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così il Governo si prepara a varare una manovra da 24 miliardi che in due anni deve riuscire a far rientrare l'Italia nei parametri europei sforati dallo stesso Governo che nei due anni precedenti, beh predicava ottimismo. E tutto questo capolavoro di logica senza neanche una sommossa popolare. Una manovra così poco convincente che è girata voce che neanche Berlusconi l'avesse firmata. Una manovra così devastante che Bondi si è lamentato per i tagli alla cultura: il che mi fa pensare sia grave. E non solo Bondi ma l'intera situazione. 24 miliardi che peseranno in parte su dipendenti statali con redditi da 1300 euro al mese congelati per i prossimi 3 anni, sulle donne con l'aumento dell'età pensionabile fino a 65 anni e attraverso tagli decisi non si sa bene su quali parametri, riguardanti "enti inutili". Come il Centro di Sperimentazione Cinematografica. Ok che si è passati dalle generazioni di Antonioni e Gabriel Garcia Marquez a Gabriele Muccino e la Tamaro (ah, ecco perché Bondi si lamentava) ma mi sembra una punizione troppo grave per l'ente incaricato di preservare e diffondere la memoria storica del cinema italiano anche attraverso la custodia di migliaia di film che altrimenti andrebbero al macero. Una manovra pensata così tanto nei minimi dettagli che per metà andrà a colpire le regioni, le province e i comuni: come? Lo dovranno scoprire loro. La cosa certa è che il sud si candida al ruolo della Grecia d'Italia. Insomma le stime ottimistiche prevedono la caduta di Portogallo, Spagna e solo dopo queste, dell'Italia. L'unica speranza è che il mondo finisca prima.

È un pdf satirico di cattivo gusto creato dalle menti malate di: Ste, Prefe, MelissaP2, G. Alla creazione di questo numero hanno collaborato in ordine sparso: Andy Ventura,Angela Dispenza,Fifo, Silvio Di Giorgio, Lipesquisquit, Bruno Olivieri, Massimo Palazzo, Qualcosadelgenere, Natangelo, Tonus, Perrotta, Boscarol, Volpe, Betty Greco, Pietro Errante, Cani&Porci, Demerzelev, Milingopapa, Ska, Coq Baroque, Francesca Ghio, Lele Corvi, Mauro Biani, Devilmath, Pietro Vanessi, Flaviano Armentaro, Rasori&Sommacal, Gaspare Bitetto, Mario Gaudio, Bakunin, Fricca, Jonathan Grass, Lele&Fante




Lettera di un palazzinaro. Sono figlio di palazzinari e intrallazzatori da generazioni, pieni di soldi e con un infinito patrimonio di amicizie nei posti che contano. Ho vissuto i miei primi anni di vita nella villa di famiglia, ho sempre avuto i soldi per vivere al di sopra degli altri e potermi permettere di pisciare in testa ai pezzenti. Ma ho anche studiato molto per imparare a mantenere intatto questo patrimonio di conoscenze e magari accrescerlo. E’ per questi motivi che ho pagato la casa di Scajola. Ho sempre avuto la preoccupazione di diventare come quegli imprenditori che lavorano quanto i loro operai perché non sono abbastanza ricchi da potersi permettere di comperare un assessore ai lavori pubblici, figuriamoci un Ministro della Repubblica! Vedo attorno a me una preoccupante e crescente intolleranza verso chi ha di più e se ne approfitta. C’è una deriva giustizialista, soprattutto tra quei giovani che non hanno un lavoro e passano il tempo su internet a diffamare chi opera per il bene del paese! So bene che Mani Pulite non è nata dal nulla, ci sono stati anni di piccoli passi che hanno portato ad un rovinoso seppur breve risveglio della magistratura e della così detta “opinione pubblica”. Il partito dell’Amore si è candidato a guidare l’Italia. Loro sono perfettamente in grado di capire che costringere un ministro a dimettersi per 180 mq di mezzanino dopo anni di tangenti e affari milionari è un precedente inammissibile. I processi e le inchieste vanno affrontati da una posizione di potere e privilegio, fronteggiando giudici e magistrati a reti unificate e negando qualunque tipo di accusa soprattutto di fronte all’evidenza! Ma dove sono i Vescovi e i Cardinali? Pensano che l’8 per mille gli spetti solo perché siamo devoti? Vorrei sentire i miei sacerdoti urlare contro la magistratura comunista e atea, scuotere l’animo della gente, far capire che la Chiesa si preoccupa della politica perché non va avanti ad Avemarie; come insegnava il compianto Marcinkus!

Non vorrei che, dopo aver pagato profumatamente per arrivare dove sono, tutto questo mi venisse tolto per la paura di difendere il sistema che ci ha garantito il benessere e l’arricchimento per decenni. Anni e anni di evasione fiscale e corruzione non si possono sprecare per cercare di darsi una ripulita di fronte a quattro comunistelli scalzacani. Io sono per l’intrallazzo. La legalità è una favoletta, chi corrompe di più si è guadagnato il diritto di fare quello che gli pare, è questo quello che ho cercato di insegnare ai miei figli. I politici che hanno ricevuto i miei favori fra 20/30 anni saranno ancora lì, come insegna l’esperienza di Andreotti. Oppure avranno figli, nipoti e amanti a ricoprire le cariche che hanno lasciato. Vogliamo dover ricominciare daccapo con le piccole corruzioni fatte di nascosto per timore della sé dicente opinione pubblica, quando ormai siamo avviati sulla via dell’impunità? Vorrei urlare che io non ci sto. Ma siccome le urla e le manifestazioni sono roba da pezzenti ho deciso di corrompere chi si occupa dell’inchiesta su Scajola. Sono sicuro che non rifiuterà l’offerta che gli ho fatto, sa che ancora non se lo può permettere e poi ho deciso di Scrivere questa lettera per spronare chi di dovere a rivendicare con orgoglio i nostri valori. Il mio gesto non è gratuito, spero quindi che vi ricordiate chi sono i vostri amici e come vanno ricompensati dell’appoggio e del sostegno elargito. Altri sono i paesi in cui certe cose non si possono comprare ma, fortunatamente, qui è tutto possibile, anche pagare per vendere. Un Amico.


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orse vi starete chiedendo come si può arrivare ad un ddl che dopo vari emendamenti e passaggi di alleggerimento prevede comunque l'arresto fino ad un mese per i giornalisti che pubblicano intercettazioni, la possibilità di opporre un rifiuto a riprendere processi, e come ha rilevato con un atto di accusa l'associazione dei funzionari di polizia, la limitazione alla collocazione delle microspie ai soli luoghi "ove vi è fondato motivo di ritenere che si stia commettendo un reato", ossia si potranno ascoltare i suoni e i rumori di un reato ma non le conversazioni relative al crimine, alla sua pianificazione etc. etc. Per spiegarvelo abbiamo utilizzato, finché ancora di può, la nostra recente conoscenza di una giornalista d'inchiesta munita di registratore che si è calata abilmente nei (e i) panni di una escort; fin troppo abilmente, e infatti poi abbiamo scoperto che trattavasi di una massaggiatrice freelance addentratasi troppo nel gioco di ruolo della notte precedente. Ad ogni modo Svetlana è riuscita ad assistere ad un incontro avvenuto in una sede la cui ubicazione non vogliamo rivelare, e questo è quello che abbiamo potuto sentire:

«Mi avevi fatto chiamare?» «Sì si, accomodati. Una cosa rapida ti do due linee guida che poi devo tornare ai miei impegni... hehe» «Ma... Cosa ci fa qua in ufficio sulla poltrona, non è meglio se ce ne andiamo più in privato per parlarne?» «Tranquillo, non vedi che ha pure le cuffie, le sto facendo sentire delle canzoni di Apicella, faccio il romantico così poi cadrà ai miei piedi. E comunque non capisce nemmeno l'italiano» «Ok, ormai ho rinunciato ad obiettarti che coi soldi di mezzo non c'è mai alcuna vera conquista. Comunque sei proprio sicuro che non capisca nulla d'Italiano?» «Ma se ti ho detto di star tranquillo, cribbio Niccolò, per parlarci ho dovuto sfoggiare tutte

le parole che mi ha insegnato Putin. Penso di aver fatto una mezza gaffe perchè ad un certo punto ha preso a piangere e a supplicarmi, e mostrandomi le generalità sui documenti ha detto "Io no cecena, ti prego no, io troppo giovane per morire". Non abbiamo di che temere.» «Allora torniamo a noi. Che intenzioni hai?» «...hmmm pensavo 'il solito'» «Parli ancora della ragazza o intendi che devo prepararmi a difendere con artifizi retorici qualsiasi cosa tu non riesca a smentire, finchè non aggiusti il tiro?» «No no, da quel lato cercherò di moderarmi in questo periodo. Intendevo di usare il solito metodo anche per questa riforma della giustizia: noi bluffiamo, minacciando di voler fare 5 passi avanti, così l'opposizione dichiarerà di fare ostruzionismo, Fini si defilerà e a quel punto noi ci dimostreremo uomini di Stato arretrando rispetto all'inizio ma facendo comunque qualche passo avanti rispetto ad ora, quelli che riteniamo più importanti e portandoli a casa. A quel punto il centrosinistra si bullerà di averci fatto arretrare, senza


convincere minimamente il proprio elettorato, mentre io potrò lamentarmi di non essere soddisfatto delle misure che abbiamo fatto e vaneggiando di una resa dei conti esigerò maggiore aderenza.» «Perfetto. Un classico non fallisce mai, con un grande interprete. Per cominciare allora cosa pensi debba proporre?» «Mi lusinghi così... Non so, tu prendi qualcosa dalla Cina, o dall'Iran, a tuo gusto. Per la bozza di mediazione invece basati sulla Russia, con qualcosa di appena più soft e ovviamente tutto quello che abbiamo concordato noi due in precedenza. Non vedo l'ora di accusare Fini e i suoi col loro terzismo di impedirmi di fare vere riforme, così cementerò l'elettorato del Pdl attorno a me e isolerò Gianfranco, che volendo correre da solo avrebbe percentuali da prefisso telefonico. Sì, so che l'ho già detta mille volte ma sempre meno della media delle mie barzellette.»

- Afghanistan, due militari italiani morti in un attacco ad una colonna di mezzi ISAF. La Russa specifica: “C'erano oltre 400 militari di diverse nazioni, non volevano colpire proprio noi”. Evidentemente i talebani non hanno ancora imparato a distinguere i soldati in missione di pace dagli altri. - Ai funerali dei due soldati morti in Afghanistan, La Russa ha voluto partecipare al picchetto d'onore sparando in aria tre cazzate. - Scajola non parlerà con i magistrati di Perugia. A meno che non vadano a Porta a Porta. - Roma, ragazzo pestato per errore dalla polizia. L'avevano scambiato per un Mojito. - Nonostante le condanne arrivate in appello per i responsabili dei pestaggi della Diaz, il governo ha fatto sapere che tutti i poliziotti resteranno ai loro posti. Meno male, per un attimo ho pensato che volessero promuoverli ulteriormente. - Secondo alcuni studi l'uso del viagra potrebbe danneggiare l'udito. Secondo me dipende tutto da quanto forte la fai ululare.



