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3. Microcosmo e Macrocosmo……………………………………p

3. MACROCOSMO - MICROCOSMO

“Le grandi tradizioni orientali esprimono un legame micro – macrocosmico:… connesso con le prime determinazioni cicliche e spazio temporali che regolano la vita dell’uomo: La ricchezza dei simboli della cosmogonia taoista è traccia visibile della coincidenza dell’ordine naturale, risanatore e vitale, tra macrocosmo e microcosmo.” Per la medicina cinese la salute viene da sempre considerata nel complesso dei diversi sistemi che costituiscono l’essere umano. Corpo, mente ed emozioni lavorano in sinergia, influenzandosi a vicenda, in un complesso sistema di interazioni che rendono impossibile valutare uno senza coinvolgere l’altro. amento e stile di vita Il pensiero medico cinese è basato sulla premessa che la vita accade all’interno dell’universo: in esso tutte le cose sono collegate e reciprocamente dipendenti. All’interno dell’universo la Natura è un unico sistema, è in costante movimento e segue schemi ciclici che descrivono il processo di trasformazione.

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L’uomo è parte della Natura, microcosmo nel macrocosmo; la Natura e il Cosmo sono regolati dalle stesse leggi che regolano la vita di ogni individuo; l’osservazione della Natura permette quindi di estrapolare leggi valide anche per l’uomo. L’uomo fa parte di un insieme cosmico che lo supera e lo contiene, origina dalla stessa sorgente del cosmo, è composto delle stesse sostanze, è abitato dalle stesse energie, obbedisce alle stesse leggi. La medicina cinese riassume questa convinzione affermando che l’uomo è un microcosmo che abita nel macrocosmo e ne segue le regole. Questi concetti derivano dalla concezione taoista, applicata alla natura e all’uomo; essa promuove il principio che la vita deve tendere a conformarsi alle leggi naturali, affinché scaturisca quell’equilibrio che è in grado di garantire lo stato di salute. Nel momento in cui viene a mancare l’armonia all’interno dell’organismo o tra l’uomo e l’ambiente esterno, subentra la malattia. L’uomo si nutre dei frutti della

(7)Cracolici, Riviello, Fertilità di coppia e fecondazione assistita, Ambrosiana, 2014

terra e beve la sua acqua, ne respira l’aria. Preservare e prendersi cura della salute del pianeta è quindi condizione imprescindibile per il proprio benessere perché l’uomo e la terra sono uniti e in simbiosi. Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, tutto ciò che esiste obbedisce alle stesse leggi, di cui fondamentale è quella dell’analogia, e un organismo non può essere separato dall’ambiente in cui è immerso, l’uomo non è separabile dall’universo in cui vive, dal Cielo/Terra che lo costituisce Tutto è quindi collegato: il microcosmo uomo è in stretta relazione con il macrocosmo universo «l’uomo deve sempre rispondere al “cielo” e alla “terra”», perché appartiene al macrocosmo e dal rapporto armonico con questo, dipende il suo stato di salute. Ogni organo, viscere o sistema ha una sua frequenza; ma soprattutto ogni cellula, molecola e atomo ha una sua coscienza e intelligenza, un suo programma genetico ed un “programma” acquisito dall’ambiente (“cielo anteriore” e “cielo posteriore”). “L’energia è la causa di tutte le produzioni e di tutte le distruzioni.” - Neijing Suwen

Il primo capitolo dello Huangdi Neijing si apre con una sorta di vero e proprio “manifesto dell’autotutela della salute”: Gli uomini del passato conoscevano il Dao: si regolavano secondo lo Yin e lo Yang ed erano in armonia con l’arte dei numeri (secondo tali princìpi praticavano le “arti di lunga vita”, la loro alimentazione era controllata, gli orari di sonno e veglia regolari, non eccedevano ciecamente nella stanchezza. Di conseguenza, il loro corpo e la loro psiche (Spirito) erano integri e completi, ultimavano il numero di anni di vita per cui erano nati e morivano ultracentenari.” L’odierna cosmologia ha recuperato la relazione tra macrocosmo e microcosmo, mediante le teorie di Bohm. Secondo Bohm, nell’universo esiste un ordine implicito che non siamo in grado di percepire, e di un ordine esplicito che percepiamo come risultato dell’interpretazione che dà il nostro cervello, alle onde di interferenza che compongono l’universo. Un ologramma, la cui struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte. Bohm scrisse che dobbiamo imparare ad osservare ogni cosa come parte di una indivisa interezza.

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