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SALUTE_10piu_n.0.11:CASA NOTIZIE cesena n1.2007

14-12-2011

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alcuni in cui prima non si pensava potesse succedere.

Ma una ventina di anni fa è stata fatta un’ulteriore scoperta: queste “cellule madri del sangue” non se ne stavano ferme nel midollo osseo, ma si facevano delle “passeggiate” nel sangue, in giro per il corpo.

Le applicazioni pratiche

Pezzi di ricambio Subito si è pensato ad una applicazione pratica: raccogliere le “madri del sangue” che erano “andate a passeggio” e usarle per l’autotrapianto, cioè il trapianto da sé stessi, in pazienti che non avevano un donatore e con il midollo guasto. La cosa ha funzionato e l’autotrapianto da staminali periferiche ha preso piede con successo in malattie dove non si poteva usare il midollo. Anche stavolta ci si poteva accontentare... e invece, un po’ per caso, un po’ per spirito di osservazione, qualcuno si è accorto che le “madri del sangue” non si fermavano appunto nel sangue, ma andavano a fare colonie in altri organi: il fegato e il cuore per esempio. In seguito altri ricercatori hanno scoperto che alcune di esse, tenute a mangiare in laboratorio, buttavano fuori, a seconda di cosa si nutrivano, un'antenna tipica di una cellula nervosa, oppure una pallina caratteristica di una cellula del cuore, o ancora un quadratino uguale a quello fatto da una cellula del fegato...

Banca di cellule staminali

Chiedo scusa per il linguaggio poco scientifico, ma uso termini semplici perché vorrei essere capito. In una parola, nel nostro corpo abbiamo dei “sistemi di sicurezza” che, quando i sistemi principali cominciano a fare cilecca, mandano in giro dei "pezzi di ricambio" a riparare il possibile. Mentre una volta pensavamo che si riparassero solo parti come la pelle (per esempio, dopo che ci siamo presi una bella scottatura al mare), adesso sappiamo che una forma di riparazione “minore” avviene tutti i giorni nel nostro corpo in tanti organi, anche in

Le “madri del sangue” prese dal midollo adesso vengono sfruttate soprattutto per rigenerare e riparare il cuore dopo alcuni casi di infarto. Passi da gigante si sono fatti anche nel recupero dei danni alla cornea dell’occhio, in medicina estetica e perfino per i capelli. La stessa cosa sarà forse possibile per il fegato: pensate alle prospettive in futuro per chi ha il fegato quasi non più funzionante e potrebbe essere curato senza il trapianto! La fantascienza è adesso, o fra pochi anni, a portata di mano? Forse sì: per esempio in America si stanno facendo crescere delle cellule staminali su un modello artificiale di rene, sperando di poterlo usare in futuro per ridurre la dipendenza dalla dialisi. Non tutto, però, è oro ciò che luccica: bisogna stare attenti a non prendere per vere le proposte di certe cliniche estere (in Italia, opportunamente, questi aspetti sono regolamentati con cura dalle leggi) che propongono di trattare a pagamento gravi danni, tipo quelli neurologici. Un conto è lavorare intensamente per dare nuove possibilità nel rispetto delle regole studiate per proteggere la salute, un altro è alimentare false speranze, talora con rischi di ulteFINE riori danni permanenti.

un bel sorriso non ha età

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