Le lettere meridionali

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LA MAFIA

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Ripigliai e rilessi da capo i miei opuscoli o libri sulla Sicilia, per vedere se era possibile raccapezzarmi. Negli Annali d'agricoltura siciliana trovai ripetuto, che l'agricoltura e la prosperità materiale da lungo tempo hanno fatto molti progressi nei dintorni di Palermo. Nell'opuscolo del Turrisi Colonna sulla Sicurezza Pubblica in Sicilia, trovai confermato che il centro principale, la vera sede della mafia è nei dintorni di Palermo: di là essa stende le sue fila nella città. Qui il basso popolo non è avvilito ed oppresso; ma piuttosto sanguinario, pronto al coltello; aderisce alla mafia, e ne va orgoglioso. Il contadino agiato ed il borgese, come dicono colà, di Monreale, di Partinico, ecc.; i gabellotli o affittuarii, e le guardie rurali di quei medesimi luoghi sono quelli che costituiscono il nucleo principale della mafia. Questa dunque stende le sue più profonde radici nella campagna, mentre la camorra le stende nella città. Dentro Palermo voi potete di giorno e di notte passeggiare impunemente; se v'allontanate un miglio dalle porte, anche oggi, mi dicono, voi non siete sicuro d'arrivare a Monreale. A questa notizia bisogna aggiungerne un'altra, che è pure di massima importanza per conoscere le condizioni dell’Isola. Questa va divisa in più zone che sono fra loro assai diverse. Nell'interno v'è la grande coltura. Ivi sono i feudi o latifondi, ivi sono i miseri proletarii, ivi l'agricoltura è in uno stato primitivo; mancano le acque, l'aria è cattiva, il fertile suolo della Sicilia pare spesso una maremma, e v'è poco più che la coltura dei cereali.

http://www.eleaml.org – Agosto 2013


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