Ponte radio con il futuro

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18 dicembre 2011

Ponte radio con il futuro Se chiedete a Nnaemeka Ikegwuonu qual è il ricordo più bello della sua infanzia, lui vi risponderà, senza esitare: «Le giornate passate a lavorare con mio padre nella nostra fattoria». Nnaemeka in quella fattoria ci è cresciuto, allevando pollame e bovini dopo la scuola. Oggi ha 29 anni, in tasca una laurea in storia e un master in cooperazione e sviluppo conseguito all'Università di Pavia, ed è direttore della «The Smallholders foundation», organizzazione non profit da lui fondata nel 2003 e attiva a Owerri, nello stato nigeriano dell'Imo. Attraverso un network radiofonico interattivo, la fondazione istruisce la popolazione rurale sulle moderne tecniche per un'agricoltura sostenibile: ogni giorno via radio trasmette 10 ore di programmi, seguiti da 250mila contadini dell'Imo. Dà istruzioni semplici e comprensibili su tecniche d'irrigazione a basso costo, pratiche di miglioramento del suolo e su come procurare semi più resistenti o vendere su mercati locali e internazionali. Poi, attraverso il passaparola, le informazioni raggiungono una community di oltre 3,5 milioni di contadini, sparsi in oltre 5mila villaggi. Intercettando così un bisogno reale: oltre il 90% dei 150 milioni di abitanti della Nigeria, oggi vive con meno di 2 euro. La maggior parte delle persone che vivono sotto la soglia di povertà sono piccoli contadini, che non hanno accesso ad alcuna fonte di informazione che possa aiutarli a produrre di più e migliorare lo standard di vita. Nnaemeka - che non si separa mai dal suo laptop e dal suo registratore Mp3 - è diventato popolare nel suo paese, dove sta dimostrando che è possibile vincere la povertà usando le nuove tecnologie. E anche fuori dai confini nigeriani: il suo è uno dei sei progetti che hanno ricevuto il «Rolex awards for enterprise» (per gli altri vincitori si veda la scheda a destra). I ripetitori della Smallholders Farmers Rural Radio diffondono non solo informazioni sulle pratiche agricole e sui temi legati all'ambiente, ma anche programmi educativi per la lotta all'Aids, o informazioni di servizio per aprire un conto corrente bancario. Tutto passa attraverso gli 'Air devices': piccoli dispositivi alimentati da pannelli solari che permettono alla popolazione non solo di ascoltare, ma anche di inviare domande e messaggi alla stazione radiofonica, che a sua volta può mandarli in onda. L'obiettivo della Fondazione è di estendere il servizio a tutta la Nigeria. Nnaemeka Ikegwuonu ha usato vecchi strumenti per nuove pratiche. Per lui innovare significa «portare qualcosa di nuovo in quello che già esiste». Un metodo che ha sperimentato in Italia, nell'anno trascorso a Pavia: «Il vostro sistema scolastico - racconta - mi ha insegnato a pensare fuori dagli schemi». Per il futuro vorrebbe realizzare un portale web per la ricerca di hotel in Nigeria e un social network per file audio: «Sarà lo YouTube della radio». Nnaemeka è in cerca di fondi, la strada è in salita ma la forza la trova nella sua gente. Per esempio in Jonathan Isiguzo, un contadino di 73 anni che ascolta la Smallholders Farmers Rural Radio dal 2007. «Quando l'ho incontrato - ricorda Nnaemeka - mi ha raccontato che grazie alle informazioni apprese via radio il suo raccolto è cresciuto del 43% e che il suo reddito familiare è aumentato. Mi ha anche detto che ha iniziato a mandare suo figlio a scuola e che ha aperto, per la prima volta, un libretto di risparmio in banca». Nnaemeka lo racconta orgoglioso e con gli occhi lucidi, mentre la mente corre al ricordo più bello della sua infanzia: le giornate passate a lavorare con il padre nella loro fattoria. La piccola fattoria dove tutto è cominciato. Guarda la video intervista 18 dicembre 2011

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