe televisiva, ma anche per ricordi emozionali perché, nel 2007, é stato in assoluto il primo evento d'inaugurazione del nuovo quartiere fieristico di Milano/Rho. Nella occasione la direttrice Michela Fischer mi diede l'incarico di produrre lo spot presentazione, nel Novembre 2021

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EVENTI quale io affiancai, alla manager di Prada ex modella italo/svedese Jasmine Lipovsek, altre modelle che in tante, varie lingue del mondo, ripetevano l’headline: “Sto Gustando un Piatto Diverso da quello del Mio Paese... Tuttofood dove il Mondo è Cibo”. Ovviamente in tale edizione, della durata di cinque giorni mi sono soprattutto concentrato a visitare gli stands di aziende pugliesi, data la mia provenienza, spesso accompagnato dall’“Economista Francesco Lenoci”, che é un docente all'“Università Cattolica di Milano”, anch’egli pugliese e “Presidente Onorario Associazione Pugliesi a Milano”, che secondo le ultime stime sfiorano i centomila. “Lenoci” è un potente promotore delle aziende pugliesi, da quelle della moda a quelle dell’eno gastronomia, tant'è vero che viene costantemente invitato al “Pitti di Firenze”, come a “Milano Moda”, oltre che “Cibus, Vinitaly e Tuttofood”. Ma senza voler essere sciovinista, ho pure constatato che i prodotti pugliesi, sono stati apprezzati con entusiasmo, non solo da visitatori ma “Importantissimo”, pure da numerosi buyers internazionali. Non poteva essere che così, dopo il successo estivo ottenuto, dal turismo nella Regione Puglia, nella quale, c’è stata un’invasione di viaggiatori nazionali ed esteri come pure di vip e star internazionali. Ampia sintesi di questa estate pugliese è stata fatta sul magazine milanese “Slow Economy” sfogliabile online se cliccate su “Google issuu.com/sloweconomy”, con la 4° di copertina dedicata al nostro Magazine “Piaceri d’Italia”.

MASSICCIA LA PRESENZA DI VISITATORI

Il presidente di “Fiere Milano”

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EVENTI a fine Fiera s'è dichiarato più che soddisfatto, perché la massiccia presenza di visitatori a “Tuttofood”, vi si poteva accedere solo col “Green Pass”, ha raggiunto numeri pre-covid, cosa nient'affatto scontata. Martedì 26 ottobre era la “Giornata mondiale della pasta”, quale posto migliore dove gustarla se non a “Tuttofood”. Le aziende del settore sono state prese d’assalto durante gli “Show cooking” coi migliori Chef internazionali. Ho gustato la pasta “Benedetto Cavalieri” con l'ultima generazione di un pastificio di “Maglie nel Salento”, Andrea Cavalieri, che la produce ancora con trafile in bronzo e lenta essiccatura. E poi “Felicia”, del Gruppo Andriani di Gravina in Puglia. Ed infine quella di “Buononaturale” da Avellino che lo Chef Vincenzo Squarciafico ha preparato col tartufo nero, poiché a San Pietroburgo aveva presentato orecchiette al caviale. I caseifici pugliesi naturalmente facevano la loro bella figura, da “Saporosa” a “Delizia” a seguito del fatto che il TG1 ha descritto che la Francia, il nostro competitore più importante sul mercato globale, apprezza sia i nostri formaggi, per non parlare delle mozzarelle ingrediente insostituibile della pizza simbolo del “Made in Italy”. Son veramente sorpreso per la “New Entry” de “La Golosa di Puglia”, da Gioia del Colle, che ha allestito lo stand di “Tipici Trulli della Valle d’Itria”, e d'un albero d’ulivo pieno di olive in piena maturazione, per presentare, soprattutto, la tipica “Burrata”.

OLEIFICI E FRANTOI PUGLIESI

A tal proposito non potevo mancare di visitare gli oleifici, da “Pantaleo di Fasano”, che produce nella piana, circondato da migliaia di ulivi secolari, il solo fra i

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pochi ad esportare in Giappone il mitico “Frantoio di Santa Tea”, nato a Firenze nel 1426, primo al mondo ad usare il metodo di spremitura a freddo con un impianto a centrifuga, condotto dalla famiglia di Giorgio Gonnelli che (dal 1990), utilizza “Tappi dosatori ed Antiriempimento” con sistema produttivo, conservativo, di imbottigliamento in atmosfera protetta e sotto azoto.

DANTE ALIGHIERI, IL SOMMO POETA

In questi giorni di “Tuttofood”, dal prof. Guido Stecchi mi è stato fatto dono del suo libro “Dante cosa ti sei perso” ove sono recensiti, ristoranti e trattorie, di luoghi visitati da Dante durante il suo esilio, con i cuochi d'oggi, che interpretano la cucina del suo tempo. L'omaggio mi ha fatto molto piacere, perché mi sento legato al sommo poeta, che é sta-

to l'inventore della lingua italiana, con il suo “Vulgare”, che sostituì latino e idiomi locali, sino dai tempi del liceo quando studiandolo appresi che intuiva di essere fra quelle generazioni “Né Carne né Pesce”. fra un mondo che finiva (Medoevo) con tutti i suoi valori consolidati per secoli ed uno che nasceva con tutte le incognite, (infatti Dante non vide mai il Rinascimento) così come io mi sentivo fra quelle generazioni “Di Passaggio”. Infatti la conferma é l’avvento di questa “Società Liquida”, postindustriale come teorizzato dal sociologo “Zygmunt Bauman”, specie dopo la crisi finanziaria del 2007, cominciata coi mutui subprimes statunitensi, la globalizzazione, la dipendenza da internet e la recente crisi pandemica. Sono talmente vicino all’Alighieri, che ogni volta che vado a Firenze cerco di alloggiare nel “B&B”, a lato della sua casa e

mi piace camminare la notte nel centro deserto pensando di vederlo sbucare all’improvviso. Tornando a “Putignano”, città del carnevale dell’area metropolitana di Bari, altra bella sorpresa il centro storico abbellito con i giganti in cartapesta raffiguranti scene della Divina Commedia, ognuno dotato di “Qrcode”, per ascoltare i versi inerenti il canto raffigurarto, tutto in occasione dei 700 anni dalla scomparsa di “Dante”. Poi, leggendo la prefazione del libro, mi ha colpito la visita di Dante sulla Sila Calabrese alla tenuta “Federici” dell'amico Barone Adolfo Collice (con me in foto) dove ho girato alcuni spot mandati in onda su Mediaset, ecco di seguito un brano: “..La Divina Commedia inizia dalla Selva Oscura e le ipotesi su dove collocarla ci portano addirittura nella Calabria: può essere sulla Sila la Selva Oscura? C’è chi è convinto poiché Novembre 2021

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il fiume attraverso cui Caronte traghetta le anime di dannati si chiama Acheronte nome antico del Lese, discende dalla Sila. Ma c’è pure un’ipotesi, davvero convincente, sul fatto che Dante, fuggitivo dopo la condanna al rogo (1302), tra i vari luoghi del suo peregrinare, scese anche in Calabria in compagnia del vescovo di Siena ospite di quello di Cosenza all’abbazia, ultima dimora dei cavalieri Templari a Cerenzia, alle pendici della Sila. Lo leggiamo nel “Il luogo delle aime”, dello storico prof. Coriolano Martirano, romanzo definito “tra il vero ed il verosimile” dallo stesso autore. Lo storico ha la convinzione, ispirata e condivisa dal Barone Adolfo Collice, attuale proprietario di “Torre Federici” (che era stata allora costruita dall’Imperatore Federico II di Svevia suo avo, che da Cerenzia il poeta raggiunse San Giovanni in Fiore, vicino a Federici in Camigliatello Silano, e solo qui avrebbe potuto vedere il “Cono del Salterio” nello “Liber Figurantium di Gioacchino Da Fiore”, dal quale ispirarsi per la forma del Paradiso. Secondo il Barone Collice in quell’epoca esisteva un’unica copia proprio sulla Sila nella medesima sede dove sono ancora conservati insostituibili incunanboli, alcuni già di Federico II, quali la “Seconda Guerra Punica”, di Tito Livio o gli “Statuta” di Cosenza e dei suoi casali..., da qui il coinvolgimento nel libro anche del ristorante L’Antico Borgo a Morano Calabro e Altomonte (Hotel Barbieri)”.

LE GIORNATE MILANESI

Questi giorni milanesi sono stati utili pure per gli incontri fatti lungo il percorso che porteranno, nella prossima primavera, all’evento “Extra DiVino: Food, Fashion and Olitaly One”, ed

alla settimana in Puglia Fiera d'incontri “B&B” coi buyers internazionali (assieme a me in foto Omar Hamed già export manager di Auchan) delle eccellenze pugliesi. Faremo pure loro visitare il territorio e alcune aziende produttrici (l’evento sarà aperto nel weekend anche al pubblico). Sarà importante la presenza di compratori cinesi perché, a proposito di Dante, come ha ricordato a fine ottobre il Tg1, in Cina lo conoscono come l’ultimo dei medievali ed il primo dei moderni dopo che ai primi del ‘900 la Divina Commedia fu tradotta in

cinese mandarino. Noi facendo leva sul “made in Italy”, vorremmo conquistare anche una piccola parte, di quella fascia di nuovi ricchi cinesi che son circa il 10% della popolazione, quindi ben 150 milioni di persone che sono in grado di spendere per acquistare eccellenze manifatturiere. Naturalmente inviteremo anche le venti buyers tutte donne, dagli USA, che mi onorarono della loro presenza all’evento “B&B” che “Ante-Covid” organizzai nel Palazzo Marchese Ferrajoli, a piazza Colonna, di fronte a Palazzo Chigi. Novembre 2021

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pUglia campionE DEl monDo DEll'olio Extra VErginE D'oliVa Una regione che merita una fiera internazionale sull'EVO. L'Olio Extravergine d'Oliva è indubbiamente il miglior testimonial della Puglia nel mondo di Saverio Buttiglione 16 20

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Il personaggio televisivo Cino Tortorella grande sostenitore dell'olio pugliese

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a Puglia nonostante la Xjlella batterio portato da piante ornamentali estere che viene inoculato sugli ulivi dalla mosca sputacchina è ancora la zona di più alta produzione d’Olio vantando ben 60 milioni di piante, molte centenarie ed alcune millenarie. Nel rispetto del consumatore consapevole, affinchè possa

scegliere l’EVO che più gli aggrada per costo e qualità, va però posta attenzione sia nelle indicazioni in etichetta dell’origine delle olive favorendo l’integrazione coi territori di appartenenza, accompagnando i giovani nel post laurea, facendo accedere all'alta formazione accademica anche i diplomati e non solo, per una complessa

operazione culturale come quella che abbiamo svolto con l’Associazione Extra DiVino lo scorso anno a Shangai, dove la cultura dell’olio era sconosciuta ed ancor di più il territorio della Puglia. coprendo così tutta la filiera dell'Olio, dalla produzione al marketing. Importante incontro a tal fine ho avuto all'Università del Salento col prof. Francesco Paolo Fanizzi, che col suo staff è stato più volte interpellato da aziende americane perchè utilizza un innovativo metodo di tracciabilità dell'Olio utilizzando la RMN (Risonanza Magnetica Nucleare. Ma la mia storia d'incontro con EVO nasce da quando ho raccolto il testimone dal milanese (per stima nei miei confronti ma forse semplicemente perchè sono pugliese) Cino Tortorella (attore, autore e regista RAI e Mediaset ma sopratutto giornalista enogastronomo già direttore del magazine "Gran Gourmet", iniziato all'amore per il gusto in tavola dall'attore Aldo Fabrizi in via Veneto a Roma, che gli insegnò a saper scegliere a tavola, fondamentale per la salute degli attori che son costretti a vivere viaggiando) il quale a sua volta aveva ricevuto Novembre 2019

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questo testimone in una ipotetica staffetta dal grande Luigi Veronelli. Ancor giovane Cino fu portato da Veronelli in Puglia a bloccare nel porto di Monopoli una nave con Olio taroccato e convocò la stampa e le TV facendo distribuire a tutti "vero olio extravergine d'oliva" su fette di Pane di Altamura. Non ne scrisse nessuno tranne il New York Time e solo dopo mesi il quotidiano La Repubblica ne riprese la notizia. Tortorella amava il cibo pugliese e l’olio in particolare ma deplorava il fatto che fossimo carenti in promozione e marke-

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ting spesso svendendo il nostro olio alle multinazionali invece di imbottigliarlo e venderlo ad un prezzo adeguato. Una volta in un ristorante pugliese si è alzato e mi ha invitato ad andar via perchè l'Olio in tavola era in un'anonima brocca di vetro, ricordandomi che per esempio sul Lago di Garda ogni ristorante espone orgogliosamente eleganti bottigliette di EVO del Garda. Tortorella veniva spesso in Puglia a stimolare i produttori di olio, 4 anni fa alla soglia dei 90 anni venne da solo in auto da Milano per convocare

una riunione ad Andria e mi chiese di raggiungerlo in un ristorante di quella cittadina la sera non appena arrivato a mia insaputa. A lui anch’io sollecitato a questo problema lo stesso anno sono andato a Bruxelles ad incontrare l'amico prof. Paolo De Castro, già Ministro alle Politiche Agricole e poi Presidente della analoga Commissione Europea, per intervistarlo televisivamente sull'ottima notizia dell'obbligatorietà in etichetta della zona di raccolta delle olive oltre a quella di molitura. Più recentemente ho voluto all'annuale Evento Extra DiVino al Fortino Sant’Antonio di Bari il prof. Francesco Schittulli, oncologo e Presidente della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, a relazionare sui benefici antiossidanti ed anche antitumorali che derivano da questo ottimo ed antichissimo prodotto della natura, evidenziando che oltre che buono il nostro prodotto testimonial della Puglia fa anche bene alla salute. La LILT ha scelto proprio una bottiglia di extravergine d’oliva per le sue campagne di prevenzione, è importante sapersi nutrire con una dieta ricca di frutta fresca, di verdura e povera di grassi, qual è la Dieta Mediterranea, come sempre “regina della prevenzione”. Non a caso, infatti, nel 2010 è stata riconosciuta dall’ UNESCO “patrimonio immateriale dell’umanità” e la LILT, con la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, ne condivide e ne celebra l’eccellenza e i valori. Il tutto, avuto


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olio particolare riguardo all’elemento principe della dieta mediterranea, nonché simbolo della SNPO: l’olio extra vergine di oliva. Anticamente definito “oro verde”, è oggi più che mai “prezioso” per le sue qualità protettive nei confronti dei vari tipi di tumore, grazie alle sue indiscusse caratteristiche nutrizionali ed organolettiche. Con estremo piacere non potevo quindi che scegliere la Masseria Brancati di Ostuni dove Corrado Rodio custodisce antichi Ulivi, ancora viventi e produttori, nati prima di Gesù Cristo, come hanno stabilito i tecnici dell'Università analizzando le radici col carbonio14, ed in questa location fra il frantoio del 1800 e quelli ipogei sotterranei del medioevo e degli antichi romani, ho presentato la kermesse Extra DiVino OLITALY 2020.Tornando all’esperienza accademica del ricercatore dell’Università di Lecce prof. Francesco Paolo Fanizzi parliamo della Risonanza Magnetica Nucleare. E’ possibile fotografare gli alberi di ulivo nel loro contesto naturale? Si nei paesaggi di Puglia e Toscana per esempio li troviamo spesso in immagini spettacolari. E l’Olio Extra Vergine (EVO) che da essi si ottiene possiamo fotografarlo? La risposta a questa domanda non è semplice. Significa forse fotografare la bottiglia che lo contiene e magari catalogarne il colore o il grado di trasparenza che lo contraddistingue. Si può pensare di fare delle analisi specifiche che accompagnino la fotografia della bottiglia e servano a chiarire se si tratta di un extravergine o di un olio di minor valore. Ma il punto è se si può fotografare un olio nel suo contesto naturale, ovvero se si può certificarne la sua provenienza geografica. Al momento non esiste uno specifico regolamento della Comunità Europea che obbliga all'etichet-

