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Incontro con fra’ Roberto Fusco. Come imparare a perdonare
Il recente incontro del Serra di Lugano con fra ’ Roberto Fusco per approfondire il tema del perdono,cihadonatolasorpresadiunainaspettatalezionesu “ come imparare a perdonare ” . Fra ’ Roberto è un sacerdote della Comunità di Betania, dottore in Teologia Spirituale, materia in cui ha conseguito il Dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana, docente presso la Facoltà di TeologiadiLuganoeall’IstitutoTeologicodiSanta Fara a Bari, e priore dell’ eremo di Santa Caterina del Sasso sul lago Maggiore. Ha pubblicato diversi libri, tra i quali “Dio è bello (da morire)” – La mistica cristiana spiegata a tutti, nel quale spiega, in modo estremamente semplice e accattivante, che la mistica è per tutti, per ognuno di noi. Una breve recensione del libro si trova in un box accanto a questo articolo.
Riportiamo qui una sintesi dei pensieri trasmessi da fra ’Robertosultemadelperdono. Il perdono: tutti, prima o poi nella vita, ci misuriamo con questo tema per torti fatti o subiti ma ci troviamo davanti sicuramente alla difficoltà di sapere scavare in noi stessi per, eventualmente, decidere diperdonare. Specialmente in questo tempo di guerraedivisioneil perdono è atteso come qualcosa di necessario e noi dobbiamo esserne i promotori, anche se non è pernientefacile donarlo se non l’ abbiamo mai sperimentato. di Angela Perucchi
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Vediamo cosa intende Gesù quando dice che bisogna perdonare:possiamotrovarelarispostainMatteo 18.21/35dovealladomandadiPietro: “ quantevolte ” , Gesùrisponde: “70volte7” ,ecioè7allasettantesima, chesignificaunnumeroinfinito,essendoil7ilnumero dellapienezza. SempreinMatteo(18,23-35)nellaparaboladel“Servo spietato ” , Gesù paragona il debito che noi abbiamo versoDio-unasommadidiecimilatalentiquantificabili in una cifra astronomica che ogni giorno ci viene condonata-aquellocheilnostroprossimopuòavere versodinoi-100denari,sommairrisoria,persottolinearelagrandezzadelperdonodiDiorispettoalminimoimpegnodanoiprofusoversoglialtri.Laparabola mette in evidenza che, come il Padre perdona agli uomini,cosìanchegliuominidevonoimparareaperdonarsi gli uni gli altri. Solo la Misericordia di Dio può estinguere i nostri debiti, e questo ci permette di dire una cosa fondamentale cioè che per perdonarci a vicendadobbiamolasciareagirelaSuaGraziainnoie permetterecheattraversodinoilastessaGraziapossa raggiungereglialtri. IMPARAREaPERDONARE:nessunodinoinasceconla capacità di perdonare insita nel DNA. Dio ci dona la Graziamailnostroimpegnorisultafondamentale.Per imparare a perdonare ci possono essere d’ aiuto i tre puntiseguenti: 1) Ilperdonoèqualcosachesidecide,nonchesisente; nondobbiamoaffidareilperdonoalsentimento.
2) Ilperdonononèmaidatounavoltapersempre,ma bisogna rinnovarlo costantemente. Ogni mattina ripeto “tiperdono ” epregoperte.Sarebbebelloche all’Offertorio, durante ogni Messa ci chiedessimo perdono a vicenda e contemporaneamente chiedessimoaDiodiperdonarechicihafattodelmale. 3)Il perdono non può essere condizionato dall’ accoglienza che l’ altro darà alla mia richiesta.
Ripensiamo all’ atteggiamento di indifferenza dei soldatisottolacrocementreGesùliperdona. Insintesi:Ilperdonoèunamiadecisionechevacontinuamenterinnovataechenondipendedall’accoglienzadell’altro. Concretamente come si vive il perdono cristiano? Nel Vangelo di Luca (6,27-38) leggiamo: “ pregate per i vostri nemici” , ne consegue che devo entrare in un dinamismo di perdono imparando a riconoscere e a pregareperchimihafattodelmale,chiedendoperlui lestessebenedizionichedesideroperme. CosìfacendopermettoallaGraziadiDiodiarrivareal cuore della persona che mi ha offeso affinché la Sua forza guaritrice possa ricreare un rapporto interrotto, certi che per tutti esiste sempre una speranza di redenzione. Tutti noi possiamo essere ministri del perdono, non evidentemente di quello sacramentale ma di quello esistenziale, nessuno è mai escluso da questo movimentodiGrazia,impariamoquindiapregareperchici ha fatto del male, sicuri che la nostra preghiera non andràmaisprecata.
DioÈbELLo(DAMoRiRE)

«Quante cose sappiamo su Dio? Quante informazioni abbiamo dalle nozioni, dalle idee, dai libri che abbiamo letto o dalle esperienze che abbiamo fatto su di Lui? Insomma, sapremmo quantificare tutto ciò che rappresenta il nostro patrimonio di conoscenze e di idee su Dio? Forse questa domanda può metterci in difficoltà: è difficile contare le idee su Dio o chiarire cosa o quanto si sappia di Lui». Così si interroga e ci interroga fra Roberto Fusco in questo suo nuovo libro, che è un vero e proprio viaggio lungo i secoli alla ricerca del significato di una parola che spesso viene usata senza che se ne conosca precisamente il senso: “mistica” . In questo percorso fra Roberto presenta al lettore cinque personaggi che, della mistica, vanno a comporre una sorta di cartina di tornasole: Mosè, Guglielmo di Saint-Thierry, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, Francesco d’Assisi. Ciascuno di loro offre un ingresso privilegiato nel mistero della contemplazione: dalla nube oscura di Mosè al bacio divino descritto da Guglielmo; dall’estasi incarnata nella storia del suo tempo di Caterina alla piccola via di Teresa; fino alla completa conformazione a Cristo vissuta da Francesco. La mistica ci viene così offerta come non l’abbiamo mai immaginata: una delle avventure più straordinarie che si possano vivere, l’avventura dell’uomo con Dio.
