Salute 10 più Nr. 11 Anno 2014

Page 1

SALUTE_10piu_cover_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:09 Pagina 1

RAVENNA

MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 11 - NOVEMBRE 2014

PAG.14

Dott. CLAUDIO

COSTA PAG.22

• •

LE CONSERVE ALIMENTARI (4a PUNTATA) LA PSORIASI • LA CHIRURGIA PLASTICA MASCHILE

www.bayermann-ra.com

IL MIELE

I 101 ANNI DI GUERRINO SPADA

TRATTAMENTI PERSONALIZZATI CONTRO LA CADUTA DEI CAPELLI

FORFORA, CUTE GRASSA, CAPELLI FINI O DEBOLI? Centri BAYERMANN

NOI ABBIAMO LA SOLUZIONE - VIENI A REALIZZARE IL TUO SOGNO

RAVENNA - Viale della Lirica, 21 - Tel. 0544.403014 www.bayermann-ra.com - ravenna.bayermann@gmail.com

CESENA - Tel. 335.6081505

CHIAMA ADESSO - 0544.403014 PER UNA CONSULENZA GRATUITA E SENZA ALCUN IMPEGNO


SALUTE_10piu_cover_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:09 Pagina 2


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:08 Pagina 1

Nr. 11 - NOVEMBRE 2014 - www.salute10piu.it

BENESSERE

2 PROTEGGERE IL SISTEMA IMMUNITARIO Dott.ssa Maria Nives Visani MALATTIE INFETTIVE

4 IL VIRUS EBOLA Dott. Vladimir Guluta PSICOLOGIA

6 CRESCERE I FIGLI IN ARMONIA Dott. José Aguayo Ph.D. SALUTE

9 COS’È LA PSORIASI, SI PUÒ CURARE? Dott. Andrea Flamigni OCULISTICA

12 IL GLAUCOMA OCULARE Dott. Ugo Cimberle L’INTERVISTA

14 IL DOTT. CLAUDIO COSTA E LA “CLINICA MOBILE” Intervista di Tiziano Zaccaria ESTETICA

18 CHIRURGIA PLASTICA PER LUI di Anna Danieli CENTENARI

22 GUERRINO SPADA E I SUOI 101 ANNI ALIMENTAZIONE

24 IL RILANCIO DEL MIELE Il parere di Tiziano e Domenico Rondinini, apicoltori faentini SALUTE IN CUCINA

27 LE CONSERVE ALIMENTARI - 4a puntata di Tiziano Zaccaria I NOSTRI AMICI ANIMALI

30 IL TRATTAMENTO DEL DOLORE Dott.ssa Federica Piras

SALUTE 10+ - Anno 4 - N. 11.2014 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011 - www.salute10piu.it

Proprietà, redazione e realizzazione - Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna Tel. 0544.501950 - multiredazione@linknet.it - Direttore responsabile: Spada Gabriele Stampa: Modulgrafica Forlivese - Forlì (FC) - www.modulforlivese.it


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:12 Pagina 2

BENESSERE

AUTUNNO

COME DIFENDERE IL SISTEMA IMMUNITARIO con l’aiuto della natura: oligoelementi, piante e prodotti utili per combattere i mali stagionali. Ma dobbiamo anche aiutarci da soli, con un’alimentazione sana ed equilibrata, povera di grassi e zuccheri.

Dott.ssa

Maria Nives Visani

Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it

L'autunno è una stagione di passaggio molto delicata per il nostro sistema immunitario, che viene sollecitato e messo alla prova sia da fattori climatici (abbassamento delle temperature e aumento dell'umidità con piogge e nebbie), sia da contagi che avvengono con rientro nelle comunità: scuole, asili nel caso di bambini. Le promiscuità e spesso il distacco dalle abitudini e dalle sicurezze della famiglia rendono i nostri bambini più fragili e facilmente attaccabili da virus, batteri, funghi. Ogni individuo ha un corredo immunitario e una sua personale risposta agli attacchi esterni; diventa quindi importante personalizzare l'intervento di prevenzione e di stimolo del proprio sistema difensivo.

Un aiuto dall’oligoterapia Si intende una serie di terapie basate sulla somministrazione allorganismo di quantità piccolissime quantità di oligoelementi. Si potrà utilizzere MnCu (manganese/rame) nel caso di bam2

bini o giovani che presentano facilmente affezioni di tipo virale con frequenti sovrainfezioni batteriche, tossi, catarri, otiti, tonsilliti. Generalmente si tratta di soggetti con iride verde/castano in cui occorrerà valutare bene anche lo stato dell'intestino, con eventuale utilizzo di probiotici in grado di riequilibrare la flora batterica “buona” ai fini di mantenere l'equilibrio fisiologico capace di evitare infiammazioni e permeabilità della mucosa enterica responsabile di un alterato assorbimento di sostanze e tossine presenti nel lume intestinale. Ma non basta fare questa integrazione, sarà molto importante curare l'alimentazione che in questi soggetti, se trop-

po ricca di zuccheri e amidi, tenderà a produrre acido ossalico responsabile di disbiosi e acidosi. NEI SOGGETTI CON IRIDE AZZURRA avremo invece più frequentemente un accumulo di acidi urici e un maggior impegno linfatico, sarà importante in questo caso proporre un buon drenaggio linfatico con Linfa di Betulla o Galium Aparine oltre che l'utilizzo dell'oligoelemento Mn (manganese). NELLE PERSONE FORTEMENTE INDEBOLITE e defedate con sistema immunitario depresso, stanchezza fin dal mattino, occhiaie molto accentuate, general-


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:12 Pagina 3

mente anziani o convalescenti da lunghe malattie l'oligoterapico da utilizzare sarà CuAuAg (rame/oro/argento) mentre se la stanchezza compare durante la seconda parte della giornata e sono presenti disturbi psicosomatici, sbalzi di pressione, problematiche venose, disturbi gastroenterici sarà molto utile il MnCu (manganese/rame).

In fitoterapia…

PARAFARMACIA GALILEI Dott.ssa Rossi Paola

Farmaci senza prescrizione

Dott.ssa Paola Rossi Iscritta all’Ordine dei Farmacisti di Ravenna

RAVENNA - Via Galilei, 63 Tel. 0544.407170 E-mail: info@parafarmaciagalilei.it

…si potrà utilizContinua la collaborazione con Farmaci senza prescrizione la naturopata Chiara Zambianchi zere l' ECHINACEA Farmaci di automedicazione sotto forma di specializzata in Farmaci veterinari · kinesiologia tintura madre, Dermocosmesi · iridologia facendo però Omeopatia - Fitoterapia · floriterapia attenzione alle · nutrizione Erboristeria - Integratori persone che soffrono di disturbi Acquista direttamente i nostri prodotti su www.parafarmaciagalilei.it autoimmuni, la PROPOLI efficace sia in disturbi conclamati che nella Micoterapia quali Reishi, Shitake e 200CH e lo Staphilococcinum 200CH che possono essere utilizzati per copriMaitake. L'A.B.M. prevenzione. re eventuali sovrainfezioni batteriche. Quest'ultima, che si ottiene dal lavoro AGARICUS BLAZE MURRIL delle api, svolge la sua forte azione I sali di Schussler antinfettiva per la presenza di una Alcuni di questi possono essere usati per sostanza chiamata “galangina” in grado difenderci dai malanni invernali, tra quedi ridurre la carica batterica e virale sti la Silicea D12, il Natrum Chloratum responsabile dei sintomi nelle patoloD6 e la Magnesia Phosphorica D6. gie delle prime vie respiratorie e di stiInduce attivazioni dei macrofagi e dei Questi sali sono in grado di mantenere molare le naturali difese immunitarie. Sempre a questo livello lavora un'altra linfociti T-Helper utile in caso di fre- un corretto equilibrio elettrolitico cellulapianta il cui utilizzo proviene dalle anti- quenti ricadute infettive e nei pazien- re. Naturalmente a tutto ciò va associata che conoscenze degli indios ti con pesanti ripercussioni dopo tera- un'alimentazione bilanciata, che escluda dell'America del Nord: l’ UNCARIA pie radioattive o chemioterapiche. grassi animali e zuccheri raffinati, ed una TOMENTOSA, i cui principi alcaloidei Esso infatti possiede anche attività di corretta attività motoria, meglio se avviedepurazione sul fegato e forte azione ne all'aria aperta per facilitare l'introito lavorano potencome ricostituente nelle debilitazioni di ossigeno e una buona qualità del ziando l'attività FINE sonno. conseguenti a queste pesanti terapie. delle cellule NK (Natural Killer) L’omeopatia e stimolando la È molto importante inoltre accennare produzione dell'Interleuchina L1 e L6 nei macrofagi (cellule capaci di inatti- anche ai rimedi omeopatici che possovare cellule malate attaccate da virus o no essere d'aiuto per affrontare meglio le avversità invernali. A tal proposito batteri). non può mancare la dose settimanale Storie di funghi di ANAS BARBARIE in diluizione Dalla ricerca e dalle conoscenze della 200K che si trova in molti prodotti in medicina etnica già da diverso tempo commercio e a cui vengono associati si utilizza come potentissimo immuno- altri rimedi in diluizione omeopatica stimolante un fungo: l'AGARICUS quale il Vincetoxinum, l'Influenzinum BLAZE MURRIL (A.B.M.), possiede ottenuto per diluizione omeopatica dal un altissimo contenuto in β-glucani ceppo dei vaccini utilizzati in medicina maggiore di altri funghi noti in allopatica, lo STREPTOCOCCINUM 3


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:12 Pagina 4

MALATTIE INFETTIVE

VIRUS

EBOLA

Epidemie, morti e paure: COSA C’È DA SAPERE sulla diffusione di questa tremenda malattia.

Dott.

Vladimir Guluta

Maria Cecilia Hospital - Cotignola E-mail: vguluta@gmail.com

Da alcune settimane riceviamo giornalmente informazioni da tutti i mezzi di comunicazione sull’esplosione di una delle malattie più serie del pianeta. Le notizie sono fornite da persone più o meno preparate. Come al solito si parla tanto, ma nessuno fornisce quelle poche informazioni veramente utili. Non si parla quasi per niente del modo di trasmissione e dei sintomi, ancora niente sulla durata del periodo di incubazione e così via. Cerchiamo quindi di fornire quello che ognuno di noi deve sapere sulla malattia.

