"il 53" - Numero Zero

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GIORNALE "il53" Politica e informAZIONE Tributaria

Numero "0" Ottobre 2009

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Sommario:

l nome della testata non è un numero a caso. Indica il riferimento specifico all'articolo costituzionale che tratta la capacità contributiva, quell'articolo che noi vorremmo fosse oggetto di interpretazione autentica nella direzione di prevedere esplicitamente la totale defiscalizzazione del lavoro. esideriamo mettere fine all'asta del chi offre di più in tema di detassazione dei redditi da lavoro. La detassazione degli straordinari, dei premi di produzione, della 13^ e della 14^ sono sintomi significativi sui quali si stanno aprendo gli occhi per i riflessi della fiscalità sul lavoro, con la conseguenza che presto sarà di evidenza macroscopica a cosa ha portato l'aver ignorato il dettato costituzionale.

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Presentazione

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Editoriale

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E' stupido tassare i redditi

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Costituzione economica italiana

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Fisco bandito

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Federalismo fiscale

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Nascono i Frantoi tributari

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La riconversione delle risorse Professionali

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Opinionisti cercasi

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Organizza un evento

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Un nuovo protagonista sulla scena Tributaria

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Intervista ad Ignazio Conte

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Inversione dell'onere della dichiarazione

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La proposta di legge (Modulo)

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uesto è' l' ''unico”

periodico dedicato a tutti i contribuenti, in particolare ai lavoratori di ieri, di oggi e di domani; i suoi conte-

nuti sono espressi, con l'intento di poter essere compresi da tutti, anche se talvolta l'obiettivo potrà essere raggiunto solo dai più competenti, la redazione farà del suo meglio per renderne l'accesso il più facile possibile anche ai contribuenti più umili senza annoiare quelli più “acculturati”. ggi a tutti è richiesto di pagare, anche se nessuno viene messo nelle condizioni più agevoli per capire il perché, il come ed il quanto debba pagare. Nel nostro cammino verso la defiscalizzazione del lavoro, di cui desideriamo essere la fonte più genuina d'informazione, confidiamo sull'apporto delle Istituzioni, delle Università, delle Associazioni e degli Ordini professionali, ai quali sono destinati appositi spazi perché possano esprimere le proprie posizioni su questo importante tema continuando a ricoprire quei ruoli che li hanno visti protagonisti del passato ma dai quali può dipendere ancora

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Numero "0" Ottobre 2009 anche il nostro futuro. n fisco che sappia accuratamente evitare ogni occasione di conflitto con i lavoratori perchĂŠ la loro fatica, il loro impegno ed il loro sacrificio sono il fondamento della Repubblica italiana. Un fisco al servizio di tutti i cittadini e non

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manipolato, talvolta ad apparente vantaggio degli uni e talaltra ad apparente vantaggio degli altri, ma sempre, guarda caso, a favore degli stessi e sempre contro i lavoratori, tutti i lavoratori, dipendenti, autonomi ed imprenditori.


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Editoriale Questo numero assume un significato plurimo.

cambiamento e invocare con vigore l'adozione dei provvedimenti atti a governare questa grave crisi, non solo economica e finanziaria, individuando l'importanza strategica della tematica tributaria. La risorsa più importante dell'uomo è il lavoro che implica ed esalta la sua capacità di pensare e di produrre. Questo è un valore da sviluppare continuamente nell'interesse di tutti e non da mortificare per l'utilità di pochi. Anche lo Stato è chiamato a fare la sua parte, responsabilmente, tempestivamente e coraggiosamente. Non può più permettersi, così come ancora fa, di agire maldestramente con l'attuale sistema tributario, disconoscendo e mortificando il proprio fondamento. Occorre un forte movimento d'opinione che ne renda continua e forte memoria, che faccia riscoprire il sacro e profetico contenuto della nostra Costituzione, a cominciare proprio dall'articolo "1", per poterlo condurre alla non più dilazionabile rielaborazione dell'art. 53! Non s'intende affidare unicamente al tradizionale strumento della carta stampata il successo di questo progetto, al quale aderiamo peraltro con il massimo entusiasmo. E' per questo motivo che iniziamo con l'adottare le più moderne e futuribili innovazioni tecniche e scientifiche che compongono il mondo dell'elettronica e della multimedialità, caratterizzandolo con una fantasia tutta "mediterranea" fatta di colore, passione e tolleranza. Si tratta di un progetto certamente ambizioso, come soltanto internet e le sue

Collaudare l'impianto tecnico nelle sue varie componenti quali ad esempio la grafica e la strutturazione degli spazi contenutistici e pubblicitari • Presentare ai lettori il progetto tributario di totale detassazione del lavoro, costruito sulla semplicità, caratterizzato dalla trasparenza ed orientato al federalismo • Offrire spunti di dialogo con i lettori ed opportunità di collaborazione per i professionisti pubblici e privati • Avviare contatti strategici con le Istituzioni pubbliche, con tutte le rappresentanze sindacali e con ogni categoria produttiva o professionale Suonare la sveglia al mondo politico veicolando un consenso trasversale sul tema della finanza pubblica dal quale dipende, oltre all'esistenza stessa dello Stato, anche la qualità della vita dei suoi cittadini.In questo numero Zero vi è anche un intenso aspetto emotivo rappresentato dalla conclusione di un lavoro iniziato da … una vita e dal conto alla rovescia che è finalmente giunto al fatidico meno 10 ... meno 1 ... “Zero!”. E' il momento decisivo della partenza da dove cominciano i valori in positivo: la velocità raggiunta e la distanza percorsa. Il momento è più che mai maturo perché il popolo dei contribuenti non resti più chiuso in una visione “imposta” dall'alto. Il popolo deve essere consapevole del proprio ruolo di protagonista del •

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Editoriale multiformi applicazioni e continue evoluzioni possono far credere realizzabile. Noi non desideriamo che vengano usate a sproposito parole come utopia e follia, ma è nostra ferma intenzione interpretare, con sguardo rinnovato, quel nuovo mondo che ci chiama a far parte di una community senza più barriere

e confini, fisici e ed ideologici, dove il valore della libertà si potrà ancora di più coniugare con quello della conoscenza, richiamando alla vita la verità, anche nel campo tributario che rappresenta l'irrinunciabile elemento di coesione di ogni Stato moderno e democratico.

Lo dice il premio Nobel Vernon Smith

E' stupido tassare i redditi (estratto da il Sole 24 Ore del 19 settembre 2007) (intervista di Franco Vergano) << Ci può spiegare di che cosa si occupa la sua economia sperimentale? Molto semplice. Cerchiamo di capire gli effetti indesiderati delle politiche messe in campo dai governi. Negli Stati Uniti abbiamo impiegato anni a capire che alcuni sussidi del welfare, giusti in teoria, producevano in realtà deleteri effetti indesiderati. Detto con un proverbio cattolico: “Le strade dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni” Qualcosa del genere è successo anche in Europa: è quello che viene definita la "trappola della povertà"? Esattamente. Oltre a controindicazioni sul piano sociale che penalizzano proprio le fasce più deboli della popolazione ci sono meccanismi infernali nei sussidi che, ad esempio, invece di ridurre la disoccupazione, la favoriscono perché

oltre un certo livello diventa più conveniente rimanere senza lavoro, o magari rifugiar-si nel sommerso. E voi in Italia ne sapete qualcosa su questo fronte. Lei ha teorie molto precise anche sul fronte delle tasse. È così? Detto in maniera schematica, ritengo sia stupido tassare i redditi. Bisognerebbe invece concentrare le entrate sui consumi. Può dirci il perché? Volentieri. In sostanza il complemento dei consumi è dato dal risparmio (positivo o negativo), nel senso che i guadagni possono venire spesi oppure investiti. Nel primo caso devono essere soggetti all’imposta. Evitando di tassare i redditi si favorisce invece, l'investimento. In questo modo si innesca una spirale positiva. Impianti migliori o più ricerca si traducono continua a pag. 5

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Lo dice il premio Nobel Vernon Smith

