LA MISSION DELL’ISTITUTO
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE PIAN DEL BRUSCOLO
SCUOLE DELL’INFANZIA PRIMARIE E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
“INSEGNARE AD APPRENDERE INSEGNARE AD ESSERE”
ANNO SCOLASTICO 2009 ‐ 2010
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PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
Sede centrale dell’Istituto Comprensivo Statale “Pian del Bruscolo”
L’Istituto Comprensivo Statale “Pian del Bruscolo” è stato istituito con d.G.R. n.77 del 2007 per effetto di un ridimensionamento della rete scolastica, unificando le preesistenti scuole dell’infanzia di Montefabbri, Padiglione e Bottega, quelle primarie di Padiglione e Bottega e la scuola secondaria di primo grado di Pian del Bruscolo. I locali sede dell’Istituto e della scuola secondaria sono di proprietà dell’ “Unione dei Co‐ muni di Pian del Bruscolo”comprendente i comuni di Sant’Angelo in Lizzola, Colbordolo, Tavullia, Montelabbate e Monteciccardo, istituita nel gennaio 2006 che ne curano la manu‐ tenzione e provvedono all’acquisto del materiale di loro competenza. I locali delle altre strutture scolastiche sono di proprietà dei rispettivi comuni. L’istituto comprensivo statale “Pian del Bruscolo” ha un organico di 58 classi per un totale di 1356 alunni, 129 insegnanti, 25 collaboratori scolastici, 8 assistenti amministrativi oltre alle figure uniche quali il Direttore generale Servizi amministrativi e il Dirigente Scolastico: si configura pertanto come la struttura educativa più consistente nel territorio fra Pesaro e Urbino.
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LINEE DI INDIRIZZO PER L’OFFERTA FORMATIVA DELL’ISTITUTO In conformità alle indicazioni presentate nell’art. 3 del Regolamento dell’Autonomia delle Istitu‐ zioni Scolastiche (25.02.1999), il Collegio Docenti elabora il seguente Piano dell’ Offerta Formativa quale “documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale” dell’Istituto per l’anno scolastico 2008‐2009. Tale piano, coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei vari indirizzi di studi determinati a livello nazionale, rappresenta la risposta organica ed intenzionale ai bisogni formativi e alle esigen‐ ze di diritto allo studio dell’utenza scolastica. Le modalità attraverso le quali l’Istituto promuove lo sviluppo delle competenze, nel rispetto della persona e con il fine ultimo della sua valorizzazione, sono affidate all’intera comunità professiona‐ le che qui opera, nella logica della specificità che è propria di ogni ordine di scuola assieme a quel‐ la più ampia offerta dal percorso organizzato in continuità tra i diversi gradi d’istruzione e forma‐ zione scolastica. Pertanto la proposta dell’istituto si caratterizza per il fatto di essere ricca e diversificata, attenta agli interessi, alle potenzialità e coerente con le richieste, la storia e la cultura delle famiglie e del territorio e, al fine di integrare quanto previsto dagli obblighi ministeriali, offre: ‐
Attività per l’accoglienza, la continuità e l’orientamento
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Integrazione scolastica e sociale
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Intercultura (alunni stranieri)
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Corso ad indirizzo musicale (scuola secondaria primo grado)
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Attività per il recupero e il potenziamento
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Intervento della madre lingua inglese (scuola primaria e secondaria)
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Consulenza maieutica per docenti e genitori
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Consulenza psico‐pedagogica (scuola infanzia e primaria)
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Iniziative di solidarietà e percorsi di educazione alla mondialità
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Educazione alla cittadinanza e alla costituzione
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Educazione stradale e corsi per il rilascio del certificato di idoneità alla guida del ciclomoto‐ re
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Attività sportive (nuoto, mini volley, corsa campestre,…)
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Attività finalizzate al piacere della lettura in collaborazione con le biblioteche dell’ “Unione dei Comuni”
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Consiglio Comunale dei ragazzi (scuola primaria e secondaria di primo grado) 5
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Laboratori (latino, musica, informatica, lettura, inglese...)
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Conferenze a tema (alunni scuola secondaria di primo grado, genitori, docenti)
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Corsi di formazione e aggiornamento professionale (docenti e personale Ata)
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LE NOSTRE SCUOLE SCUOLA DELL’INFANZIA DI MONTEFABBRI
La Scuola dell’Infanzia statale di Montefabbri è situata sotto le mura del castello medioevale ed è ubicata nel territorio del comune di Colbordolo. La struttura dell’edificio scolastico risulta nel complesso molto accogliente e al suo interno è possibile allestire spazi ed angoli in cui i bambini si aggregano in laborato‐ ri. Gli spazi a disposizione del plesso sono: un giardino e‐ sterno attrezzato, l’aula delle attività didattiche e di routine, l’aula per la manipolazione e le attività pittoriche e il refettorio adiacente alla cucina uti‐ lizzato anche come sala multimediale (tv, computer, rilegatrice,…). I docenti si occupano di predisporre il contesto, gli strumenti, gli spazi, le occasioni educative per‐ ché il bambino possa “vivere” l’ambiente scuola in modo funzionale all’apprendimento e possa va‐ lorizzare le esperienze fatte nella sua storia personale ed ampliare il campo delle proprie relazioni. Organizzare lo spazio in funzione allo sviluppo multi dimensionale delle varie intelligenze vuol dire prevedere e curare le modalità di incontro del bambino con le cose e con i materiali. Un primo contatto di esperienza e di sviluppo si realizza nell’angolo didattico che deve avere una dimensione prevalentemente ludica. L’angolo è il luogo organizzato intenzionalmente dai docenti allo scopo di sperimentare cose, sus‐ sidi e attrezzi. Non ha una funzione diretta ma indiretta perché agevola il rapporto interattivo del bambino con le cose e dei bambini tra loro. Negli angoli sono collocati materiali diversi per far giocare i bambini aiutando ciascuno ad espri‐ mersi e a crescere nelle dimensioni dell’autonomia, dell’identità e delle competenze. In relazione alle norme sull’organico funzionale si prevede una gestione flessibile delle risorse u‐ mane finalizzate alla attivazione di specifici progetti didattici per una organizzazione articolata dei tempi e delle sezioni. Il tempo scuola è distribuito su 5 giorni dalle 8,00 alle 16,00. DATI RELATIVI ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI MONTEFABBRI n. sezioni 01 n. alunni 27 n. alunni stranieri 03 n. alunni diversamente abili 0 n. docenti 02 n. personale Ata 2 part‐time
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SCUOLA DELL’INFANZIA DI PADIGLIONE
L’edificio scolastico si trova al centro del paese di Padiglione ed ac‐ coglie i bambini che provengono dal paese e dalle frazioni circo‐ stanti come Case Bernardi, Rio Salso e Belvedere Fogliense. E’ una costruzione nuova, inaugurata nell’anno scolastico 2007‐2008, in‐ teramente disposta su un livello. In questa struttura sono situate quattro aule molto ampie, ad ogni aula sono annessi i servizi igieni‐ ci ed una stanza con scaffalature metalliche ed arredi adibita a spogliatoio. Inoltre c’è un salone per le attività motorie, un refetto‐ rio, una cucina, una stanza per riporre materiale didattico ed un’altra con computer. La scuola è circondata da un ampio giardi‐ no, corredato di giochi per l’esterno e di una sabbiera. Le quattro aule (gialla, blu, verde e rossa ) sono allestite con particolare riferimento alle specifiche esigenze formative delle fasce d’età dei bambini. A tal fine in ogni stanza sono stati creati angoli per stimolare interessi ed esperienze mol‐ teplici. Una parte di refettorio, accoglie i bambini della sezione antimeridiana arancione. La scuola è dotata di sussidi didattici quali televisione, videoregistratore, macchina fotografica, radio registratore, fotocopiatrice e computer. Al fine di soddisfare le richieste delle famiglie il tempo scuola è organizzato dalle 7,45 alle 16,00. Con queste ultime il team delle insegnanti condi‐ vide importanti momenti dell’anno scolastico e collabora nella realizzazione di alcuni progetti (Na‐ tale, festa di fine anno, progetto lettura e di ed. ambientale). Contemporaneamente la scuola realizza rapporti con il territorio per un’apertura verso l’esterno che permetta al bambino una pre‐ sa di coscienza diretta della realtà in cui vive. Le insegnanti adottano dei turni di lavoro molto flessibili al fine di garantire maggiore compresen‐ za nei momenti in cui è massima la presenza dei bambini e quando si realizzano le attività specifi‐ che differenziate per età. Nella scuola lavorano inoltre una cuoca e un operatore che l’affianca, due collaboratori scolastici presenti ogni giorno con turni alterni e tre collaboratori scolastici che si alternano nei momenti più salienti della giornata; appartiene inoltre allo staff che opera nella scuola dell’infanzia di Padiglione un’ addetta ad accompagnare i bambini sul pulmino. Le sezioni ospitano bambini di tutte le fasce d’età (3,4,5 anni). I gruppi‐sezione condividono le e‐ sperienze legate alle routines (appello, uso dei servizi igienici, mensa). Gli alunni vengono suddivi‐ si anche in gruppi omogenei per età con i quali vengono realizzate attività specifiche. Inoltre, a se‐ conda del tipo di esperienza da effettuare e del momento della giornata, si possono creare dei sottogruppi o ulteriori gruppi eterogenei (d’intersezione, d’interesse, …). La progettualità si snoda attraverso la programmazione e la specifica pianificazione degli interven‐ ti. L’approccio metodologico privilegia la dimensione affettivo/relazionale e il vissuto del bambino, l’aspetto ludico, l’esplorazione e la ricerca. L’uso dei materiali e degli strumenti presenti nel plesso è finalizzato alla realizzazione delle attività proposte ai bambini: la fruizione dei medesimi potrà essere libera o controllata a seconda dell’attività specifica in atto. DATI RELATIVI ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI PADIGLIONE n. sezioni 05 n. alunni 134 n. alunni per sezione A: 28; B: 28; C: 28; D: 27; E: 24 n. alunni stranieri 25 n. alunni diversamente abili 02 n. docenti 11 n. personale Ata 04 8
SCUOLA DELL’INFANZIA DI BOTTEGA La scuola dell’infanzia “Il Girasole” sita in Bottega di Colbordolo, acco‐ glie bambine e bambini prevalentemente provenienti dai centri abitati di Bottega, Morciola, Cappone e Talacchio, che per la buona offerta la‐ vorativa e la facile reperibilità degli alloggi, possono essere considerati come aree a forte flusso migratorio. Nel bacino d’utenza della scuola si sono insediate, negli ultimi anni, un crescente numero di giovani fami‐ glie provenienti dalle aree urbane limitrofe, dal sud dell’Italia, dai paesi del Mediterraneo, dall’Africa sub Shariana e dall’est europeo, che han‐ no portato cambiamenti nell’assetto socio – culturale del territorio che era prevalentemente di estrazione rurale. L’edificio che ospita la scuola dell’infanzia, collocato in un’area residenziale tranquilla e lontana dal traffico, ha una struttura architettonica molto accogliente e si affaccia su un ampio parco. Consi‐ derato l’aumento demografico negli ultimi anni ha subito delle ristrutturazioni interne ed attual‐ mente prevede cinque aule destinate ai gruppi sezione, un salone – teatro, un piccolo spazio bi‐ blioteca ed uno destinato all’accoglienza. La scuola propone un servizio che va dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 16.00 con la possibilità di usufruire di un pre e un post scuola, solo per gli aventi diritto. Le bambine ed i bambini nell’arco della giornata scolastica sono suddivisi in gruppi di apprendi‐ mento eterogenei per età e la modulazione dell’orario di servizio dei 13 docenti rende possibile l’ottimizzazione delle risorse umane. L’azione educativa si esplica attraverso una progettazione di curricoli aperta, flessibile e graduale che rende possibile l’approfondimento di temi vicini alla realtà umana sociale ed ambientale del bambino e la maturazione di competenze affettivo ‐ sociali, linguistiche, logico – matematiche, scientifiche ed ideative. Nel delineare la propria proposta formativa, la scuola, per sua “tradizione”, utilizza alcune strate‐ gie quali un filo conduttore, al quale ricondurre tutte le attività proposte, la contestualizzazione delle attività nel territorio, il taglio ludico – narrativo. Grande rilevanza è attribuita anche alla strutturazione degli spazi finalizzati a specifiche attività, che costituiscono un prezioso strumento di mediazione didattica. L’ambiente fisico e umano divie‐ ne così la voce narrante di tutto l’itinerario formativo. DATI RELATIVI ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI BOTTEGA n. sezioni 05 n. alunni 127 n. alunni per sezione A: 27 B: 28 C: 27 D: 26 E: 18 n. alunni stranieri 40 n. alunni diversamente abili 02 n. docenti 11 n. personale Ata 04
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SCUOLA PRIMARIA DI BOTTEGA
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La scuola, intitolata al Gen. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” ac‐ coglie i bambini provenienti da tutte le frazioni del comune di Colbordolo. Posta su due piani si compone di due edifici collegati tra loro: il primo è stato inaugurato nel 1982, l’altro, di costruzione più recente, nel 2005. La scuola di‐ spone di: ‐ 15 aule ‐ un’aula docenti che comprende anche la biblioteca fornita di oltre 1000 libri suddivisi per fasce d’età un laboratorio di informatica con 16 postazioni per gli alunni e una per i docenti, tutti col‐ legati in rete una stanza che funge da magazzino per il materiale didattico di facile consumo servizi igienici anche per alunni diversamente abili e un ascensore un’aula magna un refettorio con annessa cucina ampi atri posti davanti le aule che vengono utilizzati per attività ludiche e laboratoriali.
‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Antistante l’edificio scolastico è presente uno spazio verde non recintato ad uso pubblico, mentre in comune con la Scuola dell’Infanzia si trova l’Anfiteatro Carloni. Per le attività di educazione mo‐ toria viene utilizzata la palestra comunale di Morciola. La scuola offre alle famiglie la possibilità di scegliere tra due tempi scuola: il tempo normale di 30 h (27 h + 3 h di laboratorio settimanali) e il tempo pieno (40 h settimanali). L’orario scolastico per il tempo normale è dal lunedì al sabato, dalle 7.55 alle 12.55, quello per il tempo pieno è dal lunedì al venerdì, dalle 7.55 alle 15.55. DATI RELATIVI ALLA SCUOLA PRIMARIA DI BOTTEGA n. classi 15 n. alunni 326 n. alunni per classi I=59 II=64 III=70 IV=62 V=71 n. alunni stranieri 64 n. alunni diversamente abili 10 n. docenti 31 n. personale Ata 05
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SCUOLA PRIMARIA DI PADIGLIONE La scuola primaria di Padiglione, di recente costruzione, è intitolata allo scrittore Fabio Tombari. Situata a Padiglione, in via Berlinguer, accoglie bambini provenienti da quattro frazioni del comune di Tavullia: Belvedere Fogliense, Rio Salso, Case Bernardi e Padi‐ glione. L’edificio si sviluppa in un unico piano ed ha la forma di un segmento di corona circolare. Esternamen‐ te è circondato da uno spazio verde, recintato e pianeg‐ giante e internamente vi si trova un cortile molto gran‐ de di forma circolare. Dietro l’edificio scolastico c’è un’area sportiva comunale, dotata di un cam‐ petto di calcio, una pista polivalente con porte da calcetto e canestri e giochi per bambini. Tali strutture vengono utilizzate frequentemente dalla scuola, ad eccezione del periodo invernale. La scuola primaria di Padiglione è dotata di undici aule, una delle quali utilizzata come sala vide‐ o/TV. Vi sono inoltre un’aula insegnanti, un laboratorio di informatica (con 15 computer), un’ aula di dimensioni più ridotte utilizzata per piccoli gruppi di alunni e una grande stanza polifunzionale nella quale sono organizzate le attività di psicomotricità. Le aule sono spaziose e ben illuminate; tutte sono dotate di uscita di sicurezza che comunica con lo spazio verde esterno e recintato. Le classi ospitate sono undici: tre prime, due seconde, due ter‐ ze, due quarte, due quinte. Il tempo scolastico è distribuito su sei giorni alla settimana dal lunedì al sabato, dalle 7.55 alle 12,55. Le insegnanti che operano nella scuola primaria di Padiglione sono 22; di queste quattro sono di sostegno, due di religione cattolica e una specialista di inglese. In ogni classe c’è un’ insegnante prevalente, per quota oraria di presenza nella classe, che opera sempre in collaborazione con gli altri insegnanti della classe e del plesso: collegialmente si proget‐ ta, si prendono decisioni, si valuta. DATI RELATIVI ALLA SCUOLA PRIMARIA DI PADIGLIONE n. classi 11 n. alunni 212 n. alunni per classi I: 52 II: 48 III: 34 IV: 39 V: 39 n. alunni stranieri 34 n. alunni diversamente abili 08 n. docenti 21 n. personale Ata 03
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SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO La scuola secondaria di primo grado è ubicata appena fuori dal centro di Montecchio, facilmente raggiungibile anche a piedi o in bicicletta percorrendo la pista di re‐ cente costruzione. L’esterno della struttura è caratteriz‐ zato da una grande area verde che la circonda da tra la‐ ti. La struttura dell’edificio comprende 21 classi, un’aula magna con video proiettore che nei giorni di rientro è adibita a mensa, un laboratorio di scienze, un laborato‐ rio linguistico completo di n. 24 postazioni, uno informatico, uno musicale, due di artistica e una palestra adiacente alla scuola. Inoltre da quest’anno scolastico sono state installate in due classi prime le lavagne interattive funzionali alla didattica di tutto il consiglio di classe. AltrI spazi di cui la scuola è dotata sono una cucina attrezzata in modo funzionale alla progettazione delle attività sco‐ lastiche, un locale riservato ai colloqui con la psicologa e di una biblioteca scolastica alla quale gli allievi possono a cedere per prestiti e/o consultazioni. Il tempo scuola è organizzato su sei giorni dalle 8,20 alle 13,20 per chi sceglie di usufruire di un’offerta formativa di 30 ore. Gli alunni del tempo prolungato effettuano il rientro dalle 14,20 alle 17,20 nei giorni martedì e venerdì di tre ore, più la mensa. per chi invece desidera ampliare il pro‐ prio percorso formativo attraverso i laboratori. L’ingresso anticipato a scuola dalle ore 7,30 è consentito previa autorizzazione del Dirigente Scola‐ stico rilasciata a seguito della richiesta scritta dei genitori interessati. Tale documentazione va pre‐ sentata all’inizio dell’anno scolastico. Gli alunni rimangono sotto la sorveglianza del personale Ata addetto fino alle 8,15. Il servizio mensa è previsto nei giorni del rientro per tutti gli alunni che all’inizio dell’anno scolasti‐ co scelgono di non rientrare a casa dopo il termine delle lezioni del mattino, è erogato dalla ditta Gemos. Il servizio dei trasporti è organizzato dai comuni di S. Angelo in Lizzola, Tavullia e Colbordolo per mezzo degli scuolabus e dalla ditta Ami. Le risorse umane e professionali dei docenti della scuola secondaria di primo grado rappresentano il punto di forza più importante per organizzare un percorso finalizzato alla valorizzazione dell’alunno nella sua integrità. A queste di aggiungono gli strumenti culturali propri della scuola e la qualità dell’esperienza che contribuiscono nel rendere concreto il processo formativo che ha le basi nell’ambito familiare e scolastico e che poi prosegue in tutte le fasi successive della vita. In un’ottica che evita la frammentazione dei saperi, la scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Pian del Bruscolo, fornisce le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e trasformare le mappe dei saperi rendendole coerenti con il contesto in continua evoluzione. CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE Presso la scuola secondaria di primo grado è istituito un corso ad indirizzo musicale. L’insegnamento individuale di uno strumento costituisce integrazione interdisciplinare ed arric‐ chimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale nel più ampio quadro delle fi‐ nalità di formazione della persona. L’insegnamento strumentale: - promuove la formazione globale dell’individuo; - integra il modello curricolare con percorsi intesi a sviluppare non solo la dimensione cogni‐ tiva ma anche quella pratico‐operativa, estetica, emotiva; 12
-
offre all’alunno ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di sé e del modo di rapportarsi al sociale; fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli alunni in situazione di svantaggio.