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Giuriamo solennemente che ora e sempre la faremo fuori dal vaso!" urlava Michele Santoro solo due mesi fa al termine di "Rai per una notte", con la mano destra appoggiata sul cuore e con la mano sinistra che sfogliava il catalogo dei nuovi bancomat collezione primavera-estate 2010. Subito dopo il giuramento è corso fuori dal PalaDozza di Bologna trascinandosi dietro le cassaintegrate Omsa: evidentemente credeva che il furgone Rai fosse già parcheggiato dietro il palazzetto e che quindi avesse bisogno urgente di mano d'opera che gli scaricasse i sacchi dei soldi. Santoro e la Rai sono in trattative per firmare una "risoluzione consensuale del lavoro dipendente" che tecnicamente suona più o meno come "noi ti copriamo di soldi, tu ti levi dai coglioni, Berlusconi la smette di farci il culo ogni dieci minuti e magari ci fa anche fare bella figura con Noemi Letizia durante una delle loro telefonate settimanali". Nessuna avidità, forse si è semplicemente stancato del mobbing continuo e metodico attuato dalla Rai, ma l'unica persona ad uscire vincitrice dall'accordo è un settantenne rizollato che consiglia alle escort di toccarsi con una certa frequenza. I collaboratori di Berlusconi hanno però smentito

che il premier, appresa la notizia della probabile chiusura di Annozero, abbia esultato come dopo un'erezione e hanno categoricamente ribadito che non esiste alcun nesso tra la notizia e le trentacinque escort coperte dal solo smalto sulle unghie dei piedi che si sono introdotte nella notte di mercoledì a Palazzo Grazioli a cavallo di altrettante escort travestite da leggi ad personam. Al termine di questa edizione di Annozero, Santoro potrebbe restare in Rai in qualità di collaboratore esterno con un accordo milionario: la cifra complessiva, compresa la buonuscita, pare si aggiri intorno ai dieci milioni di euro. Che gli abbonati Rai sborseranno pagando così a Berlusconi l'orgasmo più grande. Non so se la cifra sia corretta, ma il dato interessante è che anche stavolta Berlusconi lo ha messo in culo a qualcuno, ha goduto e qualcun altro gli ha pagato l'orgasmo. Ma è chiaro che anche stavolta, come tutte le altre volte, lui non ne sapeva nulla.




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n una lettera memorabile, il direttore ministeriale dell’Emilia Romagna Marcello Limina, con fare da maestro cazzuto e castigatore degno delle migliori pellicole porno, ha richiamato all’ordine tutto il personale scolastico della regione, noto ammasso di zecche ribelli, pelose e stracannate che non fanno altro che lamentarsi coi giornalisti, quando invece è il caso di unirsi alla Gelmini e alla sua gioia per una manovra che non comporterà tagli all'istruzione (dato che era impossibile farne di più). Come si è capito stiamo parlando di elementi indisciplinati sebbene al soldo del ministero dell’istruzione: professori, segretari, tecnici e bidelli, insomma umili popolani che da che mondo è mondo, dovrebbero osservare fedeltà incondizionata alla Gelmini e scoprire le chiappe alle sue frustate anziché disobbedire e contestare, imbarazzando il suo rispettabilissimo ministero e ammosciando sul nascere tutte quelle sue perverse passioni circa lo stare sopra e l’avere una moltitudine di sottoposti consenzienti da sottomettere a piacere...

“Ti piace, stupido tecnico dell’aula di informatica? Eh? TI PIACE?” “S… si, Mariastella, sei molto sens…” “TI HO DETTO DI CHIAMARMI SIGNORA MAESTRA!” “Oh… si, Signora… Maestra…” “E ora alza la mano e chiedimi se puoi andare al bagno!” “…cosa?” “FALLO O TI FACCIO BOCCIARE!” “Ma io non vado più a scu…” “MUOVITI!” ”Pos… so andare al bagno… signora maestra?” “NO! E ORA TI PUNIRO’ PER LA TUA IMPUDENZA! (gli molla un ceffone)” “Si… lo meritavo…” “FINISCI LA FRASE!”

“… Signora Maestra.” “NON SEI ABBASTANZA SOTTOMESSO!” Già, secondo la signora Rottenmeier de noantri il personale scolastico dovrebbe essere così: docile, masochista e silenzioso. Per questo il trastullo ministeriale Limina ha invitato caldamente tutto il personale scolastico a non esternare alla stampa eventuali critiche riguardanti attività e decisioni prese dal ministero dell’istruzione. Perché poi le proteste causano sempre quel fastidioso chiacchiericcio di sottofondo volgarmente chiamato -che dio possa perdonarmi per averlo scritto- “diritto di critica”. E insomma, non si fa la spia ai giornalisti, nossignore. Così come non si va al Festival di Cannes a parlar male del proprio paese, e non si intercettano le telefonate delle persone che si vuole siano giudicate perbene. Le frequentazioni con quelle checche dei


OSI ANCHE SOLO PENSARLO?” “Ma no, biscottino…” “TACI E PREPARATI AD ALTRE DUE ORE DI PUNIZIONE!” “No…io…” “TU COSA?” “Io… si… mi punisca… Signora Maestra…” “DILLO ANCORA, IDIOTA!”

giornalisti, dunque vanno evitate pena l’evirazione. Se poi dovessero essere i giornalisti a farsi avanti per corrompere le menti del personale scolastico adeguatamente addomesticato, allora i bravi ragazzi della Signora Maestra, ben frustati, pettinati e disciplinati, dovranno rispondere – sempre molto educatamente – che la Signora Maestra ha detto che non se ne può parlare, e se i giornalisti chiedono “perché non se ne può parlare?” si deve rispondere “perché no!”, e se i giornalisti insistono ancora bisogna dirlo immediatamente alla Signora Maestra, che li farà cacciare in men che non si dica dai suoi terribili eunuchi da combattimento. Dopodiché sfogherà lo stress alla solita maniera... “Sai, mi piace l’idea di far iniziare la scuola a fine settembre. Gioverebbe al turismo.” “Davvero, Marias… ehm, Signora Maestra?” “Si, mio inutile provveditore agli studi. Nonostante gli sforzi del governo, gli italiani riescono comunque a risparmiare qualcosa rinunciando alle ferie, perciò dobbiamo assolutamente spingerli a indebitarsi per andare in vacanza almeno in bassa stagione.” “Geniale, mia signora… Ma come la mettiamo con il minimo di ore che i ragazzi devono fare a scuola?” “L’Altissimo sistemerà tutto, l’idea è piaciuta anche a lui. E ora fammi le coccole.” “Le coc… ma davvero? Oh, tesoro, credevo che non me lo avresti mai chiesto!” “INFATTI TI METTEVO ALLA PROVA! COME



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e lo stavo facendo succhiare da una ragazzina polacca per scrivere la prima battuta di questo pezzo quando sento rientrare la mia ragazza, così apro la botola dietro la libreria e la rinchiudo in soffitta per tre anni. Il mio fidanzamento è andato comunque a puttane, in compenso lei ha pubblicato il suo diario per Adelphi. Mi chiama qualche giorno fa per raccontarmi che adesso sta cercando di affermarsi come attrice del cinema indipendente. Lavora per la Fandango di Procacci. Fa la controfigura di Jasmine Trinca nelle scene di pissing. Trovo ridicolo che in Italia venga chiamato “pioggia dorata”: sembra una frase da spot del Superenalotto. E dopotutto Domenico Procacci non è un nome così brutto. Prendete invece “Jasmine Trinca”. A sentirlo ti aspetti una di quelle troiette bionde dell’Ohio che fanno ingoi da cinque stelline su Tube8. Busty Jasmine Trinca deep throat in public. The best Jasmine Trinca facial cumshots. Sedici minuti grassi di copiose eiaculazioni sul volto dell’ingenua Jasmine montate con Windows Movie Maker sulle note intimiste di un pezzo dei Wilco. Che a ben vedere non sono mai cinque stelline; si tratte sempre un valore di qualche decimo più basso, fateci caso. Quel quattro virgola settanta e qualcosa che ti rende amaramente cosciente di non essere di fronte alla perfezione. Perché è così che si guardano i video su YouPorn, no? I primi tempi dai un’occhiata alle novità per sondare il terreno e

valutare le opzioni, poi cominci ad usare il motore di ricerca per concentrarti su una specialità a seconda delle tue esigenze del periodo e a quel punto scremi in base alle stelline. Ma che ve lo dico a fare. Di che stavamo parlando? Oh. Jasmine Trinca. Con quella sua faccina da ginnasio della Roma bene, romanzi Adelphi sottolineati ed erba da quindici euro al grammo. Con quei suoi modi che hanno un vago retrogusto di lesbica ma che fondamentalmente attribuiresti ad un’innata quanto percettibile ritrosia sessuale. Jasmine che considera un ragguardevole traguardo nel suo processo di emancipazione l’aver cominciato ad usare i tampax. “Ma solo dal terzo giorno, ché i primi due è troppo abbondante”. So che molte donne vivono il manifestarsi di un naturale evento biologico come le mestruazioni con un profondo senso di disgustato imbarazzo e vergogna verso la gente che le circonda, e mi sento di dire loro che fanno bene. Un intero strato del vostro utero vi marcisce silenzioso in grembo e vi scola denso tra le cosce fino a rapprendersi su quel ridicolo pannolino di ovatta a cui vi tocca pure dare una rapida occhiata schifata per capire a che punto state. Sto parlando di quella ciclica, invalidante emorragia che vi portate a lavoro e alle vacanze al mare e che – per quanto facciate fatica ad ammetterlo – vi rende sia fisicamente che emotivamente inferiori a noi uomini.


Tra gli esemplari femmina di tutte le specie animali solo le donne e le scimmie hanno il ciclo, lo sapevate?

dell’Internazionale e ospitata da Serena Dandini. A ridere compiaciuta di quella satira antiberlusconiana irriverente e trasgressiva come un Hard Rock Cafe.

Giuro, controllate su Wikipedia.

Jasmine Trinca ed i suoi tampax ideologici.

E a favore delle scimmie mi preme precisare che in quei giorni dubito fortemente mi toccherà accompagnarle da Ikea. Non dopo l’ultima volta. Volevo portarmi a letto una studentessa della Cattolica e le avevo raccontato di avere un nipotino down di nome Walt, così ho comprato un macaco, un rasoio e della schiuma da barba e l’ho convinto a sgozzarla nel sonno. Oh, e a cospargerla misteriosamente di schiuma da barba. Che te la scoperesti pure. Jasmine Trinca, dico. L’abbandoneresti prona sul letto con una sculacciata sui glutei ancora divaricati, quasi in attesa che dal deretano le fuoriesca un delicato giglio come in una di quelle canzoni di De André che le piacciono tanto. Lei con il suo vezzo radical-chic per l’intellettualismo spicciolo sinistroso-borghese da cantautorato colto, oroscopo

Ricordo che quando alla mia compagna di banco delle medie venne il ciclo mi autoconvinsi segretamente che nella mensa della scuola si fosse diffusa una forma di intossicazione alimentare così virulenta da farti cagare sangue, così per evitare figuracce mi infilai dodici centimetri di ovatta nel culo. Dico davvero. Ovviamente la tolsi non appena i segreti dell’universo femminile mi furono chiariti, ma immaginate il mio imbarazzo alla visita militare. Già me la vedo, Busty Jasmine, mentre gozzoviglia cialtrona sul retropalco del Primo Maggio in compagnia di Fiorella Mannoia, Claudio Santamaria e qualche altro nome a caso tra le nuove leve del cinema indipendente italiano. La storia siete voi e sì, mi sento offeso. Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Riccardo Scamarcio: tutta gente che è stata promossa a pieno titolo con la qualifica di


attore impegnato per la semplice contingenza di essersi fatta inculare in un film di Ozpetek. Cinematograficamente parlando, per carità. Di fatto si è trattata per lo più di qualche timida effusione, una languida carezza, un frugale bacetto che ne testimoniasse la versatile abnegazione artistica ma nel contempo gli permettesse di scherzarci gradassi sul divano di Parla con me, ché mica siamo froci per davvero, eh. Attendo con ansia il giorno in cui l’annoiato Ozpetek comincerà a prenderci la mano. “Dunque, Pierfrancesco, nella prossima scena abbandoni la tavolata di scrittori col cancro, lesbiche ciccione ed extracomunitari bisessuali che banchettano liberi da pregiudizi in veranda ed entri nella camera da letto, dove incroci lo sguardo riflesso nello specchio di Luca Argentero a torso nudo. A quel punto strappi lentamente la foto di suo padre che custodisce tra le mani tremanti, gli scosti con dolcezza i capelli dalla fronte e gli succhi l’uccello per venticinque minuti come un’avida scrofa perversa.” “Audace. Ci vinciamo Cannes con questa roba, Ferzan. Nient’altro?” “Bah. Cospargilo inspiegabilmente di schiuma da barba”. Inspiegabilmente per Pierfrancesco Favino ma non per voi, cari lettori di Scaricabile.

