Agenda 21 partiamo dalle parole

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QUADERNI DEL ROSPO PERIODICO DI INFORMAZIONE AMBIENTALE

AGENDA 2 1 PARTIAMO DALLE PAROLE

Provincia di Bologna

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Assessorato Ambiente


INTRODUZIONE INDICE INTRODUZIONE

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PARTIAMO DALLE PAROLE di cosa parliamo quando parliamo di sviluppo un’agenda un po’ speciale chi fa l’Agenda 21

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COME FUNZIONA UN’AGENDA 21

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AGENDA 21 NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA piano d’azione e piano operativo alcuni progetti del Forum alcuni progetti dell’ente Provincia energia e acquisti verdi

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IL RAPPORTO SULLA QUALITA’ DELLA VITA e IL FUTURO DEL FORUM

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER LA SOSTENIBILITA’ rapporto sullo stato dell’ambiente impronta ecologica eMergia pannello della sostenibilità life CLEAR sistemi di gestione ambientale

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AGENDE 21 IN PROVINCIA

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PERCHÉ’ PARTECIPARE ma si può contribuire anche...

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STRUMENTI web lo sviluppo è… si può sempre aderire ad Agenda 21

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BIBLIOGRAFIA

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uomo da sempre interagisce con l’ambiente modificandolo. In alcuni casi le sue attività hanno gravi conseguenze sul pianeta e danno vita a vere e proprie crisi ambientali di cui vediamo gli effetti a livello globale sia sull’ambiente – l’effetto serra, la scomparsa delle foreste, l’inquinamento di suoli, aria, acqua – sia sull’uomo: povertà, malattia, esclusione, emarginazione. Questo succede perché usiamo come se non dovessero finire mai risorse che invece sono limitate, che possono esaurirsi oppure impiegare più tempo a rigenerarsi della velocità con cui le consumiamo. Spesso le conseguenze delle nostre attività – gli impatti – si verificano così lontano dal posto in cui viviamo che non le vediamo e quindi non siamo abituati a calcolarle. Oppure diventano visibili e acquistano peso poco a poco, per cui diventa difficile misurarle e ricondurle alle cause. Se la crescita della produzione continuerà agli attuali ritmi, senza ridurre l’afflusso di energia e materie prime, sarà il nostro stile di vita a compromettere seriamente il nostro futuro e quello delle prossime generazioni. Diventa così centrale riuscire a vivere su questo pianeta in maniera dignitosa ed equa per tutti. Il che significa evitare di distruggere irrimediabilmente i sistemi naturali da cui traiamo le risorse per vivere e di oltrepassare la capacità di questi stessi sistemi di “assorbire e smaltire” gli scarti ed i rifiuti dovuti alle nostre attività. In altre parole, dovremo essere capaci di passare da una società in cui il benessere e la salute economica sono misurati in termini di crescita della produzione e dei consumi materiali, ad una in cui vivere meglio significhi consumare meno e meglio: una società in cui il benessere sia legato alla qualità della vita.

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PARTIAMO DALLE PAROLE DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI SVILUPPO Oggi abbiamo una sorta di parola d’ordine che sembra poter fornire la soluzione ai tanti e gravi problemi esistenti nel rapporto tra i sistemi naturali e la nostra specie: lo “sviluppo sostenibile”. Ma cos’è lo sviluppo sostenibile? Prima di arrivare alle definizioni più conosciute, partiamo dalle parole:

sviluppo: potenziamento, espansione, incremento. sostenibile: deriva dal verbo “sostenere” che vuol dire supportare, sopportare, mantenere, mantenere il peso di, dare forza a, che si può portare su di sé, che si può sopportare.

Se parliamo di sviluppo sostenibile, ci riferiamo ad uno sviluppo economico e sociale che la Terra e le forme di vita che la abitano, inclusa la nostra, possano sostenere nel tempo. I due termini spesso risultano contrapposti, perché lo sviluppo contiene l’idea di una crescita illimitata, mentre la parola sostenibile indica in qualche modo una “soglia” e un “limite”. La riproducibilità delle risorse rappresenta per la specie umana un LIMITE preciso e misurabile da non raggiungere. Lo sviluppo quindi, per essere davvero sostenibile, richiede perlomeno che la crescita dell’economia e dei consumi sia contenuta o almeno regolata, e non ricercata a “ogni costo”. Lo sviluppo sostenibile si esprime quindi come uno sviluppo economico compatibile con gli equilibri sociali e con la conservazione delle risorse. Proprio per questo la prospettiva della sostenibilità mette in seria discussione il nostro modello socio-economico: non si tratta più di consumare di più, ma di consumare meno e soprattutto meglio. Secondo la definizione data nel 1992 dagli organismi internazionali: è sostenibile quello sviluppo che assicura il miglioramento della qualità della vita mantenendosi entro i limiti della capacità di carico degli ecosistemi che la sostengono.

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La CAPACITÀ DI CARICO fa riferimento a quanto la Terra può sopportare, a quanto noi la possiamo “scaricare” di materie prime e di organismi e caricare di rifiuti, di persone, di sostanze inquinanti, senza che si rompa l’equilibrio che permette alle risorse che consumiamo di rigenerarsi. Secondo un’altra definizione è sostenibile: uno sviluppo che risponda alle necessità delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere alle loro. Ma cosa intendiamo per “necessità”? Per esempio: è necessario avere la macchina? E per cosa è necessario usarla? Cosa sono i bisogni primari? Quanto è lunga e cosa c’è dentro una scala ipotetica di cose “necessarie” e quanto varia a seconda di chi la scrive? Molte delle contraddizioni che muovono la politica internazionale dei Paesi muovono in modo simile le nostre scelte private di individui e le nostre scelte pubbliche di cittadini. Riassumendo, l’idea di sviluppo sostenibile racchiude: - il rispetto della capacità del pianeta di rigenerarsi - una buona qualità della vita - un occhio al futuro (le prossime generazioni) - la risoluzione dei problemi mediante 2 approcci: locale e globale Trovare un equilibrio tra ambiente, benessere sociale e sviluppo economico è un’impresa difficile. Per essere capaci di camminare in questa direzione abbiamo bisogno di attivare processi complessi e di influire su quelli in atto. Processi che devono essere integrati, perché la sostenibilità ha tante “gambe”, cioè si modula su almeno tre ambiti strettamente intrecciati tra loro: - Sociale: il miglioramento delle condizioni di vita attraverso uno sviluppo dei servizi sanitari e sociali, il pluralismo culturale. - Economica: l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse che permetta di sostenere anche settori in perdita economica ma vantaggiosi per la società in termini di utilità. - Ambientale: la coerenza degli insediamenti (vivere, abitare) e delle attività umane (produrre, consumare) con la riproducibilità dei sistemi ambientali. L’ambiente è di solito posto al centro delle 3 dimensioni perché è lì che si possono misurare immediatamente e più facilmente gli effetti e le ricadute di tutto un sistema di sviluppo.

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impatto, dal vocabolario: “urto di un corpo in movimento, come bomba, missile, proiettile, aeromobile.. contro una superficie; urto, scontro, collisione.. influsso, effetto”. impatto ambientale: complesso di modificazioni o alterazioni dell’ambiente naturale in conseguenza di nuove costruzioni, opere pubbliche, insediamenti industriali.

Siamo ancora alle definizioni ed ecco le prime difficoltà …non perdiamoci d’animo. Esistono, ed è urgente conoscere e utilizzare, degli strumenti istituzionali ed extraistituzionali che ci aiutano a sperimentare e a praticare nuove forme di solidarietà, stili di vita, soluzioni tecniche innovative. Agenda 21 è uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per attivare processi di dialogo che mantengano in stretta connessione le tematiche ambientali con i temi difficili dello sviluppo economico e sociale.

Quindi, mettendo insieme tutti questi elementi:

Agenda 21 è l’insieme delle cose da fare nel e per il 21°secolo per uno sviluppo sostenibile.

Più precisamente, è il PIANO D’AZIONE per lo sviluppo sostenibile per il 21° secolo. OK, ci risiamo. Cos’è un piano? Dal dizionario: piano: è un elenco che contiene i mezzi, i compiti e i tempi per conseguire un determinato risultato.”

UN’AGENDA UN PO’ SPECIALE Se pensiamo ad un’agenda, cosa ci viene in mente? Perché all’inizio di un nuovo anno la maggior parte di noi compra un’agenda? Sicuramente ognuno di noi sa che è il libro su cui si segnano le cose da fare, gli appuntamenti, le cose da non dimenticare. Ma Agenda 21 è un’agenda un po’ speciale. Il numero 21 indica il 21° secolo, quello in cui viviamo e a cui apparteniamo.

Quindi il piano d’azione è fatto da una lista di cose da fare e dall’elenco degli strumenti indispensabili per farle. Più precisamente, Agenda 21 è il PIANO D’AZIONE dell’ONU per lo sviluppo sostenibile nel 21° secolo applicabile agli enti locali, come regioni, province, comuni. E’ stata elaborata nel corso della Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile organizzata dall’ONU a Rio de Janeiro nel 1992, ed esplicitamente pensata per facilitare il dialogo tra tutte le componenti della società, affinché trasformino le loro attività e la loro economia ponendo l’ambiente e la salvaguardia delle risorse come una variabile strutturale delle decisioni e delle azioni in campo politico, economico, sociale. Nei suoi 40 capitoli il piano descrive gli obiettivi da raggiungere, le azioni da svolgere e il ruolo che i vari attori devono assumere. Il documento, firmato da 180 capi di stato, è stato successivamente ratificato e adottato dai governi di vari paesi. Anche l’Unione Europea, attraverso la Carta di Aalborg, ha aderito all’Agenda 21.