Il perseguimento degli obiettivi d’apprendimento si articola sia in attività individuali (per un totale di un’ora di lezione a settimana per alunno) sia in attività collettive (piccoli gruppi, musica d’insieme). L’autonomia scolastica può inoltre garantire al corso musicale del nostro Istituto ulteriori possibili‐ tà di approfondimento e sviluppo anche nella prospettiva di rendere l’esperienza musicale funzio‐ nale o propedeutica alla prosecuzione degli studi, nonché alla diffusione della cultura musicale nel territorio. Pertanto i responsabili del corso organizzano ogni anno per tutti gli alunni della scuola concerti, anche con esperti esterni (concerti didattici), saggi e momenti di festa. Gli alunni del corso musicale inoltre annualmente partecipano a numerose manifestazioni e con‐ corsi a carattere nazionale. DATI RELATIVI ALLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO PIAN DEL BRUSCOLO n. classi 21 n. alunni 530 n. alunni per classi I: 182 II: 183 III: 165 n. alunni stranieri 76 n. alunni diversamente abili 11 n. docenti 53 n. personale Ata 04 + 3 part time
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ORARI E DISPOSIZIONI DELL’ISTITUTO I responsabili degli Uffici Amministrativi, presso la sede dell’Istituto nella scuola secondaria di pri‐ mo grado, in Via Pian Mauro, ricevono i genitori tutti i giorni dalle 8.00 alle 9.00 e dalle 11.45 alle 13.15 (tel. 0721/497370 – fax 0721/907272). Per le procedure amministrative si rimanda a quanto segue: Iscrizione alunni
Alla consegna della domanda
Rilascio decreti
Entro il 15° giorno lavorativo dalla consegna della do‐ cumentazione necessaria da parte dell’interessato
Rilascio certificati di iscrizione e frequenza
Entro il 3° giorno lavorativo
Rilascio certificati di iscrizione e frequenza con giudizi
Entro il 5° giorno lavorativo
Rilascio diplomi
50 giorni dopo la consegna degli stampati da parte del C.S.A. di Pesaro‐Urbino
Rilascio attestati e documenti sostitutivi del diploma
Dal 3° giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dei risultati finali
CONTRIBUTI: il D.M. n. 44/2001, regolamento concernente le “Istruzioni generali sulla gestione amministrativa‐contabile delle Istituzioni Scolastiche”, legittima la richiesta di risorse economiche aggiuntive provenienti da contribuzioni volontarie. E’ da ritenersi quindi consentita la richiesta alle famiglie di risorse aggiuntive a titolo di contribuzione volontaria per la realizzazione di particolari iniziative ed attività volte all’arricchimento dell’offerta formativa. E’ invece da ritenersi obbligatorio il pagamento della quota assicurativa per gli alunni iscritti all’Istituto e quella relativa al costo del libretto delle giustificazioni. ASSENZE: le assenze da scuola dovranno essere giustificate dai genitori nell’apposito libretto e, nel caso queste siano prolungate oltre i 5 giorni (vanno computati anche i festivi) occorre presentare il certificato medico al rientro. Si ricorda che per la scuola primaria e quella secondaria di primo gra‐ do è stabilito a livello ministeriale il monte ore totale minimo di frequenza per gli alunni.
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BISOGNI FORMATIVI DEL TERRITORIO Determinante per qualsiasi proposta di percorso formativo è l’analisi della situazione locale in cui si opera, le caratteristiche socio ‐ economiche – culturali del posto, la sua storia, i bisogni di forma‐ zione espliciti ed impliciti degli studenti, dei loro genitori e della comunità, la possibilità di collabo‐ rare con il territorio e le risorse materiali presenti nella struttura scolastica. DAL TERRITORIO ALLA SCUOLA
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COLLOCAZIONE SPAZIALE Il territorio (Fig.1), nel quale opera l’Istituto Comprensivo Statale di Pian del Bruscolo, è situato tra la città di Pesaro e quella di Urbino lungo la Valle del fiume Foglia. E’ un territorio di passaggio, tra la costa adriatica e l’interno della provincia per cui si riscontrano tutti i problemi propri di una simi‐ le realtà: traffico elevato, rete stradale non completamente adeguata, aumento costante della po‐ polazione, nascita di numerose piccole e grandi fabbriche legate alla lavorazione del legno, inqui‐ namento, ecc. Montecchio, posto al centro dell’area di bacino e su cui gravitano oltre 20.000 abitanti, offre alla popolazione l’organizzazione di una notevole rete commerciale, uffici, servizi di pubblico interesse, centri sportivi e ricreativi. Il comune di Colbordolo, al quale appartengono le scuole dell’infanzia e la primaria di Montefabbri e di Bottega, ha un’estensione di circa Kmq 27. La popolazione è costituita da un totale di 5984 abitanti di cui 725 stranieri concentrati soprattutto nella zona pianeggiante. (Dati aggiornati al 31/08/2007). I centri abitati sono: Colbordolo (capoluogo), Montefabbri e Talacchio (situati nella zona collinare), Bottega, Morciola e Cappone ( situati nella zona pianeggiante). Inoltre, ci sono altre località di na‐ tura prettamente rurale sparse nel territorio comunale. Il Comune di Tavullia, al quale appartengono le scuole dell’infanzia e primaria di Padiglione, ha una popolazione di circa 7460 abitanti (dati aggiornati al 30.09.08) e un'estensione territoriale di 44 Kmq. Oltre al Capoluogo vi sono 5 frazioni: Rio Salso, Padiglione, Belvedere Fogliense, Babbucce e Case Bernardi. La frazione di Belvedere Fogliense raggiunge la quota più elevata a 309 m.sl.m.. Nel nostro territorio i centri collinari, d’antica origine, hanno mantenuto la loro conformazione e si sono andati spopolando nel tempo, mentre le zone del piano, di più recente formazione, sono in via di continua espansione con conseguente incremento demografico. Pertanto il bacino di utenza è ampio: gli alunni del nostro istituto provengono dai vari centri abitati che sorgono lungo la strada provinciale e sulle colline circostanti.
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REALTÀ PRODUTTIVA Dal punto di vista produttivo, si tratta di una realtà che si è completamente trasformata dopo la 2a guerra mondiale, passando da una prevalentemente agricola ad una industriale. Dopo la ricostru‐ zione degli anni 50/60, si è avuto un forte incremento delle attività artigianali ed industriali, che anche negli anni 80 hanno continuato ad espandersi (Fig.6), richiedendo tutta una serie di servizi. A loro volta, essi hanno richiamato sul territorio persone provenienti non solo dall’interno della provincia o della regione, ma anche da altre parti d’Italia ed ultimamente anche dall’estero (Fig5). In questi ultimi anni molti emigranti locali sono rientrati nel nostro territorio e contemporanea‐ mente è giunto anche un folto gruppo di extracomunitari, provenienti soprattutto dall’Africa, dalla ex Jugoslavia e dall’Albania (Fig. 3a e 3b). Le attività prevalenti sono costituite da tutta una serie di piccole, medie e grandi industrie (Scavo‐ lini, Berloni) legate alla lavorazione del legno e alla produzione di accessori (frigoriferi, macchinari, vetri, vernici, ecc.) oltre a quelle pubblicitarie o di imballaggio, dislocate alla Chiusa di Ginestreto, a Montecchio e nella piana di Talacchio. Vi sono inoltre due zone più ridotte presso Ca’ La Balia e a Morciola, nei pressi di Mulino Ruggeri, è sorta una zona artigianale di servizio costituita da opifici di vario tipo. Al comune di Tavullia appartiene una delle zone industriali che da tempo caratterizza il nostro ter‐ ritorio. Ubicata vicino il paese di Case Bruciate ed in prossimità dell’ingresso per l’autostrada, que‐ sta è sede di numerose ed importanti industrie. Le attività agricole sono andate sempre più trasformandosi a causa dell’abbandono delle campa‐ gne; la mezzadria è praticamente scomparsa, sostituita dai coltivatori diretti e dalle aziende agri‐ cole, che coltivano cereali, ortaggi e frutta nella pianura, vigneti ed uliveti lungo le pendici dei colli al di là e al di qua del fiume Foglia. Il settore terziario è in continuo sviluppo, pertanto la popolazione nelle zone collinari è in lenta ma progressiva diminuzione, mentre è in costante aumento nella zona pianeggiante.
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CARATTERIZZAZIONE SOCIO‐CULTURALE La caratteristica socio culturale degli abitanti del territorio è quindi piuttosto complessa. Il numero degli immigrati è in costante aumento e, di conseguenza, problematiche legate all’integrazione e all’inserimento sono sempre più attuali e necessitano di interventi continui soprattutto da parte della scuola di ogni ordine e grado. Inoltre a seguito degli spostamenti delle famiglie e dell’ampliamento dei quartieri di provenienza degli alunni, è venuto meno il senso di appartenenza al territorio, con il conseguente affievolirsi delle relazioni forti e del legame delle tradizioni che costituiscono una situazione educativa e for‐ mativa di base molto importante. I cambiamenti dell’assetto socio culturale del territorio hanno determinato una diversificazione delle aspettative che le famiglie nutrono nei confronti della scuola.
Fig. 1 Il territorio di riferimento con l’estensione dei Comuni di Colbordolo, Monteciccardo, Montelabbate, Sant’Angelo in Lizzola, Tavullia.
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Fig. 2a Popolazione residente nei comuni del territorio di riferimento alla data del 31/12/2004 (Fonte: dati estrapolati da “Piano Sociale d’Ambito – Ambito Territoriale Sociale n.1 – Triennio 2005/2007”)
COMUNI
POPOLAZIONE 01.01.2004
NATI
MORTI
SALDO NATURALE
IMMIGRATI
EMIGRATI
SALDO MIGRATORIO
SALDO DEMOGRAFICO
POPOLAZIONE 31.12..2004
Colbordolo
5.503
84
31
53
452
345
107
160
5.663
Monteciccardo
1.405
19
11
8
120
50
70
78
1.483
Montelabbate
5.681
72
31
41
356
202
154
195
5.876
Sant'Angelo in Lizzola
7.436
100
51
49
464
332
132
181
7.617
Tavullia
5.409
64
32
32
588
207
381
413
5.822
TOTALI
25.434
339
156
183
1980
1136
844
1027
26.461
Fig. 2b Incremento demografico anno 2004 nel territorio di riferimento (Fonte: dati estrapolati da “Piano Sociale d’Ambito – Ambi‐ to Territoriale Sociale n.1 – Triennio 2005/2007”)
IMMIGRATI DA
COMUNI ALTRI COMUNI
ESTERO
ALTRI
Colbordolo
399
50
3
Monteciccardo
102
17
1
Montelabbate
310
45
1
Sant'Angelo in Lizzola
420
42
2
Tavullia
540
45
3
TOTALI
1771
199
10
Fig. 3a Popolazione immigrata nel territorio di riferimento nell’anno 2004 (Fonte: dati estrapolati da “Piano Sociale d’Ambito – Am‐ bito Territoriale Sociale n.1 – Triennio 2005/2007”) 19
MASCHI
FEMMINE
MASCHI+FEMMINE
TOTALE POPOLAZIONE
TASSO D’IMMIGRAZIONE
Colbordolo
260
257
517
5.663
9,1
Monteciccardo
44
36
80
1.483
5,3
Montelabbate
213
196
409
5.876
6,9
Sant'Angelo in Lizzola
264
207
471
7.617
6,1
Tavullia
211
205
416
5.822
7,1
TOTALI
992
901
1893
26.461
6,9
COMUNI
Fig. 3b Popolazione straniera residente nel territorio di riferimento alla data del 31.12.2004 e relativo tasso di immigrazione. (Fon‐ te: dati estrapolati da “Piano Sociale d’Ambito – Ambito Territoriale Sociale n.1 – Triennio 2005/2007”)
COMUNI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
Colbordolo
82
220
84
124
15
48
4
46
14
Monteciccardo
44
30
20
20
6
6
0
8
0
Montelabbate
67
306
76
129
14
53
5
46
18
Sant'Angelo in Lizzola
65
228
104
200
22
67
14
72
29
Tavullia
113
141
114
92
18
34
6
46
8
TOTALI
371
925
398
565
75
208
29
218
69
A agricoltura ‐ caccia ‐ silvicoltura; B Attività manifatturiere; C Costruzioni; D Commercio ingrosso e dettaglio ‐ rip. beni per la persona e per la casa; E Alberghi e ristoranti; F Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; G Intermediazione monetaria e finanziaria; H Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca; I Altri servizi pubblici, sociali e personali;
Fig. 4 Imprese registrate per principali settori di attività all’anno 2003 nel territorio di riferimento (Fonte: dati estrapolati da “Piano Sociale d’Ambito – Ambito Territoriale Sociale n.1 – Triennio 2005/2007”)
20
ANNO 2002
COMUNE
Assunzioni
ANNO 2003
di cui stranieri
ANNO 2004
Assunzioni
di cui stranieri
Assunzioni
di cui stranieri
Colbordolo
575
84
486
77
535
108
Monteciccardo
92
5
109
12
77
20
Montelabbate
580
54
450
53
507
92
Sant'Angelo in Lizzola
732
83
651
66
640
96
Tavullia
407
38
399
33
423
59
TOTALI
2.386
264
2.095
241
2.182
375
Fig. 5 Assunzioni nei Comuni del territorio di riferimento negli anni 2002/2004 (Fonte: dati estrapolati da “Piano Sociale d’Ambito – Ambito Territoriale Sociale n.1 – Triennio 2005/2007”)
SETTORI
ADDETTI
% 2004/97
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Industria
28.854
31.191
32.099
34.644
37.088
37.980
37.003
37.275
29,2%
Enti
5.644
5.234
1.165
1.402
1.086
912
898
1.067
‐81,1%
Stato
3.184
1.936
1.487
976
1.225
1.027
1.156
970
‐69,5%
Artigianato
17.800
17.659
18.386
19.238
19.797
20.171
20.159
20.820
17,0%
Agricoltura
138
135
149
174
157
176
169
162
17,4%
Credito e Ass.