Tra l’altro, mettiamoci d’accordo una volta per tutte: l’oroscopo dell’Internazionale non vuol dire un cazzo di niente. So che molti di voi non hanno il coraggio di ammetterlo per non fare la figura dei ritardati davanti quella troia della vostra collega che si ostina a ripetervi che con lei ci azzecca sempre, quindi mi faccio carico della responsabilità: quella merda non sono nient’altro che i deliranti sproloqui di un pervertito strafatto di nitrito di amile che ha letto Siddharta. Sul serio, se mi dicessero che hanno rinchiuso un hippie frocio in una soffitta per costringerlo a scrivere quelle stronzate in cambio di qualche sniffata di popper beh, sapete cosa? Non mi sorprenderebbe. A meno che il tizio non fosse cresciuto nelle fogne di San Francisco allevato da un branco di fagiani. In quel caso suppongo che il livello di alfabetizzazione conseguito – una volta strappato dall’egida dei pennuti e riportato nella società civile da bracconieri avventizi – debba considerarsi a dir poco notevole. Senza contare che l’alto tasso di umidità e l’imprescindibile presenza di un ingente quantitativo di merda non farebbero certo delle fogne di San Francisco l’habitat d’elezione per dei volatili così raffinati. Sì, in quel caso penso che sarei sorpreso.





From Portugal to your ass Testo di Prefe Illustrazioni di Perrotta


Bambini abusati da preti di tutto il mondo, potete tirare un sospiro di sollievo, avete sofferto per aiutare Dio a compiere il suo disegno meraviglioso” “E come, Prefe?” “Beh, cari bambinelli, voi siete i porta pennelli” Proprio così: pare che un secolo fa la Madonna in carne ed ossa, o meglio in spirito incorporeo ed imene millenario intatto, sia apparsa a tre mocciosi di rara bruttezza fra le campagne portoghesi per avvisarli che alcuni loro coetanei sarebbero stati barbaramente inculati dai preti negli anni a venire. …Che c’è? Poco diplomatico? L’ha detto il Papa qualche giorno fa: io ho solo parafrasato. Ratzinger è tornato in Portogallo per spiegare che la Madonna di Fatima aveva discusso con i tre pastorelli proprio di sodomia con i chierichetti. Certo, non prima di aver fatto vedere loro gli orrori dell’inferno, durante la rivelazione del primo segreto. (Per fuggire da una mamma così poco abile coi bambini anch’io avrei imparato a camminare sull’acqua) Le divinità, ammettiamolo, non sanno proprio come trattare con gli umani: devi pregarle per farle contente e non ringraziano in alcun modo tangibile pur potendo fare qualsiasi cosa (che so, trasformare le scoregge in caviale), quando poi si decidono a parlare tirano in ballo argomenti splatter come l’inferno, scatenano diluvi e piaghe, ti bucano le mani, lanciano minacce, paventano la fine del mondo o chiedono cose Fastidiose del tipo “Se non hai nulla da fare nella prossima mezzora non è che potresti uccidere tuo figlio?”

E anche nel 1917 la Madonna di Fatima non si è presentata nel migliore dei modi. Come dite? Vi serve un ripasso sulla vicenda in questione? E io sono qui per questo: E’ il 13 maggio 1917, tre piccoli pastorelli straordinariamente inclini alla menzogna e dotati di sopracciglia al cui confronto Elio è glabro stanno badando alle pecore in una landa sperduta del Portogallo, Fatima per l’appunto. Rottisi i coglioni di questo lavoro oltremodo noioso decidono, come sono soliti fare i bambini, di inventarsi una storiella assurda da raccontare ai genitori alla sera. Una roba del genere “Ci è apparsa la Madonna e ci ha rivelato dei segreti grandissimi, ma non pensiamo di rivelarli tanto prima di quarant’anni”. Fin qui tutto normale, niente che non si possa risolvere con dei vimini ben intrecciati e un’indimenticabile lezione sull’importanza del non raccontare bugie. Ma è a questo punto, quando nella storia dovrebbero subentrare schiaffoni, selciate e calci di mamma e papà al grido di “vi facciamo internare in manicomio se lo ripetete”, che entrano in gioco “i cattolici”. Già, hanno fiutato le tracce dell’ennesima ridicola storia insensata e assolutamente non dimostrabile a cui credere ciecamente e non ci sarà nessun fottuto lume della fottuta ragione in grado di fermarli. Infatti la notizia rimbalza in tutto il Portogallo e in breve orde di invasati gettano benzina sul


fuoco della fantasia di questi piccoli truffatori. I tre, consci del fatto che la massa è significativamente bendisposta verso qualunque stronzata possano inventarsi, decidono di cavalcare l’onda della follia popolare sostenendo che il “miracolo” si ripete, il 13 di ogni mese, puntuale come un pagamento della rata del mutuo di Scajola da parte di ignoti. Il 13 agosto il miracolo non ha luogo, o almeno non ci sono i tre giovani impostori a testimoniarlo, dal momento che il Sindaco del posto, probabilmente memore dei consigli che gli avrei dato se fossi esistito a quel tempo, li tiene lontani dal luogo dell’apparizione inventata, rinchiudendoli in carcere per convincerli a confessare la menzogna. Ovviamente i tre bambini non ritrattano e questo atto di clamorosa lucidità del primo cittadino non fa che posticipare di 6 giorni la fasulla apparizione della “Vergine” (le virgolette sono quel genere di virgolette che solitamente si fanno con indici e medi). Accade però che il 13 ottobre del 1917, mentre i tre bambini cazzari sono intenti a studiare i dettagli dell’ennesima favola da consegnare in pasto agli imbecilli primonovecenteschi che danno loro ascolto, si presentano 70 mila persone per assistere all’apparizione della Madonna. (E qui si potrebbe aprire un corposo parallelo con gli stadi pieni di persone per Vasco Rossi, ma penso che non ci sia nemmeno bisogno di esplicitarlo) La situazione coglie di sorpresa i tre nanerottoli bugiardi, dal momento che, a differenza dei 70 mila fedeli che li circondano, sanno che la Madonna non si è presentata nei mesi precedenti, non si presenterà in quelli successivi, non è mai apparsa in nessun luogo in nessun tempo a nessuna persona, non era vergine ma solo incline alle bugie clamorose come lo sono loro e, soprattutto, questi piccoli mocciosi fetenti si rendono conto che stanno per essere smascherati da 70 mila persone. Un po’ come se Vasco Rossi una volta salito sul palco si rendesse conto che di fronte a lui c’è il pubblico di Frank Zappa. La differenza è che loro ne vengono fuori vivi, decidono di improvvisare ed estraggono dal cilindro il colpo di genio: “Oggi niente Miracolo della Madonna, che è timida e non si presenta di fronte a tutta questa gente, oggi c’è il Miracolo del Sole”. Bene, che voi ci crediate o no quel giorno tre bambini particolarmente brutti sono davvero riusciti a convincere 70 mila persone a fissare il sole per poi dire “Non notate qualcosa di strano

anche voi?” “Miracolo! Miracolo! Alleluja!”, risponde la folla festante alle soglie della cecità. Wikipedia ci dice che “A mezzogiorno del 13 ottobre 1917, un numero notevole di persone, chiamate a raccolta alla Cova da Iria, presso la cittadina portoghese di Fátima, da tre pastorelli, sostenne di aver visto il disco solare cambiare colore, dimensione e posizione per circa dieci minuti.” Dieci minuti a fissare il sole. E poi tutti a comprare bastoni e cani guida. Un Galileo Galilei’s Day. Mi rivolgo a te, singolo idiota defunto da 80 anni che quel giorno ti trovavi fra quella folla di bifolchi: ci credo che il sole cambiava posizione, prima era in cielo e dopo era inciso sulle tue retine, stupido. E non cambiava colore, era il tuo piccolo cervello che cercava di filtrare come poteva le informazioni che arrivavano da quel che rimaneva del tuo nervo ottico disintegrato dall’esposizione diretta alla più potente fonte di luce creata dal tuo stesso Dio per accecarti. A questo punto avrebbero potuto mostrare “il miracolo della pioggia” semplicemente dicendo ai 70 mila presenti di sputare per aria e nessuno si sarebbe insospettito. Dopo questo grottesco show la Madonna non si presenta più, due dei tre ragazzini (Francisco e Giacinta) nel giro di un paio di anni si esibiscono ne “Il miracolo della decomposizione” in seguito ad un lieve attacco di morte; la terza bimba (Lucia), invece di fuggire più lontana possibile dalla tizia scintillante che gli ha fatto vedere l’inferno, si fa monaca carmelitana scalza. Bisogna attendere il 1941, in piena guerra mondiale, perché Lucia si decida a cantare, sotto pressione di qualche gonnellone dell’epoca, per rivelare al mondo cosa le aveva detto la Madonna. Sono passati ventiquattro anni, questa piccola meschina bambina bugiarda intrappolata nel corpo di una suora bugiarda ha avuto parecchio tempo per elaborare al meglio la grossolana minchiata sulla quale ha basato la sua intera esistenza, ma, ovviamente, lo ha fatto male. Sostiene che la Madonna ha: 1. Mostrato l’inferno. O meglio una stereotipata imitazione di quello che l’immaginario collettivo aveva nei secoli creduto essere l’inferno. Ha dovuto pagare la SIAE a Dante Alighieri per


trasmettere quella visione 2. Detto che bisogna convertire la Russia Comunista al cristianesimo, che è esattamente quello che ti aspetti di sentire dire dalla Madonna durante una guerra tra nazisti e comunisti. 3. Affidato un terzo segreto da non rivelare prima del 1960. La Madonna che discende in un campo per liberarci dai comunisti. Non vi ricorda nessuno? E tutti e due inventano scuse goffe e poco plausibili per giustificare i tradimenti al/alla consorte. - Ma, caro, ero con lo spirito santo! - Ma, cara, ero col ministro delle pari opportunità! Velo pietoso sui segreti 1 e 2, soffermiamoci sul numero 3. Nel ’96 Ratzinger, semplice cardinale con babbucce Prada da bancarella, disse ad una radio portoghese che non c'era nulla di preoccupante nel segreto; ora invece sostiene che, ops, quando la Madonna aveva parlato di attacchi alla chiesa si riferiva a questi attacchi interni ad opera di sabotatori pedofili, poche pecore nere pervertite in un gregge di pecore bianche pacificamente segaiole. L’ha capito soltanto a posteriori, e scusate il gioco di parole. I casi sono due: o questo tizio è il più sbagliato del mondo per interpretare i messaggi divini, o sapeva tutto e ha fatto lo gnorri finché non hanno finito i bambini da violentare. Dai, non ditemi che uno che ha passato tutta la vita a fare da tramite fra Dio e noi, non riesce a capire che quando la Madonna arriva da tre pargoli indifesi e innocenti per mostrargli l’inferno anziché il paradiso sta mandando un messaggio piuttosto chiaro. Non ha un pene quindi ha bisogno degli effetti pirotecnici. Ma, per il nostro papa, non c’era nulla di preoccupante. Don’t worry, un po’ di pomata e una trentina d’anni di analisi, e tutto torna come prima. Non voglio certo mettere in dubbio le capacità interpretative diSua Santità (curioso, le stesse iniziali delle SS), ma ne ha avuto di tempo per riflettere sulle parole della Madonna. Dopo la fumata bianca, al momento del primo papadiscorso avrebbe dovuto togliersi la divisa pacchianamente gay che indossava

(non la ricordo, ma il guardaroba è quello), infilarsi un paio di jeans e una maglietta e dire: “Ragazzi, la questione è questa, pare che la Madonna ritenga che vi infiocchettiate i ragazzini di 9 anni. Io me ne tiro fuori e vado a fare l’animatore turistico per comitive di pallavoliste svedesi. Ora, chi è senza peccato scagli la prima pietra, per cui non vi farò la ramanzina, ma prima che questa cosa vi esploda in mano come un gavettone di merda, forse sarebbe meglio che anche voi studiaste un piano B. Suggerirei di, e sentite che cazzo di idea ho avuto, fare sesso con adulti consenzienti! Sì, lo so, non ci avreste mai pensato. E già che ci siamo, en passant, Dio non esiste” Ed è proprio così. Dio non esiste e, checché ne dicano i preti, bambinelli miei, le particole non sono mai cilindriche. ,



IL PARADOSSO DEL

BARBIERE A

seguito della recente manifestazione di Casa Pound a Roma, si è riproposto l'annoso dibattito sul diritto dei fascisti, neofascisti, postnazisti, subumani, di manifestare le proprie idee. Onestamente sono a favore del subumanesimo, quando non sia contemporaneamente presente una delle altre caratteristiche. Il dubbio che attanaglia i democratici è molto semplice: come posso io definirmi democratico se vieto a (certuni) altri di manifestare le loro idee?