Ebola è una malattia virale Inizialmente la trasmissione all’uomo è avvenuta attraverso le scimmie, i scimpanzé ed i pipistrelli infetti. Non si sa se le punture di zanzara possono trasmettere la malattia. 4

IL “FILOVIRUS”

E sembra che nemmeno i cani ed i gatti possano essere infetti dal virus. La trasmissione della malattia tra gli esseri umani avviene attraverso il contatto della persona malata con quella sana, ma non per via aerea. Il contagio avviene se i virus che si trovano nei liquidi infetti del malato (sangue, urina, feci, sudorazione, saliva, muco, latte materno e sperma) passano nella persona sana. La porta di entrata può essere una lesione cutanea (taglio o semplice abrasione), le mucose non protette (gli occhi, la bocca, il naso) oppure il rapporto sessuale. La capacità di trasmettere il virus si verifica soltanto dopo che il paziente diventa sintomatico. Il periodo di incubazione va da 2 a 21 giorni, ma in generale, tra il contatto con il virus e la comparsa della malattia, passano in media 8-10 giorni. Se dopo 21 giorni il soggetto non ha sviluppato sintomi, può essere considerato non infetto da Ebola. I sintomi possono essere molto simili ad EBOLA AL MICROSCOPIO un’influenza

banale, oppure gravi con manifestazioni specifiche. Inizialmente si tratta di febbre (38,6° C o oltre, a volte accompagnata da brividi), severo mal di testa, dolori muscolari diffusi, astenia ed inappetenza. Dopo circa 5 giorni compaiono sintomi digestivi: diarrea, vomito, dolori addominali. I pazienti presentano spesso gli occhi arrossati (iperemia congiuntivale). Le manifestazioni specifiche non sono sempre presenti, ma possono comparire nel periodo più avanzato della malattia. Si tratta di inesplicabili manifestazioni emorragiche: petecchie, ecchimosi, sanguinamento dalle mucose, presenza di sangue nelle feci. Un altro segno specifico è l’eruzione maculo papulare (reazione con arrossamento della pelle, che può includere pustole o chiazze) a livello del collo, tronco e gli arti superiori. Le lesioni possono desquamarsi. I pazienti con severa prognosi presentano sindrome da insufficienza multi organo (MOF), shock e coma. Per prevenire la diffusione della malattia, è necessario evitare il contatto con tutto quello che apparteneva al malato e che vi possa esporre “al incontro” con il virus: indumenti, lenzuola, posate, presidi medici come cateteri, aghi e materiali utilizzati per le medicazioni.


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:18 Pagina 5

Ricordare che il paziente vi può infettare anche dopo la sua morte, se si viene in contatto con la sua sudorazione o gli altri liquidi di cui abbiamo accennato prima. La mortalità dei pazienti sintomatici è del 70%. Non esistono terapie specifiche, ma soltanto cure intensive di supporto: idratazione, alimentazione, controllo degli elettroliti, terapia sintomatica per nausea, dolori addominali, febbre, medicazioni delle lesioni emorragiche cutanee. I pazienti che superano la malattia sviluppano anticorpi che durano nel sangue circa dieci anni. Il virus può continuare ad essere presente nello sperma fino a tre mesi. Per questa ragione si consiglia di evitare i rapporti sessuali per tre mesi dopo la guarigione dalla malattia. Attualmente non esiste un vaccino valido. Le informazioni fornite non devono essere considerate esaustive e sono in via di sviluppo e continuo aggiornaFINE mento.

OMS - ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ Arrivano i primi vaccini sperimentali e le soluzioni

Saranno pronti entro al fine dell’anno. La notizia arriva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che all’inizio del 2015 si occuperà di distribuirli nella battaglia contro il virus che ha già mietuto oltre cinquemila decessi in Africa occidentale, soprattutto in Liberia, Guinea e Sierra Leone, da dove è partito questo terribile virus che porta in un caso su due alla morte. Nelle ultime settimane l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato anche altri Paesi africani ad alto rischio diffusione di Ebola, come Mali e Costa d’Avorio. Dopo che saranno giunti i risultati sulla loro sicurezza ed immunigenicità, i candidati vaccini contro Ebola verranno dunque utilizzati nei Paesi colpiti dall’epidemia all’inizio del 2015. Tuttavia non si parla di milioni di dosi, ma soltanto di qualche decina di migliaia, quelle necessarie per vaccinare gli operatori che combattono contro questa malattia e tutti coloro che rischiano seriamente di entrare in contatto col virus. Non ci sarà quindi una campagna di vaccinazione di massa, almeno del 2015, in attesa dei risultati di questa prima fase. L'Oms segue in particolare due candidati vaccini: il VSV Ebo, basato sul virus della stomatite vescicolare e sviluppato dal Canada, ed il ChAd3 della GSk, basato sull'adenovirus dello scimpanzé. Il vaccino della Gsk è attualmente in fase di test clinici negli Stati Uniti, a Oxford, in Mali ed a Losanna; per il vaccino VSV i test d'immunogenità e sicurezza sono in corso negli Stati Uniti, ad Amburgo, Ginevra, in Gabon e Kenya. Sono allo studio dell’Oms anche altri candidati vaccini, tra i quali uno sviluppato dalla Russia.

SITO AZIENDALE

ANNUNCI AFFARI

RAVENNA - Via di Roma, 127 - Tel. 392.8000800 - www.puntocasaravenna.it Rif. R411: agenzia specializzata in acquisto vendita farmacie ricerca per propria primaria clientela farmacia o quota di societa' con buona reddittivita' in centro rurale o cittadino. Si assicura massima discrezione e riservatezza.

Rif. F239: per ragioni familiari, ottima farmacia situata in cittadina romagnola, ottima posizione, posteggio, buon giro d'affari, superficie circa 200 mq. Ottima redditività, prezzo estremamente favorevole. Si esamina anche cessione di quote.

Rif. A230: si offre a medico di base zona Faenza locazione ambulatorio in primario centro medico.

Per maggiori informazioni scrivere esclusivamente a: catchall@fincase.it indicando codice f

5


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:12 Pagina 6

PSICOLOGIA

EDUCARE I FIGLI E’ POSSIBILE SENZA “LACERARE”? Le dinamiche familiari negative sono diffusissime e manifestano disagi presenti nei genitori prima e nei figli poi, quando saranno adulti.

Dott.

José Aguayo Ph.D.

Psicologo - Psicoterapeuta Cell. 340.8385059 Email: j.aguayo1345a@ordpsicologier.it

Vi è una logica molto diffusa fra i genitori, riguardo l’utilizzo del castigo fisico come tecnica educativa nella crescita dei figli (maschi e femmine), soprattutto quando essa verrebbe adoperata consapevolmente. Quindi ogniqualvolta viene applicata, si ha la presunzione di essere buoni genitori perché si tratterebbe di uno “strumento educativo” a tutti gli effetti, per via delle buone intenzioni che questa sottintenderebbe, utile ed efficace come potente risorsa disciplinare e formativa. In effetti, vi è una cultura familiare secondo la quale si può parlare di una “buona sana sculacciata” come metodo dissuasivo nell’educazione dei propri figli, alleato alle buone intenzioni del genitore nel voler promuovere lo sviluppo dei bambini perché si dice, esse gli aiuteranno a diventare adulti responsabili ed equilibrati. Ma, come succede nelle guerre con le sofisticate “bombe intelligenti” che non sono in grado di colpire “chirurgicamente” soltanto sul bersaglio designato ma che recano importanti danni secondari collaterali, in identica misura, l’azione fisica del castigo “puntuale e calcolato” fa parte di un pacchetto di contenuti emozionali e relazionali che vanno ben oltre le ipotetiche intenzioni educative del gesto in sé, amplificando gli effetti indesiderati che l’accompagnano. 6

Le motivazioni genitoriali In proposito, vediamo alcune testimonianze anonime raccolte durante lo svolgimento di diversi colloqui con genitori che rispondevano alla domanda “perché trova necessario l’utilizzo delle botte per la educazione di suo figlio?”. “Così sono stato cresciuto dai miei e gli sono molto riconoscente…So che così è meglio per mio figlio…voglio che lui sia una persona perbene…” Oppure: “non lo so, arriva il momento in cui non lo sopporto più e mi esaspera e allora reagisco impulsivamente. Dopo sto molto male, ma non lo posso evitare. Comunque penso che fa bene a mio figlio sapere che se lui si comporterà male verrà castigato…”

C’è chi sostiene invece: “Sono dell’idea che il castigo fisico – non il maltrattamento - sia necessario. Mi sembra importante fare questa distinzione, perché ci sono delle parti del corpo che possono essere colpite: le mani, il culetto…Altrimenti significherebbe cadere appunto nella violenza fisica. Con il castigo fisico faccio capire a lui di essersi comportato male, e così non lo farà di nuovo…” E infine: “Mia moglie lo vizia troppo, allora se io non fossi severo col bambino si comporterebbe come una femminuccia. Comunque mia moglie ha l’impressione che io c’è l’abbia con il bambino. Per me nella vita ogni cosa ha una sua conseguenza e con il castigo fisico glielo faccio capire, bisogna rispettare certe regole…”


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:23 Pagina 7

Gli effetti psicologici recati ai bambini Vediamo adesso dall’ottica del bambino, come viene percepito tale comportamento genitoriale, rispondendo alla domanda seguente: “secondo te, perché tuo babbo/mamma ti picchia?” Giorgio, 8 anni: “Sento che non mi vuole bene, ma forse ha ragione perché mi sono comportato male, sono stato cattivo, l’ho disubbidito” Subentrano sentimenti di colpa, di rifiuto e di insicurezza; il bambino inizia a costruire un’immagine negativa di sé; “sono un bambino cattivo che va punito. Maria, 11 anni: “So che quello che faccio dà fastidio a mia mamma, ma non posso controllarmi, è come se qualcosa mi spingesse a comportarmi male” Si accentua una specie di comportamento provocatorio e menefreghista nel bambino, di fronte al quale il castigo per essere efficace ogni volta dovrà essere più intenso: è l’inizio di un’escalation di conse-

guenze imprevedibili. Dal momento in cui si crea un circolo vizioso fra l’adulto che castiga e il bambino che subisce il castigo, non solo non si ottengono i risultati aspettati, ma anche il comportamento sbagliato del bambino non viene estinto, nei migliori dei casi esso va consapevolmente spostato a situazioni in cui non si trova presente il genitore maltrattante”. Alla domanda, “ma cosa pensi di tuo papà (che castiga fisicamente)”? Piero, 16 anni, afferma: “Ci sono delle cose che non gli vorrò mai raccontare, non mi fido di lui; gli importa di più cosa faccio e non gli interessa sapere chi sono in realtà.” Vi è un deterioramento progressivo del rapporto genitore/figlio. Si riscontra delusione e rancore. Il genitore non è più il modello autorevole di riferimento, il disagio proprio dell’adolescenza è conseguentemente maggiore. L’irrazionalità cieca del castigo fisico può raggiungere anche livelli di crudeltà inaudita. Come nel caso di Giorgio 7 anni, presentava irascibilità e difficoltà di apprendimento gravi; suo padre utilizzava il castigo cercando di farlo divenire più responsabile e docile.

