Sussidio Preparatorio

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale

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INDICE

Sussidio Preparatorio

Preghiera per la Visita Pastorale

p. 3

Presentazione del testo

p. 5

Celebrazioni Liturgiche

p. 9

− Celebrazione comunitaria della penitenza in preparazione alla Visita Pastorale

p. 11

− Liturgia della Parola in preparazione alla Visita Pastorale

− Possibile schema per un tempo di Adorazione Schede per la riflessione sui documenti Sinodali

p. 19 p. 27 p. 29

− Spunti dal Documento Sinodale in preparazione alla Visita Pastorale

p. 31

− Una rinnovata pastorale per la nuova evangelizzazione

p. 33

− Fede annunciata

p. 37

− Fede celebrata

p. 45

− Fede testimoniata

p. 51

− Conclusioni

p. 59

Presentazione del Logo

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale PREGHIERA PER LA VISITA PASTORALE Padre celeste, sorgente inesauribile di salvezza, che, nel Figlio tuo Gesù Cristo, ci hai donato la grazia di una vita nuova, invia lo Spirito Santo a vivificare con la fede, la speranza, la carità la Visita Pastorale alla Chiesa di Trieste. Padre celeste, fonte di misericordia, fa’ che la Visita Pastorale accresca nella nostra Chiesa diocesana la volontà di testimoniare il Vangelo di Gesù; sostieni con la grazia del tuo amore il Vescovo, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose e tutti i fedeli laici. Padre celeste, che ti prendi cura delle nostre anime, fa’ che la Visita Pastorale ci aiuti ad essere capaci di una fede solida a imitazione dei nostri Santi patroni; fa’ che ci renda pieni di amore per la Chiesa tergestina, coraggiosi nella difesa della vita e della famiglia, pronti a servire i fratelli e le sorelle in povertà. Padre celeste, che consoli i nostri cuori, fa’ che la VisitaPpastorale, sia protetta dal manto della Madonna, Madre di Dio e Madre della Chiesa, che accolse con un “SÌ” la visita dell’Angelo e corse premurosa a visitare la cugina Elisabetta: sia Lei la stella che illumina i passi presenti e futuri del tuo popolo a Trieste. + Giampaolo Crepaldi

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale PRESENTAZIONE DEL TESTO Carissimi fratelli e sorelle nel Signore, sono lieto di affidarvi il presente testo con la speranza che esso sia di valido aiuto per preparare e vivere bene lo straordinario evento da cui tutti attendiamo una grande ricchezza di doni dal Padre a vantaggio dell’amata nostra Chiesa particolare. Il presente testo contiene, anzitutto, la preghiera per la Visita Pastorale. L’ho voluta comporre affinché ciascuno di noi, personalmente e comunitariamente, possa invocare dal Padre la luce dello Spirito Santo e la protezione della Vergine Madre. Auspico che il testo della preghiera diventi familiare a livello comunitario e personale anche perché ricorda il significato dell’evento e, di conseguenza, nella misura in cui lo useremo spesso, favorirà il nostro coinvolgimento nella Visita di modo che essa costituisca davvero un dono speciale del Padre per la nostra Chiesa tergestina. Il testo continua con una sezione Liturgica, predisposta dall’Ufficio Liturgico Diocesano, che contiene alcuni schemi di preghiera da poter utilizzare in preparazione alla mia Visita o durante la Visita stessa. Sono stati preparati gli schemi per una Liturgia Penitenziale, per una Liturgia della Parola e per un’Adorazione Eucaristica. Tali momenti, assieme alla preghiera quotidiana, sono il fondamento per una buona riuscita della Visita che, come ho già avuto modo di specificare nel messaggio dell’Avvento, sarà “per le comunità e le istituzioni che la ricevono, un evento di

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grazia che riflette in qualche misura quella specialissima visita con la quale il “supremo pastore” (1Pt 5,4) e guardiano delle nostre anime (cf. 1Pt 2,25), Gesù Cristo, ha visitato e redento il suo popolo (cf. Lc 1,68)” (Direttorio per i Vescovi Apostolorum Successores, 2004, n. 221).

qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati, o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune voi ed io” (Rm 1,11).

Il presente sussidio contiene poi una sezione dedicata al Documento post sinodale. Si tratta della raccolta di alcune schede operative approntate dalla Segreteria generale del Sinodo, per aiutare i vari organismi parrocchiali (Consigli Parrocchiali, Collegio dei Catechisti, Caritas e Conferenze di S. Vincenzo, ecc…) a riflettere e confrontarsi sui quanto stabilito dal Sinodo Diocesano. Come ho già avuto modo di specificare nel documento “” al n° 6 “La Visita pastorale avrà un sostanziale collegamento con il V Sinodo diocesano, il Sinodo della fede. Tale collegamento consentirà prima di tutto di verificare se e come le deliberazioni sinodali sono state recepite dalle nostre comunità parrocchiali e, in secondo luogo, di individuare le modalità e le forme più adeguate per poterle concretamente realizzare. Il collegamento con i temi e le decisioni sinodali sarà particolarmente utile a dare alla nostra Chiesa un profilo più unitario, superando individualismi dottrinali e pastorali che provocano colpevoli e scandalose disarmonie.”.

Augurando a tutti voi un buon cammino di preparazione alla Visita Pastorale invoco su ciascuno di voi, ed in particolare a quanti stanno vivendo momenti di sofferenza e di fatica, la benedizione del Signore!

+ Giampaolo Crepaldi Trieste, 2 febbraio 2017 Festa della Presentazione del Signore

Dobbiamo preparare la Visita Pastorale con questo spirito affinché possa essere realmente un momento di grazia per tutte le nostre comunità. Portando nel cuore le parole della Lettera agli Ebrei che fungeranno da filo conduttore per tutta la Visita, “manteniamo ferma la professione della Fede” (Eb 4,14), faccio mie le parole di S. Paolo: “Desidero ardentemente vedervi per comunicarvi 6

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Celebrazioni Liturgiche

A cura dell’Ufficio Liturgico Diocesano

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale CELEBRAZIONE COMUNITARIA DELLA PENITENZA IN PREPARAZIONE ALLA VISITA PASTORALE

Canto d’inizio C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen. Saluto del Celebrante: C La grazia, la misericordia e la pace di Dio nostro Padre e di Gesù Cristo nostro Salvatore, nello Spirito Santo, siano con tutti voi. T Amen. C Fratelli carissimi, con la visita del Vescovo a questa nostra comunità parrocchiale, è il Signore stesso che viene fra noi. Per poterlo accogliere meno indegnamente e con maggior frutto, ci siamo raccolti oggi per aprirci all’amore e alla misericordia di Dio. Questa celebrazione ci offrirà l’opportunità di metterci davanti a Dio nostro Padre con tutta la nostra povertà, i nostri peccati, le nostre miserie e sperimentare tutta la Sua potenza rigenerante operata attraverso il Suo Figlio Gesù, morto e risorto, e offerta a noi attraverso la Chiesa per opera dello Spirito Santo. Con tutta umiltà lasciamoci rinnovare. (breve pausa di silenzio) 10

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale C Manda su di noi, Signore, il tuo Spirito Santo, che purifichi con la penitenza i nostri cuori e ci trasformi in sacrificio a te gradito; nella gioia di una vita nuova loderemo sempre il tuo nome santo e misericordioso. T Amen.