Per riuscire a spiegare questo paradosso etico bisogna scomodare la matematica, o meglio quel particolare settore della matematica noto come “teoria assiomatica degli insiemi”, fondata da genii quali Cantor e Zermelo, quest'ultimo anche noto per essere stato il miglior portiere di tutti i tempi (1) prima di cedere il primato a Lev Yascin negli anni cinquanta. Questa fastidiosa teoria matematica nacque per effetto del cosiddetto paradosso di Russell. Molti pensano che il paradosso di Russell sia questo: “quando ero giovane, i miei interessi erano solo il sesso, la religione e la matematica; ho contemplato spesso il suicidio, ed è stata solo la passione per la matematica a salvarmi la vita” (2). In realtà, invece, il paradosso di Russell fu inventato nel 1901, quando il filosofo aveva 29 anni e aveva cambiato il suo ordine di priorità delle cose. Il paradosso infatti servì per tenere impegnati degli studenti di college mentre andava a

trombarsi una bidella ninfomane nello sgabuzzino delle scope. Il paradosso è così espresso: “in un paese, tutti gli uomini si fanno la barba da sé, tranne quelli che se la fanno fare dal barbiere. Chi fa la barba al barbiere?” Questa apparente stronzata senza soluzione distrusse il tentativo del matematico Georg Cantor di costruire una teoria degli insiemi, mostrando che non aveva previsto in quale insieme infilare il barbiere (“l'insieme degli elementi che non sono insiemi di se stesso è insieme di se stesso?”). Cantor non si riprese mai dallo shock, cominciò a leggere testi religiosi (3), e finì in un ospedale psichiatrico dove morì povero e solo nel 1918. Comunque, a seguito del paradosso, dovette intervenire Zermelo, che ancora non aveva iniziato la sua carriera di portiere, a scrivere una nuova teoria degli insiemi. Ma questa è un'altra storia: ciò che a noi interessa è che fu dimostrato che all'interno di qualsiasi sistema si trova una contraddizione insolubile, che si può risolvere solo escludendo una delle due possibilità a prescindere. Applicando il paradosso di Russell, si può quindi concludere che “in democrazia possono manifestare tutti tranne coloro che manifestano per non far manifestare altri”. O in parole povere, che se Casa Pound e i neonazisti pretendono di manifestare, possono anche attaccarsi al cazzo. NOTE (1) Cominciò a giocare a calcio nel 1916 con


l'Espanyol, e continuò fino al 1938. In suo onore, al termine del campionato spagnolo, viene assegnato al portiere meno battuto il Premio Zermelo. (2) E' vero, non me lo sono inventato io. (3) Furono anni nei quali partorì questa definizione di Dio: “L'infinito attuale si presenta in tre contesti: in primo luogo quando si realizza nella forma più completa, in un'essenza mistica completamente indipendente, in Deo, che io chiamo Infinito Assoluto o, semplicemente, Assoluto; in secondo luogo quando si realizza nel mondo contingente, creato; in terzo luogo quando la mente lo coglie in abstracto come una grandezza, un numero o un tipo di ordine matematico.”

escrescenze ed altri rigonfiamenti minacciosi. Le visite avverranno in appositi poli ambulatoriali ma non si esclude che si possano estendere a bus, metropolitane, supermercati, cinema ed altri luoghi di assembramento. Inoltre le adolescenti, alle quali il Presidente del Consiglio riserva particolare attenzione, potranno essere visitate direttamente a Palazzo Grazioli. I Palpatori della libertà riceveranno dei rudimenti di ginecologia grazie ad una capillare opera di informazione affidata al cantautore Mariano Apicella che preparerà un cd con simpatiche canzoni a sfondo scientifico come Tieni le zizze tuoste e 'O pappatest. I Palpatori della libertà verranno scelti a caso tra il pubblico degli spettacoli di Milly D'Abbraccio. 3. Infine, per combattere la malattia anche da un punto di vista culturale, i termini cancro, tumore, neoplasia ecc., verranno sostituiti dal più rassicurante “cicciolino”. I medici dovranno adeguarsi al nuovo vocabolario e non creare allarmismi inutili (es. “Niente di grave, signora, lei ha solo un cicciolino al fegato”). Inoltre saranno proibiti libri e film sull'argomento che non fanno altro che aumentarne la popolarità a fronte della reale pericolosità. L'aspetto culturale della riforma verrà seguito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che si occuperà di stilare le linee guida. Maggiori dettagli verranno forniti dal Ministro Bondi in occasione di una conferenza stampa per la presentazione della nuovad'india? traduzionePreferite di “Tropico Stanchi dei Fichi del cicciolino” di Henry Miller.

beccarvi un'ernia rettale piuttosto che guardare Zelig o Colorado? Sono ottimista, credo che è con riforma si Comedysubs laquesta risposta!

potranno ottenere risultati convincenti e garantire alla popolazione un futuro più sereno. Sempre che la satira sottotitolata siComedysubs: abbia la fortuna di vivere a lungo, non è vero che porta i mostri sacri dello standRupert?

up comedy direttamente sui vostri italioti

- Mmhhhmmfffhh!! schermi





A

lla cortese attenzione della direzione generale di al Qaeda Ltd,

sono Imaje Balabashi, membro dell'Organizzazione al Qaeda dall'ottobre del 1997. Circa un mese fa, il 24 aprile 2010, ho fatto recapitare alla sezione lombarda dell'Organizzazione la mia lettera di dimissioni dalla Stessa. Tale evento ha destato non poco stupore nel compagno Alhid, il segretario regionale che l'ha ricevuta. Egli, intriso di jihad fino al sacro buco del culo, mi ha prima offeso e poi accarezzato dolcemente, nella speranza che tali scossoni emotivi mi destabilizzassero. In effetti ebbi un déjà-vu: mi tornò in mente la prima volta che limonai con una delle nostre donne-kamikaze, sfortunatamente cinque minuti dopo la sua esplosione. Ma poco importa: Allah al tempo mi amava e io lo ricambiavo – e non poco. Ora però, come avrò modo di spiegarvi, la situazione è cambiata. Il compagno Alhid cercò di farmi cambiare idea con le minacce: mi disse che abbandonare l'Organizzazione non era così semplice, che comportava un'onta che Allah, Maometto e alcuni Digimon dell'ala dura, non avrebbero dimenticato. Il motivo della mia decisione? Col tempo ho capito che, nel campo delle organizzazione integraliste col vizietto del potere politico, non siamo i migliori. Certo, abbiamo ucciso, fatto stragi e denigrato la democrazia, ma la concorrenza è agguerritissima. Siamo stati superati anche dalla C.I.A., per dire. E con quali risultati? Essere odiati da tutti indossando buffi turbanti. Quando sette anni fa fui spedito in Italia per

punire questa branca di infedeli avidi di pizza, ero nel pieno del mio fanatismo, felice come Bin Laden ad una riunione della Halliburton. L'idea di creare una piccola cellula estremista nel nord del paese, la parte più ricca e produttiva, era effettivamente geniale. Stavo organizzando l'attentato presso la stazione di Abbiate Grasso (cfr. Report sul nord Italia e su


tutta quella figa infedele che però è un peccato uccidere) che fallì perché il nome del paese mi faceva ridere. E dovevo ancora passare per Merdone sul Garda! Comunque. Mi ci vollero degli anni perché l'arretratezza della nostra struttura, dei nostri strumenti, mi si palesasse davanti agli occhi. Per mesi interi tentai di evitare tali pensieri: “tentazioni,” mi dicevo, “sarà il Diavolo o qualche giudeo a farmi pensare tali amenità”. Invece – ma questo lo capii più tardi – era la cruda realtà. Egregia Direzione Generale, sei vecchia. Siamo vecchi. Inutilmente pregni di tritolo, kalashnikov, citazioni di Baricco. Antipatici per via dei nostri toni burberi, mai sorridenti, membri di fatto del Partito dell'Odio Mondiale. Ma dove vogliamo finire? Il mondo del XXI secolo è diverso da quello che abbiamo visto stravolto l'undici settembre! È un mondo di classe: non spara, investe. Non progetta attentati e non fa portare burqa del cazzo: compra e vende. E lascia che siano tali binarie operazioni a distruggere il mondo. Le loro

mani, se scrutate al microscopio, risultano pulite. Qui dove abito io, in Lombardia, tutto il potere è in mano ad un clan di persone che se lo spartisce senza vergogna. Ciò mi fa provare tanta nostalgia di casa: in Afghanistan le cose erano simili, solo con più macerie. L'organizzazione di cui vi parlo, e in cui sono entrato da pochi giorni, si chiama Comunione e Liberazione e no, il suo nome non è una gag. Qui i beni vengono davvero condivisi tra gli adepti. Certo, solo tra gli adepti, non tra gli altri sfigati. E i suoi membri sono davvero liberi. Anche perché pare sia complicato arrestarli. Questi soggetti son detti “ciellini”. Nessuno di loro usa pistole o bombe. Non ho mai visto, ad esempio, un medico obiettore maneggiare un mortaio. Non perché sia un principiante, come pensavo anni fa, ma perché non ne ha bisogno. I nostri “colleghi” lombardi preferiscono sorridere e tirarsi la pelle fino all'esplosione dello scroto (si chiama lifting, gli scroti poi li


rivendono spacciandoli per polpette di manzo). Fanno i gentili: son ricchi, si, ma si fingono umili. In più – come molti di noi – si dichiarano vergini o in astinenza sessuale. (Tra le altre cose: qui la gente è felice matta di farsi governare da gente che non ha mai visto una vagina e non protesta se i loro politici frequentano mafiosi. La soluzione al problema della criminalità organizzata? Mafiosi dotati di vagina.) In tal modo, dicevo, con una rete di potere capillare in un territorio ricchissimo, il loro leader Roberto Formigoni è riuscito a vincere le elezioni regionali per la quarta volta di seguito, in barba alla legge elettorale. E senza mutilazioni genitali! (A parte una milf che ho visto che c'aveva il piercing alla bagigia.) Torniamo a noi: quand'è che vi deciderete a organizzare delle belle elezioni farlocche in modo da accontentare il popolo? E quando verrà il giorno in cui al Qaeda inserirà le primarie nel loro statuto? Bin Laden è esausto. Pare gli sia tornato quel vizietto di riempire gufi con roba, non è più in lui. Se v'interessa c'è qui Veltroni che scalpita, magari ci fa un pensierino. O si limita ad una corrente interna. Nostalgici, siete solo dei nostalgici! Il futuro è alle porte! Ed è un futuro nuovo: tagliatevi la barba, mettetevi dei denti nuovi, più bianchi, più stronzi. Spogliate le vostre donne! Innovatevi, per un nuovo miracolo musulmano! È possibile, cari amici dell'Organizzazione: copiamo Comunione e Liberazione, diventiamo gentili e sorridenti, rimanendo integralisti dentro. Il sentiero è già segnato: noi facciamo quel cazzo che ci pare ma se tu, puttanella, vuoi abortire, puoi scordartelo. Troietta. Magari fra un po' ci ritroveremo dalla stessa parte e potremmo finalmente procedere alla fusione. C'ho già alcune proposte per il nome: Cl Qaeda oppure Al Qomunione. Pensateci, mi raccomando. Nel frattempo W Oil For Food. Chi non salta ebreo è,

Luca Biasibetti, già Imaje Balabashi

G. Pesci con le mani

In Australia, sono state scoperte nuove specie di pesci con le pinne ventrali sviluppate come delle mani. Che diavolo significa? I pesci hanno le pinne, lo sanno tutti. Al massimo si fanno eccezioni per i tentacoli, ma le mani no. Non c'è traccia di pesci manuti nella Bibbia. Deve essere opera del demonio. Dov'è la chiesa quando serve? Non hanno niente da dire? Cosa se ne faranno poi delle mani? Di sicuro non ci devono strigliare i cavallucci marini. L'unico motivo per cui un pesce decide di farsi crescere le mani è per masturbarsi. Non vedo altre spiegazioni plausibili. Si, già me lo vedo questo pesce rosa della foto mentre cerca un anfratto riservato dove consultare l'ultimo numero di Playfish, senza che i fotografi di National Geographic lo immortalino mentre si smanetta sul paginone centrale di Lucy Pinder. Si anche su Playfish ci sono fotografie di donne nude. Che cazzo di senso avrebbe masturbarsi sulla foto di un pesce femmina? Già le vede nude tutti i giorni.