Incidentalmente i genitori scoprirono per via di una visita pediatrica la presenza di un’otite suppurata. Secondo il pediatra, era stata l’otite a provocare i cambiamenti nell’umore e nel comportamento di Giorgio, il che condizionava pesantemente la sua capacità di concentrazione e quindi di apprendimento. Di conseguenza, il padre non avrebbe mai potuto aiutarlo a cambiare facendo uso del suo metodo dissuasivo, picchiandolo.

La violenza genera violenza La psicologia infantile come disciplina di studio dell’età evolutiva, rifiuta categoricamente l’utilizzo del castigo fisico come presunta strategia educativa (e non solo quando per via dell’intensità del gesto, si parla di maltrattamento e di abuso). Essa prende in considerazione gli effetti soggettivi (psicologici e morali) che queste pratiche lasciano nella psiche infantile. Insieme a sentimenti di tristezza, perdita dell’autostima, infelicità e dolore morale compaiono reazioni emozionali di paura, rabbia, frustrazione e ansia. La brutalità fisica neutralizza il presunto effetto pedagogico ricercato dalla sanzione correttiva, facendo sì che il bambino possa divenire un soggetto insensibile oppure un individuo timoroso e senza dignità. »SEGUE

Le più moderne tecnologie per un sorriso speciale, Il Tuo. Via De Gasperi n° 61 · Ravenna · Tel. 0544 240255 www.clinicadentalesantateresa.it · info@clinicadentalesantateresa.it 7


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:27 Pagina 8

PSICOLOGIA »In

più, è altamente probabile che da genitore tenderà ad essere altrettanto un adulto violento con i propri figli, e non solo. Con molta probabilità essa potrà divenire una modalità generalizzata attraverso la quale affronterà future possibili difficoltà relazionali con i suoi pari.

Alcuni suggerimenti pratici In primis, LA FERMEZZA (che non è sinonimo di violenza) della reazione genitoriale deve essere il principio generale con la quale rispondere al comportamento sbagliato, togliendo per esempio dei privilegi al bambino, piuttosto che “esplodendo” di rabbia. MA È FORSE ALTRETTANTO IMPORTANTE ESSERE SICURI CHE IL FIGLIO CAPISCE CIÒ CHE IL GENITORE SI ASPETTA. Al posto di un “devi comportarti bene” ci deve essere la esplicita descrizione del comportamento desiderato, quindi frasi specifiche del tipo “non voglio che giochi con la palla in questo spazio…” dando però l’opzione alternativa dove lo potrebbe fare. Invece di recriminare, sgridare o minacciare è più efficace dire ciò che si può e ciò che non si può, quindi se così succede, l’intervento correttivo dell’adulto sarà sul comportamento sbagliato, senza offendere la dignità del bambino. Lui non si deve abituare all’ira del genitore che gli manca di rispetto, ha bisogno di modelli, di esempi e non di critiche.

UN SOSTEGNO CONCRETO ED IMMEDIATO ALLE FAMIGLIE TERAPIA INDIVIDUALE E DI COPPIA CONSULENZE IN AMBITO AZIENDALE TERAPIA DELLE EMERGENZE

dr. MICHELA CAPONERA Psicologo - Psicoterapeuta Specialista in Terapia Sistemico-Relazionale

RAVENNA - Via Faentina, 15 Tel. 335.6300707 caponera@tin.it

La rabbia con cui il genitore confronta i comportamenti maldestri e immaturi del proprio figlio può essere l’espressione di emozioni che si impadroniscono dell’adulto.

Vi è una sorte di graduatoria emozionale con cui l’adulto esprime la propria contrarietà, e secondo la quale l’adulto può sentirsi autorizzato a reagire con crescente intensità.

Possibili dinamiche

COLPEVOLIZZARE

Risulta fondamentale per il genitore, avere la consapevolezza del proprio stato emozionale, perché da esso possono partire delle reazioni indesiderate più svariate. 8

In un primo momento, l’adulto nasconde la propria rabbia, non la fa vedere. Successivamente subentra la così detta legge del ghiaccio secondo la quale “non gli dico perché sono arrabbiato, quindi non gli parlo”, per poi passare all’umiliazione e alla colpevolizzazione, perché il genitore si sente offeso dal comportamento agito dal bambino e quindi legittimato a farlo.

Da qui il passaggio successivo è quello degli insulti e degli urli, cercando addirittura di incutere paura. L’incalzamento è la anticamera all’esplosione parzialmente controllata di violenza, calci e colpi fisici sono la conseguenza di questo stato emozionale fino ad arrivare alla rabbia cieca: reazione di furia senza pensare alle conseguenze. Questa possibile escalation di ira sta a illustrare la difficoltà dell’adulto a mettersi consapevolmente a contatto con la immaturità del comportamento infantile, per cui è necessario modificare drasticamente il proprio stile di affrontarla. L’adulto deve imparare a chiedere a non insultare; ad essere in grado di capire quale può essere il momento in cui fare una tregua per riacquisire autocontrollo che gli permetta approccio equilibrato e razionale. In altre parole, il genitore ha il compito/dovere di rispondere al proprio figlio con maturità e consapevolezza, per poter pretendere dai propri figli altrettanta capacità di apprendimento e di autocontrollo. FINE


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:29 Pagina 9

SALUTE

PSORIASI PSORIAS UN AIUTO DALLE TERME Chi è affetto da questa patologia può trarre benefici effetti anche da acque e fanghi termali.

creare una diagnosi) risulta frequentemente positiva.

Dott.

Andrea Flamigni

Specialista Idrologia Medica Direzione Sanitaria Terme di Cervia Email: andrea.flamigni@terme.org

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica recidivante, nota fin dall’antichità, caratterizzata da lesioni cutanee eritematosquamose. L’incidenza, secondo una stima statunitense, si aggira intorno ai 6 casi per 10.000 abitanti per anno. La prevalenza risulta molto più elevata, in quanto al momento la malattia non è curabile in modo definitivo e non vi è un rischio diretto per la sopravvivenza delle persone colpite. Non è noto quante siano esattamente le persone colpite dalla malattia in Italia, si stima tuttavia che il loro numero possa oscillare tra il 2 e il 3% della popolazione: vale a dire circa un milione e mezzo di persone. L’età di insorgenza può essere precoce (circa 16 anni per le femmine e 22 anni per i maschi), oppure tardiva (attorno ai 57 anni per le donne e 60 anni per gli uomini).

La psoriasi è una “malattia dei giovani”, infatti il 75% dei pazienti si ammala prima dei 40 anni, spesso a seguito di fattori scatenanti. Il 15-20% dei pazienti sviluppa una forma “moderata-grave” di psoriasi, mentre il restante 70-80% è affetto da un forma “lieve-moderata” di psoriasi. Recenti evidenze suggeriscono come la psoriasi, anzichè patologia a esclusivo interessamento cutaneo, si possa considerare invece malattia

sistemica (coinvolge un ampio numero di organi o tessuti). Infatti un ampio ventaglio di comorbidità (presenza o sovrapposizione di più patologie) può associarsi alla psoriasi, fra le quali, l’artropatia (malattia articolare), le malattie infiammatorie croniche intestinali, le patologie oculari, le malattie metaboliche e cardiovascolari, ed infine, ma non meno importanti, i disturbi psicologici.

Gli stadi di evoluzione Dopo l'esordio, la malattia può avere…

»SEGUE

La malattia dei giovani In circa il 15% dei casi l’esordio avviene prima dei 10 anni di vita e, in questi casi, l’anamnesi familiare (tutte le informazioni utili al medico a poter 9


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:33 Pagina 10

»…fasi

alterne, di durata variabile, di delle lesioni cutanee. Nei casi dubbi Le possibili conseguenze remissione ed esacerbazione delle può essere necessario l’esame istolo- della cronicità manifestazioni cutanee. In generale le gico attraverso il prelievo di un picco- Pertanto, sebbene la psoriasi non sia prime manifestazioni della malattia lo campione di tessuto. causa diretta di morte, gli aspetti sopra sono a carico di gomiti e ginocchia. La indicati e la natura cronica e inguaribiforma più comune è la cosiddetta PSO- I metodi di diagnosi le della malattia fanno sì che le sue RIASI VOLGARE, caratterizzata da Esistono inoltre diversi strumenti per conseguenze sociali siano estremamenchiazze ricoperseguire l’andamento della malattia nel te rilevanti. Infatti, i pazienti affetti te da SQUAME DI COLORE tempo o per valutarne la sua gravità. I da psoriasi, allo stesso modo di più comuni sono scale di valutazione che, quelli affetti da altre malattie croniGRIGIO-ARGENTEE le cui localizzaconsiderando nel complesso le caratteri- che invalidanti, riferiscono una zioni più frestiche della malattia (la desquamazione o significativa riduzione della qualità quenti sono gli l’estensione delle placche, per esempio) della vita a causa dei sintomi specifiarti e il cuoio capelluto. Le placche si restituiscono un "punteggio" complessivo camente cutanei (PRURITO CRONICO, presentano sollevate sulla pelle e hanno dell’attività della malattia. SANGUINAMENTO, COINVOLGIMENTO dimensioni variabili: posDELLE UNGHIE), dei COME SI GENERA LA PSORIASI sono estendersi per pochi problemi legati ai trattacentimetri, ma non sono Questa patologia è menti (CATTIVO ODORE, no verso l’alto finché rari i casi in cui l’estensio- dovuta a un ricamDISAGIO FISICO, PERDInon raggiungono la ne è molto ampia (decine bio troppo veloce TA DI TEMPO, EFFETTI superficie. Nel fratdi centimetri). COLLATERALI SISTEMIdelle cellule della tempo, le cellule che L’intero processo in una pelle. L'organismo CI, COSTI ELEVATI). in precedenza occupersona sana avviene in produce in continuaNon da meno sono i pavano gli strati più tre-quattro settimane. zione nuove cellule psico-sociali esterni muoiono e risvolti Nelle persone con pso- negli secondari, che costringostrati più sono eliminate attrariasi questo ricambio è profondi della pelle. no a dover convivere con verso un processo molto più rapido (dai 3 Queste cellule grauna malattia della pelle fisiologico di desquaai 7 giorni). Come risul- dualmente si muovomolto visibile e deturmazione. tato di questo fenomepante (difficoltà nei rapno raggiungono la superficie della porti umani interpersonali e sociali, PIÙ COMPLESSO È GIUNGERE A UNA pelle cellule che non sono compleriduzione delle possibilità di occupazioDIAGNOSI DI ARTRITE PSORIASICA tamente mature. Ciò causa le tipiche ne e guadagno, riduzione dell’autostiplacche della malattia. Le caratteristi- Oltre all’esame clinico, può essere neces- ma complessiva). che peculiari della malattia fanno sì sario ricorrere a esami strumentali come che per giungere alla diagnosi di pso- la radiografia, l’ecografia articolare e ten- A OGGI NON ESISTE UNA CURA riasi sia sufficiente l’esame clinico dinea o la risonanza magnetica. RISOLUTIVA PER LA PSORIASI.