Diocesi di Trieste - Visita Pastorale CANTO AL VANGELO: Alleluia, alleluia, alleluia. (in Quaresima:) Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio! Chi rimane in me, e io in lui, - dice il Signore – porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

(tutti siedono e viene proclamata la prima Lettura:) Alleluia, alleluia, alleluia. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (12,3-13) Carissimi, per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità. Parola di Dio.

(in Quaresima :) Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca: poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». Parola del Signore. T Lode a te, o Cristo.

T Rendiamo grazie a Dio. 12

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OMELIA (oppure si può leggere il seguente brano:)

(Chi può si inginocchia e tutti dicono:)

Dalla «Lettera a Policarpo» di sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

Fratello, fuggi le male arti e parla in pubblico contro di esse. Raccomanda alle mie sorelle di amare il Signore e di essere contente dei loro mariti nelle cose materiali e spirituali. Ugualmente esorta nel nome di Gesù Cristo i miei fratelli ad «amare le proprie mogli come il Signore la Chiesa» (Ef 5,25). Se qualcuno è in grado di vivere in perfetta castità ad onore della carne del Signore, vi rimanga in umiltà. Se se ne vanta, è perduto. Se poi volesse ritenersi superiore al vescovo, è già perduto. Conviene che gli uomini e le donne, che si sposano, contraggano la loro unione con l’approvazione del vescovo, perché il loro matrimonio sia secondo il Signore e non secondo la concupiscenza. Tutto si faccia ad onore di Dio. Abbiate riguardo per il vescovo e Dio avrà riguardo per voi. Io offro la mia vita per coloro che sono sottomessi al vescovo, ai presbiteri, ai diaconi. Possa io aver parte con essi in Dio! Faticate gli uni insieme con gli altri, insieme combattete, correte insieme, soffrite insieme, insieme riposate e insieme alzatevi, come amministratori, assistenti e servitori di Dio. Cercate di piacere a colui per il quale militate e dal quale ricevete lo stipendio; e non ci sia tra di voi nessun disertore. Il vostro battesimo sia come uno scudo, la fede sia il vostro elmo, la carità la lancia, la pazienza l’armatura completa. Vostro deposito siano le opere buone, poiché possiate ricevere a suo tempo il compenso a cui avete diritto. Siate pazienti gli uni con gli altri nella dolcezza, come Dio lo è con voi. (Tutti si alzano e il Celebrante dice:) Fratelli e sorelle, confessate i vostri peccati e pregate gli uni per gli altri, per ottenere il perdono e la salvezza. 14

(Celebrante:) Riuniti in assemblea penitenziale, invochiamo con fiducia Dio fonte di ogni misericordia, perché purifichi i nostri cuori, guarisca le nostre ferite e ci liberi da ogni colpa: ripetiamo dicendo: Ascoltaci, o Signore. T Ascoltaci, o Signore. Perché Dio nostro Padre, mediante la remissione dei peccati, ci restituisca alla perfetta comunione con la Chiesa, che abbiamo infranto con le nostre colpe, preghiamo. Perché i figli che si sono allontanati dalla santa Chiesa ritornino in comunione di fede e di amore con i loro fratelli, preghiamo. Perché nei nostri cuori feriti dal peccato si ravvivi la grazia del Battesimo, preghiamo. 15


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Perché il Signore ci dia la grazia di una vera penitenza per ottenere il condono di tutti i nostri debiti, preghiamo.

(Terminate le confessioni, è bene che colui che presiede innalzi, a nome dell’assemblea una preghiera di ringraziamento. Qui se ne propone una tra le tante previste al numero 57 del “Rito della Penitenza”).

C E ora, con le parole di Cristo nostro Signore, rivolgiamoci a Dio nostro Padre, perché rimetta i nostri peccati e ci liberi da ogni male:

Dio onnipotente e misericordioso, che in modo mirabile hai creato l’uomo e in modo più mirabile l’hai redento, tu non abbandoni il peccatore, ma lo cerchi con amore di Padre. Nella passione del tuo Figlio hai vinto il peccato e la morte e nella sua risurrezione ci hai ridato la vita e la gioia. Tu hai effuso nei nostri cuore lo Spirito Santo, per farci tuoi figli ed eredi; tu sempre ci rinnovi con i sacramenti di salvezza, perché, liberati dalla schiavitù del peccato, siamo trasformati di giorno in giorno nell’immagine del tuo diletto Figlio. Noi ti lodiamo e ti benediciamo, Signore, in comunione con tutta la Chiesa, per queste meraviglie della tua misericordia, e con la parola, il cuore e le opere innalziamo a te un canto nuovo. A te gloria, o Padre, per Cristo, nello Spirito Santo, ora e nei secoli eterni.

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. C Guarda con bontà, o Signore, i tuoi figli, che si riconoscono peccatori e fa’ che liberati da ogni colpa per il ministero della tua Chiesa, rendano grazie al tuo amore misericordioso. Per Cristo nostro Signore. T Amen. (È bene invitare i fedeli, una volta accostatisi alla confessione, a non andare via ma ad aspettare la conclusione della celebrazione. Mentre i vari fedeli si accostano alla confessione individuale, si può eseguire qualche canto adatto, proclamare qualche salmo, oltre che lasciare spazio al sacro silenzio)

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R Amen. (Si può eseguire un canto di ringraziamento)

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale RITO DI CONCLUSIONE C Il Signore sia con voi.

Diocesi di Trieste - Visita Pastorale LITURGIA DELLA PAROLA IN PREPARAZIONE ALLA VISITA PASTORALE

T E con il tuo spirito. C Il Signore guidi i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza di Cristo.

Si offre questa celebrazione della Parola come schema; ogni pastore ne farà l’uso che crederà migliore per i suoi fedeli. Si può eseguire un canto, tipo “Chiesa di Dio…”.

T Amen. C Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. C Possiate sempre camminare nella vita nuova e piacere in tutto al Signore.

T Amen.

C E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

C Fratelli, eletti secondo la prescienza di Dio Padre mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue, grazia e pace in abbondanza a tutti voi.

T Amen.

T E con il tuo spirito.

C Il Signore vi ha perdonato. Andate in pace.

Colui che presiede, o un fedele, può fare una breve monizione in cui viene spiegato il perché di questa celebrazione.

T Amen.

T Rendiamo grazie a Dio. L’Assemblea può sciogliersi al suono dell’organo.

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C Preghiamo. Su di noi, che ci stiamo preparando alla visita pastorale del nostro Vescovo, manda, o Padre, lo Spirito di intelletto, di verità e di pace perché, con docilità, umiltà e amore, ci disponiamo a conoscere ciò che ti è gradito, per attuarlo nell’unità e concordia. Per Cristo nostro Signore. 19


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Dal libro dei Numeri (11,16-17.24-25)

Dalla prima lettera di san Pietro Apostolo (5,1-6)

[In quei giorni] il Signore disse a Mosè: «Radunami settanta uomini tra gli anziani d’Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi, conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te. Io scenderò e lì parlerò con te; toglierò dello spirito che è su di te e lo porrò su di loro, e porteranno insieme a te il carico del popolo e tu non lo porterai da solo». Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li fece stare intorno alla tenda. Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. Parola di Dio.

Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce. Anche voi giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversano su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Parola di Dio.

T Rendiamo grazie a Dio.

T Rendiamo grazie a Dio. Salmo responsoriale (o altro conto adatto): Acclamazione al Vangelo Salmo 100[99] Rit. Acclamate il Signore, voi tutti della terra. Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. Rit. Riconoscete che solo il Signore è Dio: egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. Rit. Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo Nome. Rit.