E' stupido tassare i redditi (estratto da il Sole 24 Ore del 19 settembre 2007) (intervista di Franco Vergano) immediatamente in minori costi unitari dei prodotti e/o in una miglior qualità. Ecco quindi che da questo punto di vista tutti hanno benefici, soprattutto i ceti meno abbienti. Qualche esempio? Negli Stati Uniti, ad esempio, ci lamentiamo che c'è un risparmio insufficiente. Basterebbe non tassarlo aumentando invece le aliquote sulle spese e il sistema tornerebbe gradualmente in equilibrio. Anche gli accantonamenti previden-ziali non vanno tassati né al momento della loro costituzione né durante le fasi della capitalizzazione. Il Fisco incasserà quando questi soldi verranno spesi! La sua logica è rigorosa quanto stringente e ineccepibile. Perché i governi non la mettono in pratica? Questa è una domanda molto difficile. Non ne ha un'altra? Insisto sul tema… In prima approssimazione i politici di tutto il mondo vedono solo quello che si perde. Quasi mai guardano oltre il proprio naso. Sono tutti concentrati al brevissimo periodo. Che cosa pensa dell'outsourcing? Sul tema ci sono moltissimi luoghi comuni. È’ invece un fenomeno positivo. Quando io ero studente ad Harvard, negli anni. 50, la zona di Boston produceva tessile. Che in

quel periodo stava delocalizzando nel Sud degli Stati Uniti. Fu la fortuna di Boston. Proprio da lì nacque la riconversione nell'hitec e la mitica Rue 121 che ha fatto la fortuna dell’area. >> Fino a qui l'intervista, che si commenta da sola ma sull'ultima risposta ci si potrebbe chiedere “che ci azzecca?” Ebbene la riconversione del sistema tributario in Italia potrebbe essere la nostra fortuna per trovare una nuova dimensione tributaria che possa fare da guida all'intera comunità internazionale. La cosa non ci dovrebbe stupire più di tanto poiché se è vero che l'Italia è la Patria del Diritto, ancor di più lo è del Diritto Tributario che ha permesso la struttura finanziaria dell'Impero. Volendo fare una riflessione sul richiamo dei vangeli, riguardo a quel "dare a Cesare quel ch'è di Cesare" viene da pensare che dare di più a Cesare di quanto gli spetti possa anche voler dire, di fatto, sottrarre a Dio l'eventuale differenza in più. Ciò equivale a sottrarre all'uomo, che altro non è se non l'immagine di Dio. A stretto rigore di logica questo dovrebbe essere un concetto ben radicato anche nell'ateo che si professa rispettoso del prossimo, il quale pur classificando Dio, non può che mettere comunque l'uomo al primo posto. Nell'attenzione al prossimo, la relazione dicontinua a pag. 6 5


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Lo dice il premio Nobel Vernon Smith

E' stupido tassare i redditi (estratto da il Sole 24 Ore del 19 settembre 2007) (intervista di Franco Vergano) viene, di fatto e comunque, tra l'uomo e Dio, anche se l'ateo non se ne rende conto. E' l'esatto opposto per il credente, che non può essere definito tale se non sa riconoscere la presenza di Dio nel suo prossimo. Speculare risulta l'ipotesi del dare a Cesare di meno. Comunque la si voglia vedere oggi, nel terzo millennio, la questione investe Cesare nel suo ruolo di servitore "professionista" e non certo come autoritario ed incontrollato gestore del potere. E' giunta l'ora per Cesare che si converta sinceramente e totalmente all'amore o alla democrazia, così come, in entrambe le ipotesi, è desiderio dei credenti e dei non credenti. In ultima analisi cio che viene dato a Cesare è per servire il popolo e chi serve il popolo (prossimo) è servo di Dio, come afferma l'evangelista Giovanni nella narrazione della lavanda

dei piedi. Non vi è quindi alcuna contrapposizione ideologica nella affermazione evangelica, ma l'indicazione chiara e precisa della "complementarietà" del ruolo politico con quello spirituale, senza l'indicazione di una misura uguale per tutti, fosse anche una semplice percentuale. Come non riconoscere in questo scenario un valore laico coincidente con quello religioso?

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I diritti del lavoro e la

Costituzione economica Il pensiero del prof. Gianni Ferrara pubblicato su internet

Certo, il Costituente avrebbe ben potuto fare anche altra scelta, porre a fondamento della Repubblica altri, venerati anche se astratti principi, l’unità e l’indipendenza della Nazione, la civile e pacifica convivenza, l’intangibilità dei sacri confini, eccetera. Volle assumere, invece, come fondamento della Repubblica la condizione umana nella contemporaneità, più estesa, più comune, e più significativa di valori concreti, materiali e immateriali, economici, sociali, di cultura, quella dedotta dalla durezza dello sforzo produttivo di merci e di servizi, o dalla ansia e dalla costanza della ricerca, della cura delle persone, della elaborazione delle tecniche e delle capacità di realizzazioni, dalla tensione a trasmettere conoscenze e valori. Quella condizione che, nel momento stesso in cui fa constatare la necessità sociale del proprio impegno e dei frutti che ne conseguono, determina l’insoddisfazione per il compenso che ne riceve e addirittura la mortificazione per la precarietà del lavoro che si presta o la disperazione per vedersi negare l’accesso all’unico modo di assicurarsi la possibilità di vivere. Risponde a esigenze umane di tale rilevanza, di tale spessore e di tale drammaticità, la decisione di fondare la Repubblica sul lavoro. Ebbene, se è vero che fondamento é

la causa nel senso di ragion d’essere è il lavoro a causare il tipo di ordinamento che veniva fondato, ad esprimerne i principi, a determinare il senso della normazione, a dettare i contenuti delle disposizioni normative, a disegnare le istituzioni necessarie per realizzare esenso dell’ordinamento idoneo a tradurlo nel suo dover essere. Ma dire lavoro è lo stesso che dire lavoratore e lavoratrice, è lo stesso che elevare a fondamento della convivenza repubblicana gli individui della specie umana in quanto piegati, astretti, impegnati, tesi, immersi, nel lavoro, orgogliosi del lavoro prodotto, anelanti se in attesa di poterlo produrre. Se è vero che la connotazione che identifica la condizione umana è il lavoro, è vero anche che è il lavoro che la qualifica. È vero anche che riconoscere dignità alla condizione umana equivale a riconoscere dignità alla condizione umana di lavoratrice e di lavoratore. Che è poi quella che coglie della condizione umana non soltanto il tratto che la accomuna, ma che la accomuna in quanto collega l’una condizione all’altra e tutte nella produzione della ricchezza sociale, e può riscattare, perché massimamente umana e provvista di tutta la dignità che perché tale deve esserle continua a pag. 8

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I diritti del lavoro e la

Costituzione economica Il pensiero del prof. Gianni Ferrara pubblicato su internet

mente all’articolo uno, primo comma, si collega l’incipit dell’articolo 3 della Costituzione che riconosce a tutti i cittadini ‘pari dignità sociale’, perché solo ‘pari’ e ‘sociale’ può essere infatti la dignità umana>>

riconosciuta, anche il prodotto del lavoro umano, riscattarlo dalla forma di merce, in quanto e per quanto intriso di dignità sociale, di quella stessa socialità che è incorporata nella ricchezza prodotta. Immediatamente al lavoro, immediata-

Leggendo queste righe non sarà stato difficile notare come un così illustre studioso abbia colto bene (e saputo descrivere meglio) l’importanza del lavoro nella realtà costituzionale italiana. Conseguentemente non potrà essere sfuggito a nessun lettore come risultano ampiamente confermati i valori che costituiscono le basi giuridiche ed economiche del progetto di defiscalizzazione totale del lavoro. Quello che stupisce non poco è che questi principi siano stati sempre disattesi nel contesto tributario. Come non reagire di fronte al fatto che si possano scrivere, soprattutto leggere, cose così importanti ed essenziali nella tutela del lavoro e dimenticare la ripercussioni che il lavoro stesso subisce dall'agire tributario? La risposta non è poi così lontana, basta che vi guardiate dentro, cari lettori, e probabilmente molti di voi potrebbero accorgersi, di fronte a queste parole, di avere la stessa reazione di molti uomini di fede che nella preghiera si aprono a Dio ma che subito dopo si chiudono al prossimo, come se Dio fosse un fatto personale, come se il fisco fosse un fatto personale e come se il “problema fiscale” debba appartenere solo agli altri perché “io... speriamo che me la cavo”...