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LE DATE PIU’ IMPORTANTI

E’ NECESSARIO INDIVIDUARE UN PERCORSO UNIVERSALE PER COSTRUIRE UNO SVILUPPO SOSTENIBILE; LE QUESTIONI AMBIENTALI DEVONO ESSERE AFFRONTATE A LIVELLO PLANETARIO E LE SOLUZIONI DEVONO COINVOLGERE TUTTI GLI STATI. 1992 Conferenza su Sviluppo e Ambiente [Rio de Janeiro, Brasile]: "ogni autorità locale deve aprire un dialogo con i propri cittadini, con le associazioni e con le imprese private…” nasce Agenda 21 come strumento per attuare il piano d’azione dell’ONU in tutto il mondo.

ASIA

1994 I° conferenza Europea sulle Città Sostenibili [Aalborg, Danimarca]: firmando la Carta di Aalborg 180 paesi Europei aderiscono all’Agenda 21 e si impegnano a promuovere processi locali di Agenda 21 nel proprio territorio.

EUROPA

NORD AMERICA

1996 II° Conferenza Europea sulle Città Sostenibili [Lisbona, Portogallo]: approvando il Piano d'Azione di Lisbona le città si impegnano ad attuare l'Agenda 21 a livello locale, riconoscendo le proprie responsabilità nella regolamentazione della vita sociale. Dalla teoria ai fatti..

AFRICA

SUD AMERICA

OCEANIA

NEGLI ANNI '80 SI FA STRADA L'ESIGENZA DI CONCILIARE CRESCITA ECONOMICA ED EQUA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE IN UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO. NASCE UN NUOVO PARADIGMA.

A PARTIRE DAGLI ANNI '70 LA PROGRESSIVA PRESA DI COSCIENZA DELLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI DÀ ORIGINE A UN AMPIO DIBATTITO SUL FUTURO DEL PIANETA.

1980 Strategia Mondiale per la Conservazione – World Conservation Society: "Per affrontare le sfide di una rapida globalizzazione del mondo una coerente e coordinata politica ambientale deve andare di pari passo con lo sviluppo economico e l'impegno sociale". Il concetto di sostenibilità diventa il principio cardine di un modello di sviluppo che concili tutti i campi dell' attività umana, in modo trasversale e in una prospettiva di lungo termine.

1972 Conferenza ONU sull'Ambiente Umano [Stoccolma, Svezia]: 113 nazioni redigono un piano d'azione basato su libertà, uguaglianza e diritto di tutti ad adeguate condizioni di vita e adottano una “Dichiarazione” che sottolinea la responsabilità dell'uomo in relazione all'ambiente, la protezione delle risorse naturali a beneficio delle generazioni future e l’importanza dell’ambiente all'interno dei processi legislativi ed economici degli Stati.

1987 “Our Common Future” - Rapporto Brundtland della Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo: definizione di sviluppo sostenibile come “uno sviluppo che soddisfi li bisogni della popolazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

1999 Conferenza di Ferrara [Italia]: nasce il Coordinamento Agende 21 Locali italiane e viene istituito il Servizio per lo sviluppo sostenibile del Ministero dell'Ambiente, preposto alla promozione e al coordinamento delle iniziative per lo sviluppo sostenibile in Italia.

VALUTARE I RISULTATI, AGGIUSTARE IL TIRO E RILANCIARE LE PROSPETTIVE; LA “PARTECIPAZIONE CONSAPEVOLE”. 2000 3ª Conferenza europea sulle Città Sostenibili [Hannover, Germania]: 250 autorità locali di 36 Paesi europei si riuniscono per valutare i risultati conseguiti e per concordare obiettivi e linee d'azione comuni (Dichiarazione del Millennio). 2001 Ambiente 2010: - VI Piano d'Azione Ambientale 2002/2010 dell'UE [Göteborg, Germania]: 4 aree d’azione prioritarie: cambiamento climatico, natura e biodiversità, ambiente e salute, uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti. La proposta dell’Italia è formulata attraverso un processo decisionale aperto, cui partecipano associazioni industriali, associazioni non governative, sindacati, istituzioni di governo centrale e amministrazioni territoriali. 2002 Vertice mondiale per lo Sviluppo Sostenibile organizzato dall’ONU [Johannesburg, Sud Africa]: tutti gli Stati presenti adottano un piano d’azione che contiene i temi chiave per il prossimo decennio più alcune iniziative di collaborazione tra governi, settore privato, Organizzazioni Non Governative. 2004 Aalborg + 10 [sempre Aalborg, Danimarca]: I 10 "Aalborg Commitments” costituiscono la nuova carta d'impegni per le città approvata da 110 comuni di 46 paesi. Se il messaggio di Aalborg si incontra con i programmi dell’Unione Europea tutte le città dovranno verificare gli effettivi progressi ambientali.

fonte e dettagli: www.minambiente.it/SVS/svs/percorso_svs/percorso_svs.htm

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riche, culturali, economiche e specifiche problematiche che il processo di Agenda 21 Locale deve comprendere e riflettere, prendendo spunto dalle qualità del luogo, dai bisogni e dalle aspirazioni della sua comunità, dalle risorse umane, istituzionali ed economiche disponibili.

In pratica, i governi che hanno firmato e che continuano a firmare la Carta di Aalborg si impegnano a sviluppare POLITICHE ambientali e sociali che coinvolgano tutti i settori dei propri paesi. Tra questi c’è anche l’Italia.

La spinta per attivare il processo di A21L può partire dall’amministrazione o dalla società civile attraverso una specifica richiesta all’ente pubblico; in ogni caso è un processo che va pensato e costruito a più mani. il piano d’azione locale rappresenta un programma di cose da fare in un determinato territorio, pensato, costruito e condiviso da chi vive quel territorio: abitando, producendo, consumando, studiando o lavorando. La novità di A21L sta nel fatto che chiunque può (e dovrebbe) PARTECIPARE. E qui entra in gioco un’altra parola magica: la PARTECIPAZIONE

UN PO’ DI NUMERI - Nel Mondo oltre 6000 amministrazioni pubbliche di piccole e grandi città sono impegnate in A21L. - In Europa oltre 2000 amministrazioni pubbliche hanno aderito ai principi della Carta di Aalborg, impegnandosi a definire piani e progetti di azione locale di Agenda 21L. - In Italia sono 400 gli enti e le organizzazioni che hanno realizzato oltre 1300 progetti di sviluppo sostenibile su ambiti ambientali, sociali ed economici da parte di enti pubblici, associazioni, imprese e cittadini. - L’Emilia-Romagna vede impegnati oltre 80 enti pubblici con circa 800 progetti di A21L.

CHI FA L’AGENDA 21 Passiamo dall’Agenda 21 dell’ONU alle Agende 21 locali. L’AGENDA 21 LOCALE [A21L] è uno strumento volontario che associazioni, mondo scientifico, gruppi organizzati, imprenditori, associazioni di categoria, cittadini e amministrazioni pubbliche che operano localmente possono decidere di adottare per progettare “insieme” il futuro sostenibile del proprio territorio. Ogni quartiere, città e territorio ha peculiari caratteristiche ambientali, sociali, sto-

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L’A21L si basa sulla partecipazione della società civile, delle associazioni, di tutti coloro che hanno un interesse perché subiscono e/o producono le conseguenze (gli impatti) di quello che succede e viene deciso (o che decidono) sul loro territorio; per questo sono chiamati anche portatori di interesse, in inglese stakeholder. A21L è un modo e un luogo, per chiunque lo voglia, di dire la sua, di progettare con altri il proprio futuro e quello di chi verrà dopo e di cominciare a realizzarlo in prima persona. Cominciare a fare qualcosa è l’impegno – grosso – che si assume chi partecipa ad una Agenda 21. Di solito la partecipazione è promossa dall’attivazione di un Forum. Sempre dal dizionario: forum: una pubblica riunione indetta per discutere argomenti d’interesse comune: sociale, culturale, politico.. e naturalmente ambientale. Il Forum è il cuore del processo di A21: esistono momenti di studio e approfondimento insieme a tecnici ed esperti, momenti di discussione e di conflitto, momenti in cui si prendono decisioni e si agisce. Il Forum affronta i problemi del territorio, sceglie le priorità di azione, costruisce progetti e li realizza.

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COME FUNZIONA UN’AGENDA 21

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on ci sono ricette pronte per fare una A21L. La può adottare una scuola o un gruppo di scuole, un ente pubblico, un insieme di cittadini e può avere molte forme per adattarsi a chi la fa. Di solito, soprattutto in Italia, il processo è promosso e gestito dall’amministrazione pubblica (il Comune, la Provincia o più enti che si mettono insieme perché hanno caratteristiche e problemi simili) ed ha alcune caratteristiche ed elementi costanti. Attivazione di un Forum: riunisce istituzioni, soggetti economici, associazioni di cittadini, cioè tutti quei soggetti che agiscono sul territorio. E’ coordinato dall’ente che lo attiva o si auto-coordina attraverso l’elezione di un proprio rappresentante. Spesso si suddivide in gruppi di lavoro, coordinati da un FACILITATORE che ha compiti di mediazione e moderazione. Audit territoriale e redazione di un Rapporto sullo Stato dell’Ambiente: audit: verifica di dati e procedure, finalizzata all’accertamento della loro correttezza

è il lavoro dei “tecnici” e consiste nella raccolta di tutti i dati di base sull’ambiente fisico, sociale ed economico; l’audit del territorio, strutturato attraverso indicatori, serve a costruire un Rapporto (attività di reporting). Obiettivi e priorità (target): la definizione di obiettivi quantificabili va integrata con la formulazione di un ordine di priorità di intervento. Gli obiettivi generali e le priorità si traducono poi in programmi indirizzati ad obiettivi specifici associati a precise scadenze temporali.

POSSIBILI PROBLEMI DEL TERRITORIO OGGETTO DI DISCUSSIONE rifiuti, energia, acqua, aria, biodiversità, verde pubblico, uso del territorio, processi produttivi, prodotti, servizi, rapporti di lavoro, occupazione, formazione, innovazione, gestione di processi produttivi e servizi, trasporti, infrastrutture, coesione sociale, servizi socio-sanitari, integrazione sociale e interculturale, educazione e informazione, servizi di enti pubblici, scuola, patrimonio storico, attività culturali, tradizioni locali.

