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TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

L’effetto drammatico nelle sculture di fra’ Umile > The dramatic effect in the sculptures by brother Umile

dell’ispirazione nata nel chiostro dalla contemplazione e dalla penitenza. Traspare da queste croci straordinarie una certa concessione a quel gusto spagnolo presente nella Sicilia barocca che indulgeva al pietismo e alla ricerca forzata dell’effetto drammatico che tuttavia nei crocefissi di fra Umile non diventa mai ipocrisia e manierismo. Ogni guizzo, ogni smorfia di dolore, ogni spasmo che contorce i muscoli di un corpo scolpito in maniera partecipata e perfetta, risulta autentico e misurato: ogni agonizzante posto sopra la croce è un Cristo bellissimo, un Uomo. Un uomo che si può incontrare oggi nella Chiesa Madre del paese natio del frate scultore, Petralia Soprana: si colloca cronologicamente per primo, e denuncia il fatto di essere un’opera giovanile dove si evince lo studio dell’anatomia e la ricerca della proporzione, ma contiene già gli elementi che caratterizzeranno le opere più riuscite, come la spina che trafigge il sopracciglio del Cristo, allegoria di una sofferenza personale portata per tutta la vita dallo scultore. Un uomo che dimora nella magnifica Caltagirone, all’interno di quell’inno al barocco siciliano che è la Chiesa di San Bonaventura. Forme perfette e particolari studiati nel più piccolo dettaglio anatomico sono anche in quello di Caltavuturo, mentre quello di Agrigento, nel 1882 venne definito dallo studioso gesuita Giuseppe Orlando “il capolavoro fra tutti i Crocefissi del Pintorno, sia per l’espressione appassionata, che per le forme dell’indebolito corpo che si sostiene tutto sopra di sé”. 62

Spanish taste present in Baroque Sicily that indulged in pietism and the forced search for dramatic effect, which nevertheless in the crucifixes of Brother Umile never becomes hypocrisy and mannerism. Every flicker, every grimace of pain, every spasm that twists the muscles of a body sculpted in a heartfelt and perfect way, proves authentic and measured: every dying man set on the cross is a very beautiful Christ, a Man. A man that today you can encounter in the Parish Church of the native village of the sculptor monk, Petralia Soprana: chronologically it is the first, and it reveals the fact that this was a juvenile work in which you can guess at the study of anatomy and the search for proportion, though it already contains the elements that will characterize the most successful works like the thorn that pierces through Christ’s eyebrow, an allegory of the personal suffering borne by the sculptor throughout his life. A man that dwells in magnificent Caltagirone, in that hymn to the Sicilian Baroque that is the San Bonaventura church. Perfect forms and minute anatomical detail are also to be seen in the Caltavuturo crucifix, while in 1882 the Agrigento one was defined by the Jesuit scholar Giuseppe Orlando “the masterpiece of all the Crucifixes by Pintorno, both for the impassioned expression and for the forms of the weakened body that bears everything upon itself.” The Campobello di Mazara crucifix has such an intense expression as to give the observer the sensa-


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