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Vela - Sup - Surf
ATLETA DELL’ANNO

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Marrai in Giappone
Francesco Marrai è un velista livornese classe 1993, atleta delle Fiamme Gialle, che ha difeso i colori azzurri alle Olimpiadi di Rio del 2016. Nel 2021 ha ricevuto la Stella d’oro del Coni per meriti sportivi dal presidente nazionale Malagò e attualmente collabora con la Lega navale italiana, sezione di Napoli, come supervisore della squadra agonistica Ilca. Doveva essere a Tokyo come atleta per scendere in acqua e dar battaglia a suon di virate, invece si è presentato a Enoshima come allenatore della leggenda della vela mondiale Robert Scheidt che, alla sua settima Olimpiade, era alla ricerca della sesta medaglia olimpica col Brasile.
«Per me - ha raccontato Marrai - è stata una nuova avventura rispetto a quella di Rio 2016, perché questa volta partecipavo da officials (allenatore) e non da atleta. Una seconda Olimpiade in un ruolo senz’altro diverzso che mi ha permesso di avere un’altra percezione di questo evento planetario e sicuramente mi ha consentito di acquisire nuove, importantissime competenze. Le Olimpiadi sono un evento fantastico, l’evento per ecam verdeoro non è riuscito a fare altrettanto, ma io sono ugualmente soddisfatto. Chi mi conosce, sa quanto è stato difficile riuscire a realizzare questo sogno: tanti pezzi di un puzzle gigantesco da incastrare, pezzi che a volte neanche c’erano. Devo ringraziare Robert Scheidt, plurimedagliato olimpico che, nonostante i 48 anni, ha deciso di mettersi in gioco per la settima volta e confrontarsi con i migliori al mondo. Ha creduto in me dall’inizio e mi ha dato la possibilità che cercavo. Ho dato il massimo per aiutarlo a rimettersi in pista. Siamo arrivati ad affrontare questa Olimpiade al massimo delle potenzialità, con due risultati pesanti nei mesi precedenti che hanno dato conferma del lavoro fatto. Il risultato non è arrivato, ma la soddisfazione per averci provato senza mai mollare è impagabile. Cos’è mancato per la medaglia? Forse un pizzico di aggressività in più nei confronti della regata».
La prima volta di Francesco Marrai da allenatore
Il velista livornese alle Olimpiadi di Tokyo con la leggenda brasiliana Scheidt: «Indimenticabile»
cellenza, quello che migliaia di atleti da tutto il mondo aspettano e per il quale si preparano per quattro lunghissimi anni. Questa volta, a Tokyo, la paura era tanta. In primis la paura di non arrivarci mai, di non vedere l’inizio dei Giochi. In seguito, una volta arrivati, la paura di essere contagiati, di non poter gareggiare, come successo per esempio a un canottiere italiano. A questa edizione dei Giochi ho partecipato come membro del team brasiliano che vorrei ringraziare per avermi accolto nella loro squadra e avermi fatto sentire parte di essa. Un ringraziamento particolare al dt Torben Grael per la sua disponibilità al confronto, davvero di grande esempio. Un team molto unito e un clima molto rilassato, in pieno stile brasiliano».
Ma assistere alle gare “da fuori” è stato comunque emozionante. «Le regate sono state tutte molto complesse e avvincenti. In linea generale, chi rimaneva di più nella parte esterna del campo di regata, quindi meno conservativo, mediamente riusciva ad avere risultati migliori. Questo perché il vento rimaneva sempre ai margini del campo. Quindi chi, appena entrato nella raffica, virava subito, rischiava quasi sempre di uscire dalla pressione. Ecco perché in classifica i punteggi sono stati tutti molto alti con un livello davvero omogeneo, specialmente nella classe Ilca, ex Laser, dove Philip Bull, campione del mondo in carica, è stato in grado di portare a casa un 30 e un 1 nella stessa giornata».
Per l’Italia è arrivato un oro preziosissimo. «Il team azzurro - le parole di Marrai - ha portato a casa non solo un’importantissima medaglia d’oro, ma anche tanti altri piazzamenti a dimostrazione del grande lavoro che, con costanza, la Federazione italiana sta portando avanti con successo. Purtroppo il te-