La verità è una sola, ciò che è diverso è il percorso che ogni uomo fa per raggiungerla.

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La confessione di come un alto dirigente pubblico ha gestito il potere

Fisco bandito dall'omonimo libro di Pier Luigi Cordini

Non è un “complimento” coniato da chi scrive, ma è il pensiero espresso nel 1996 dal presidente della libera associazione ALTERNATIVA FISCALE, che riporta la confessione di un personaggio che fornisce un’importante occasione di riflessione, ai colleghi, ai politici ed a noi tutti affinché situazioni del genere non abbiano a ripetersi nel nostro Paese e non possano mai verificarsi, nemmeno per una volta, negli altri. Questo riferimento ha lo scopo di rendere il lettore consapevole al più presto della gravità della situazione, di farlo riflettere su aspetti che non fanno parte di luoghi comuni ma che si radicano in una realtà spesso non conosciuta ma la cui drammaticità più che renderci increduli deve spingerci a capire l’importanza e l’urgenza di cambiare e di farlo subito, di farlo bene, di farlo insieme! Riporto di seguito integralmente alcuni brani del citato libro di Pier Luigi Cordini nel quale la testimonianza, o meglio la confessione di un burocrate pentito, ci introduce nel vissuto di un uomo di potere, non politico, che rappresenta uno spaccato di dove può arrivare la burocrazia nel compromettere in modo drammatico il rapporto tra lo Stato ed il cittadino. Fortunatamente non tutti i rappresentanti delle istituzioni sono così, ma sfortunatamente non sappiamo quanti siano e dove operano. La conse-

guenza più devastante di questo bizzarro modo di gestire la cosa pubblica è costituita dall’insediamento di una burocrazia forte, diffusa in tutti i meandri della pubblica amministrazione. Il suo unico scopo è quello di conservare se stessa integra e senza nessuna variazione, anzi, aumentando in continuazione i propri privilegi. A questo riguardo è molto interessante e soprattutto significativa la lettera del “burocrate pentito”, che è stata pubblicata qualche anno fa sulla rivista Volare18. È una sorta dì confessione dì un anonimo funzionario del ministero dell’aviazione civile travolto da tangentopoli, che a un certo punto della sua vita si rende conto di una realtà e di una mentalità distorte con le quali ha convissuto per decenni. Eccola. Questa “confessione” non ha bisogno di c o m m e n t i : «Il mio nome non ha alcuna importanza. Molti di voi mi conoscono o mi hanno conosciuto quando ero un importante dirigente del ministero e avevo il potere di annullare o ritardare una pratica o di emettere una circolare che poteva cambiare la sorte di una persona o, a volte, la vita stessa di un’attività commerciale e quindi il destino di tante persone. Confesso che questo potere mi dava un senso di esaltazione quasi sensuale e mi ripagava 9

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La confessione di come un alto dirigente pubblico ha gestito il potere

Fisco bandito dall'omonimo libro di Pier Luigi Cordini

della miseria nella quale ero co- al suo posto non può materialmenstretto a vivere e della considera- te rendersi conto dei problemi. Dizione nella quale ero tenuto come pende dunque da come questi gli “impiegato dello Stato”, una condi- vengono presentati; e qui il burozione non certo gratificante. Ma io crate dimostra il suo genio. Con le avevo il potere che la legge mi con- migliaia di leggi, decreti e disposiferiva e con questo potevo avvilire, zioni che ci sono in Italia, un buroumiliare, costringere uomini impor- crate intelligente può fare quello tanti e temuti a fare anticamera o a che vuole; lui conosce i segreti. Lui pietire una firma su un documento. sa che il principio fondamentale al Ero io che applicavo le regole del quale deve ispirarsi è che lo Stato è gioco e le applicavo sempre nel nemico del cittadino e il cittadino è modo più rigido: ho sempre odiato nemico dello Stato. Lui deve appliquelli che volavano, cioè coloro che care le leggi nel modo più odioso facevano quello che io- non avrei contro il nemico, solo così sarà giumai potuto fare. Loro godevano dicato un ottimo funzionario e farà carriera. Un esempio di sadismo lo quando potevano alzarsi da terra e io li facevo soffrire quando vi tor- avete visto nel modello 740. Come navano. Con che soddisfazione par- avrei voluto farlo io stesso, ho pentecipavo alle commissioni di esame sato quando l’ho avuto tra le mani. di brevetto, e quanti ne ho bocciati. Geniale. Per un buon burocrate i Come mi piaceva guardare negli cittadini non hanno diritti; hanno occhi smarriti quei ragazzi al mo- solo doveri. Quando i politici parlamento che comunicavo loro, con no di deregolare, di semplificare, di finta dolorosa partecipazione, i ri- autocertificare, lui se la ride sotto i sultati dell’esame. Anni di studio, baffi. Sa che sono balle. Ora sono spese, sacrifici andati in fumo. Ed ristretto in un carcere di massima ero io a decidere. lo. Come ero io a sicurezza. Sono caduto nella trapdecidere di un progetto, di una re- pola delle tangenti. Ho confessato strizione su un aeroporto, della co- tutto ai giudici e sconterò con distruzione di una pista. Al punto in gnità le mie colpe. Non ho resistito cui siamo ve lo posso dire: il buro- alle lusinghe e soprattutto alla crate è molto più importante di un quantità di denaro che mi veniva ministro; oltre tutto il ministro offerta. Ho sbagliato, ma l’ho fatto cambia e il burocrate rimane. Se il così, perché lo facevano tutti, senburocrate non è d’accordo non c’è za soddisfazione; anzi se devo esbarba di ministro che tenga. Il mi- sere sincero (ora ho confessato e nistro è sempre un incompetente lo posso dire), del denaro non mi è totale e nei pochi mesi che rimane 10 continua a pag. 11


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Indispensabile l'adozione dei costi standard

Federalismo fiscale Il vero jolly sarà l'Imposta Locale sul Deficit mai importato granché. In questi giorni vuoti ho tanto tempo per pensare. Vorrei dire a tutti quelli che ho conosciuto che sono pentito di quello che ho fatto, ma sono ancora più pentito di quello di cui nessun giudice mi incolperà mai: di avere per anni applicato le regole nella maniera più ottusa, di averle applicate con cattiveria, con sadismo, di essermi servito della mia posizione per vessare i cittadini che si rivolgevano al mio ufficio. E di aver contribuito, senza ragione, alla distruzione dell’aviazione civile italiana. Ci sarà ora un cambiamento radicale della classe politica, ma finché non vi sarà un cambiamento, ancor più radicale, nella mentalità della classe burocratica, temo che

poche cose cambieranno veramente. Io sono un vecchio funzionario, ma non crediate che i giovani, le nuove leve, siano migliori dì noi. Anzi.>> (Da Volare, Anno XI, n. 117, del Settembre 1993)

La verità è una sola, ciò che è diverso è il percorso che ogni uomo fa per raggiungerla.