Piano di Azione: è un elenco di azioni concrete necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati e definisce anche quali “attori” saranno responsabili della loro attuazione, di individuare le risorse finanziarie e gli eventuali strumenti di supporto. Una delle debolezze del processo di Agenda 21 è che le scelte effettuate dal Forum non sono vincolanti né per l’amministrazione né per gli altri partecipanti. Il Forum agisce nel migliore dei casi come un gruppo di pressione - appoggiato dall’amministrazione che lo ha promosso - nei confronti di chi produce gli impatti nel territorio. Piano Operativo: è l’insieme dei progetti che i partecipanti al Forum hanno ela-

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AGENDA 21 NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA borato e in cui si impegnano in prima persona per realizzare gli obiettivi che hanno scelto. Si divide in due parti: il Piano Operativo dell’amministrazione e quello dei gruppi di lavoro nati all’interno del Forum. Realizzazione dei progetti: è un passaggio fondamentale per una Agenda 21 matura che si passi dalle parole ai fatti, ognuno per le proprie competenze e responsabilità. Monitoraggio: è una attività di controllo che serve ad aggiornare lo stato di attuazione del Piano di Azione e a valutare l’efficacia dei progetti. Revisione e nuovi progetti Reporting: è un’attività di controllo periodica e trasversale volta a individuare i miglioramenti ed i peggioramenti della situazione del territorio sotto il profilo ambientale, economico e sociale (monitoraggio dello stato del territorio). I risultati sono pubblicati ad intervalli di uno o più anni nei RAPPORTI: esistono Rapporti sulla qualità dell’aria, dell’acqua, dei rifiuti, dell’ambiente in generale, sulla qualità della vita, etc... . Sono gli strumenti di cui il Forum si serve per conoscere il proprio territorio, per sapere se e come i progetti dell’Agenda 21 hanno influito, e dove più sia necessario intervenire. Alla base dell’attività di monitoraggio ci sono gli INDICATORI.

COS’È UN INDICATORE? L’indicatore è uno strumento in grado di fornire informazioni in modo sintetico di un fenomeno più complesso e con significato più ampio e di rendere visibile un andamento o un fenomeno che non è immediatamente percepibile. Possiamo usare gli indicatori come delle istantanee che fotografano le condizioni attuali di un sistema, oppure utilizzarli nel contesto di un regolare monitoraggio; in questo caso ci mostrano in quale direzione sta andando il sistema nel corso del tempo: se sta migliorando, peggiorando o se rimane invariato. Così, ad esempio, conoscendo lo stato del sistema ambientale nel suo complesso possiamo assumere delle decisioni sensate e corrette sulla politica ambientale delle nostre città e dei nostri territori. Esistono indicatori a diversi gradi di aggregazione/disaggregazione: alcuni danno informazioni molto precise su aspetti puntuali, altri sono detti “sintetici” o “olistici” perché traducono una realtà in un unico numero, confrontabile con altri e di facile comunicazione. Appartengono a questo genere l’impronta ecologica [vedi pag.30] e l’eMergia [vedi pag.32].

PIANO D’AZIONE E PIANO OPERATIVO Anche la Provincia di Bologna nel 2000 ha deciso di avviare la propria Agenda 21 Locale aderendo alla Carta di Aalborg e al Coordinamento delle A21L Italiane. COORDINAMENTO AGENDE 21 ITALIANE OVVERO “L’AZIONE LOCALE MUOVE IL MONDO” Associazione creata nel 2000 per fornire aiuto e supporto soprattutto agli enti locali che stanno elaborando la propria Agenda 21. Ad oggi conta 306 membri, di cui 227 tra comuni, comunità montane parchi e consorzi, 35 province, 5 regioni e 39 soggetti sostenitori tra agenzie ambientali, università e aziende. I suoi fini: - promuovere in Italia i principi e il processo di Agenda 21 - monitorare, raccogliere e diffondere studi, ricerche ed esperienze - favorire lo scambio di informazioni condurre attività di informazione e sensibilizzazione - collaborare con l’Unione Europea, il Governo italiano e le altre reti internazionali. sito web: www.a21italy.net

Il passo successivo è stato l’elaborazione del I° Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, che ha rappresentato la base di dati e informazioni necessari per cominciare a lavorare. Mentre l’amministrazione era impegnata nella stesura del Rapporto, una giornata di lavoro sul tema "Bologna provincia sostenibile nel 2010" ha coinvolto un numero ridotto di imprenditori, associazioni di volontariato, tecnici e amministratori, con l'obiettivo di preparare il clima di lavoro del Forum immaginando il futuro della Provincia come provincia sostenibile*. “Cosa vorresti e cosa non vorresti vedere tra 10 anni nel tuo territorio?” Da questo interrogativo sono cominciati i lavori del Forum civico vero e proprio.

il workshop è un laboratorio, una riunione collettiva per lo studio di uno specifico argomento.

*secondo la metodologia EASW della Comunità Europea

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IL FORUM E IL PIANO D’AZIONE – MARZO 2001 Al Forum A21L della Provincia di Bologna aderiscono appartenenti e rappresentanti delle varie realtà del territorio. La sua attività si è svolta inizialmente attraverso tre gruppi di lavoro a cui i partecipanti hanno aderito scegliendo il proprio ambito di preferenza, incontrandosi periodicamente per affrontare e discutere i problemi relativi ai temi del proprio gruppo. La prima fase di lavoro dei gruppi è servita a svolgere una ricognizione della situazione esistente sul territorio locale per poi elaborare il Piano d’Azione. Questo documento, risultato della discussione e della votazione di tutto il Forum, contiene 90 obiettivi di cui 30 “prioritari” e una serie di azioni per realizzarli. Gli obiettivi: GRUPPO ECONOMIA – ATTIVITÀ PRODUTTIVE – LAVORO · creare figure professionali necessarie all’economia locale · promuovere tecnologie e processi produttivi “più puliti” · valorizzare l’offerta turistica · valorizzare i prodotti agricoli locali concepiti con criteri ambientali · migliorare la qualificazione professionale nel settore agricolo · sviluppare nelle aree montane attività produttive ambientalmente compatibili · valorizzare e completare la rete di infrastrutture dei trasporti · coinvolgere consumatori, venditori, pubbliche amministrazioni e imprese nel valorizzare servizi e prodotti del territorio · avvicinare le banche all’economia sostenibile GRUPPO AMBIENTE - TERRITORIO · riqualificare l’ambiente montano · ridurre l’inquinamento da traffico e la quantità di rifiuti non riciclabili · minimizzare l’uso di risorse non rinnovabili · pianificare il recupero delle aree verdi in un’ottica di lungo periodo · creare una rete ecologica tra aree di interesse ambientale rinaturalizzando le zone fluviali · promuovere la cultura della biodiversità e dello sviluppo sostenibile · sperimentare strumenti per ridurre i consumi energetici · sviluppare tecnologie “pulite”

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GRUPPO SOCIETÀ - CULTURA · ridurre l’isolamento delle fasce più deboli · ridurre quantità ed entità degli incidenti stradali · diminuire la concentrazione di agenti chimici in acqua, aria, alimenti, suolo… · diminuire l’inquinamento da traffico · riqualificare l’ambiente urbano · fornire una valida motivazione all'avvicinamento al patrimonio culturale · realizzare il progetto "Bologna museo a cielo aperto” · stimolare lo sviluppo di una cultura che parta dai cittadini · responsabilizzare la società civile sulle soluzioni ai problemi di coesione sociale · diffondere una cultura della solidarietà e della tolleranza LA COMPOSIZIONE DEL FORUM PROVINCIALE Trattandosi di un Forum provinciale, nella sua composizione figurano soprattutto soggetti pubblici e/o organizzati: enti pubblici, ordini professionali, altre agende 21 del territorio provinciale, aziende, associazioni. La partecipazione di privati cittadini di solito ha luogo soprattutto nei Forum dei comuni e di realtà territoriali più piccole. Hanno aderito: Adiconsum, Aeroporto, Agisci, Ass. Italiana Cultura Qualità Emilia Romagna, Ass. Italiana Agricoltura Biologica, Ass. Italiana Naturalisti, Ass. Diversa/Mente, Ass. Giardino del Guasto, Ass. La Madia, Ass. Parco Manifattura Tabacchi, Ass. Parco Montagnola, Ass. Terzo Millennio, Animalisti Italiani, Amici della Terra Club di Ozzano, Amici di Libera Bologna, ARPA BO e ER, ASTER, ANOLF, ASCOM, ATC Spa, AUSL Bo, AUSL Bo Nord, AVIS Bo, Bioarchietettura Istituto Nazionale, Bottega del Mondo, CAI, Centro Emiliano di Mediazione Familiare, Centro Antartide, CGIL, CISL, Coldiretti, Collegio Costruttori Edili, le Comunità Montane 5 Valli Bolognesi, Alta e Media Valle Reno, Samoggia, Santerno; Comitato Imola Campanella, Comitato Iperput, Comitato Acqua del Bacino del Reno, Comitato Elettrosmog Marzabotto, Comitato Rifiuti Castello di Serravalle, Comuni di Anzola, Argelato, Bentivoglio, Bologna, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio, Castelmaggiore, Castello di Serravalle, Castel S. Pietro, Castenaso, Dozza, Granarolo, Imola, Lizzano in Belvedere, Malalbergo, Molinella, Minerbio, Monghidoro, Monte S. Pietro, Monzuno, Mordano, Ozzano, Pieve di Cento, Sala Bolognese, Sasso Marconi, Savigno, S. Giovanni in Persiceto, S. Lazzaro di Savena, S. Pietro in Casale, Zola Predosa; Confcooperative, Confederazione Italiana Agricoltori, Confederazione Nazionale Artigiani, Confesercenti, Consorzio della Bonifica Renana, Consorzio di Bonifica Reno Palata, Coop Ansaloni, Coop Dulcamara, Coop Exaequo, Coop Italia, Coop La Marruca, Coop Sociale L'Ulivo, Coordinamento Provinciale Centri Anziani, D.A.E.M Spa, Eco Recuperi Srl, Eco&Eco Srl, Ecosistema, Enea, ERVET, Enel Distribuzione, Eubios Srl, Federconsumatori, Felsilab, FIAB Monte Sole - Federazione Italiana Amici Della Bicicletta, Fiere Internazionali Bologna, Forum Provinciale Immigrati, Flerica Cisl, Fondazione Cesar, Geolab Onlus, Ginestri Giovanni & C.Sas, GM2, Gruppo di Acquisto Solidale di Bologna [GASBO], Guardie Ecologiche

