Skierzmag #02

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N. 2 anno 1

Direttore: Alessandro Mazzoleni

Hanno collaborato in questo numero: Marco Belloli Luca Belotti Mattia Bericchia Giacomo Buzio Stefano Buzzi Sergio Carminati Nick Garattini Max Mameli Alessandro Mazzoleni Mattia Nigro Gianluca Paradiso Lorenzo Pedroli Peter Prantl Gianmaria Veronese Akja Soccorso Piste

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Il primo numero dopo mille peripezie è decollato ed ora siamo di nuovo qui con Skierz Mag 2, un progetto che prosegue e che ci appassiona. Questo periodo autunnale è trascorso come sempre inseguendo. Inseguendo la perturbazione giusta, la stazione sciistica più congeniale alle nostre aspettative ed alla nostra voglia di riding...insomma, inseguendo la neve. Con molti di voi che leggete ci siamo incontrati in qualche cabinovia e probabilmente abbiamo scambiato qualche parola lungo un pendio innevato o al termine di una lunga run in attesa di un auto per un passaggio o di un pulmino. Sensazioni e attimi che ci accomunano e che rendono il periodo pre invernale un lungo susseguirsi di momenti concitati per organizzare la tanto attesa “zampata”, la giornata perfetta. Sole, neve fresca fredda e leggera. Un mesh up di condizioni meteo e climatiche, di fortuna, di piccoli accorgimenti e astuzie sulla scelta della destinazione ed il gioco è fatto. Si parte.

Risveglio del cinghiale con levataccia ad orari improponibili, ti trovi davanti allo specchio alle cinque della mattina, ti guardi e a fasi alternate i tuoi pensieri spaziano con frasi del tipo “certo che ho proprio passione” oppure “minchia và che faccia” o peggio “ma perchè non sono nato al mare che uscivo al caldo a fare surf con le infradito?”. Poi realizzi cosa stai andando a fare e rivivi i momenti passati con i tuoi amici a tracciare linee in fresca o a girare in park e gasarsi a vicenda, la soddisfazione di un nuovo trick chiuso e delle giornate passate sugli sci con la spensieratezza di un bambino e la consapevolezza di uno skier appassionato. Il sonno si fa da parte, ti vesti, zompi in macchina con l’agilità di Tom Wallisch, catturi i compagni di merende in qualche piazzale in zona autostrada e si parte....la giostra dell’inverno inizia a girare. E’ stato un inizio incredibile, perturbazioni arrivate ad hoc ed una specie di “congiunzione astrale” di condizioni hanno fatto si che ci siamo trovati in un turbine di “zampate” una dietro l’altra. Ma la sorpresona è sempre dietro l’angolo ed inaspettatamente arrivano altre precipitazioni...basse, abbondanti, fredde e continue. Le nostre montagne sono coperte di neve e possiamo iniziare a parcheggiarci nei nostri “home resort”, le stazioni sciistiche con consideriamo come la nostra seconda casa, luoghi che nei nostri pensieri più profondi vorremmo che diventassero la prima. Posti dove ci sentiamo a nostro agio, che conosciamo come le nostre tasche e sappiamo sempre dove andare a cercare lo spot giusto per fare curvoni, discese ripide, canali o costruire kicker, drop, trovare cliff e pillow degni di un video dei PoorBoyz. Si dice che l’erba del vicino sia sempre la più verde....ma lasciamo che sia il vicino a pensarlo e godiamoci il nostro prato....ora bianco ed innevato, pronto per le nostre tracce, pronto per sentire le solette dei nostri sci...in attesa che anche i park aprano ai battenti per completare il tutto! Have Fun! ...e Buon Natale!

Spot: Whistler BC - Photo: Il Belo


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20-10-2010 17:57:41


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Luca Berera

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tanchi di girare sempre tra noi, di vedere sempre le solite facce, i soliti trick e le abi-

tuali castagne; abbiamo voluto realizzare un evento per condividere la nostra passione con tutta la scena “amateur freeskier” del nord Italia. Inizialmente ideato come Jam session non competitiva, modificato in parte vista la contemporaneità dei PROGRESS GAMES (rinviati la settimana precedente per maltempo) ha visto i partecipanti darsi battaglia in una due giorni all’insegna di divertimento, premi e gadget. A farla da padrone è stato il bel tempo, il sole, il cielo azzurro e le due aree perfettamente shapeate. Il sabato sera tutti i rider si sono ritrovati presso il bar Kibo in loc. K2 a Foppolo; dove, i ragazzi della WHC e gli shaper dell’Iron Snowpark, capitanati da Gigi Gas hanno allestito un Jib Park; servito da un “mini belt” con varie strutture, box, tubi, rail, ratatà e fun box con bidone da bonkare.


Tutto contornato da illuminazione, pubblico, Hot Dog e musica pompata dal local DJ Sevial. I rider (30 skier e una ventina di snowboarder) hanno girato tra una birra e l’altra senza sosta per un paio d’ore; dopo una timida partenza l’ignoranza ha regnato sovrana e tutte le strutture sono state sfruttate a fondo anche da più rider contemporaneamente; complicando non poco la vita dei due “fotografi amateur” presenti (PS ringrazio ancora il fenomeno che mi ha sfondato un flash con una racchettata…). E’ stato molto bello veder girare, incitarsi e gasarsi un cosi alto numero di rider di crew diverse; da segnalare la partecipazione di TSC e SDC crew al gran completo, Grandi Ragazzi!!! Dopo il sempre amato lancio di numerosi gadget (offerti dai nostri sponsor Armada e Skullcandy) la serata si è conclusa più o meno tardi (meglio dire presto) e più o meno ubriachi alla mitica discoteca Grizzly.

Nick Garattini e Francesco Iavarone

Ale Mazzoleni


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shoot like a pro!

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Nella tarda mattinata di domenica ci si è trasferiti in quota all’Iron Snowpark, per fare un po’ sul serio, quasi tutti i partecipanti dello Shoot Like a Pro hanno partecipato ai Progress Games. Riders meeting alle 11.00, presenza fisica di moltissimi rider più o meno pronti a sfidarsi in una gara di slopestyle senza sosta. Vista la quantità d’alcool della serata precedente e la necessità di gasare i rider a mille lo speakeraggio non poteva che essere affidato a Gigi Gas.


Le strutture un po’ nazi hanno inizialmente spaventato qualche rider, ma la voglia di far bene, l’incitamento degli altri rider e gli sfottò dello speaker hanno dato coraggio a tutti. I rider non si sono risparmiati sfruttando a fondo le strutture a disposizione, perfettamente shepate; la maggior difficoltà delle strutture ha permesso ai più bravi di emergere e invogliato i più scarsi ad osare.