La Kinesiologia emozionale ha come obiettivo il raggiungimento e il mantenimento del benessere delle persone. Utilizza il test muscolare (o kinesiologico) come strumento di indagine dolce per riconoscere e sciogliere i “sabotaggi” emozionali che creano i disagi più frequenti: stress, paure profonde, insicurezza, ipersensibilità, debolezza e percezioni di disagio generalizzato, che possono creare somatizzazioni. La Kinesiologia Emozionale integrata a tecniche che utilizzano i principi della fisica quantistica e tecniche di meditazione (K.E.Q.®) aiuta l’individuo a riconoscere i propri conflitti interiori e a risolverli unicamente con le proprie risorse in maniera dolce e consapevole, in quanto favorisce l’allineamento con le proprie informazioni armoniche e coerenti. La Kinesiologia emozionale Quantica® non vuole in alcun modo sostituirsi al medico o allo psicologo, ma vuole essere un semplice strumento di sostegno alla quotidianità dell’individuo sano.

info: 340 6853938 · info@giglioverde.it 10


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 11

SALUTE I trattamenti sono finalizzati a tenere quanto più possibile sotto controllo la malattia. Il tipo di terapia impiegato dipende dalle caratteristiche della patologia e da quelle del paziente.

Un aiuto dall’acqua termale Un aiuto alle persone affette da psoriasi può venire dalle cure termali. Da sempre sono noti gli effetti benefici delle acque e dei fanghi del Mar Morto. Le cure termali, effettuate quando la psoriasi e l’eventuale componente artropatica si trovano in fase di quiete, permettono di allungare i tempi di remissione delle lesioni squamose e di ridurre eventualmente il dosaggio dei farmaci con innegabili benefici. Un soggiorno climatico nel Mar Morto riduce la necessità di ricorrere a trattamenti farmacologici tradizionali con un miglioramento della qualità della vita. Anche presso i centri termali presenti sul territorio nazionale è possibile effettuare trattamenti di notevole beneficio alle persone affette da psoriasi. Il “patrimonio termale” nazionale offre diversi trattamenti presso centri termali che in sinergia con i trattamenti farmacologici tradizionali migliorano notevolmente la qualità di vita dello psoriasico. I trattamenti termali più indicati con un ottimo riscontro per la psoriasi

sono i trattamenti balneoterapici con varie tipologie di acqua fra cui quella solfurea, la bicarbonato-calcica e la salsobromoiodica. I bagni in acqua termale hanno un ottimo effetto antinfiammatorio, cheratolitico ed emmoliente. L’aggiunta di ozonoterapia alla vasca termale contribuisce anche al mantenimento del apparato circolatorio periferico. I maggiori benefici si ottengono dall’applicazione della fangoterapia seguita dalla balneoterapia. Il fango argilloso o meglio ancora di laguna/salina offre caratteristiche di plasticità totalmente sovrapponibili ai fanghi del Mar Morto con un’ottima capacità coprente della cute. L’effetto “curativo” della fangobalneoterapia in alcuni centri termali specializzati può

essere abbinato al benefico effetto della fototerapia con lampade UV o meglio ancora con esposizione controllata, in appositi solarium, ai raggi del sole. Studi condotti nel Mar Morto riconoscono una maggiore efficacia ottenuta dalle cure termali abbinate alla fototerapia senza aumentare il rischio di neoplasie cutanee. Un soggiorno terapeutico in un centro termale per la cura della psoriasi permette sicuramente di ottenere numerosi benefici anche a livello psicologico in quanto durante il ciclo di cure (almeno 2 settimane all’anno) molto spesso si riscontrano miglioramenti già dopo alcuni giorni di cura che trasmettono una sensazione di benessere globale. FINE

11


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 12

GLAUCOMA E RISCHIO

CECITA

CAUSE, PREVENZIONE, LIMITI E NUOVE PROSPETTIVE per la cura di questa diffusissima malattia che colpisce il nervo ottico.

Dott.

Ugo Cimberle

Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it

Il glaucoma rimane una delle maggiori cause di cecità nel mondo. Per ragioni genetiche la Romagna è una regione con un'alta percentuale di persone affette da questa patologia, per cui nei nostri ambulatori i pazienti glaucomatosi costituiscono una discreta fetta del lavoro quotidiano ed il loro corretto trattamento una sfida continua. Purtroppo ancor oggi ci arrivano dei pazienti ad uno stadio avanzato della malattia, nei quali le possibilità di cura efficace sono molto ridotte.

Un cattivo drenaggio è la causa principe Sappiamo che il glaucoma è dovuto nella stragrande maggioranza dei casi ad uno squilibrio tra fluidi prodotti di continuo all'interno dell'occhio e il loro scarico attraverso un particolare sistema di drenaggio a causa di una malformazione di quest'ultimo. 12

Questo squiliche il malato non si accorga del probrio, che tende blema, se non quando il danno è ad aumentare molto avanzato. con l'invecchiaVISTA DI OCCHIO SANO mento dei tessuDalle staminali la soluzione in futuro? ti, porta ad un aumento di Ad oggi non abbiamo strumenti pressione interper rigenerare le fibre perse, na all'occhio e, a anche se sono allo studio alcune causa di questo, tecniche che utilizzano cellule stain tempi più o VISTA DI OCCHIO MALATO minali, fattori di crescita o riattimeno rapidi alla morte delle fibre ner- vazioni del genoma. Speriamo di avere vose che compongono il nervo ottico. dei risultati clinicamente applicabili Purtroppo il fatto che vengono per quanto prima, ma possiamo solo fare prime coinvolte le fibre periferiche fa si quanto possibile per fermare il danno.

Dott. Mauro Passarini MEDICO CHIRURGO SPECIALIZZATO CHIRURGIA OSTETRICA

NEURALTERAPIA (TERAPIA DEL DOLORE) ARTICOLARE E GINECOLOGICA

MESOTERAPIA ANTALGICA E ARTICOLARE DRENAGGIO TESSUTALE ORGANICO MARINA DI RAVENNA - VIA SPALATO, 37 - TEL. 339.2966615 E-MAIL: MPASSARINI@LIBERO.IT


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 13

OCULISTICA La farmacologia ci mette a disposizione diverse molecole molto efficaci, che sotto forma di COLLIRIO riescono ad abbassare la pressione dell'occhio secondo vari meccanismi. A volte la terapia medica però non è sufficiente, vuoi perché comporta una costante attenzione a seguire lo schema terapeutico da parte del paziente magari costretto a instillare diversi colliri più volte al giorno, vuoi perché alcuni di questi farmaci hanno effetti collaterali importanti o fastidiosi, vuoi perché in alcuni casi l'efficacia dei farmaci non è sufficiente a garantire un abbassamento della pressione costante nelle 24 ore. E quando la terapia medica non è adeguata sicuramente bisogna passare alla chirurgia.

I limiti delle tecniche chirurgiche Siamo sempre alla ricerca di tecniche chirurgiche sicure ed efficaci, ma alcu-

ni problemi in questo senso non sono ancora completamente risolti. Chirurgie poco invasive e sicure, spesso hanno poco effetto e la loro efficacia si sovrappone a quella dei farmaci, chirurgie più efficaci hanno un certo numero di complicanze e fallimenti specie se eseguite in casi molto avanzati dove purtroppo sono necessarie. Un promettente studio apparso recentemente sul journal of clinical investigation a nome di un gruppo di scienziati di Chicago ha fatto un po' di luce sul meccanismo biochimico che è alla base della difficoltà di scarico da parte dei collettori dell'occhio.

Studi sperimentali sui topi Per ora sono studi solo sulle cavie ma forse la strada è aperta per la messa a punto di una terapia che finalmente agi-

sca proprio sulla causa del glaucoma. Sembra infatti che nel soggetto glaucomatoso manchino delle sostanze che guidano la crescita del canale di schlemm, il collettore che drena il liquido dall'interno all'esterno dell'occhio e queste sostanze ora sono state individuate nel topo. Con le nanotecnologie si potrebbero creare dei vettori per veicolare la sostanza mancante e ricreare i canali di scarico difettosi.

Prevenzione come parola d’ordine In attesa di sempre nuove armi di cura ribadisco la necessità di una corretta e puntuale prevenzione. Basta una visita oculistica a scadenze regolari, specie dopo i 40 anni, per essere sicuri di prendere in tempo una malattia così invalidante ma che con adeguata terapia medica o chirurgica è possibile controllare. FINE

specializzato, nel quale Dentalica Dentalica è uno studio dentistico altamente altamente specializzato, avvale di tecniche, tecniche, terapie, te ra p i e , opera opera un team team di professionisti professionisti che si avvale all’avanguardia. materiali m a te r i a l i e strumentazioni strumentazioni all’avanguardia. affrontare e risolvere risolvere in Un approccio approccio multidisciplinare multidisciplinare capace di affrontare modo definitivo definitivo anche le situazioni più complesse.