4.490
4.683
4.751
4.863
4.994
4.963
4.883
4.821
7,4%
Commercio
15.105
16.021
17.306
18.503
18.993
20.194
21.493
22.870
51,4%
TOTALE
75.215
76.859
75.343
79.800
83.340
85.423
85.761
87.985
17,0%
Fig. 6 Lavoratori dipendenti suddivisi nei vari settori di attività della Provincia di Pesaro‐Urbino (Fonte: dati estrapolati da “Piano Sociale d’Ambito – Ambito Territoriale Sociale n.1 – Triennio 2005/2007”)
21
Fig. 7 Percentuali dei lavoratori dipendenti suddivisi nei vari settori dell’Industria della Provincia di Pesaro‐Urbino (Fonte: dati e‐ strapolati da “Piano Sociale d’Ambito – Ambito Territoriale Sociale n.1 – Triennio 2005/2007”)
22
RISORSE DEL TERRITORIO Il territorio nel quale l’Istituto Comprensivo Statale “Pian del Bruscolo” opera offre i seguenti ser‐ vizi: ‐
Impianti sportivi: palestre comunali, dove varie società sportive organizzano corsi di arti marziali, ginnastica, pallavolo, basket e pattinaggio, a Morciola, Montecchio e Pian del Bru‐ scolo; campi da calcio a Morciola, Talacchio, Colbordolo, Bottega e Montecchio e Rio Salso; campi da tennis a Morciola e Montecchio; bocciodromo a Morciola; piste polivalenti a Col‐ bordolo, Cappone, Morciola, Talacchio, Bottega, Montecchio, Padiglione e Belvedere; pi‐ scina intercomunale a Pian del Bruscolo.
‐
Ambulatori medici a: Bottega, Cappone, Colbordolo, Morciola, Talacchio e Montefabbri, Montecchio e Padiglione. Ulteriori e più completi servizi sanitari sono collocati presso l’A.S.U.R. di Montecchio.
‐
Asili nido comunali e privati.
‐
Corsi di lingua italiana per adulti stranieri.
‐
Corsi per ragazzi ed adulti per il tempo libero organizzati dall’Auser (Università età libera) di Pian del Bruscolo.
‐
Centri di aggregazione per ragazzi.
‐
Biblioteche dell’Unione dei Comuni, con sedi a Tavullia, a Montecchio e Morciola dotate di centri informatici multimediali. Tra queste emerge la biblioteca di Morciola, specializzata in libri per ragazzi (circa 46.000)che ha una lunga tradizione di efficienza. Inoltre ogni anno nel mese di maggio promuove l’interessante “Mostra del libro per ragazzi” che viene visita‐ ta dalle scuole della provincia. Anche in corso d’anno offre numerose occasioni d’incontri e arricchimento formativo con percorsi fruibili anche dalle scuole.
‐
Centro culturale Giovanni Santi, a Colbordolo che ospita una mostra documentaria perma‐ nente sul Quattrocento e sulla vita e le opere del pittore.
‐
Corpi bandistici comunali.
‐
Comando dei Vigili Urbani del Consorzio intercomunale Pian del Bruscolo.
23
ACCORDI DI COLLABORAZIONE DELL’ISTITUTO L’Istituto di Istruzione Secondaria di Primo Grado di Pian del Bruscolo, perseguendo l’obiettivo di raccordare le finalità istituzionali della scuola con i bisogni e la realtà del territorio in cui opera, ha stabilito rapporti di collaborazione con Enti e Strutture di vario genere, tra le quali: -
Accordo di rete per attività di formazione, progettazione integrata e scambio di buone prassi (Rete Pro.form: I.C.S Pian del Bruscolo, I.C.S. Montelabbate, I.C.S. S’Angelo in Lizzola)
-
Collaborazione con gli Istituti Superiori, con il personale CNA (Confederazione Na‐ zionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) e con i Centri per l’Impiego di Urbino e Pesaro
-
Rete Aumi
-
Unione dei Comuni
-
Comuni
-
Associazioni Pro loco
-
Parrocchie e associazioni no profit
-
Asur (integrazione alunni diversamente abili)
-
Ambito Territoriale n. 1
-
Polizia municipale
-
Università degli studi di Urbino, facoltà di Scienze della formazione
Inoltre l’Istituto Comprensivo Statale “Pian del Bruscolo”, al fine di coinvolgere nella progettualità i soggetti dell’ extra‐scuola non soltanto come interlocutori occasionali ma per predisporre una rete di relazioni costruttive e funzionali all’azione educativa, ritiene indispensabile stipulare accordi pri‐ vilegiati con i seguenti soggetti educativi: la Famiglia, l’Ente locale e l’Asl. LE FAMIGLIE La collaborazione scuola – famiglia è un aspetto che caratterizza fortemente l’azione educativa dell’Istituto. La programmazione del rapporto prevede i seguenti momenti: AL MOMENTO DELL’ISCRIZIONE ‐
Assemblee dei genitori (dicembre‐gennaio) per presentare il Piano dell’Offerta Formativa, le attività, l’organizzazione e i servizi.
24
AD INIZIO ANNO SCOLASTICO ‐
Assemblee per i genitori dei nuovi iscritti al fine di presentare l’organizzazione scolastica (Settembre)
‐
Colloqui individuali con i genitori dei nuovi iscritti (Settembre) per gli alunni della scuola dell’infanzia
‐
Assemblee di classe/interclasse/sezione al momento dell’elezione dei rappresentanti dei genitori nei consigli per illustrare i progetti educativo didattici (Ottobre)
DURANTE L’ANNO SCOLASTICO ‐
Colloqui individuali richiesti dai docenti o dai genitori ogni qual volta che se ne riscontri l’effettiva necessità (previo appuntamento)
‐
Consigli di intersezione, interclasse o sezione che garantiscano la partecipazione attiva del‐ le famiglie
‐
Colloqui individuali dei genitori con i docenti (uno a quadrimestre)
‐
Colloqui individuali dei genitori con i docenti nel giorno di ricevimento stabilito durante la prima settimana intera di ogni mese (scuola secondaria di primo grado)
‐
Momenti assembleari intesi come luogo privilegiato per un confronto culturale e per la partecipazione e la costruzione di un valore condiviso
‐
Incontri dello staff direttivo con una commissione di genitori per la verifica del POF, delle attività e degli interventi educativi messi in atto
FINE ANNO SCOLASTICO ‐
Presentazione ai genitori di mostre, rappresentazioni teatrali e saggi, quali momenti con‐ clusivi dei vari percorsi educativo didattici svolti durante l’anno scolastico.
In aggiunta a quanto previsto a livello di colloqui e di incontri regolari, viene attuato il dialogo con le famiglie e gli organi collegiali aperti ai genitori. Insieme si realizza un confronto per progettare un intervento educativo che tenga conto della singolarità e della complessità di ciascun alunno, colto in ogni suo aspetto: cognitivo, relazionale, corporeo, estetico, etico, spirituale e religioso. La scuola mette a disposizione le proprie risorse anche per avvalersi di esperti esterni, psicologi e pedagogisti, con i quali collabora costantemente in corso d’anno, attraverso modalità che si diffe‐ riscono in base all’età dei soggetti coinvolti e che sono a disposizione dei genitori. Su richiesta del Consiglio di Classe/Sezione/Intersezione intervengono nel gruppo o per osservazioni sul singolo al‐ lo scopo di attivare strategie di prevenzione o d’intervento. A disposizione delle famiglie è anche il 25
prof. Ragusa (Ambito territoriale n. 1) che da anni collabora con l’ Istituto coadiuvando il lavoro dei docenti, anche per mezzo di consulenze. Oltre a quanto espresso, al fine di instaurare una più am‐ pia condivisione del progetto educativo la scuola stipula ogni anno con le famiglie degli alunni i‐ scritti un patto formativo affinché vi possa essere una linea guida comune per il lavoro di tutti i protagonisti che qui operano, dagli alunni ai docenti, dal personale Ata ai collaboratori e alle fami‐ glie. L’alleanza educativa si attua nell’incontro tra i due fondamentali sistemi educativi. Solo una scuola e una famiglia che stabiliscono un “patto”, lo rispettano ed interagiscono, pur nella specifi‐ cità dei propri ruoli e contributi, possono essere soggetti attivi e propositivi integranti del processo educativo e promuovere un’effettiva formazione umana e culturale dei propri ragazzi, come anche espresso nelle Indicazioni per il curricolo, emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione . L’insegnante può conoscere meglio gli alunni soprattutto se ha la possibilità di confrontarsi con i loro genitori. Questi ultimi non possono prescindere dall’apporto degli insegnanti per conoscere le abitudini, le risorse personali e le potenzialità dei propri figli. Gli alunni non possono essere educa‐ ti a settori, ma in modo globale, così da poter crescere come persone capaci di compiere scelte au‐ tonome e ponderate. L’ENTE LOCALE Insieme la scuola e l’Ente locale cercano di rispondere efficacemente alle richieste di educazione e di formazione che provengono dagli alunni e dalle loro famiglie, traducendo gli stessi in reciproci impegni, attraverso un percorso di compartecipazione delle parti e nel rispetto delle rispettive competenze. L’Istituto Comprensivo Pian del Bruscolo, in accordo con i Comuni e l’Unione dei Co‐ muni promuove un’azione formativa potenziata in quanto integrata nel territorio d’appartenenza. L’Ente Locale contribuisce a finanziare progetti, attività, provvede alla sicurezza e alla manutenzio‐ ne degli ambienti, assicura una serie di servizi quali la mensa, i trasporti e i buoni libro. Il nostro Istituto stipula accordi con i Comuni di Colbordolo, Tavullia e S. Angelo in Lizzola anche re‐ lativamente a progetti finalizzati all’integrazione dei bambini diversamente abili e per percorsi e‐ ducativi che prevedono l’intervento dell’educatore durante le ore dell’attività scolastica. Gli enti locali organizzano inoltre l’attività dei centri di aggregazione, compresa quella specifica che prevede forme di supporto nello studio e degli educatori domiciliari, che operano con i singoli bambini. 26
A.S.U.R. Al fine di migliorare l’inserimento degli alunni diversamente abili e promuoverne l’autonomia è co‐ stante la collaborazione con gli specialisti che arricchiscono i propri interventi con una serie di proposte formative. Per ciascun alunno in difficoltà, la scuola in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti dell’Asur del territorio predispone un adeguato “Piano Educativo Individualizzato”, finalizzato al pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Inoltre a livello d’Istituto è stato istituito un gruppo, GLH, costituito da alcuni docenti dei vari ordi‐ ni di scuola, da docenti di sostegno e da rappresentanti dei genitori.