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Volontarie, Granarolo Spa, Hera Spa, Leaf Italia Srl, Lega Italiana Contro L'epilessia, Legambiente, ITIS Belluzzi, Liceo Scientifico Copernico, Marino Arredamenti, Methis Coopsette, Micro Macro Network, Nomisma, Nuova Geovis Spa, Ordine Architetti, Ordine dei Geologi, Ordine Dottori Commercialisti Bologna, Parco Abbazia di Monteveglio, Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa, Parco dei Laghi Suviana e Brasimone, Parco del Corno alle Scale, Parco Storico di Monte Sole, Popolino Italia, Rete Lilliput, Scrl Arena del Sole, SCS Consultino, Sms Rodari-Jussi, Sunia, Suolo e Salute, Trama di Terre, Tuttoservizi Spa, UIL, Università di Bologna, Viva Acqua Service Italia, Unione Italiana Ciechi, WWF Bologna, WWF Imola. Di questi, solo una cinquantina hanno partecipato e partecipano assiduamente ai lavori.

ALCUNI PROGETTI DEL FORUM Dei 14 progetti iniziali alcuni sono in corso e si avviano verso una conclusione, alcuni non sono mai stati attivati, altri sono cambiati strada facendo. Questa è una fotografia della situazione a luglio 2004. VERSO LA COSTRUZIONE DI RETI ECOLOGICHE: VERDE ACQUA CONOSCERE, CONDIVIDERE E RISPARMIARE INSIEME S. GIOVANNI

IL PIANO OPERATIVO - MARZO 2002/FEBBRAIO 2003 Con l’inizio del 2002 il processo di A21L è passato alla realizzazione pratica: le 30 priorità di azione definite dal Forum diventano veri e propri progetti. Nell’autunno del 2001 si sono formati all’interno del Forum 6 gruppi di partnership, che nel corso degli incontri sono saliti a 9 con l’aggiunta di quelli nati all’interno dei circuiti delle associazioni locali a difesa del territorio e dell’economia solidale. I progetti che ne sono usciti, insieme a quelli elaborati dall’amministrazione provinciale, costituiscono il Piano Operativo: - piano operativo interno all’ente promotore (vari settori della Provincia di Bologna) - progetti-azione in partnership (partecipanti al Forum)

partnership: collaborazione per il conseguimento di obiettivi comuni

Il Piano Operativo è un documento in continua evoluzione, strutturato in schede che descrivono i singoli progetti, con specifici indicatori per verificarne nel tempo i risultati e l’efficacia.

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IN

P.

SALA BOLOGNESE

BOLOGNA

ANZOLA

MONGHIDORO

concluso

obiettivi: favorire la cultura della salvaguardia ambientale e del risparmio idrico promuovendo della conoscenza dei temi della BIODIVERSITÀ e dello sviluppo sostenibile attraverso il concetto di rete ecologica. biodiversità: indica la misura della varietà di specie viventi, animali e vegetali, sulla Terra. Un’elevata biodiversità assicura il buon funzionamento dell’ecosistema, per questo può essere intesa come una sorta di assicurazione sulla vita del pianeta. rete ecologica: una rete di spazi naturali e seminaturali, presenti soprattutto nel territorio rurale che, a seconda delle loro caratteristiche, assumono la funzione di NODO (boschi e zone umide) o di CORRIDOIO (corsi d’acqua, siepi, filari alberati). La rete ha lo scopo di collegare tra loro gli spazi naturali per tutelare e aumentare la biodiversità e consentire il movimento di specie animali e vegetali.

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Il progetto è stato cofinanziato dalla Provincia e dalla Regione Emilia Romagna e comprende quattro sotto-progetti: • Parchi in Rete: uso didattico e culturale del verde urbano • Conoscere, Condividere e Partecipare al “Samoggia nella Rete” • Azioni Dimostrative per il Risparmio Idrico • Progettazione Partecipata di un Impianto di Fitodepurazione PARCHI IN RETE: USO DIDATTICO E CULTURALE DEL VERDE URBANO obiettivi: costruire una rete di relazioni tra associazioni e comitati sorti per la difesa e la tutela del verde urbano per condividere e moltiplicare le conoscenze e le prospettive di uno sviluppo sostenibile in ambito urbano. Soggetti privilegiati della comunicazione sono stati i bambini e le bambine, con una serie di manifestazioni pubbliche nei tre parchi del centro storico: Parco della Montagnola, Parco dell’ex Manifattura Tabacchi, Giardino del Guasto. Le feste hanno coinvolto in media 80 bambini nei laboratori di didattica ambientale, e 200 tra adulti e bambini nei momenti di gioco e merenda, per un totale di circa 1600 piccoli/grandi cittadini. CONOSCERE, CONDIVIDERE E PARTECIPARE AL “SAMOGGIA NELLA RETE”. obiettivi: creare una rete ecologica per rinaturalizzare le aree di interesse ambientale del torrente Samoggia nei pressi di San Giovanni in Persiceto, sperimentando l’uso di strumenti per la progettazione e costruzione partecipata. Samoggia nella rete è inserito nel quadro più generale della “Rete ecologica provinciale” prevista dal Piano degli spazi naturali e dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) adottato dalla Provincia di Bologna. AZIONI DIMOSTRATIVE PER IL RISPARMIO IDRICO obiettivi: progettare in modo partecipato alcune azioni per il risparmio idrico. Il gruppo di lavoro ha individuato insieme alla struttura tecnica del Comune di Monghidoro alcune strutture pubbliche diverse per caratteristiche e utenza sulle quali avviare l’azione pilota. In queste strutture - scuola e piscina - sono stati cambiati i vecchi rubinetti e inseriti dei riduttori di flusso. Al momento si stanno monitorando i consumi per verificare l’effettivo risparmio di acqua. I risultati verranno comunicati a tutta la comunità.

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riduttori di flusso: piccoli miscelatori che si possono agevolmente applicare ai normali rubinetti e docce: aumentando la percentuale di aria contenuta nell'acqua, ne riducono il flusso fino al 50% mantenendo costante la sensazione di comfort. PROGETTAZIONE PARTECIPATA DI UN IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE obiettivi: coinvolgere la comunità locale nella progettazione di un impianto di fitodepurazione di reflui di un depuratore attualmente in attività collegato al sistema idraulico del torrente Samoggia.

fitodepurazione: un processo naturale che utilizza le piante tipiche delle zone umide come dei filtri biologici per assimilare e depurare le acque di scarico inquinate.

PROGETTO SELLUSTRA LIFE

DOZZA

Concluso obiettivi: pianificazione e realizzazione di metodi integrati per il recupero del bacino idrografico della Val Sellustra in un’area compresa tra il territorio dei Comuni di Dozza, Casalfiumanese ed Imola per migliorare la qualità dell’acqua, ridurre il rischio idraulico e creare una rete ecologica tra le aree di interesse ambientale. In alcuni siti pilota sono state applicate le tecniche dell’ingegneria naturalistica per poi riqualificare la vegetazione. L’approccio di fondo dei progetti di inge-

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gneria naturalistica consiste nella gradualità e minimizzazione degli interventi, tenendo conto del fatto che nonostante il generale stato di degrado, spesso sopravvivono delle aree vegetali quasi integre insieme ad esemplari isolati di piante pregiate. Il problema della qualità dell’acqua è stato affrontato in due modi: realizzando un bacino di fitodepurazione e creando fasce boscate che avessero un effetto “tampone” funzionando come “zona filtro” tra il fiume e il territorio circostante. Il progetto si è concluso a febbraio 2004 con una giornata dedicata alla comunicazione dei risultati e alla visita sui luoghi oggetto dell’intervento, per dare la possibilità a tutti di vederne i risultati. programma life: Strumento finanziario per l’ambiente dell’Unione Europea istituito nel 1992 e suddiviso in Life-Natura, Life-Ambiente e Life-Paesi Terzi. Prevede il cofinanziamento (di norma fino al 50%) di azioni e progetti a favore dell’ambiente nell’Unione Europea e nei paesi che si affacciano nel Mediterraneo e nel Baltico, nonché nei paesi dell’Europa centrale e orientale candidati all’ingresso nell’Unione che aderiscono al programma (detti “paesi terzi”).