I

l giorno in cui fummo portati nel covo eravamo appena usciti dal Focus Group su una merendina al cioccolato. Vennero a prelevarci direttamente dalla nostra sede di Milano, ufficio 148 del Palazzo ….... situato in Via [omissis] immediatamente dopo aver lasciato uscire il nostro campione di riferimento designato composto di unità con una griglia demografica poco omogenea, suddivisa per età ed estrazione sociale. Non per sesso, erano tutti maschi. (1) Due uomini vestiti completamente di nero ci aspettavano immobili e silenziosi come statue al di fuori della porta a vetri. Li seguimmo verso l'ascensore senza la necessità di ricevere alcun cenno o segnale. Si sentiva un forte odore di pino silvestre misto ad un altro profumo delicato, ma un po' molesto se respirato in quei 3x3m che dovevamo condividere scendendo dal [omissis] piano dell'edificio. Potevo chiaramente distinguere una punta di cumarina – 1-benzopirano-2-one- inconfodibile aroma

utilizzato nel gel per capelli [omissis] lanciato dalla nostra agenzia attraversi i soliti canali promozionali. (2) Il viaggio in aereo da Milano Malpensa a Trapani fu molto tranquillo seppur non troppo piacevole a causa di alcune inadempienze da parte delle hostess. Una di loro era senza fiocco d'ordinanza, un'altra con la giacca sbottonata. Fu sempre in aereo che mi accorsi di aver sbagliato, mio malgrado, la scelta dell'orologio da polso da abbinare al mio blazer Armani blu scuro. Avevo scelto quello con il cinturino in pelle di cervo marrone con quadrante in oro, anziché quello con il cinturino di pelle di coccodrillo nero e montatura in oro bianco. Mi portai quel senso di inadeguatezza per tutto il giorno. Dall'aeroporto di Trapani i due uomini ci misero in testa dei cappucci neri — evidentemente come precauzione aggiuntiva —e ci fecero sedere sui sedili posteriori di quello che, in base ad una stima sull'altezza e dall'inconfondibile motere, sembrava proprio essere un SUV Porsche Cayenne. Si potevafacilmente dedurre, viste le circostanze, che il colore della carrozzeria fosse il nero ed i vetri posteriori fossero oscurati dal tipico nero fumè. Tutta la procedura avvenne con la massima gentilezza e cortesia nei nostri confronti.


Eravamo in tre. Assieme a me c'erano l'Executive Creative Director ed il Direttore del Settore Ricerche. Inutile specificare che fossero anche loro entrambi uomini, data la scarsa propensione del cliente ad accettare figure femminili nei propri luoghi d'incontro e affari. Erano entrambi di poco più anziani di me. Il DSR era un tipo ben piazzato tendente al sovrappeso, con una faccia troppo rotonda ed un taglio di capelli arcaico. Decisamente poco intelligente e privo del benché minimo senso dell'umorismo. Nonostante i modi impacciati e scoordinati non risultava molesto o insolente. E' della Vergine, ma non conosco la sua data di nascita.

Avevo dato ordini ed indicazioni specifiche a quei due uomini di fiducia dell'agenzia. Fino a quel momento vi si attennero senza sbavature.Avevo ricevuto gli ordini in busta chiusa direttamente al mio ufficio del settore Marketing in [omissis]. Si trattava di un foglio bianco stampato al computer – con una stampante a getto d'inchiostro, non laser – e scritto in stampatello con la modalità di una lista ordinata e dall'ortografia incerta. L'elenco indicava passo-passo il giorno dell'incontro, ora di prelievo, direttive e procedure da seguire. Il foglio, ovviamente, non aveva in calce nessuna firma o indicazione di riferimento. Non ce n'era bisogno.

Fuori dal SUV si poteva sentire chiaramente l'assenza di traffico e le piccole vibrazioni del veicolo – seppur attutite dalle ottime sospensioni – indicavano che ci eravamo già defilati verso una strada secondaria forse di campagna o con l'asfalto non rinnovato da molti anni.

Scendemmo un paio di rampe di scale sempre incappucciati. Apprezzai molto quell'ulteriore accortezza perché denotava un'organizzazione interna ben strutturata e coordinata senza lasciare nulla fuori dal percorso tracciato da una strategia organizzativa interna.

L'ECD era troppo magro. Nonostante il suo taglio di capelli ordinato ed un'ottima rasatura di giornata il suo nodo della cravatta un po' troppo allentato e le scarpe non lucide denotavano una sua naturale propensione al disordine che riuscivo a sopportare contro voglia. Aveva una strana cicatrice sullo zigomo, ma non ricordo il colore dei suoi occhi. Era insopportabilmente logorroico, soprattutto in situazioni di tensione. Tranne oggi. La frenata sul terriccio indicò che eravamo giunti a destinazione e che il luogo dell'incontro si trovava fuori città, come confermarono i caratteristici odori di erba tagliata e fiori di campo che ci invase appena scesi dal SUV di cui purtroppo non mi fu permesso accertarne il reale colore. Ci portarono in un luogo chiuso, forse un casolare, e sempre incappocciati dovemmo poggiare le nostre valigette su un tavolo alla nostra destra. C'era odore di tufo e legno umido. Sentii il clack tre valigette, segno che dovevano essere state aperte da uno o entrambi gli uomini che ci avevano accompagnato fino a quel momento. Nessuno di noi aveva ancora aperto bocca, neanche l'ECD, e non ci parve quello il momento di iniziare.

Il posto in cui ci trovammo non aveva più quel forte odore di umido, era anzi molto asciutto ed odorava di pulito. Una volta privi dei cappucci potei squadrare l'appartamento in cui ci trovavamo: completamente asettico, dipinto interamente di bianco, senza alcun richiamo familiare o personale sulle pareti. Nessun soprammobile, ma con una libreria abbastanza fornita. Tavolo, sedie, una tv 32 pollici. Attraversammo l'appartamento per ritrovarci in uno stanzone con al centro un lungo tavolo disposto in verticale, solitamente utilizzato per le riunioni aziendali. MMD si trovava in fondo, a capotavola. Sapevamo che era lui, ma non ci era concesso avvicinarci, dovendo mantenere una distanza che in base al numero di sedie che ci divideva stimai in circa 5 metri. La sua presenza imponente era nettamente percepibile e quasi palpabile, come fossimo immersi in un fluido nero, denso ed avvolgente. Nonostante dimostrasse una corporatura abbastanza esile ed affusolata riusciva ugualmente a farci sentire degli insetti insignificanti: il solo fatto di Essere ed essere Lì rendeva la sua figura mitica e fuggevole un fatto concreto. Portava con sé un universo valoriale ed esperienziale che altri si sognano, altro che Mulino Bianco. Il Brand era Lui stesso.


Faceva parlare i suoi collaboratori disposti l'uno alla sua sinistra e l'altro a destra, il suo spazio di azione era limitato al volgere il capo a ciascuno dei due in base a turni di parola definiti al millesimo. Una precisione espositiva talmente invidiabile che decisi di cronometrarli. I due uomini snocciolavano rapidamente, ma in maniera chiara, tutti i dati in loro possesso. Quella serie di analisi interne di bilancio annuale e semestrale, grafici, statistiche descrittive e multivariate collocavano MMD al vertice dei boss che lo avevano preceduto fino a quel momento. Un virtuoso dell'economia, della comunicazione e della tecnologia. Un uomo moderno per un'impresa moderna. Il nostro obiettivo finale definito in precedenza era quello del posizionamento del Brand, Brand Awareness e Brand Attitude. Attivare quel processo che porta ad identificare lo spazio che una marca occupa nella mente del consumatore, nei confronti degli spazi occupati dai concorrenti. Il Brand, che aveva toccato il

Suo apice nel '92-'93, aveva bisogno di venire riposizionato e percepito dal target audience come leader del settore. I Fasti di quegli anni d'oro dovevano essere raggiunti nuovamente, ma con altri metodi. Capimmo quel giorno che i nostri metodi sarebbero stati necessariamente più pericolosi. 1-Il campione di riferimento designato di quello specifico Focus Group era composto da 12 unità di sesso maschile, suddivise in quattro gruppi per fascia d'età e target demografico. Tre unità facevano parte del target 14-17, tre unità del target 18-25, tre unità del target 26-35 e le ultime tre unità collocabili nella fascia anziana 40-50. Il segmento “tween”, corrispondente alla fascia 10-12, pur sotto costante monitoraggio dagli analisti nelle ricerche di mercato, non è ancora includibile all'interno dei Focus Group a causa del retaggio culturale che tende a voler proteggere i minorenni senza considerarli come una consistente fetta di mercato. Anche se ugualmente sfruttato. 2-Il gel per capelli [omissis] ha una tenuta ultra-forte adatta a tutti i capelli ed il suo prezzo inferiore rispetto ai prodotti top of mind e leader del settore è dovuto ai lunghi ed economici esperimenti sugli animali, nonché l'utilizzo massiccio del Prop[omissis], che può essere reperito ad un costo pari ad un quinto dei sui corrispettivi che hanno superato i test sanitari. Il Prop[omissis] è ovviamente illegale e nocivo per la salute umana.

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C

he gli dèi del Ruakkenruol possano assistermi nella sfida che sto per intraprendere. Il mio compito qui, oggi, è quello di parlarvi di un uomo. Non un uomo qualunque, un artista eclettico, un pianista rivoluzionario. Colui che sta alla musica classica come Bersani alla leadership del PD: Giovanni Allevi. Che c’è? Pensavate che in queste pagine si dovesse parlare solo di gente come i Modena City Ramblers, Francesco Guccini e Folkabbestia? Già vi vedo, davanti al computer la mattina, con la maglietta “Meno stress e più farfalle”, la tazza di Che Guevara e il libro di D’alema sul comodino, scorrere il pdf guardando distrattamente le figure e ignorando tutto il resto, speranzosi di leggere una recensione sui Baustelle. Comunisti! Ecco cosa siete. Questa non è mica la fottuta festa dell’Unità. E visto che di questo straordinario musicista ne sapete quanto del delitto di Garlasco, vi darò io qualche informazione: Allevi Giovanni, nato ad Ascoli Piceno, nelle Marche (sì, le Marche esistono davvero!) nel 1969 (sì, è un finto giovane). Dopo anni di studio, gavetta e impacchi per capelli, nel 2005 per Giovannino arriva finalmente il successo con No Concept, il suo terzo album per pianoforte solo. Terzo album?!? Eh già. Voi non ve ne sarete accorti, ma nel 1997 ha pubblicato 13 Dita e nel 2003 Composizioni. Opere musicalmente trascurabili, ma che Allevi ha cercato di rendere interessanti dando dei titoli molto buffi. Troviamo, infatti, brani come Piano Karate, Monolocale 7.30 am o Cassetto (che

non so voi, ma io Cassetto lo trovo un nome buffo). Ma torniamo a No Concept, letteralmente osannato dalla critica che, oramai, considera il nostro Giovannino come il “Mozart del 2000”. Roba che Mozart si sta rivoltando nella fossa comune. Personalmente parlando, sono molto legata a questo disco perché grazie alle sue melodie e sonorità, mi ha fatto rivalutare musicisti che avevo accantonato, come Ludovico Einaudi, Marco Masini e Al Bano. Ora non provate a fare i superiori, tipo “Io Allevi non me lo sono mai inculato”. Se smettete per un attimo di pensare alla puntata finale di Lost, riuscirete a ricordare alcuni dei suoi più grandi successi, come la canzone dello spot Fiat 500, la canzone dello spot Bmw, il sottofondo dei servizi di Studio Aperto dove si trattano argomenti tristi oppure quelli dove ci sono cagnolini e gattini. C’è quella là che fa “Tanaaaa tananà tananà tanaa” ma non ricordo il titolo; per non parlare della hit “Acqua azzurra, acqua chiara”, anche se ci sono voci in giro che dicono non sia sua! I soliti maligni. Piccola curiosità: Giovannino nostro ha persino scritto l’inno delle Marche (non andate su YouTube a cercare l’inno della vostra regione perché non c’è, ho già controllato). Non pago, nel 2006 Allevi conquista definitivamente il pubblico italiano e internazionale con l’album Joy. Il delirio. Ma da quando all’italiano medio piacciono ‘ste cose? Si parla di lui alla radio, in televisione, i concerti sono tutti sold out. E la cosa strana è che c’è pieno di ragazzette fregnone, che in realtà sbavano per Marco