27
BISOGNI FORMATIVI DEGLI ALUNNI I RAPPORTI INTERPERSONALI Gli alunni sono in grado di instaurare buone relazioni con i coetanei e con gli educatori solo se gui‐ dati. La popolazione dei comuni da cui provengono gli alunni è costituita in gran parte da persone provenienti da realtà territoriali e culturali diverse pertanto risulta più difficoltoso stabilire delle relazioni di amicizia. In questa situazione la famiglia tende a proteggere più che avviare all’autonomia. Inoltre sta fortemente aumentando il bisogno di primeggiare a tutti i costi, questo determina nei bambini la difficoltà ad accettarsi e determina il sorgere di gruppi selettivi e antago‐ nisti. Il ruolo della scuola deve quindi risultare determinante per i bambini ai fini dell’aggregazione, dell’integrazione e della crescita in una società che sappia rispettare le differenze e il pluralismo, garantendo non solo la formazione ma anche una costante cornice educativa al gruppo. L’ATTEGGIAMENTO DELLE FAMIGLIE NEI CONFRONTI DELLA SCUOLA Nel nostro contesto socio‐economico la cultura è vista più come strumento di promozione sociale e di qualificate scelte professionali che come valore in sé. La famiglia non sempre si pone come soggetto attivo nel processo educativo dei figli anche perché spesso non dispone di risorse ade‐ guate per un valido aiuto. Sta aumentando, anche in conseguenza dei cambiamenti sociali in atto, l’atteggiamento di delega delle famiglie nei confronti della scuola e delle altre agenzie educative del territorio. E’ comunque possibile affermare che in generale le famiglie continuano ad essere abbastanza vici‐ ne alla scuola e collaborative anche se spesso si conferma come sola in grado di svolgere un ruolo propositivo e di stimolo, soprattutto quando si tratta dell’assunzione condivisa delle responsabilità educative. Il nostro Istituto, in questo senso, propone una cornice valoriale solida, strutturata e condivisa con le famiglie (attraverso una rete di azioni integrate) e che rappresenta lo sfondo integratore di tutte le proposte culturali offerte ai bambini. LA COMUNICAZIONE Esiste una prevalente tendenza dei bambini a ricevere in modo passivo e completamente acritico le comunicazioni, in particolare dai mass‐media.
28
I principali mezzi di informazione tendono ad occupare uno spazio sempre più ampio nella loro vi‐ ta quotidiana, rappresentando quindi un posto di rilievo nello sviluppo della personalità, nella formazione del pensiero e nella costruzione di concetti che regolano il loro mondo di idee. Anche nella realtà in cui opera l’Istituto i mass‐media sostituiscono la comunicazione interpersona‐ le, riservando quindi poco spazio alla comunicazione dei bambini con gli adulti e a quella tra i coe‐ tanei. Conseguenze importanti si rilevano anche a livello della produzione linguistica: gli alunni usano sempre più una lingua impoverita dal punto di vista lessicale, con strutture sintattiche e grammati‐ cali che richiamano le forme dialettali e gli stereotipi comunemente usati dai mass‐media. Sono evidenti i segni della mancanza di organicità propri della logica comunicativa e di confusione nelle scelte linguistiche in riferimento a determinati contesti. Le difficoltà relative all’espressione verbale sono determinate, oltre che dall’uso del dialetto, an‐ che dalla scarsa abitudine alla lettura e all’argomentazione che caratterizza la gran parte delle fa‐ miglie. Proprio per questo motivo la scuola deve recuperare il ruolo peculiare che le compete, aiutando i bambini ad esprimere e gestire le emozioni e riservando loro attenzione ed ascolto. Deve inoltre collaborare all’organizzazione e alla gestione gli input informativi e conoscitivi che giungono dai mezzi di comunicazione in maniera indiscriminata e confusa, sviluppando capacità di decodifica dei vari tipi di messaggio e abilità critiche. LA COSTRUZIONE DELLE COMPETENZE La situazione che definisce gli alunni della nostra scuola è analoga a quella di tante altre realtà e in particolare si riscontra, tra gli alunni, il venir meno della motivazione all’agire scolastico e, dall’altra parte, l’incapacità di una scuola rigida a trovare percorsi personalizzati che possano an‐ dare incontro alle diversità: delle personalità, delle esperienze pregresse, delle intelligenze e degli stili cognitivi. L’ambiente culturale e sociale del territorio, le diverse provenienze ed esperienze famigliari e sociali, l’aumento rapido degli alunni immigrati, il livello culturale delle famiglie, l’abitudine o meno alla lettura e alla discussione e la frequentazione di ambienti culturali incidono sulle modalità di apprendimento dei bambini. Da questo la necessità del nostro Istituto di costruire percorsi di apprendimento personalizzati che offrano a tutti la possibilità di raggiungere un livello adeguato di padronanza nelle competenze di base che caratterizzano il profilo in uscita di ciascun alunno da ogni ordine di scuola. La Legge sull’autonomia e la riforma del sistema scolastico nazionale in atto insistono su questo aspetto e la nostra scuola, per dare risposte alle differenti forme di apprendimento degli alunni, 29
organizza l’insegnamento in maniera diversificata anche con attività strutturate in gruppi, a classi aperte e comunque privilegiando la modalità offerta dalla didattica del laboratorio. Tutti i progetti che caratterizzano l’Istituto sono finalizzati ad incrementare la motivazione all’apprendimento.
30
TAPPE PRINCIPALI DEL PERCORSO QUALITÀ Il percorso ha avuto inizio nell’anno scolastico 2005/2006 attraverso la partecipazione al corso AeQua con oggetto gli apprendimenti di base per l’introduzione della Qualità nella scuola. Ha avu‐ to la durata complessiva di 48 ore in presenza, alle quali sono da aggiungere un numero di circa 10 ore di attività di gruppo, svolte nella sede di Pian del Bruscolo per portare a termine le attività la‐ boratoriali del secondo modulo. Insieme abbiamo utilizzato i primi strumenti della qualità e portato avanti le prime sperimentazio‐ ni sia a livello di grande ‐ gruppo “Scuola Secondaria di primo grado” sia a livello di gruppo ristret‐ to “Istituto Pian del Bruscolo”. Il lavoro si è centrato particolarmente sugli indicatori di qualità, sui bisogni dell’utenza, sui processi e sulle procedure, elementi chiave per la stesura di una Carta della Qualità che, oltre ad essere in coerenza con la mission indicata nel POF della nostra scuola, potesse essere conforme al modello descritto nella norma UNI EN ISO 9001/2000 . L’esperienza continuata nell’anno scolastico 2006/07 ha permesso al nostro Istituto l’accreditamento con Decreto della Regione Marche del 31/07/2007. L’accreditamento, in seguito, è stato confermato anche per l’anno 2009/2010.
31
ORGANIGRAMMA DELLA SCUOLA
32
FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA AREA 1: GESTIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA: docenti : Arduini Sabrina (primaria), Comirato Cristina (secondaria) ‐
Analisi delle richieste di opportunità formative espresse da studenti, operatori
scolastici, famiglie e territorio. ‐
Raccolta dei progetti formulati dalle varie componenti dell’utenza scolastica ai fini della formazione degli alunni.
‐
Coordinamento delle attività relative alla realizzazione del POF ed elaborazione del docu‐ mento conclusivo del POF.
‐
Referenza per il Piano dell’Offerta Formativa e cura della diffusione del POF stesso alle fa‐ miglie e all’Ente locale.
‐
Revisione ed aggiornamento del Regolamento d’Istituto, del Patto Formativo e altra docu‐ mentazione inerente l’organizzazione scolastica.
‐
Predisposizione di apposite procedure e strumenti per il controllo dei livelli di coerenza del‐ la progettazione curricolare.
‐
Predisposizione e somministrazione di strumenti per la valutazione delle attività del POF e per l’autoanalisi d’Istituto
‐
Raccolta, tabulazione e diffusione dei dati.
‐
Mantenimento dei rapporti con la segreteria per gli aspetti gestionali e finanziari.
AREA 3: CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO: docenti: Cristiana Cacioppa(secondaria), Rossi Silvia (infanzia) ‐
Promuovere, pianificare e coordinare le attività di raccordo e continuità tra i vari ordini.
‐
Coordinamento e gestione delle attività di orientamento per l’Istituto.
‐
Rilevazione dei bisogni per la gestione del piano annuale di formazione e di aggiornamento.
‐
Organizzazione dei curricoli verticali.
AREA 3: INTEGRAZIONE E SERVIZI PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI: docenti: Romano Rosina, Jessica Centioni (primaria) ‐
Referente per il C.T.I. (consulenza ai docenti in relazione ad alunni con difficoltà di ap‐ prendimento).
‐
Promuovere e coordinare iniziative concernenti il benessere dei docenti (anche attraverso l’accoglienza di quelli nuovi) e degli alunni. 33
‐
Proporre rinnovati rapporti educativi sia sul piano disciplinare che sul piano emotivo moti‐ vazionale, metodologie didattiche e di apprendimento cooperativo coinvolgenti e costrut‐ tive.