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Fuori dal Tempo di Quaresima: Alleluia, alleluia, alleluia. In Quaresima: Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria. Andate in tutto il mondo, e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Alleluia, alleluia, alleluia. oppure: Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria.

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale + Dal

Vangelo secondo Marco (16,14-20)

[In quel tempo Gesù] apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Parola del Signore. R Lode a te, o Cristo. OMELIA oppure si può leggere il seguente brano: Dalla lettera di sant’Ignazio agli Efesini (2,2.5,2) [Carissimi] è vostro dovere rendere gloria in tutto a Gesù Cristo, che vi ha glorificati; così uniti in un’unica obbedienza, sottomessi al vescovo e al collegio dei presbiteri, conseguirete una perfetta santità. Non vi do ordini, come se fossi un personaggio importante. Sono incatenato per il suo nome, ma non sono ancora perfetto in Gesù Cristo. Appena ora incomincio ad essere un suo discepolo e parlo a voi come a miei condiscepoli. Avevo proprio bisogno di essere preparato alla lotta da voi, dalla vostra fede, dalle vostre esortazioni, dalla vostra pazienza e mansuetudine. Ma, poiché la carità non mi permette di tacere con voi, vi ho prevenuti esortandovi a camminare insieme secondo la 22

Diocesi di Trieste - Visita Pastorale volontà di Dio. Gesù Cristo, nostra vita inseparabile,, opera secondo la volontà del Padre, come i vescovi, costituiti in tutti i luoghi, sino ai confini della terra, agiscono secondo la volontà di Gesù Cristo. Perciò procurate di operare in perfetta armonia con il volere del vostro vescovo, come già fate. Infatti il vostro venerabile collegio dei presbiteri, degno di Dio, è così armonicamente unito al vescovo, come le corde alla cetra. In tal modo nell’accordo dei vostri sentimenti e nella perfetta armonia del vostro amore fraterno, s’innalzerà un concerto di lode a Gesù Cristo. Ciascuno di voi si studi di far coro. Nell’armonia della concordia e all’unisono con il tono di Dio per mezzo di Gesù Cristo, ad una voce inneggiate al Padre, ed egli vi ascolterà e vi riconoscerà, dalle vostre buone opere, membra del Figlio suo. Rimanete in un’unità irreprensibile, per essere sempre partecipi di Dio. Se io in poco tempo ho contratto con il vostro vescovo una così intima familiarità, che non è umana, ma spirituale, quanto più dovrò stimare felici voi che siete a lui strettamente congiunti come la Chiesa a Gesù Cristo e come Gesù Cristo al Padre nell’armonia di una totale unità. Nessuno s’inganni: chi non è all’interno del santuario, resta privo del pane di Dio. E se la preghiera fatta da due persone insieme ha tanta efficacia, quanto più non ne avrà quella del vescovo e di tutta la Chiesa? PREGHIERA DEI FEDELI C Fratelli e sorelle, il Signore è il Buon Pastore che conosce, guida e protegge il suo gregge; rivolgiamo a Dio Padre la nostra preghiera perché ci conceda di accogliere con spirito di fede e disponibilità di cuore il dono della visita pastorale del nostro Vescovo. 23


Diocesi di Trieste - Visita Pastorale Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore. Perché la Chiesa diocesana di Trieste sappia rinnovarsi interiormente per ascoltare ciò che lo Spirito le chiede e testimoni, con rinnovato slancio, la bontà e la bellezza della parola del Vangelo. Preghiamo. Per il nostro Vescovo Giampaolo, per tutti i presbiteri, i diaconi e i suoi collaboratori nel ministero: affinché, sostenuti dalla forza dello Spirito, edifichino in mezzo a noi la Chiesa di Cristo. Preghiamo. Per la nostra comunità parrocchiale: perché, in occasione della visita pastorale, rinnovi costantemente la disponibilità ad ascoltare la voce di Cristo, rendendosi attenta alla Parola di Dio, docile all’insegnamento dei pastori, così da crescere in vera fraternità e comunione. Preghiamo. Per quanti sono scoraggiati e afflitti, per le famiglie in difficoltà, i disoccupati e coloro che hanno perso la speranza: perché le nostre comunità siano per tutti una casa accogliente, un luogo di fraternità e compassione dove gustare la gioia della fraternità e la consolazione dello spirito. Preghiamo. C O Padre, che in Cristo tuo Figlio ci hai offerto il modello del vero Pastore che dà la vita per il suo gregge, assisti il nostro Vescovo nel suo ministero episcopale e fa’ che la nostra Chiesa diocesana sia attenta alla tua Parola 24

Diocesi di Trieste - Visita Pastorale e cresca, per mezzo del tuo Spirito, in vera comunione e generoso servizio ai fratelli, per diventare autentica immagine del tuo amore e camminare lieta nella via della verità e della pace. Te lo chiediamo con la preghiera che il tuo Figlio Gesù ci ha lasciato e che osiamo rivolgerti dicendo: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. T Amen. C Il Signore sia con voi. T E con il tuo spirito. C Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo. T Amen. C La gioia del Signore sia la vostra forza. Andate in pace. T Rendiamo grazie a Dio.

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale POSSIBILE SCHEMA PER UN TEMPO DI ADORAZIONE Mentre viene esposto il Santissimo si esegue un canto eucaristico adatto. Se l’esposizione viene fatta usando l’ostensorio si faccia uso dell’incenso. Durante il tempo a seguire, si possono alternare momenti di silenzio, una lettura biblica (si possono usare i passi riportati sia per la Celebrazione comunitaria della Penitenza come per la Celebrazione della Parola), un canto, una lettura dei Padri… Può essere fatta anche qualche breve e puntuale monizione. Si conclude con il Tantum ergo (Adoriamo il Sacramento), l’Orazione, la Benedizione con il Santissimo, la preghiera litanica “Dio sia benedetto…”, un canto finale. È bene ricordare che all’adorazione eucaristica, per almeno mezz’ora, è annessa l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni: oltre all’adorazione eucaristica, confessione sacramentale nell’arco di otto giorni prima o dopo, comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice (da farsi nel giorno dell’adorazione).

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Schede per la riflessione sul documento Sinodale

A cura della Segreteria generale del Sinodo

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SPUNTI DAL DOCUMENTO SINODALE IN PREPARAZIONE ALLA VISITA PASTORALE

Attenzione generale Il presente documento non esaurisce una lettura attenta e ragionata di tutti i documenti sinodali, né di tutti gli spunti che essi contengono. Sono stati, infatti, scelte solo le indicazioni che il Sinodo affida alle comunità parrocchiali, toccando solo marginalmente quelle offerte alle altre innumerevoli realtà presenti in Diocesi. Si è seguito un ordine cronologico dei documenti (suddividendo il materiale nei tre assi fondanti la nostra assise sinodale – fede annunciata, celebrata e testimoniata). Si è voluto, però, anche interrogare in modo trasversale il testo, al fine di mostrarne il filo conduttore che attraversa tutti gli anni di lavori. La proposta operativa è di organizzare degli incontri (almeno 2-3) di formazione/discussione con il Consiglio Pastorale Parrocchiale e/o la comunità intera, a partire dai documenti della Presidenza del Sinodo riguardanti il tema dell’annuncio della fede, la sua celebrazione nella liturgia e la sua testimonianza primariamente da parte dei fedeli laici.