UN CUORE VERDE PER LA PIANURA BOLOGNESE BENTIVOGLIO SAN PIETRO IN CASALE

interesse comunitario: La Comunità Europea ha definito di interesse comunitario gli habitat (SIC, Siti di Interesse Comunitario) che rischiano di scomparire, sono regrediti su un’area ridotta o costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipiche; lo stesso vale per le specie animali e vegetali in pericolo, vulnerabili (potenzialmente in pericolo), rare o endemiche di un’area che richiede particolare attenzione. interesse conservazionistico: habitat o specie che sul territorio europeo non rientrano nella precedente definizione ma devono essere salvaguardate perché sono particolarmente importanti, rare o a rischio a livello locale. Maggiori dettagli: Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche – Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, 22 luglio 1992

In particolare l’intento è di potenziare l’accordo agro-ambientale dei Comuni di Bentivoglio e San Pietro in Casale come modello di gestione sostenibile e partecipata del territorio rurale e diffondere l’esperienza nelle aree contigue o con caratteristiche simili; nonché di verificare, attraverso un processo partecipato, le forme di gestione idonee per il contesto locale, senza trascurare la fattibilità di un percorso istituzionale del “Parco naturale e agricolo della Pianura Bolognese”. Delle 14 azioni previste, tre sono state realizzate: - il progetto-pilota per la valorizzazione degli ambiti naturali esistenti; si è avuto un potenziamento della rete ecologica grazie agli agricoltori che volontariamente hanno deciso di rinaturalizzare le loro aree. - Sono stati istituiti il SIC (Sito di Interesse Comunitario) “valli di Bentivoglio, S.Pietro in Casale e Malalbergo”, e la ZPS (Zona Protezione Speciale) “biotipi e ripristini ambientali di Bentivoglio, S. Pietro in Casale, Malalbergo e Baricella”. - Ha dato i primi risultati il progetto sulle attività a supporto del centro per l’introduzione della cicogna bianca nella pianura Bolognese. Da circa un anno e mezzo le cicogne vi soggiornano e insieme al WWF si stanno pensando nuovi interventi, tra cui eliminare la linea elettrica pericolosa per le cicogne.

In corso obiettivi: individuare e potenziare attività sostenibili che garantiscano la conservazione e l’incremento della biodiversità locale, in particolare degli habitat e delle specie di interesse comunitario e conservazionistico.

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ALCUNI PROGETTI DELL’ENTE PROVINCIA

MICRO-KYOTO SAN GIORGIO

DI

SAN

PIANO

PIETRO IN

CASALE

BENTIVOGLIO CASTENASO

ARGELATO SALA BOLOGNESE

MEDICINA CASTEL SAN PIETRO TERME

SAVIGNO

OZZANO

CAMUGNANO

SAN LAZZARO

DI

SAVENA

In corso Il progetto Micro-Kyoto si rifà all’accordo firmato da alcuni Stati nel 1998 nella città Giapponese di Kyoto, che prevedeva di ridurre a livello mondiale l’emissione di gas serra - tra cui il più potente è l’anidride carbonica (CO2) del 5% tra il 2008 e il 2012. Il progetto mira a coinvolgere tutti i Comuni del territorio bolognese.

AGENDA 21 A SCUOLA In corso obiettivi: diffondere i temi della sostenibilità e le metodologie dell’Agenda 21 (partecipazione, dialogo, confronto), far conoscere e realizzare il Piano d’Azione, costituire tanti presidii provinciali permanenti di Agenda 21 quanti sono gli istituti coinvolti, che possano “contaminare” altri soggetti sul territorio e altri istituti. Agenda 21 a scuola è possibile. E' bello, utile, formativo. A partire dalla tarda primavera del 2002, si è svolto un ambizioso progetto di educazione alla cittadinanza attiva promosso e finanziato dall’Assessorato Ambiente e gestito dalla cooperativa Anima Mundi che ha coinvolto nove scuole sparse sul territorio provinciale e si è concluso nell'inverno 2003 con la presentazione di altrettante proposte concrete per realizzare il Piano d'Azione. Il Forum dell’ITIS Belluzzi, il primo nato dal progetto, riunisce periodicamente studenti, genitori e insegnanti della propria e di altre scuole. INFO: Cooperativa Anima Mundi

PROTOCOLLO DI KYOTO I Governi di tutto il mondo – di fronte al pericolo dell’effetto serra come causa del surriscaldamento del pianeta - si sono riuniti nel 1997 nella città giapponese di Kyoto per impegnarsi a diminuire la produzione di CO2 ed in generale dei gas serra. Alla presenza di quasi 10.000 delegati, osservatori e giornalisti la conferenza ha approvato un Protocollo secondo il quale i paesi industrializzati si impegnano a ridurre, per il periodo 2008–2012, il totale delle emissioni di gas ad effetto serra almeno del 5% rispetto ai livelli del 1990. Una percentuale potenzialmente tale da provocare una reversione storica della tendenza attuale ad accrescere le emissioni che prosegue da circa 150 anni. Sono stati stabiliti limiti diversi per ciascun paese firmatario: l’Unione Europea si è impegnata a stabilizzare le proprie emissioni del 2000 a quelle del 1990, e poi a ridurle dell’8%, entro il 2008. I Paesi più industrializzati si sono impegnati a ridurre le proprie emissioni in percentuali variabili (l’Italia del 6,5%, la Germania del 20%, gli Stati Uniti del 7%, ecc.), quelli in via di industrializzazione le dovranno mantenere stabili, mentre quelli in via di sviluppo potranno aumentarle. Fare questo non è semplice: significa cambiare i sistemi di produzione industriale, limitare il numero di mezzi di trasporto privato su strada, dare spazio alle nuove forme di energia, utilizzare meglio le tecnologie che abbiamo a disposizione e svilupparne di nuove. maggiori informazioni: http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/l28060.htm www.minambiente.it/Sito/settori_azione/pia/docs/protocollo_kyoto_it.PDF

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ENERGIA 21 GRANAROLO CASTEL SAN PIETRO

MONGHIDORO

In corso Finanziato dal bando del Ministero dell’Ambiente per il “co-finanziamento di progetti di Agenda 21 Locale” del 2002.

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obiettivi: applicare il protocollo di Kyoto mettendo a sistema gli obiettivi del Piano d’Azione con gli elementi e le idee derivanti dal Piano Energetico Ambientale Provinciale, che ha lo scopo di individuare delle azioni possibili per ridurre delle emissioni di gas climalteranti. Energia 21, attraverso la valorizzazione e la premiazione delle esperienze esemplari del territorio, la stesura di bandi ad obiettivo condiviso e la conclusione di un accordo tra i diversi attori del territorio, permetterà di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’energia, sulla necessità e la possibilità di impegnarsi in ogni realtà territoriale e di divulgare la conoscenza di una vasta serie di misure volte all’uso corretto ed efficace dell’energia. INVITO IN PROVINCIA obiettivi: valorizzare e promuovere la conoscenza di beni culturali, ambientali, paesaggistici del territorio provinciale attraverso la realizzazione di eventi pensati e progettati in stretto legame con il territorio. Il progetto ha visto la creazione di un marchio territoriale legato al patrimonio culturale bolognese e la definizione di percorsi tematici e il coinvolgimento dei Comuni chiamati a costruire un programma, al fine di valorizzare le diverse specificità e integrandole fra loro. Invito in Provincia si è svolto intrecciando gli spettacoli di danza, musica e teatro, le rassegne cinematografiche e le mostre d’arte, con una programmazione permanente che è diventata punto di riferimento stabile per il territorio della provincia di Bologna. INFO: Assessorato alla Cultura - Provincia di Bologna; URP Provincia di Bologna, tel. 051/6598715. www.invito.provincia.bologna.it

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AGENDA 21 NEI PARCHI - implementazione di strumenti di partecipazione nella gestione delle aree protette concluso obiettivi: favorire la partecipazione nella gestione delle aree protette con il coinvolgimento delle realtà economiche e sociali significative nella programmazione, gestione e sviluppo di iniziative per la sostenibilità dei parchi. Il progetto si è articolato in diverse fasi di lavoro che hanno visto la partecipazione di : - attori legati all’utilizzo del Parco attraverso il workshop “Partecipazione e Parchi” col quale i partecipanti sono stati chiamati a riflettere e a rispondere alla domanda “quale deve essere la missione di un Parco?” e “come è possibile realizzarla tenendo conto di tutti gli interessi in gioco?” - un gruppo di esperti per l’individuare del “modello di partecipazione” per i Parchi della Provincia di Bologna. Il modello così sviluppato è stato poi definito ed implementato nel Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone. EDUCAZIONE ALIMENTARE E ORIENTAMENTO AI CONSUMI obiettivi: formare un consumatore consapevole. Ha visto una serie di iniziative in materia di educazione alimentare, che vedono il cibo non solo come fonte di sostentamento da scegliere con oculatezza per mantenersi in salute ma anche piacevole occasione per conoscere la propria terra, per scoprire la storia e le tradizioni, per avvicinarsi alla natura con il dovuto rispetto e occasione per stare insieme, giocare e divertirsi. Si è sviluppato attraverso 7 azioni rivolte alle scuole e alla cittadinanza raccolte in una guida intitolata “In aula con gusto”. La pubblicazione è stata diffusa nelle scuole di ogni ordine e grado, negli uffici scuola dei Comuni della provincia e in occasione di fiere ed eventi. Le iniziative proposte: “Piatto piange, piatto ride”, “Giro al mercato”, “Fattorie didattiche”, “Cuocere il mondo”, “Cattedre e banchetti”, "C'è un tempo per amare, un tempo per lavorare, per ridere e scherzare…c'è il tempo per mangiare?", “Mangiare insieme”.

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Tale attività viene proposta annualmente dall’Assessorato Agricoltura e Alimentazione alle scuole. INFO: Ufficio Promozione sviluppo agricolo - Viale Silvani 6, Bologna Tel 051/6598602 alcuni piccoli quaderni di buone pratiche: www.provincia.bologna.it/agricoltura/alimentazione.html

ENERGIA E ACQUISTI VERDI

forum o focus trasversali: sono attività di progetto che “mettono a fuoco” argomenti, concetti, proposte che hanno come tema l’Agenda 21 ma mirano a coinvolgere specifici settori e attori.

