Federico II stupor mundi

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Il nostro primo incontro con un grande Imperatore Classe: 1^E Istituto Secondario di Primo Grado «Niccolò Andria» Anno scolastico 2010/11 Con la guida dell’insegnante: Dominica De Luca


I castelli di Federico

Le costituzioni d

Castel del Federico II e le sue Monte mogli

Federico II e la c La scuola Poetica Siciliana



La sua storia 

Castel del Monte fu fatto costruire da Federico II che ne tracciò di sua mano il disegno originale.

• Il nome deriva da un antico villaggio ai piedi del colle dove era ubicata una piccola abbazia benedettina detta di Santa Maria del Monte (vicino ad Andria, in provincia di Bari) da cui Castro, o Castello, del Monte. • Gli storici del passato sostengono, anzi, che nello stesso luogo del castello svevo vi fosse una costruzione precedente, forse un sepolcro, poi ridotta a Torre di vigilanza dai Saraceni o dai Longobardi e chiamata Castromonte; l’ipotesi è tutt’altro che peregrina, perché, dal terrazzo lo sguardo spazia per decine di metri sulla terra arsa dal sole fino a raggiungere il mare.


• Il castello ha pianta ottagonale e, ad ogni spigolo, si innesta una torretta. • l’interno ha 2 piani, rispetto al piano ottagonale • l’esterno è fatto da una porta principale e da un cortile


Qualche notizia …. 

Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima del comune di Andria, vicino a Santa Maria del Monte. È situato su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri s.l.m. I centri urbani più vicini sono Andria (18 km), Ruvo di Puglia e Corato (21 km). È stato inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1996 .


Il suo interno

Lo spazio interno è suddiviso in due piani, rialzati rispetto al piazzale antistante di 3 e 9,5 metri rispettivamente.  Il problema della copertura delle stanze è risolto scomponendo il trapezio iniziale in un quadrato centrale e due triangoli laterali. Il quadrato centrale viene coperto da una volta a crociera, mentre i due triangoli laterali sono sovrastati da due spicchi di volta a botte per ciascuna stanza. Al centro di ogni volta a crociera, nell'intersezione tra i costoloni, fuoriesce dall'intradosso una chiave di volta estradossata diversa per ogni stanza. 

I costoloni non hanno una funzione di portanza statica, ma hanno esclusiva funzione decorativa. Le volte a botte sono costruite seguendo l'andamento dei muri esterni relativi a quella parte della costruzione. Per quanto adiacenti, i due tipi di volte utilizzate sono completamente indipendenti: nell'intersezione tra le stesse, infatti, si può notare come l'orditura presenti una discontinuità, provocata da una sfasatura nella composizione delle due coperture contigue.


E ancora …. 

Il piano di imposta della volta è sottolineato da una cornice, ripresa anche nel capitello sopra le colonne portanti.

La comunicazione tra il piano inferiore e quello superiore è assicurata dalla presenza, non in tutte le otto torri, delle scale a chiocciola. Le scale si sviluppano secondo un senso antiorario e constano di 44 gradini trapezoidali che si dipartono, ognuno in un unico masso lapideo, da una colonna centrale del diametro di circa 22 centimetri


L’esterno Il portale di ingresso principale si apre sulla parete della struttura ottagonale orientata esattamente ad est, vale a dire di fronte al punto in cui sorge il sole in coincidenza degli equinozi di primavera e d'autunno. Ad esso si accede attraverso due rampe di scale simmetriche, disposte a tenaglia ai lati dell'ingresso, ricostruite nel 1928.

A differenza del semplice ingresso secondario dalla parte opposta (orientata a ponente) dell'edificio (costituito da un semplice portale ad arco a sesto acuto), l'ingresso principale è decorato con due colonne scanalate che sorreggono un finto architrave su cui si imposta un frontone di forma cuspidale.


e ancora ‌ Ogni parete presenta due finestre: una monofora in corrispondenza del primo piano ed una bifora per il secondo piano, non sempre in asse tra loro.

Da questa regola si discostano le facciate orientale ed occidentale (quelle in cui sono posti i due portali) che non presentano la monofora, e la facciata settentrionale, che presenta una trifora per il secondo piano. Ulteriori feritoie sono presenti sulle torri, per dare luce alle scale a chiocciola interne.