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tatura con l’indicazione di origine geografica dell’origine delle olive molite. La stessa Comunità Europea non ha ancora chiarito come dirimere le controversie in caso di contestazione sull’autenticità dell’origine dichiarata. Solo per gli extravergini di origine protetta esistono delle procedure di certificazione che legano il prodotto ad una determinata area geografica. Anche in questo caso comunque la garanzia è solo su base cartacea. Non ci sono metodi scientifici ufficialmente riconosciuti dalla Comunità Europea (e neppure dalla legislazione italiana) per dirimere le controversie in caso di contestazione. E’ per questo che molti chimici che si occupavano di alimenti ma anche di tutt’altro hanno cominciato una ventina d’anni fa ad analizzare campioni di olio con la risonanza magnetica nucleare (NMR dall’inglese Nuclear Magnetic Reserche). Questa tecnica oggi nota per le immagini che riesce a dare delle parti molli del corpo umano ma nata proprio

per fotografare le molecole. E così anche all’olio extravergine d’oliva possiamo oggi assegnare una carta di identità con tanto di foto, utilizzando qualche decina di microlitri d’olio. Esattamente come avviene per l’identificazione delle persone che è passata dalla descrizione sommaria dei lineamenti del volto nei passaporti rilasciati prima dell’avvento della fotografia al passaporto elettronico con foto a colori e chip contenente tutti i dati dell’individuo a partire dalle sue impronte digitali. Ed esattamente come fa la polizia a riconoscere qualcuno analizzando una banca dati di foto segnaletiche si possono riconoscere gli oli e la loro provenienza dalle loro fotografie molecolari. Queste fotografie o "profili metabolici" si ottengono con la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare e rappresentano l'insieme di tutte le molecole che contiene un olio. Proprio tutte, non solo quelle che si cercherebbero con le classiche analisi di laboratorio. E così, come


in una fotografia, dopo anni ci si può accorgere di un dettaglio trascurato anche in uno spettro di risonanza magnetica di un olio si può esaminare, dopo anni qualsiasi dettaglio, qualsiasi molecola di interesse. I profili metabolici ottenuti con gli spettri di risonanza magnetica nucleare sono caratteristici non solo delle cultivar delle olive utilizzate per produrre un olio ma anche dell'ambiente in cui quelle cultivar sono cresciute Olive coratine coltivate in Toscana producono un olio diverso da quelle della stessa cultivar coltivate in Puglia perché risentono delle cosiddette "condizioni pedoclimatiche diverse” (crescono in un clima ed in un terreno diversi). Ciò esattamente come nel caso di due gemelli omozigoti che pur avendo lo stesso DNA avranno plasma o urine diversi se seguono diete diverse. Immaginate le differenze tra la "fotografia" di un olio spagnolo, greco o tunisino ed uno italiano. Saranno dovute non solo a cultivar diverse ma anche ad effetti

A lato, il Prof. Francesco Paolo Fanizzi. Sotto, la piattaforma di metabolica dell'Università del Salento. Spettrometri NMR 400 (a sinistra) e 600 (a destra) MHz

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olio pedoclimatici diversi. Le differenze sono tutte facilmente evidenziabili e costruendo delle banche dati o "album fotografici" di tali oli sarà anche semplice verificare a quale album può appartenere la "fotografia" di un olio incognito. Le "fotografie" dell'olio ovvero i profili metabolici che si ottengono utilizzando la spettro-scopia di risonanza magnetica nucleare sono come le moderne foto digitali, ad altissima risoluzione. Altre tecniche spettro scopie, magari più comuni e disponibili, danno risultati molto meno soddisfacenti, proprio come avveniva con le prime macchine fotografiche digitali a bassa risoluzione. E veniamo al dunque, l'Italia è il secondo produttore al mondo di olio extravergine di oliva e la produzione è essenzialmente concentrata nel mezzogiorno in Puglia, Calabria e Sicilia che da sole producono circa il 90% del totale (la Puglia è prima con circa il 40%). Nel nostro paese gli elevati livelli di import (l'Italia è primo importatore al mondo di extravergine) ed export (siamo i secondi esportatori al mondo dopo la Spagna) rendono necessaria la tracciabilità del prodotto 100% italiano per la difesa degli interessi di produttori e consumatori. Il problema della tracciabilità dell'olio di oliva extravergine italiano e della sua autenticità è stato sollevato recentemente in una famosa serie di vignette del New York Times in cui si denunciava che su dieci bottiglie di olio italiano presenti sul mer-cato solo tre, forse, lo erano davvero. Gli Stati Uniti di America, i maggiori clienti extra UE dell’Italia per olio di oliva extravergine, hanno fatto rilevare una domanda interna per questo prodotto che ha superato quella della Grecia e che è in continua crescita. Metodi analitici basati sulla risonanza magnetica nu-

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cleare (NMR) e analisi statistiche sono stati messi a punto ormai da tempo, anche presso l'Università del Salento nel gruppo di Metabolomica del Professor Francesco Paolo Fanizzi ordinario di Chimica Generale ed Inorganica ed utilizzati per identificare la qualità e l'origine geografica dell'olio extravergine. Proprio dagli USA una importante Compagnia di import ne ha chiesto il supporto per analizzare gli extravergini mondiali prima di acquistarli. I risultati ottenuti in Puglia, in particolare anche su oli extra vergini venduti come italiani sul mercato americano, sono stati sottolineati anche in occasione della polemica suscitata dal New York Times. In una mail in dirizzata all'autore delle vignet-te satiriche sulla autenticità dell'olio extravergine italiano si evidenziava che i metodi per risolvere i problemi di corretta attribuzione dell'origine geografica non solo

esistono ma sono già pubblicati da tempo nella letteratura scientifica e si possono usare (se si vuole). Il vignettista del New York Times rispose con un tweet dicendo di aver ricevuto dall'Italia mail che parlavano di risonanza magnetica nucleare ma di essere, appunto, solo un vignettista. Il Governo Italiano ha accolto l'ordine del giorno del MSS (ODG 9/01864A/008) che prevede la creazione di una banca dati per confrontare le produzioni di olio extravergine di oliva su tutto il territorio nazionale utilizzando nuove tecnologie. Questi moderni metodi si basano sulla NMR (spettroscopia di risonanza magnetica nucleare) e sono complementari alle analisi convenzionali attualmente previste dai regolamenti dell'UE. Gli stessi metodi possono essere applicati anche per altri prodotti per tutelare traccìabilità ed origine in campo agroali-mentare.


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Saverio Buttiglione

Focus

OLITALY Extra DiVino

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ono anni che il dott. Luigi Caricato a Milano organizza il Festival dell’Olio con la sua benemerita OlioOfficina, con esperti del settore, media

influencers, stake holders e con aziende produttrici sia di olio che dei suoi derivati come per esempio i cosmetici a base di olio d’oliva. Questa primavera il festival è stato realizzato nello storico Palazzo delle Stelline e noi vi abbiamo partecipato insieme all’economista docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano prof. Francesco Lenoci. L’edificio sorge sul luogo dell’antico convento benedettino di Santa Maria della Stella nel centro di Milano, soppresso da San Carlo Borromeo e trasformato nel 1578 in sede dello “Spedale de’ Mendicanti”. La costruzione dell’attuale complesso voluto da Federico Borromeo ha inizio

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nel 1585 ed il nucleo centrale è costituito dal cortile maggiore che ha forma rettangolare (undici per tredici campate) articolato su due livelli: un portico costituito da colonne doriche sormontate da archi a tutto sesto a piano terra ed un loggiato ad archi e pilastri al primo piano. Nella seconda metà del Settecento l’edificio v i e n e adibito ad orfanotrofio femminile e nel 1844 la corte centrale v i e n e affiancata da due cortili minori. Attualmente questo complesso di notevole valore artistico è sede della Fondazione delle Stelline ed ospita convegni e mostre. Il parco annesso al palazzo

sorge sui celebri “Orti di Leonardo”, terreni a vigneti che Ludovico il Moro avrebbe donato a Leonardo da Vinci per ricompensarlo dei numerosi lavori da lui realizzati per la corte ducale durante il suo soggiorno milanese. Fra le aziende presenti opera nel settore oleario con le monocultivar Chiacciola, Vargnano e Correggiolo il Palazzo di Varignana costruito nel 1705 a sud set di Bologna, Villa Teresina fondata ad Avola in provincia di Siracusa da Sebastiano dell’Arte ed ora condotta dall’avvocato torinese suo figlio Salvo dell’Arte col prodotto “Eliana” come pure la lucchese “Filippo Berio” attiva dal 1867. Di ritorno a Bari intervistiamo l’assessore della Regione Puglia alle Risorse Agroalimentare Donato Pentassuglia in partenza per il VINITALY a Verona, finalmente in presenza dopo la pandemìa, dove da anni l’olio d’oliva è ospitato nel padiglione SOL come abbiamo testimoniato in TV con le nostre telecamere,


quasi a complemento del principale protagonista che è comunque il Vino. E’ per questo motivo che già nel 2019 abbiamo iniziato a programmare una Fiera dell’Olio di livello internazionale da tenersi in Puglia, tra Taranto e Bari, col nome OLITALY Extra DiVino, perché questa Terra è vocata a questo antico prodotto coi suoi sessanta milioni di alberi d’oliva. Purtroppo proprio a causa della pandemìa abbiamo dovuto rinviare la prima edizione sia nel 2020 che nel 2021 ma ora abbiamo un accordo anche con la Regione oltre che con la BCC di San Marzano per svolgerla nel prossimo settembre, quando oltre agli incontri B2B fra produttori e buyers stranieri questi ultimi saranno anche accompagnati a visitare il territorio pugliese ed alcune delle aziende che saranno presenti in fiera coi loro stands. Questa l’intervista fatta all’assessore regionale Pentassuglia: “Donato Pemtassuglia lei in veste di assessore della Regione Puglia alle Risorse Agroalimentari sta per partire per Verona al Vinitaly finalmente in presenza dopo 2 anni di

pandemìa, fiera internazionale molto importante anche per la Puglia visto che ormai da anni sono presenti più di cento etichette del nostro territorio e poi a maggio si prosegue con Cibus a Parma per arrivare a settembre con Olitaly Extra DiVino in Fiera del Levante, quali sono i programmi dell’assessorato che lei dirige?”

Intanto di stare a fianco delle imprese perché sono le imprese che fanno grande Verona così come tutte le altre importanti fiere dell’agroalimentare e la tradizione che si è creata è frutto di una lungimiranza molto importante, anche per l’olio pugliese e per quanto riguarda il vino tutelando e valorizzando la qualità dei nostri vitigni autoctoni alcuni dei quali come per esempio il Negramaro ed il Primitivo sono diventati famosi in una vetrina mondiale dopo 2 anni di pandemìa che tuttora persiste ma dobbiamo ricominciare a vivere anche coi rapporti non solo digitali ma vis a vis in presenza B2B perché gustare di persona le fragranze dei prodotti agroalimentari è sostanziale per i grandi compratori internazionali. Ricordiamoci che il vino e l’olio extravergine d’oliva sono i nostri più importanti testimnonials, direi quasi delle icone di qualità della regione

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Puglia. Noi come assessorato stiamo facendo un lavoro direi importante e sostanziale di incoming sui buyers e stake holders per portarli in Puglia a vedere il territorio dove queste eccellenze vengono prodotte, perché sono il risultato di un ambiente unico e sano con una storia ed una tradizione molto antica, in un contesto

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anche architettonico, basti pensare alle nostre masserie, per creare anche un ulteriore slancio al turismo con un aumento di economia indotta. “Per concludere non posso che chiederle, facendo riferimento ad una situazione che definire critica è un eufemismo essendosi aggiunta alla pandemìa anche la guerra

in Ucraina, visto che le aziende di pasta che per la Puglia sono un altro fiore all’occhiello e che sono in grave difficoltà nell’approvvigionamento di grano che veniva importato da Russia e Ucraina, ci sono delle nuove strategie per quanto riguarda la coltivazione di frumento in Puglia? Certo e non solo, la nostra filiera agroalimentare è molto forte anche se purtroppo c’è stato in passato un processo di abbandono di terreni importanti e quindi la battaglia che sto facendo in questi giorni consiste non solo recuperare alla coltivazione quei terreni e tutte le aree abbandonate dei Comuni che ho infatti sollecitato a inserire nella banca dei terreni regionale così come con ISMEA abbiamo chiuso il bando per mettere a disposizione anche i terreni dell’Ente ma comunque lascio alla capacità degli imprenditori di fare il loro buon lavoro di intrapresa scegliendo la materia prima da coltivare,


perché nemmeno il mais e tutti i cereali che servono agli allevamenti, è inutile sottolineare il contributo della Puglia alla produzione di latte e dei suoi derivati, è coltivato qui ma viene anch’esso in larga parte importato, quindi tutto il processo produttivo va ripensato e pertanto stiamo lavorando com’è ovvio su più fronti. Lavorando a fianco degli imprenditori stiamo anche cercando di evitare che il tema delle fonti energetiche alternative e rinnovabili come quella solare venga ad occupare i terreni agricoli. A tal fine dobbiamo recuperare il più possibile altre aree come quelle dismesse perché tutto il resto a vocazione agricola compresa l’area del Salento flagellata dalla Xjlella deve far parte di una utilizzazione razionale, certamente secondo le regole di mercato ma se il tema dei temi è oggi la sostenibilità ambientale mi permetto di aggiungere, visto che la ricaduta degli investimenti è sulle imprese agricole e sui lavoratori, anche la sostenibilità economica, perché in sua assenza, ecco perché ho combattuto una decisa battaglia sul “giusto” prezzo del latte, la gente invece di investire dismette le aziende con ulteriore abbandono e questo non lo possiamo per nulla né pensare né attuare, quindi dobbiamo lavorare tutti insieme perché ci sia produzione qualificata e sostenibile.