THE BET – LA SCOMMESSA concluso obiettivi: “Noi giovani, scommettendo con i nostri Governi, dimostreremo che, riducendo i consumi all’interno delle scuole, è possibile ottenere una diminuzione delle emissioni nel rispetto dei parametri del Protocollo di Kyoto, in un periodo di soli 8 mesi”. Progetto nato e realizzato dall’associazione “Amici della Terra” aderente al Forum e finanziato dall’Assessorato Ambiente della Provincia; ha interessato 15 scuole di diversi comuni dalle materne alle superiori. Molto più di un programma didattico, la Scommessa è stato uno strumento di autogestione condotta dagli studenti, che mirava non solo a far capire che cos’è l’effetto serra e quali sono le cause e le conseguenze delle emissioni di CO2 ma anche a portare il singolo individuo a valutare i propri comportamenti, a rendersi conto che ogni piccola azione quotidiana provoca un cambiamento positivo o negativo sulla realtà circostante. INFO: Amici della Terra, Club di Ozzano Emilia. Tel. 338/1581449; 051/797179 Quaderno del rospo N° 11 - da richiedere all’Assessorato Ambiente

FORUM TEMATICO SULL’ENERGIA E’ uno dei casi in cui l’attività di pianificazione della Provincia – in questo caso la redazione del Piano Energetico Ambientale – si incontra con il processo di Agenda 21: il piano stabilisce i modi ed i campi di intervento scelti dall’amministrazione per affrontare la questione energetica nel proprio territorio. Per passare dalla teoria all’applicazione del Piano sono stato organizzati alcuni incontri che coinvolgevano di volta in volta gli attori interessati alla gestione dell’energia (distributori, tecnici, associazioni di categoria, rappresentanti delle grandi catene di vendita…) per valutare problemi, suggerimenti, commenti. I temi centrali del Piano e di conseguenza dei Forum: efficienza energetica, (bio)edilizia privata e pubblica, risparmio elettrico nel settore domestico, biomasse da boschi e aree agricole, attività produttive. Il programma delle attività legate alla realizzazione del Piano Energetico è tutt’ora in corso. FORUM TRASVERSALE SUGLI ACQUISTI VERDI E CONSUMI RESPONSABILI

Per ACQUISTI VERDI si intende l’introduzione di criteri ambientali e sociali nelle politiche di acquisto, al fine di ridurre “a monte” gli impatti ambientali e sociali degli acquisti degli enti pubblici o delle imprese e promuovendo processi e prodotti più puliti. L’ultimo progetto che ha coinvolto il Forum A21L è un “Forum nel Forum” costituito da imprese, consumatori ed enti pubblici che lavora per promuovere la diffusione di prodotti e servizi realizzati nel rispetto dei diritti umani e a basso impatto ambientale. Ha avviato alcuni progetti pilota:

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PROGETTO ISOLA In corso collocazione di isole informative nei centri commerciali per divulgare informazioni su prodotti ecologici e buone pratiche di riduzione dei consumi. Partecipanti: Coop Adriatica; Botteghe del Commercio, associazioni - GasBo, Dulcamara, Lilliput, Amici della Terra - Club di Ozzano DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI CAFFÈ EQUO E SOLIDALE In corso Collocamento in alcuni distributori automatici di caffè proveniente dal commercio equo (al costo di 5 centesimi in più), per riconoscere le propensioni al commercio/consumo etico in ambiti lavorativi e sociali differenti. Partecipanti: DAEM S.p.a, CO.IND scarl, Transfair Italia, Botteghe del Commercio Equo e Solidale, CTM Altromercato. RIDUZIONE DEI RIFIUTI ALLA FONTE In corso Uso/sperimentazione di pannolini ecologici (lavabili in lavatrice e riutilizzabili centinaia di volte) all'interno di asili nido comunali o reparti di maternità del territorio bolognese per sensibilizzare la cittadinanza e testare l'effettiva riduzione di rifiuti nei luoghi "campione". Partecipanti: Popolino Italia, Comuni del Territorio CAPOLINEA SETTIMANA DELL'IMPRONTA ECOLOGICA E DEL CONSUMO CRITICO concluso (19-24 aprile 2004) Una settimana di incontri pubblici, serate a tema, punti informativi, sul tema dell’uso delle risorse (acqua, petrolio, energia, commercio equo) patrocinata da Provincia di Bologna e Banca Etica. Partecipanti: Rete Lilliput, Dulcamara, Ass. Oltre, Amici della Terra, ExAequo Bottega del Mondo, GasBo, Equinozio Caffè Equo-solidale.

IL RAPPORTO SULLA QUALITA’ DELLA VITA E IL FUTURO DEL FORUM

C

on il 2004 la Provincia ha pubblicato il suo primo Rapporto sulla qualità della vita nell’intento di superare gli orizzonti del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente per delineare un’immagine della società bolognese, del suo sviluppo sociale ed economico, della qualità della vita e del livello di benessere. Di qui, l’idea di passare ad un unico Rapporto sulla sostenibilità in Provincia di Bologna, strumento per il monitoraggio e per la valutazione delle politiche provinciali in relazione ad obiettivi di sostenibilità. verso la costruzione partecipata del 1° Rapporto sulla Sostenibilità L’idea è quella di definire in modo partecipato, attraverso il confronto con il Forum, i contenuti del “1° Rapporto di Sostenibilità” che dovrebbe sintetizzare, mediante un numero limitato di indicatori, le principali caratteristiche e tendenze delle componenti ambientali, sociali ed economiche del territorio e le reciproche interazioni divenendo, così, lo strumento per il monitoraggio del grado di sostenibilità raggiunto e per la valutazione delle politiche provinciali. Ora spetta al Forum individuare le principali componenti di un modello di sviluppo sostenibile per la provincia (quali obiettivi?) e definire, sulla base dei dati che sono emersi dal lavoro, quali aspetti andare a misurare (quali indicatori?) e come farlo (quale approccio?). Il lavoro con il Forum si sta svolgendo attraverso diversi incontri a cui sono stati invitati ed hanno partecipato diversi rappresentanti del territorio. Nei primi incontri (maggio-luglio 2004) si è voluto approfondire il concetto di sostenibilità sociale, componente fondamentale della sostenibilità a volte trascurata dai processi di Agenda 21 ed esplorare le altre 2 componenti - ambientale e economica - per poi definire i relativi indicatori. Lavori in corso..

Dettagli: www.provincia.bologna.it/ag21/lavori.html#faseIV

APPALTI CON CRITERI AMBIENTALI E SOCIALI In corso Sperimentazione pratica di linee guida per l'implementazione di criteri ambientali e sociali all'interno degli appalti per la fornitura di arredi scolastici e cancelleria.

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER LA SOSTENIBILITA’

RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE Il primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente risale al 1998. Nato dalla collaborazione tra Settore Ambiente e ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) Sezione Provinciale, propone una descrizione dell'ambiente basata su una cinquantina di indicatori. Il fine è quello di indagare le maggiori criticità dell'ambiente provinciale ma anche di individuare le strade praticabili per orientare l'andamento dell'ente in una prospettiva di lavoro integrato in vista di uno sviluppo sostenibile. Il Rapporto del 2000 prosegue il percorso di ampliamento, consolidamento e diffusione delle conoscenze del precedente. In particolare è stato pensato come uno strumento capace di scambiare conoscenze con altre esperienze di reporting ambientale e, allo stesso tempo, capace di interagire con gli altri progetti e studi dell'amministrazione. A breve la terza edizione del Rapporto.

IMPRONTA ECOLOGICA

energia, alimenti ed altri beni nonché per assorbire i rifiuti e l’inquinamento prodotto… La quantità di superficie coperta dalla cupola corrisponde alla “impronta ecologica” della comunità che vive sotto di essa. Se i cittadini consumano molte risorse, ad esempio mangiando molto di più del necessario o consumando molto carburante, l’impronta ecologica di ognuno aumenta notevolmente. Possiamo quindi definire l’impronta ecologica come la quantità di territorio biodisponibile necessario per sostenere il consumo di risorse e la richiesta di assimilazione di rifiuti da parte di una determinata popolazione. In genere questa quantità viene espressa sotto forma di ettari/procapite/anno. Il punto di partenza per il calcolo dell’impronta ecologica è la stima dei diversi consumi: gli alimenti, i trasporti, le abitazioni, i beni di consumo, i servizi. Ognuno di questi consumi comporta una impronta ecologica per più motivi: terreno necessario per produrre l’energia in forme sostenibili (senza utilizzare combustibili fossili o destinando del terreno all’assorbimento degli inquinanti che derivano dalla combustione), terreno agricolo, pascoli, terreno forestale, terreno degradato, superficie marina. capacità ecologica: spazio produttivo effettivamente disponibile per ogni persona o, nell’esempio di prima, per la nostra comunità. Se l’impronta è superiore allo spazio disponibile, siamo entrati in pieno “deficit ecologico”. deficit ecologico: misura la differenza tra la capacità ecologica di un territorio e l’effettiva impronta ecologica della comunità, mettendo in evidenza se questa dipende da capacità produttive di territori esterni. Deficit ecologico = Capacità ecologica – Impronta ecologica dettagli e relazione scaricabile: www.provincia.bologna.it/ambiente/impronta_ecologica

Immaginiamo di racchiudere una città sotto una cupola emisferica di vetro trasparente che lasci entrare la luce ma impedisca alle cose materiali di qualunque genere di entrare e uscire. Perché i cittadini di questa città possano continuare a vivere, la cupola dovrebbe coprire una quantità di terreno (composto da zone agricole, foreste, fiumi ed altri ecosistemi) contenente le risorse necessarie per produrre

l’impronta ecologica della provincia di Bologna aggiornamento 2004 Impronta ecologica: 4,53 unità di superficie pro-capite Capacità ecologica: 1,98 unità di superficie pro-capite Deficit ecologico: -2,56 unità di superficie pro-capite

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CALCOLO DELL’EMERGIA

- l’individuazione di valori di riferimento o di soglia rispetto ai quali poter giudicare la sostenibilità di una politica.