Alessandro Biasio

Charlie Brangero


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grigliatona finale e le premiazioni; i più bravi e fortunati

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sono tornati a casa con WII, DS e cuffie JBL... non male! Ci scusiamo per le leggere variazioni di programma dovute alla concomitanza di più eventi, ma vi lasciamo con la promessa che il format della seconda edizio-

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ne dello Shoot Like a Pro sarà completamente stravolto per dare vita a qualcosa di veramente speciale; ovviamente lo spirito sarà sempre molto amatorial. Si ringraziano gli sponsor della manifestazione: // New school Shop // Land Rover Iperauto // Nigro Demolizioni // Armada // Skullcandy

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A fine gara ritrovo al Baby park in località IV BAITA per la


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TITOLO RUBRICA

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// Ciao Jossi, è un onore immenso parlare con te.

// L’Half Pipe sta diventando disciplina Olimpica,

La scorsa stagione hai ottenuto ottimi risultati

ti allenerai di più in questa specialità o continuerai

agli X Games di Aspen e nel Dew Tour, quali sono

in egual modo anche in slopestyle e big air?

le tue impressioni...

No, io scierò sempre in tutte le specialità e cercherò di

Grazie! Sono molto contento di come sia andata la

essere uno sciatore tosto in entrambe. Questo per me

mia stagione l’anno scorso. Ho sciato al meglio in mol-

è fondamentale.

ti contest e quella è sempre una gran sensazione. // Con quale casa di produzione hai filmato quest’anno? // In Italia seguiamo molto il blog tuo e di tuo fratello,

Quest’anno ho girato per i Poorbooyz per il loro film

è un bel progetto, come è nato?

Revolver. Guardatelo, merita!

Grazie ancora! Un mio amico di Wanaka (Tim Pierce) ha avuto l’idea ed in pratica è iniziato da lì. Tim è il

// Con quale altro Skier ti diverti a girare?

direttore, produttore, filmer e editer, è un uomo impe-

Oltre ovviamente a tuo fratello Byron!

gnato! Adesso stiamo ragionando su alcuni modi per

A parte ovviamente mio fratello, mi piace sciare con

espandere ulteriormente l’idea.

Colby West, TJ Schiller, Simon Dumont e Russ Henshaw.

// Tu e tuo fratello Byron passate molto tempo insieme

// Parteciperai agli European XGames di Tignes

in giro per il mondo a gare ed eventi.

a marzo?

Come si allenano due “super Pro” come voi?

Certo! Ci sarò sicuramente.

Io e Byron ci alleniamo spesso insieme. Siamo sempre insieme e quindi ci divertiamo in compagnia tutto il

// Cosa fai quando non sei sugli ski?So

tempo. Byron è un grande sciatore ed una persona

che sei un ragazzo molto religioso.

ancora più divertente con cui passare il tempo, è dav-

Vado moltissimo in skate. Mi piace

vero molto simpatico.

più dello sci... ah ah. Suono anche il violino! E sì, sono un cristiano molto

// Preferisci fare filming oppure partecipare

credente.

a competizioni di livello alto come DewTour e XGames? In questo momento i contest sono molto importanti per me. Mi piace anche molto realizzare film quando capita, provo a conciliare entrambe le cose.

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JOSSI'S SET UP

ATOMIC NIKE 6.0 MONSTER OAKLEY SKULLCANDY KEYSTONE CARDONA MONS ROYALE GIRO EMPIRE


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CRONACHE

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L'ULTIMA FRONTIERA DEL RIPIDO di Marco Belloli

Run: Venue Photo: Kendall Holback Spot: Haines, AK


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CRONACHE DA HAINES

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iganti gonfi di polvere, pendenze impressionanti, dislivelli di 800 mt da sciare in un fiato.

E quella voce alla radio che dĂ il via alle tue discese rigorosamente Top/Bottom.


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CRONACHE DA HAINES

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GIORNO 1: IL VIAGGIO E L'IMPATTO. Il viaggio per Haines è un’odissea che dura 2 giorni, una notte e 4 voli (si guadagnano 10 ore grazie al fuso orario); quando con l'aereo ad elica si sorvola un fiordo immenso, circondato da montagne e da ghiacciai che entrano direttamente nell'oceano, si capisce perché ne è valsa la pena. In buona sostanza sono partito da MXP il sabato mattina e sono arrivato a destinazione la domenica a mezzogiorno, l’ultima parte del viaggio con Max, mio compagno di avventure oltreoceano. La cittadina è irraggiungibile, o forse a nessuno interessa raggiungerla, solo a un piccolo gruppo di sciatori invasati e al primo volo capiremo il perché. La giornata è stupenda, cielo azzurro terso, senza una nuvola. Mentre ci godiamo la vista del Lynn Canal dall’alto, iniziamo a sperare di sciare già oggi. All'aeroporto di Haines, una pista nel nulla dove ti scarichi i bagagli da solo, c'è un tizio silenzioso da Denver, Colorado, che ci aspetta e dovrebbe portarci a ritirare l'auto. Peccato che non sappia nemmeno che abbiamo noleggiato una macchina. Un paio di telefonate, un po' di attesa e la questione si risolve, prendiamo possesso di un bel Forester nero, macchina giusta da contadino elvetico. Con questa raggiungiamo il miglio stanza si tratta di capanna a fianco della strada, uno

GIORNO 2: BLUBIRD

scuolabus e una baracca dove alloggiano le guide,

È il nostro primo giorno ufficiale, la strada da Haines

una villetta per le guide più esperte/danarose, la casa

al 33esimo miglio è fantastica, si percorre la valle del

di Sean Dog e un fantastico ristorante-pub-pompa di

fiume Chilkat. Per la strada incontriamo tagliaboschi,

benzina. Sbrighiamo la burocrazia, ci cambiamo in

spazzaneve giganteschi che viaggiano a 80 mph, alci

mezzo ad una strada e dopo la pesata di rito si inizia

e bald-eagle.

a volare.

Ci si cambia nel parcheggio, si controlla il materiale,

33 (posto mitico: c’è in tutti gli skimovie), in buona so-

devi essere autonomo dal punto di vista alimentare: Dalle 12 alle 16 facciamo 4 discese, niente male

acqua, pranzo, merenda (niente a che fare con i fi-

come pomeridiano!

ghissimi pic-nic delle organizzazioni canadesi, per in-

Nella prima la guida ci prende le misure, dalla secon-

tenderci): IT’S ALASKA!

da si fa sul serio: 700 m di dislivello belli ripidi da sciare

Iniziamo a volare e a sciare e funziona così: la guida

tutti in una tirata, la terza è spettacolare: un catino

di regola scende per ultima, dopo averti spiegato la

gigantesco lungo, ma talmente lungo, che anche qui

linea da tenere per sciare in una specie di precipizio

ti fanno fermare a metà. La quarta è l’esordio sulle

utilizzando frasi tipo:"you are welcome to go everywhe-

spine. La principale difficoltà è che si scia "al buio", il

re down there", "don't ski that galley 'cause there are

ripido e i cambi di pendenza ti danno l'impressione di

slabs", "stay on the spine" e tutta un'altra serie di infor-

saltare nel vuoto, ma la neve è di una qualità strepito-

mazioni del genere. Una volta che si è garantito che

sa e sta attaccata dove non penseresti mai.

tutti abbiano capito, al grido di "have fun", manda uno


Sulla nave Photo: Marco Belloli Spot: Lynn Canal Bald Eagle Photo: Marco Belloli Spot: Haines, AK

Don't ski that galley 'cause there are slabs


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per volta a sciare una media di 800 metri di dislivello tutti in un botto. Le difficoltà sono ambientali, più che tecniche (ovviamente dando per scontato che non abbiate paura del ripido/molto ripido e siate in grado di sciare per 600/800 m di dislivello di seguito): la dimensione è mostruosa e ti preme addosso, ti senti una formica, ti ci vuole un giorno per capire bene dove sei finito. Spesso gli atterraggi sono in zone molto esposte e il pendio a 40° dal quale si scende è il meno ripido dei due. E’ però impagabile sciare TOP-BOTTOM, quasi mistico, ti lasciano in cima alla montagna e la scii tutta. L’eliski canadese in confronto è da pensionati! La sensazione più bella è restare da solo in cima alla montagna e aspettare la frase alla radio: ”Next rider!”.