SEDAZIONE COSCIENTE Paura, agitazione, ansia e stress prima di un trattamento odontoiatrico oggi possono essere eliminati grazie alla sedazione cosciente, che favorisce il rilassamento del paziente e, quindi, la sua collaborazione. Questa pratica viene largamente utilizzata negli Stati Uniti, specialmente nei piccoli pazienti che manifestano più facilmente reazioni emotive di paura e disagio, ma anche in soggetti adulti che non riescono a controllare l’ansia. Presso lo Studio Dentalica, tale metodo viene condotto grazie ad una macchina, azionata e monitorata da personale medico specializzato, che consente al paziente di inalare una miscela di gas protossido di azoto-ossigeno. Questa miscela non ha effetti tossici, in quanto non viene metabolizzata dall’organismo umano e presenta inoltre proprietà antiemetiche, consentendo le cure anche a persone facili a nausea o vomito.

Per sorridere alla vita.

©2014

esperti in

Dentalica Dentalica - Viale Viale Randi, 2/a - 48121 Ra Ravenna venna - ttel. el. 0544 40 46 89

13


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 14

L’INTERVISTA

IL DOTTOR

COSTA Il medico imolese che inventò la “clinica mobile”, si è ritirato nel marzo scorso, dopo una lunga attività dedicata al Motomondiale.

Intervista di Tiziano Zaccaria E-mail: zaccariatiziano@alice.it Nel mondo dei motori Valentino Rossi è per tutti “il Dottore”, in virtù dei suoi sette titoli di campione del mondo. Ma c’è anche un altro “dottore”, nel senso vero della parola, che ha fatto la storia del motociclismo negli ultimi quarant’anni. E’ Claudio Costa, il medico imolese noto per aver creato la “clinica mobile” che accompagna il circus del Motomondiale fin dagli anni Settanta. Nato il 20 febbraio 1941, Costa si è laureato in medicina nel 1967, conseguendo in seguito tre specializzazioni: in Clinica ortopedica e traumatologica, in Fisiochinesiterapia ortopedica e in Medicina dello sport. È figlio di Francesco “Checco” Costa, uno dei più importanti organizzatori di gare motociclistiche internazionali negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, che fra l’altro fu fra gli ideatori dell’autodromo di Imola. Nel marzo 2014 il dottor Costa ha detto addio al mondo dei motori: ormai per lui era diventato troppo faticoso e stressante continuare a girare il mondo a 73 anni. Ma non è certo andato “in pensione”: lo incontriamo nell’ambulatorio imolese dove continua ad esercitare la sua professione di medico, ricevendo ogni giorno decine di sportivi o persone comuni con problemi ortopedici vari. 14

Dottor Costa, come nacque l’idea della clinica mobile? «Fu un atto d’amore nei confronti dei piloti. Il 23 aprile 1972 mio padre organizzò ad Imola per la prima volta una “duecento miglia”, affidandomi la responsabilità del servizio medico di pista. Pensai ad un servizio moderno per quei tempi, basato su postazioni mediche ai bordi del circuito, con la presenza di anestesisti e rianimatori. L’esperimento ebbe successo e lo ripetemmo alla gara del Motomondiale». Un primo passo verso la successiva creazione della “clinica mobile”.

«I piloti si sentirono talmente protetti e rassicurati da questo sistema, che mi chiesero di seguirli per tutto il Motomondiale. BARRY SHEENE ad un’assemblea dei piloti dichiarò: “Se proprio dobbiamo cadere, allora è meglio che lo facciamo ad Imola, dove c’è un bravo medico che ci vuole bene”. Così iniziai a seguire tutte le gare, organizzando un minimo di assistenza medica sui circuiti. Ma restava da affrontare un grosso problema: a quei tempi,


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 10:20 Pagina 15

quando si creava una situazione grave, essa andava risolta con una corsa al più vicino ospedale o pronto soccorso, dove a volte non c’era nemmeno una rianimazione. Perciò decisi di organizzare una “clinica mobile”, nella quale gestire l’emergenza e fare le diagnosi e le indagini strumentali necessarie per capire le condizioni di un pilota dopo un trauma. L’idea di un automezzo attrezzato per interventi di primo soccorso anche complessi, venne sottoposta all'amico di mio padre Gino Amisano, che finanziò l’iniziativa. La “clinica mobile” divenne realtà in Austria, al Gran Premio di Salisburgo del 1° maggio 1977».

Un’intuizione che ha salvato la vita a diversi piloti «Subito dopo in Svezia strappammo alla morte PHILIPPE COULON. Il francese cadde rovinosamente, subendo delle fratture cerebrali: senza il respiratore installato nella clinica mobile, non sarebbe stato possibile portarlo vivo in ospedale, dove fu poi recuperato e ben curato. Se non fosse stato per il nostro pronto intervento, anche altri piloti come Franco Uncini, Graziano Rossi e Virginio Ferrari forse non se la sarebbero cavata, dopo gli incidenti gravissimi che li coinvolsero. Quando poi, negli

anni successivi, nei circuiti sono stati allestiti dei veri e propri pronto soccorso con letti di rianimazione e tutte le attrezzature necessarie, la clinica mobile ha cambiato il suo aspetto ed è diventata una sorta di “altare” dove il pilota va a celebrare la rinascita dalle sue ferite».

Dagli anni Settanta ad oggi è migliorata molto anche la sicurezza dei circuiti «E’ stato fatto un buon lavoro per eliminare dalla pista tutti gli ostacoli, elementi che provocavano gli eventi fatali nel nostro sport, quindi la loro rimozio-

ne ha quasi azzerato le problematiche. Oggi il pilota che cade a trecento chilometri orari, ha spazi di fuga sufficienti e si rialza quasi sempre illeso, al limite con qualche abrasione legata alla scivolata o qualche frattura modesta. Certo, oggi si può ancora incontrare la morte in pista, ma è un evento legato alla fatalità. Gli ostacoli possono diventare improvvisamente le moto, investendo un pilota appena caduto. Tutti conoscono il doloroso caso di Marco Simoncelli. Su queste fatalità possiamo soltanto piangere. Ma nessuno può recriminare sul fatto che non si… »SEGUE

15


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:37 Pagina 16

L’INTERVISTA

un bel sorriso non ha età... VIA DUINO, 14 - 48122 RAVENNA TEL. 0544 33037

info: www.stomatologica.it- Info@stomatologica.it

»sia

fatto a sufficienza per garantire la sicurezza dei centauri».

Lei ha curato decine, forse centinaia di piloti. C’è qualcuno a cui è rimasto particolarmente affezionato? «La storia alla quale sono maggiormente legato è quella con Mick Doohan. Nel ‘92, quando era al comando della classifica, l’australiano cadde in Olanda e si fratturò una gamba.

Loris Capirossi

16

Io gli consigliai una riabilitazione senza intervento chirurgico, che gli avrebbe permesso di correre l’ultima gara del Motomondiale, dove con un quarto posto si sarebbe comunque laureato campione iridato. Era un programma che gli proposi con una certa sicurezza. Invece Doohan decise di farsi operare in Olanda, perché la via chirurgica gli garantiva un rientro in pista in tempi più brevi. Le cose però andarono male: insorsero problemi post intervento, che minacciarono non solo la sua gamba, ma la sua stessa vita.

Dal buio della sua disperazione, Mick mi chiamò e mi chiese di aiutarlo. Io lo andai a prendere e lo portai in Italia, dove con una terapia innovativa, “attaccandogli” la gamba che stava andando in cancrena a quella sana, riuscimmo a salvargli l’arto che in Olanda volevano amputargli. Dopo quaranta giorni di cura e dopo numerose sedute di ossigenoterapia nella Camera Iperbarica di Ravenna, dove il dottor Pasquale Longobardi (questa rivista ha dedicato un redazionale a Pasquale Longobardi ed al Centro Iperbarico di Ravenna nel nr. 2.2013; l’intero articolo è visibile su www.salute10piu.it alla voce “sfoglia online) ci seguì con grande dedizione, Doohan si riprese e corse le ultime due gare della stagione. Mick non vinse quel mondiale del 1992, ma in seguito, dal 1994 al 1998, trionfò per cinque volte consecutive».

Si sente ancora con Doohan? «Sì, spesso. Quando nel marzo scorso abbiamo fatto la festa di chiusura della mia attività al circuito del Mugello, è venuto anche lui. Mi ha abbracciato, ha cenato con noi, poi è tornato alla Malpensa ed è rivolato in Australia. Si è fatto trenta ore di aereo, per stare un paio d’ore con me. Lì ho capito la grandezza della nostra amicizia, che ci porteremo dentro per sempre».

Come è cambiato l’ambiente del Motomondiale negli ultimi quarant’anni, in meglio o in peggio, secondo lei? «Stiamo vivendo il periodo più accelerato della storia dell’umanità, in tutti i settori. Ciò inevitabilmente ha mutato parecchio anche il mondo del moticiclismo. Sono cambiate le moto, è cambiato il modo di correre, la sicurezza dei circuiti, sono arrivati gli sponsor, le conferenze stampa, i social network. Di certo oggi il pilota ha meno tempo da dedicare alla cosa più bella: il rapporto diretto ed il contatto fisico con i propri tifosi, l’abbraccio con loro dopo il gran premio. Ad ogni modo, nel momento in cui il pilota arriva sulla linea della partenza ed abbassa la visiera del proprio casco, in un attimo tutto torna


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:40 Pagina 17

Lorenzo Lancellotti MD specialista in chirurgia maxillo facciale

Via Mario Montanari, 37 - Ravenna - Tel. 0544.400125 -

infolmedica@gmail.com

PARADENTI SPORTIVO - La protezione perfetta per competizioni, allenamenti e tempo libero È un dispositivo di protezione dentale su misura, protegge i denti da colpi diretti ed indiretti alla bocca, utile per tutti coloro che praticano uno sport da contatto fisico e di impatto. I traumi sportivi possono provocare gravi danni o lesioni del cavo orale, oltre all’avulsione degli elementi dentari anche vere e proprie fratture delle ossa mascellari. I paradenti proteggono e prevengono rotture dentali, tagli alle gengive, labbra e ossa alveolari. Offrono caratteristiche custom made di sicurezza (biocompatibile, atossico, inodore e resistente alla formazione di muffe). È costruito mediante tecnica individuale sul singolo paziente con adattabilità precisa sui denti, ciò permette di parlare, respirare e bere senza alcun disagio.

come alle origini di questo sport: il centauro si trasforma in un guerriero pronto a dare battaglia senza paura della morte».

togliergli le bende, rassicurarlo e rimetterlo in moto, innescandogli quel meccanismo capace di sconfiggere il dolore.