L’analisi eMergetica analizza il grado di organizzazione e la complessità dei sistemi aperti, cioè sistemi in grado di scambiare energia e materia con l’esterno. L’eMergia misura la quantità di energia solare equivalente - che è l’energia base che muove tutti i processi che si verificano nella biosfera – direttamente o indirettamente necessaria per ottenere un prodotto, per rigenerarlo una volta consumato, o sostenere un certo sistema. Questo approccio, applicato al territorio, permette per fotografare in modo nitido quali e quanti sono i consumi di risorse e valutarne l’uso o l’abuso. Insieme all’impronta ecologica e agli altri indicatori utilizzati per il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, costituisce un indice del costo ambientale - presente e passato - dell’attuale sistema di sviluppo del territorio provinciale.

Un esempio di output (rappresentazione) per la provincia di Bologna: - verde scuro: situazione ottimale dell'indice o del tema (istituzioni, ambiente, sociale ed economia) - rosso: una situazione critica - giallo: situazione intermedia

relazione scaricabile: www.provincia.bologna.it/ambiente/rospo/libri.html

IL PANNELLO DI CONTROLLO DELLA SOSTENIBILITÀ Il "Dashboard of Sustainability" o pannello di controllo della Sostenibilità è un software. Nato all'interno della Commissione dell'ONU sullo Sviluppo Sostenibile (UNCSD) è stato in seguito migliorato da un piccolo gruppo di ricercatori sotto la guida dell'International Institute For Sustainable Development (Canada). In particolare, il Dr. Jochen Jesinghaus ha sviluppato il programma e lo ha reso disponibile gratuitamente sul sito web http://esl.jrc.it/envind/dashbrds.htm L’idea era di creare uno strumento per visualizzare in modo sintetico il livello della sostenibilità dello sviluppo di una determinata realtà territoriale a partire da un set di indicatori/indici selezionati. Integrando in un'unica voce le tre sfere economica, sociale ed ambientale, il dashboard fornisce un quadro sintetico – anche se in parte semplificato – del complesso insieme di informazioni che descrivono la realtà e la qualità della vita di una nazione, regione, provincia, comune, etc.

PROGETTO LIFE CLEAR (CITY AND LOCAL ENVIRONMENTAL ACCOUNTING

AND

REPORTING)

Grazie ad un'interfaccia semplice, il "Dashboard" è particolarmente utile come strumento di comunicazione e coinvolgimento del pubblico all’interno di politiche partecipate e per monitorare gli effetti, anche se, per dare una visione in termini di sostenibilità, numerosi sono ancora i limiti e le difficoltà da superare riguardo: - la scelta degli indicatori (significatività rispetto alla realtà considerata, reperimento di dati misurabili ed affidabili) - la possibilità di attribuire un peso che non sia soggettivo a indicatori o indici; - le semplificazioni adottate al momento dell'aggregazione degli indicatori;

E’ stato il primo progetto europeo di contabilità ambientale applicata agli enti locali ed è italiano. Ha previsto la realizzazione e l’approvazione di bilanci ambientali (cioè di bilanci che tengano conto delle entrate e delle uscite che riguardano voci di spesa ambientali) da parte di un campione significativo di comuni e province del nostro Paese. La Provincia di Bologna ha realizzato in modo sperimentale i bilanci 2000-2001 e 2002 e dal 2004 è a regime la redazione del bilancio ambientale che permetterà di valutare l’efficacia delle spese dell’amministrazione.

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AGENDE 21 IN PROVINCIA SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE: EMAS

PROGETTO LIFE TANDEM

E REGISTRAZIONE

Il progetto mirava a definire metodologie di lavoro che facilitino la diffusione di EMAS tra gli enti pubblici che operano su area vasta, individuando e sviluppando anche la collaborazione con Agenda 21L e tra enti che operano su territori sovrapposti, Province e Comuni capoluogo. Si è concluso a febbraio 2003 dopo due anni e visti gli ottimi risultati la Provincia sta lavorando per ottenere la certificazione EMAS.

EMAS: il sistema europeo volontario EMAS [Environmental Management and Audit Scheme] ha l'obiettivo di favorire una riorganizzazione e razionalizzazione della gestione ambientale aldilà del rispetto dei limiti imposti dalle leggi. Per aderire ad EMAS - ottenere la registrazione - le organizzazioni sono tenute a programmare e monitorare le proprie attività con l’obiettivo di diminuirne nel tempo l’impatto sull'ambiente e migliorare nel tempo le proprie prestazioni. Il percorso è più complesso se a farlo è un ente pubblico di grosse dimensioni, che ha un organizzazione molto articolata e in cui le procedure di EMAS devono interagire con altri strumenti di gestione territoriale come Agenda 21 locale.

Agenda 21 Terre di Pianura (e progetto EMYS) Baricella, Granarolo, Malalbergo, Minerbio, Molinella Idex 21 – Agenda 21 del Torrente Idice Budrio, Castenaso, Medicina, Molinella, Monghidoro, Monterenzio, Ozzano, S. Lazzaro Sa.S.So – Santerno Sviluppo Sostenibile, Una Agenda 21 per la Comunità Montana del Santerno Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Comunità Montana del Santerno, Fontanelice Castello 21 – Agenda 21 Locale Castel S. Pietro Terme Castello di Serravalle Imola S. Giovanni in Persiceto

Il processo, che prevede che l’ambiente diventi un elemento trasversale nelle decisioni di tutti i settori e servizi attraverso un sistema di gestione, si concluderà a breve con la pubblicazione di una Dichiarazione Ambientale in cui verranno descritti i principali impatti della Provincia e i mezzi scelti per ridurli.

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Scuola ITIS Belluzzi E inoltre, assenti nella mappa: Bologna, Calderara di Reno, San Lazzaro

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PERCHÉ PARTECIPARE ALL’AGENDA 21 LOCALE?

STRUMENTI

…MA SI PUÒ CONTRIBUIRE ANCHE: perché è la nostra città, il nostro paese, il mondo in cui viviamo, e per migliorarlo servono le idee di tutti

informandosi su problemi e implicazioni dello sviluppo sostenibile divulgando i propri progetti e iniziative

perché serve un approccio interdisciplinare ai problemi sociali, economici e ambientali

consumando di meno e meglio: acquistando prodotti che garantiscono qualità ambientale e sociale; riducendo i consumi di acqua; facendo la raccolta differenziata dei rifiuti; usando meno l’automobile e di più i mezzi pubblici, la bici o viaggiando insieme ad altri.

perché è una delle condizioni per realizzare lo sviluppo sostenibile perché facilita la nascita di idee e progetti perché aumenta la consapevolezza dei problemi e spinge all’impegno e all’azione

collaborando con enti pubblici, imprese, associazioni per mettere in pratica le iniziative di Agenda 21 Locale o progetti coerenti con i suoi obiettivi. controllando l’operato degli enti pubblici e sollecitandoli a introdurre strumenti e pratiche di partecipazione alle decisioni sul governo locale.

perché stimola il confronto, l’approfondimento, magari il conflitto, ma anche la negoziazione, salvaguardando il valore di punti vista e interessi diversi

perché favorisce la corresponsabilità e le alleanze

proponendo progetti e mettendo a disposizione le proprie conoscenze e competenze per nuovi progetti sul territorio facendo volontariato

perché permette di far conoscere i progetti e le iniziative della propria organizzazione, valorizzare le persone coinvolte, informare un pubblico più vasto

perché incoraggia la partecipazione, che è il sale della democrazia

perché conduce a scelte condivise che, per quanto più lunghe e faticose da raggiungere, nel tempo sono maggiormente accettate e portano a risultati più efficaci e gratificanti per tutti.

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WEB Campagna Europea Città Sostenibili www.sustainable-cities.org Commissione Europea – Ambiente http://europa.eu.int/comm/environment/ Agenzia Europea dell’Ambiente www.eea.eu.int International Council for Local Environmental Initiatives www.iclei.org Coordinamento Nazionale Agende 21 Locali www.a21italy.net Ministero dell’Ambiente www.minambiente.it/SVS/agenda21/agenda.htm

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Agenda 21 nel mondo www.earthsummit.org Campagna europea città sostenibili www.sustainable-cities.org Agenda 21 in Emilia Romagna www.regione.emilia-romagna.it/agende21 Coordinamento Agende 21 italiane www.a21Italy.net Commissione ONU per lo Sviluppo Sostenibile (CSD) tutti i documenti fondamentali del percorso dello sviluppo sostenibile www.un.org/esa/sustdev/csd.htm

3) Tutti gli stati utilizzano una quota del proprio PIL per finanziare politiche di benessere e di sviluppo sociale (sanità, istruzione, aiuti allo sviluppo, ecc….). Secondo te, chi investe la quota più elevata del PIL per l’istruzione fra: a. Venezuela b. Italia c. Burkina Faso 4) Gli stati utilizzano parte del PIL anche per sostenere le spese militari. Secondo te, chi investe la quota più elevata del PIL per spese militari fra: a. Venezuela b. Italia c. Burkina Faso

LO SVILUPPO E’ : Un piccolo test ideato per il I° incontro del forum sul rapporto sulla sostenibilità nella Provincia di Bologna …ECONOMIA… 1) In Italia il [Prodotto Interno Lordo] pro capite, se lo misuriamo in dollari, è pari 24.670 (UNDP, 2001). Prova a indovinare il PIL pro capite per ciascuno dei seguenti Paesi. < 1.000 $ 1.000 -3.000 $ 3.000 - 6.000 $

6.000 - 10.000 $

10.000 - 15.000 $

Sudafrica Cuba Yemen Russia Sri Lanka India

5) Assegna un punteggio da 1 a 8 ai seguenti Paesi, a partire da quello che secondo te ha la percentuale più alta di donne nei parlamenti nazionali (i dati sono riferiti alle più recenti elezioni). Italia: 11,5% elezioni maggio 2001 Svezia

Egitto

Polonia

Cuba

India

Sri Lanka

Tunisia Sudafrica

6) Nella maggior parte dei Paesi la percentuale di donne tra gli insegnanti è molto alta per la scuola primaria e secondaria. Nella carriera universitaria, invece, c’è ancora una prevalenza maschile. In Italia la percentuale di donne tra i docenti universitari è del 39,3% (UNESCO, 2000). Prova a ordinare i seguenti Paesi da 1 a 7 partendo da quello che secondo te ha la più alta percentuale di donne tra i docenti in università o in istituzioni analoghe. Libano

Olanda

Qatar

UK

Slovacchia

Svizzera

Tunisia

…AMBIENTE … …SOCIETÀ … 2) In Italia la speranza di vita alla nascita è di 78,6 anni (UNDP, 2001). Prova a indovinare la speranza di vita per ciascuno dei seguenti Paesi. < 52 anni 52-60 anni

61-65 anni 66-70 anni

Sudafrica Cuba Yemen Russia Sri Lanka India

71-75 anni

> 75 anni

7) L’aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera, legate alle attività umane, è uno dei principali responsabili dell’effetto serra. Si calcola che il raddoppio della concentrazione di CO2 nell’atmosfera potrebbe determinare un incremento della temperatura da 1,5 a 4,5°C. Un italiano in media produce 7.300 kg di CO2 all’anno. Sud

Africa

Cuba

Yemen

Russia

Sri Lanka

India

8) Una famiglia italiana spende in media 450 Œ/anno solo per il consumo di energia elettrica, escluso il riscaldamento. Quanto risparmio energetico puoi avere utilizzando elettrodomestici ad alta efficienza energetica, ad esempio un frigorifero di classe A+?