GIORNO 3: DOWNDAY Nevica da 12 ore ed ha scaricato mezzo metro in città, quindi la giornata si è risolta in una mattinata trascorsa in casa e un pomeriggio di passeggio sul lungomare e sulla via principale. Pranzo, cena e a letto presto, non è che ci sia molto da fare ad Haines se c’è brutto; se non nevica troppo si va in giro in auto a guardare il panorama, altrimenti bere, mangiare, dormire, oppure un tuffo in piscina.

GIORNO 4: ATTESA... La giornata inizia spalando neve per liberare l'auto

Haines Harbour Photo: Marco Belloli Spot: Haines, AK Run: T-Top Photo: Marco Belloli Spot: Haines, AK

dalla morsa in cui è stata chiusa dallo spazzaneve. Appena imbracciati i badili, il genoma orobico emerge e i 3 metri cubi di neve - pesante come marmo - sono eliminati. La strada è una bella avventura: nevica e lo spettacolo è impressionante. Alberi carichi di neve, spazzaneve giganteschi che viaggiano a 40 mph, le nuvole che si alzano verso i ghiacciai e dal miglio 26 iniziamo a vedere un pallido sole che schiarisce il cielo. La scelta è fare una bella colazione al ristopubbenzinaio e poi mettersi in attesa: "Hey guys! Just relax and take it easy maybe we'll fly in the afternoon, maybe tomorrow". È chiaro che dipende dal tempo, quindi non vale la pena agitarsi. Verso l'una l’attesa è premiata: il cielo si libera, in basso c'è nebbia ma in alto si vede! Piazziamo 4 run dalle 2 alle 6, sui pendii vicini all'elibase.

L'eliski canadese in confronto e da pensionati!



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La qualità del precipitato in basso è pessima, ricorda il cemento a presa rapida, mentre dai 1000 m circa in su è polvere non leggerissima, ma alla fine è una bella giornata. La dinamica della neve è circa così:

Dopo una nevicata di 40 ore, c'e bel tempo e al miglio 33 e BIG-DAY MADNESS!

1. nevica con temperature alte, le perturbazioni vengono dal mare e sono umidissime, cade neve pesante, appiccicosa, che attacca anche su pendenze elevate 2. viene il bel tempo, con temperature bassissime e correnti artiche fredde e secche, le montagne sono disposte in direzione nord-sud, quindi niente vento di caduta. 3. L'aria fredda asciuga la neve e la alleggerisce e in questo modo si forma uno strato di polvere di qualità sopra al fondo compatto. Il giorno che segue una nevicata, tutto quanto è molto instabile, perciò discese tranquille e vicino al miglio 33, ma divertenti, un bel canyon, un po' di pendenze "normali" e ambiente spettacolare.


GIORNO 5: BIG DAY Il quinto giorno è l'apoteosi, dopo una nevicata di 40 ore, c’è bel tempo ed al miglio 33 è BIG-DAY MADNESS! Si sente la tensione nel parcheggio, macchine ovunque alle 7 e 15: tre gruppi di professionisti che girano film, e almeno 7 di ospiti. Da Juneau arriva il secondo elicottero. Le montagne della zona 1, la prima che si scia dopo le nevicate, sono gonfie, cariche, impressionanti già durante il volo di avvicinamento. Riesco a descrivere una giornata del genere, solo dicendo che tutto quello che avevo sognato guardando gli skimovie esiste!

GIORNO 6: INSTABILE... Tempo instabile, Max è in partenza perché vuole essere sicuro di raggiungere Juneau e oggi è l’ultima fine-

miglio 33, così mollo la macchina e vinco il jolly per

stra bel tempo, poi è previsto brutto per giorni.

non trascorrere i downdays seguenti da solo!

Lui parte e io mi trasferisco alla Funny Farm, vicina al

Max ha chiuso con una statistica irreale per un luogo come questo, 5 giorni su 7, tre belli, due medi e due a terra. Il giorno dopo la sua partenza è arrivata, come da previsioni, una grossa perturbazione e il

Fireworks Funny Farm Photo: Marco Belloli Spot: Haines, AK Big day madness! Riders: Patrick Dowley, Marco Belloli Photo: Marco Belloli Spot: Haines, AK

tempo pare resterà brutto per giorni.

GIORNO 7-8-9: DOWNDAYS La Funny Farm è il posto ideale se viaggiate da soli, mezzo b&b, mezzo ostello, pensione completa a 5 miglia dall’elicottero e divertente per i giorni di bel tempo. C’è sempre qualcosa da fare: tiro al bersaglio, film in tv, birra, birra, birra, fuochi d’artificio, chiacchiere, guardare gente che aggiusta carrelli carichi di motoslitte, girare in macchina a casaccio nel raggio di una decina di miglia da Haines, sulla costa, in the middle of nowhere, fantastico. Alla FF si mangia bene e con orari variabili a seconda delle giornate, se si scia tardi, col brutto tempo si cena alle 6 e poi tutti a letto!

GIORNO 10: FINALMENTE SI SCIA La mattinata l'abbiamo trascorsa in casa, aspettando "La telefonata". Sostanzialmente si stava qui a cazzeggiare, computer, tv, qualcuno alle 12 ha iniziato a bere, niente armi o fuochi d'artificio, mi pare di aver


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Downdays Photo: Patrick Dowley Spot: Haines, AK

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Rider: Max Cacciavillani Run: Buddy Holly Photo: Marco Belloli Spot: Haines, AK


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ROAD MAP capito che quelli si tirano fuori solo nei giorni proprio tremendi. Tornando alla telefonata, dalle 10 si vedeva luce dietro le nuvole, quindi ogni volta che squillava il telefono tutti con le orecchie tese. Ovviamente tutti possono rispondere: “Hello it's Funny Farm”, ma era la seconda frase quella chiave, e per tutta la mattina è stata: “No he/she is not here...” Io ho accuratamente evitato il telefono, che soffro, come la radio della guida, capisco bene solo “Skier's left”, “Skier's right”, che alla fine è quello che mi serve. Mai avrei voluto sbagliare e essere linciato! Alle 13 ci muoviamo, alle 14 siamo pronti, alle 15 decollo per fare Old Faithful - run garanzia da giornata di brutto tempo e/o manto instabile - niente di spettacolare, ma dovevo chiudere sciando! Vedere i picchi uscire dalla nebbia e le nuvole aprirsi sopra il ghiacciaio è stato sicuramente meglio della sciata. L'ambiente è talmente spettacolare che anche dopo 9 giorni ti lascia a bocca aperta. Adesso sono previsti 3 giorni di brutto, l’aereo non vola sicuro e non ci sono navi per farmi arrivare in tempo a Seattle per l’intercontinentale se non quella di domani: vado per due giorni a fare il turista prima di tornare a casa.