A lei spetta il merito di aver ridotto i tempi di recupero e di aver messo in pista anche dei piloti con fratture, con risultati impensabili fino a pochi anni fa.

Credo che la scienza prima o poi dovrà prendere in considerazione ed iniziare a studiare bene questo alleato che tenia-

«Nel nostro corpo esiste un sistema neuroendocrino, ormonale e immunitario, fatto di miliardi di connessioni, che in condizioni estreme ci fa reagire con una forza “miracolosa”.

«Quest’anno sono andato a vedere le gare al Mugello e a Misano, emozionandomi non poco. Per il resto, vedo i gran premi in televisione. Mi manca molto l’ambiente. Io mi nutrivo delle emozioni dei piloti e resterò per sempre vicino al loro cuore, alla loro follia, alla loro irrazionalità, ai FINE loro sogni».

IL

IA

TA

Max Biaggi

FF

NEW CITY CLUB ASSOCIAZIONE DILETTANTISTICA

Come segue adesso il Motomondiale, dopo l’addio nel marzo scorso?

www.lapalestra.ra.it

A

E’ un’energia che in circostanze normali non utilizziamo. Nel caso di un pilota ferito, il mio segreto è solo quello di

mo dentro di noi. Magari potrebbe servirci anche per combattere delle malattie gravi. C’è chi ha scritto: “Là dove c’è il pericolo, c’è anche tutto ciò che ci salva”».

RAVENNA - Via Faentina, 121/F C/O Centro Comm.le Il Ponte

Info: 347.5212717

PROGRAMMI DI ALLENAMENTO

I NOSTRI SPAZI

- Agonismo a qualsiasi livello - Dimagrimento e mantenimento - Rieducazione posturale - Rieducazione funzionale - Potenziamento muscolare - Circuito training - Personal trainer

- Ampio parcheggio - Mq. 350 di palestra di cui 250 adibiti agli attrezzi - 60 postazioni di lavoro - Aria condizionata - Aperti tutto l’anno

APERTI DA LUNEDÌ A VENERDÌ orario continuato 8.45 - 22gio 18-22 SABATO - 9 - 16.30 DOMENICA - 9 - 13.00

17


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 18

ESTETICA

CHIRURGIA

PLASTICA PER LUI

di Anna Danieli La chirurgia plastica conquista gli uomini sempre di più. E, ancora una volta, sono gli States a dettare la tendenza. In base ai dati raccolti dall'ASPS, American Society of Plastic Surgeons, l'intervento di rinoplastica e di liposuzione hanno registrato nel 2012, ultimo anno in cui i dati statistici sono disponibili, una lieve flessione rispetto all'anno precedente, mentre sono in crescita la blefaroplastica, e soprattutto la correzione della ginecomastia (il “seno” negli uomin) e il lifting. Ma perché la chirurgia plastica piace sempre di più al sesso forte? Risponde Carlo Magliocca, consigliere della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, SICPRE, e chirurgo plastico a Roma. “Ormai da anni, è in corso una vera ‘rivoluzione culturale’, che ha portato anche il sesso forte ad essere sempre più attento al proprio aspetto, a tutte le età. Ci sono interventi che riguardano principalmente una prima fascia d’età, come la liposuzione dei fianchi e dell’addome e soprattutto la correzione della ginecomastia, e interventi scelti da chi ha qualche anno in più, come la blefaroplastica e il lifting. Tra le variazioni, poi, la rinoplastica è un po’ in flessione credo sia per effetto della crisi, sia per l’affermarsi di un modello estetico più ‘tollerante’, almeno per lui. 18

Occhi

PRIMA

Ci sono casi di borse sotto gli occhi che resistono a 12 ore di sonno e casi di DOPO palpebre “pesanti” a 20 anni. Altre volte, invece, sono gli anni che passano a far perdere freschezza alla zona attorno agli occhi. Qualunque sia il problema (rugosità accentuata, borse sotto gli occhi o palpebre superiori pesanti), si può ricorrere alla BLE-

FAROPLASTICA, intervento che però può venir eseguito con due tecniche. BLEFAROPLASTICA TRANSCONGIUNTIVALE La blefaroplastica transcongiuntivale è un intervento che richiede circa 15-20 minuti e, nella stragrande maggioranza dei casi, la sola anestesia locale. L’intervento consiste nell’asportazione delle borse adipose nelle palpebre inferiori e non lascia cicatrici visibili perché avviene attraverso un’accesso nella congiuntiva della palpebra infe-


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 10:25 Pagina 19

riore, senza incidere la cute esternamente. È un intervento particolarmente indicato a persone giovani, dal volto ancora fresco nei quali non è necessario asportare anche la cute (nei pazienti con cute in eccesso o tessuti molli, la blefaroplastica congiuntivale non fa che accentuare i difetti). BLEFAROPLASTICA TRADIZIONALE Può essere eseguita solo alle palpebre superiori oppure anche a quelle inferiori. Nel primo caso, l’incisione viene praticata in modo che sia completamente invisibile con l’occhio aperto. Per la palpebra inferiore, invece, il taglio è parallelo e immediatamente sotto le ciglia, e per questo poco visibile. Spesso in anestesia locale, la blefaroplastica tradizionale elimina a seconda dei casi l’eccesso di grasso, muscoli e cute. LA CONVALESCENZA Gonfiore ed ematomi durano di solito per 6/7 giorni. La situazione è perfettamente ristabilita entro dieci giorni e il risultato è stabile nel tempo. Prima che le palpebre ridiventino pesanti e rugose e prima che si riformino le borse passano in media una decina d’anni. DA SAPERE Ringiovanire l’occhio significa ringiovanire tutto il viso, perché lo sguardo è

l’elemento che maggiormente catalizza l’attenzione. QUANTO COSTA: 3.000-6.000 euro.

Rinoplastica Un naso “brutto”, magari perché troppo lungo o con la gobba o, ancora, un naso che ostacola la respirazione, a causa del setto deviato dalla nascita o in conseguenza di un trauma. PRIMA

DOPO

PRIMA

DOPO

In tutti i casi, la risposta è l’intervento di rinoplastica, che ovviamente prevede tempi e convalescenza differenti a seconda dell’entità dei problemi che deve risolvere. Per la correzione estetica (quella solo funzionale può venir eseguita da un otorinolaringoiatra), innanzitutto si considerano i rapporti tra il naso e l’intero viso del paziente. Vanno valutati l'angolo che il naso crea con la fronte, con le labbra, l'apertura delle narici e la lunghezza del naso, che dovrebbe occupare circa un terzo del volto.

L’INTERVENTO Dura tra i 60 ed i 90 minuti, con il paziente intubato e monitorato. Innanzitutto, se è il caso si modifica la punta, che a seconda delle esigenze viene rimodellata, assottigliata, sollevata per poi proseguire all’interno. A questo punto, si interviene sul setto nasale e sulle ossa nasali (quelle esterne, laterali, che si avvertono quando si portano le mani al naso) con procedure di fratture guidate e ricomposizione, a seconda degli obiettivi, fino ad ottenere una nuova forma: simmetrica, senza gibbo e proporzionata con il resto del viso. LA CONVALESCENZA Eseguite le suture si applica un tutore rigido, cioè una protezione in materiale plastico, da portare per 610 giorni. Al termine di questo periodo, 3-4 giorni di cerotti permettono di evitare gonfiori. A proposito di gonfiori, questi possono essere presenti in forma via via più lieve da 1 a 6-12 mesi, anche in relazione alla qualità dei tessuti (i nasi “magri” non hanno quasi nulla che si possa gonfiare, non così ovviamente quelli più “carnosi”). DA SAPERE L’intervento di rinoplastica è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale solo se eseguito per risolvere problemi… »SEGUE

19


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 20

ESTETICA »…funzionali

congeniti o conseguenti a traumi. Sono escluse correzioni estetiche. QUANTO COSTA: 6.000-8.000 euro.

I fianchi Non c’è stagione che tenga: le “maniglie dell’amore” finiscono invariabilmente col fare capolino, dal più classico dei pantaloni o dal costume da bagno che sia. E, per di più, i fianchi sono uno dei punti critici più difficili da affrontare con la dieta e con lo sport. Spesso, infatti, dimagrire, correre e fare stretching non serve a ridurre in modo significativo questo deposito di grasso. Insomma, è frequente che il corpo si “asciughi” altrove, senza che il profilo dei fianchi cambi di una virgola.

LA CONVALESCENZA Dopo l’operazione, basta restare a riposo per 24 ore e indossare una guaina elastica compressiva. A questo punto, gli unici fastidi sono un lieve gonfiore, che però scompare nel giro di 48 ore, e l’impegno a fare, ogni giorno, qualche minuto di auto-massaggio per una/due settimane. DA SAPERE È uno degli interventi più delicati (anche se sicuramente non dei più difficili) della chirurgia estetica. Il rischio è, infatti, quello di ottenere un risultato peggiore del punto di partenza: eliminare un’eccessiva quantità di grasso in alcuni punti e troppo esigua in altri può portare a determinare zone “depresse” accanto a zone “piene”. QUANTO COSTA: 4.000-6.000 euro.

Il petto

L’INTERVENTO La lipoaspirazione dei fianchi comporta due micro-incisioni per parte e si svolge in anestesia locale con, in aggiunta, un blando sedativo. In media, dura 1520 minuti.

Si chiama GINECOMASTIA il disturbo che si manifesta con l’aumento di volume delle mammelle dell’uomo, un disturbo oggi sempre più diffuso, probabilmente anche a causa dell’alimentazione e dell’abuso di integratori. Occorre fare una distinzione tra ginecomastia “vera” (caratterizzata dall’ipertrofia della ghiandola mammaria) e “pseudo ginecomastia” che non è niente altro che un accumulo di tessuto adiposo in assenza di una ghiandola mammaria esuberante.

