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1° Premio Rapsodi dei Lepini 2009 alla poesia “ Pasqua 2009 “ di Dora USPI La cronaca intima dell’uomo di fronte alla furia della natura. Riferito al terremoto d’Abruzzo così vicino alla Pasqua 2009 è il grido impotente che cerca risposta da una Entità più grande e sovrana con la quale dialoga ed interroga, soffre e si ribella. La lirica costruita nell’algebra descrittiva poetica cresce potenza emozionale all’interno di un’essenzialità figurativa dei galoppi impazziti dei cavalli e l’istinto che precede il boato nei latrati disperati dei cani. La terra trema … tutto oscilla …. quelle case, da fortezze sicure e calde a castelli di sabbia. I sonni rimasti eterni sotto le macerie. L’urlo dell’uomo sommerso dal ruggito. Le bocche rimaste mite, piene di polvere e detriti. Una lirica vera, vibrante, coraggiosa. L’autore si riconosce in questa umanità colpita, superstite nella pietà che vaga sconcerto. Frustato e frustrato dilaga di cosa rimane, spazio del campo colmo di croci. Alza memoria la Croce Grande della sofferenza, il miracolo della Pasqua … a cui la domanda muta del figlio ad un Padre, che si vuole Potente sulla natura diventata “ matrigna “ … La domanda muta rivolta a Dio, che si vuole potente sugli atti degli uomini … quando questi costruiscono contro altri uomini. Una lirica che fa pensare alla giusta convivenza dell’uomo nell’universo. Una filosofia propositiva che incita, nel sottinteso, alla salvaguardia del patrimonio umano, alla consapevole e non sfuggente gravità della sua perdita, ai quali eventi, il miracolo umano della riflessione può addurre miglioramento. … Venite nella terra d’Abruzzo … le croci … tante, troppe, quante ne volete … Terre di Abruzzo, per non dimenticare. A cura di Eugenia MARCHIONI.


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