GIORNO 11: TORNARE A CASA In nave sul Lynn Canal verso Juneau con il cielo coperto: per me andare ad Haines e non fare la gita in nave è una cazzata! Il viaggio dura sei ore e ne passerete almeno 5 e mezzo a bocca aperta guardandovi intorno! Chiudo con la frase di uno che se ne intende: "Haines is the best place on the planet and will exceed your greatest expectations!" Nicholas Mueller

// Logistica: Milano Seattle > Seattle Juneau > Notte a Juneau > Juneau Haines > aereo se il tempo è bello, nave se è brutto o se vi piace. // Tempo: Due settimane sono necessarie a meno di colpi di culo, il brutto tempo è molto più probabile del bello. // Sciare: i voli si pagavano a minuti, pare che cambieranno le regole, si paga quello che si vola. AK Heliski è un po’ incasinato, ma funziona bene; le guide sono bravissime e professionali, la sicurezza è al primo posto. Sergio che li segue per l’Italia è bravo e vi aiuta per tutte le necessità. // Dormire: B&B, io stavo all’Alaskaguardahouse a Fort Seward, la signora è gentilissima e se volete stare tranquilli è ottimo. Motel in città sono 4 e a vederli da fuori non cambia molto. Funny Farm, si sta bene e si mangia benissimo; se viaggiate soli è il posto dove stare anche perché non dovete noleggiare l’auto e cosa importante i Bauer sono molto ospitali e simpatici. // Mangiare: Ci sono un bar e tre ristoranti, che aprono con orari bislacchi e sono spesso chiusi, meglio arrangiarsi, soprattutto nei downdays che vi passa un po’ il tempo. Gli hamburger al 33 mile sono buonissimi, in città si mangia bene al ristorante Thai, aperto solo a pranzo, e “best in town” il ristorante messicano. Vita notturna: non esiste. // Un po’ di bibliografia fondamentale: > en.wikipedia.org/wiki/Lynn_Canal > haines.ak.us/ > heliskiworld.com/ > alaskaheliskiing.com/ > 33mileroadhouse.com > facebook.com/pages/Haines-AK/Funny-FarmAK/56771854195 > www.alaskaguardhouse.com > amazon.com/Powder-Road-Stephan-Drake/ dp/0972342257 > vimeo.com/15055753 // Il mio filmino delle vacanze: > vimeo.com/10716535



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A SCUOLA

DI DIVERTIMENTO Tre ragazzi legati da una profonda amicizia, una forte passione per lo sci e il motto di Tom Wallisch: HAVE FUN. Foto: Freeskicamp courtesy

TRE ALLEGRI RAGAZZI FREESKIER

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Ciao Skierzmag, siamo Fette, Pablo e Marco del Freeskicamp. Siamo tre ragazzi legati da una profonda amicizia e da una forte passione per lo sci, passione che ci ha legato negli anni passati e che ci ha permesso di intraprendere diverse strade nel mondo della neve. // FREESKICAMP: come è nata questa idea? Freeskicamp nasce come esigenza di un mercato in gran parte scoperto di maestri di freestyle; a fine dell’estate 2008, Fette e Pablo si rendono conto di dover creare qualcosa di nuovo; detto fatto, in un paio di mesi, grazie all’aiuto di Matteo Martinoglio, viene pubblicato il sito e registrato il marchio; contemporaneamente Marco (Eydallin ndr) prende parte al progetto e il primo camp viene organizzato per le vacanze di Natale 2008-2009 a Bardonecchia con un piacevole successo. // Dove lavorate principalmente? Freeskicamp opera principalmente nel periodo estivo, luglio ed agosto, a Les2alpes, avvalendosi di uno dei migliori park estivi presenti in europa. Nel periodo invernale, in genere Bardonecchia e LIvigno anche se dall’anno scorso,con Nordica, abbiamo creato un progetto di camp con cui toccheremo molte località, dal nord al sud Italia. // Come si svolgono i vostri corsi? I nostri camp sono molto simili alla grande maggioranza di camp di snowboard operativi in Italia con una differenza: noi tre maestri siamo tutti giovani, Marco, il più grande, ha 26 anni, e siamo per questo più vicini alle esigenze dei nostri coetanei; semplicemente pensiamo a quello che piacerebbe trovare a noi in un camp e proviamo a ricrearlo nel freeskicamp. // Su quali argomenti didattici preferite soffermarvi? Il divertimento. // Che programma avete per la stagione? Questo inverno saremo presenti in tutta Italia con una serie di week-end camp organizzati in collaborazione con Nordica e radio Deejay a cui chiunque potrà partecipare gratuitamente. Quindi ragazzi, se vi interessa fare un po’ i tamarri con noi in park, guardate il calendario che verrà pubblicato su freeskicamp.it e nordicafreeskiers.com nei prossimi giorni. // Chi vi supporta nel vostro lavoto? Sicuramente Nordica ha un ruolo fondamentale ma anche Monster energy Guasto, Spy, Quicksilver e SkullCandy ci supportano con materiale. // Avete notato una crescita di skiers negli snowpark? Assolutamente si! La cosa più bella per noi è presentarsi a Modena Skipass ogni anno e rivedere molti dei ragazzi visti durante l’anno ai camp, tifare per noi e seguire la scena freeski, e questo è davvero bello. // Che consiglio date a chi comincia a girare? Andate per gradi e se avete bisogno di consigli rivolgetevi solo ad esperti, c’è troppa gente che si spaccia per quello che non è. Ed Infine rispondiamo con il motto di Tom Wallisch: HAVE FUN!!

31 TRE ALLEGRI RAGAZZI FREESKIER

// Raccontami un pò chi siete.


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Peter Prantl ci illustra il nuovissimo Snowpark di Kronplatz, l’ultima straordinaria creazione di f-tech.