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La raccolta di 50.000 firme per una nuova capacità contributiva

Nascono i Frantoi Tributari Le firme come le olive per produrre l'olio che nutrirà il nuovo fisco

Oggi si parla tanto di dipartimenti, uffici, laboratori, fabbriche, botteghe ed atelier, come luoghi deputati allo studio, alla ricerca ed alla sperimentazione fatti da qualificati gruppi di lavoro. Proprio nell'ottica partecipativa, cioè di condivisione degli sforzi e dei risultati, si può ben vedere nel frantoio il luogo simbolico ideale per chiamare a raccolta tutti gli “apporti” dei contribuenti, anche quelli più piccoli ed umili, così proprio come le olive, piccole ed umili, ma senza le quali non si può fare l'olio che è, tra tutti, l'alimento più prezioso e rappresentativo dei valori nutrizionali e non solo nutrizionali, del Mediterraneo, quel Mediterraneo culla della civiltà moderna che ha guidato lo sviluppo del genere umano fin dagli albori della Storia, almeno di quella occidentale.

fatti su un tema così importante, qual è la questione fiscale, non è opportuno fare polemica e disperdere forze che invece vanno unite, magari proprio nel progetto "Fisco Amico" e proprio attraverso i “Frantoi tributari” che, raccogliendo anche le energie più umili, possono così dare alla nostra società quell'alimento, sano quanto necessario per la ricerca nel campo della spesa pubblica affinché essa sappia esprimere al massimo le sue possibilità di trasparenza, efficacia ed efficienza. Ci si potrebbe limitare ad uno stimolo mirato verso qualche partito o specificatamente verso qualche singolo parlamentare. Ne potrebbe bastare uno solo per formulare una proposta di legge, ma l'obiettivo che si vuole raggiungere non è la sterile enunciazione di un articolato di legge che si traduca in una proposta iscritta in un calendario parlamentare alla data del “mai” e dove la proposta venga destinata ad essere snobbata come una isolata stravaganza tributaria. Questo è un mondo dove troppo spesso la realtà viene, sempre e comunque, accettata, anzi subìta, nella sua drammatica immutabilità. Questa realtà ora va cambiata! A quanti dovessero dire che si tratta di un impossibile sogno ricordiamo queste parole pronunciate o scritte non ricordo da chi :

Forse a qualcuno potrebbe scappare un sorriso di sufficienza, dovuto magari al non totale apprezzamento dell'allegoria agreste. Ad essi va comunque la nostra simpatia. In-

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La raccolta di 50.000 firme per una nuova capacità contributiva

Nascono i Frantoi Tributari Le firme come le olive per produrre l'olio che nutrirà il nuovo fisco

ta l’attenzione popolare e della società civile perché la proposta di legge venga approvata senza stravolgimenti resistendo contro gli sforzi contrari di quei poteri che potrebbero ostacolare l’iniziativa perché ravvisano in essa un pericolo per le proprie posizioni di potere

“non tutti i sogni si traducono in realtà, ma ogni nuova realtà nasce da un sogno!” Quindi il sogno considerato come condizione necessaria per ogni cambiamento. Provate a dire, se vi riesce, che sognare è poco importante! Ecco perché vi attendiamo numerosi per collaborare ai "Frantoi Tributari" che si andranno a formare sul territorio nazionale e che saranno organizzati anche per altre attività sinergiche e collegate allo scopo principale. Una prima prova per i Frantoi Tributari sarà l'impegno per la raccolta delle firme di presentazione della proposta di legge su iniziativa popolare per ottenere la modifica, nel senso interpretativo, dell’art. 53 della Costituzione. I "Frantoi Tributari" dovranno avere cura di mantenere al-

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Tante energie in più per un lavoro nuovo più conveniente del vecchio

La riconversione delle risorse professionali Assolutamente infondate le preoccupazioni dei commercialisti

za, nei confronti dell’eccessiva pressione tributaria. Basti pensare, ad esempio, alla contabilità, la cui funzione di controllo della gestione è costantemente insultata, frustrata e derisa dal fatto che essa riesce, come ad esempio nel caso degli studi di settore, a malapena a svolgere una pleonastica e formale funzione di parafulmine fiscale quando non serve addirittura come copertura di una evasione scientificamente programmata. Si tratta di adempimenti eccessivi, assurdi e confusi che a tutto servono tranne che agli scopi per i quali le grandi menti del pensiero aziendale hanno indirizzato la propria indagine scientifica. Questa contabilità, burocratizzata all’inverosimile, per rispondere alle esigenze fiscali raggiunge livelli di letale tossicità amministrativa che non serve di certo, in gran parte dei casi, a fornire notizie vere, utili e tempestive, per conoscere, valutare e correggere le dinamiche e gli aspetti economici e finanziari della gestione aziendale. Liberare questo enorme potenziale sapendolo indirizzare verso aspetti produttivi, siano operativi o culturali, darebbe nuovi ed inestimabili impulsi allo sviluppo economico della nazione. Occorre riconsiderare il commercialista come continuo ed

Un fisco insaziabile nelle quantità ed arrogante nelle modalità può determinare scenari drammatici, incidendo in modo esasperante nella vita dei contribuenti, siano essi lavoratori, capitalisti o consumatori. Sono centinaia di migliaia i dottori commercialisti ed i ragionieri, compresi i praticanti, collaboratori ed impiegati, precettati di fatto, sempre più spesso loro malgrado, a svolgere funzioni di assistenza e consulenza sostanzialmente inutili, anzi talvolta pure dannose ai fini del buon funzionamento della gestione aziendale. Al riguardo vanno considerate le più svariate forme d’inquinamento dei dati che gli ambiti amministrativi e produttivi sono poi costretti a sopportare a causa di un malsano istinto di difesa, spesso ad oltran-

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Tante energie in più per un lavoro nuovo più conveniente del vecchio

La riconversione delle risorse professionali Assolutamente infondate le preoccupazioni dei commercialisti

aggiornato riferimento per la formazione professionale dell’imprenditore, dei suoi collaboratori e dipendenti. Infatti egli è capace di favorire l’espandersi della cultura d’impresa in ambiti mai, o comunque non sufficientemente, esplorati o anche talvolta soltanto sperimentati, porterebbe a vivere l’azienda nei suoi rapporti interni ed esterni, in modo innovativo, propulsivo e gratificante, non solo in termini economici, ma anche di realizzazione della persona. Oggi assistiamo troppo spesso al suo annichilimento, al suo sacrificio su quell’altare dove celebrano le loro blasfeme funzioni e dolorosi rituali gli spietati ed obsoleti “sacerdoti fiscali”. Tanti nuovi spazi professionali si potrebbero aprire per i commercialisti che prima di tutto dovrebbero essere, perché a questo sono stati indirizzati i loro studi universitari, uomini d'azienda e non "complici "fiscali. Non vi è dubbio che al ruolo di complice è preferibile quello di parQuesto può contenere tner, non tanto per la brano divisione dei 75-125 parole. profitti, quanto per la condivisione La selezione di immagini ed della fatica, meritevole comunque elementi grafici è un passagdi originare parcelle che non avrebgio importante in quanto questi elementi consentono di bero più, nemmeno lontanamente, il sapore d i aggiungere u n a impatto p ealla s apubnte blicazione. “addizionale tributaria”, ma quello Analizzare l'articolo e valutare della benemerenza aver potuto se leper immagini inserite sono

contribuire allo sviluppo dell'azienda, alla soluzione di una controversia tra soci, alla individuazione di nuove strategie finanziarie o di marketing, al miglioramento dei risultati di gestione attraverso una migliore organizzazione, alla formazione del cliente e del suoi collaboratori nei vari campi operativi e strategici. L'elenco potrebbe continuare e non certo esaurirsi qui, poiché sono veramente innumerevoli le attività che potrebbero essere svolte da tali professionisti. I conseguenti effetti in termini di produzione di nuova ricchezza che tale opera può stimolare e favorire nell'ambito della clientela, specie nei momenti di crisi, oltre che a consolidare l'economia nazionale, potrebbero contribuire altresì a risolvere anche i problemi del debito pubblico. Ma come si fa a restare ancora così immobili?

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Anche tu scrivi un articolo

Opinionisti cercasi Se non parli nessuno ti può ascoltare

Far parte del numero di collaboratori che hanno idee nuove, sagge e competenti, vuol dire far crescere ed affermare il progetto “Fisco Amico”. Lo si può fare attraverso la partecipazione alla edizione elettronica del periodico “il 53”, oppure direttamente sul Blog dedicato. Si potrà così contare su di un variegato e qualificato serbatoio di esperienze, conoscenze e competenze, nel cui ambito poter valutare e selezionare idee, riflessioni, analisi e commenti che per la loro utilità e per l'importanza di significato potranno essere pubblicati anche sul giornale cartaceo. Infatti, pur riconoscendo all'elettronica l'importante ruolo di strumento di rapida ed efficace diffusione delle idee, non si può, su un tema così importante, trascurare coloro che ancora si relazionano con il mondo dell'informazione attraverso tecnologie che, anche se hanno perso il requisito della modernità, restano ancora molto diffuse. Noi non siamo condizionati da questa sorta di nevrosi elettronica e diamo importanza ad entrambe le modalità. Le vogliamo trattare con

eguale dignità, cioè con la stessa dignità che si deve attribuire alle persone, tutte le persone che compongono il mondo della comunicazione dove non può mancare l'ascolto quale atteggiamento passivo in senso tecnico, ma anche attivo in senso intellettualistico. Pertanto dal serbatoio elettronico saranno ricavati i contenuti della pubblicazione cartacea che sarà arricchita dall'attività, a qualunque livello, dei nostri "blogger" ; dal loro impegno potrà scaturire un risultato capace di contribuire all'evoluzione in positivo dell'attuale contesto economico e politico che sembra corrodere la coscienza di molti, svalutandone progressivamente i valori. Di fronte agli ostacoli si prende la rincorsa, si misurano i passi e non si salta a piedi uniti con gli occhi chiusi. Se poi la parete è troppo alta, allora occorre fare una cordata, dove i picchetti saranno le nostre idee e la corda sarà la nostra comune motivazione. Se non dovesse bastare, è utile ricordarsi allora che talvolta non occorre scavalcare o abbattere i muri, basta aggirarli perché potrebbero essere ... più alti che lunghi! continua a pag. 17

