LIB. III. CAP. VII.
219
eriunito all’anima in Cielo. Oltre il tormentar il suo corpo con duri ssime inedie, ed asprissime flagellazioni per ogni fera ; maceravalo di piùcon lunghe vigilie in orazione , e contemplazione ; perocche non ostante il consumarvi in sì fatti esercizj buona parte della notre ; non costumava per lo più accostarsi all’ Altare per offerir il divino Sacrificio , se non dopo due hore di meditazione. Nè fi sa come mai potesse trovare spazio di tempo per il suo necessario riposo in mezzo a tante fatiche di predicare, cattechizare , udir confessioni, soddisfar a’ ricorrenti, e compor tanti libri ad ammaestramento de’ popoli ; Veggendosi alle stampe : Iremedj efficaci con-tro le forze infernali ; l’esercizio del Santissimo Rosario ; il Sagro viaggio del Cielo ; l’unico rimedio per il peccatore ; le Saette Spirituali ; I Sibili del Pastor divino ; l’Anime pentite ; la buona Confessione ; l'Anima approfittata ; le Giornate felici ; li Savj documenti ; Gli avvisi diperfezione ; l’Esercizio cotidiano dominicale diviso in due tomi ; opere tutte di tale profitto all'Anime , che l'Arcivescovo di Burgos Prelato di gran zelo, e dottrina, letto un suo trattato cattechistico, e bramoso che si facesse noto a tutti, pubblico Indulgenza di cinquanta giorni a chiunque il leggesse, ò l’udisse leggere da altri. Nè debbonsi ommettere gli atti di profondissima adorazione, e d’ossequio, che in mezzo a tante fatiche volle per ogni giorno tributar a Maria sua principalissima Avvocata ; siccome la divozione inviolabilmente da esso lui praticata di recitare per ogni giorno anche nelle più gravi infermità il Santissimo Rosario ; nè di mai lasciare il divino Sagrificio , nella qual azzione vedevasi tutto rapito, acceso in volto, tal vola tutto grondante di lagrime, oppur’