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Il solo Welfare non è più un'opzione

“IL SOLO WELFARE PUBBLICO

NON È PIU’ UN’OPZIONE”

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A cura di Alexa Vanuzzo e Igor Darin

“F ar fronte agli imprevisti”. Secondo lo studio svolto dal Centro Einaudi, per oltre il 40% degli Italiani sembra essere questo il motivo per cui una persona mediamente risparmia. Ad una prima analisi verrebbe da pensare quindi che l’italiano medio - risparmiatore per tradizione - sia anche molto sensibile in tema di percezione del rischio. Eppure la medesima indagine evidenzia che, nel nostro paese, si tende a sottostimare la maggior parte dei rischi più comuni, dagli infortuni nel tempo libero all’invalidità nella terza e quarta età, sopravvalutando invece le proprie condizioni di salute. Alla luce di ciò, se da un lato si può registrare in questo senso una bassa efficienza in fatto di gestione finanziaria, decisamente più preoccupante è quanto i nuclei famigliari italiani - e gli annessi beni patrimoniali - siano esposti ai rischi più comuni; è sufficiente circoscrivere il campo all’ambito della protezione della famiglia, o meglio ancora della spesa sanitaria e degli infortuni, per capire quanto questo possa essere impattante sul bilancio di una famiglia media. Basti pensare anche solamente alla crescita costante della spesa sanitaria e sociale privata, che nel 2018 ha raggiunto un valore di oltre 143 miliardi di euro - quasi il 15% del reddito netto e il 6,5% del PIL – costringendo un italiano su due, pur rinunciando ad una parte di cure, a pagare di tasca propria. Circa 7 milioni di italiani si sono dovuti indebitare per accedere alle spese mediche, ed una cospicua fetta addirittura per pagarle ha dovuto utilizzare i risparmi di una vita o vendere la propria abitazione. Non di minor rilevanza l’ambito degli infortuni, i cui rischi possono essere anche di grave entità compromettendo magari la capacità di svolgere attività lavorativa. Delle prestazioni erogate dall’INPS a tutela di tali eventi potrebbero usufruirne tutti, e a quanto ammonterebbero? Nel caso di sopravvenuta invalidità permanente ad esempio – capacità lavorativa ridotta a causa di infermità fisica o mentale maggiore o uguale al 66% - per avere diritto alle prestazioni del welfare pubblico è necessario

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