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GIORNALE "il53"

Numero Zero

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La rapidità operativa dell'elettroni- tribuenti, che l'evasione è giunta ai ca favorirà, oltreché la cronaca tri- livelli attuali e, se si continua a butaria, anche la diffusione di in- procedere su questa strada, tutto formazioni con valenza scientifica e lascia prevedere che sono limiti afculturale sia diretta che mediata fatto invalicabili e che pertanto il attraverso la modalità cartacea, fenomeno potrebbe crescere ancocoinvolgendo così, senza discrimi- ra a danno della comunità e degli nazioni ed esclusioni, tutta l'opi- stessi evasori che vengono pizzicanione pubblica. Desideriamo evita- ti. re quella pericolosa tendenza, so- Molte sono le riflessioni d'obbligo prattutto nella comunicazione, ad ed una in particolare: ma gli evasoabbandonare le vecchie tecnologie ri sono tutti delinquenti abituali o mano a mano che subentrano le ci sono categorie intermedie? E' nuove, originando un clima conflit- proprio sulla certezza che sia vera tuale dove l'una diversamente e la seconda ipotesi che noi tutti abche hanno avuto modo di maturare biamo l'obbligo di "alitare" sul coltali e tante esperienze che posso- lo del legislatore tributario affinché no certamente contribuire ad un si accorga di noi e tenga presente confronto di idee dal quale possano le nostre esigenze di pagare le tasscaturire preziose indicazioni per se nel modo meno doloroso possitutti. Valga l'esempio dell'opera di bile e nella quantità che sia al netAndrea Leccese, di cui riportiamo to degli sprechi. la copertina. E' forse immorale aspirare a ciò? tende a spingere inesorabilmente Una segnalazione merita anche l'altra a farsi da parte ma dove l'inchiesta di Roberto Ippolito, di spesso si ottiene lo squalli- cui riportiamo la copertina ed il cui do risultato di una diminuzione del- contenuto lascia letteralmente Titolo brano interno lo spazio dell'informazione. Per storditi per alcuni casi riportati che collaborare non è affatto necessa- stanno ad evidenziare l'assoluta rio avere le stesse idee di riferi- mancanza di scrupoli unita ad Questo brano può contenere coerenti con il messaggio che corretta, posizionarla accanto mento che ha la redazione attuale. un'incredibile disinvoltura e faccia 75-125 parole. si desidera trasmettere. Evitare all'articolo e inserire una didaInfatti l'auspicio immagini è quello chefuorine scalia. tosta di molti evasori, anch'essi che risultino La selezione di immagini ed contesto. facciano parte pizzicati a seguito di attente e elementi grafici è un passag- quanto prima anche Appare evi- scrupolose indagini frutto di una giopersone importante in che quanto la que-pensano In Microsoft Publisher sono sti dente elementi consentono di disponibili migliaia di immadal titolo e più ancora dal indubbia capacità degli investigatoaggiungere impatto alla pubgini ClipArt, nonché numerosi contenuto che la morale ri. Ma questo non fa Didascalia che riconferdell'immablicazione. strumenti cheoccupa consentono diun gine o della fotografia posto di rilievodisegnare nel forme fenomeno e simboli. mare l'errore di fondo. Quanti maAnalizzare l'articolo e valutare è proprio perché riti fedeli consumerebbero il se dell'evasione, le immagini inserite sonoanziDopo aver scelto l'immagine non lo occupa affatto in molti con- 17 continua a pag. 18


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tradimento se incontrassero nottetempo la diva del momento con l'auto ferma ai lati della strada sotto una pioggia torrenziale che chiedesse aiuto ed in cambio di ciò ricompensasse il povero (o fortunato?) marito con un'ora di sesso sfrenato? E che dire di un portafoglio pieno di bigliettoni perso da un anonimo e ritrovato da chi se li tiene? La tentazione viene dal demonio e l'uomo non è di legno. Ma se la tentazione venisse dallo Stato, con le sue leggi assurde scientificamente formulate perché molti possano sfuggirvi, ve la sentireste di condannare solo gli evasori lasciando indenni il loro "augusto" complice? A salvare il mondo non bastano i Santi da soli, intendendo con questo termine chi fa il proprio dovere di controllo e repressione dell'evasione. Occorre agire sulle cause così da non far ricadere effetti devastanti su chi si lascia poi corrompere da una realtà intrisa di tentazioni. Cavarsela con l'atteggiamento super puritano di chi afferma che "ci deve pur essere un limite a tutto!" sembra proprio quello di chi vorrebbe ma non lo fa per paura piuttosto che per onestà. Spesso capita di scoprire che i più accaniti censori si rivelano i più trasgressivi, pronti a perdonare se stessi ma ad

essere inflessibili con gli altri giocando un assurdo rituale di compensazione. con il Padreterno. Il loro pensiero potrebbe essere: "Dio mio, ho grande merito ai tuoi occhi perché come puoi vedere, seppure io pecco molto, con la mia fermezza e severità evito agli altri di peccare". Il tema fiscale, seppure affrontato a più riprese dalla Chiesa, non viene affatto pubblicizzato dai media. Un po' potrebbe essere colpa di chi, dal di fuori, preferisce provocazioni su temi più scabrosi e meno difficili da trattare, considerato l'alto livello di tecnicismi che lo caratterizza. Ma non è da escludere che anche la Chiesa non ami troppa pubblicità sul tema che più di ogni altro la vede contrapposta a "Cesare". Resta il fatto che l'opera del francescano Gino Concetti, di cui riportiamo la copertina, ha il merito di fare una analisi storica del problema, partendo dal Vangelo e su su per i secoli fino ai giorni nostri. Un brevissimo riporto dal Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa può essere sufficiente per incuriocontinua a pag. 19

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sire i lettori. " La raccolta fiscale e la spesa pubblica assumono un'importanza economica cruciale per ogni comunità civile e politica, l'obiettivo verso cui tendere è una finanza pubblica capace di proporsi

come strumento di sviluppo e di solidarietà.". Anche qui appare in tutta evidenza il cortocircuito causato dal contatto tra sviluppo e tassazione del lavoro.

La verità è una sola, ciò che è diverso è il percorso che ogni uomo fa per raggiungerla.