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SnoWparK reVieW

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intervista a Peter Prantl // Ciao Peter! Raccontaci un pò quando è nato il park di kronplatz. Il park è nato nel 2008, fresco fresco! // Come impostate il lavoro per la costruzione e lo shaping? Quanti siete? Una parte della nostra crew (Johannes, Io e Alex) lavora alla costruzione insieme ai nostri shaper Lorenz e Michael. In tutto siamo sempre da 3 a 5 persone durante la costruzione e ogni giorno 2 - 3 shaper per la manutenzione giornaliera. // Ci sono stati parecchi eventi importanti lo scorso anno, quali? Lo Young Guns 2 il Kronplatz F-tech Springgingerle - Invitational di Fabbro e Makke (Mathias e Eder ndr). South Tyrolean Slopestyle Tour. // Quali altre manifestazioni organizzerete

snowboard e freeski) si terrà nella stazione a valle con un

Dati tecnici

setup di 5 ostacoli. Veramente un formato mai visto con

Quota di partenza: 2.230 m

20.000 € di montepremi e con concerto dei Pennywise.

Lunghezza: 750-800 m

per l’anno in corso? Il solito opening il 23.12. L’evento più importante di questo anno sarà il Kronplatz Night Ham (un rail invitational di

Quindi un grande contest e una grande festa, il tutto si

Superficie: 58.300 m²

terrà il 05.02.2011. Tanti shooting di ski e snowboard e grigli-

Dotazione: 4 lines di diversi livelli di difficoltà

ate nei fine settimana!

Preparazione: apposito gatto delle nevi,

// Come in ogni park ci saranno certamente attività di Après ski, grigliate ecc.? Si, certamente, è anche questo un punto forte di FTECH.

2 shaper, ogni giorno per ca. 3 ore Curiosità: vengono utilizzati 100.000 m³ di neve

// Che rapporto c’è con la stazione?

Dettagli della dotazione:

Ottimo rapporto con la stazione e con i lavoratori e gattisti,

Una grande “table” d’ingresso con l’edificio

dei veri professionisti.

del parco a quota 2230 m è la partenza del


m z. co np la t ro -k rk w w w . sn ow pa snowpark. Questo corre parallelamente all’impianto di

Oltre a questi verranno realizzati per la scuola di sci una

risalita per una lunghezza di circa 750-800 m e dopo

Family Fun Line con 6 diversi wup e piccole curve in

un dislivello di 170 m termina a quota 2060 m. Quat-

pendenza, ostacoli ed un castello da attraversare. Ed

tro diverse lines si sviluppano indipendentemente l’una

a coronare il tutto nel fondovalle vicino alla cabinovia

dall’altra per l’intera superficie di 58.300 m².

“Korer” a Riscone una Easy Fun Line per chiunque: 4 piccole tabels in sequenza con 4 salti, 2 m - 6 m di flat e 4

pro Line: 3 tables in sequenza con 2 salti ciascuno,

rail e Boxes.

quindi 6 kicker da 14 m - 20 m di flat e 7 rail e box. Complessivamente vengono movimentati 100.000 m³ di MediuM Line: 5 tables in sequenza con 7 kicker di 6 m-

neve. Per la manutenzione e la cura verranno impiegati

15 m di Flat e 8 rail e box.

due shaper che cureranno quotidianamente li parco ed in più vi sarà un apposito gatto delle nevi che pre-

eaSY Line: 6-7 tables con 8 salti bassi da 1m - 6m di flat e

parerà il parco quotidianamente lavorando in media 3

7 rails e box che emergono dalla neve di soli 20-30 cm.

ore al giorno.


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intervista a Makke, il proazzo nostrano che a forza di “double” sta spakkando la scena europea!

// Ciao Makke, come è andata l’estate e la tua pre-

// Invece il Kumi Yama era tutta un’altra cosa!

parazione alla stagione nuova?

Era una gara a Team di Slopestyle.

E che cosa hai fatto per allenarti e tenerti in forma?

Ero in team con Nicolas Vugnier ed Elvis Harsheim, che

Ciao Alessandro, l’estate è andata benissimo!

ho conosciuto in qualche contest in giro.

Andavo quasi ogni fine settimana a divertirmi su in se-

Gareggiavam per il Team Downdays (Downdays.

nales, poi sono stato anche a 2Alpes e Kaunertal.

eu ndr). Alla Finale eravamo contro Team Les Dudes

Invece quando tutti gli impianti erano chiusi saltavo un

composto da Sam Favret, Guillaume Sbrava e Bapti-

po’ sui tappeti elastici e di tanto in tanto sono andato

ste Causse.

sulla Watterramp di Area 47 in Austria con i miei amici,

Erano tre run, e il team che ne vinceva due vinceva

ma soprattutto sto lavorando!

la gara!

In questo modo non si perde la voglia di sciare e per il

Noi abbiamo perso la prima e vinto la seconda run.

portafoglio ci sta anche bene.

Alla terza run Sam Favret cartellava e cosí abbiamo

E adesso sono carico!

vinto la gara anche con un po’ di fortuna!

// L’anno scorso hai vinto due gare importanti, il NineKnights da rookie (incredibile!) e il Kumyama a L2A (Les2Alpes ndr), racconta un pò! Volevo partecipare ai Nine Knights già da tanto tempo, secondo me era la gara più figa (sul nostro magazine “figa” si può dire, ndr) Poi ho visto che esiste una video qualificazione che si chiama “Wanna be a Knight” sapevo che era l’unica possibilità per partecipare! Così sono andato a Livigno a filmare i trick obbligatori con Steffo di FunCoolProduction. Grazie ancora a tutti che hanno votato per il video! I primi giorni della gara dovevo stare un pó calmo dato che accusavo ancora la botta al piede che ho preso negli Usa e all`ultimo giorno alla gara ero in pompa e anche super fortunato a chiudere tutti i miei double (corke e rodeo ndr). Et voilà!!!

ITW MARKUS EDER

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ITW MARKUS EDER

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// Hai partecipato alle riprese di Aestivation II, come è andata? Hai fatto sia park che freeride? All’inizio mi hanno detto che potevo andare a fare uno- due shooting in park. Invece poi giá in dicembre eravamo a Helsinki per shootare rail in street. Poi siamo finiti in senales a filmare sul salto grosso con Roy Kittler che è divertentissimo. Per filmare in fresca non riuscivo mai ma per l’anno prossimo filmeremo molto di più e vi dico che stiamo // Quest’anno che gare farai, andrai al Dew Tour

già organizzando degli shooting fighissimi!

negli Usa? Vorrei andare lì di brutto!

// Di solito che snowpark frequenti?

Penso che farò solo un Tourstop , per fare tutto il Tour

Hmmm. Quello è difficile! Ci Sono tantissimi Park bel-

dovrei stare in America quasi per due mesi e per quel-

li. I park più belli in inverno sono Plan de Corones e

lo non ho tempo dato che filmerò tantissimo con Ae-

Livigno.

stivation quest’ anno e vorrei fare anche un paio di

Invece in estate è Val Senales di sicuro!

shooting e gare in Europa. Inoltre sto anche organizzando il F-Tech Springgingerle

// Con chi ti alleni o con chi preferisci girare?

con Fabbro Matthias che diventerá fikko!

Io mi alleno con tutti i miei amici a casa mia! E con Raffa forse ancora un pó di piú dato che è quasi

// Cosa fai quando non vai a sciare?

come un fratello.