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Francesco Lenoci

Enogastronomia

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Il mito che vince: FERARI TRENTO IL SETTORE DEL VINO Nel 2020 a causa della pandemia da Covid-19 l’economia ha subito uno shock violento, che ha portato ad una recessione a livello mondiale e ad una contrazione dei commerci di circa il 9%. I maggiori produttori Italiani di vino hanno chiuso il 2020 con un fatturato in calo del 4,1% sul 2019 (-6,3% per il mercato interno, -1,9% per l’estero). I vini fermi hanno perso il 3,5%, mentre i vini frizzanti il 6,7%. In Italia, nel quinquennio 2013-2018, i consumi di vini fermi nel canale della Grande Distribuzione Organizzata – GDO (che rappresenta oltre il 50% delle vendite nazionali di vino) avevano registrato un decremento a volume del 9%, mentre i vini spumanti una crescita del 24%. Con l’insorgere della crisi sanitaria si è assistito ad un incremento delle vendite nel canale della GDO (+ 2,3%) e a una crescita esponenziale dell’e-commerce; le vendite di vino nel fuori casa hanno subito un calo pari al 37%, colpendo soprattutto i vini di fascia alta, che hanno nell’ Ho.Re.Ca. (hotel, restaurant, catering), il proprio canale privilegiato. Il venir meno della convivialità, la chiusura di ristoranti e bar, il blocco dei flussi turistici e di alcuni comparti come quello delle navi da crociera ha penalizzato in modo particolare il mercato dei vini spumanti di elevata qualità che, prima della pandemia, presentava un significativo trend di crescita sia in Italia che all’estero. Il calo dei consumi di bollicine è

infatti riscontrabile anche nelle performance del mercato dello Champagne che nel 2020 ha subito un calo pari al 20% nel consumo interno in Francia e al 16% delle esportazioni. LE BOLLICINE ITALIANE DI ALTA GAMMA Ferrari Trento è il principale produttore italiano di bollicine realizzate con il Metodo Classico, e tutte le sue etichette si posizionano nella fascia dell’alto di gamma. In termini di canali distributivi, Ferrari Trento è uno dei pochissimi produttori vinicoli che, grazie ad una gamma ben segmentata e ad un corretto posizionamento, è contemporaneamente leader sia nel settore della GDO, sia nel settore Ho.Re.Ca.. La pandemia ha colpito in modo particolare sia il canale Ho.Re.Ca. dove Ferrari è maggiormente presente, sia i principali mercati esteri dell’azienda (Stati Uniti,

Germania e Giappone). Ferrari Trento ha saputo reagire contenendo il calo dei volumi e riducendo i costi, cosicché anche nel 2020 la performance dell’azienda ha continuato ad essere positiva. Nel complesso i risultati 2020 testimoniano l’ottima salute della marca, che mantiene una posizione di leadership nelle bollicine Italiane di alta gamma e continua ad ottenere forte apprezzamento da parte del consumatore e importanti premi e riconoscimenti da parte degli opinion leader di settore. IL DISCIPLINARE TRENTO DOC Il Trentodoc esprime l’essenza delle bollicine di montagna, prodotte esclusivamente con Metodo Classico da sole uve trentine. È la prima denominazione di origine controllata nata in Italia per il Metodo Classico. Dall’intuizione e dal sogno di Giulio Ferrari non sono nate solo le Cantine Ferrari ma una denominazione


che oggi riunisce più di 50 produttori e oltre 170 etichette riunite sotto il marchio Trentodoc, promosso dall’omonimo Istituto. La produzione media annua di Trentodoc è di circa 9 milioni di bottiglie. Elementi specifici del disciplinare Trentodoc sono il fatto di prevedere la vendemmia esclusivamente manuale e di riportare obbligatoriamente in retro etichetta l’anno di sboccatura, che rappresenta un’informazione importante per il consumatore. I vitigni ammessi per la produzione di Trentodoc sono Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco, Pinot Meunier. Le fasi di produzione del Trentodoc seguono il metodo denominato “Classico”: vino base. In cantina i grappoli vengono pressati delicatamente e riposti in cisterne separate a seconda del vigneto di provenienza. Avviene quindi la prima fermentazione da cui si ottiene un vino fermo con il quale si assemblano le diverse cuvées. Una volta imbottigliato, vengono aggiunti zuccheri e lieviti selezionati, in una fase chiamata tirage; presa di spuma. Eseguito il tirage, le bottiglie vengono messe a riposo in cantina, dove avviene la seconda fermentazione. È in questa fase che il vino base sviluppa l’anidride carbonica che gli dona il perlage, ossia le caratteristiche bollicine; remuage. È l’operazione più caratteristica del Metodo Classico. In Ferrari Trento è svolta sia manualmente con le bottiglie posizionate capovolte sui tradizionali cavalletti di legno, le pupitres, sia con macchinari automatizzati, le gyropalettes; sboccatura. Durante la sboccatura i lieviti esausti vengono eliminati grazie al congelamento del collo della

bottiglia. L’opera termina con l’aggiunta della liqueur d’expédition, la ricetta segreta che definisce l’impronta stilistica di ogni cantina, che in Ferrari Trento si tramanda dai tempi di Giulio Ferrari. Ciò che caratterizza i Trentodoc Ferrari è la cura per il dettaglio durante l’intero processo produttivo, dall’attenzione per la pulizia dei macchinari utilizzati in ogni fase di lavorazione, alla gestione informatica del magazzino, per tenere sotto controllo tutti i lotti in fase di affinamento. Unendo tradizione e tecnologia, Ferrari Trento dà vita a un vino eccellente, la cui qualità, frutto di tanti piccoli gesti quotidiani, è riconosciuta in tante parti del mondo. LA COLLEZIONE DI FERRARI TRENTO Sono la continua ricerca della qualità e la cura per il dettaglio durante l’intero processo produttivo ad aver reso Ferrari Trento la prima Casa italiana di bollicine Metodo Classico. Dopo una scelta accurata delle uve, le bollicine Ferrari vengono perfezionate in cantina secondo il disciplinare Trentodoc: ogni passaggio del Metodo Classico fa nascere vini unici, espressione della viticoltura

di montagna del Trentino. La collezione di Ferrari Trento è composta da Trentodoc frutto di uve Chardonnay e Pinot Nero. Rispetto al disciplinare Trentodoc, che prevede un tempo minimo di affinamento in bottiglia di 15 mesi, le bollicine Ferrari Trento riposano sui lieviti anche fino a oltre 10 anni per le bottiglie più prestigiose della linea Riserve. Le linee sono sei: Linea Classica, Linea Maximum, Linea Perlé, Linea Riserve, Linea Gran Cuveé e Limited Edition (etichette uniche che celebrano momenti indimenticabili). LE BOLLICINE PIÙ TITOLATE D’ITALIA Dal 1906, con la medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Milano, Ferrari Trento si è confermato anno dopo anno tra le bollicine più prestigiose e riconosciute, in Italia e all’estero. Ogni anno le più importanti guide del settore consacrano l’azienda ai vertici della produzione Italiana, tanto che Ferrari è stata definita da Wine Spectator come “il più grande, il più antico e il più celebrato produttore di spumante Metodo Classico ... che crea millesimati che reggono il confronto con le più prestigiose e costose

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etichette di Champagne”. Anche nel 2020 Ferrari si è confermato uno dei vini più titolati in Italia e nel mondo. Particolarmente significativo è il risultato emerso da un’approfondita ricerca condotta da Wine Intelligence, società inglese di ricerche di mercato e consulenza specializzata nel mondo del vino, dal titolo “Italy Wine Landscape 2020”. In questa analisi, condotta nel marzo 2020 fra consumatori regolari di vino, Ferrari Trento è risultato il marchio di vino più forte in Italia: con un indice di notorietà (Brand Awareness Index) pari a 100 e un indice complessivo (Brand Power Index) pari a 99. Da sottolineare come non solo i millesimati abbiano ottenuto importanti riconoscimenti, dimostrando la capacità delle Cantine Ferrari Trento di esprimere livelli di eccellenza su tutta la gamma. Il titolo di Italian National Champion, ossia migliore bollicina Italiana, è stato attribuito dai The Champagne & Sparkling Wine World Championships all’etichetta più iconica della Casa, il Ferrari Brut Trentodoc, un Trentodoc non millesimato, confermando ancora una volta Ferrari Trento il brindisi Italiano per eccellenza. Il Giulio Ferrari è rientrato anche nel 2020 fra le 5 etichette italiane che mettono d’accordo tutte le principali guide di settore. La Riserva del Fondatore ha ricevuto i massimi riconoscimenti da Gambero Rosso, Vitae dell’Associazione Italiana Sommelier, Guida Essenziale di Daniele Cernilli, Slow Wine, Sparkle, Bibenda e Vini di Veronelli. Quest’ultima ha nominato il Giulio Ferrari “Miglior Vino Spumante” 2020. La “Guida Vitae” dell’Associazione Italiana

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Sommelier ha per la prima volta assegnato a ben 4 vini di una stessa cantina il proprio massimo punteggio, ossia le 4 Viti. Con 9 medaglie d’oro e 5 d’argento, poi, la cantina Ferrari Trento nel 2020 è la più premiata d’Italia e seconda al mondo nel più autorevole concorso dedicato esclusivamente alle bollicine, The Champagne & Sparkling Wine World Championships, ideato e presieduto da Tom Stevenson, massimo esperto mondiale di champagne. Infine, un traguardo significativo nel percorso di affermazione internazionale della società è stato l’essere citati per ben due volte dal New York Times, che ha consigliato il Ferrari Brut Trentodoc a novembre e, a dicembre 2020, ha dedicato un lungo articolo alla scoperta della grande qualità di bollicine diverse dallo Champagne, Ferrari Trento in primis.

ENOTURISMO L’enoturismo è una risorsa strategica per il territorio italiano e trentino e intreccia due importanti volani dell’economia in Italia, quali vino e turismo. Si tratta di: 8.000 cantine attrezzate per l’enoturismo; oltre 20.000 cantine aperte al pubblico per la vendita; 150 strade del vino. Il 55% degli italiani ha fatto almeno un viaggio negli ultimi

3 anni con primaria motivazione l’enogastronomia (Rapporto Enit 2021), che muove da sola 1 turista su 4 (il 22,3% dei turisti italiani e il 29,9% degli stranieri), con una crescita della spesa per una vacanza all’insegna dell’enogastronomia del 70% dal 2013 al 2018. La natura trasversale del turismo enogastronomico, inoltre, fa sì che i suoi benefici si estendano ad altre risorse del territorio (storico-artistiche e paesaggistiche, monumentali) e a tutti coloro che fanno parte della filiera del settore, rappresentando una vera e propria risorsa per l’economia del Paese. Strategicamente, valorizzare le eccellenze enogastronomiche significa anche diversificare i territori e i servizi ed incentivare la più equa distribuzione dei turisti nell’arco dell’anno. Le Cantine Ferrari Trento accolgono tutto l’anno i propri visitatori alla scoperta della storia ultracentenaria del Ferrari Trentodoc per far vivere loro un’esperienza che si auspica memorabile. Le visite prevedono il tour della cantina e l’assaggio guidato dei vini della casa. Con i “Percorsi del Bello e del Buono” i visitatori possono unire al fascino della scoperta dei segreti delle Cantine Ferrari Trento lo stupore nell’osservare gli affreschi di Villa Margon, cinquecentesca sede di rappresentanza del Gruppo Lunelli, e il piacere nel degustare i piatti dello Chef Edoardo Fumagalli del ristorante stellato del Gruppo “Locanda Margon”. Nel 2020, esclusi i mesi di chiusura di tutte le attività di accoglienza a causa del lockdown, le visite alla cantina e all’enoteca sono proseguite nel rispetto di precise norme di sicurezza e d’igiene al fine di limitare il


rischio di contagio da Covid-19. L’ARTE DI VIVERE ITALIANA Da oltre un secolo, Ferrari Trento è simbolo dell’Arte di Vivere Italiana e accompagna i momenti più importanti del mondo istituzionale, della cultura, dello spettacolo e dello sport. Con Ferrari Trento vengono accolti gli ospiti del Quirinale, con Ferrari Trento le star di Hollywood hanno festeggiato la notte degli Oscar e gli Emmy Awards, e con Ferrari Trento brindano gli atleti, come accaduto negli storici Mondiali di Calcio dell’82, come è accaduto qualche mese addietro durante le tappe dell’America’s Cup da parte del team Luna Rossa Prada Pirelli e come accade ora sul podio di tutti i Gran Premi di Formula 1. Anche i grandi nomi della moda, del design e dello stile di vita italiano scelgono il Trentodoc per suggellare i propri eventi più significativi. Non a caso Ferrari Trento è socio fondatore di Altagamma, la fondazione che riunisce i marchi più prestigiosi del made in Italy, di cui Matteo Lunelli è il Presidente dal 2020. L’anima di Ferrari Trento scaturisce da una natura generosa e dalla tenacia dell’uomo; trae origine da uve selezionate con attenzione nei vigneti di proprietà e dal lavoro di 600 viticoltori trentini che conferiscono il loro raccolto. In questi vigneti di montagna, mantenuti e curati come giardini, ciascun filare è espressione del profondo rispetto per la natura e del contatto continuo dell’uomo con la terra. In questo contesto di straordinaria bellezza, la qualità prende forma e si perfeziona grazie al talento delle persone che in cantina producono bollicine che portano con sé la vocazione del luogo d’origine grazie al

saper fare di una squadra che, seguendo il disciplinare Trentodoc, crea bollicine di grande finezza, espressione del proprio territorio. È così che, dall’armonia di uomini e natura, nasce la qualità Ferrari Trento. Per Ferrari Trento promuovere il territorio significa anche contribuire alla conservazione del patrimonio artistico. Non solo con la manutenzione di Villa Margon, una delle più belle residenze rinascimentali dell’arco alpino, ma anche con la sua apertura al pubblico, che tramite visite ed eventi culturali e istituzionali può così avvicinarsi all’arte e alla storia trentina. Incorniciata dal verde dei vigneti e da un parco secolare alle porte di Trento, Villa Margon è l’incantevole dimora rinascimentale, che la famiglia Lunelli, proprietaria dal 1989, ha restituito all’antico splendore e che è oggi sede di rappresentanza del Gruppo Lunelli. Racchiusi nelle sue stanze vi sono oltre cinquecento anni di storia, a partire dal Concilio di Trento, in occasione del quale la Villa ha ospitato cardinali e prelati giunti da tutta Europa, nonché l’imperatore Carlo V, le cui gesta, non a caso, sono esaltate in uno dei cicli di affreschi che impreziosiscono la villa. Non solo storia, ma anche

tradizione quella che Villa Margon racconta attraverso i suoi affreschi, testimoniando in particolare l’importanza che la coltivazione della vite da sempre riveste in questo territorio. All’interno della Villa è stata creata una biblioteca dedicata esclusivamente al mondo del vino. La Villa è parte del “Percorso del Bello e del Buono” che le Cantine Ferrari Trento propongono ai loro visitatori, in un vero e proprio viaggio nell’arte in tutti i sensi: l’arte delle bollicine, dell’architettura, della pittura e della buona cucina, in sintesi “l’Arte di Vivere Italiana”. La Villa viene inoltre utilizzata come location per eventi culturali e istituzionali. Nel corso del 2020 è stato avviato un importante progetto di valorizzazione e salvaguardia della Villa che si protrarrà nei prossimi anni. Oltre a vari interventi di restauro della struttura e degli arredi, sono stati completamente rinnovati gli impianti elettrici, audio e di sicurezza. Al fine di rendere maggiormente fruibile la Villa nel corso di tutto l’anno, sono stati resi agibili gli spazi seminterrati, creati una cucina e dei servizi, nonché introdotto un sistema di riscaldamento secondo modalità concordate con la Sovrintendenza, che tutelano gli affreschi.

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Prof. Stefano Masullo

Editoriale

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Il Golf come strumento strategico di marketing relazionale

I

l golf non è solo uno sport, non è solo un gioco, è un meraviglioso strumento educativo e terapeutico che stimola la mente e fa bene al corpo e all’anima oltre che a sviluppare relazioni personali, professionali ed accordi commerciali per sviluppare il fatturato ed aprire nuovi mercati. “Per il successo e la crescita

finalizzato a creare, mantenere e gestire un network di rapporti di lungo periodo, ed il Golf con oltre 60 milioni di giocatori a livello mondiale, costituiti da appartenenti ad una classe sociale, culturale e finanziaria di alto livello come ad esempio Donald Trump e Mario Draghi, ne rappresenta lo strumento principe ed

delle aziende è sempre più importante la capacità di costruire e alimentare nel tempo relazioni durevoli e intense con i propri clienti . Il marketing relazionale è finalizzato alla conoscenza, condivisione e soddisfazione di bisogni, passioni ed emozioni dei consumatori in modo diretto e personalizzato. Questa è la premessa sulla quale si basa il concetto strategico dell’utilizzo della disciplina sportiva golfistica come elemento strategico e fondamentale di marketing, comunicazione e relazioni esterne di cui Golf People Club Magazine è la massima espressione, in termini qualitativi e quantitativi, in Italia. Il marketing relazionale o management delle relazioni è

ineguagliabile per una azienda moderna e strutturata su di una organizzazione aziendale pianificata strategicamente e razionalmente. Il marketing relazionale può definirsi una

innovazione progettuale ovvero la capacità di instaurare con il cliente un rapporto finalizzato alla condivisione di un processo di “creazione di valore” duraturo nel tempo e comunque legato all’emozione, alla passione e al bisogno del consumatore, che permette di capire e conoscere il cliente e le sue preferenze:“comprendere non solo cosa vuole il cliente, ma chi è “. Le opportunità offerte dal digitale per la profilazione dei clienti e lo sviluppo di iniziative di marketing relazionale sono un’arma in più. Lo sviluppo delle tecnologie digitali ha favorito il cambiamento del rapporto tra brand e consumatore unitamente alle impensabili solo quale lustro addietro, opportunità per la profilazione dei clienti e lo sviluppo di iniziative di marketing relazionale. Il Digital CRM Customer Relationship Management è stata una vera e propria innovazione manageriale, ovviamente per quei professionisti in grado di utilizzarlo correttamente ed in


Il SIERO INNESTO oggi per tutti può essere una scoperta, ma per noi da sempre è la normalità, il nostro ingrediente fondamentale per ottenere un prodotto GENUINO e di ALTA QUALITÀ al GIUSTO PREZZO.