‐
Promuovere e coordinare lo sportello di consultazione psico‐socio educativa con gli alunni e i docenti.
‐
Predisposizione di itinerari didattici alternativi, eventuale segnalazione, su autorizzazione dei genitori, all’Unità Sanitaria Locale per concordare l’intervento con tali operatori.
‐
Progettazione e coordinamento delle attività di recupero, sostegno e potenziamento allo scopo di prevenire il disagio, ridurre l’insuccesso scolastico e valorizzare l’eccellenze.
‐
Progettazione e coordinamento per la realizzazione di percorsi interculturali nell’Istituto.
‐
Coordinamento del Gruppo H e GLH.
‐
Realizzazione di progetti relativi alle attività per alunni diversamente abili in collaborazione con enti esterni.
34
ORGANI ESECUTIVI DELL’ISTITUTO CONSIGLIO DI ISTITUTO
COMPONENTE GENITORI
COMPONENTE DOCENTI
COMPONENTE ATA
Signorotti Loredana
Rossi Marcella
Mariani Maurizio
Pontellini Patrizia
Brandi Sergio
Guerra Adriana
Urbinati Milva
Cacioppa Cristiana
Damiani Francesco
Sanchioni Claudio
Mariotti Luigi
Brienza Laura
Ancori Cinzia
Ugolini Patrizia
Lapi Barbara
Biagiarelli Beatrice
Mengarelli Donato
Filippini Graziella
PRESIDENTE: MARIOTTI LUIGI VICEPRESIDENTE: DAMIANI FRANCESCO SEGRETARIO: BRIENZA LAURA
GIUNTA ESECUTIVA
COMPONENTE GENITORI
COMPONENTE DOCENTI
COMPONENTE ATA
Pontellini Patrizia
Brandi Sergio
Mariani Maurizio
Lapi Barbara
COMPONENTE DI DIRITTO: SERAFINI ANTONIO (DIRIGENTE SCOLASTICO) COMPONENTE DI DIRITTO: CANGINI IMERA (DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI)
35
PRINCIPI FONDAMENTALI FONTE DI ISPIRAZIONE FONDAMENTALE: ARTICOLI 3 – 33 – 34 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
UGUAGLIANZA:
Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico può essere compiuta per motivi ri‐ guardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico‐fisiche e socio‐ economiche. La Scuola promuove il dialogo e la convivenza costruttiva tra soggetti appartenenti a culture diverse. Il riconoscimento delle differenze si colloca in un quadro di ricerca delle somiglian‐ ze. La pari opportunità formativa verrà garantita attraverso: -
l’adozione di criteri collegiali nell’assegnazione degli alunni alle classi che tengano conto della necessità pedagogica di favorire la socializzazione e l’integrazione culturale.
-
Sostegno psico‐pedagogico o, se possibile finanziario, agli alunni in difficoltà in collabora‐ zione con gli Enti locali e con il Servizio Sociale.
36
-
La scelta di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica. Agli alunni che non si avvalgono del suddetto insegnamento sono offerte le possibilità previste dalla nor‐ mativa vigente.
IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ: I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo criteri di obiettività ed equità. La scuola, attraverso tutte le sue componenti e con l’impegno delle istituzioni collegate, garanti‐ sce, per quanto possibile, la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative, anche in situazione di conflitto sindacale, nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni contrattuali in materia. In caso di interruzione o sospensione del servizio per motivi imprevisti, la scuola adotta misure volte ad arrecare minor disagio possibile, con l’impegno di una tempestiva informazione. ACCOGLIENZA e INTEGRAZIONE: La scuola si impegna, con opportuni ed adeguati atteggiamenti ed azioni di tutti gli operatori del servizio, a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento di questi ultimi, con parti‐ colare riguardo alla fase di ingresso alle classi iniziali. Particolare impegno è previsto nell’affrontare le problematiche relative ai bambini in situazione di handicap o di svantaggio socio culturale, disagio psicologico e/o familiare e per sostenere l’esperienza della convivenza da parte dei bambini stranieri. Nello svolgimento della propria attività, ogni operatore ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi dello studente. DIRITTO E DOVERE ALLO STUDIO: Il diritto/dovere allo studio, il proseguimento degli studi superiori e la formazione professionale sono assicurati con interventi di prevenzione e controllo dell’evasione e della dispersione scolasti‐ ca da parte di tutte le istituzioni coinvolte, che collaborano fra loro in modo funzionale ed organi‐ co. PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA: Istituzioni, personale, genitori, alunni sono protagonisti e responsabili dell’attuazione del P.O.F., attraverso una gestione partecipata della scuola, nell’ambito degli organi e delle procedure vigen‐ ti. L’ Istituzione scolastica, con la collaborazione degli Enti Locali, si impegna a favorire le attività extrascolastiche che realizzino la funzione educativa della scuola come centro di promozione cul‐ turale, sociale e civile. L’attività scolastica, ed in particolare l’orario di servizio di tutte le componenti, si impernia su crite‐ ri di efficienza, di efficacia e flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi, dell’attività didattica e dell’offerta integrata anche in ordine alle attività opzionali‐facoltative. 37
La scuola garantisce ed organizza l’aggiornamento del personale in collaborazione con le istituzioni ed enti culturali. Per le classi terze i docenti, il Dirigente Scolastico e Presidente di Commissione esame stendono un documento che accerti il livello delle competenze in uscita degli studenti. LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE: Il Piano di lavoro programmato annualmente da ciascun docente nell’ambito dei parametri offerti dalla documentazione nazionale vigente assicura il rispetto delle libertà di insegnamento dei do‐ centi e garantisce i diritti e la formazione dell’alunno, ne facilita le potenzialità evolutive e contri‐ buisce allo sviluppo armonico della personalità, perseguendo gli obiettivi formativi e specifici na‐ zionali e comunitari. L’esercizio della libertà d’insegnamento si fonda sul presupposto della conoscenza aggiornata delle teorie psico‐pedagogiche, delle strategie didattiche, delle moderne tecnologie educative e sul con‐ fronto collegiale con altri operatori. L’aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno‐ dovere per tutto il personale scolastico.
38
CRITERI DI FORMAZIONE DELLE SEZIONI E DELLE CLASSI Nel pieno rispetto di quanto sopra definito, l’istituto esplicita i criteri per la formazione delle classi: CRITERI FORMAZIONE SEZIONI SCUOLA DELL’INFANZIA Tutti i bambini nuovi iscritti sono distribuiti nelle sezioni seguendo i seguenti criteri: •
età cronologica del bambino
•
sesso (maschi‐femmine)
•
uguale numero di iscritti nelle sezioni
•
iscrizione dei fratelli in sezioni diverse
Si tenga presente che nelle prime settimane di scuola le sezioni potrebbero subire delle va‐ riazioni per problemi di gestione ed organizzazione. CRITERI FORMAZIONE CLASSI PRIME SCUOLA PRIMARIA Si cercherà di formare classi eterogenee nel loro interno ed omogenee tra loro sulla base dei seguenti criteri: Le informazioni sui singoli alunni saranno assunte tramite fascicolo personale ‐ colloqui con i docenti di Scuola dell’Infanzia ‐ colloqui con i genitori a) variabili ‐ maschi/femmine ‐ età b) provenienza Scuole dell’Infanzia (gruppi divisi circa a metà) le classi dove saranno inseriti gli alunni disabili saranno formate con un numero inferiore di alunni rispetto ai 25 d) per i gemelli, l’orientamento è di separarli, salvo diversa esplicita richiesta dei genitori Eventuali richieste formulate dai genitori potranno essere prese in considerazione solo in rapporto a esigenze educative. CRITERI DI FORMAZIONE CLASSI PRIME SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 1. Le classi, per quanto possibile devono essere formate da un numero omogeneo di alunni. 2. Le classi con alunni in situazione di handicap, possono essere costituite con meno di 25 alunni. Nel caso di alunni in situazione di apprendimento particolarmente grave o nel caso ve ne siano due, con massimo 20 iscritti. 3. Gli alunni provenienti dalla stessa scuola elementare e/o plesso, verranno suddivisi in sotto‐ gruppi omogenei in considerazione di: 39
a. Classe di appartenenza b. Fasce di rendimento c. Luogo di provenienza d. Indicazioni degli insegnanti in merito a particolari situazioni relazionali 4. Su richiesta della famiglia è concessa l’iscrizione in un’altra sezione da quella frequentata dal fratello/sorella. 5. Ad ogni gruppo‐classe, così formato anche sulla base alla scelta della seconda lingua stra‐ niera, verrà abbinata per sorteggio la sezione di appartenenza. 6. Gli alunni trattenuti vengono iscritti d’Ufficio nella stessa sezione, salvo in caso di specifica e motivata richiesta da parte del genitore o qualora il numero degli allievi della classe che accoglie dovesse superare quello legalmente possibile. 7. Non vengono considerate, nella formazione delle classi, eventuali richieste delle famiglie, eccetto che per gravi e comprovati motivi. CRITERI FORMAZIONE CLASSI PRIME SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE Accedono alla classe prima ad indirizzo musicale gli alunni che superano l’esame di ammissione (mese febbraio), per un massimo di 24 alunni. I contenuti sono: ‐
riconoscimento di più suoni simultanei,
‐
identificazione dell’altezza di un suono in relazione ad uno precedente,
‐
canto di brevi melodie o intonazione di alcune note ascoltate alla tastiera,
‐
riproduzione di cellule ritmiche mediante l’uso delle mani e della voce.
I criteri oggetto di valutazione sono: ‐
percezione melodica
‐
percezione e riproduzione ritmica
‐
coordinazione psico‐motoria
‐
attitudine fisica allo studio dello strumento.
Le modalità di svolgimento dell’esame sono: ‐
presenza contemporanea di tutta la commissione durante la prova,
‐
svolgimento dell’esame nella stessa giornata fino al massimo consentito dei ragazzi esami‐ nabili,
‐
espletamento della prova di un solo candidato alla volta,
‐
compitazione della tabella di valutazione dopo l’esame di ogni singolo candidato. 40
ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI DELL’ISTITUTO ALLE CLASSI E SEZIONI I criteri che il Dirigente Scolastico seguirà nell'assegnazione dei docenti alle classi sono in ordine di priorità: ‐
Continuità didattica: la continuità didattica non può essere considerata criterio assoluto, ma va rapportata al criterio prioritario del buon andamento scolastico e alle richieste per‐ sonali dei docenti. Nel riferirsi al criterio di continuità il D. S. valuterà le competenze pro‐ fessionali del docente e le condizioni di compatibilità ambientale (con specifico riferimento al rapporto alunni docenti, docenti‐docenti, docenti‐genitori).
‐
Attitudini e competenze particolari dei docenti.
‐
Disponibilità dei docenti per specifiche attività.