Il cortile …. Nel cortile interno la compattezza delle mura è attenuata solo dalla presenza di tre ingressi nella parte inferiore e tre "porte finestre" nella parte superiore. La sensazione all'interno del cortile è che tutto il primo piano funga da zoccolo per il piano superiore, alleggerito dalla presenza di archi ciechi. Sotto la vasca, al centro del cortile, al di sotto del piano di calpestìo è presente una grande cisterna per la raccolta delle acque piovane, aspetto tenuto in gran conto in questo edificio tanto che erano presenti altre cinque cisterne di raccolta all'interno delle torri. Tuttavia attualmente quella al di sotto del cortile interno è l'unica funzionante.


E ancora ‌ Le alte pareti da cui è formato il cortile interno danno l'idea di trovarsi all'interno di un pozzo che, nella simbologia medioevale rappresentava la conoscenza.


La decorazione La decorazione dell'edificio, in origine assai ricca ma oggi quasi del tutto scomparsa, si segnala per le chiavi di volta dei costoloni, decorate con creature mitologiche e motivi vegetali, caratteristici del realismo della tarda scultura sveva, di ispirazione romaneggiante (come il Busto di Barletta). Architettura e scultura tradiscono influenze dell'edilizia francese e di quella cistercense. Ricche cornici in porfido decorano le porte.


Gli autori della sezione ÂŤCastel del MonteÂť:

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Nacque a Jesi, nelle Marche, il 26 dicembre del 1194 e morĂŹ a Fiorentino di Puglia, in provincia di Foggia, il 13 dicembre del 1250 Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attivitĂ legislativa e di innovazione tecnologica e culturale. Fu un apprezzabile letterato, protettore di artisti e studiosi.

convinto

La sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, araba ed ebraica.


Curioso, Federico non era mai sazio di conoscenza. Si attorniava di personaggi colti e di studiosi. Amava la matematica, l’algebra e le scienza naturali


Per colui che fu Re di Sicilia, Duca di Puglia, Principe di Capua, Re di Gerusalemme, Imperatore dei Romani, Re d’Italia e Re di Germania, la Puglia è stata ed è ancora la Sua terra, su cui ha costruito o rinnovato castelli meravigliosi.



Per affermare la presenza imperiale sul territorio, per i suoi spostamenti e per praticare il suo sport preferito, la caccia, Federico II fece erigere e rimaneggiare un considerevole numero di castelli, che raggiungeva accompagnato da un seguito di soldati, falconieri e notabili oltre che da un folto stuolo di animali esotici.


Per organizzare l’attività edilizia all’interno del regno, l’Imperatore fece redigere lo "Statutum de reparatione castrorum", cioè una raccolta di leggi che si rifaceva al diritto dell’epoca normanna. Lo “Statuto per la riparazione dei castelli” consisteva in un elenco dei castelli e delle “case di svago” alla cui riparazione erano obbligate alcune comunità e persone.


I castelli di Federico in Puglia


Da piÚ parti si ritiene che l’Imperatore svevo fosse solito trascorrere gran parte dei mesi piÚ freddi dell’anno in Foggia e nel resto della Capitanata, mentre nel periodo estivo si tratteneva in luoghi meno caldi, in ogni modo non molto lontani dal Tavoliere.


Uno splendido palazzo fu eretto nel 1233. Il palazzo sorse sulle fondamenta di una diroccata Cattedrale romanica che si presentava come un maestoso torrione con una base quadrangolare a tre piani. I tre piani contenevano 32 vani che ospitavano la corte e gli appartamenti imperiali.


Si parla del castello di Barletta per la prima volta in un documento del 1202. Questo castello venne danneggiato nel 1203 dagli stessi cittadini che l'assediarono per scacciarne un castellano filopapale. Nel 1228 l'imperatore vi tenne la famosa Dieta in vista della partenza per la sesta Crociata.


Fondato da Federico II di Svevia nel 1230, il castello di Trani fu terminato nel 1233, benchĂŠ la conclusione delle opere di fortificazione, condotte da Filippo Cinardo conte di Conversano ed Acquaviva, e dal tranese Stefano di Romualdo Carabarese, risalgano al 1249.


Da quasi mille anni Bari vive all’ombra del suo massiccio castello chiuso da svettanti ed inaccessibili torrioni quadrangolari. Federico II lo restaurò intorno al 1233, valorizzandone l’aspetto residenziale e rappresentativo e conferendogli requisiti più prossimi ad una residenza.


Il castello di Gioia del Colle fu edificato intorno al 1100 dal normanno Riccardo Siniscalco. Verso il 1230 subĂŹ un notevole ampliamento ad opera di Federico II.