Per rispetto ed educazione verso i princìpi morali trasmessi dalle nostre famiglie, amiamo da sempre trasformare il latte come si faceva una volta utilizzando il SIERO INNESTO. Solo così è possibile garantire un prodotto legato alla tradizione, dal sapore inconfondibile, ad alta digeribilità e più adatto a chi è intollerante al lattosio.

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saporidellemasserie.it


chiave strategica, in quanto da un lato consente di abbattere le barriere nei confronti dei clienti, creando un rapporto più diretto tra azienda e consumatore e dall’altro, attraverso la sub azione di e il Profiling, consente di conoscere meglio il target, profilando la propria clientela: queste due opportunità sono imprescindibili l’una dall’altra per costruire una relazione di valore con il proprio target. L’avvento dell’ economia digitale 4.0 ha permesso inoltre alle aziende di intervenire con maggiore efficacia ed efficienza nell’innovazione nei mezzi e nei metodi per presentare e raccontare l’azienda, in quanto il raccontare storie è una modalità comunicativa nata insieme all’umanità per tramandare le proprie tradizioni, intrattenere e formare le nuove generazioni. Oggi, in una realtà complessa, esageratamente piena di messaggi e informazioni, lo storytelling è divenuto anche un efficace strumento di comunicazione e marketing, che punta a creare contenuti di alto valore, che facciano leva sull’immedesimazione e sull’emozione. Il marketing relazionale utilizza in modo

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strategico gli strumenti della comunicazione web col cliente creando, con gli utenti ed i nativi digitali, una relazione one to one, grazie ad una comunicazione pertinente, puntuale e personalizzata”. Golf People Club Magazine nello scorso mese di giugno quale sommo sacerdote della disciplina golfistica come strumento sovrano del Marketring Relazionale, sia off line che on line, ha introdotto per la prima volta nella propria storia aziendale Phain Promoter, struttura associativa di promozione che vanta oltre 40 aziende food e cantine vinicole appartenenti all’eccellenza del settore enogastronomico con marchi DOP - IGP - DOCG , nel settore editoriale golfistico italiano , infatti , grazie ai rapporti diretti ed alla professionalità dei vertici editoriali della rivista in particolare ed in funzione dei privilegiati rapporti vantati dal direttore responsabile Stefano Masullo con il fondatore Giuseppe Caramia, l’ organizzazione, estremamente interessata ad entrare in contatto diretto

con i lettori, ma soprattutto con gli amici personali della redazione, rappresentati dagli appartenenti alla speciale classe sociale degli High Net Wort Individuals, persone fisiche che posseggono, abitazione esclusa, un patrimonio personale di almeno un milione di dollari, inizialmente pianificherà una campagna pubblicitaria sulla rivista e successivamente parteciperà, in qualità di sponsor & partner, agli esclusivissimi e selezionatissimi eventi golfistici e sociali organizzati o supportati da Golf People Club Magazine, quale il circuito golfistico internazionale Green Velvet Travel Golf Cup 2019 giunto alla settima edizione guidato da Gian Carlo Nannini e da Sara Vicario, rispettivamente presidente e direttore operativo. Golf People Club Magazine, confermando ancora una volta la propria leadership assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di mercato, Golf, Arte, Solidarietà, Lifestyle & Business, rivolgendosi agli appartenenti alla specifica classe sociale degli high net worth individuals, durante la quarta tappa della settima edizione del circuito golfistico internazionale Green Velvet Travel Golf Cup che si è


Botromagno Società Agricola a.r.l. 70024 Gravina in Puglia (BA) - Via Archimede, 22 info@botromagnovini.it Tel. (+39) 080.3265865 - Fax (+39) 080.3269026

botromagno.it

botromagnovini.it

Botromagno Vigneti & Cantine

Botromagnovini Botromagno

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disputeto al Castello di Tolcinasco Golf & Country Club in assoluta anteprima a livello nazionale ha fatto degustare a tutti gli iscritti alla gara ed agli ospiti presenti le prelibatezze offerte da aziende pluripremiate a livello mondiale per il livello eccelso dei propri prodotti enogastronomici utilizzate come materie prime dagli chef stellati di tutto il mondo, aziende pugliesi presentate da Phain Promoter e dal project manager di Extra DiVino (programma internazionale di marketing Food e Moda con città di Bari e Regione Puglia) Saverio Buttiglione : Azienda Capocollo di Martina Franca srl Cervellera (Capocollo presidio Slow Food, Soppressata, Lardo tipo Colonnata); Azienda Caseificio Fratelli Tarantino srl (Pallone di Gravina in Puglia Presidio Slow Food); Azienda Schiena Vini srl Villa Castelli (BR) Terra degli Imperiali (Primitivo Manduria DOP, Salice Salentino DOP, Negroamaro Rose’); Azienda Ambrogio Valentini - Martina Franca (Olio EVO Collina di Brindisi DOP); Azienda Pastificio Sbiroli srl Putignano (BA); Azienda Panificio La Maggiore di Barile - Pane DOP di Altamura;

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A z i e n d a Biscottificio Farinella Putignano (BA) - Prodotti da Forno; A z i e n d a Allegrinitaly srl (Biscotto Cegliese P r e s i d i o Slow Food); A z i e n d a Monastero S a n t a Chiara srl Altamura (BA) (Marzapane antica ricetta Clarisse); Azienda Acqua Orsini Sorgente di Puglia (BA); Azienda Vini Coppi /Turi; Azienda Vini Botromagno /Gravina in Puglia; Azienda Vini Polvanera / Acquaviva delle Fonti; Azienda Vini Tormaresca / San Pietro Vernotico; Azienda Oleificio Pantaleo /Fasano; Azienda Oleificio Nicchia /Noci; Azienda Oleificio Caroli /Martina Franca; Azienda Liquorificio Beltion/Merak /Putignano. Golf People Club Magazine promuove già Ristorante Savini 1867, Sartoria di Milano 1949, Borile Motocicli, SISAL Wincity, Chateau d’Ax, General Fix, Alter Ego by Pettenon Cosmetici, S p o r t i n g Leonardo da Vinci, RINA, IVRI, Lyoness Cash Back, Etihad, R i s t o p i ù Lombardia SpA, Faraone Casa d’Aste, Qatar Airways,

1 Invest Business Solutions, Ceramiche Musa, Cosmo Beauty Tech ed è desiderosa di qualificare sempre più a livello superiore la sua penetrazione e conseguente reputazione presso il segmento di mercato Premium, a conferma della propria vocazione professionale e missione aziendale, unica ed inimitabile, nel contribuire in maniera fondamentale al lancio ed al consolidamento della carriera di molti protagonisti attivi nei vari settori merceologici ed allo sviluppo di marchi aziendali con i relativi beni e servizi. Golf People Club Magazine in un solo lustro ha raggiunto la leadership assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di mercato poiché si caratterizza e si distingue, fin dalla fondazione per una serie di motivi particolari, unici, ineguagliabili, precisi ed oggettivi, riassumibili nel modo seguente: unica rivista italiana attiva, presente e conosciuta a livello mondiale; prima , unica ed esclusiva rivista italiana di Golf di tre manifestazioni mondiali come il World Sport Tourism Show , World Golf Awards, Global Golf Summit Dubai; rivista leader assoluta ed incontrastata nel settore del Golf & Business internazionale;


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unica rivista italiana che vanta un vertice editoriale proveniente dai mercati finanziari e conosciuto a livello internazionale, già nel mese di Ottobre del 1994, infatti , la rivista Class dedicava una speciale classifica di copertina intitolata “ Top 100 Manager Under 40 i Migliori in Italia“, nel cui elenco compariva proprio l’attuale direttore responsabile di Golf People Club Magazine . Al seguente link , https:// issuu.com/golfpeoplecm/docs/ golfpeople_clubmagazine_12 è possibile sfogliare comodamente come se si fosse in poltrona e scaricare direttamente sul proprio computer il dodicesimo numero della rivista. Golf People Club Magazine , il sistema editoriale integrato e convergente del golf italiano nonchè il punto di riferimento nazionale per gli operatori mondiali del golf , dove i golfisti si ritrovano per consolidare le conoscenze avviate sul green , in funzione del proprio vertice direttivo , espressione di ben 13 nazionalità diverse , con una diffusione di oltre 250.000 copie tra la versione digitale e cartacea , consolida e conferma

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, la leadership assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di mercato , Golf – Arte – Solidarietà – Lifestyle & Business , risultando l ‘ ospite speciale più, disponibile , operativo , gradito ed ambito nei più esclusivi e prestigiosi avvenimenti sociali , sportivi , istituzionali , dove vengono elaborate concrete e reali sinergie al fine di concludere e rendere operativi contratti di partnership commerciale di importante rilevanza economica , destinate agli appartenenti alla specifica classe sociale degli high net worth individuals Golf People Club Magazine , www.golfpeople.eu , con la realizzazione del dodicesimo numero , ed il raggiungimento dell’ ottavo anno di

pubblicazioni, in un momento di crisi spaventosa per l ‘ editoria, continua a macinare e migliorare ogni record aziendale registrato da una singola pubblicazione, sia in termini di foliazione, considerata ormai un punto di riferimento inarrivabile ed oggetto prezioso da collezione, per qualità, contenuti, fattura ed eccellenza dei partner commerciali presenti, consta infatti di 295 pagine complessive, di cui 60 di pubblicità, una brossura con rilegatura filo refe, una grammatura della carta superiore a 100 e stampata patinata opaca, che, soprattutto, in termini di ricavi generati, sia direttamente, attraverso la raccolta pubblicitaria, la cui richiesta quotidiana di inserimento da parte di nuove aziende ha comportato l’aumento del numero di pagine totali, che indirettamente tramite la concretizzazione di numerosi ed importanti contratti di consulenza riguardanti progetti di marketing , comunicazione, sponsorizzazione, organizzazione di eventi, sales promotions, internazionalizzazione aziendale, lobbyng e relazioni istituzionali, finanza e fiscalità internazionale, creazione, gestione e posizionamento di siti e portali internet, progettazione di cataloghi,


servizi fotografici e video, azioni di guerrilla marketing e di web marketing per un controvalore commerciale superiore alle diverse centinaia di migliaia di euro il cui ammontare del primo trimestre è già in grado di coprire i costi dei prossimi tre anni di attività. Gaetano Simonato, appassionato golfista, master chef dal 2008 insignito della Stella Guida Michelin e fondatore del ristorante boutique, un lusso sui navigli milanesi per soli 24 coperti “ Tano Passami l’ Olio “, grande amico di Stefano Masullo, direttore responsabile Golf People Club Magazine e Slow Economy, è stato l’ospite speciale e partner della quarta tappa svoltasi al Castello di Tolcinasco Golf & Country Club della settima edizione del circuito golfistico internazionale Green Velvet Golf Cup 2019, fondato da Gian Carlo Nannini e diretto da Sara Vicario . Gaetano Simonato inizia la carriera di chef dopo aver lavorato come barman per quasi 17 anni, da sempre interessato al mondo culinario, con una mamma cuoca, coltiva la propria passione continuando a studiare. Nel 1995 apre a Milano il

ristorante Tano Passami l’ Olio (un ristorante intimo in cui le parole d’ordine sono ospitalità, affidabilità e qualità) che trae il suo nome dalla convinzione per cui l’olio è il miglior condimento possibile, l’essenza della cucina, tanto è vero che è dal 1991 che ne fa uso vietando l’uso del burro che pure nel nord Italia è un’ingrediente immancabile. L’amore per l’extravergine – sono oltre 50 le marche di olio evo che troneggiano nella bacheca del suo ristorante – è tale da dedicare a questo ingrediente il nome del suo locale oltre che a renderlo protagonista della sua cucina. Nel 2008 ottiene il tanto ambito riconoscimento della Guida Michelin, per la sua cucina creativa, di ricerca con note mediterranee; ama modificare i piatti della tradizione per renderli più adatti al suo pensiero culinario: leggerezza, digeribilità e freschezza. Vuole valorizzare gli ingredienti e per questo motivo le cotture sono fatte separatamente per far risaltare il sapore di ciascun alimento che viene poi esaltato da un filo d’olio a crudo che dà garanzie di fragranza e di incontaminazione dei prodotti. L’uso del burro

è quasi bandito , se non per mantecare pochissimi piatti a freddo, il soffritto (di cipolla, aglio, scalogno e affini) lo trova superfluo e superato, cioè per dare corpo e sapori trova non necessario appesantire con troppa struttura di tali ingredienti, ma cerca di conservare il più possibile l’integrità dei prodotti scelti, la panna non è neanche presa in considerazione. Il locale è in sintonia con lo stile della cucina: soft, caldo e moderato, una buona accoglienza da parte della moglie Nadia, da una brava collaboratrice e da Tano stesso mettono subito a proprio agio gli ospiti, che poco dopo credono di essere a casa propria. La carta vini comprende oltre 350 etichette cercate con cura e con buon rapporto qualità prezzo. La bacheca di sala degli olii ne contiene diversi, tutti dell’annata in corso e spesso non sono gli stessi dell’anno precedente perché purtroppo alcuni non riescono a mantenerne la qualità, troppo soggetti al cambiamento climatico.

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Prof. Stefano Masullo

Gastronomia

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Laurea magistrale a Mattia Reho Il rettore Stefano Masullo della ISFOA (Libera e Privata Università di Diritto Internazionale) conferisce laurea in scienze e culture enogastronomiche Mattia Reho, nel Dicembre del 2021 all’interno della sede del Comune di Racale alla presenza di Antonio Salsetti e di Marianna Tasselli, rispettivamente Sindaco e Vice Sindaco ha ricevuto dalla Federazione Cooking Show rappresentata dal fondatore Michele Cutro, giornalista, scrittore, speaker radiofonico, uno dei più noti critici gastronomici italiani, ha ricevuto il riconoscimento ufficiale di Ambasciatore nel Mondo della Panificazione Artigianale con la seguente motivazione: “Alla ricerca e all’impegno quotidiano. Allo studio approfondito dei lieviti e delle farine. Al maestro pizzaiolo Mattia Reho che è riuscito a realizzare impasti unici nel loro genere, e non smette mai di sperimentare tecniche e ricette”. Michele Cutro ha dichiarato: “Ho avuto modo per tre mesi, nei vari concorsi con la realtà di

Impastatori Italiani, di conoscere Mattia e di degustare, da giurato, le prelibatezze di questo grande maestro pizzaiolo. Mi hanno colpito i suoi impasti e le sue pizze, che trasmettono emozione solo a guardarle. Ci troviamo dinanzi a un’eccellenza salentina”. Antonio Salsetti il Sindaco di

Racale, che ha consegnato a Mattia Reho anche una targa da parte del Comune ha espresso: “ E’ un piacere partecipare alla premiazione di Mattia Reho riconosciuto per la sua arte di pianificatore artigianale. Mi congratulo con lui e gli auguro un futuro professionale sempre più ricco di soddisfazioni. Questo premio sottolinea soprattutto l’impegno dei nostri artigiani che nel loro lavoro contribuiscono a portare in alto la nostra amata terra salentina”. Mattia Reho visibilmente commosso ha commentato: “Non mi aspettavo di ricevere un premio così prestigioso. È stata per me una bellissima sorpresa, che voglio dedicare in primis ai miei genitori, Katia e Sebastiano, pilastri fondamentali della mia vita che hanno sempre creduto in me e mi hanno appoggiato. E poi ai miei nonni e alla mia compagna Silvia. Ringrazio in particolare la grande realtà di Impastatori Italiani, di cui faccio parte e che considero una grande famiglia, e Michele Cutro. Questo premio mi ripaga di tutti i sacrifici fatti in questi anni e per me è un onore ritornare nella mia città. E sarà una grande soddisfazione al prossimo Festival di Sanremo, in programma dal 2 al 5 Febbraio


Puoi tornare a sorridere... in un solo giorno! La mancanza dei denti può avere un notevole impatto sull’autostima e sulla qualità di vita. Una dentiera può alleviare solo in parte questo disagio. Le protesi mobili causano nel tempo perdita ossea, un problema che potrebbe progredire e comportare una diminuzione della stabilità della dentiera stessa. Fortunatamente, l’odontoiatria moderna offre una soluzione semplice e definitiva per fissare la protesi in modo saldo e resistente. Rivolgiti con fiducia al tuo dentista e chiedigli di parlarti del trattamento originale All-on-4®. Potrai scoprire come compiere il primo passo per recuperare la normale funzionalità e ottenere un sorriso capace di trasmettere sicurezza.