Sto con la morosa, salto sui tappeti elastici, gioco a

C’è un botto di gente con cui mi piace girare, ma se

basket, ogni tanto arrampico, faccio festa, lavoro...

li elenco tutti non finiamo più!

(notare il lavoro scritto per ultimo, ndr ahahahaha grande Makke!)

// Cosa pensi del freeski in italia? Sta crescendo molto in fretta!

MARKUS'S SET UP

Per esempio quando ho iniziato io eravamo in due nel nostro resort , adesso invece ci sono 100 bocia e ragazzi che si divertono con gli sci freestyle! È esattamente quello che succede da tutte le parti, qui in Alto Adige. In Italia ci sono meno skier rispetto agli snowboarder, ma presto la situazione si ribalterà!

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© GIACOMO BUzIO rider: ALEssIO RATTIN SPOT: sNOWPARK - Nz


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GIACOMO BUZIO ANNI 28

NICK NAME JEK NATO A CASALE MONFERRATO (AL) VIVO E LAVORO A COURMAYEUR DA 5 ANNI MACCHINA FOTOGRAFICA NIKON D300S FLASH NIKON SPEEDLIGHT SB 900 SPOT PREFERITO COURMAYEUR PERCHÉ È CASA MIA. L’INDIANPARK DI CERVINIA PER SHOOTARE IN PARK. RIDER PREFERITO CANDIDE THOVEX LO È STATO A LUNGO. ORA TOM WALLISCH, POCHI CAZZI. TRA I LOCAL, TINO, ACH E IL BIANKO CHE MI DANNO LA POSSIBILITÀ DI SHOOTARE.

PORTFOLIO GIACOMO BUZIO

PORTFOLIO

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© GIACOMO BUzIO rider: MARTINO VALLE SPOT: ZERMATT - CH


PORTFOLIO GIACOMO BUZIO

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© GIACOMO BUzIO rider: AlessANDRO BIANCHETTI SPOT: ZERMATT - CH


PORTFOLIO GIACOMO BUZIO

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© GIACOMO BUzIO rider: MARTINO VALLE SPOT: INDIANPARK - CERVINIA


PORTFOLIO GIACOMO BUZIO

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COME INQUADRARE CORRETTAMENTE UNA FOTO IN QUESTO NUMERO CERCHEREMO DI CAPIRE MEGLIO INSIEME COME RIUSCIRE A INQUADRARE IN MANIERA OTTIMALE UNA FOTO IN PARK O FREERIDE. Per prima cosa vediamo come gli elementi devono essere disposti all’interno della scena. Esistono infatti alcune regole in fotografia, che permettono l’ottenimento di un risultato migliore in termini di armonia degli elementi nella scena. Questa armonia aiuta, o dovrebbe aiutare, l’occhio nel leggere la foto, ed è quindi buona cosa tenerne conto al momento dello scatto. Tra queste regole la più importante e famosa è la “regola dei terzi”: immaginiamo di dividere un’immagine con tre righe orizzontali e tre verticali equispaziate tra loro. Bene, secondo la regola dei terzi il soggetto dovrebbe stare all’incrocio tra le linee verticali e quelle orizzontali. Questo aiuta a porre attenzione sul soggetto, contrariamente al porlo al centro esatto della scena come uno potrebbe pensare. Questa regola, se scattiamo in park, è anche molto semplice da applicare. Proviamo a mettere lo skier negli incroci in alto a destra o sinistra e lasciare che il kicker riempia lo spazio vuoto dalla parte opposta. Vedremo come questo acquisterà importanza nell’immagine.


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PHOTO TUTORIAL

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PHOTO TUTORIAL

Una seconda variante della regola dei terzi dice che anche le linee predominanti nella scena andrebbero allineate alle linee verticali o orizzontali, ma mai lasciate al centro dell’immagine. Inoltre, se proprio vogliamo tenere il soggetto al centro almeno mettiamolo sulla linea superiore o inferiore della griglia virtuale.



PHOTO TUTORIAL

Lo stesso principio vale nelle foto di freeride. In questo caso cerchiamo di riempire l’inqudratura con elementi presenti nella scena come alberi, rocce, etc. Alla prossima!



FREERIDE SAFETY - A cura di Akja Soccorso piste

COSE DA SAPERE PRIMA DI UN'USCITA Siamo in grado di parlare al cellulare dalla vetta dell’Everest, siamo andati sulla luna, abbiamo aerei che fanno il giro del mondo in poche ore, abbiamo internet e l’iphone... ma ancora non siamo in grado di prevedere con certezza se una valanga scenderà oppure no.

I RAGAZZI DI AKJA SOCCORSO DURANTE UN’ESERCITAZIONE.

E non parlo di noi sciatori della domenica, ma di coloro che le valanghe le studiano da una vita intera.Quindi, tanto per farla breve, vediamo di ricordarci che il rischio zero non esiste, a meno di starsene in casa sul divano, è ovvio. Ma il rischio lo possiamo ridurre, e di molto, quindi ecco alcuni consigli per affrontare al meglio una delle tante (speriamo) giornate di powder! Come detto sopra, al giorno d’oggi i mezzi di informazione non mancano. Possiamo telefonare, stampare fax, ma soprattutto abbiamo internet. La pianificazione di una gita in fuoripista, che sia con le pelli di foca o con gli impianti di risalita, inizia proprio da qui, già alcuni giorni prima. Leggiamo e conserviamo i bollettini nivo-meteo relativi alla zona di nostro interesse. I bollettini contengono informazioni molto importanti e preziose per valutare il rischio di valanghe in una determinata zona. Allo stesso tempo però ricordiamoci che il bollettino indica un pericolo medio riferito ad una zona piuttosto ampia, quindi non aspettiamoci di trovare un resoconto dettagliato di ogni pendio presente sulla montagna! Dobbiamo quindi fare un’ulteriore analisi della zona di nostro interesse. Informiamoci sulle condizioni meteo, so-

© AKJA

prattutto quelle di alcune giorni prima: se ha fatto caldo, freddo, se ha nevicato o piovuto, se ha tirato vento. Queste sono informazioni importantissime, che possono modificare radicalmente il grado di pericolo valanghe. In tutto questo può essere utile chiedere informazioni direttamente a chi la montagna la vive giornalmente: alle guide alpine, ai pisteur, ai maestri di sci o ai rifugisti . Ricordiamoci inoltre che è fondamentale conoscere il pendio. La sua esposizione, l’inclinazione, le vie di fuga eventuali, l’orografia. In tutto questo la scelta dell’itinerario è importantissima. Evitiamo i canali, dove la neve può accumularsi in quantità enormi, privilegiamo invece i dossi, o le morene. In generale poi ricordiamoci quanto segue: durante la discesa lasciamo sempre parecchio spazio tra i componenti del gruppo, non scendiamo tutti assieme uno accanto all’altro; in questo modo eviteremo di sovraccaricare ulteriormente il pendio. Evitiamo di attraversare i pendii a mezza quota, e se proprio dobbiamo farlo e non possiamo cambiare itinerario, facciamolo uno alla volta. Evitiamo di fermarci e raggrupparci in zone pericolose (canali, pendii ripidi, sotto i dossi, od alla base di un pendio).

