Documento politico del 2° Congresso Nazionale del FGC

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Appendice B

Documento politico del 1° Congresso nazionale del FGC che esalta i cosiddetti “ribelli” i cui legami con la Cia sono appurati, e prepara il terreno ad un possibile intervento militare. Negli ultimi mesi un assaggio della nuova fase che si è aperta è stato dato ancora una volta dalla Francia, con un intervento in Mali che ha il compito di normalizzare unʼintera regione in cui gli interessi economici occidentali vengono difesi anche con lʼintervento diretto militare, dando anche un segnale ad altri paesi che si affacciano per interessi nellʼarea, Cina tra tutti. Unʼoperazione neocoloniale promossa dal governo socialista di Hollande, e a cui i partiti della Sinistra Europea hanno dato una risposta flebile, incentrata sulla necessità del ripudio di iniziative unilaterali e invocando lʼintervento dellʼONU. Non serve menzionare in questa sede le avventure dellʼONU negli ultimi anni, dalla fine dellʼUnione Sovietica che imponeva il veto per ogni iniziativa imperialista. Basta ricordare che il diritto internazionale, più che ogni altro ordinamento, si fonda sui rapporti di forza esistenti e lʼONU è lʼorganizzazione che in questi anni ha coperto con una veste di legalità internazionale le peggiori guerre imperialiste. Invocarne lʼintervento appare quanto mai sinistro. In questo quadro emergono situazioni di resistenza allʼimperialismo che come gioventù comunista abbiamo il dovere di sostenere. La resistenza anti-imperialista si pone su un piano differente dalla piena condivisione politica di quanto avviene nei rispettivi paesi, e non sembra inutile ricordare come il quadro dei paesi che sostengono posizioni di natura anti-imperialista sia assai variegato e come tale vada considerato nelle sue differenze. LʼIran ad esempio rappresenta un modello politico certamente non assimilabile neanche lontanamente ai nostri ideali, e tuttavia tra lʼintervento militare programmato da USA, Israele ed Europa e la legittima difesa della sovranità dello stato iraniano e la sua indipendenza dai piani imperialistici che le potenze occidentali hanno in mente, non esiteremo un minuto a schierarci da questʼultima parte. Discorso simile vale per la Siria di Assad, sulla quale si concentra oggi una campagna mediatica che ha tutti i tratti delle campagne preparatorie di missioni militari. Appare molto differente la condizione dell’America Latina, dove la creazione di un vasto campo antimperialista sudamericano, va di pari passo con l’adozione di riforme politiche di stampo socialista nella regione, che generano elementi fortemente progressivi per i popoli sudamericani. Parliamo in particolare di quanto accade nei paesi dell’ALBA, Venezuela in testa. Non è questo il luogo di addentrarsi nelle differenze esistenti all’interno dei paesi dell’ALBA e dei processi in atto, che in alcuni casi presentano determinati limiti. Quel

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