Carta, ma vogliono darsi un’aria da intellettuale e invadono le piazze e i teatri con striscioni e pupazzetti. Roba che Rita Levi Montalcini si starebbe rivoltando nella camera criogenica, se fosse morta. Io Allevi l’ho visto dal vivo ben due volte. Quando entra in scena sembra che l’abbiano spinto per sbaglio dalle quinte, o che sia appena stato picchiato nei camerini da una banda di redneck. Magari uno può pensare che è il tecnico audio. No, è proprio l’artista. Sempre informale: capello ricciolo, occhialino da nerd, baffi e naso finto, una tazza di Orzo Bimbo in mano e zoccoli Dr.School ai piedi. Lo fa per far capire a tutti che è molto simpatico. E per rendere il concerto più scorrevole, parla di filosofia tra un brano e l’altro. E sono pochi gli striscioni “Giova I Love You” che resistono fino alla fine. Più che comprensibile direi, le ragazzine sono abituate agli intermezzi di Platinette, non allo Sein und Zeit. E chi può biasimarle? Di certo non io. E ve lo dice una che nel ’99 era al Lucca Summer Festival, in prima fila, con uno striscione “I Love You”. Lascio a voi la sorpresa di scoprire chi c’era sul palco.

Essere felici al giorno d’oggi è ancora possibile? Troppo difficile rispondere. Lo so vi capisco. Ecco un valido aiuto, totalmente naturale e detraibile dalle tasse, pensato appositamente per voi. Prendete un cd vergine. Nel senso che c’è il vuoto dentro. Ottanta lunghi minuti di silenzio. Fatto? Perfetto. Ora non vi resta che sostituire quel silenzio procurandovi –legalmente, s’intende- le canzoni che troverete elencate qui sotto e il mondo comincerà a sorridervi, proprio come quella volta che avete scambiato la cocaina di vostro padre per lo zucchero a velo. Otto canzoni otto, un mix tra grandi classici e nuove proposte, per tutti i gusti insomma. Scommetto che la gran parte li avete già. Avanti popolo, che la compilation Media Shopping ci fa una sega! 1 Il Parto Delle Nuvole Pesanti – Il Lavavetri 2 Laura Luca – Domani Domani 3 Milva – The Show Must Go On 4 Lorella Cuccarini – Un Altro Amore No 5 Toto Cutugno – Serenata 6 Mariangela – Ninna Nanna 7 Grandi Animali Marini – Napoleone Azzurro 8 Patrizio Bau – Peccati di Gola


L

a rubrica che vanta la collaborazione anonima di Giovanni Minoli

CINEMA Robin Hood - Giulio Tremonti nel remake del ruolo che fu di Giulio Tremonti nel precedente governo Berlusconi. In questo kolossal diretto da Mario Draghi e prodotto da Confindustria, l’eroe che prendeva ai ricchi e poi sperperava alla cazzo cerca di salvare il suo paese in rovina; governato da un tiranno inesperto e arrogante, l’Inghilterra deve prepararsi a stringere i denti e diventare uno stato moderno che magari preveda anche l’uso del bidet. Prince of Persia - Jake Eyafjallajokull interpreta il mitico guerriero dell’omonimo videogame. In questa nuova missione originale, Jake deve combattere contro mostri di sabbia e altre creature fantastiche per

raggiungere dopo un lungo viaggio il Sacro Mausoleo di Arcore, dove giace il Grande Faraone, ultimo Re dei Re che secondo le Sacre Scritture in tempi antichi trasformò il regno in una potenza mondiale, creando floridità economica e culturale, e permettendo il porno in tv. Final Destination 3D - i panchinari dell’Inter alla finale di Champions League hanno una premonizione di una bomba che esplode allo stadio un attimo dopo iniziata la partita. Dopo essersi accertati che Balotelli non si accorga di niente, escono di soppiatto appena in tempo per salvarsi la vita dalla deflagrazione (che causa migliaia di perdite umane e quella di Josè Mournho). Ma la Morte continuerà a rincorrerli finchè non avrà completato il suo piano: Toldo muore schiacciato dalla sbarra del casello in autostrada che si richiude mentre sta passando, Stankovic si riscopre fomentatore di odio etnico e decide di risolvere la questione balcanica uccidendo tutti i serbi a cominciare da se stesso, Materazzi rientra in casa ma dopo essersi richiuso la porta alle spalle scopre che ad aspettarlo nel suo soggiorno c’è Zidane


con in testa un elmetto di uranio impoverito. Cordoba sembra l’unico a sopravvivere ma mentre scorrono i titoli di coda viene venduto alla Lazio. Sex and The City 2 – eccole, sono tornate! Le pazzeh ragazze di New York City la Grande Mela che Non Dorme Mai tutte a bere i loro Cosmopolitan e a simulare atti di sesso orale con le cannucce dei loro frullati al melone. Yeah, la sceneggiatura di questo secondo capitolo è stata direttamente scritta copincollando commenti dal forum di Girlpower alla sezione “difficoltà di erezione” e “assorbenti usati” e dal blog di Uomini e Donne alla sezione “baci alla francese” e “assorbenti usati”. Prepatevi psicologicamente ad andare in bianco se porterete la vostra ragazza a vedere questo film, per due motivi: perché non riuscirete a trattenervi dal fare un commento sprezzante che vi farà odiare da lei, e perché se avete veramente una ragazza che guarda ‘sti film Dio vi punirà.

TV È finito Lost. Risolti molti misteri ma ancora non si sa chi ha corrotto David Mills. Alla fine sembra che l’Isola fosse un sito segreto dove il governo sperimentava sceneggiature mediocri. A Voyager l’altra sera parlavano di misteriose donne vampiro scoperte sporche di sangue periodicamente ogni 28 giorni.

Enrico Papi nel frattempo non ha ancora chiesto alcun riscatto. Maria Luisa Busi in una lettera rivela che il TG1 è pura propaganda e che i suoi capelli sono tinti. Bellissimo e tecnicamente esaltante il nuovo spot televisivo Nike, è incredibile come riescano a farti dimenticare che sono dei sudici sfruttatori imperialisti. È morto Gary Coleman. Per un giorno le bandiere a Hollywood verranno tenute a un quarto d’asta. Santoro in prima serata a muso duro contro vertici Rai, destra, sinistra, giornalisti, quotidiani solleva fondamentali questioni sulla libertà di espressione che il pubblico nel giro di due giorni dimenticherà.


di Volpe, che con un poco di Grass la pillola va giù

B

en venga maggio, ben venga il gonfalone antico! TrashaBile, la rubrica internazionale, che vi accompagna ogni volta fin da Scaricabile numero 5. Pensate che palle. Per me e per voi. Ma soprattutto per me. Avete idea del tempo che mi serve per leggere le notizie? Ho passato tre notti a cercare di capire che cazzo fosse successo alle elezioni inglesi. Poi ho visto che era un articolo di P.G. Battista e ho cercato su google. La BP versa petrolio in tutto il golfo del Messico. Non è che lo abbia fatto apposta, anche se può sembrare. Uno dei 700 giacimenti sottomarini della zona le è semplicemente esploso, come una caldaia qualunque, uccidendo undici persone durante una procedura standard. Per rendere la cosa più ridicola, sulla piattaforma collegata c'erano parecchi dirigenti BP che festeggiavano la nomination al premio per le ditte più sicure. Grosse polemiche su questo, dato che nel 2009 la BP è stata multata di 90 milioni di dollari per infrazioni sulla sicurezza in una

Raffineria – la stessa in cui nel 2005 erano morte quindici persone in un incidente. La tragedia è destinata a diventare la più grande catastrofe ambientale degli Stati Uniti. Obama aveva appena annunciato nuove ricerche di olio nel golfo, contro il parere di tutti gli scienziati non stipendiati da compagnie petrolifere. Ora annuncia che “faremo i giacimenti solo se non ci saranno possibilità di catastrofi ambientali”: come giocare al coitus interruptus col mare. Negli Stati Uniti c'è il record di incidenti di questo tipo, perché al contrario di Norvegia e Brasile non usano il preservativo: un meccanismo di sicurezza obbligatorio per legge in questi paesi, e contro la cui applicazione l'amministrazione Bush si è scagliata come contro i goldoni per combattere l'HIV in Africa. Come Bush esigeva dagli africani la castità contro il virus, così Obama si limita a chiedere alle compagnie petrolifere di non causare incidenti. E con le stesse chance di successo. Niente coalizioni, siamo inglesi. (In questo pezzo è stata evitata la battuta “coalizione


All'inglese”. Usatela pure voialtri.) Nel Regno Unito si verifica un fatto inconsulto per i poveri britannici, ma molto normale per il resto del mondo: un governo di coalizione. I britannici, notoriamente di costumi bislacchi (le prove: la bombetta, il brunch e 4 nazionali ognuna con i propri hooligans), non possono accettare che il partito con più voti (i Conservatori col 36%) non sia al potere, dato che sono “arrivati primi”. Per questo i due partiti di centro-sinistra, Laburisti (29%) e Liberaldemocratici (23%), non hanno potuto fare una loro coalizione, ma i Conservatori hanno scelto un'alleanza coi Lib-Dem, che è come avere Di Pietro nell'attuale maggioranza berlusconiana. Nel programma dei Lib-Dem infatti c'erano il multiculturalismo, l'introduzione dell'Euro, più tasse per i ricchi, la conservazione del welfare e l'introduzione del proporzionale; in quello dei Conservatori ci sono l'istituzione della xenofobia per legge, il rifiuto dell'Unione Europea, sgravi fiscali per i ricchi, rimozione dello stato sociale e mantenimento della legge elettorale maggioritaria. Anche perché, con questa legge elettorale, i Conservatori hanno sei volte il numero di parlamentari dei Lib-Dem, e i Laburisti quasi cinque volte, pur avendo pochi punti percentuali in più di loro. Thailandia: il governo spara sulla folla. Ma trovare un metodo più fantasioso no? Tipo spruzzare sangue con degli idranti e poi liberare una mandria di varani? Ennesimo articolo su un paese che non conosco per niente e si vede. In uno dei primi TrashaBile, il vostro commentatore idiota si complimentava con l'esercito che si era rifiutato di picchiare i manifestanti “gialli” contro il governo. Si è ormai capito che l'esercito era in combutta con i “gialli” e l'opposizione che è subentrata al potere. In questi giorni, davanti all'ostinata, vibrante protesta dei “rossi”, governo ed esercito non si sono fatti problemi a usare la violenza, uccidendo 13 persone e ferendone 80 (la BP è ancora in vantaggio). Ora la Thailandia deve scegliere fra elezioni anticipate e guerra civile. E non è detto che alla prima possibilità non segua comunque la seconda. Corea. Venti di guerra fra nord e sud, ma Obama è contrario: “non mi piacciono i remake, e i cinesi nel ruolo di cattivi non sono all'altezza dei russi”. Anche se non sarebbe stato male Rocky contro Jackie Chan.