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Nigro Srl Sede legale: via IV Novembre, 67 24029 Vertova (Bg) Sede operativa: via Lombardia, 35 24027 Nembro (Bg) Tel./Fax 035 520934 info@nigrodemolizioni.it www.nigrodemolizioni.it

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FREERIDE SAFETY - A cura di Akja Soccorso piste

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61 FREERIDE SAFETY

ARTVA, PALA E SONDA

è il trinomio del perfetto freerider. Nello zaino questi tre “oggetti” non devono mai mancare, ma non è tutto. Se non siamo in grado di adoperarli, sono perfettamente inutili, per noi e per i nostri compagni. Quindi, vediamo a cosa servono e perché sono così importanti. (1) ARTVA - Apparecchio ricerca travolti in valanga Di fatto è una ricetrasmittente, che opera su una specifica frequenza, comune a tutti gli ARTVA. Ha due modalità, una di trasmissione ed una di ricezione. Un ARTVA in ricezione è in grado di individuare il segnale di un ARTVA in trasmissione, e tramite un display grafico e/o con un segnale acustico, visualizzare la strada per raggiungerlo. Quindi, una persona sepolta che indossa l’ARTVA in modalità di trasmissione, è in grado di essere trovata velocemente da un compagno, tramite il proprio ARTVA in modalità ricezione. Due principi sono di fondamentale importanza: • La sopravvivenza diminuisce drasticamente già nei primi 15 minuti dopo il seppellimento; • I soccorsi prestati dai compagni non rimasti sotto la valanga hanno ottima probabilità di successo, in quanto i tempi sono normalmente molto rapidi. è quindi fondamentale che tutti i componenti del gruppo abbiano un ARTVA, proprio per quanto espresso sopra.

(1)

(2)

(3)

(2) SONDA Con l’ARTVA, come si è detto, si riesce a trovare il compagno sepolto. Ma quanto è sepolto? Dove ha la testa e dove i piedi? La sonda serve proprio a questo. Determinare la profondità di seppellimento, e se si riesce anche a capire la posizione del seppellito. Lo scavo successivo sarà così mirato, nello specifico a liberare le vie aeree, e più veloce.

RICAPITOLANDO: ARTVA –PALA – SONDA sono tre strumenti fondamentali: tutti gli sci alpinisti, freeriders , ciaspolatori o chiunque si avventuri in fuori pista, deve averli con se. Ma questo non basta. Bisogna imparare ad usare il proprio ARTVA, così come la sonda e la pala. Se non siamo in grado di utilizzarli, rimaniamo a casa, faremo un favore a tante persone, a noi in primis.

(3) PALA Lo scopo di portare una pala nello zaino è intuitivo, serve a scavare! Una volta trovato il compagno sepolto tramite l’ARTVA, aver identificato la profondità di seppellimento e la sua posizione nella neve tramite la sonda, bisogna scavare. L’unico mezzo per scavare una certa quantità di neve in poco tempo è una pala. Mani, sci, snowboard non hanno la stessa efficacia di una pala, e come già detto, il tempo è prezioso!

E ricordiamoci, in caso di incidente, la prima cosa da fare, prima ancora di iniziare una ricerca di un travolto, è quella di chiamare i soccorsi. Quindi chiamiamo il 118. Questo piccolo articolo è solo uno spunto per prendere coscienza di questi tre oggetti, che nel caso di una valanga, possono fare la differenza. Sta poi alla coscienza di ognuno, adoperarsi per imparare ad usarli. I corsi e le opportunità non mancano!


K R PAsi gira! Di Alessandro

Mazzoleni

reestyle. Park ed al f l a io c c o dell’appr o generico d o ente m in to parla a semplicem o m m i, ia sk b i b d a o te r un Maest preceden n Pro o da Sul numero u a d to it r gradi. è sc uesto non rocede per p q e o h tt c tu r e e h id ista di un r Premesso c r. l punto di v a d k c ed un kicke a b o d tt e ia e p f x n o u b e dar rutture, un da chi vuole atico due st m e h sc iù p modo nteremo in Oggi affro solette dei a staccare le re ia iz in i d o i aria. oment ere un pò d Adesso è il m r fargli prend e p alla struttip ta in a tw hi c vostri nuovi rapida oc a un o m ia o di affronsopra d he ci sentiam Come detto c e re za iliz liamo ut tura che vog salto sono 4: . Le fasi del tà ni re tare in se la li altri) che 1. Rincorsa uardando g g o o lto hi c sa c l de ci (ad o la parte piatta Accertiamo e a superare nt ie c ffi su velocità sia nding. re giusti sul la (flat) ed arriva te attivo cker, stacca 2. Stacco uscire dal ki i d ità gim le ss le gliete te in pro llie) e racco Quando sie (o e b e m ” a e g con le iù “air tim attivamente rà di avere p tte e rm e p vi uesto germente, q à rollo e stabilit nt o c r maggio

// IL KICKER

se brea volo (anche il vi 3. Fase aere te e d o g , i di volo la posizione are assistent Mantenete tate di cerc vi e d e di atter) to lte vo rdo il pun ua sg ve le prime lo n o i...cercate c compiacent nding. più figo) raggio sul la ding che fa n la (o ammorio g e all’impatto e b 4. Atterrag m a g le gambe in ggermente tte e due le tu Distendete le su so e p ggiando il tizzate appo le. modo ugua tirargli una stri amici e vo i o rs ve te andare Adesso pote faccia! sgumma in


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Titolo rubrica

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pre un pò box fa sem un a nt o ffr largo una lta che si a ox piatto e b Le prime vo un n o c le è iniziare strano, l’idea rro non è entimetri. struttura di fe a trentina di c un su o rs re in menli ski di trave i possa veni c Salire con g he c le ra sa più natu proprio la co mo fare. parte è la ce e lo voglia ia p i c a m osa da che c te... a rim p e il box in apire com he per usare c Dobbiamo c to a d , le una rotazioone natura i sopra con rc nostra rotazi lta sa o m i andare a tto dobbia ono lasciars ss modo corre o p si to iri di. (i più sp ne di 90 gra ). nti come aserma ihihih saltate in ava e i battute da c ss a p 3 te la sa surf... semplice, fa te o una tavo a Per capire è sk o un su lire al volo owboard ;-). se doveste sa maestro di sn a d o c c tru no queste: voilà! Piccolo l da seguire so si fa le i, nt opposta de ro dalla parte Ora siamo p re va rri a isi r c e re pre locità p veloci, arriva 1. corretta ve un pelo piu he nc a ne e box... va b i rispetto al ario. vi di 90 grad o non è necess nd ira g vo stabilità ed odo atti hi per avere 2. ollate in m rg la lo e p capitare di i piedi un e volte può box tenendo rim p le i( nt e entrali, altrile, altrim te di stare c a il peso centra rc e c , so e cadere). con il p nti facendovi stare indietro va a in o nn ra mpre l’uscita vi schizze guardate se menti gli ski x, o b l su o ia all’altezza scivoland diritti, bracc 3. Ora state re e d e c ro p del box, la odo da uarda l’uscita del box, in m g i nt va a d la mano del bacino, gli ski con l’ingresso. tro che riportare mano die o ltr a r fa te le gambe il non dove 4. In uscita ortizzare con m m a d e rso valle le punte ve ox. rraggio del b tte piccolo a fdenza per a rendere confi p e re va ro solo rip Ora dovete vi box! vi trick e nuo o frontare nu