L’INTERVENTO Il trattamento della ginecomastia vera prevede una incisione intorno alla metà esterna dell’areola; si prepara poi e si asporta il tessuto ghiandolare. Per evitare che si formino degli avvallamenti fastidiosi dove si è asportata la ghiandola si eseguono dei lembi di tessuto adiposo adiacente che vengono ruotati tra loro per colmare il gap chirurgico. Nei casi di pseudo ginecomastia, i più frequenti, si ricorre alla Lipoaspirazione o liposcultura della regione toracica. Il tessuto adiposo viene eliminato tramite cannule inserite in alcune incisioni vicino all’ascella. L’intervento dura 20 - 30 minuti, in anestesia locale. LA CONVALESCENZA Per favorire la retrazione dei tessuti, si usa per qualche giorno una guaina elastica e si consigliano brevi massaggi quotidiani per una quindicina di giorni. DA SAPERE La scelta della tecnica dipende dalla valutazione che viene fatta su ogni singola persona ed è pertanto necessaria un'ecografia per poter valutare la presenza o meno del tessuto ipertrofico ghiandolare. QUANTO COSTA: 3.000-5.000 euro (solo lipoaspirazione), 4.000-8.000 euro (lipoaspirazione ed eliminazione di una parte di ghiandola).

HAI UNA LAUREA O UNA SPECIALIZZAZIONE IN AMBITO MEDICO-SCIENTIFICO? Ti piacerebbe vedere pubblicato un articolo firmato con il tuo nome?

Stiamo ricercando collaboratori motivati ed interessati a scrivere per SALUTE 10+. INVIA LA TUA CANDIDATURA OPPURE CONTATTA LA NOSTRA REDAZIONE:

Multiservice sas - Via A. Gnani, 4 - 48124 Ravenna - Fax 0544.502495 - E-mail: multiredazione@linknet.it 20


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 21

Addome A differenza delle signore, tradizionalmente afflitte da rotondità di troppo nella zona dei glutei e dei fianchi, è la “pancia” il punto debole del… sesso forte. Anche qui, però, se il problema è uno, le soluzioni sono almeno due.

Centro Estetico Solidea

Manicure · Pedicure · Smalto semipermanente Depilazione donna e uomo · Trattamenti viso e corpo Solarium · Trucco personalizzato - Pressoterapia Allungamento ciglia · Trucco semipermanente

LIPOASPIRAZIONE L’intervento dura di solito 20-30 minuti e viene effettuato in anestesia locale o generale, a seconda delle preferenze del paziente. I fori praticati per consentire il posizionamento delle cannule aspiranti sono quattro, due nella regione sopra il pube e due nell’ombelico: quattro punti comunque molto poco visibili. Dopo l’operazione, è necessario indossare una guaina elastica contenitiva e concedersi qualche minuto al giorno di massaggio locale aiuta a cancellare al più presto i segni di un passato un po’ “ingombrante”. ADDOMINOPLASTICA Quando l’eccesso di pelle è veramente notevole (come succede nelle pance PRIMA

molli e rilassate, spesso conseguenza di un notevole dimagrimento), la lipoaspirazione non è sufficiente a ridisegnare la silhouette e si ricorre allora all’addominoplastica, che permette non solo di asportare l’eccesso di pelle e grasso dall’ombelico al pube, ma anche di risolvere contemporaneamente eventuali debolezze muscolari. In questo caso si esegue una duplicazione dei muscoli retti addominali, che vengono avvicinati e suturati, in modo da fornire maggiore sostegno. L’intervento richiede l’anestesia generale, dura in media due ore e mezza e ha bisogno di due giorni di ricovero. Per 10 giorni si consiglia poi di indosDOPO

sare la guaina contenitiva e di applicarsi con costanza a massaggi locali ed esercizi fisici. L’intervento lascia una cicatrice all’interno dello slip, al margine della regione pubica. DA SAPERE Non tutte le “pancione” si possono ridurre con la lipoaspirazione addominale o con l’addominoplastica. Alcune volte, infatti, il profilo prominente del ventre non è dato dal grasso superficiale, ma dagli stessi visceri, che assumono una posizione anomala a causa di un cattiva postura o del grasso che si è accumulato tra un organo e l’altro. Con la chirurgia plastica, però, si può correggere solo il grasso che riesce a individuare con un semplice “pizzicotto”. Solo l’accoppiata dieta e attività fisica può, invece, assottigliare le pance troppo grosse per depositi di grasso intra addominale. QUANTO COSTA 4.000-5.000 euro (lipoaspirazione), 8.00012.000 euro (addominoplastica). FINE

21


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 22

CENTENARI

I

101ANNI DI

GUERRINO

SPADA L’ULTRACENTENARIO FAENTINO ha trascorso sei anni di prigionia in Sudafrica. Eppure, è ancora in ottima forma fisica e mentale. Da Pieve Cesato a Faenza E’ nato il 16 giugno 1913. In quei giorni, tanto per tracciare il periodo storico, esisteva ancora l'impero Ottomano ed in Sud Africa venivano promulgate le prime leggi di apartheid. Davvero un’altra epoca. Eppure Guerrino Spada, che quel giorno vide la luce, oggi continua a raccontare con estrema lucidità la storia della sua lunghissima vita. E’ davvero incredibile la verve di questo ultracentenario che ricorda con una memoria di ferro nomi, episodi e date di un secolo fa, come se fossero passati pochi giorni. www.privatassistenza.it

l’attuale biblioteca comunale, dove mi fecero rifare la terza elementare perché ritenevano che a Pieve Cesato non mi avessero preparato a dovere. Io ero forte in aritmetica, tanto che dopo aver superato l’esame di quarta elementare, il mio insegnante venne a casa mia, a parlare con i miei genitori, per convincerli a farmi fare anche la “quinta” e la “sesta”. Mio padre però non ne volle sapere: in casa c’era bisogno che io andassi a lavorare».

«La mia era una famiglia contadina che abitava nella parrocchia di campagna di Pieve Cesato, località nei pressi di Faenza – racconta Guerrino – I miei nonni avevano quattro figli maschi, tutti chiamati a combattere durante la Prima Guerra Mondiale. Mio padre era detto Gigì d’Tirumbèta, mia madre si chiamava Adele Liverani. Io frequentai le prime tre classi elementari nella scuola di Pieve Cesato: la mia maestra era una certa Maria Murge, un’insegnante di origine francese. Quando nel 1922 i miei genitori si trasferirono a Faenza, nel Borgo San Rocco, mia mamma mi iscrisse nelle scuole che si trovavano nel-

Il primo lavoro… E a quei tempi il lavoro non mancava: «Fui subito assunto come garzone di Pasquale Bertoni, detto Cavalèt, un fale-

ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI, MALATI E DISABILI ASSISTENZA DOMICILIARE

ASSISTENZA OSPEDALIERA

SERVIZI INFERMIERISTICI

TRASPORTO ASSISTITO

SOSTITUZIONE INTEGRAZIONE BADANTE

FISIOTERAPIA A DOMICILIO

CENTRO DI RAVENNA Reperibilità telefonica h24 - 365 gg l’anno

0544 470419 Via Panfilia, 62 - ravenna@privatassistenza.it

22

partner di Privatassistenza


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:47 Pagina 23

gname faentino che lavorava nei mulini. Diventai anche operaio qualificato.

…l’arruolamento “volontario” Nel 1939 mi arrivò a casa una lettera che mi chiedeva di presentarmi al Battaglione di Marradi, dove ALCUNI MILITARI FASCISTI MI DISSERO CHE AVREI DOVUTO FIRMARE UN MODULO IL MIO ARRUOLAMENTO “VOLONTARIO”. MI RIFIUTAI. Venni sbattuto in prigione per qualche ora, poi mi rimandarono a casa. Ma dopo qualche giorno mi convocarono nuovamente e, sotto qualche minaccia nemmeno troppo velata, decisi che era il caso di arruolarmi “volontariamente”».

Dal fronte di guerra alla prigionia Guerrino finì a Napoli, dove s’imbarcò con altre migliaia di militari nel translatlantico “Piemonte”. «Ci mandarono a Barce, in Libia, dove ero addetto ad un fucile mitragliatore Breda 36. Nel 1940 partecipai all’avanzata verso l’Egitto delle truppe italiane comandate dal generale Graziani, ma fummo costretti ad arretrare dopo il contrattacco delle truppe inglesi, fino alla resa di Sidi el Barrani l’11 dicembre 1940. Fummo fatti prigionieri e, dopo vari trasferimenti, arrivammo in Sud Africa nel settembre 1941, al campo di Zonderwater».

Dopo sei lunghi anni di prigionia, Guerrino riuscì a tornare a casa il 4 gennaio 1947. Purtroppo ad attenderlo c’era anche una tragica notizia: la scomparsa del suo unico fratello, Silvio, militare in aeronautica, morto tre anni prima a Lecce durante un volo di trasferimento.

nel 1977». Due anni dopo Guerrino pianse la prematura scomparsa, per un male incurabile, della moglie Eugenia. Ora ad accompagnarlo in questo suo secondo secolo di vita ci sono i quattro figli Claudia, Mauro, Silvia e Luigi, quattro nipoti ed un pronipote.

Il ritorno alla “normalità”

Non esistono regole valide per tutti

«Ripresi a lavorare come operaio di mulino, poi divenni bidello all’istituto d’Arte per la Ceramica “Ballardini”, un ruolo che ho mantenuto per parecchi anni fino al pensionamento avvenuto

Il segreto della sua longevità? «Nessuno – dice lui – Ho sempre mangiato di tutto e non ho certo fatto una vita agiata. All’età non ci penso: preferisco parlare d’altro». FINE

www.casanotizie.com è il portale immobiliare specializzato della Romagna, con circa 2.000 offerte, complete di dettagli e fotografie. » RAVENNA & Provincia

Ogni grande città ha la sua edizione » CESENA » FORLÌ dedicata ed ogni lettore può trovare » LUGO&BAGNACAVALLO » IMOLA le migliori offerte immobiliari. visita www.casanotizie.com 23


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 24

ALIMENTAZIONE

IL RILANCIO DEL

MIELE Questo antichissimo alimento in gran parte composto da glucosio e fruttosio sta vivendo oggi una “riscoperta”.