L’imperatore volle che questo castello, oltre a scopi difensivi, fosse adibito a dimora regale; infatti ivi visse Bianca Lancia, sua amante e madre di Manfredi. Il castello si trova nel centro abitato di Gioia ed ora è adibito a biblioteca comunale e museo archeologico


Il castello federiciano consisteva in un edificio a pianta quadrangolare dotato di torrioni angolari e circondato da fossato sui lati verso terra; la tradizione vuole che Federico abbia soggiornato qui insieme alla seconda moglie Jolanda di Brienne nell'appartamento imperiale cui si accedeva da una porta affacciata sul gran cortile sormontata da una statua dell'imperatore. Oggi il castello è sede del Comando Militare della Marina.


Più che un castello, quello di Oria ha tutta l'aria di un recinto fortificato, che si adegua alla cima della collina su cui è situato assumendo una forma triangolare. Il nucleo più antico è individuabile nel massiccio torrione quadrangolare costruito tra il 1227 e il 1233), benché siano evidenti i segni di adattamento in epoca rinascimentale mediante l'inserimento di cannoniere e feritoie.


Federico II di Svevia ha lasciato tantissime tracce del suo passaggio in Puglia. Oltre a quelli indicati vanno ancora ricordati i castelli e le fortificazioni di Apricena, Vieste e Monte San’Angelo in provincia di Foggia; Gravina ed Altamura in provincia di Bari


La sezione è stata creata da

Alessandro Ruslans FUSCO Federico VINCI Antonio VALENTINI della Classe 1^ Sezione E della Scuola Media “N. ANDRIA” di Massafra. Anno scolastico 2010/2011 Le fonti sono state rilevate dalla rete internet e da siti specifici. Torna al sommario




Federico II


Federico poteva raggiungere con poche ore di cavallo la Puglia, che pure volle arricchire di castelli e residenze, una terra eletta per la caccia, capace di assecondare e soddisfare a pieno una delle grandi passioni di Federico, la caccia col falco, che così mirabilmente il Puer Apuliae seppe descrivere e spiegare in quel suo straordinario e ancora attuale trattato di falconeria «De arte venandi cum avibus».

Il ricordo di questo illuminato imperatore è dunque qui più vivo che altrove. Lo è in tutta la gente che vive in questa terra che, dovunque guardi, scorge le sue tracce monumenta­ li; lo è nei turisti d'oltralpe (specialmente tedeschi) che qui si sentono come a ca­sa; lo è, naturalmente, nei cacciatori che ne avvertono la presenza nei castelli che dall'alto e dovunque dominano i panora­mi dei luoghi di caccia migliori.


La memoria di Federico è ancora vivissima nei molti ap­ passionati di falconeria che al loro ricor­do, danno un senso di maggiore vitalità. Essi costituiscono un nutrito gruppo che fa capo all'Associazione Falco­nieri Pugliesi «l'Artiglio», un sodalizio nato qualche anno fa che ha scelto come logo un falco pellegrino in picchiata sullo sfon­do della più misteriosa ed evocatrice re­sidenza di Federico, Castel del Monte, la monumentale corona di pietra dichiara­ta dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, che domina su buona parte dei territori di caccia fra Capitanata e Terra di Bari


Il falco pellegrino (Falco peregrinus,) è una specie di falconide diffuso quasi in tutto il mondo: (Europa, Asia, Africa, Nordamerica e Sudamerica, Australia, Tasmania e Oceania). E’ noto per l'elevata velocità che può raggiungere in picchiata durante la caccia, ritenuta superiore ai 320 km/h, il che lo rende attualmente il più veloce tra tutti gli animali.

Shiva è il falco di alcuni appassionati falconieri: due occhi gran­dissimi, neri e lucenti, contornati di gial­lo perché sembrino più vivi, sopra di es­si, ad esaltarne la fierezza, due sopracci­gli allungati e sporgenti, sotto, scurissimi sul fondo rosato delle guance, due mu­stacchi molto evidenti e davanti, minaccioso, un becco robusto che vien fuo­ri da una cera gialla e sembra tingersi dell'azzurro del cielo


La sezione «Federico II e la caccia col falcone» È stata curata dagli alunni: Francesco Aprile Vittorio Greco Torna al Giacomo Rescina sommario Simone Settanni







La sezione «Federico II e le sue mogli» È stata curata dalle alunne: Termite Fabiana; Di Pierro Alice; Palumbo Valentina

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La sezione «La scuola poetica siciliana» è stata creata dalle alunne:

Giorgia Bax Mary Ghionna Maria Vittoria Maraglino Roberta Resta Loriana Termite Torna al sommario



Cosa sono??? • Sono un corpo di leggi che partendo dal Corpus Iuris Civilis di Giustiniano sono state adattate al nuovo sistema imperiale e tali da dare allo Stato un'impronta unitaria i cui poteri saranno da quel momento accentrati in una sola persona: l'imperatore. La volontà principale di Federico II era di ristabilire l'autorità imperiale, improntandola all'assolutismo romano, limitando i poteri e i privilegi acquisiti nel tempo dalle locali famiglie nobiliari e dai prelati. Infatti il richiamo alle leggi del "Corpus Iuris Civilis" è chiaro fin dal proemio, in cui Federico II si proclama Felix Pius Victor et Triumphator, esattamente come fece Giustiniano nel Proemio delle Istituzioni.