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2022 preparare e far assaporare le mie pizze ai VIP presenti”. Mattia Reho, ha partecipato con una particolare Pizza denominata “ Casa Mia “ alla selezione al fine di poter essere uno dei protagonisti della sesta edizione di “Master Pizza Champion”: il talent dedicato ai pizzaioli professionisti, trasmesso in prima serata sul Canale 83 del Digitale Terrestre e sul 913 di SKY. “Questa pizza è ispirata e dedicata alla mia terra – spiega Mattia Reho –, e non poteva essere altrimenti, visto che da alcuni anni sono fuori per nuove esperienze e per arricchire il mio bagaglio culturale. Nonostante la distanza sono molto legato e fiero della regione a cui appartengo”. Profumi e colori di Puglia compongono infatti la “tavolozza” di quest’opera d’arte culinaria: pomodoro datterino giallo, stracciatella di burrata, bieta ripassata con aglio e peperoncino, capocollo di Martina Franca, pecorino Canestrato, finocchio e riduzione di vino Verdeca. “Ho scelto di usare solo

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farine e ingredienti pugliesi – racconta Mattia Reho – anche pensando a come valorizzare il singolo prodotto e renderlo protagonista al 100%. Per esempio, il capocollo di Martina Franca è stato abbinato alla riduzione di Verdeca perché durante la realizzazione il prodotto viene fatto macerare appunto in questo vino”. L’Italia vince contro il Belgio e conquista la semifinale degli Europei: a vivere le emozioni di questa notte azzurra dall’estero,

proprio in casa degli avversari – in Belgio, dove vive e lavora –, è il giovane pizzaiolo Mattia Reho, originario di Racale. Tra gli sfottò ricevuti alla vigilia e il timore di dover assistere a una festa del Belgio che però non vi è stata, ora Mattia Reho – come tanti altri italiani e salentini all’estero – può tirare un sospiro di sollievo e festeggiare. Con una pizza speciale, creata per l’occasione. Una Pizza Tricolore, ovviamente. “Forse l’Italia è partita sfavorita, ma ora, partita dopo partita, il titolo europeo è stato conquistato – commenta Mattia Reho –. Alla mia nazione va tutto il mio tifo e il mio orgoglio di essere italiano, per questo ho voluto dedicarle questa pizza. Forza Italia!”


OliO PantaleO Drawing byi Doriano Strologo

Always. For all.

We take every possible care of our secular olive trees. They are our patriarchs and give us harmonic and fruity oil every year. We will never abandon them. We are so eager for the future that we have planted thousands of olive trees that are intensively grown with highly-mechanized methods. They are very productive young plants ensuring more oil for all. Olives are like our sisters. We have them travelling comfortably to the mill, so that they do not get scratched. We care so much about the oil they contain that we do not want to lose all the good there is.

Seeing oil flowing out is a moment of great celebration for us. Just imagine these intense fragrances: every time such a variety is wonderful. We never stop working, but each and all of us taste it to test all its goodness.

Eventually, here it is: our “Selezione Oro” bottle, 100% Italian extra virgin olive oil, versatile and fit for every use, ideal both raw and cooked. We will not add anything else, we do not want to be biased. You can simply experience it firsthand and discover it. What are you waiting for?

Our mill is a blend of ancient and new features, but behind our equipment, we are always there, following every stage, ready to get all possible nutrients, flavours and perfumes of oil from each and every olive.

We take every possible care also when packing it, because quality extra virgin olive oil must be protected from the traps of light, air and temperature. This is why we dress it well: to keep each fragrance unaltered.

w w w. p a n t a l e o . i t - w w w. p a n t a l e o a g r i c o l t u r a . i t

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REGIONI - PUGLIA

bilanCio di 100 anni sPeranza nel FuTuro Il secolo è stato permeato da un moto interiore, collettivo che ha spinto l’essere umano alla sopravvivenza pensando al futuro, la speranza. di Saverio Buttiglione 44

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Piaceri d’Italia


Nella pagina a fronte, da sinistra, i Principi Dentice di Fasso con Ron Moss (Ridge Forrester) e consorte, in Italia in occasione dell'acquisto della Masseria Paretano. In questa pagina, dall'alto e da sinistra: Saverio Buttiglione e Ron Moss; Saverio Buttiglione.

BELLA EPOQUE E FUTURISMO

Il secolo scorso si apriva con ottimismo sia in europa con la “Belle Epoque Francese”, che in Italia con il “Futurismo” di Marinetti. In seguito quelle generazioni hanno sopportato due tragiche guerre mondiali. Guardando la realtà di quanto la perfidia umana possa arrivare a provocare così tanti lutti e distruzioni fino alla fame nera.Tuttavia tutto il secolo è stato permeato da un moto interiore e colletti-

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REGIONI - PUGLIA vo che ha spinto l’essere umano alla sopravvivenza pensando al futuro, la speranza.

DOLCE VITA ROMANA E MILANO DA BERE

Persino i prodomi delle guerre mondiali erano pervasi dalla speranza, i moti indipendentisti ispirati alla libertà dei popoli nella prima, la liberazione dall’incubo nella seconda, persino le dittature, fascista in Italia e comunista in Russia, un futuro migliore promettevano e le masse ci credettero. Quando poi l’illusione fu grandemente messa a tacere dalla delusione la speranza continuò, e quando tutti specialmente gli italiani, nel dopoguerra rimboccarono le maniche per poi arrivare addirittura al boom economico degli anni ’60, che fu celebrato nei film della “Dolce Vita Romana”, continuando con i moti giovanili del ’68 fino agli anni ’80 quando esplose

Nelle due pagine, tre tipiche masserie pugliesi.

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Piaceri d’Italia


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REGIONI - PUGLIA lo stile di vita della “Milano da bere”. La cosa più significativa si é avuta negli scorsi 100 anni che quasi sempre i popoli hanno avuto la speranza, e spesso la certezza, che il futuro dei propri figli sarebbe stato migliore del prorprio grazie anche all'“ascensore sociale” che specie in Occidente ha consentito una vita migliore a chi proveniva da classi economicamente non agiate grazie all' impegno e soprattutto allo studio aperto a tutti.

NE' CARNE NE' PESCE

Ma dall’avvento di questo secolo che fine ha fatto il futuro di speranza, è ormai sepolto e tradito per sempre? Sono anni che vado paragonando questa fase storica, che stiamo vivendo, a quella che studiai al liceo. Si lamentava il Dante Alighieri. La sua che vedeva una completa nebbia sul futuro perché tutti i valori, che per secoli prima di lui, s'erano consolidati stavano crollando, infatti noi sappiamo che finiva quello che chiamiamo Medioevo e sappiamo che per nostra fortuna poi venne il Rinascimento, che però il Sommo Poeta non potè vivere e vedere, considerando la sua generazione sfortunata, di quelle “Né Carne, Né Pesce”, ma solamente di transito, ininfluente, nella storia umana. Noi negli ultimi 20 anni abbiamo iniziato con il terrorismo che attentando con 2 aereoplani nel 2001 alle torri gemelle di New York ha ridotto la nostra libertà di viaggiare senza essere perquisiti (quanto lontano il primo volo aereo di appena trentasei metri, del 17 dicembre 1903 dei fratelli Wright che ci dava la speranza di poter raggiungere prima o poi qualunque posto del pianeta in relativamente poco tempo). Poi al terrorismo, che non ci ha mai

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Piaceri d’Italia

abbandonato, si sono aggiunte le crisi finanziarie poi riversatesi nell’economia reale come quella cominciata negli USA coi “Mutui subprimes”, l’allerta che fu lanciata con la crisi climatica dal pianeta, con la crisi climatica grazie all'uso sconsiderato delle risorse che la Natura ci offre. Per finire ci siamo beccati una pandemìa globale nel 2020. Non finisce qui, ormai convinti che non si sarebbe verificato un pericolo nuovo di guerra nucleare, quando il Presidente dell’Unione Sovietica Gorbaciov mise fine nel 1989 alla Guerra Fredda, favorendo il crollo del muro di Berlino, la riunificazione della Germania e lo smantellamento dell’URSS lasciando libere le Nazioni di decidere il proprio destino, arriva la brutta novità della crisi ucraina voluta da Putin che è sfociata, nella notte del 22 febbraio 2022, con l’entrata dello esercito russo nelle provincie ucraine del Donbass. Il 22-02-2022 è data palindroma che si ripeterà tra 180 anni, quando nessuno degli otto miliardi di umani, che oggi vivono su questa roccia azzurra che viaggia nell’infinito universo, si troverà ancora in vita. Dovremmo riflettere su quanto siamo insignificanti con le nostre inaudite guerre fratricide.

SPERANZA NEL FUTURO

Tuttavia noi testardamente vogliamo coltivare la “Speranza nel futuro”, coi mezzi che abbiamo a disposizione, le TV ed i nostri periodici milanesi “Piaceri d’Italia/Slow Economy”, confidando che alla fine la bellezza ci salverà. La bellezza ispira sempre l’animo umano verso ottimismo e buon senso, e l’Italia, pur priva di materie prime, petrolio e gas, a cominciare

dalle energetiche, è ultraricca di bellezze, enogastronomiche, architettoniche, artistiche, paesagistiche e storiche, senza trascurare eccellenze di stile e tecnologie testimoniate nel mondo dalle icone della moda (es: Cucinelli Brunello) e dalle vetture “made in Italy” come: Lamborghini, Maserate Ferrari. Personalmente vivendo tra Milano e Bari, ne sono ancor più convinto visto che la Paglia, mia regione, è ormai un “Brand Irresistibile”, sulla scena di tante mete turistiche internazionali.

LA MASSERIA PARIETANO

Tutta la scorsa estate è stata una “Best destination” di vip internazionali, che hanno goduto di un mare ineguagliabile, del barocco leccese, dei trulli che paiono case di fate/maghi, delle splendide masserie molte delle quali sono trasformate in resort da sogno, come espresso dalla cantante Madonna ospite in masseria San Domenico. A pochi chilometri (canale di Pirro), che dal mare porta alla Selva di Fasano, a San Valentino, l’interprete Ron Moss di Los Angeles, tale celebre Ridge Forrester nella soap opera televisiva “Beautiful”, ha voluto presentare alla stampa il suo nuovo acquisto, “La Masseria Paretano”, dove si é deciso a vivere per 6 mesi l’anno e che rilancerà quale location per grandi eventi internazionali. Già la domenica successiva ha personalmente accolto 50 coppie di prossimi sposi, tutto nel segno della speranza nel futuro, così come il film presentato alla recente Mostra di Venezia girato in Puglia. La speranza più grande è quindi che la “Bellezza resta e vincerà”.


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di Francesco Lenoci

Focus

OLIO OFFICINA FESTIVAL 2022 Olio Officina Festival dal 17 al 19 marzo al Palazzo delle Stelline a Milano. LA BELLEZZA FLUIDA DELL›OLIO Torna, in presenza, la tre giorni dedicata all’olio e ai condimenti. Rassegna di oli internazionali, laboratori di assaggio, degustazioni guidate, dibattiti su economia, cucina, scienza, design, arte e letteratura. Tutto è incentrato sul re dei condimenti, con focus sulla cosmesi a base di oli da olive perché l›olio, si sa, ci permea di bellezza, dentro e fuori. Da giovedì 17 a sabato 19 marzo. Ingresso libero. Programma completo su www. olioofficina.it e prenotazioni per i workshop a numero chiuso su posta@olioofficina.com La bellezza è ovunque. Olio Officina Festival 2022, da giovedì 17 a sabato 19 marzo. Fluida come l’olio è al centro di ogni assaggio, dibattito, mostra e spettacolo in scena, finalmente in presenza, a Olio Officina Festival, come di consueto al Palazzo delle Stelline in corso Magenta 61 a Milano. L›olio della bellezza è il tema portante dell’undicesima edizione di Olio Officina Festival. Ideata e diretta dall’oleologo, scrittore e giornalista Luigi Caricato, autore di diversi volumi e studi dedicati all’olio extra vergine di oliva, OOF è l’unica manifestazione in Italia e nel resto del mondo a fare cultura sull›olio in modo originale e inusuale, intrecciando i vari

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campi del sapere, con «il chiaro obiettivo di far conoscere il valore e i pregi, sia nutrizionali - per il corpo e per la mente sia economici, di un alimento millenario, ormai presente tutti i giorni della nostra vita nelle sue molteplici forme, eppure incredibilmente ancora considerato, in Italia, poco più di una commodity», spiega il direttore Luigi Caricato. Non è così. Innanzitutto, perché non parliamo di olio extra vergine di oliva, ma di una ampia varietà di oli con

538 cultivar ufficialmente riconosciute e censite (la cultivar, per intenderci, è la varietà di oliva da cui si estrae il relativo olio, l’equivalente del vitigno per i vini) dal sud Italia dove gli uliveti da sempre sono parte integrante del paesaggio e della cultura - fino alle regioni più estreme del nord, perfino la provincia di Bolzano e le regioni Piemonte e Valle d’Aosta dove ora, con l’innalzamento delle temperature, è resa possibile la coltivazione. Quindi tante le tipologie di olio disponibili in commercio, ognuna delle


Novembre 2019

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quali custodisce colori, profumi e sapori della terra in cui affonda le radici. Una variegata presenza di oli peculiari che si riflette e si sprigiona nella tanto apprezzata cucina regionale italiana -»regione che vai, cucina che trovi»-, di cui l’olio è una componente fondamentale. Non solo in cucina: l›olio è un prezioso elemento della natura, il «grasso buono» che apporta acidi grassi in gran parte monoinsaturi, caratterizzato da molecole antiossidanti che lo rendono unico e inimitabile. Il principio è semplice: l’oliva contiene sostanze che la pianta ha elaborato per difendere e salvaguardare i propri frutti; le medesime

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molecole antiossidanti preservano l’olio prolungandone la vita; di conseguenza, anche quando lo si assume, o per via alimentare, o per usi esterni, si ottengono i medesimi benefici. Ne erano ben consapevoli già gli antichi greci che utilizzavano l›oro verde - alimento dalla storia millenaria e portatore di potenti e prodigiose proprietà - come unguento miracoloso per la cura di ferite, come medicinale e nelle preparazioni cosmetiche per ammorbidire la pelle, rendendola viva, elastica e lucente. L›olio è ed è sempre stato un alleato per la bellezza, sia dentro che fuori. È

l’olio,

bellezza!