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LINEE PEDAGOGICHE DI RIFERIMENTO PER L’ISTITUTO In riferimento alla normativa ministeriale vigente relativa al testo delle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione (Agosto 2007), l’Istituto pone al centro del proprio progetto educativo i concetti di CENTRALITÀ DELLA PERSONA, di NUOVA CITTADINAN‐ ZA e di NUOVO UMANESIMO, dai quali fa derivare il proprio impianto organizzativo, culturale, pe‐ dagogico e didattico.
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FINALITÀ EDUCATIVE Le finalità educative e formative a cui tende l’Istituto sono:
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ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Il curricolo è la sintesi progettuale delle condizioni pedagogiche, didattiche e organizzative attuabi‐ li entro i criteri di base stabiliti a livello nazionale (Nuove Indicazioni) ed europeo (Conferenza di Lisbona) e allo stesso tempo contestualizzate con le effettive richieste, esigenze, strumenti e risor‐ se del territorio, degli enti locali, delle famiglie, dei docenti e degli alunni, ovvero di tutta la comu‐ nità educativa. L’organizzazione dell’Istituto è progettata in termini di progressione nello sviluppo della persona, nelle conoscenze e nelle competenze acquisibili dagli alunni, in una prospettiva verticale dell’insegnamento, dalla scuola dell’infanzia, attraverso la scuola primaria, fino a giungere al ter‐ mine della scuola secondaria di primo grado. I criteri di riferimento comuni che il Collegio si è dato sono i seguenti: ‐ Collegamento forte e coerente tra le scelte educative e metodologiche individuate nel POF e la programmazione di classe e sezione. ‐ Impegno comune dei docenti nel rendere essenziali i contenuti, considerati non come ac‐ cumulo di informazioni ma come veicoli indispensabili per la formazione di strumenti con‐ cettuali (prima a un livello operativo – concreto, poi sempre più strutturato) finalizzati alla riflessione, all’organizzazione, all’agire ed interagire nei diversi contesti. ‐ Attenzione nel diversificare le metodologie didattiche in base alle singole modalità di ap‐ prendimento e ai diversi stili cognitivi, affinché a ciascuno sia garantito il successo formati‐ vo. ‐ Progettazione dell’attività didattica tenendo presenti: ‐ i traguardi stabiliti al termine di ogni ordine di scuola, a livello ministeriale, per lo svi‐ luppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento; ‐ le attività educative e didattiche, i metodi e le soluzioni organizzative necessarie per concretizzare gli obiettivi di apprendimento; ‐ le modalità con cui verificare il conseguimento di tali obiettivi al fine di raggiungere i traguardi. ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALL'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA: Le attività alternative all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dell’Istituto Compren‐ sivo sono organizzate secondo il seguente criterio. Gli alunni che non fruiscono dell’IRC possono partecipare ad attività didattiche organizzate per gruppi di alunni anche appartenenti a classi diverse o che si svolgono in altre classi sulla base di un progetto educativo predisposto dai docenti del plesso e che viene portato a conoscenza dei geni‐ tori interessati nella prima assemblea di classe. Inoltre è consentito per questi alunni, compatibil‐ mente con l’orario delle lezioni e su richiesta della famiglia, l’ingresso posticipato o l’uscita antici‐ pata.
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ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO A LIVELLO OPERATIVO Il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e attraverso le di‐ scipline e le aree disciplinari nella scuola del primo ciclo.
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DETTAGLIO ORGANIZZATIVO DEL MONTE ORARIO SCUOLE PRIMO CICLO SCUOLA PRIMARIA
Lingua italiana Matematica Lingua inglese Storia Geografia Scienze Tecnologia e informatica Musica Arte e immagine Scienze motorie Religione/Attività alternative Laboratorio Totale Mensa tempo prolungato Dopomensa tempo prolungato SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
I
II
III
IV
V
classe
classe
classe
classe
classe
9 6 1 1 1 2 1 1 1 2 2 3 30 1 1
9 6 2 1 1 2 1 1 1 1 2 3 30 1 1
8 7 3 2 1 1 1 1 1 1 2 2 30 1 1
8 7 3 2 1 1 1 1 1 1 2 2 30 1 1
8 7 3 2 1 1 1 1 1 1 2 2 30 1 1
I II III classi 6 4 3 2 2 1 2 2 2 2 2 1 1 30 1 3 + 3
Lingua italiana Matematica Prima lingua (inglese) Seconda lingua (francese o spagnolo) Storia, cittadinanza e costituzione Geografia Scienze Tecnologia e informatica Musica Arte e immagine Scienze motorie Religione/Attività alternative Approfondimento italiano TOTALE Mensa tempo prolungato Laboratori tempo prolungato 46
TIPOLOGIA DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE PROPOSTE Ad una progettazione didattica organizzata per classi ed importata in modo tradizionale secondo lo schema della lezione frontale il Collegio Docenti propone, in alternativa, un’articolazione di atti‐ vità diverse per potenziare la diversità delle intelligenze e la molteplicità dei modi di apprendere e degli stili cognitivi.
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METODOLOGIE La metodologia didattica che il Collegio Docenti propone per promuovere l’apprendimento unita‐ rio dell’alunno è così articolata:
Qualsiasi altra forma di mediazione didattica è, non solo consentita, ma rientra nella libertà di in‐ segnamento del profilo professionale del docente. 48
METODOLOGIA LABORATORIALE Il laboratorio, inteso non solo come utilizzo di spazi funzionali ad attività pratiche, ma come vera e propria modalità di lavoro progettata e realizzata con i bambini nell’ambito delle discipline currico‐ lari, rappresenta una delle metodologie didattiche da preferirsi. Le Indicazioni Nazionali per il curricolo, in questo senso sottolineano la necessità di sviluppare il senso dell’esperienza a partire dalla scuola dell’infanzia. Il fare concretamente “… promuove il sen‐ so di responsabilità che si traduce nel far bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano sia naturali che sociali”1. La scuola dell’infanzia forma gli alunni attraverso percorsi strutturati in forma di laboratorio attra‐ verso quella che è la didattica organizzata in “campi di esperienza”. La scuola primaria e quella secondaria, oltre a coinvolgere l’allievo con modalità di lavoro che si applicano costantemente allo scopo di incoraggiare la sperimentazione e la progettualità, il fare, l’agire pensato, organizzato e condiviso, propongono una serie di attività opzionali facoltative, in orario pomeridiano. Queste attività sono educative e funzionali al percorso di crescita del bambino, che assieme alla famiglia sceglie di poter usufruire di un’offerta formativa più amplia.
1
Ministero della Pubblica Istruzione, Indicazioni per il curricolo, Roma, settembre 2007, op. cit. pag. 41 49
COMPETENZE I docenti dell’Istituto Comprensivo “Pian del Bruscolo” adottano i traguardi per lo sviluppo delle competenze, così come descritti nella vigente normativa ministeriale. Pertanto organizzano il progetto educativo e formativo, che si delinea per mezzo dei campi d’esperienza, delle discipline e dei raggruppamenti per aree disciplinari, a partire dalle competen‐ ze che devono essere raggiunte in uscita dagli alunni. Per “competenza” si indica “la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità perso‐ nali, sociali, metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o per‐ sonale. La competenza viene individuata in termini di responsabilità e autonomia”2. La padronanza ad un livello assoluto e stabile della competenza non è possibile, è in continua evo‐ luzione. Poiché la competenza si possiede ma non la si raggiunge mai in pieno, sono stati già individuati dal Ministero dei traguardi nello sviluppo delle competenze in uscita dalle scuole dell’infanzia, prima‐ ria e secondaria di primo grado che corrispondono a livelli di padronanza, sempre possibili di mi‐ glioramento. Sulla base di questi si imposterà anche la documentazione relativa alla certificazione emessa da codesto Istituto per gli alunni al termine della scuola secondaria di primo grado. Per ulteriori e più specifici approfondimenti si rimanda al testo “Indicazione per il curricolo, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione”, Roma, settembre 2007.