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Spunti Operativi Si evidenziano le seguenti priorità a partire dal documento sinodale e seguendo le indicazioni del Vescovo nel documento “La Visita Pastorale del Vescovo”. Si invitano i Consigli Pastorali Parrocchiali a riflettere sulle seguenti attenzioni e a individuare le necessarie azioni per incamminarsi sulla via tracciata dal Sinodo. La segreteria del Sinodo rimane a disposizione per chiarimenti ed incontri di presentazione più articolata del presente materiale. d. Lorenzo Magarelli

UNA RINNOVATA PASTORALE PER LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE Introduzione n. 1: «Il Sinodo diocesano, consapevole dell’importanza decisiva che ha un rinnovato annuncio della fede, impegna la Chiesa che è in Trieste a fare proprio il compito della nuova evangelizzazione». La “nuova evangelizzazione” è la scelta che la Chiesa di Trieste fa per far riscoprire ai battezzati la bellezza e la gioia dell’incontro con Gesù Cristo e dell’immersione nell’amore trinitario. A tal riguardo, tutti sono protagonisti, nel rispetto multiculturale e multilingue, nella specificità della nostra realtà diocesana triestina (n. 12-17). n. 18: «Le comunità parrocchiali vengano costantemente invitate ad essere consapevoli del grande dono della fede e della necessità, sia di approfondirla attraverso i vari percorsi di cui è ricca la prassi pastorale, sia di testimoniarla con l’accoglienza e la solidarietà verso coloro che sono alla ricerca di senso o si trovano nell’indigenza morale e materiale». Il Sinodo sceglie la Parrocchia come luogo privilegiato per la nuova evangelizzazione. Ne nasce l’esigenza di ripensarla e riorganizzarla concretamente per questa esigenza apostolica. Anche la presenza di associazioni, gruppi e movimenti va ricondotta a questa scelta sinodale.

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Vedi il n. 21: «I parroci favoriscano la collaborazione nella propria parrocchia con gli istituti di vita consacrata, movimenti, associazioni e nuove realtà ecclesiali che hanno uno specifico carisma da mettere a frutto per l’utilità di tutti nella nuova evangelizzazione».

alla famiglia. Ciò si realizza favorendo la prossimità e la vicinanza a tutti i fedeli, nei momenti gioiosi e tristi della vita, rispettando i tempi di maturazione nella fede, che sono diversi per ciascuno, pronti ad accogliere con amore coloro che, allontanatisi dalla fede, intraprendono un cammino di riavvicinamento a Dio e alla Chiesa».

E, a proposito della presenza dei religiosi, il n. 21 continua: «I religiosi cui è af!idata la cura di alcune parrocchie abbiano a cuore di manifestare nel loro servizio pastorale alla diocesi, il carisma loro proprio che arricchisce il volto della Chiesa, in sintonia con la pastorale diocesana». La scelta della parrocchia è affermata chiaramente al n. 73: «La “scelta della parrocchia” è stata ribadita nel recente documento dei Vescovi “Incontriamo Gesù”. Anche il Santo Padre Francesco ha raccomandato di valorizzare il radicamento in una dimensione comunitaria e territoriale visibile, riconoscibile e aperta (cfr. Evangelii Gaudium 85). La comunità parrocchiale, nella sinfonia delle sue componenti, rimane pertanto il grembo concreto in cui prendono vita i percorsi di iniziazione cristiana, in cui si è accompagnati nel tempo della mistagogia (il periodo successivo alla celebrazione del sacramento, finalizzato alla recezione vitale della grazia sacramentale per renderlo stile operativo di vita nella fede, nella speranza e nella carità) e in cui si continua a crescere attorno alla mensa eucaristica, maturando nella fraternità e nella prassi cristiana». È significativo riportare qui un passaggio del Sinodo che parla della famiglia ma lo fa in riferimento alla parrocchia. Si tratta del n. 171: «I parroci, in collaborazione con il Consiglio parrocchiale e con il Collegio dei catechisti, orientino la vita della parrocchia verso uno stile che si ispiri 34

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1. FEDE ANNUNCIATA •

Ascolto della Parola di Dio e formazione della comunità.

n. 3: «Le comunità parrocchiali devono essere luoghi d’incontro con la Parola vivente di Dio (Rivelazione, Tradizione, Magistero e santità)». n. 4a: «Le comunità parrocchiali e i singoli credenti si impegneranno a una lettura e meditazione della Sacra Scrittura secondo i corretti criteri dell’esegesi cattolica ben delineati nella Costituzione conciliare Dei Verbum». Il Sinodo rimette al centro delle comunità parrocchiali la loro vocazioni di luoghi di incontro con la Parola vivente di Dio. Vi è, quindi, la necessità di monitorare il vissuto delle nostre comunità per cogliere quanto effettivamente si fa a tal fine e quanto ancora si potrebbe fare. n. 4b: «Si promuoveranno momenti di ascolto comunitario e orante della Parola di Dio». In modo particolare, per un ascolto orante di quanto lo Spirito del Signore dice a tutti e a ciascuno. n. 4c: «È necessario, inoltre, che le parrocchie dedichino molta cura alla formazione di base e permanente dei lettori, attraverso opportuni itinerari». Il primo e più importante ascolto della Parola del Signore è la celebrazione liturgica, in particolare l’Eucaristia. 36

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La preparazione e la formazione permanente del lettori risulta una prima e significativa opera verso la conoscenza più profonda della Sacra Scrittura.

Da più parti è chiesto di ripensare a questo modo di vivere la sinodalità nelle nostre comunità cristiane.

n. 6: Proclamazione della Parola di Dio anche nella celebrazione individuale della Riconciliazione. La novità più rilevante nella riforma liturgica conciliare sul quarto sacramento è l’introduzione della proclamazione della Parola di Dio anche nella celebrazione individuale del sacramento. Questa proclamazione è affidata al sacerdote confessore. Il Sinodo ritiene di riprendere in mano questa importante indicazione in questo punto dei suoi documenti per ribadire non solo la logica che ogni sacramento deve avere la proclamazione della Parola di Dio, anche per una finalità pedagogica: è la Parola di Dio che illumina anche il discernimento della coscienza del fedele. •

Consiglio Pastorale: Animazione della comunità parrocchiale, Luogo di corresponsabilità con il parroco

È reso obbligatorio in ogni parrocchia (n. 37), ma afferma anche la necessità di rinnovarlo nel metodo e nello stile. È una affermazione centrale: si chiede che si ripensi radicalmente a questa forma di comunione. Se è vero che agli inizi il Consiglio si configurò quasi come il parlamento della parrocchia, luogo decisionale e di forte impatto laicale, nei decenni successivi – per varie ragioni – il Consiglio è diventato una forma più “burocratica” di decisioni logistiche. 38

n. 37: «Il Sinodo, prendendo coscienza dell’urgenza della nuova evangelizzazione, afferma che tale impegno non può prescindere dal rinnovamento in metodo e stile degli organismi di comunione e specialmente del Consiglio pastorale parrocchiale, obbligatorio in ogni parrocchia. Il Sinodo ritiene che sia necessario aprire una riflessione sullo spirito e sui modi di operare dei Consigli pastorali parrocchiali come di quello diocesano». •

Catechesi

Le comunità parrocchiali sono i luoghi ordinari dove si nasce e cresce nella fede. Le Parrocchie sono “grembo materno” che custodisce, protegge e dà vita spirituale a ogni membro (n. 41-42). Tutto il documento sinodale è pieno di indicazioni sulla Catechesi, «via sicura per una vera conversione e per un nuovo stile di vita sempre più conforme al Vangelo». Questa indicazione, contenuta nel n. 41, ci ricorda che la Catechesi non è solo trasmissione di contenuti (che ci devono essere), ma è una azione finalizzata alla trasformazione di vita del credente. È per questo che da più parti si richiede attenzione, al fine di non ridurre la catechesi ad una mera trasmissione di notizie.