CENTRO SURF TRE PONTI
Sup al tramonto, windsurf, sociale e divertimento: ai Tre Ponti il mare si vive tutto l’anno
La stagione 2021 è stata intensa e ricca di soddisfazioni per il Centro surf 3 Ponti, che ha saputo adattarsi velocemente a tutte le direttive legate alla pandemia, garantendo il proseguimento delle attività ai numerosi tesserati che tutto l’anno lo frequentano.
«Chiaramente – spiegano Dario Guarducci e Davide Gabbriellini dai Tre Ponti – adattarsi a molte restrizioni non rientra nello spirito di libertà che cerchiamo di trasmettere, insegnando da anni tutte le discipline praticate in acqua con la tavola, ma ci siamo riusciti e nonostante tutto siamo andati avanti. Abbiamo collaborato con il liceo Enriques per i progetti sportivi, abbiamo organizzato la 13esima edizione di Effetto Sup durante Effetto Venezia, e abbiamo organizzato la tappa del campionato italiano giovanile Slalom all’interno della Settimana velica internazionale, in qualità di circolo velico facente parte del comitato dei circoli velici livornesi».
Anche durante l’estate, sono state portate avanti diverse collaborazioni. «Abbiamo collaborato con le associazioni Gli amici di tutti San Simone, Famiglia Coraggio e Autismo livornese, partnership che ci hanno permesso di rendere la spiaggia accessibile anche a chi è costretto a usare la sedia a rotelle. Inoltre, insieme al Comune e all’associazione Famiglia Coraggio, abbiamo posizionato delle pedane per agevolare l’accesso al mare».
Dal punto di vista sportivo, non sono mancate le soddisfazioni al Centro surf 3 Ponti. «Per quanto riguarda i nostri team, abbiamo avuto grosse soddisfazioni sia nella categoria Techno con il vincitore della
In evidenza Giacomo Giusti, Simone Milianelli, Guido Pozzi e Pietro Milianelli. E c’è la novità del wing foil

I protagonisti a Effetto Sup
classifica Esordienti, il nostro Giacomo Giusti, sia nella categoria Slalom giovanile, dove il nostro Simone Milianelli ha ottenuto il secondo posto finale. Sempre un Milianelli, Pietro, assieme a Guido Pozzi, ha difeso con onore il nome del centro ottenendo buonissimi piazzamenti al Mondiale giovanile, dove i più forti atleti del mondo si sono sfidati sul Lago di Garda.
Per quanto riguarda il sup, oltre a Effetto Sup, molti appassionati si sono avvicinati approfittando della collaborazione con il Baretto Tre Ponti per una serie di tour al tramonto veramente unici. Nella prossima stagione, oltre a cercare di ripetere e migliorare i risultati ottenuti, si cercherà di far conoscere ancora meglio la nostra città a tutti i turisti che, ogni anno, per i nostri sport si avvicinano al mare». Il 2021 è stato anche l’anno di Gregorio Pugliese, maestro indiscusso con il suo wing foil, un’ala gonfiabile che si tiene in mano e permette di sfruttare il vento con qualsiasi tavola, meglio se dotata di hydrofoil. «Si tratta – spiegano Dario Guarducci e Davide Gabbriellini – di una disciplina che, fin da subito, questo centro ha promosso e praticato con gli istruttori. Il nostro Gregorio Pugliese si è rivelato un vero talento entrando di diritto nel gotha della disciplina mondiale, con piazzamenti sempre nei primi cinque al mondo agli eventi a cui ha partecipato».



Un libro stupendo... MOSAICO SALUTE

Un libro stupendo, dal titolo emblematico ed esplicativo: “Mosaico della Salute”. E al tempo stesso un ottimo compendio da tenere sempre a portata di mano per chi, giornalmente, vuole dedicare un po’ di tempo alla propria salute, con allenamenti mirati, tra le mura di casa, corretta alimentazione, ripresa dell’efficienza organica dopo eventuali interruzioni per scelta o eventuali concause, del consueto ritmo di allenamento. E, come complemento a queste specificità, sfogliando le pagine del manuale è facile trovare anche una bella serie di suggerimenti e raccomandazioni, per rendere alcune attività più piacevoli, divertenti.
E come risvolto della medaglia, quando le cose non vanno come dovrebbero andare, propone un bel mix di suggerimenti per aggredire e attenuare i dolori cervicali e migliorare la capacità visiva se necessario quando si verifica, per tante ragioni, un indebolimento della vista.
L’autore, inoltre, consiglia una gamma di esercizi nel caso di eventuale muscolatura stressata e/o indurita degli arti inferiori e delle necessità del controllo della pressione sanguigna, quando ci sono sintomi di alterazione più o meno importanti.
Altro tema preso in considerazione il “risveglio attivo”. Un momento della giornata, nel quale, secondo i dettami, anche più elementari della buona salute, c’è la necessità, in maniera consona e graduale, di agire sulle articolazioni, la colonna cervicale, la circolazione sanguigna e la respirazione, dopo la notte di riposo, nella quale il rilassamento muscolare e l’attenuazione delle facoltà nervose, sono stati prerogativa importante, per tutti, compresi coloro che non godono buona e ottima salute.
A corredo dei consigli esplicativi, su attività da svolgere, in queste circostanze, l’autore, propone una serie di esercizi motori, in maniera esplicativa anche attraverso una serie di disegni, ideati e prodotti di proprio pugno.
Insomma non ci vuole molto a capirlo, un ottimo libro per giovani e meno giovani, in cui un ruolo di primo piano, come si legge nell’introduzione, è finalizzato a dare i consigli giusti al momento opportuno, per la tutela e il buon funzionamento: “delle 203 ossa, i 400 muscoli e le migliaia di cellule e fibre nervose. Una quantità di organi e apparati che, insieme, in perfetta armonia, danno vita a un meraviglioso meccanismo”. Poi aggiunge: “La salute, cioè il buon funzionamento di tutto questo complesso è l’obiettivo che ci proponiamo, ma la strada da percorrere, per il raggiungerlo, è complessa e faticosa, come complesso è il meccanismo cui è rivolta”.
Complessivamente, lo ricordiamo si tratta di 150 pagine, arricchite da quasi 200 illustrazioni, ideate e realizzate, di suo pugno, da parte dell’autore, il professor Pier Paolo Macchia. Un uomo geniale e poliedrico, nato nel lontano 1932 (primo luglio), con una lucidità mentale e una manualità ancora invidiabile, basta osservarlo mentre dipinge o quando mima alcuni movimenti.
Da parte del professor Macchia, anche il lodevole desiderio di devolvere una fetta importante (50%) dei ricavati delle vendite, della sua bellissima opera, all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro”. Una scelta quest’ultima, non casuale ma partita dal cuore basta leggere e riflettere sul “In Memoriam”, in coda al libro. Eccolo. “Cancro, tumore, neoplasia, linfoma, mieloma, carcinoma, termini che richiamano alla mente la moderna piaga che tante perdite ha causato e continua a causare, aggiungendo dolore al dolore. La sofferenza causata dal ricordo è insopportabile, ma citare i nomi è quasi un “far rivivere”.
Sonia, Dilva, Mauro, Yaya, Luciano,
Mauro, Giulio, Luciano, Silvia, Manlio, onde che si sono spente sulla battigia, dune dissolte dal vento, vedere oltre s’impone: lotta, ricerca, parole attuali, infatti Lisa, aiutata dalla scienza, coraggiosamente combatte.
A tutti dedico questo mio studio. L’autore.

