NUOVA POESIA VISIVA (Dalla Typewriter art alla poesia elettronica)

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suoni; la sua nascita precede addirittura la scrittura ed è dunque una forma d’arte fatta per l’ascolto, forse più vicina alla musica che non alla pittura o alla scultura. Eppure questa apparente dualità incomincia ad essere messa in discussione già con quest’opera che si può senz’altro considerare come l’origine della Poesia Visiva e di tutte le ricerche affini. In questa composizione, il poeta si occupa della distribuzione delle parole sulla pagina, degli spazi da lasciare vuoti, della scelta dei caratteri tipografici e del loro spessore; in sintesi, l’aspetto visivo della poesia, cioé il modo di presentarsi sulla pagina, assume un’importanza senza precedenti. Nel 1918, a conclusione del primo conflitto mondiale, Guillaume Apollinaire (26 agosto 1880 - 9 novembre 1918) ispirandosi a Stephane Mallarmé, fa uscire Calligrammes, Poèmes de la paix et de la guerre (1913-1916). Assegnato, quale sottotenente, alla 45.ma batteria del 38° Reggimento di artiglieria, è di stanza a Champagne. A partire da maggio 1915, sotto il fuoco degli obici, programma una piccola raccolta delle sue poesie più recenti e riesce persino a stamparne alla bene in meglio una sessantina di copie col titolo di Case d’Armons. Il processo tipografico lascia a desiderare, per cui costringe i compagni d’arme a ritoccare a mano le imperfezioni di ogni copia. Lui interviene con aggiunte e ripensamenti. Queste poesie, anticipano l’opera vera e propria che vedrà la luce nel 1918. Nell’arco del biennio 1914-1916, il poeta realizzò e spedì all’amata Louise de Coligny-Châtillon ¹³ («Lou», l’affettuoso nomignolo) una serie di missive “calligrammate”; la prima delle quali,disegnata su foglio ed inviata da «Gui» alla sua donna,conteneva la lirica dal titolo “Lou”; nelle cui vene fluiva sangue nobiliare (era contessa), venne conosciuta nel 1914 dallo scrittore in un ristorante di Nizza, destinata a diventare la “regina che verrà amata di un amore nuovo”. Ad ella furono dedicate poesie accompagnate da lettere pervase di struggente lirismo, in esse traspariva una relazione sublimata, non vincolante:«Sii libera, non voglio forzarti a nulla, nemmeno a farti amare».

Guillame Apollinaire, Saignante flèche, 1914

13 Il suo vero nome è Geneviève Marguerite Marie-Louise de Pillot de Coligny, nacque il 30 luglio 1881 a Vesoul e morì il 7 ottobre 1963 a Ginevra (Svizzera). Nel 1912 aveva respinto Guillame Apollinaire.

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