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Dal più piccolo al più grande

Organizza un evento Affinché tutti possano dire: C'ero anch'io

I "Frantoi Tributari" sono delle aggregazioni locali che, mano a mano che si radicano sul territorio, consolidano tra di loro anche un collegamento a carattere nazionale. Le miglior occasioni perché essi possano crescere di numero e svilupparsi nella dimensione sono gli eventi sulle tematiche del progetto “Fisco Amico”, un progetto nato nel 1997 nel parco della Bissuola di Venezia-Mestre con le “Giornate all'aperto per un Fisco Amico” ed al quale parteciparono, in una due giorni di incontri e di dibattiti, numerosi illustri relatori tra cui il prestigioso prof. Giuseppe Vitaletti, autore con il ministro Tremonti del libro “Il Federalismo Fiscale” edito nel 1994. Malgrado il triennale lavoro dell'Alta Commissione sul Federalismo Fiscale presieduta dal prof. Giuseppe Vitaletti, non abbiamo ancora potuto assistere alla definizione di un progetto chiaro e compiuto, se non un testo legislativo emanato di recente che malgrado l'innegabile sforzo, non lascia ancora intravvedere uno scenario che possa definirsi tranquillizzante, anzi... . La montagna sembra aver partorito il famoso topolino, quello della spesa standard, un concetto ed un principio che solo oggi e con immenso stupore la gente comune scopre come prova che in passato

non vi è stato spazio neppure per il buon senso. Diviene indispensabile l'apporto della gente, vale a dire del popolo dei contribuenti, che non potranno mai essere liberi fin quando accetteranno di essere sottoposti a quella che è sempre più divenuta una vera e propria schiavitù tributaria, dove le tasse si devono pagare con il risultato di avere un sacrificio superiore al beneficio, dove gli sprechi sono l'irrinunciabile presupposto della corruzione e dove la corruzione diventa paradossalmente la più importante fonte di reddito esentasse. I "Frantoi Tributari" sono anche il punto di riferimento per l'organizzazione di eventi, anche piccoli, dove la gente comune possa incontrarsi e discutere su un modello fiscale comprensibile, dove individuare il sistema più conveniente per pagare le tasse non sia ancora più difficile che scegliere l'utenza più conveniente per il telefonino. Solo il telefonino cambia tariffe più velocemente delle aliquote e delle detrazioni fiscali. Soltanto per il telefonino è così difficile capire quale abbonamento conviene. Forse che gli esperti di marketing, in questo settore, si siano ispirati ai Testi Unici sulle imposte ( Dirette ed Indirette) perché solo così continua a pag. 21

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Dal più piccolo al più grande

Organizza un evento Affinché tutti possano dire: C'ero anch'io

possono aver inventato uno strumento capace di tormentare le nostre menti come quando ci chiediamo se è possibile risparmiare sugli scatti, esattamente come ci chiediamo se è possibile risparmiare sulle tasse. Si valuteranno tutte le proposte, quelle per eventi piccoli e ripetuti come quelli per "oceaniche adunate". Si potrà essere considerati ingenui, ma non si può tacere sul fatto che oggi le adunate oceaniche si formano soltanto in occasione di eventi sportivi o canori. Se questi dovessero essere gli unici veicoli, perché non studiare delle modalità di coniugare l'utile al dilettevole? E' troppo importante dare la sveglia a noi tutti sul tema più coinvolgente della vita comunitaria, perché il Quartiere, il Comune, la Provincia, la Regione e la Nazione sono comunità, le nostre comunità! Noi dobbiamo difenderle a cominciare dal campo della finanza pubblica affinché essa sia innanzitutto trasparente e sufficiente. E' assurdo parlare di federalismo fiscale quando ancora una volta si chiama il popolo a decidere senza dargli gli strumenti per capire. Mirare soltanto al consenso “da suggestione” "consapevole" del singolo equivale a contrarre un forte debito senza avere la capacità di estinguerlo. Quando arrivano le scadenze, prima o poi arrivano, le

insolvenze provocano dolori a tutti. del gruppo e non invece puntare al consenso.

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Un nuovo protagonista sulla scena tributaria Finalmente un giornale d’opinione sulle tasse con la mission dell’azione

Il nome della testata non è un numero a caso. Indica il riferimento specifico all'articolo costituzionale che tratta la capacità contributiva, quell'articolo che noi vorremmo fosse oggetto di interpretazione autentica nella direzione di prevedere esplicitamente la totale defiscalizzazione del lavoro. Desideriamo mettere fine all'asta del chi offre di più in tema di detassazione dei redditi da lavoro. La detassazione degli straordinari, dei premi di produzione, della 13^ e della 14^ sono sintomi significativi che si stanno aprendo gli occhi sulla fiscalità del lavoro, con la conseguenza che presto sarà di evidenza macroscopica a cosa ha portato l'aver ignorato il dettato costituzionale. Questo è' l' ''unico” periodico dedicato a tutti i contribuenti, in particolare ai lavoratori di ieri, di oggi e di domani; i suoi contenuti sono eTitolo brano interno spressi, con l'intento di poter essere compresi da tutti, anche se talvolta l'obiettivo potrà essere raggiunto solo dai più competenti, la redazione farà del suo meglio per renderne l'accesso il più facile possibile anche ai contribuenti più umili senza annoiare quelli più “acculturati”. Anche la grafica è semplificata al massimo, insaporita qua e là con

immagini che oltre a rompere la monotonia delle righe fatte di parole, hanno lo scopo di accompagnare il lettore con associazioni di idee e messaggi appena celati capaci di stimolare emozioni e sentimenti in armonia con i contenuti del testo. E' sempre più difficile riuscire a far capire come il fisco moderno sia sempre più schiavo delle proprie contraddizioni del passato. Il progresso tecnologico pare avere le armi spuntate ed il linguaggio invece che divenire più semplice e d accessibile, si esprime in modo sempre più “criptico”. Oggi a tutti è richiesto di pagare, anche se nessuno viene messo nelle condizioni più agevoli per capire il perché, il come ed il quanto debba pagare. Nel nostro cammino verso la defiscalizzazione del lavoro, di cui desideriamo essere la fonte più genuina d'informazione, confidiamo sull'apporto delle Istituzioni, delle Università, delle Associazioni e degli Ordini professionali, ai quali sono destinati appositi spazi perché Questo brano può contenere coerenti con il messaggio che 75-125 parole. esprimere sile desidera trasmettere. Evitare possano proprie posiimmagini che risultino fuori La selezione ed importante tema zioni sudi immagini questo contesto. elementi grafici è un passagcontinuando a ricoprire quei ruoli gio importante in quanto queIn Microsoft Publisher sono che li ha visti diprotagonisti del dipassti elementi consentono disponibili migliaia immaaggiungere impatto pubgini ClipArt, nonché numerosi sato ma daiallaquali può dipendere il blicazione. strumenti che consentono di nostro futuro. Per questo è Analizzare l'articolo e valutare se le immagini inserite sono 22

disegnare forme e simboli.

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Un nuovo protagonista sulla scena tributaria Finalmente un giornale d’opinione sulle tasse con la mission dell’azione

necessario un “Fisco Amico” non come etichetta, ma come reale e leale. soggetto capace di agire concretamente nell'interesse dei contribuenti. Solo così potrà essere anche giusto. Un fisco che sappia accuratamente evitare ogni occasione di conflitto con i lavoratori perché la loro fatica, il loro impegno ed il loro sacrificio sono il fondamento della Repubblica italiana. E' quanto affermato dall'art.1, comma 1, della Costituzione. Un fisco al servizio di tutti i cittadini e non manipolato, talvolta ad apparente vantaggio degli uni e talaltra ad apparente vantaggio degli altri, ma sempre, guarda caso, a favore degli stessi e sempre contro i lavoratori, tutti i lavoratori, dipendenti, autonomi ed imprenditori. Non c'é che dire, un brillante esempio di attuazione del principio del “divide et impera”. Con la parteci-

pazione dei lettori sapremo organizzare eventi per la sensibilizzazione della pubblica opinione, evitando di cadere nella trappola degli schieramenti di partito e coniugando finalmente, almeno nella materia tributaria, la parola politica con la parola servizio. Utilizzeremo internet con tutte le sue mirabolanti applicazioni per abbattere le distanze ed i tempi, per essere comunità tributaria pensante e non solo pagante, amica con tutti, ma in particolare con il Fisco.

La verità è una sola, ciò che è diverso è il percorso che ogni uomo fa per raggiungerla.