Highlights dal Olio Officina

palinsesto di Festival 2022

L’OLIO NELLA COSMESI E NELLA CURA DEL CORPO. E DELL’ANIMA All›olio nella cosmesi e nella cura per il corpo e l’anima, Olio Officina Festival 2022 dedica diversi appuntamenti tra cui la presentazione del volume «Guida essenziale all’auto massaggio con l›olio. Rigenerare corpo e anima per liberarsi da stress e ansia» con Ivana Sagramoni, massaggiatrice olistica e maestra reiki; le iniziative del Comitato Evo&Eva in collaborazione con l’associazione delle Donne dell’Olio, l’Istituto Medlight di Firenze e Kalichem e il beauty break tenuto da una estetista specializzata, nel quale saranno proposti dei brevi massaggi alle mani con prodotti specifici;


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la presentazione di Olivum experience, viaggio sensoriale tra benessere e gusto che si può sperimentare nel centro benessere Varsana SPA Health & Wellness circondato dagli olivi, sui colli bolognesi; e inoltre, a focalizzarsi sul tema della bellezza, vi è la presenza di Olivella, un brand di saponi e skin care prodotti esclusivamente con 100% olio extra vergine di oliva ultra-purificato. Sono tanti, dunque, i benefici che si possono ricavare nei trattamenti di benessere a partire dall’utilizzo dalle foglie, dei frutti e dell’olio che si ricava dalla spremitura delle olive: si possono tra l’altro provare sulla propria pelle, con il Laboratorio esperienziale Evo&Eva. Una simulazione di Consumer Test di alcuni prodotti cosmetici selezionati. E, in ultimo ma non meno importante, anche il marketing della bellezza come leva per promuovere gli “oli democratici” d’uso quotidiano con particolare attenzione alla comunicazione olfattiva, visto che «i consumatori ricordano ciò che annusano per il 35% dei casi e ciò che vedono per il 5%» (fonte: Rockfeller University). A parlarne, Silvio Pella, esperto di marketing olfattivo alimentare, fondatore di Visioni Olfattive e il profumiere in Opify Martino Cerizza. Grande è la curiosità. OLEOTURISMO: LA BELLEZZA DEI FRANTOI In un paese dove l’enogastronomia vale un quarto del PIL ed è tra le principali motivazioni di viaggio, è doveroso valorizzare anche la realtà dei frantoi, ovvero «il sacro luogo in cui le olive, da corpo vegetale solido, si tramutano, per estrazione meccanica, in corpo liquido». I frantoi, al pari delle cantine

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vinicole, hanno tutte le carte in regola - essendo spesso anche costruzioni molto più antiche per interessare il turista curioso e desideroso di conoscere nel profondo ciò di cui si nutre e diventare quindi un elemento attrattore, oltre che potenziale fonte di reddito per gli olivicoltori che vi costruiscono intorno un›esperienza olistica di stretto contatto con la natura. Ci sarà spazio alle riflessioni intorno ai frantoi accessibili con la blogger del Corriere della Sera Anna Gioria e, quanto alla bellezza, saranno svelati, insieme con l’esperto di tecnologia estrattiva Domenico Fazio, i vincitori del contest “Il frantoio più bello”. Sì, perché, oltre a una efficiente funzionalità, è necessario coltivare pure la bellezza, e, a tal riguardo, l’archeologo industriale Antonio Monte - ricercatore del Cnr - farà comprendere, con una documentata indagine corredata da numerose immagini, come in passato nei frantoi vi fosse di tutto, soprattutto tanta fatica e sofferenza, tranne che la bellezza.

Grecia, Tunisia, Marocco, Turchia, Israele - e oli provenienti dall’altra parte del mondo - Argentina, Australia, California, Giappone.

GLI OLI D’ITALIA E DEL MONDO L›olio, come sappiamo, è fluido, scorre fuori e dentro di noi. È anche dialogo, è identità. Tornano così i consueti appuntamenti con i «Saggi Assaggi», le degustazioni guidate alla scoperta delle caratteristiche delle diverse cultivar e di insoliti abbinamenti per meglio esaltare le pietanze. Protagonista il centro culturale Casa dell’Olivo che curerà il nutrito palinsesto di degustazioni. Così, accanto ai tanti oli italici in degustazione, attraverso una inedita rassegna di oli internazionali, Olio Officina Festival dà la possibilità a un vasto pubblico di avvicinarsi anche a oli prodotti in altre parti del mondo. Nei laboratori d›assaggio si potranno assaggiare e comparare oli del Mediterraneo - Spagna,

IL GRANDE LIBRO DELL’OLIO Un mondo, quello degli oli, che Luigi Caricato ha illustrato nella sua ultima opera: «Il Grande Libro dell’Olio. Guida ragionevole ai migliori oli del mondo in commercio» che sarà presentata venerdì 18 alle 17.30 in Sala Leonardo. Un corposo volume bilingue (italiano/inglese) di 496 pagine tutto incentrato su un forte impatto visual, con il supporto di una nutrita serie di infografiche, schede, schemi, illustrazioni, mappe geografiche e sensoriali, che aiutano a decifrare in modo semplice e agevole un alimento, e il mondo che vi ruota attorno. Il Grande Libro dell’Olio non è un manuale e nemmeno una guida, ma come un manuale offre utili informazioni e, come tutte le guide, aiuta a orientare le scelte, anche quelle di acquisto, attraverso

MASTERCLASS DI EXTRA VERGINI ANDALUSI Ci sarà un ricco calendario di incontri con l’Andalusia olearia, con una masterclass a cura del capo panel ed esperto di mercati internazionali Marcello Scoccia, che farà conoscere le peculiarità degli oli di questa importantissima e prestigiosa regione spagnola. L’incontro, a numero chiuso, è riservato a operatori professionali e si accede su invito e su autocandidatura. Venerdì 18 marzo saranno degustati in particolare gli extra vergini delle aziende Canoliva, Sabor de Oro, Picualia e Monteolivo, alla presenza e con la partecipazione dei rappresentanti delle imprese andaluse. Sabato 19 marzo, invece, è la volta Brígida Jiménez Herrera che, da esperta di analisi sensoriale degli oli da olive, presenterà agli italiani lo scenario andaluso contemporaneo con tutte le sue dinamiche e peculiarità.


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una accurata selezione dei migliori oli extra vergini di oliva in commercio nel mondo. Racconta la storia dell›ulivo e dei suoi frutti con testi brevi e precisi e tante immagini dal forte impatto, inserendo elementi iconici che aiutano a comprendere l’olio, spiegando come si assaggia, quali ne sono pregi da riscontrare. PANE & OLIO, L›ACCOPPIATA PERFETTA È il pasto antropologico per eccellenza. È un legame indissolubile con la nostra vita, anche sociale e spirituale, ed è proprio per questo che Olio Officina Festival ospita «Pane in Piazza Forum». Una iniziativa ideata da Cesare Marinoni e Luca Piantanida in collaborazione con Luigi Caricato. Diverse voci - panificatori, rappresentanti delle loro istituzioni e ricercatori - faranno il punto sullo stato dell›arte del settore della panificazione, che con l›olio va a braccetto. A suggello di questo sodalizio tra due elementi/ alimenti senza tempo, a Olio Officina Festival sarà esposto «Il Globo di Pane» - scultura realizzata da Cesare Marinoni con la collaborazione di Milena Pizzochero e Laura Gioachini in occasione della mostra open air We Planet-100 Globi per un futuro sostenibile. Una sfera di 1,80 mt di diametro realizzata con pani, plasmati con farina e lievito, donati da oltre 300 fornai sparsi in tutta Italia. OLIO DA OLIVE, MA NON SOLO. SPECIAL GUEST: L›OLIO DI LENTISCO A Olio Officina Festival 2022 ospite speciale sarà l’olio di lentisco, un olio dai tratti peculiari e unici, ricavato dalla frangitura dei piccoli frutti di un arbusto tipico della macchia mediterranea, il Pistacia Lentiscus, principalmente

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in Puglia e Sardegna. Storicamente utilizzato oltre che in alimentazione - a crudo e in cottura - anche nella produzione di sapone, oggi è anche un prezioso ingrediente nella cosmesi e nella farmaceutica. È un olio della bellezza a tutti gli effetti, grazie alla ricchezza di vitamina E, che protegge la pelle dai radicali liberi mantenendola giovane ed elastica, e all›importante apporto di Omega9, Omega6 e Omega3 che contribuiscono a migliorare la salute di cuore, sistema circolatorio e sistema immunitario. Ma con Alberto Fachechi la pianta di lentisco è anche una storia di resistenza. Infatti, il produttore salentino l’ha scelta per contrastare la gravissima perdita di olivi a causa dell’irreversibile disseccamento delle piante per l’azione del batterio Xylella fastidiosa e così, per non cedere allo scoramento, ha reagito rivalutando il lentisco e producendone l›olio. Insieme con lui sarà possibile effettuare una degustazione guidata di un olio dai tratti unici, quanto ancora inesplorati.

qualità vengono riprese, diffuse e collegate alla luce. Gli accordi olfattivi della mandorla, del pomodoro, del carciofo e dell’erba, potranno essere percepiti in maniera più profonda e completa. Si può visitare la “Stanza Sensoriale” tutti e tre i giorni della manifestazione, negli orari di apertura, ed è collocata in sala Agnesi.

LA

ATTENZIONE AL SOCIALE Come per ogni edizione, non manca lo spazio riservato ai temi sociali. In particolare, si segnala l’incontro di venerdì 18 marzo, in sala Bramante, sul tema “L’olio e le nostre diversità”, con la conduzione della blogger del Corriere della Sera Anna Gioria e gli interventi del designer Pete Kercher (Design for All Europe), di Dino Angelaccio, presidente di Itria, Itinerari turistico religiosi interculturali e accessibili, e Stefano Pierpaoli, dell’Associazione +Cultura Accessibile. Con loro si affronterà la diversità vista come risorsa e la progettazione inclusiva, multisensoriale e interreligiosa. Mentre, sempre per venerdì 18 marzo, ma in apertura di giornata, l’incontro dal titolo “La bellezza abita

STANZA SENSORIALE Una iniziativa che stupirà il pubblico di Olio Officina Festival sarà in questa edizione la “Stanza Sensoriale”, una installazione a cura di Visioni Olfattive e Lighting and, che è una dimostrazione pratica di come si possa lavorare sullo stimolo dell’apparato sensorialeintellettivo per dimostrare che nei frantoi, cosi come negli spazi commerciali destinati alla vendita, esiste la possibilità di aumentare esponenzialmente il coinvolgimento emotivo dei consumatori, creando veri e propri percorsi indimenticabili. Nella “Stanza Sensoriale” le note olfattive più presenti nella produzione olearia italiana di

PREMIO OLIO OFFICINA – CULTURA DELL’OLIO In questa undicesima edizione riceveranno giovedì 17 marzo, alle ore 19, il Premio “Olio Officina – Cultura dell’Olio”, Salvatore Camposeo, docente di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree all’Università di Bari; Leonardo Colavita, presidente Colavita Spa; Dora Desantis, responsabile qualità Agridè; Pietro Leone, imprenditore olivicolo e oleario, Oleificio Cericola; e Dino Scanavino, presidente nazionale Cia - Agricoltori italiani. Nella giornata di venerdì 18 marzo sarà premiata come “Personaggio dell’anno”, per il 2021, l’imprenditrice Cristina Santagata, CEO di Santagata 1907. Mentre, nella giornata di sabato 19 marzo, ritirerà il Premio “Olio Officina per la Letteratura” la scrittrice Silvana Grasso.


le nostre terre. Il progetto di olivicoltura d’alta quota e l’olio etico secondo TreeDream”, dove sostenibilità, etica, bellezza e paesaggio diventano i canoni cui si ispirano gli olivicoltori d’alta quota, che è poi un modo di essere e di sentire che dopo l’esperienza della Liguria sta ora coinvolgendo tutti i territori in cui l›olivicoltura è insieme eroica e partecipativa. IL DESIGN DEGLI OLI La giornata di venerdì 18 marzo come di consueto viene puntualmente dedicata, per tutto il pomeriggio fino a sera, al design e al packaging, con casi di studio, ma soprattutto con le premiazioni relative ai contest “Le Forme dell’Olio”

(nona edizione), “Le Forme dell’Aceto” (quinta edizione) e il Premio “Designer dell’anno” (terza edizione). Tanti i designer sul palco, per l’occasione, tra cui Mauro Olivieri, Alessia Cipolla, Michelangelo Petralito. SCENARI FUTURI Come di consueto a Olio Officina Festival si prospetta il futuro, anche perché ad essere coinvolti sono proprio coloro che il futuro lo stanno delineando attraverso idee e progetti che vengono puntualmente anticipati nel corso della manifestazione. Tra i vari momenti, importante l’incontro che vede argomentare di sostenibilità il Presidente del Fooi, la Filiera Olivicola Olearia Italiana, Paolo Mariani e Assitol, l’Associazione Italiana

dell’Industria Olearia, con la Presidente del gruppo olio d’oliva Anna Cane. E poi gli incontri a tu per tu con gli imprenditori oleari intervistati da Luigi Caricato. Una sessione di incontri a cura del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell›economia agraria, del Conaf, il Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali e dell’Onb, l’Ordine nazionale dei dottori Biologi, su dove sta andando l’olivicoltura italiana in questi anni Venti, con tutte le novità sul fronte olive da tavola e olio da olive. Questo, e molto altro ancora. LO SPAZIO LETTERARIO Sin dalla prima edizione Olio Officina ha creato degli spazi destinati alla letteratura. E anche in questa undicesima edizione si riaffaccia puntuale con una serie di incontri

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programmati per venerdì 18 e sabato 19 marzo, sempre a cura di Cisle, il Centro internazionale di studi sulle letterature europee, e di FuoriAsse-Officina della Cultura, in collaborazione con il Ciseg, il Centro internazionale di studi europei Sirio Giannini. In programma nei giorni venerdì 18 e sabato 19 marzo. Un ricco calendario di incontri a cura di Daniela Marcheschi, Caterina Arcangelo e Mario Greco. È previsto perfino un corso di scrittura creativa a cura di Guido Conti. E, il sabato, tutto un focus sui fumetti, a cura di Mario Greco. ANNULLO FILATELICO L’olio della bellezza e l’oliere. Uno speciale annullo filatelico di Poste Italiane dedicato alla undicesima edizione di Olio Officina Festival, si effettuerà venerdì 18 e sabato 19 marzo. I bozzetti, realizzati nel formato tondo, sono stati ideati dall’artista e illustratrice Stefania Morgante e riproducono nel primo caso l’immagine di una figura femminile e la scritta “L’olio della bellezza”- che è poi il tema portante della undicesima edizione di Olio Officina Festival - mentre il secondo bollo rappresenta “L’oliere” ovvero la figura preposta ad assaggiare l’olio secondo un neologismo voluto dall’organizzatore del Festival, Luigi Caricato, coniato insieme con la studiosa di letterature Daniela Marcheschi. LE MOSTRE DI OOF Tante le mostre d’arte, a partire dallo storico sodalizio con il movimento culturale Arte da Mangiare. Una trentina di artisti hanno risposto all’invito del direttore artistico Ornella Piluso e della curatrice Monica Scardecchia, per la mostra “Bellezza made in