2
Nuovo obbligo di istruzione, Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, Firenze 2007 50
COMPETENZE TRASVERSALI Il pieno sviluppo della persona, inteso come costruzione della personalità, di corrette e significati‐ ve relazioni con gli altri e di una interazione positiva con la realtà sociale e ambientale, presuppone l’acquisizione al termine dell’obbligo scolastico di alcune competenze chiave (individuate a livello europeo dalla Conferenza di Lisbona). Imparare ad imparare
Organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione
Progettare
Elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio
Comprendere messaggi di diverso genere e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi e supporti, diversi. Comunicare Rappresentare eventi, fenomeni, concetti, norme, procedure ecc. utilizzando linguaggi diversi e diverse conoscenze disciplinari Collaborare e partecipare
Interagire in gruppo, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità e contribuendo all’apprendimento co‐ mune
Agire in modo autonomo e responsabile
Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale ri‐ conoscendo i limiti, le regole, le responsabilità
Individuare collegamenti e relazioni
Individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, in‐ dividuando analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti
Acquisire ed interpretare l’informazione
Acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi
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CRITERI DI VALUTAZIONE STABILITI DAL COLLEGIO DOCENTI La valutazione degli alunni avviene nel rispetto delle indicazioni ministeriali ed in particolare del DPR n. 122 del 22 giugno 2009. La valutazione del percorso effettuato dall’alunno, che accompagna i processi di apprendimento, si attiene ai seguenti principi ‐ ‐ ‐
Gradualità (accompagnando in itinere il processo di crescita e di apprendimento) Sistematicità (attuata come controllo regolare al termine di ogni argomento trattato) Partecipazione (conduce lo studente verso l'autovalutazione, fondamentale per il suo orientamen‐ to)
e si espleta attraverso le seguenti modalità: VALUTAZIONE INIZIALE (diagnostica): accertamento dei prerequisiti mediante prove di ingresso, osservazioni sistematiche e controlli periodici espressi con il linguaggio della classificazione. Attraverso queste prove si valuta la situazione iniziale, ovvero le conoscenze possedute all'inizio del percorso di scuola primaria e di scuola secondaria di primo grado. Conoscenza degli argomenti: lacune, imprecisione, scolasticità e appro‐ fondimento. Capacità di analisi dei testi: blocco (non conosce le forme e il significato/ solo se guidato pas‐ so…passo), riconosce in modo elementare e con sollecitazioni, autonomamente e con precisione, scompo‐ ne costruzioni complesse e sa fare ipotesi su elementi nuovi. Capacità logico‐semantiche: inferenze sempli‐ ci/elementari, inferenze complesse se guidati…, inferenze autonome e ragionamenti complessi e sistemati‐ ci. Capacità di esposizione: elementare, con lessico impreciso; dominanza italofona o dialettofona, urbana, rurale; meccanica ripetitiva; risposte brevi/ termini appropriati; ampia, ma poco organizzata; organica e fi‐ nalizzata. VALUTAZIONE IN ITINERE (formativa): valuta il grado di apprendimento nel corso di un itinerario didattico, per‐ mette di prevedere i rinforzi adeguati alle difficoltà riscontrate oppure attività di potenziamento. La valuta‐ zione formativa è quella periodica, attribuita dall’insegnante durante lo svolgimento delle attività pro‐ grammate ed ha lo scopo di misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Gli strumenti uti‐ lizzati per la valutazione formativa sono molteplici, dipendendo anche dall’età dell’alunno: contributi personali degli alunni, elaborati, colloqui,.. esecuzione di prove scritte/grafiche/motorie/musicali/,… questionari test risposte dal banco interrogazioni orali Tale valutazione prevede: un accordo formativo: accordo fra docenti/alunno/famiglia in merito alle conoscenze, competenze e capa‐ cità da mettere in gioco ai fini dei percorsi didattico‐educativi da affrontare e rispettive valutazioni, misura‐ tive, diagnostiche, formative e certificative. l’accertamento dei cambiamenti, positivi o meno, conseguiti dalla classe e dai singoli alunni in ordine a co‐ noscenze, comprensione e applicazione. l’accertamento della crescita delle conoscenze, delle abilità nella comprensione e nell’applicazione e la veri‐ fica del conseguimento delle capacità di analisi sintesi e valutazione. All’interno del piano progettuale ogni singolo docente dovrà indicare sia gli strumenti da utilizzare, sia i modi e i tempi di tale utilizzazione che devono essere coerenti con quelli dell'azione didattica. VALUTAZIONE FINALE La valutazione sommativa è quella che, su proposta di ciascun docente, è attribuita in sede di scrutinio quadrimestrale e finale. Si configura come il risultato di un processo continuo d’accertamento e di ricono‐ scimento di un percorso di crescita del quale è guidato ad assumere consapevolezza lo stesso studente (deve essere esplicito e chiaro a ogni studente che cosa si misura, quando si misura e perché si misura, il 52
risultato di ogni prova deve essere chiaramente e regolarmente comunicato ad ogni diretto interessato per permettere all'alunno di prendere coscienza del proprio rendimento scolastico, dei progressi, dei propri li‐ miti e delle proprie difficoltà). Si esprime in decimi e, nella scuola primaria è illustrata con giudizio analitico su livello globale di maturazione raggiunto (DL 137/08). Valuta i risultati dopo vari itinerari didattici, tenen‐ do conto: 1. dell’analisi dei livelli di partenza di ciascun alunno, dei percorsi compiuti, dei progressi e dei livelli finali raggiunti; 2. della frequenza assidua delle lezioni (obbligo, in caso di assenza, di aggiornarsi autonomamente, at‐ traverso i compagni, sull’andamento delle lezioni e dei compiti assegnati); 3. della partecipazione attenta e attiva alle lezioni (studio delle lezioni, esecuzione dei compiti, cura e riordino del lavoro fatto in classe); 4. della condivisione e rispetto dell’accordo formativo; 5. della misurazione delle performance quotidiane, o dei risultati raggiunti dopo un modulo, dopo un ciclo di lezione, mediante la scala dei valori numerici ed estimativi (raggiungimento degli obiettivi verificati con prove scritte/orali/pratiche, esiti ricavabili dai registri personali dei docenti relativa‐ mente a risultati conseguiti in ciascuna disciplina); 6. del raggiungimento degli obiettivi formativi trasversali; 7. dell’interesse ed impegno mostrati; 8. dell’esito delle attività scolastiche attivate quali corsi di recupero e potenziamento; 9. dell’analisi di situazioni extrascolastiche che possono aver influito sul processo di apprendimento (condizioni socio‐familiari, condizioni di salute, ...) e, nel caso di insufficienze in una o più discipline del processo globale di crescita in relazione al percorso scolastico e della possibilità di raggiungere gli obiettivi nel corso del successivo anno scolastico. La valutazione deve sempre avvenire tenendo conto della crescita e dello sviluppo umano, culturale e civile degli alunni. Ogni deliberazione di scrutinio deve avere finalità esclusivamente educative e formative. Ogni docente si assume la piena responsabilità delle informazioni che offre al Consiglio di classe e all'Interclasse per lo scrutinio. Per la scuola secondaria, come da normativa vigente, l'ammissione alla classe successiva sarà subordinata alla frequenza scolastica che non dovrà essere inferiore ai 3/4 del curricolo. Deroghe al suddetto limite so‐ no previste in caso di: ‐ Malattia certificata. ‐ Problemi di tipo ambientale e/o familiare particolarmente importanti. ‐ Inserimenti in corso d'anno per alunni stranieri Lo strumento finale di comunicazione del processo valutativo è il DOCUMENTO DI VALUTAZIONE, consegnato ai genitori nei mesi di febbraio e giugno ed integrato e preceduto da colloqui individuali. LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decre‐ to legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto‐legge, è espressa: a) nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione; b) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi del‐ l'articolo 2 del decreto‐legge; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione. LA VALUTAZIONE DEL RENDIMENTO SCOLASTICO (APPRENDIMENTI) La valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze acquisite si esprime in decimi e, nella scuola primaria è illustrata con giudizio analitico su livello globale di maturazione raggiunto. (art 3 DL 137/08). Il Collegio Docenti dell’Istituto si è espresso consigliando al corpo docente di limitare la valutazione negati‐ va al voto di “4”, ritenendolo già molto negativo.
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MISURAZIONE Controllo dell'apprendimento, in riferimento a determinate prestazioni conoscitive, espresso con il linguag‐ gio dei voti e dei giudizi analitici, secondo i livelli di cui sopra. L'equipe pedagogica, delibera in modo strettamente individuale, singolarmente per ciascun alunno, l'am‐ missione o la non ammissione alla classe /periodo successivo. In caso di esito positivo, pur in presenza di una/alcune insufficienze, fornirà indicazioni per il recupero delle carenze. In caso di esito negativo fornirà tutte le informazioni necessarie che la famiglia vorrà richiedere. L'ammissione o la non ammissione viene deliberata all'unanimità per gli alunni di scuola primaria ed a mag‐ gioranza per gli alunni di scuola secondaria. STRUMENTI DELLA MISURAZIONE Le tecniche di misurazione non possono essere limitate alle prove orali e scritte tradizionali, le quali rara‐ mente consentono una valutazione completa, globale, ma devono includere altri strumenti quali l'osserva‐ zione, i colloqui, i questionari, i rapporti e le relazioni, i campioni di lavoro degli alunni. I TEMPI DELLE MISURAZIONI Le misurazioni non possono essere limitate a quelle con cadenza amministrativa, trimestra‐ le/quadrimestrale, o in giorni di stretta programmazione, o alla fine dell’anno scolastico, ma devono essere svolte in modo sistematico, in itinere, visto che le stesse, tra l'altro, costituiscono indici utili a tenere sotto controllo tutte le variabili del processo didattico ‐ educativo. Per gli alunni della classe terza di scuola secondaria, in sede di scrutinio del secondo quadrimestre, viene decisa l'ammissione o la non ammissione all'esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, formulando un giudizio di idoneità o, in caso negativo, un giudizio di non ammissione all'esame. In tale contesto il Consiglio di classe terrà conto: ‐ della valutazione sommativa disciplinare; ‐ del percorso effettuato; ‐ delle abilità e delle competenze acquisite; ‐ del grado di maturità raggiunto. Pur in presenza di una o più valutazioni disciplinari negative, l'alunno può essere ammesso a sostenere l'e‐ same conclusivo del primo ciclo quando il Consiglio ravvisi che lo studente abbia effettuato un percorso po‐ sitivo, dimostrando impegno e il raggiungimento degli obiettivi formativi, ed abbia fatto registrare comun‐ que dei miglioramenti disciplinari che lo rendano idoneo a sostenere l'esame di stato. In riferimento alla scuola dell'Infanzia, è prevista una valutazione degli obiettivi di apprendimento, che vie‐ ne trasmessa ai docenti accoglienti nel passaggio alla scuola Primaria. In tale contesto sono presi in considerazione aspetti relativi a: ‐ il sé e l'altro; ‐ il corpo in movimento; ‐ linguaggi, creatività, espressione; ‐ i discorsi e le parole; ‐ la conoscenza del mondo.
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PROGETTI L’intera azione progettuale dell’Istituto è stata suddivisa in sei grandi macroaree in modo da ren‐ dere maggiormente omogenea la progettazione stessa e da operare una razionale e funzionale di‐ stribuzione delle risorse. ‐ Integrazione e Dimensione Interculturale: Macroarea comprendente tutti i progetti finalizzati a promuovere il benessere a scuola di tutti gli alunni, in modo particolare di quelli di recente immigrazione, di nuovo inserimento, con disagio e diversamente abili. ‐ Accoglienza, Continuità e Orientamento: Macroarea comprendente tutti i progetti finalizzati a favorire un positivo inserimento di tutti gli alunni nelle scuole e a costruire rapporti di collaborazione con le famiglie attraverso dei momenti di festa. Inoltre si vuole promuovere il rapporto di continuità didattica tra la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado e tra questa e la scuola secondaria di secon‐ do grado, e fornire le informazioni e gli strumenti necessari per scelte consapevoli riguardanti il futuro immediato e non degli alunni. ‐ Arricchimento Linguistico e Culturale: Macroarea comprendente tutti i progetti finalizzati a fornire agli alunni conoscenze e abilità, com‐ pletando, integrando, arricchendo quanto offerto dalla didattica curricolare, con particolare ri‐ guardo all’educazione linguistica. ‐ Benessere e ambiente: Macroarea comprendente tutti i progetti finalizzati a fornire agli alunni conoscenze e abilità, com‐ pletando, integrando, arricchendo quanto offerto dalla didattica curricolare, con particolare ri‐ guardo all’ambiente. ‐ Formazione: Macroarea comprendente il Piano di Formazione del personale dell’Istituto, in accordo con quanto previsto dai requisiti DAFORM dell’accreditamento presso la Regione Marche. ‐ Infrastrutture tecnologiche: Macroarea riguardante tutto il materiale informatico hardware e software, arredi, acquisizione di knowhow, strumenti video e audio, che consentano all’Istituto di rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie e di garantire al proprio personale una didattica efficace. La valutazione dei progetti avviene in base a criteri stabiliti dalla Commissione POF ed approvati dal Collegio Docenti: 1. Progetti che caratterizzano l’istituto 2. Progetti che hanno un’elevata ricaduta sull’utenza 3. Progetti già avviati e in fase di conclusione 4. Progetti istituzionali 5. Progetti di collaborazione con Enti ed Istituzioni 6. Progetti che hanno un costo contenuto rispetto al F.I.S. e che nel loro complesso riguarda‐ no tutta la scuola: progetti Cea, progetti con soli costi per responsabile e simili. 55