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Sarà ripetuto dopo quindici anni il deposito alla Corte di Cassazione

Proposta la modifica dell'art. 53 della Costituzione Si potrà avviare la raccolta firme per la proposta di legge su iniziativa popolare

Intervista di Gianpietro De Meo al promotore Ignazio Conte L'economista Ignazio Conte, pugliese di nascita e lombardo-veneto di adozione, a distanza di oltre venti anni ci riprova. Lo abbiamo intervistato sul tema, trovandolo in splendida forma, dovuta come lui stesso ci ha dichiarato ad una passione mai sopita, una sorta di Cosa è cambiato dal primo tentativo di far dichiarare incostituzionale ogni forma di prelievo tributario sul lavoro? Innanzi tutto ci tengo a precisare che già nel 1993 cominciai con il tentativo di far inviare alla Corte Costituzionale un ricorso da me presentato contro la cartella esattoriale relativa all'Irpef ed all'Ilor per l'anno 1990, ricorso respinto anche in appello con motivi “di circostanza”. on c'era nessuna volontà da parte della Commissione tributaria di Venezia di prendere in benché minima considerazione l'ipotesi della incostituzionalità di queste due imposte. Quindi prima nasce l'idea del contenzioso tributario e la strada legislativa viene intrapresa solo successivamente. A dire il vero prima è nato il libro “Manette al Fisco” edito nel 1987 e con il quale ho incominciato il mio dialogo con il popolo dei contri-

buenti. Ma perché si è fermato? Perché ho conosciuto altri personaggi che avevano idee compatibili con le mie, personaggi molto più prestigiosi. e cito solo alcuni, a partire dal Prof. Giulio Tremonti e dal prof. Giuseppe Vitaletti, per finire con Pierluigi Cordini, presidente dell'associazione ALTERNATIVA FISCALE” e Massimo Pighetti, in quegli anni esponente LAPET, di cui divenne successivamente presidente nazionale. Queste persone vennero da me considerate molto più prestigiose e meritevoli per portare avanti un progetto di semplificazione del sistema tributario, come peraltro confermato dagli interventi succedutisi nel tempo ad opera del duo Tremonti-Vitaletti. Cosa mi dice del Museo Sono lontani quei tempi. Si trattò di una iniziativa itinerante che ha voluto rappresencontinua a pag. 24

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tare gli errori e gli orrori del fisco in un tentativo, purtroppo rivelatosi vano, di esorcizzarli. La Scoletta di San Rocco a Venezia ed il Circolo della Stampa a Milano, l'Aula Magna dell'Università di Macerata e la Camera di Commercio di Brescia furono alcune tappe tra le più significative di questo museo itinerante. Quali erano gli elementi in comune tra il suo progetto e quello del min i s t r o T r e m o n t i ? Risulta molto efficace al riguardo riportare di seguito la famosa trilogia tremontina. Infatti l'idea di trasferire l'imposizione “dalle persone alle cose”, dove le persone erano i lavoratori e le cose i beni di consumo e quindi riformare il sistema con questo passaggio dalle imposte dirette a quelle indirette come premessa per poter agevolmente perseguire gli altri due importanti obiettivi:“dal complesso al semplice” e “dal centro alla periferia”, vale a dire il significato più profondo del federalismo fiscale. Quindi se prima si era fermato ed ora riprende a lottare vuol dire che i personaggi che lei ha citato non la convincono più? In parte è vero. Pighetti è stanco, il lavoro non gli lascia tregua e l'en-

tusiasmo si è assopito o forse spento del tutto. Cordini ha lasciato l'Italia e ne ho perduto le tracce. Vitaletti dopo la triennale esperienza della presidenza dell'Alta Commisssione sul Federalismo Fiscale negli anni 2004/2006 sembra non avere più le motivazioni del passato. Infine, last but not least, il ministro Giulio Tremonti, ormai troppo occupato e preoccupato a fare il ministro dell'Economia, mentre Allora è il tempo il motivo di questo rientro in gioco? Più che il tempo, direi i tempi. Questa volta assicuro però che non mi farò più condizionare dallo scetticismo dominante della gente, dal pessimismo patologico degli imprenditori e dal tono di sufficienza di troppi colleghi, forse ingiustamente preoccupati da traumatiche prospettive di ammortizzatori sociali quali una sorta di “Cassa Integrazione Guadagni” per Dottori commercialisti e Periti contabili. Tutto questo proprio perché sono cambiati i tempi ed i risultati dello scetticismo, del pessimismo e della sufficienza sono sotto gli occhi di tutti. Ci vuole l'idea nuova, l'idea vincente sul piano occhi di tutti. Ci vuole l'idea nuova, l'idea vincente sul piano tecnico e su quello politico. Io quest'idea sono proprio continua a pag. 26

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Sarà ripetuto dopo quindici anni il deposito alla Corte di Cassazione

Proposta la modifica dell'art. 53 della Costituzione Si potrà avviare la raccolta firme per la proposta di legge su iniziativa popolare

convinto di averla avuta da tempo e di averla potuta affinare.il problema, proprio per la sua urgenza necessiterebbe di risorse mirate, forse anche di un ministero ad hoc, magari chiamando a dirigerlo un personaggio non schierato, o al limite anche dell’opposizione, la qual cosa avrebbe senza dubbio, nella situazione politica attuale, anche un forte benefico effetto sull’elettorato attivo e passivo. E non potrebbe essere il ministero del prof. Brunetta, un po’ allarga-

to? Non metto in dubbio che un importante spazio potrebbe essere fornito dal ministro Brunetta se “prestato” alla causa. Ma si sa i ministri fanno parte di un governo, ed io ribadisco che nessun governo, da solo, potrebbe affrontare una seria riforma fiscale nella direzione da me auspicata, sopratutto di questi tempi, che invece impongono di non perdere più tempo prezioso.

La verità è una sola, ciò che è diverso è il percorso che ogni uomo fa per raggiungerla.

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E se lo Stato imparasse a fare le dichiarazioni?

Inversione dell'onere della dichiarazione Si potrebbe andare dal commercialista solo quando a sbagliare è lo Stato

Lo Stato farebbe prima e con migliore risultato a compilare direttamente le dichiarazioni così che potrebbe essere adeguatamente stimolato a dover semplificare ogni tipo di procedura, evitando di incorrere negli errori poiché sarebbero penalizzanti proprio per lui, perché in tal caso dovrebbe risarcire giustamente il contribuente vittima dell'errore, almeno delle spese del proprio commercialista. Riguardo a possibili sanzioni a carico dell'Erario sarebbe più conveniente soprassedere, purché vengano attuati specifici meccanismi di “demeritocrazia” per il personale responsabile. Una simile norma sarebbe utile,non tanto per far felice il “sadico” ( o coraggioso?) Brunetta, quanto per l'affermazione di un principio di giustizia e per favorire in concreto l'efficienza del servizio. Oggi si assiste alla progressiva tendenza di scaricare sui contribuenti gli Va attuata la necessità di controlli certi per tutti e moralità ed onestà dei contribuenti, realizzando la certezza del diritto per giungere conseguentemente alla semplificazione delle procedure. Questa è una irrinunciabile condizione per restituire alla Pubblica Amministrazione il suo ruolo di essere al servizio del cittadino. Infat-

E’ doveroso sul piano etico e conveniente su quello operativo individuare gli elementi certi che permettono di determinare, o meglio, usando una terminologia tanto cara agli studiosi, desumere, la capacità contributiva. Sia che si tratti del reddito finanziario, che di quello immobiliare, oppure del valore degli scambi o altri eventi considerati fiscalmente rilevanti. Male si prestano allo scopo i redditi da lavoro che andrebbero totalmente esclusi. Nello scenario proposto i conseguenti nuovi modelli piuttosto che essere compilati dal contribuente e poi verificati dallo Stato, potrebbero essere compilati dallo Stato e quindi verificati dal contribuente. Potremmo chiamarli modelli di Dichiarazione di Attribuzione d’Imposta, D.A.I. (… suona anche bene). In fondo esiste già la struttura per entrare in possesso di tutti i dati necessari, non fosse altro perché servono per fare i controlli.

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E se lo Stato imparasse a fare le dichiarazioni?