Giamaica. Scontri tra polizia e gang di trafficanti: oltre 60 morti, tra cui una donna incinta e un bambino. La cosa più triste di queste notizie è che a rimetterci la pelle sono un sacco di giamaicani innocenti, invece di rastoni nostrani che pensano che la gente in Giamaica passi le giornate a farsi le canne e allenarsi a bob sulla spiaggia. Guardate che non è mica il Salento. Il governo ha scatenato la caccia al maggiore narcotrafficante dell'isola, Christopher Coke, detto Dudus (nota per Ste: mi rifiuto di fare battute su un narcos con quel cognome. Questa non scriverla) (Nota di Prefe – Ste non legge i pezzi). Il motivo? Allontanare da sé il sospetto che il presidente sia un socio d'affari di Dudus; cosa alquanto difficile, quando il capo del partito al governo, Seaga, si è fatto vedere al funerale di suo padre. Bei nomi: Seaga, Coke. Avrebbero fatto la fortuna del Bagaglino, ce ne fosse stato uno in Giamaica. La polizia ha assaltato un intero quartiere, nel quale il narcobarone era rifugiato, difeso dalla sua “gente”, che ha risposto alle cariche della polizia gridando “Dudus è come Gesù”. Ma Gesù almeno aveva avuto la decenza di farsi arrestare, non ha mica mandato avanti i suoi seguaci. E dubito anche che avrebbe detto ai suoi sgherri di punzonare decine di persone che avevano paura di scendere in strada a ostacolare la polizia. In ogni caso, Dudus non è ancora stato trovato, e ora si presume che sia fuggito – forse a Cuba: è un cattivo, quindi è sicuramente stato accolto a Cuba o in Venezuela. Ma solo perché l'Iran è troppo lontano.




Hai perso la vena creativa!”

“Io? Ma figurati!” “E invece sì, hai proprio perso la tua vena creativa. La rileggi mai la roba che scrivevi una volta? Quella sì che era roba buona, non come quella che butti giù adesso! Cosa fai? Prendi i pensieri degli altri, li rimescoli, li distruggi, ma alla fine, di originale non tiri fuori nulla. Sei finito come scrittore, e non avevi ancora nemmeno cominciato a dovere” “Ehi, aspetta un secondo, ti ho fatto qualcosa? ho dimenticato il tuo compleanno? un anniversario? che t’è preso?” “Non hai dimenticato niente” “E allora qual è il problema? Io me ne stavo qui, tranquillo, a rilassarmi con una tazza di latte e due biscotti, e tu sei arrivata come una furia a sputarmi addosso i tuoi pensieri. È perché non ho preso un piattino? Guarda che se cadono delle briciole a terra le raccolgo!” “Ti ho già spiegato qual è il problema, sei un scrittore fallito!” “Non posso essere fallito, hai detto che non ho mai iniziato come si deve, come ho fatto a fallire? E poi mi pare che ci siano degli spunti interessanti in quello che scrivo” “E quali sarebbero? è tutto un ammasso di paroloni!” “Sono parole con un bel suono, vengono fuori belle poesie e bei racconti” “Ma non significano niente!” “Forse non significano niente per te, magari non le capisci, magari sono troppo difficili per te” “Magari eri tu a non aver niente da dire e hai trovato una buona scusa per non dire niente, ma con un certo stile” “Ecco, vedi? Ho uno stile! Hai mai visto uno scrittore senza stile? Non posso essere fallito, e poi ho tante cose da dire, ancora, e mi servono solo i tempi tecnici per buttare tutto giù su carta… insomma, sai che sono pieno di impegni, devo trovarmi dei ritagli di tempo che

mi permettano di costruire un’atmosfera, di evocare una sensazione… la fai facile! Qual è l’ultima cosa che hai scritto tu? Un post-it da attaccare sul frigorifero?” “Ma sentitelo! Io non scriverò niente, ma non vado in giro a dire che un giorno prenderò il Nobel per la Letteratura, tu con cosa vuoi prenderlo questo Nobel? coi tuoi pensieri buttati lì di tanto in tanto? con una delle tue battutine caustiche? non hai lo spessore” “Vuoi un sorso di latte?” “No che non voglio un sorso di latte! e non mi stai ascoltando!” “Ma sì che ti sto ascoltando” “Che stavo dicendo?” “Blateravi qualcosa sul Nobel per la Letteratura, ma possiamo evitare il discorso? è evidente che dovrò diventare vecchio prima di avere qualche speranza” “Non te lo daranno come pensione, lo sai?” “Quando me lo daranno non avrò più bisogno di pensare ad una pensione” “E invece faresti meglio a preoccuparti per la tua pensione, perché sarà una delle poche cose che ti permetteranno di mangiare quando sarai vecchio, sempre se ci arriverai a diventare vecchio!” “Cos’è, non bastava essere uno scrittore fallito? devo anche morire giovane?” “Se non la pianti con tutte quelle schifezze che prendi… credi che ti facciano bene tutti quei caffè che bevi? E quella redbull corretta? E tutto quell’alcol? E poi fumi, e di tanto in tanto ti droghi, e fai una vita sregolata, e mangi roba piena di grassi! Guarda, hai anche messo su pancia negli ultimi mesi” “È costituzione” “Non è costituzione, è che non ti muovi nemmeno se ti puntano una pistola alla nuca” “Mi vogliono tutti bene, nessuno mi punterebbe una pistola alla nuca”


“Smettila di fare lo scemo!” “Ehi, ma scusa! come vuoi che li scriva i racconti che scrivo? mentre faccio jogging? è ovvio che devo stare seduto alla mia scrivania… ti ho già spiegato che c’è da costruire un’atmosfera, da evocare delle sensazioni…” “Certo, e immagino tu lo faccia girando senza scopo per siti internet, guardando i tuoi DVD in lingua originale, con le cuffie, chiacchierando con quelle tizie che ti contattano in chat… è così che evochi le tue sensazioni?” “Ho capito. Sei gelosa” “Ma figurati se sono gelosa! è da un pezzo che ti ho mollato, carino, e non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello di darti un’altra chance” “Be’, e allora perché continui a startene a casa mia?” “Perché? PERCHÉ? mi vorresti cacciare?” “No, non ti voglio cacciare. Io me ne stavo qui tranquillo con un bicchiere di latte e due biscotti, sei tu che ti sei avventata addosso a me come una furia!” “Adesso vuoi dire che è colpa mia se sei uno scrittore fallito?” “Voglio dire che è colpa tua se il latte mi si sta scaldando in mano”

“Ecco, visto che pensi sempre a mangiare?” “Ok. Vado a mettermi le scarpe ed esco a fare due passi, forse vuoi startene un po’ da sola” “Tu non vai da nessuna parte!” “Come sarebbe a dire?” “Tu adesso ti rimetti seduto e ascolti quello che ho da dirti! non ti accorgi che non parliamo mai noi due?” “Io ci provo a dire qualcosa, ma tu non me ne dai modo” “Visto? Mi stai ancora accusando di qualcosa!” “Ok. Dai, esco solo cinque minuti! vado a comprare le sigarette e torno” “Dicono tutti così, e poi scompaiono per anni!” “Devono avere ottimi motivi per farlo, io non lascerei il mio appartamento per una semplice litigata. Avranno sicuramente motivi migliori dei miei” “E che motivi avresti tu?” “Io non ho NESSUN motivo!” “Appunto, allora non ti lamentare di tutto!” “…”

“Be’? Non hai niente da dire?” “No, sinceramente no” “Ecco, ho dimostrato che non sei più in grado di trovare le parole!” “Mettiamo il caso che tu abbia ragione, che mi consigli di fare? di smettere? Vado a fare qualche colloquio in giro e mi trovo un posto da impiegato?” “Come se tu ne fossi capace” “CRISTO!” “Blasfemo!”




J

oseph Ratzinger passò dal sonno alla veglia senza una ragione apparente. Per un attimo gli sembrò di essere ancora in Baviera. Bei tempi, quelli, quando ancora nessuno gli rinfacciava gli insabbiamenti dei preti pedofili. D'un tratto ebbe freddo. Non aveva voglia di uscire dal letto per prendere una coperta, perché sapeva che fuori avrebbe trovato più freddo. Ma doveva anche pisciare. Per un attimo accarezzò l'idea di pisciarsi addosso per riscaldarsi e prendere due piccioni con una fava. In fondo era vecchio e da lui queste cose bisognava aspettarsele. Ma rifletté che dopo un po' il piscio si sarebbe raffreddato, e quindi si rassegnò. Recitò rapidamente una preghiera in cui chiedeva al Signore di proteggerlo dal male, di alzare la temperatura della stanza fino a circa 25° e di fargli trovare le pantofole Prada al primo colpo. E una tisana calda, che si sentiva lo stomaco in subbuglio. Per andare in bagno doveva passare davanti alla sua cappella privata. Lì, alla luce di un raggio di luna, vide un uomo seminudo inginocchiato di fronte all'altare. Afferrò un pastorale in oro massiccio, simbolo del suo umile ruolo di servo dei servi di Dio. "Quello è il mio inginocchiatoio d'ebano", disse allo sconosciuto con lo stesso tono con cui il suo istruttore della Hitlerjugend lo rimproverava quando non abbottonava la camicia a dovere. "Quando sarò grande", rispondeva sempre, "farò un lavoro in cui non bisognerà portare la camicia". "Tutti gli uomini portano la camicia, Joseph. Tutti, tranne i preti". "Allora farò il prete". Era bello ricordare i momenti mistici della propria vocazione, ma adesso c'era bisogno di tutta la sua attenzione. Tornò a fissare lo sguardo sull'inginocchiatoio, ma era vuoto. "Vieni a sederti, Joseph", disse una voce alle sue spalle. Si voltò di scatto, e la luce si accese, abbagliandolo per qualche secondo. Lo sconosciuto, vestito solo di qualche cencio, era seduto sulle sue lenzuola di seta, e sanguinava copiosamente dalle mani e dal petto. "E che cazzo! Sul letto no!", protestò Joseph: "Queste non sono mica porcherie Ikea, è roba fatta a mano". "E non è l'unica cosa fatta

a mano su questo letto", disse l'altro alzandosi. Joseph arrossì vistosamente, come un tampax appena inserito. Fino a quel momento si era abbandonato all'istinto, ma adesso un po' di bieca razionalità tornò in lui. Guardò meglio lo sconosciuto. Quelle ferite, il volto dalla barba non fatta, la corona di spine: un volto del genere non si dimentica facilmente. "Ma tu sei coso, là, GioGesù!". Applausi. Joseph si guardò attorno: non c'era nessuno. "Sono gli angeli che si divertono", spiegò l'altro. "Macché angeli: questo è il chili e anguilla della cena. Ma domani per prima cosa scomunico la cucina fusion. Una bella enciclica, ho già il titolo pronto: Manduca sicuti loqueris". "Non è indigestione. Il fatto che tra poco vomiterai l'anima è indigestione". Detto fatto, un geyser di contenuto gastrico proruppe dalla bocca del Pontefice fiero come la sborrata di un attore porno. Dieci minuti dopo, Joseph si sentiva svuotato come una ragazzina desiderosa di attenzioni dopo la lavanda gastrica. E aveva macchiato la camicia da notte con la Sindone che gli aveva regalato suo fratello Georg. "Spero che la macchia vada via: in questo periodo non posso certo chiedere a Georg dove l'aveva comprata", pensò. "Ascoltami, adesso", disse il visitatore interrompendo i suoi pensieri, "non ho molto tempo: ho un aereo a breve". "Mio Signore, sei veramente tu?". "Certo che per