Pier Paolo Macchia
Pier Paolo Macchia, per i pochi che non lo conoscono, è un’icona, un mito della cultura e dello sport livornese. Per averne la consapevolezza basta scorrere, anche per sommi capi, il suo curriculum vitae. Eccone alcune peculiarità: Ottimo atleta nei 400 ostacoli in età giovanile. Maestro di scherma e preparatore atletico al circolo Fides e in nazionale. Insegnante di pittura all’Università della terza età. Professore di Educazione Fisica all’Accademia Navale e in licei cittadini. Straordinario pittore.
Autore di opere che hanno varcato mari e oceani e sono state esposte in centinaia di collettive e personali, ottenendo montagne di premi e riconoscimenti. Tra questi anche il titolo di: “Accademico d’Italia Benemerito” ricevuto dall’Accademia Universale Guglielmo Marconi. E la “Stella al merito Sportivo” ricevuta dal Coni.
E naturalmente eccelso scrittore, autore di sette bellissimi libri. Mario Orsini



Ringraziamenti
Un grande e sincero ringraziamento ai collaboratori storici: Isabella Scotto, colonna dell’Almanacco dello Sport, per l’impaginazione dell’intero volume; Michela Demi per il contributo sulla parte grafica e per il lavoro di segreteria all’interno della redazione dell’Almanacco dello Sport; Gianni Tacchi, direttore responsabile dell’Almanacco dello Sport (e dell’Almanacco notizie, rivista trimestrale); Andrea Masini, giornalista e fotografo; i talentuosi giornalisti Nicolò Cecioni, Fabio Giorgi, Mario Orsini, Samuele Messerini e Alessandro Guerrieri che hanno messo insieme i risultati sportivi e le difficoltà legate alla pandemia per raccontare il 2021 di ogni disciplina e infine Silvia Porciani, responsabile del sito internet lalmanaccodellosportlivorno.it
Ringraziamo inoltre il liceo scientifico sportivo Enriques, Foto Novi, Foto Mura, Foto Salvini.
Un particolare ringraziamento ai nostri inserzionisti, persone veramente fantastiche che - seppur con tanti sacrifici dovuti alla crisi economica - continuano a seguirci, perché insieme a noi credono in questa pubblicazione.
Rinnoviamo la nostra gratitudine al Coni, alle Federazioni, alle associazioni sportive, agli Azzurri d’Italia con Rodolfo Graziani e ai Veterani dello Sport con Cesare Gentile, che sono sempre al nostro fianco per incoraggiarci e indirizzarci con professionalità, ed infine alla mia famiglia che ogni anno mi supporta in questo oneroso lavoro.
La nostra riconoscenza va inoltre alle istituzioni locali che ci accompagnano, ormai da tanti anni, nella realizzazione del nostro progetto, dunque un sentito ringraziamento al Comune di Livorno, alla Provincia di Livorno, all’Accademia Navale e a tutte le forze dell’ordine che ci sostengono.
Un ringraziamento particolare a chi ha realizzato il film di successo sugli Azzurri labronici, ideato dal regista Vittorio Rossano e dagli Atleti azzurri d’Italia, che con l’Almanacco hanno creato un binomio nella storia dello sport livornese. Roberto Scotto
