Promotio Iustitae 104

Page 90

Promotio Iustitiae 104

2010/1

“Ai Dalit non è permesso bere alle stesse fontane, frequentare gli stessi templi, indossare scarpe alla presenza di una casta superiore, o prendere un tè al medesimo chiosco”, spiegava Smita Narula, ricercatore di Human Rights Watch e autore di Broken People: caste Violence Against Indi's “Untouchables”. Human Rights Watch è un’organizzazione attivista diffusa in tutto il mondo, con sede a New York. Un sistema sociale (quello delle caste) ingiusto: le sue vittime e i suoi vincitori Accadde nel 1970, proprio nel mio villaggio, nello stato del Tamil Nadu, sud dell’India. Frequentavo la quinta classe. Era una mattina estiva di maggio. Ero a casa per le vacanze dalla “St. Joseph’s Home for Boys”, un collegio cattolico ospitato nei locali della vicina chiesa di San Luigi, nella città di Dharapuram, a 6 km di distanza dal nostro villaggio tipicamente indù. Erano circa le 7 del mattino. Mentre stavo facendo colazione a casa, sentii alcuni rumori e passi molto rapidi lungo la strada, e vidi un sacco di gente – tra cui bambini – che correvano molto agitati, tutti in direzione di una casa. Percepivo che era successo qualcosa di terribile. Corsi immediatamente fuori, lasciando a metà la mia colazione: non ebbi nemmeno il tempo di dire a mia madre dove stavo correndo! L’istante successivo facevo parte di una folla eccitata e irata che si stava radunando attorno a uno dei pozzi del villaggio, il cui uso era riservato solo agli indù di casta superiore. Un crimine terribile e audace era stato commesso nelle prime ore di quella mattina d’estate, da parte di un’anziana donna dalit, un’intoccabile. Aveva osato attingere acqua dal pozzo riservato esclusivamente alle caste indù superiori, vietato a tutte le caste inferiori del villaggio. Gli intoccabili potevano usare l’acqua di quel pozzo, ma solo se gli veniva attinta da un membro di una casta superiore che, tenendo il secchio abbastanza in alto perché non toccasse quello dei Dalit, la versasse nei secchi degli intoccabili. La folla era furiosa e decisamente intenzionata a unirsi per punire la donna per questo crimine imperdonabile. C’era chi urlava “Legatela con la stessa corda che ha usato per attingere acqua”; altri dicevano “Mettiamole una ghirlanda di pantofole stracciate intorno al collo e facciamola sfilare per il villaggio in groppa a un asino”; altri gridavano “Come ha osato commettere un atto simile?”, altri ancora commentavano “Non è mai successa una cosa del genere nel nostro villaggio”. Qualcuno si preoccupava “Non possiamo bere da questo pozzo finché non sarà completamente svuotato e non si sarà svolto un rito di purificazione da parte dei pandit del villaggio - ironia della sorte, mio zio era uno dei sacerdoti del villaggio - quella vecchia disgraziata ha contaminato il nostro pozzo”. Benché avessi solo 9 anni, ero allo stesso tempo felice di ciò che quella donna coraggiosa aveva fatto quella mattina, e addolorato per quello che stava per

Pagina 88


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.