Inversione dell'onere della dichiarazione Si potrebbe andare dal commercialista solo quando a sbagliare è lo Stato

ti risultano sempre più inammissibili le continue disposizioni atte a trasferire sul contribuente una mole enorme di incombenze nella velleitaria convinzione, da parte del Fisco, di poter così disporre dei dati necessari alla esatta determinazione dei cosiddetti “indici” di capacità contributiva. Tralascio la letteratura che riguarda la definizione di capacità contributiva che nel mondo accademico non esiste …ma si desume. Forse qualcuno, in modo profetico, si è ispirato a suo tempo al “bosone”, una delle più affascinanti scoperte della fisica teoretica moderna basata proprio sulle manifestazioni di presenza piuttosto che sulla diretta individuazione dell'essere. L’enormità dello sforzo richiesto al contribuente, cui va comunque aggiunto quello dello Stato, che evitino di affidare al terrore delle sanzioni gli oneri delle procedure, incuranti delle conseguenze d’ingolfamento operativo, dei costi e dei danni economici che esse generano. ruolo di garante della specialmente per i controlli, è del tutto sproporzionato rispetto agli, eufemisticamente parlando, “benefici ottenuti”. Si tratta di una dinamica perversa innestata dal continuo ricorso a leggi che da una parte dovrebbero semplificare, ma che, di fatto, continuano a spostare l’obiettivo ed a

modificare lo scenario, per cui subiscono e generano condizionamenti, sovrapposizioni e cortocircuiti, logici ed operativi: un vero scempio del raziocinio e del diritto che si riversano sulle scelte aziendali, sulle incombenze burocratiche e sulle azioni di controllo, senza salvaguardare, anzi mortificando, anche il portafoglio di entrambi

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La proposta di legge (Modulo) Bollo dello ufficio Firma e timbro con qualifica e nome del pubblico ufficiale Iniziativa annunciata nella Gazzetta Ufficiale n. del

I sottoscritti cittadini italiani promuovono la seguente legge di iniziativa popolare ai sensi dell’art. 71, comma 2 della Costituzione e della legge 25 maggio 1970, n. 352 e successive modificazioni.

RELAZIONE RIFERIMENTI LEGISLATIVI Art. 1“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.” Art. 2 “La Repubblica … richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” Art. 3 “E’ compito dalla Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Art. 4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al Lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” Art. 35 “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.” Art. 36 “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.” Art. 53 “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” FINALITA' DELLA PROPOSTA DI LEGGE E DESCRIZIONE DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO Una innovazione di così vasta portata finanziaria, etica e politica come è l’esclusione del lavoro da ogni forma impositiva non può fare affidamento solo su leggi ordinarie. Una ipotesi di così vasta portata, per essere praticabile in piena fiducia da parte del contribuente, ha bisogno di una garanzia forte e duratura. La proposta di legge è formulata pertanto con l’obiettivo di dare alla nostra Costituzione l’interpretazione autentica dell’art.53 alla luce di quanto contenuto negli art.1, 2, 3, 4, 35 e 36, laddove trattano del significato politico, sociale ed economico del Lavoro. Oltre alla quantità del prelievo tributario, che l’attuale sistema comporta, occorre considerare la ormai comprovata impossibilità di gestire efficacemente la complessità interpretativa delle norme. Da ciò deriva una inaccettabile incertezza operativa che fa del rapporto tributario una incognita dispendiosa e pericolosa, per il cittadino e per lo Stato, oltre ogni accettabile limite. Anche la dinamica della formazione del costo, comprensivo dei redditi spettanti ai lavoratori, autonomi e dipendenti, produce effetti ostativi nella valutazione del rischio d’impresa proprio perché contribuisce a distorcere sia gli strumenti di misura che la realtà stessa da misurare. - Il lavoro è il fondamento della nostra Repubblica (art. 11) ed è dunque la forma più elevata di adempimento dell’inderogabile dovere di solidarietà sociale (art. 2) nonché del dovere di svolgimento, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, di un’attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società (art. 42). - La Costituzione Repubblicana considera il lavoro, oltre che fondamento, anche un diritto ritenendolo riferimento necessario per lo sviluppo della persona umana (art. 32). Infatti sancisce che lo Stato deve agire per promuovere e garantire concretamente le condizioni che rendano effettivo tale diritto (art. 41) e deve tutelare il lavoro in ogni sua forma ed applicazione (art. 35). - Dal punto di vista individuale si lavora per produrre ricchezza con la quale soddisfare i propri bisogni e nel contempo proprio attraverso l’attività lavorativa vengono realizzate le indispensabili premesse per poter soddisfare il bisogno di solidarietà sociale che assolutamente non si realizza perché lavorando viene necessariamente prodotto il reddito da tassare. - L'imposizione diretta e progressiva sul reddito di lavoro, ancor di più nelle sue forme autonome ed imprenditoriali, non è certo una condizione che promuove il lavoro ma anzi lo mortifica, fino talvolta anche a dissuadere il cittadino dal dare il meglio di sè come lavoratore. Quello stesso lavoro che costituisce parte vitale del tessuto socio-economico del paese. Ne consegue che oltre ai disagi della fatica ed alle ansie del rischio, si aggiunge per questi lavoratori la mortificazione del prelievo tributario, con l’aggravante delle incombenze burocratiche, senza alcun senso di riconoscimento da parte dello Stato per la creazione di quei posti di lavoro che solo la loro intraprendenza rende possibili. Ne escono particolarmente oltraggiati anche l’art. 31 e l’art. 361. Anche il lavoratore dipendente viene penalizzato quando si vede costretto nella sua scelta a restare tale per non incorrere nel cosiddetto “azzardo fiscale” tipico nella vita dell'imprenditore di oggi. - Il dovere di solidarietà economica ed il principio di progressività del sistema tributario possono essere adempiuti in altri più convenienti contesti. Applicare il principio della progressività anche al reddito da lavoro è una contraddizione costituzionalmente inaccettabile dalla quale consegue che il reddito prodotto dal lavoro: a) non può essere considerato una manifestazione di capacità contributiva (art. 531) coerente ai principi costituzionali; b) ancor meno coerente è poi un’imposizione progressiva su tale reddito (art. 532) o anche comunque soltanto proporzionale nella quantità e dispersiva di preziose energie per la modalità (art. 11). CONCLUSIONI Nessuna Costituzione al mondo pone il lavoro come fondamento dello Stato e ne sancisce il rango nel 1° comma del 1° articolo. Per l’Italia repubblicana questo primo “vagito” non è soltanto una questione di originalità ma per noi è una questione di vita, che individua nella defiscalizzazione del lavoro lo strumento di rilancio di una economia assediata proprio da coloro che del limitato costo del lavorativo, per la pressoché totale assenza di tutela e di tassazione, ne fanno il proprio punto di maggior competitività!


La proposta di legge (Modulo) COGNOME E NOME

LUOGO E DATA DI NASCITA

INDIRIZZO. CAP E COMUNE nelle cui liste elettorale si è iscritti

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La proposta di legge (Modulo) COGNOME E NOME

LUOGO E DATA DI NASCITA

INDIRIZZO. CAP E COMUNE nelle cui liste elettorale si è iscritti

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La proposta di legge (Modulo) c INTERPRETAZIONE AUTENTICA DELL’ART.53 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA Non costituisce ragione di capacità contributiva il reddito derivante dal lavoro in tutte le sue forme e applicazioni.

I sottoscritti firmatari esprimono il consenso e sono a conoscenza del fatto che i propri dati personali saranno trattati nel rispetto della normativa sul trattamento dei dati personali. Sono altresì informati del loro diritto, in forza dell’art. 13 legge 675/96, di ottenere la conferma dell’esistenza di tali dati, la cancellazione, la anonimizzazione, il blocco, l’aggiornamento, la rettificazione o l’integrazione dei medesimi, nonché della facoltà di opporsi gratuitamente al trattamento dei dati. Sono altresì informati del fatto che titolare dei dati è la Libera Associazione “Fisco Amico” con sede in 30172, Venezia-Mestre, Via G. Gozzi 28 (VE), presso la quale i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare hanno eletto domicilio.

COGNOME E NOME

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o sottoscritto (*)_________________________________________________________________________________________________________________ Certifico che le n. ____________________________ ( _______________________________________________ ) firme, apposte in mia presenza dai sottoscrittori aventi elencati e della cui identità personale sono certo, sono autentiche.

________________il ___________________________________________________________ (timbro lineare e firma) _____________________________________________________________________________________ (*) qualifica del soggetto che procede all’autenticazione. Bollo dello ufficio

_____________________________________________________________________________________

COMUNE di ___________________________________________________________________________ Si certifica che i cittadini avanti elencati sono iscritti nelle liste elettorali di questo Commune, al n° indicato per ciascuno di essi in corrispondenza della relativa sottoscrizione. Bollo dello ufficio

______________________il ______________________________________________il Sindaco (o funzionario delegato)


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