Dio, considerando l'uomo come la più degna delle creature, forgiata a sua immagine e somiglianza fu destinata a comandare tutte le altre creature (a globo circuli lunaris inferius hominem,creaturarum dignissimam ad ymaginem propriam effigiemque formatam, quem paulo minus minuerat ab angelis, consilio perpenso disposuit preponere ceteris creaturis). Lo scontro con il papa nella Lotta per le investiture radicalizzò maggiormente il testo. Così la reazione di Federico II fu un'accentuazione marcata della sacralizzazione del potere temporale degli imperatori.[3]


Cosa dice il testo???? •Il potere tornava pienamente nelle mani dell'imperatore, il quale era affiancato dalla Magna Curia, il consiglio dei principali funzionari imperiali, di cui il «maestro giustiziere» e il «maestro camerario» erano i rappresentanti più autorevoli; dalla Magna Curia dipendevano poi tutti gli altri funzionari. Lo scopo di tale riorganizzazione legislativa era soprattutto quello di ricercare la pace nel regno, grazie alla quale garantire un progresso dell'economia che potesse incrementare le risorse finanziarie necessarie alla politica imperiale. •Le Costituzioni affrontarono per la prima volta il problema sanitario con la regolamentazione delle attività di pulizia delle città (butti) e delle botteghe artigiane conciarie. •Strutturalmente comprendevano quattro organizzazioni dello Stato: lo Stato, in cui si definivano i poteri del sovrano; la Giustizia, affidata al Maestro generale di Giustizia; la Finanza, affidata ai Maestri Camerari; il Feudo. Tutto il complesso giuridico si esplicava attraverso 3 Libri per un totale di 259 Titoli. Il primo comprendeva 109 Titoli riguardanti il diritto penale. Il secondo libro, 52 titoli, trattava elementi di procedura civile e penale. Il terzo libro, 94 Titoli, del diritto feudale, della proprietà e dei diritti di famiglia.


La raccolta delle leggi é contenuta nel Liber Constitutionum Regni Siciliae o Liber Augustalis, ma comunemente vengono chiamate Costitutiones Melphitanae, dalla città di Melfi, dove vennero promulgate. Per ordine dell’Imperatore, le nuove leggi furono promulgate dal giustiziere Riccardo da Montenero, il 1° settembre del 1231 Il Liber Augustalis si fonda sul diritto romano, ma vi trova spazio anche la tradizione normanna dal momento che vi sono inserite ben 65 leggi che si rifanno a quella cultura ed a quelle consuetudini. Il codice ebbe grande risonanza e diffusione nel regno, visto che fu tradotto in greco per essere meglio compreso ed applicato da buona parte della popolazione che parlava questa lingua. Una edizione delle Costituzioni melfitane. Secondo Besta, il Liber Augustalis rappresenta il più grande monumento legislativo laico del Medio Evo, mentre per Kantorowicz "è l’atto di nascita dello stato amministrativo moderno".

La stesura delle Costituzioni, pensata e avviata già nel 1230, dopo che aveva partecipato alle Crociate in Gerusalemme, venne affidata ad un'assemblea legislativa formata dai giuristi più noti dell'epoca quali Pier delle Vigne, notaio a Capua, Michele Scoto, filosofo e matematico scozzese, Roffredo di Benevento, nonché abati e arcivescovi di grande cultura come Giacomo Amalfitano e Berardo di Castacca.

Tuttora si discute sulla giusta attribuzione della paternità della raccolta di queste leggi, poiché lo stesso Federico ne vanta il merito. Appare però autore anche l’arcivescovo di Capua, Giacomo Amalfitano, dal momento che lo stesso Gregorio IX in una lettera lo rimprovera di avere inserito disposizioni avverse agli interessi della Chiesa. Il vero artefice, secondo la tradizione, dovrebbe essere Pier delle Vigne, anche se si è propensi a credere che tutta la raccolta sia stata frutto di un lavoro collettivo durato alcuni mesi.


Roberto Caso, Fabiana Semeraro, Serena D’Erchia, Annalisa Oliva, Ilaria De Luca Antonio Leogrande

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