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Italy sott’olio”, un racconto che celebrerà, attraverso il linguaggio dell’arte, le eccellenze del nostro paese: immagini e simboli che valorizzano il nostro quotidiano e scavano nella nostra memoria collettiva ma anche personale e familiare, e l’olio, come un manto avvolgente, che lega e conserva i singoli contributi d’arte in un’installazione collettiva che, goccia dopo goccia, narra la nostra storia. Dalla Puglia, in trasferta la mostra “I racconti di ulivo”, a cura di Peppino Piacente, con trenta tele realizzate dal maestro Enzo Morelli. Quindi, da ammirare all’ingresso, il “Globo di pane”, una sfera di quasi due metri di diametro, modellata con centinaia di forme di pane, manufatto realizzato da Cesare Marinoni in collaborazione con Milena Pizzocchero, Laura Gioachini e oltre 300 fornai. Infine, c’è la mostra “Forme Design”, con le bottiglie e le confezioni premiate nel corso della nona edizione del contest «Le Forme dell’Olio» e della quarta edizione del contest «Le Forme dell’Aceto», collocate in bella vista nel chiostro di Palazzo delle Stelline. I PARTNER DI OLIO OFFICINA FESTIVAL 2022 È fondamentale l’adesione dei tanti partner che con la loro lungimiranza hanno ritenuto opportuno sostenere in concreto il progetto di Olio Officina Festival 2022. In ordine: main sponsor Pantaleo e Pantaleo Agricoltura; sponsor Palazzo di Varignana, Olio San Giuliano, Colavita, Olio Bono; sostenitori extra Frantoio Turri, Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, Olivella, Oleificio Rocchi, Chemiservice, Filippo Berio, Santagata 1907, Re Modena, Pietro Coricelli; sostenitori Agridè, Masserie di Sant’Eramo, Frantoio Salvagno, Fachechi, Azienda agricola Piccolo, Frantoio Ortore,

Frantoio Ulivi di Liguria, Marina Piccola, Terre d’Oria, Evoo Tenuta 100 Torri, Tenuta Peca, Tholos Alcantara, Villa Teresina, Caricato Factory; istituzioni Extenda; consorzi Consorzio di tutela dell’olio Dop Garda; organizzazioni Assitol; media partner Ristoranti, sala&cucina, Olio Officina Magazine, Gastronomika; amici del festival Pane in piazza, RosebyMary, Arte da Mangiare, Consorzio olio Dop Riviera Ligure

OLIO OFFICINA FESTIVAL 2022 in breve Quando: da giovedì 17 a sabato 19 marzo Dove: Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 61, Milano Come: ingresso gratuito; prenotazione dei workshop a numero chiuso su posta@olioofficina.com Info: www.olioofficina.com; posta@ olioofficina.com; 02/8465223


“La bocca non serve solo per respirare e mangiare, ma è anche un importante organo di comunicazione, pertanto non stupisce che, denti bianchi, splendenti e regolari, sono riconosciuti come un segno di vitalità e di salute del corpo; inoltre, un sorriso accattivante influenza in modo decisivo la fiducia in se stessi.

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Export

Vito Piepoli

Export vino 2021 Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat EXPORT VINO 2021, crescono 19 regioni su 20. Ai primi posti troviamo il Veneto, il Piemonte e la Toscana, in forte crescita sono il Friuli Venezia Giulia con +22% e l’Emilia-Romagna con +19%. Le esportazioni di vino italiano nel 2021 raggiungono il valore record di 7,11 miliardi di euro, per un +12,4% su base annua che recupera di molto il -2,2% registrato nel 2020, secondo quanto evidenziato dalle elaborazioni dell’Osservatorio. I risultati a livello territoriale mostrano una crescita dell’export vinicolo per 19 regioni su 20 nel 2021, con crescite a doppia cifra percentuale per 13 regioni italiane.

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Inoltre 16 regioni su 20 segnano risultati migliori del periodo pre-pandemia, con un valore delle esportazioni superiore a quello del 2019. Per 15 regioni italiane, il valore dell’export del 2021 rappresenta il più alto mai registrato per le esportazioni di settore. Le prime tre regioni, che esprimono oltre i due terzi dell’export italiano in valore, segnano ottimi risultati nel 2021. Il Veneto raggiunge 2,5 miliardi di euro (+11,1%), il Piemonte supera 1,2 miliardi di euro (+12,2%) e la Toscana 1,1 miliardi di euro (+16,4%). Tra le regioni che seguono, il Trentino Alto Adige con 614 milioni di euro, supera per la prima volta la soglia dei seicento milioni di export

vinicolo e l’Emilia-Romagna, con 409 milioni di euro, con un +19,0% per la prima volta va oltre i quattrocento milioni. A seguire, fra le regioni che superano i duecento milioni di euro di esportazioni si trovano la Lombardia (286 milioni €, +11,8%) e, per la prima volta, l’Abruzzo (204 milioni €, +8,1%). Sopra la soglia dei cento milioni di euro vi sono la Puglia (179 milioni €, +8,0%), il Friuli Venezia Giulia (142 milioni €, +21,5%) e la Sicilia (139 milioni €, +16,8%). Fra le altre regioni si evidenziano variazioni relative importanti per il Lazio (+20,4%), l’Umbria (+23,0%) che comunque ritorna sui livelli del 2019 dopo il forte calo del 2020, e la Liguria (+26,7%).


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Francesco Lenoci

Cultura

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Il grande libro dell’olio

O

ggi il mondo della nutrizione si trova ad affrontare sfide sempre più complesse e sfaccettate. Tracciabilità e trasparenza sono le due leve strategiche per incrementare la competitività di mercato e guadagnare la fiducia dei consumatori. Quando inizia una nuova olivagione, c’è tutto un mondo che si mobilita. Questo è un dato certo come è certo che non tutti sanno destreggiarsi al meglio per riconoscere la qualità dell’olio extra vergine d’oliva secondo una valutazione oggettiva ed estesa a più parametri. La passione per la qualità da sempre guida l’operatività dello scrittore, giornalista, editore e oleologo Luigi Caricato nella pubblicazione di tanti libri. L’ultimo nato si intitola “Il Grande Libro dell’Olio”, edito da Olio Officina nel mese di

ottobre 2021. L’esperienza accumulata con una storia decennale oggi diventa uno strumento fondamentale per rispondere in modo strategico a varie domande: Dove si coltivano gli olivi? Quali sono le principali cultivar da cui si ricavano i migliori e più celebrati extra vergini? Dove sono collocati i frantoi nel mondo? Cos’è l’olio extra vergine di oliva: ingrediente, condimento o alimento? Cosa c’è nell’olio, come lo si assaggia e cosa e come dobbiamo scegliere tra i tanti oli disponibili sul mercato? Quali sono gli oli più indicati in cottura e quelli ideali per condire? Come abbinarli in modo corretto e con quale dosaggio? Il libro è suddiviso in due grandi sezioni: una introduttiva, con mappe geografiche e sensoriali; una in cui vengono presentate le migliori produzioni in commercio.

Non è un manuale e nemmeno una guida, ma come un manuale offre utili informazioni e, come tutte le guide, aiuta a orientare le scelte, anche quelle di acquisto, attraverso un’accurata selezione dei migliori oli extra vergini di oliva in commercio nel mondo. I testi brevi, il forte impatto visivo con il supporto di una nutrita serie di infografiche, schede, schemi, illustrazioni, mappe geografiche e sensoriali, aiutano a decifrare in modo semplice e agevole un alimento e il mondo che vi ruota attorno. La lettura del libro consente di acquisire gli strumenti di base per capire, anche da soli, quali siano i territori più vocati alla produzione e quali le aziende che ci garantiscono una qualità elevata e costante.


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Francesco Lenoci

Cultura

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Creative restaurant branding Libro di Nicoletta Polliotto e Ilaria Legato Come si legge nella prefazione di Gaetano Grizzanti: “Un libro destinato ai ristoratori, scritto e pubblicato durante una pandemia sanitaria, potrebbe sembrare un’idea folle, invece non è un caso. Un plauso alla casa editrice Hoepli e alle autrici, che hanno pensato a un modo di aiutare una delle categorie più colpite, mettendo a disposizione la loro competenza ed esperienza affinché i professionisti del settore possano riprogettare l’identità del proprio locale per rilanciarlo e ricominciare. Durante o dopo una crisi economica il brand è come un salvagente. È in questi momenti che un brand adempie anche alla parte di scudo protettivo, mettendo in campo la sua capacità di farsi ricordare e distinguere sul mercato, dando una ragione di scelta al cliente. Un brand ha l’abilità di creare solidi rapporti relazionali e interattivi con i propri clienti. Un brand ha l’incarico intrinseco di comunicare valore e messaggi indiretti, costruendo una credibilità, che rassicuri il consumatore e trasformi

l’insegna di un ristorante in una porta d’accesso a un’esperienza identitaria”. Si tratta di un meraviglioso assist per le due autrici del libro “Creative restaurant branding”, Hoepli, 2021, vale a dire Nicoletta Polliotto e Ilaria Legato. Nei tre capitoli in cui si articola la prima parte del libro – brand strategy – le due autrici forniscono una panoramica: come pensare, immaginare, prepararsi a progettare il brand; da che parte cominciare a fare branding; quali sono le interpretazioni contemporanee del ristorante oltre la somministrazione. Nei due capitoli in cui si articola la seconda parte del libro – brand identity – le due autrici: illustrano interessanti casi di studio sugli ingredienti che fanno emergere l’identità distintiva del ristorante (brand naming, colore, tipografia, logo, visual brand identity, verbal brand identity); svelano il metodo per creare l’identità e la personalità del ristorante. Nei quattro capitoli in cui si articola la terza parte del libro – brand communication – le due autrici: entrano nel merito del corredo comunicativo (suono,

codice olfattivo, sito web, menù cartaceo, menù online, menù digitale); illustrano le tecniche per mettere l’ospite al centro della relazione; spiegano come amalgamare gli ingredienti del corporate e personal branding; fanno fare al lettore un salto nel futuro mostrando le nuove frontiere della relazione tra il brand e il suo pubblico (green brand, slow brand, human brand, ethical brand). Il libro è destinato agli imprenditori e ai lavoratori del settore dell’ospitalità e della ristorazione, nonché a coloro che stanno studiando per entrare in questo mondo. Risulta utile anche ai progettisti e ai comunicatori, che decidono di scoprire le meraviglie e le peculiarità del settore dell’esperienza enogastronomica. L’obiettivo del libro è proiettare su diversi piani quali elementi visibili e invisibili considerare come mattoni nella costruzione dell’identità; quali strumenti utilizzare per individuare, manifestare e applicare gli elementi che rendono il brand unico e memorabile, vale a dire capace di offrire un’esperienza di scambio di “amorosi sensi”.


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La ballerina di Taranto che insegna danza in Germania


Punti di distribuzione Bruxelles • Petit rue au beurre, 12 - Ristorante “La Capannina” a due piani nel centro storico, strada che immette nella fantastica “Grand Place” della città belga sede del Parlamento Europeo, con cucina italiana rivisitata al gusto francese e clientela internazionale, primo ristorante italiano in città fondato 50 anni fa da una giovanissima e tenace Anna Bianco emigrante da Noci in Puglia.

Dublino • 208 Lower Rarhmines Road, Dublin 6 - ristorante pizzeria “Il Manifesto”. Infotel: 353 1 496 8096 - m a n i f e s t o r e s t a u r a n t @ gmail.com - www. manifestorestaurant.ie - In Irlanda una vera pizza napoletana, fatta da Salvatore di Salerno che, se è in vena, fa pure il giocoliere con l’impasto, è un miraggio che pure in Italia sarebbe raro.

• Lower Ormonde Quay, Dublin 1 - ristorante pizzeria “Bar Italia”. Infotel: 353 1 874 1000 info@baritalia.ie www. baritalia.ie. Fa onore alla cucina italiana nel mondo, ottimi primi, ottima piz-

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za, squisita la frittura di calamari e gamberi.

ogni stanza dedicata ad un paese del mondo che produce cioccolata, un museo incredibile. Milano • Ristorante l’”Osteria dei Pirati” - via Fogazzaro, 9 del noto presentatore TV Marco Predolin che offre fantastici menù a base di pesce con musica dal vivo

• Upper Merrion Street, Dublin 2 - “Merrion Hotel” - www.merrionhotel.com. Nel centro storico si nota l’eleganza già dal portale d’ingresso, di fronte al palazzo di governo irlandese. Creato dalla fusione di 4 antiche case in stile georgiano si sviluppa attorno a 2 giardini del XVIII secolo.

Torino • via Santa Chiara, 54 - Ristorante “Asian Fusion”. infotel: 338 8194846. Nel quadrilatero romano non lontano dalla Mole Antoneliana ottime cucine tipiche malese, cinese, giapponese ed Italiana, con pietanze fedeli alle tradizioni ed ai gusti originali, crocevia culinario tra oriente ed occidente.

• Residence “Abbadesse Resort” - via Oldofredi e via Abbadesse antico monastero fra i grattacieli del nuovo Quartiere della Moda, Isola di Porta Nuova, magistralmente gestito dal proprietario ing. Antonio Savia.

“Pola Residence” - via Pola Milano. Di fronte al nuovo grattacielo sede della Regione Lombardia, al centro del nuovo quartiere della moda meneghina, e vicino alla Stazione Centrale

Cuneo • Santuario di Vicoforte - Ristorante albergo “CioccoLocanda” - via F. Gallo,19. infotel: 0174 563312. Website: www.cioccolocanda.it. Del grande artigiano della cioccolata Silvio Bessone

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Camisano Vicentino (VI) • Ristorante Locanda “Alla Torre da Zemin” - via Torerossa, 39/41 locale n.407 zona 4est infotel: 049 9065621. Nella torre di avvistamento del 1270 sul confine Vicenza/Padova, nei due piani della locanda un incredibile Gianfranco Zemin propone una cucina solo con prodotti di stagione e ingredienti del territorio, dalla “piramide di tartare di tonno su battuta di mango e avocado con salsa di limoni caramellati” alla “suprema di faraona”, indimenticabili i suoi risotti. Se lo si prega Gianfranco, forse, racconterà la storia di Occhi d’Oro e del cavaliere misterioso. Padova • “Q Bar” - vicolo dei Dotto, 3 infotel: 049 8751680. Nella centralissima piazza Insurrezione è elegantissima meta della movida chic padovana e ritrovo dei calciatori del Padova calcio. Dinner&Dance, cucina mediterranea e sofisticata musica live • “Osteria Barabba” - via Vicenza, 47. Marco offre la cucina delle osterie venete in un lounge space, a cominciare dall’ora dell’aperitivo, memorabile quello del mercoledì con ricco buffet, ottimo winebar infotel: 049 8716845 Parma • Ristorante “ I Tri Siochett” strada Farnese, 74/a. Squisiti “tortelli all’erbetta” piatto tipico parmense (grandi ravioli ripieni di spinaci annegati in burro fuso con Parmigiano) e torta fritta (detta anche “gnocchi fritti” nel modenese e nel reggiano, di origine longobarda, semplici sfoglie di pasta per pane fritte in olio che si gonfiano come pan-

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zerottini vuoti all’interno) ottima per accompagnare il salame di Felino, il culatello di Zibello ed il prosciutto di Parma, oppure il Parmigiano Reggiano sorseggiando Lambrusco di alta qualità. Collecchio (PR) • Agenzia Viaggi “Tra le nuvole” - via Giardinetto, 6/I. Condotta con competenza e professionalità da Elena Bizzi. Città di Castello (PG) • Ristorante “La Taverna di Mastro Dante” - via Montecastelli Umbro/ Promano in località Coldipozzo, 45. E’ la patria dei prosciutti di montagna di Norcia infotel: 075 8648133

Soliera (MO) • “Hotel Marchi” - via Modena/ Carpi. Situato tra la patria dell’aceto Balsamico e la più bella piazza d’Italia (Carpi), all’incrocio fra l’autostrada adriatica nord/ sud e l’autostrada del Brennero che collega l’Austria ed il nord Europa . Quattro Castella (RE) • Ristorante Albergo “La Madda-

lena” - via Pasteur, 5. Emilio ed Emiliano Montanari accolgono con simpatia ospiti da tutta Italia deliziandoli con salumi parmensi e Parmigiano Reggiano. • Resort B&B “Quattrocolli“ - Via Lenin, 81. Sulla collina tra Parma e Reggio Emilia offre una discreta raffinata ospitalità di lusso San Polo d’Enza (RE) • Ristorante “La Grotta” - via della Resistenza, 2/B. Sulla collina reggiana, fra stalattiti e stalagmiti in grotta con cucina tipica reggiana. Roma • Golf & Country Club “Parco di Roma” - quartiere Cassia, via dei due ponti, 110. Progettista P.B.Dye per un 18 buche “par72” infotel: 06 33653396, direttore architetto Giuseppe Miliè, progettista di campi da golf in tutto il mondo. • Ristorante “Ristovino” quartiere Prati - via Durazzo, 19. Nei pressi dell’emittente televisiva nazionale LA7, è anche caffetteria per ottime colazioni mattutine ed enoteca ben fornita per pranzi o cene che vanno dai tipici piatti romani come gli “gnocchi freschi ai 4 formaggi” a quelli napoletani. Sant’Agata sui due Golfi (NA) • Ristorante albergo “Don Alfonso dal 1890” - corso Sant’Agata, 11/13. Nel cuore della penisola sorrentina si affaccia sul Golfo di Salerno, è considerato tra i primi dieci migliori ristoranti d’Italia, condotto da Alfonso Iaccarino, chef internazionale, che vi ha aggiunto un albergo e la scuola di cucina con showcooking.