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale n. 43. «Le parrocchie abbiano particolare cura nell’adeguare gli spazi e gli strumenti necessari per i vari aspetti della catechesi». Cosa si sta facendo o cosa si è fatto nelle nostre parrocchie a tal riguardo? •

Collegio dei catechisti

Vera grande novità operativa del nostro Sinodo è la costituzione del Collegio dei catechisti. Non si tratta di un nuovo organismo burocratico, finalizzato a riempire le agende dei sacerdoti e degli operatori pastorali. Si tratta di un luogo formativo che in primo luogo dice che la Catechesi è sempre un’azione comunitaria, vissuta collegialmente da tutti i catechisti. Questo nuovo ed importante organismo, poi, vuol far uscire l’azione educativa da forme di individualismo. Costituzione e coordinatore: n. 44-49 n. 44: «I parroci istituiscano il collegio dei catechisti nelle singole parrocchie, quale vero soggetto educativo: la catechesi, infatti, non è mai espressione di una singola persona, ma di tutta la comunità. A tal fine il collegio lavorerà assieme alle altre realtà della parrocchia e parteciperà, tramite il suo coordinatore, al Consiglio pastorale parrocchiale».

Diocesi di Trieste - Visita Pastorale Scelta dei nuovi catechisti: n. 50 e 56 n. 50: «Il catechista parrocchiale è un cristiano, uomo/donna di comunione, pienamente inserito nella comunità cristiana e nel contesto culturale e vitale del mondo d’oggi. È fondamentalmente un testimone di Cristo salvatore. «I catechisti sono chiamati a essere non ripetitori, sia pure competenti, di un messaggio che resta però loro estraneo, ma segni viventi di quanto annunciano. La loro vita deve essere il primo catechismo per gli uomini a cui si rivolgono». Quali sono concretamente i criteri per la scelta dei nuovi catechisti nelle nostre parrocchie? n. 56: «La “chiamata” a essere catechisti si sviluppa nello stretto rapporto tra il parroco, il collegio dei catechisti e la comunità. Il parroco e i presbiteri della parrocchia, ascoltando anche gli altri membri del collegio dei catechisti, attraverso la conoscenza personale e spirituale, individuano i soggetti che meglio esprimono idoneità per questo speci!ico ministero, sempre in docile attenzione allo Spirito Santo che opera nella Chiesa e ”prepara amici di Dio e profeti” (Sap 7,27d), in attento discernimento comunitario. La scelta dei catechisti scaturirà sempre da un discernimento ponderato ed illuminato, al !ine di evitare decisioni dettate dall’urgente necessità di coprire vuoti. In questo senso, l’inserimento del nuovo catechista va pensato e preparato con adeguato anticipo». Formazione dei catechisti: n. 52-55 Sia per i catechisti che per gli altri operatori pastorali (di lingua italiana o slovena), il Sinodo chiede che vi sia una formazione adeguata, la cui preparazione è affidata agli

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale uffici della curia competenti per materia, ma anche all’Istituto Superiore di Scienze Religiose (e alle analoghe strutture simili presenti in territorio sloveno). Un primo dato è che, proprio mentre uscivano i documenti, il nostro Istituto è stato accorpato a quello di Udine. Sarà importante riflettere sui luoghi e le modalità più consone per ripensare alla formazione degli operatori pastorali della Diocesi. Presenza di coppie come catechisti (famiglia come soggetto della pastorale), Il Sinodo chiede che vi siano coppie di sposi nella preparazione al matrimonio, nella preparazione al sacramento del battesimo, ma anche di cresima e comunione. n. 170: «All’interno di ogni parrocchia la famiglia diventi non solo la destinataria ma anche il soggetto della pastorale. Infatti la famiglia è il fulcro sia della società che della Chiesa. Sostenere la famiglia significa sostenere sia le nuove generazioni sia gli anziani. Inoltre, è bene che ci siano coppie di sposi nei gruppi di preparazione ai sacramenti (battesimo, comunione, cresima), affinché diano una testimonianza di coppia cristiana, che spesso è assente nelle famiglie dei comunicandi e dei cresimandi». •

Nuovo annuncio

Occasioni: n. 20: «L’iniziazione cristiana è un momento prezioso per riallacciare i rapporti … anche quando la motivazione sia la mera consuetudine». 42

Diocesi di Trieste - Visita Pastorale Come si colgono nella parrocchia queste occasioni? Metodologie: n. 23: «La Chiesa che è in Trieste si impegni ad individuare metodologie e strumenti per comunicare in modo nuovo ed efficace il Vangelo». Nella sua parrocchia cosa si sta facendo a tal riguardo? Quali suggerimenti propone e quali ambiti di azione suggerisce di percorrere? n. 24: «Il Sinodo sollecita i parroci ad offrire alle proprie comunità, soprattutto nei tempi forti, occasioni di riflessione, di preghiera e di catechesi». Quali sono concretamente questi momenti e quali appuntamenti si potrebbero organizzare, al fine di raggiungere anche i più lontani e tiepidi? n. 25: «Il Sinodo chiede che si promuovano incontri di catechesi e di formazione anche in piccoli gruppi, negli ambienti parrocchiali, nelle case e nei centri di ascolto, ma senza mai perdere di vista il senso di appartenenza all’unica comunità cristiana». Come si organizza la catechesi per gli adulti nella comunità? n. 39: «Là dove l’organizzazione delle attività pastorali è resa difficoltosa dalla poca partecipazione, si propongano iniziative pastorali interparrocchiali (formative, educative, pastorali, liturgiche, ecc.), evitando le ripetizioni e la dispersione delle proposte». È il caso della sua parrocchia? 43


Diocesi di Trieste - Visita Pastorale In caso affermativo, cosa e con quale comunità parrocchiale lavora in sinergia?

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2. FEDE CELEBRATA

Attenzioni: n. 22: «Il Sinodo auspica una piena collaborazione tra associazioni, movimenti e nuove realtà ecclesiali, libera da particolarismi e autodifese, per agire in modo integrato nell’unico fine della trasmissione del Vangelo, nell’unità tra di loro e con la Chiesa locale». Quali associazioni e movimenti sono presenti nella sua parrocchia? Quale rapporto vi è tra di loro e con la comunità tutta? Quali le difficoltà concrete nell’interazione dell’associazione e movimento con lei e con la parrocchia? •

Stile delle comunità parrocchiali: attenzione alle famiglie, incontri per anziani, momenti di aggregazione, visita alle famiglie e agli ammalati

Anche questo è un tema trasversale a tutto il nostro Sinodo. L’assunzione di uno stile nuovo (che può non per forza voler dire diverso in tutto e per tutto, ma almeno rinnovato nell’impegno di servire il Vangelo in un mondo che è cambiato) è una esigenza imprescindibile. Alcune indicazioni potrebbero addirittura sembrare parte di un passato lontano (si pensi, ad esempio, alla visita alle famiglie). E invece proprio queste forme che la tradizione ci consegna possono essere oggi il motore per l’avvicinamento alle tante persone lontane dalla Chiesa. 44