o t n e m a d l a IL risc

// IL BOX

io di disceile fare un pa è consigliab ni ampi e libero, cur vo se in campo erare con , senza esag poi più stretti cosa blanbruschi, una i movimenti . da insomma e allundi stretching ne io ss se Breve lto (spalle, rtendo dall’a gamenti, pa scendere lsi) per poi schiena, po le gambe, l bacino) e (rotazioni de r modo le o in particola coinvolgend ginocchia. progressivi movimenti Il tutto con moci che il tta, ricordia e senza fre hing oltre o e lo stretc riscaldament nti durante iù performa a renderci p rk aiutano rnata in pa la nostra gio rtuni (tocvenire gli info anche a pre catina). dare un o andare a Ora possiam vogliahe strutture c occhiata alle uardo sg o nel park...un mo utilizzare ed ai il ra e nti dei box e d i a r, ke c ai ki do da non rraggi) in mo landing (atte se. avere sorpre




A OGNUNO LA SUA A CURA DI MAXIEMILLION

PREMETTENDO CHE LA MONTAGNA NON È PROPRIO IL MIO HABITAT E LO SCI È PER ME UNO SPORT SCONOSCIUTO ALMENO QUANTO LO STRUMENTO DEL CLARINETTO, HO FATTO UNO SFORZO E MI SON IMMAGINATO CHE IN UN PARK UNO VOGLIA QUALCOSA CHE FACCIA CASINO, DI ALLEGRO (E TAMARRO) MENTRE INVECE IN FREERIDE VOGLIA QUALCOSA DI PIÙ TRANQUILLO CHE CELEBRI IL FASCINO DEGLI ELEMENTI E DELLA NATURA. LA PRIMA PLAYLIST INFATTI È QUASI TUTTA DI ROBA RECENTE TRA L’ELECTRO E L’HIP HOP CRUNK E LA SECONDA È DI BRANI PIÙ RILASSANTI, DI CLASSE E SENZA TEMPO.

PARK TRACKS

FREERIDE TRACKS

01. HYPER CRUSH AYO

01. YVETTE MICHELLE SOMETHIN IN THE WAY

02. DAVID GUETTA, C.WILLIS, FERGIE & LMFAO GETTIN’ OVER YOU

02. A TRIBE CALLED QUEST AWARD TOUR

03. SIDNEY SAMSON FEAT. TWISTA SHAKE THAT THING (RIVERSIDE)

03. AIR ALL I NEED

04. NELLY FEAT. FERGIE PARTY PEOPLE

04. MORCHEEBA ENJOY THE RIDE

05. A-TRAK HOW LOW CAN YOU BAKE (LUDACRIS REMIX)

05. DE LA SOUL EYE KNOW

06. JAY-Z FEAT. SWIZZ BEATZ ON TO THE NEXT ONE

06. GORILLAZ (FEAT. MOS DEF AND BOBBY WOMACK) STYLO

07. KANYE WEST POWER 08. DJ KHALED FEAT. LUDACRIS, RICK ROSS, T-PAIN & SNOOP DOGG ALL I DO IS WIN

07. ZERO SEVEN DESTINY 08. FLYING LOTUS $TUNT$

09. RON BROWZ FEAT. JADAKISS 86

09. RJD2 GHOSTWRITER

10. C.SPARKS FEAT. DJ CLASS & J. DUPRI FAVORITE DJ

10. J DILLA FEAT. COMMON & D’ANGELO SO FAR TO GO


TRACCIA...

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SOUND SELECTION

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MARK RONSON RECORD COLLECTION

BUN B TRILL O.G.

REFLECTION ETERNAL REVOLUTIONS PER MINUTE

È facile fare degli album fighi se ti chiami Mark Ronson. La gente ti conosce come dj da party di Gucci (che tra l’altro ti ha fatto pure una scarpa a tuo nome) ma non sa che sei un musicista. O magari se ne dimentica. Quando si mette a far un album il nostro fa un giro di telefonate, chiama nomi di rilievo della musica vecchi e nuovi, li fa cantare su delle basi che spaziano tra l’hip hop, il vecchio pop inglese e il rock e quel che salta fuori merita sempre un orecchio. O magari tutti e due. Contiene pezzi di Q Tip ma anche di Simon Le Bon e Ghostface Killah. Merita attenzione anche grazie alla produzione che suona parecchio “vintage” visto che l’equipaggiamento dello studio è composto da strumenti di un’epoca passata ma non per questo meno interessante.

Houston è nel sud degli States. Qui c’e’una scena musicale hip hop che poco e niente ha da spartire con la Newyorchese o con la West Coast. Il suono della loro parlata è differente, trascina in lungo la parte finale delle parole. Sono i re degli eccessi sia nel look che nelle sostanze assunte, ma il loro genere musicale è veramente unico. Musicalità meno scandite e più ipnotiche. Testi più o meno leggeri a seconda di chi parliamo. Bun B è per gli addetti ai lavori un capo indiscusso, un personaggio inossidabile. Trill è un termine in slang che unisce “True” a “Real” e O.G. sta per Original Gangster, come diremmo noi “uno della vecchia”. Se volete farvi un giro nel Dirty South, questa è la linea aerea che vi consigliamo.

Questo gruppo è composto da Hi-Tek e Talib Kweli. Dj produttore di Cincinnati il primo e mc di Brooklyn il secondo, la loro unione è uno dei prodotti di più alto livello nel panorama hip hop. Testi introspettivi e personali, ma all’esigenza anche divertenti senza mai scadere nel materialismo più ignorante che ha massicciamente invaso la scena. Un suono di ricerca, la cui qualità è evidente già dal primo ascolto. Suoni che sembran usciti dalla tromba di Louis Amstrong, campionati e dosati alla perfezione. Sentitevi “Just Begun” per capire a che livello si posson sposare jazz e hip hop creando atmosfere calde e gradevoli. O “Midnight hour” con la splendida voce di Estelle. Un prodotto maturo ma allo stesso tempo di facile ascolto.


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03 // JIBERISH GRAND CRU ROYAL FLANNEL Che fosse ‘gnurant lo si sapeva, ma con questo scarpone, lo zio Tom ha superato se stesso, niente di più cafone è mai stato disegnato. www.fulltiltboots.com

Una validissima alternativa alla solita felpa, peccato per la difficoltosa reperibilità dei prodotti in europa e i negozi online ben forniti si contanto sulle dita di una mano. P.S. si consiglia l’utilizzo di taglie con minimo tre X davanti alla L.

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