essere uno che crede che il vino possa diventare sangue ne fai di domande!". "Cosa posso fare per te? Ordina ed eseguirò, sono l'umile lavoratore nella vigna del Signore". "Joseph, piantala di dire puttanate: gli umili lavoratori nelle mie vigne lavorano in nero e ogni tanto gli sparano addosso. A te al massimo ti ha strattonato in chiesa una svizzera rincoglionita". Gesù sbuffò: "Non so se ti sei accorto, Joseph, ma qui mi stai mandando tutto a puttane. Nemmeno con quella storia di Lutero ho rischiato il culo come per colpa tua. Finché si trattava dell'AIDS, degli attacchi all'illuminismo e all'aborto, dell'otto per mille, dell'evasione fiscale, del riciclaggio dei soldi della mafia e del narcotraffico, della riabilitazione dei lefebvriani neonazisti, dell'aiuto agli ex nazisti per scappare in America del Sud la gente poteva anche sopportare. Ma adesso vi mettete pure a inculare i bambini! Non credere che basti riabilitare i Beatles per riprendersi da questo casino". "Ma, Signore, ho chiesto scusa alle vittime". "E grazie al cazzo: dopo che tutti i giornali del mondo ti hanno sputtanato! Facile così". "Ma era scritto, Signore: il terzo mistero di Fatima...". "Senti, è vero che la mamma ha detto a tre pastorelli di stare attenti ai preti pedofili, ma non intendeva di stare attenti a non farli scoprire! Ti racconterò una parabola: un tricheco voleva della marmellata, ma non riusciva ad aprire il barattolo. Allora le tartarughe...". Mentre il Signore parlava, Ratzinger si addormentò. "Ma che cazzo fai, Joseph? Dormi?". "No, Signore. Riflettevo sulle tue parole". "Benissimo. Allora non ho altro da aggiungere. Addio". Il giorno dopo era domenica. Il Papa si svegliò con lo stomaco vuoto e una sorprendente erezione. Si guardò il cazzo come si guarda un vecchio amico che si credeva morto da vent'anni. Un altro effetto del chili e anguilla? Ormai completamente sveglio balzò fuori dal letto e tirò le tende. La stanza era imbrattata di sangue e vomito, come dopo una reunion dei Led Zeppelin. Andò in bagno di corsa: la notte prima si era dimenticato di pisciare, alla fine. Sullo specchio appannato qualcuno aveva scritto col rossetto: "Dio c'è!". Il Papa si pisciò addosso: era stato davvero visitato dal Cristo. Urgeva un cambiamento, una svolta solenne da imprimere alla Chiesa. Ma prima c'era l'Angelus in eurovisione. Normalmente non ci avrebbe dato troppo peso, ma quella settimana ci teneva: avrebbe predicato contro la merda di

cane sui marciapiedi, che insulta il creato e mina la fiducia reciproca degli uomini. Dopo una doccia, qualche preghiera e la vestizione, il Papa iniziò a pensare all'Angelus. Ormai l'aveva fatto tante volte, ma gli tremavano le ginocchia come fosse la prima. Estrasse la fiaschetta di cognac consacrato dal taschino interno e tirò qualche potente sorsata. Poi ripose la fiaschetta e si mise a camminare nervosamente avanti e indietro. Come avrebbe voluto un altro sorso! Ma non poteva correre il rischio di ubriacarsi come quella volta che aveva detto che i preservativi sono dannosi. A mezzogiorno Ratzinger si affacciò al balcone e salutò la folla. Stava per iniziare a pregare, quando si accorse che accanto a lui c'era un uomo. "Se sei il vicario di Dio", disse lo sconosciuto, "gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede". E il Papa: "Col cazzo: va bene credente, ma mica fesso!". Allora lo sconosciuto lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". Ma il Papa gli rispose: "Povero illuso! Finché al mondo ci saranno una Chiesa e dei coglioni ad ascoltarla tutto questo sarà mio anche senza di te". E il maligno se ne andò. Il Papa si guardò attorno. Adesso sì che la giornata era rovinata: era su un monte altissimo chissà dove, aveva saltato l'Angelus cui teneva tanto, probabilmente gli sarebbe toccato saltare anche il pranzo, iniziava a fare freddo, e non aveva nemmeno il suo berretto da Babbo Natale per coprirsi le orecchie. Però quella mattina aveva avuto un'erezione spontanea, quindi la giornata non era del tutto negativa. "Beh", pensò, "per prima cosa vediamo di scendere da questa montagna. Poi si vedrà". Le alternative erano provare a scendere giù dalla vetta col rischio di scivolare sulla neve e farsi male, o restare lì sperando in un miracolo. Benché rischioso, optò per la decisione più razionale. Si inginocchiò e pregò il Signore. Una voce rimbombò nel suo cranio: "Che cazzo vuoi? Sbrigati che ho un cavallo sicuro". "C'è che sono su una montagna e non so scendere". "Attaccati al cazzo! Che me ne frega? Trovati due pescatori come ho fatto io. E sbrigati, che tra un po' ti ammazzano. Cerca di fare almeno un miracolo". "Come sarebbe mi ammazzano?". "Non ti ricordi più quello che ti


ho detto ieri? Urge un altro agnello di Dio, e siccome tu sei il vicario di Cristo, e io mi sono rotto le palle di lasciarmi dietro una scia di sangue come una donna col ciclo abbondante, mi sa che ti tocca". "Ma io non sono pronto. Signore? Pronto?". Nessuna risposta. Dopo ore di tentativi e di viavai, Ratzinger arrivò a quello che sembrava un piccolo sentiero di montagna, e decise di seguirlo. Ormai era quasi il tramonto quando arrivò a una casupola, che sembrava abitata. Il Papa si affacciò all'interno. C'era un uomo, barbuto e sporco, che lo guardava con diffidenza. "Chi sei?", chiese. Miracolo! Quell'uomo parlava una lingua che Joseph non conosceva, ma lui lo capiva! Il dono delle lingue! "Sono qui per portarti la parola di Dio", disse al colmo della felicità. "C'è un solo Dio", rispose l'uomo, "e Maometto è il suo profeta". Il sangue del Papa si trasferì magicamente in un'altra galassia, e lui impallidì più velocemente di una quindicenne che realizza di avere un ritardo. Joseph cambiò rapidamente discorso: "Fratello, non avresti qualcosa da mangiare per un povero vecchio?". "Certamente. Stavo proprio per mettermi a tavola. Siediti e mangiamo insieme". L'uomo tagliò del pane e del formaggio, e li tese al Papa. "Dicevi di portare la parola di Dio", disse poi: "È finalmente arrivato il momento dello sterminio degli infedeli?". Il Papa deglutì a vuoto, e iniziò a bofonchiare: "Mmmmstmmn". "Non ti capisco, maestro. Manda giù il boccone e poi parla. Tieni, aiutati con un po' di tè". Il Papa bevve sbrodolandosi. Tremava tutto, sembrava il povero Karol. Poi, il colpo di genio: "Vedi, a Dio non importano le dottrine che separano gli uomini. Dio ci vuole uniti nella fede e nell'amore". "Tutto questo è molto interessante e profondo", annuì pensoso l'uomo. Poi si alzò, e aggiunse: "A proposito di profondo: è il momento di sdebitarti per l'ospitalità. Vedi, dopo decenni di pastorizia la mia schiena non è più buona come una volta, e non riesco più a correre dietro alle pecore. Donne, che con un po' d'immaginazione potrebbero essere un'alternativa al bestiame, da queste parti non se ne vedono". Un brivido freddo parti dal Sancta Sanctorum papale, si arrampicò rapido lungo la sua spina dorsale e andò a raggiungere il suo sangue. Il Papa pensò a scappare, ma ormai l'uomo lo stava già abbracciando lascivo. I suoi cenci erano spariti come per miracolo. "Non possiamo: è un peccato gravissimo che offende il Signore", disse. "Dio ci vuole uniti nella fede e

nell'amore", citò il pastore. "Merda!", citò a sua volta il Papa. E in quel preciso istante l'imene delle riserve mentali di Joseph Ratzinger fu squarciato dall'amore cosmico, che è Signore e dà la vita; e realizzò che Dio vuole solo amore e che l'amore in ogni sua forma non può mai offendere Dio. Il suo sangue fece ritorno nel suo corpo per concentrarsi spumante nel cazzo. Ma proprio nel momento in cui mi accingevo a stendere un pudico velo, la porta si aprì ed entrarono due poliziotti, venuti a velocizzare la trama. Vista la scena, si lanciarono sui due uomini e iniziarono a manganellarli. Mentre uno sbatteva ripetutamente la testa del pastore contro un termosifone, l'altro faceva finta di trovare bottiglie molotov. Poi giù altre botte, nel caso Giovanardi non capisse che erano due anoressici. Poi li portarono via. Il Papa languiva nella sua cella. Aveva una brutta frattura al braccio, le guardie lo avevano preso a calci nei testicoli ed era stato costretto a cantare Faccetta nera. Adesso era solo, e gli sembrava un buon momento per svegliarsi e scomunicare una buona volta la cucina fusion. Invece comparve Gesù. "Ottimo, Joseph. Io ci avevo messo tre anni, tu in mezza giornata hai già risolto quasi tutto. Ti manca la morte e la risurrezione. Per la prima non ti preoccupare: qui in Iran gli omosessuali li impiccano ancora". "Ma che dici, Signore: per essere come te mi mancano i miracoli; mi manca una nuova morale. Non sono pronto per morire!". "I miracoli della delocalizzazione e delle lingue sono più che sufficienti per iniziare. Senza contare il miracolo di un uomo di 83 anni che ha due erezioni nello stesso giorno. La tua morale per cui Dio vuole unità nell'amore è


perfetta: voglio vedere come fanno a fraintendere adesso". "Ma non c'è nessuno che racconterà tutto questo, Signore". "Ti sbagli: è tutto scritto, e se va bene ai quattro Evangelisti di ScaricaBile verrà pubblicato. Visto che l'ultima volta che vi ho lasciato un bestseller avete mandato tutto in vacca, ora voglio provare con una cosa un po' più di nicchia". Nel cuore della notte Joseph Ratzinger fu condotto alla forca. Durante il tragitto sembrava sereno, ma i moti convettivi della sua anima ribollivano in preda alla diarrea. Elevò un'ultima preghiera al Salvatore: "Allontana da me questo calice". Nessuna risposta. "Gesù, ti prego". "Ti sei dimenticato la parte in cui si fa la mia volontà ma non la tua". "Quella è per quando sulla forca ci vanno gli altri". "Forse se il Vaticano non si fosse opposto alla moratoria ONU contro la discriminazione degli omosessuali a quest'ora gliene fregherebbe qualcosa a qualcuno". "Ti prego". "Non dicevi di voler condividere la mia sofferenza? Ho anche deciso di risparmiarti la resurrezione con l'umiliazione di scoprire che questa morte non servirà a un cazzo". Joseph si rassegnò. Andò sul patibolo, il boia tirò la leva. Disse: "È compiuto", e spirò santamente, lasciandosi dietro la terza erezione della giornata.

UFO a Bagnolo Mella

Incredibile scoperta nelle campagne del bresciano. Nella mattinata del 2 maggio è stato rinvenuto un crop circle, che potrebbe essere la prova che un disco volante è atterrato proprio qui in Italia. O forse no. I nostri esperti si sono recati subito sul posto e hanno cercato di intervistare, per quanto possibile, tutti gli abitanti più strambi del paese i quali non hanno dubbi: si tratterebbe proprio dei segni lasciati da una nave spaziale. Uno degli intervistati avrebbe addirittura assistito alla scena e ci ha rivelato che si trattava di una strana navetta, come una specie di station-wagon volante, dalla quale sarebbero usciti tre esseri alieni dal corpo minuto e una testa decisamente sproporzionata, con grandi occhioni luccicanti. Pare che questi alieni gli abbiano anche rotto una finestra giocando con un misterioso oggetto sferico che non appena toccava terra rimbalzava e che gli strani esseri chiamavano “apalla”. Ma forse potrebbe esserci anche una spiegazione logica a tutto questo. Forse. Nel prossimo numero: - Svelato il segreto del numero di telefono maledetto i cui proprietari sono morti uno dopo l'altro. Era l'interno di una camera d'ospizio. - Universi paralleli quasi del tutto uguali al nostro. Esistono? E se esistono è possibile che almeno in uno di questi Silvio Berlusconi sia stato arrestato e sbattuto in galera?



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