Stile liturgico: presenza dei lettori, attenzione alla musica sacra, partecipazione attiva dei fedeli, cura dell’omelia, formazione dei vari ministri

Il Sinodo chiede che si predisponga un Direttorio liturgico sacramentale. La finalità di questo documento è ridare consapevolezza all’agire liturgico. Infatti, la liturgia non è marginale e accessoria nell’agire della Chiesa, tanto meno di una comunità che fa sue le esigenze della nuova evangelizzazione. Anche l’appello alla cura per la musica e il canto nella liturgia non sono finalizzate ad una forma di neo-estetismo, bensì per ridare cittadinanza alla via pulchritudinis nel nostro agire ecclesiale •

Gruppo di animazione liturgica

Il Sinodo chiede che si costituisca il gruppo liturgico, al fine di preparare e vivere al meglio le celebrazioni. n. 29: «In tutte le parrocchie si costituisca un gruppo liturgico che, sotto la guida del parroco, curi e prepari al meglio le celebrazioni liturgiche, avendo particolare cura che nei cammini catechistici vi sia una iniziazione alla liturgia». Catechesi liturgica, presenza e formazione dei Ministeri straordinari, valorizzazione dell’arte sacra. 45


Diocesi di Trieste - Visita Pastorale n. 72: «Il Direttorio si faccia portavoce della necessità che in Diocesi si offrano degli incontri, semplici e pratici per i vari ministeri e servizi di lettore, accolito, commentatore, ministro straordinario della Santa Comunione, guida dell’assemblea, ministrante e altri ritenuti necessari». •

Ministerialità laicale e accesso dei laici al ministero di accolito e lettore

n. 159: «Una decisa valorizzazione dei ministeri laicali in ambito liturgico è parte integrante della recezione del dettato conciliare sulla riforma liturgica. A tal fine si curi la formazione a questi ministeri: la Chiesa tutta ne uscirà più ricca e ancor più capace di rispondere alla sua vocazione di popolo di Dio, corpo di Cristo, tempio dello Spirito Santo. È dunque importante l’organizzazione di un itinerario formativo per coloro che sono chiamati a esercitare il servizio di Ministro straordinario della Comunione. È opportuno che la partecipazione a tale corso sia vincolante per l’esercizio di questo ministero. Riguardo ai ministeri istituiti (accolitato e lettorato) si rende ormai urgente un percorso formativo che permetta ai laici di accedervi». •

Laici e preghiera della Liturgia delle Ore

n. 5: «Il Sinodo invita le comunità parrocchiali a introdurre l’uso di celebrare quotidianamente la Liturgia delle ore in

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale modo comunitario, con particolare attenzione alla preghiera delle Lodi e dei Vespri». Già il documento diocesano sulla “Liturgia delle Ore” ci ha invitati a prendere in seria considerazione il mandato conciliare della consegna di questa grande e bella preghiera liturgica a tutto il popolo di Dio. Una riflessione a tal riguardo è quanto mai utile nelle nostre parrocchie. •

Iniziazione cristiana degli adulti: n. 78-81.

Iniziazione cristiana di bambini e ragazzi: n. 82-93. Attenzione ad evitare lo stile “scolastico”. Creare collegamenti con le associazioni educative e coinvolgere, per quanto possibile, le famiglie. Alcuni spunti dal Sinodo: n. 84: «Uno dei principali ostacoli a tale maturazione – nei ragazzi, ma soprattutto nelle famiglie – risiede nella assimilazione dei percorsi catechistici all’esperienza scolastica. Infatti quest’ultima è per sua natura caratterizzata da momenti terminali (esami, feste di saluto, ecc.) dopo i quali la vita subisce sempre una riformulazione, un cambio di ambienti e di relazioni; l’assimilazione conduce a vedere anche i percorsi catechistici come aventi termine nei sacramenti. È pertanto necessario adottare tutti quegli accorgimenti che consentano di evitare il perpetuarsi di questa assimilazione, in particolare quelli segnalati di seguito». 47


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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale diocesi dove questo sta avvenendo. Si favorirebbe così più facilmente l’ispirazione catecumenale del percorso».

n. 85: «I gruppi di catechismo non coincidano con le classi scolastiche e si valutino attentamente le richieste dei genitori di inserire i propri figli in parrocchie diverse da quella territoriale. Fermo restando che possono esserci validi motivi per la scelta di una parrocchia di elezione, si rammenti che questa soluzione non può rispondere semplicemente al criterio di rimanere legati ai compagni di scuola, seppure questo sia talvolta utile, o alla migliore proposta dell’orario degli incontri». n. 87: «La catechesi, quindi, non esaurisce l’iniziazione cristiana, nella quale vi è anche liturgia, carità e servizio. Le mete dell’iniziazione dei ragazzi, quindi, sono molteplici: favorire un’adesione e una comunione sempre più profonda con Dio in Cristo; partecipare in modo sempre più attivo e responsabile alla liturgia; educare a leggere e a interpretare cristianamente la vita e la storia; acquisire atteggiamenti evangelici di base; iniziare alla vita nella Chiesa; iniziare alla testimonianza e all’animazione cristiana del proprio ambiente; educare alla cattolicità e allo spirito ecumenico. L’Iniziazione va nella direzione di una formazione organica e sistematica della fede, che è più di un insegnamento (anche se non prescinde da esso): è una formazione di base personale, intenzionale, essenziale, centrata sul cuore del cristianesimo (annuncio del Regno e kerygma pasquale)». Sperimentazioni legate alla catechesi n. 89: «Si può studiare anche la possibilità di una sperimentazione in cui Prima Comunione e Cresima siano celebrate assieme, una volta valutate le esperienze delle 48

n. 90: «Il Sinodo, tenuto conto delle sperimentazioni già avvenute nella Diocesi e facendo riferimento a quanto esplicitamente riconosciuto dalla Conferenza Episcopale Italiana, accoglie e incoraggia i percorsi parrocchiali di iniziazione cristiana proposti dall’Azione Cattolica Italiana (attraverso l’ACR). Questi offrono già per loro struttura una attuazione ef!icace delle indicazioni sopra richiamate e, con la continuità della proposta formativa che le caratterizza, favoriscono la prosecuzione del cammino di crescita personale oltre che l’inserimento nella vita della parrocchia». •

Catechesi/Formazione per adulti Quali iniziative o proposte? Quali argomenti (es. Formazione alla Dottrina Sociale della Chiesa -cf punto 3)?

Educazione alla preghiera: n. 130-144. Centralità della Parola di Dio, momenti di Lectio Divina, preghiera della Liturgia delle Ore, attenzione vocazionale…

Presbiteri e comunità parrocchiale Collaborazione con i laici, presenza delle comunità religiose.

Valorizzazione del diaconato permanente: n. 113-129. 49


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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale n. 120: «È doveroso far conoscere in Diocesi l’identità del ministero diaconale ed il suo significato per la Chiesa universale e particolare, sottolineando l’apostolicità di questo grado del sacramento dell’Ordine, che a tutti richiama l’atteggiamento salvifico di Cristo-servo. Mai il ministero diaconale dev’essere presentato come soluzione di ripiego alla mancanza di presbiteri». n. 121: «Sarà cura delle singole parrocchie individuare tempi e modi affinché il diaconato permanente sia presentato ai fedeli; ma, al tempo stesso, si auspica che il Centro diocesano per il diaconato si faccia promotore di iniziative, anche a livello diocesano: una giornata di riflessione e testimonianza sul diaconato; incontri periodici tra i diaconi e quanti, in Diocesi, si sentono chiamati al diaconato».

