Avventura n.3 - 2015

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C’erano una volta il cielo stellato e i suoni del bosco…

inquinamento luminoso e inquinamento acustico: questi sconosciuti!

di Erika Polimeni - disegni di Anna Demurtas

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’era una volta il bubbolio del gufo e il frinire del grillo. C’erano una volta le stelle nel cielo. Poche volte ci fermiamo ad ascoltare il fruscio del vento, la pioggia, gli uccellini che ci svegliano con il loro canto, allo spuntar del primo raggio di sole. Forse solo durante la veglia alle stelle, o quando torniamo alle tende dopo il fuoco di bivacco, i nostri occhi sanno stupirsi dell’immensità dell’universo nel vedere la magia del cielo stellato. Lì prestiamo ascolto al suono della natura… Perché non riusciamo nelle nostre città? Inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo… Alla lista si aggiungono due tipi d’inquinamento di cui ancora pochi, nonostante la loro importanza, parlano: l’inquinamento luminoso e l’inquinamento acustico. Il primo è un problema globale che impedisce l’osservazione delle stelle sia a occhio nudo sia con i telescopi; è causato, principalmente, dall’emissione di luce artificiale anche nei tempi e nei luoghi in cui essa non sia strettamente necessaria, dall’emissione

della luce diffusa nell’atmosfera. Mentre in un cielo molto scuro si possono facilmente vedere fino a duemila stelle, gli abitanti delle città possono a malapena scorgerne qualche decina, comprese quelle... degli hotel! Se crediamo che il problema non ci riguardi, secondo i dati dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso, il cielo notturno in Italia è molto più degradato di quanto si creda. Su più di tre quarti della popolazione non scende nemmeno una vera e propria notte vista l’eccessiva quantità di luce artificiale che illumina l’atmosfera. Le regioni più sfortunate sono la Lombardia, il Lazio e la Campania: qui il 75% della popolazione non vede la Via Lattea dal luogo in cui vive. La percentuale si abbassa nelle altre regioni fino all’Umbria, Calabria e Molise dove solo il 10% è così sfortunato. Hanno un bel cielo il Trentino Alto-Adige, la Basilicata e la Valle d’Aosta. Ma l’inquinamento luminoso non ostacola soltanto l’osser-

vazione del cielo stellato. Non si tratta, cioè, di un problema per astronomi, ma anche per gli ecosistemi: la perdita di oscurità ha un impatto negativo sulla salute umana e confonde le specie animali notturne e le piante.

ILLUMINAZIONE INQUINANTE

ILLUMINAZIONE NON INQUINANTE


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