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39


a. fino a 45 Œ/anno b. fino a 55 Œ/anno c. fino a 65 Œ/anno

2) Speranza di vita alla nascita. < 52 anni 52-60 anni

9) Gli apparecchi sono in stand by quando, pur essendo apparentemente spenti, hanno un led luminoso acceso che segnala che sono pronti ad attivarsi immediatamente, ad esempio, premendo il tasto del telecomando. Secondo te quanto incide lo stand by sui consumi domestici di elettricità? a. 2% b. 5% c. 10% 10) Ogni volta che facciamo il bagno consumiamo almeno 150 litri d’acqua. Facendo una doccia ne consumiamo circa: a. la metà (75 litri) b. un terzo (50 litri) c. un quinto (20 litri)

Sudafrica Cuba Yemen Russia Sri Lanka India

71-75 anni

> 75 anni

76,5 59,4 66,6 72,3 63,3

3) a. Il Venezuela investe il 5,2% del PIL per l’istruzione, contro il 4,9% dell’Italia ed il 3,6 del Burkina Faso. 4) b. La quota di PIL destinata alla spesa militare vede l’Italia in testa con il 2,0%, seguita dal Burkina Faso (1,5%) e dal Venezuela (1,3%). 5) Percentuale di donne nel Parlamento nazionale (Camera)

11) ù Ogni tonnellata di carta riciclata: a. salva 15 alberi b. risparmia 4.900 kwh di energia elettrica c. risparmia 438.200 litri d’acqua d. tutte le risposte precedenti 12) Quanto dura il degrado di un sacchetto di plastica fino alla distruzione completa, in acqua o sottoterra? a. 10 anni b. 100 anni c. 1000 anni

Svezia Egitto Polonia Cuba India Sri Lanka Tunisia Sudafrica

% di donne nel Parlamento nazionale (Camera) 45,3 (sett 2002) 5,7 (nov 2000) 20,2 (sett 2001) 36,0 (gen 2003) 8,8 (sett 1999) 4,4 (dic 2001) 11,5 (ott 1999) 29,8 (sett 1999)

6) Percentuale di donne docenti nelle università o in istituzioni analoghe.

RISPOSTE 1) PIL pro capite. < 1.000 $ 1.000 -3.000 $ 3.000 - 6.000 $

Sudafrica Cuba Yemen Russia Sri Lanka India

61-65 anni 66-70 anni

50,9

6.000 - 10.000 $

10.000 - 15.000 $

11.290 5.259 790 7.100 3.180

Libano Olanda Qatar Regno Unito Slovacchia Svizzera Tunisia

% di donne docenti nella “Tertiary education” 30,1 31,6 33,6 33,9 38,5 26,6 35,2

2.840

40

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SI PUÒ SEMPRE ADERIRE AD AGENDA 21 7) Emissioni pro-capite di gas di serra (kg/anno) Sudafrica Cuba Yemen Russia Sri Lanka India

8.100 2.800 500 10.200 500 900

8) c. L’utilizzo di un frigorifero di classe A+ può portare un risparmio in bolletta da 52 a 66 euro all’anno, con un beneficio ambientale che va da 145 a 185 kg di CO2 evitate all’anno. Il frigo-congelatore assorbe il 25,6% dei consumi di energia elettrica di una famiglia, contro il 19,6 della lavastoviglie, l’11,6% per illuminazione, il 10,2% della lavatrice, il 9,5% per condizionamento, il 6,8% del televisore, il 6,4% del computer.

SCHEDA DI ADESIONE Aderisco formalmente e parteciperò al Forum di Agenda 21 della Provincia di Bologna Aderisco formalmente ma non parteciperò al Forum di Agenda 21 della Provincia di Bologna Aderisco alle attività operative (Incarico a: ) Non aderisco alle attività ma desidero ricevere periodicamente aggiornamenti al sottostante indirizzo di posta elettronica Nome * Cognome* Ente/organizzazione Indirizzo Tel. Fax. E-mail *

11) d. Per produrre una tonnellata di carta da cellulosa vergine occorrono: 15 alberi, 440.000 litri d’acqua, 7.600 kWh di energia elettrica. Per produrre una tonnellata di carta riciclata invece bastano: nessun albero, 1.800 litri d’acqua, 2.700 kWh di energia elettrica.

Quali sono a suo avviso le principali rio provinciale di Bologna? (max. 4 preferenze) Risorse idriche Gestione rifiuti Attività industriali Biodiversità Comunicazione e informazione Educazione - Formazione Accessibilità servizi sociali/culturali Pari opportunità Sicurezza nelle città Occupazione e formazione Consapevolezza e stili di vita Altro:

12) c.

*campi obbligatori

9) c. Gli apparecchi sono in stand by quando, pur essendo apparentemente spenti, hanno un led luminoso acceso che segnala che sono pronti ad attivarsi immediatamente, ad esempio, premendo il tasto del telecomando. È una comodità che però si paga: meglio quindi non approfittarne troppo e spegnere con l’interruttore generale l’apparecchio quando non lo si utilizza per alcune ore. È difficile crederlo, forse, ma lo stand by sempre acceso di un computer con i suoi accessori più un lettore DVD o un videoregistratore è causa di una spesa di 45 e/anno. 10) b. È preferibile la doccia al bagno, che ci permette di risparmiare quasi due terzi dell’acqua utilizzata per il bagno. Si pensi poi che con l’installazione di un frangigetto per la doccia si consumano “solo” 9 litri al minuto.

aree tematiche su cui intervenire nel territo-

Qualità dell’aria Trasporti e viabilità Parchi e Riserve Naturali Agricoltura Pianificazione territorio/Verde pubblico Partecipazione/attori nei processi decisionali Integrazione multietnica Patrimonio storico / Turismo Sanità Tecnologia e innovazione Consumi e efficienza energetica

N.B Desideriamo informarLa che i dati forniti tramite questa scheda saranno trattati tutelando la Sua riservatezza ed i Suoi diritti ai sensi della L.675/96. I dati raccolti non verranno comunicati ad altri soggetti, verranno elaborati a fini statistici e, solo se lo desidera, per informarla di ulteriori iniziative della Provincia di Bologna. PER POSTA: Ufficio Agenda 21 – Provincia di Bologna, Strada Maggiore 80, 40125 Bologna PER FAX: 051 6598550

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BIBLIOGRAFIA

QUADERNI DEL ROSPO PERIODICO DI INFORMAZIONE AMBIENTALE

· Un’ introduzione all’Agenda 21 Locale, Gabriele Bollini, Gianfranco Bologna, Andrea Calori e Michele Merla · Linee guida per le Agende 21 Locali, ANPA, 2000 · Partecipazione/negoziazione/consultazione: alcune considerazioni, alcune idee, alcuni processi istituzionali “partecipati”, Gabriele Bollini · Guida Europea Agenda 21 Locale, ICLEI, Edizione Italiana a cura di Fondazione Lombardia per l’ambiente, 1999 · Gli indicatori ambientali di sostenibilità, Gabriele Bollini · Piano d’Azione di Agenda 21 Provincia di Bologna, a cura di FocusLab, luglio 2001 · Piano Operativo di Agenda 21 Provincia di Bologna: Azioni-Progetto dei gruppi di partnership - 1° dossier, a cura di FocusLab, luglio 2002 · L’impronta ecologica, Mathis Wackernagel, William Rees, Edizioni Ambiente, 1996 (ried. 2001)

N. 13 Agenda 21 - Partiamo dalle parole

Pubblicazione realizzata dal: Servizio Valutazione di Impatto e Sostenibilità Ambientale Coordinamento: Gabriele Bollini, Giovanna Pinca

Illustrazioni Stefania Garuti

Testi: Serena Bonura, Giovanna Pinca, Daniele Tartari, Loredana Pezzuto

Progetto Grafico Mediamorphosis

Stampa: Tipografia Casma – Bologna

Supplemento a “Portici” n° 3/2004 Anno VIII iscrizione Tribunale di Bologna 6695 del 23/7/97 Chiuso in tipografia nel mese di settembre 2004 Questo opuscolo è stato realizzato con carta riciclata

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QUADERNI DEL ROSPO PERIODICO DI INFORMAZIONE AMBIENTALE

Provincia di Bologna - Assessorato Ambiente Servizio Valutazione di Impatto e Sostenibilità Ambientale

Ufficio AGENDA 21 Strada Maggiore 80 - piccionaia 40125 Bologna Tel. 051 659 8480 – Fax 051 659 8485 E-mail: agenda21@nts.provincia.bologna.it Sito Internet: www.provincia.bologna.it/ag21

Provincia di Bologna Assessorato Ambiente

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