3. FEDE TESTIMONIATA •

Gruppi giovanili: presenza educante, formazione all’affettività, stile comunicativo

Un’attenzione, il n. 203: «La nostra Chiesa coltivi il desiderio di senso e di conoscenza riposto nel cuore di ogni persona, confrontandosi senza riserve con le domande cruciali dei giovani. Giunga loro l’annuncio di Dio ricco di misericordia, attraverso una parola chiara e comprensibile, che possa essere recepita anche dalla moltitudine delle ragazze e dei ragazzi privi di un’effettiva appartenenza ecclesiale. È necessario adeguare il linguaggio della Chiesa alle esigenze delle nuove generazioni, mediante una comunicazione semplice e diretta, capace di utilizzare in modo efficace anche le nuove tecnologie della comunicazione».

Formazione permanente: n. 7: sulla Parola di Dio n. 19: sulla omelia meditata e attenta a far vivere la celebrazione come vero incontro con il Risorto n. 158: del clero sulle questioni liturgiche più attuali.

Accompagnamento dei fidanzati: presenza e strutturazione di percorsi pastorali (n. 162-168).

n. 161: «La Chiesa di Trieste riconosce l’urgenza di una nuova evangelizzazione rivolta anche alla famiglia. La nuova evangelizzazione necessita di un approccio caratterizzato dalla vicinanza e dall’accompagnamento, annuncia la fede, senza presupporla, e rispetta i tempi di maturazione delle persone coinvolte». n. 166: «Le équipes della preparazione prossima al matrimonio devono essere costituite dal parroco che ne è il responsabile, o da altro sacerdote o dal diacono della parrocchia da lui incaricati, e da almeno una coppia di sposi, scelta dal parroco. La coppia di sposi dell’équipe deve essere

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testimone credibile del matrimonio cattolico, e avere le conoscenze di base per garantire contenuti in linea con il Magistero della Chiesa. Qualora una parrocchia non avesse la possibilità di fornire tale servizio, può collaborare con altre parrocchie limitrofe, afferenti allo stesso decanato».

coinvolgimento delle nostre famiglie. La nostra Chiesa può collaborare a prevenire questa realtà favorendo l’educazione al rispetto e al valore di ogni persona umana. I sacerdoti valutino, caso per caso, l’opportunità di indirizzare le vittime di violenza alle strutture territoriali che operano in questo delicato settore».

n. 168: «È importante che gli sposi siano accompagnati dalla preghiera di una coppia o di più persone, anche vedovi/e nella preparazione al matrimonio e anche dopo la celebrazione. È importante altresì che ne abbiano la consapevolezza e che ricorrano a questa intercessione dei fratelli, magari anche incontrandosi a pregare assieme». •

Gruppi famiglia: incontri, attenzione alle famiglie in difficoltà

Riportiamo alcuni spunti originali. L’attenzione alle famiglie in crisi: n. 175: «È opportuno e necessario sostenere ed incoraggiare la partecipazione delle famiglie separate, dei divorziati, dei divorziati risposati, alla vita parrocchiale, o ad altre realtà ecclesiali e favorire un nuovo approccio di accoglienza, nella carità e nella verità. Inoltre, è opportuno anche creare un cammino di spiritualità specifico a livello diocesano, diversificato per separati e divorziati, coordinato dalla Commissione per la Pastorale della Famiglia». La violenza in famiglia: n. 177: «Il dramma della violenza in famiglia, soprattutto verso le donne e i figli, è una realtà che può coinvolgere anche le famiglie cristiane. È necessario prendere atto di questa piaga della società e cercare di riconoscere l’eventuale 52

Oratori parrocchiali: presenza, figure educative, progetto pastorale – educativo

n. 211: «È opportuno ripensare alla creazione o riorganizzazione degli Oratori, cercando di far sì che diventino sempre più luoghi educativi e cristianamente formativi. In modo concreto si richiede che nel territorio della Diocesi vi siano molteplici Oratori fruibili dai nostri giovani, tenendo anche conto dei carismi presenti in Diocesi. Si dia adeguata attenzione alla formazione di centri giovanili per la comunità di lingua slovena. Gli Oratori vedano la presenza costante di un sacerdote, dei religiosi e di figure adulte adeguatamente formate, tutti capaci di accoglienza e disponibilità al dialogo; che gli orari di apertura tengano conto dei “ritmi” e delle esigenze giovanili della nostra città, restando aperti soprattutto dal venerdì alla domenica e almeno una sera alla settimana; siano presenti dei “Progetti Educativi” periodicamente riscritti (almeno ogni 3 anni) coinvolgendo, per la loro stesura, giovani e famiglie. Si auspica che Oratori e centri giovanili, oltre che luoghi di socializzazione e di aggregazione sportiva, siano anche sollecitatori di interessi non banali in campo culturale e di impegno civile e socio-lavorativo. Si studino opportune modalità di collaborazione e impegno comune con i Ricreatori Comunali, ricca particolarità del nostro territorio». 53


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Vita: denuncia contro le forme di violenza e abuso della vita.

Celebrare la vita n. 181: «Nella diocesi, nei decanati e nelle parrocchie non si perda occasione per celebrare la vita, sia dando speciale risalto alla “Giornata per la Vita”, sia con una liturgia eucaristica che preveda la benedizione delle mamme in attesa di un bimbo: quest’ultima potrebbe avvenire ad esempio nel giorno dell’Annunciazione per manifestare la meraviglia e la bellezza della vita che sboccia nel grembo materno». •

Povertà e vita sociale

Diocesi di Trieste - Visita Pastorale accoglienza e solidarietà. Il Sinodo chiede che gli organi d’informazione si occupino delle vicende, anche di quelle negative, riguardanti gli stranieri, per evidenziare la necessità di risolvere i problemi in vista di una convivenza pacifica e integrata e chiede altresì che le istituzioni locali ricordino l’importanza economica e sociale degli immigrati regolari per proseguire e ampliare le politiche d’integrazione e di welfare. Inoltre chiede che i cattolici s’impegnino, individualmente e come comunità, ad alleviare, sia materialmente, sia culturalmente, le sofferenze di questi fratelli, potenziando, razionalizzando e sostenendo la sussidiarietà del volontariato». Parrocchia e povertà: n. 251-260

Conoscenza del territorio n. 31: «In ogni parrocchia ci si adoperi attivamente per conoscere situazioni di povertà, sofferenza fisica, morale, spirituale, economica e sociale del proprio territorio, facendo sì che in ogni parrocchia sia presente e operante la Caritas parrocchiale». Attenzione ai migranti n. 260: «Tra le persone più fragili, spesso emarginate, delle quali il Vangelo invita a prenderci cura, vi sono anche gli immigrati. Di fronte agli immigrati regolari e alle loro famiglie, colpiti dalla crisi, va riconosciuta la necessità di politiche d’integrazione e di sostentamento. Una particolare attenzione va dedicata anche ai migranti e ai rifugiati, che cercano di fuggire da povertà, da guerre, da persecuzioni religiose. Per queste persone ci devono essere 54