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Orsara di Puglia (FG) • “Piano Paradiso” ristorante. Peppe Zullo noto chef internazionale, riceve ospiti da tutto il mondo. Infotel: 0881 964763 Torre Canne (BR) • Masseria San Domenico e Golf Club. Struttura composta dalla prestigiosa masseria San Domenico e da Borgo Egnazia, resort di alta qualità apprezzata anche da importanti clienti arabi e russi e dai divi di Hollywood, è munita di campo da golf a 18 buche fra gli ulivi secolari ed è affacciato sul mare

da Mosca di pellegrini cristiani ortodossi e, nel quartiere Palese hotel Parco dei Principi, di fronte al nuovo aeroporto Karol Wojtyla, modernissimo e dotato di tutti i confort per clientela business, entrambi della famiglia del vicepresidente Federalberghi di Bari, Antonio Vasile. • Villa Romanazzi Carducci - via Capruzzi, 326. Albergo resort elegante e con architettura di prestigio circondata da splendido parco in pieno centro cittadino, diretto dalla famiglia dell’imprenditore ing. Lorenzo Ranieri, è dotato di suggestive sale convegni sparse nel giardino ed offre la cucina del noto chef prof. De Rosa. • Ristorante Terranima - via Putignani. Nella strada delle banche e della movida, è l’unico ristorante che conserva l’architettura antica, dalle “basole” del pavimento alla coorte che ricorda le piazzette degli artigiani dei secoli scorsi (presenti ancora solo nel centro storico) offre l’inimitabile cucina tipica barese, dalle “strascinate alle patate e cozze”, dalle mozzarelle ai dolci caldi con crema “sporcamuss”

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Polignano a Mare (BA) • Resort & SPA Borgobianco - Contrada Casello Favuzzi. Moderni arredi interni in una struttura esterna a masseria, intonacata a calce bianchissima che si specchia su di una immensa piscina con idromassaggio, che compone la “Salus per acquam” insieme al centro benessere interno “Unica”. Cinque stelle meritate come meritata è stata l’elezione a presidente “Associazione Albergatori Polignano” di Roberto Frugis socio e marketing manager. Tel: 080-8870001 • B&B dei Serafini - piazza Vittorio Emanuele, 43. Riduttivo chiamarlo B&B perché si tratta di un eccezionale albergo diffuso nel centro storico della città di Domenico Modugno. Sporgendosi dalle case costruite sulla scogliera a picco sul

Bari • Barialto Golf Club. Storica club house pugliese con importante campo da golf.

• Hotel Boston - via Piccinni, 155. A 5 minuti dal centro storico e dalla Basilica di San Nicola, meta

• Hotel Oriente, nel centralissimo Corso Cavour al numero 32, un 4 stelle di lussuosa eleganza, ospita da gennaio 2013 la Golf Club House “Porta d’Oriente”, punto d’incontro al Sud Italia di giocatori ed eccellenze della moda e dell’enogastronomia.

• Radicci Automobili S.p.A. - Via Amendola, 146. Concessionaria Ferrari e Maserati per il Sud Italia ora Concessionaria anche per la dorsale adriatica con la nuova sede di Ancona. Il Gruppo Radicci a Bari, è anche prestigiosa Concessionaria Jaguar e Land Rover.

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mare sembra proprio di ascoltare “Volare” o “Nel blu dipinto di blu” onde sonore che da Polignano hanno raggiunto ogni angolo del globo. Putignano (BA) • Proloco - piazza Plebiscito,1. Nel centro storico della città patria degli abiti da sposa e del Carnevale più antico e lungo del mondo. • Fondazione Carnevale di Putignano. via Conversano, 3. • Osteria “Chi va piano” - Via Monache, Putignano, 0802373445 - cell. 3932378898. In un vicolo nascosto di Putignano, Stefano Guglielmi, ex macellaio, ha creato una locanda di eccellenza. Con il suo staff cucina solo teglie di terracotta in un enorme camino utilizzando solo eccellenze enogastronomiche fresche di giornata. Il suo motto è “cibo e vino per andare lontano”.

• B&B “San Domenico” - Estramurale a Levante, 4 - 70017 Putignano (BA) - Cell. 3332284769 - info@bebsandomenico.com. La struttura è in un angolo pittoresco della città, a pochi passi dalla Chiesa di San Domenico con vista sul campanile,

nei pressi di Porta Barsento e dell’interessante centro storico. La struttura è gestita in maniera esemplare da Vincenzo Gigante: la sua gentilezza e le sue attenzioni vi metteranno a vostro agio, facendovi sentire in famiglia. • Agenzia Viaggi Netti - via Tripoli, 63. La signora Netti organizza viaggi in tutto il mondo, pur in tempi del “fai da te via internet”, con una costante ricerca del prezzo più basso col massimo della qualità e della garanzia, facendo inoltre incoming turistica in Puglia con educationals tours, showcooking ed itinerari guidati in posti unici ancora sconosciuti ai grandi tours operators. Noci (BA) • Ristorante “L’antica Locanda” - via S.Santo, 49. In una “gnostra” del centro storico meta di turismo internazionale a novembre per “Bacco nelle gnostre”, di Pasquale Fatalino, chef noto in trasmissioni RAI, che prepara orecchiette con fave e cime di rape ed incantevoli braciole di carne al sugo. in-

Da sinistra: Ignazio Capasso (imprenditore nel campo della plastica), Saverio Buttiglione, lo chef Pasquale Fatalino e Pino Sguera (Presidente di Teleregione) davanti al ristorante Antica Locanda di Noci

dimenticabili come dimostrato dai personaggi del mondo dello spettacolo che lo raggiungono apposta in ogni momento dell’anno.

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• Ristorante “Il falco Pellegrino” in località Montedoro a Noci, immerso nella campagna della Murgia pugliese, fra antiche masserie, nel quale lo chef Natale Martucci prepara primi indimenticabili, secondi di pesce fresco o tagliate di manzo podolico, con attenta scelta dei migliori vini regionali.

Conversano (BA) • Ristorante “Savì” - via San Giacomo. Condotto dallo chef Nicola Savino, già chef a Dallas dove ha servito al presidente Bush ed al famoso cantante Frank Sinatra le polpette al sugo pugliesi. Qui ha inventato le crepès pugliesi, panzerottoni (dolci o salati) ripieni di leccornie regionali. Turi (BA) • Ristorante “Menelao” - via Sedile, 46. A Santa Chiara in un palazzo signorile del 1600 nella cittadina custode dell’”oro rosso”, la Ciliegia Ferrovia. Aperto da Michele Boccardi che dopo la laurea in economia e commercio e l’abilitazione di commercialista è diventato Marketing Manager alla Scuola di Economia & Turismo di Londra. Visto il successo ottenuto dall’aver trasformato

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la masseria fortificata di famiglia “Menelao”, sulla strada per Rutigliano, in eccellenza per la banchettistica, i ricevimenti, le cene di gala ed i meeting, con “Santa Chiara” affronta la sfida della cucina di alta classe internazionale. Dispone di un’ottima cantina di vini ed offre prodotti tipici, sia nazionali che d’oltremare, dai cappelletti con cicoriella campestre su letto di fave alla costata di manzo podolico della Murgia non disdegnando però il salmone Balik norvegese o la costata di manzo della val di Chiano della Toscana. Infotel: 080-8911897. Castellana Grotte (BA) • “Palace Hotel Semiramide” via Conversano. Affascinante albergo immerso nella natura, accanto al parco dei dinosauri in cartapesta, ospita anche la sede italiana dell’Università Europea per il Turismo, a cinque minuti dalle famose Grotte che richiamano visitatori da tutto il mondo per gli affascinanti percorsi carsici sotterranei lunghi chilometri, famose per le eccezionali stalattiti e le stalagmiti della “grotta bianca”. • Ristorante e braceria “Le Jardin Bleu Belle” - via Firenze. Affascinante struttura in legno costruita su quella in pietra dell’antico bar della villa comunale, creandone un unico ambiente che guarda dalle vetrate le cime degli alberi che la circondano mentre si gustano squisiti piatti tipici pugliesi. Alberobello (BA) • Ristorante “Casanova” - via Monte San Marco, 13. Ricavato in un antico frantoio ipogeo sotterraneo in pieno centro fra i trulli patrimonio UNESCO. I soci Ignazio Spinetti (presidente

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sostenibile. Questo GAL comprende i comuni di Alberobello, Putignano, Castellana Grotte, Turi, Sammichele, Noci, Gioia del Colle.

Associazione Ristoratori Alberobello) e lo chef Martino Convertino offrono l’ottima cucina tipica pugliese indescrivibile a parole perché semplicemente da gustare in silenzio. • Museo del vino Antica Cantina Albea - via Due Macelli, 8. Unico completo museo del vino pugliese produce vino anche per il Vaticano, è la storica cantina che prima dell’unità d’Italia inviava, dalla vicina e collegata stazione ferroviaria, i propri vini per tagliaree migliorare quelli di Bordeaux in Francia. Produce “Lui” negramaro in purezza affinato in barrique primi 12 mesi. • Condotta Slowfood “Alberobello e Valle d’Itria” - via Sisto Sante, 5. Fiduciario Francesco Biasi, promotore dei presidi “salame Capocollo di Marina Franca” (ingrediente delle famose “bombette”), “Cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti” e “Pomodorino di oasi protetta Torre Guaceto”. • GAL Terra dei Trulli e di Barsento - Via Bligny, 23. Il primo Gruppo di Azione Locale fra quelli in cui, per zone omogenee, è stata diviso il territorio d’Europa, ad essere partito operativamente con gemellaggi in tutto il continente. I GAL sono un’iniziativa UE, che li finanzia col programma “Leader”, al fine di valorizzare le potenzialità dei territori integrando produzioni agricole, artigianali e di piccola industria per uno sviluppo

Andria (BAT) • Ristorante “Antichi Sapori” contrada Montegrosso. Pietro Zito importante chef internazionale offre la cucina tradizionale pugliese e le antiche erbe ed ortaggi riscoperti e curati nell’immenso orto che ha costruito e nel quale lavora tutta la contrada.

• Cantina Rivera con annessa sala di degustazione, condotta dal presidente di “Movimento Turismo del Vino” Sebastiano De Corato, produce il famoso “Falcone Rivera”. Corato (BA) • Cantina Torrevento condotta dal prof. Francesco Liantonio presidente della “Strada dei vini Castel del Monte” guarda lo splendido maniero ottagonale dell’imperatore Federico II di Svevia “Stupor Mundi” patrimonio UNESCO, dove produce eccellenti vini. Crispiano (TA) • Masseria Resort “Quis Ut Deus”. Una delle inimitabili “Cento Masserie di Crispiano”, affascinanti masserie in pietra e tufo, ristrutturate per resort di livello e aziende agricole di prodotti tipici quali olio extravergine d’oliva e prodotti caseari.


Fasano (BR) • Tenuta Monacelle - Selva di Fasano. Antico monastero di monache del 1700 fatto di trulli, ognuno adibito a stanza d’hotel, con affianco parco nel quale sono ricavate modernissime stanze d’albergo costruite in tufo. Si affaccia dal monte Selva sui sei milioni di ulivi secolari che lo distanziano dal mare di Fasano. Savelletri di Fasano (BR) • Masseria Resort Torre Coccaro - contrada Coccaro, 8. Infotel.:080 4827992. Bianca e splendida sul mare, antica torre

di avvistamento della linea difensiva dalle scorribande dei Saraceni del XVI secolo, che andava dal Gargano al “finibus terrae” Santa Maria di Leuca. Non ci sono parole per descriverla, guardare sul web! La stessa famiglia Muolo possiede la collegata Masseria Torre Maizza infotel: 080 4827838. Un hotel a 5 stelle con campo da golf 9 buche executive “par27” costruito fra gli ulivi secolari ed affacciato sul mare. A Coccaro Golf Club il 4 novembre, festa della Vittoria dell’Italia nella grande guerra, l’Apulia Golf District dell’architetto Giuseppe Germano e Do You Golf di Ester Monacelli hanno organizzato per il Circuito “Eccellenza di Puglia 2012” la 2a edizione della gara Pitch&Putt, 18 buche stableford con 18 squadre e 36 giocatori.

Il buffet preparato dagli chefs della struttura è stato inimitabile. Masseria Torre Coccaro è risultata per il 2012 tra i migliori 10 Beach Hotel nella classifica di “Conde Nast Travel”. Ostuni (BR) • Grand Hotel Masseria Santa Lucia SS.39, km 23.5 località Costa Merlata. Incantevole resort sul mare sotto la città bianca di Ostuni, diretto da Bartolo D’Amico, presidente ADA Puglia, associazione direttori d’albergo. Cellino San Marco (BR) • Cantina Tenuta Albano Carrisi. Prestigioso albergo e ristorante ricavati nella masseria del padre del famoso cantante, don Carmelo, che da il nome al vino più prestigioso qui prodotto. • Cantina Due Palme. Con avveniristica sala convegni ricavata nella bottaia produce vini ormai famosi nel mondo e vincitori di primi premi al Vinitaly di Verona come il “Selva Rossa”. Salice Salentino (BR) • Cantina Conti Leone De Castris. Cantina ricavata nel palazzo dei conti Leone De Castris, dove è nato il primo vino rosè del mondo settant’anni fa,il “Five Roses”. E’ annessa al prestigioso albergo e ristorante di proprietà della famiglia. Lecce • Acaya Golf Resort - Strada per Acaya, km.2 località masseria S.Pietro. Infotel: 0832 861385. Splendido campo da golf rivisto e ristrutturato, anche agronomicamente, dallo studio di architetti “Hurdzan

Fry” per un 18 buche “par71” di 6192 metri, con ben sette ettari di specchi d’acqua, accanto al “Castello di Acaya”, costruito seguendo le nuove esigenze fortificatorie dell’epoca dovute all’affermarsi delle armi da fuoco ed ora esempio di moderno restauro. L’albergo resort della catena Hilton è costruito nel ricordo stilistico degli antichi monasteri con una grande piscina esterna ed un’importante SPA di ben 1200 metri quadri. Bari • Eataly Bari - Lungomare, ingresso monumentale Fiera del Levate: Oscar Farinetti ha voluto portare in Puglia Eataly per il sudItalia, affittando e ristrutturando la parte monumentale della Fiera del Levante, facendo affacciare i ristoranti sul lungomare di Bari, offrendo nel capoluogo pugliese le migliori specialità enogastronomiche italiane, così come Eataly fa ormai in tutto il mondo.

Oscar Farinetti tra il Presidente del Consorzio DOP Pane di Altamura Giuseppe Barile ed il direttore Saverio Buttiglione

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Anno X - n. 2 - Marzo 2022

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