Parrocchia e formazione all’impegno socio-politico: n. 261-275 n. 272: «Negli ultimi decenni si è assistito a un ripiegamento della comunità ecclesiale e del suo educare ad ambiti e tematiche che non contemplano la dimensione sociale, a una formazione disincarnata dalla storia. Il Sinodo chiede che nella catechesi e nella formazione dei cristiani si torni a una rinnovata e particolare attenzione al sociale. Riallenarsi allo stare nel sociale come lievito nella massa è quanto mai urgente, al fine di annunciare il Regno di Dio di cui la Chiesa è sacramento». n. 273: «A tal fine, si abbia cura di formare i formatori, perché tutta l’azione educativa della Chiesa non manchi del realismo tipico del cristiano, chiamato a servire la città dell’uomo. Questa attenzione educativa porterà 55


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gradualmente i cristiani a uscire dai propri gruppi, luoghi chiusi, circoli e a riprendere dimestichezza con quella profanità che non le è estranea, perché abitata dal suo Signore e Maestro che si è fatto storia, si è fatto carne (Gv 1,14)».

con la nostra fede e indicazioni su come, nei vari ambiti della nostra quotidianità, dovremmo vivere e testimoniare il nostro essere cristiani. Il Sinodo promuove la conoscenza e la pratica concreta della Dottrina Sociale della Chiesa, dando rilievo alle linee guida che ne contraddistinguono gli insegnamenti relativi alle importanti problematiche che caratterizzano la vita del cristiano come il lavoro, la povertà, l’ambiente, la famiglia, ecc. È opportuna l’attivazione di corsi di approfondimento aperti ai laici, i quali sarebbero così aiutati a conoscere e comprendere tale Dottrina».

n. 274: «La partecipazione attiva dei cristiani nelle strutture sociali, nell’impegno e nelle scelte di natura politica a tutti i livelli costituiscono, infatti, esigenza non secondaria di una vita informata dal Vangelo; anzi – secondo l’insegnamento del beato Paolo VI e di san Giovanni Paolo II – tali servizi all’uomo costituiscono la più alta forma di carità». n. 275: «Nell’ambito delle iniziative e delle strutture volte a raggiungere questi obiettivi, va valorizzata l’opera delle Commissioni diocesane già impegnate su tali aspetti, nonché l’esperienza appena avviata della Scuola Diocesana di Dottrina Sociale della Chiesa per la formazione all’impegno sociale e politico, intesa anche quale struttura di preparazione dei formatori delle singole parrocchie. Da non dimenticare che la sensibilizzazione e l’approfondimento delle diverse espressioni del bene comune dovranno venire accompagnati da esperienze concrete nell’ambito della comunità parrocchiale, soprattutto grazie a quel volontariato che da sempre feconda la nostra società e la Chiesa di Trieste». Formazione sui temi della Dottrina sociale della Chiesa: n. 236: «Nei cammini formativi, spesso la Dottrina Sociale della Chiesa viene accolta con poco interesse. Al suo interno, invece, possiamo trovare degli spunti importanti e decisivi per la nostra vita cristiana, risposte significative e coerenti 56

Caritas parrocchiale: presenza, collegamenti sul territorio, attenzioni concrete alle povertà diffuse, disagio, perdita del lavoro. Ruolo educativo verso le comunità parrocchiali

n. 31: «In ogni parrocchia ci si adoperi attivamente per conoscere le situazioni di povertà, sofferenza fisica, morale, spirituale, economica e sociale del proprio territorio, facendo sì che in ogni parrocchia sia presente e operante la Caritas parrocchiale che, come espressione della carità di tutta la comunità parrocchiale, agisca concretamente cercando di rispondere alle esigenze non solo di prima necessità dei poveri». n. 32: «Tra Caritas, San Vincenzo e altri gruppi parrocchiali impegnati nel servizio della carità vi sia una vera sinergia di intenti per sovvenire alle necessità delle persone in difficoltà. Ove possibile, si operi in collaborazione con coloro che nella società civile lavorano a favore delle persone e delle situazioni di precarietà». 57


Diocesi di Trieste - Visita Pastorale Nella parrocchia cosa si sta facendo a tal riguardo? Quali suggerimenti propone e quali ambiti di azione suggerisce di percorrere?

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CONCLUSIONI Questo in sintesi il volto della parrocchia emerso dal Sinodo:

Formazione dei laici: presenza e formazione verso le professioni (es. imprenditori, ricercatori, insegnanti, etc.), Catechesi e Dottrina Sociale della Chiesa, testimonianza quotidiana

una parrocchia che si nutra della presenza del Suo Signore incontrato nella Liturgia, animata dal suo Spirito si apre al territorio in cui si trova per incontrare/accogliere le persone che lo abitano.

Attenzione al mondo della scuola: presenza negli organi collegiali, sinergia educativa

una comunità cristiana che sa incontrare i bisogni dell’uomo d’oggi e sa testimoniare in ogni luogo e in modo nuovo il Signore.

Centri culturali: presenza, iniziative, progetto culturale.

una parrocchia che rimette pertanto al centro l’educazione, con il coinvolgimento e l’attenzione verso le famiglie e il mondo giovanile.

Presenza sui Social Media: comunicazione ed incontro, formazione

una parrocchia che riesce a valorizzare corresponsabilmente tutti i suoi fedeli e li forma alla testimonianza credente nel mondo.

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Diocesi di Trieste - Visita Pastorale PRESENTAZIONE DEL LOGO Il Logo della Visita Pastorale è composto da vari elementi:

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Il Rosone della Chiesa Cattedrale. Richiama chiaramente la nostra Diocesi, la chiesa tergestina. Ma è inoltre il rimando alla “Cattedra”, che esprime il ministero di colui che guida l'assemblea e presiede la celebrazione nella persona di Cristo, Capo e Pastore, e nella persona della Chiesa, suo Corpo. Il Colore rosso con cui viene rappresentato indica la presenza dello Spirito Santo che, ispira e guida le azioni del Vescovo per il bene della sua Chiesa. 61


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- Le mani intrecciate. Le mani, di due diversi colori ad indicare la diversità di carismi, rappresentano le varie comunità parrocchiali e le diverse realtà presenti in Diocesi. Sono intrecciate tra di loro, in segno di unità, di fraternità e di reciproco aiuto. 62

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- Il bastone Pastorale. La visita pastorale “è sostanzialmente la presenza del Vescovo presso le comunità cristiane” (n°2 Nota Pastorale “La Visita Pastorale del Vescovo”). A partire da questa spiegazione del nostro vescovo del senso della visita, si è scelto di rappresentare la lettera “P” di “Pastorale”, proprio con il bastone Pastorale del nostro Vescovo. Rappresenta il suo passaggio in mezzo a noi. 63


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“MANTENETE FERMA LA PROFESSIONE DELLA FEDE” - Il motto: Il motto scelto per la Visita Pastorale, “…manteniamo ferma la professione della fede” (Eb 4,14), ci ricorda il senso della presenza del Vescovo in mezzo alle nostre comunità Cristiane: “incrementare la vita cristiana, attraverso l’incoraggiamento per le cose buone e anche la correzione per quelle bisognose di essere rimesse nel binario del bene” (n°2 Nota Pastorale “La Visita Pastorale del Vescovo”). In continuità con il Sinodo Diocesano, una delle finalità della Visita, sarà quella di “la verifica e la ricerca di nuove strade nella prospettiva delineata dal tema della fede” (n° 8 N. P.)

Segreteria Visita Pastorale Curia Vescovile – via Cavana, 16 - 34124 Trieste – 2° piano tel. 040 318 5423 – 349-0691189 e-mail segreteria.visitapastorale@diocesi.trieste.it

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