Per cinquemila anni il miele è stato il principale dolcificante utilizzato dall’uomo. Soltanto negli ultimi due secoli si è visto gradualmente soppiantato dall'introduzione dello zucchero saccarosio, ricavato soprattutto dalle barbabietole e raffinato industrialmente. Ora però il miele sta ritrovando un certo interesse da parte dei consumatori. Sarà anche per le campagne contro lo zucchero tradizionale, l’ultima delle quali, “Action on Sugar”, a livello mondiale ha raccolto numerosi medici e scienziati. Che avvertono: il saccarosio raffinato sta diventando il nuovo tabacco e nei prossimi anni rischia di provocare milioni di morti per diabete o malattie correlate.

Premessa di un esperto «Oggi si registra un piccolo aumento dei consumi ed una riscoperta del miele, il più antico ma anche il più dimenticato dei prodotti naturali – dicono Tiziano e Domenico Rondinini, titolari dell’apicoltura faentina che porta il loro cognome – Negli ultimi decenni, in Italia, ha prevalso la cultura del vino e dell’olio extravergine d’oliva. Per carità, nulla da eccepire: adesso però speriamo che possa imporsi anche la cultura del miele, visto che i consumatori sono più attenti ed i 24

In Italia, rispetto a tanti altri Paesi, il consumo di miele resta irrisorio: è pari a circa mezzo chilo all’anno pro-capite, un dato che fortunatamente sembra destinato a crescere».

Ci spieghi cos’è il miele

Rondinini Domenico

gastronomi iniziano ad impiegarlo in piatti raffinati, come ad esempio in abbinamento con i formaggi.

«E’ la sostanza alimentare che le api producono partendo dal nettare dei fiori o dalle secrezioni di piante che esse raccolgono, trasformano e combinano con sostanze proprie, deponendola nei loro favi. All’interno dell’alveare, gli scambi da un’ape all’altra

STUDIO INFORTUNISTICA

HAI AVUTO

UN INCIDENTE? TI OFFRIAMO CONSULENZA GRATUITA ORGANIZZAZIONE -EFFICIENZA - COMPETENZA SEMPRE AL TUO SERVIZIO Via Castel San Pietro, 63 - RAVENNA - Tel. 0544.470475 - Fax 0544.470440 E-mail: infortunisticaunica@libero.it - Pec: infortunisticaunica@cert.postecert.it In collaborazione con

infortunistica

Tossani BOLOGNA

Professione esercitata ai sensi della Legge 14 gennaio 2013 n.4


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 25

consentono al miele una graduale maturazione ed un arricchimento di enzimi, derivanti dalle secrezioni ghiandolari delle api stesse».

Quali sono i suoi principali componenti? «Per il 70-80 per cento il miele è composto da due zuccheri semplici quali il fruttosio ed il glucosio, mentre il saccarosio si trova in quantità di molto inferiori all’1 per cento. Sono poi presenti degli acidi organici, degli enzimi e vari aromi. Nel miele esiste anche una discreta presenza di oligoelementi, quali rame, ferro, iodio, manganese, silicio, cromo, presenti soprattutto nei mieli più scuri. Il glucosio fornisce energia di immediato utilizzo, mentre il fruttosio viene metabolizzato a livello epatico e costituisce una riserva energetica da consumare lentamente nel tempo. Cento grammi di miele forniscono circa 320 calorie. E’ un alimento di elevato valore nutritivo e di facile digeribilità, particolarmente consigliato nell’alimentazione degli sportivi».

Come avviene la sua lavorazione? «Il miele immagazzinato dalle api nelle cellette dei loro favi, viene estratto mediante centrifugazione, lasciato decantare in appositi contenitori e poi commercializzato in vasetti di vetro. Queste semplici lavorazioni permettono di mantenere integre le caratteristiche del prodotto, per offrirlo esattamente come lo hanno fatto le api».

Esistono molti tipi di miele, differenti per colore, odore, aroma e proprietà organolettiche. «La loro varietà dipende dalla fonte da cui proviene il nettare e dalla zona di produzione. Si va dall’aroma delicato del miele d’acacia, limpido e liquido, al profumo intenso di quello di tiglio, dal retrogusto maltato di quello di melata di abete, dai riflessi verdastri, al gusto amarognolo di quello di castagno, denso e scuro, dal sapore pungente del miele d’eucalipto, a quello più gentile e frutta»SEGUE to del rododendro.

PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE E CURATIVE PRIME VIE RESPIRATORIE Azione decongestionante, calmante della tosse MUSCOLI Aumento della potenza fisica e della resistenza CUORE Azione cardiotropa FEGATO Azione protettiva e disintossicante APPARATO DIGERENTE Azione protettiva, stimolante, regolatrice RENI Azione diuretica SANGUE Azione antianemica OSSA Fissazione del calcio e del magnesio

amiche per la linea

SPECIALE STARTER-KIT 5 sedute complete a g 299,00 - CONSULENZA CON ANALISI DELLA FIGURA E DEL TESSUTO E PRESA DELLE CIRCONFERENZE DEL CORPO

- BAGNO DI VAPORE ALL’OSSIGENO ATTIVO - MOVIMENTI PERSONALIZZATI MIRATI AL RIMODELLAMENTO DELLA FIGURA

- CONSIGLI ALIMENTARI

Scopri il piacere di ritrovare il benessere di un corpo sano e in forma, perdere peso e tonificarti, per sentirti più bella su WWW.FIGURELLA.IT

FIGURELLA RAVENNA - Tel. 0544.38045 Viale Sergio Cavina, 25 (Centro Comm. San Biagio) 25


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:53 Pagina 26

»Fra

le altre tipologie più diffuse in Italia troviamo il Millefiori (senza un ingrediente prevalente), i mieli di agrumi, bergamotto, cardo, corbezzolo, lavanda, erba medica, sulla, melo, rosmarino, tiglio e timo».

E’ un prodotto che si conserva bene?

RONDININI, PREMIATA DITTA DA PIEVE CESATO Originari di Pieve Cesato, località a due passi da Faenza dove tuttora risiedono, i Rondinini rappresentano una delle famiglie storiche dell’apicoltura romagnola. Tutto nacque nel 1935, quando Aldino Rondinini ricevette dal padre Egisto due alveari. L’attività si è poi allargata sensibilmente a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso attraverso i figli di Aldino, Tiziano e Domenico, attuali proprietari dell’apicoltura che conta oltre un migliaio di alveari alloggiati in sette regioni italiane. In Romagna i Rondinini coltivano api nelle zone di Predappio, di Meldola, sul Monte Trebbio e nella Valle del Tramazzo, per la produzione di miele d’acacia, di tiglio e di millefiori. L’attività è poi allargata in Basilicata nel Parco del Pollino per la produzione di miele di rosmarino, sulla, arancio, eucalipto; nell’entroterra dell’Abruzzo e Molise per la produzione di miele millefiori e di girasole; in Toscana nell’area collinare pisana; in Piemonte nel novarese e nell’alessandrino; in Lombardia nell’alta Brianza ai confini con la Svizzera per la produzione di miele di castagno; in Trentino sul Monte Baldo; infine in Veneto nel bellunese. Nel 2014, all’annuale “Concorso per la Selezione dei Migliori Mieli d’Italia”, l’apicoltura Rondinini è stata l’unica in provincia di Ravenna ad andare a premi. Il suo miele di sulla (una pianta foraggera che cresce spontanea nei Paesi mediterranei) ha ottenuto “2 gocce” (le valutazioni per i mieli premiati vanno da 1 a 3 gocce); mentre “1 goccia” è stata ottenuta da ben quattro qualità diverse di miele millefiori. Nel 2003 l’azienda di Pieve Cesato ha ricevuto il massimo riconoscimento, le “3 gocce d’oro”, quale premio alla carriera. 26

«Sì, ma è importante non lasciarlo invecchiare troppo, per evitare la perdita di proprietà e caratteristiche organolettiche. La conservazione massima consigliata è di cinque anni».

A volte il miele in vendita è cristallizzato (solidificato): significa che le sue proprietà organolettiche sono diminuite? «Assolutamente no, la cristallizzazione è un processo del tutto naturale, che dipende principalmente dalla quantità di zuccheri, soprattutto del glucosio, ma che non compromette le qualità del prodotto. Ci sono mieli che cristallizzano in breve tempo ed altri, come quello di acacia, che si conservano allo stato liquido più a lungo. Riscaldandolo a 45 gradi, il miele torna liquido, ma occorre tener presente che, superata questa temperatura, gli enzimi e le altre sostanze attive vengono danneggiate.

Nell'industria è diffusa la pastorizzazione, che liquefa stabilmente il miele, ma le alte temperature procurano un considerevole danno biologico al prodotto».

In Italia sono in commercio anche mieli di produzione extracomunitaria? «Alcune aziende lo importano dall’Argentina, dai Paesi dell’Est e adesso anche dalla Cina. Sono prodotti di basso costo, ma anche di qualità modesta. Fra l’altro, sono stati segnalati casi di mieli extracomunitari non idonei al consumo in Unione Europea, perché provenienti da alveari trattati con antiparassitari proibiti da anni. Qualità, tipicità e sicurezza alimentare sono invece garantite dal miele italiano».

Le cronache recenti riportano la notizia di un parassita esotico delle api apparso in Calabria. Le produzioni nostrane possono essere a rischio? «Si tratta di un coleottero che si nutre dei prodotti dell’alveare e può portare alla distruzione dell’intera famiglia di api. Questo parassita, presente nell’Africa sub sahariana e negli Usa, si sposta per parecchi chilometri con una certa facilità. Comunque, conosciamo i sistemi per combatterlo, e per limitarne perlomeno i danni: esiste un antiparassitario naturale che ne provoca la morte FINE senza danneggiare l’alveare».

IL MIELE COME TERAPIA CONTRO I BATTERI PERSISTENTI? Nell’ultimo decennio la resistenza agli antibiotici è divenuta un punto critico per la salute globale: sempre più ceppi batterici hanno sviluppato una tolleranza verso i farmaci impiegati per ucciderli, limitando le opzioni a disposizione del medico e ponendo a rischio la salute del paziente. Ciò ha fatto sì che la ricerca si rivolgesse a metodi meno convenzionali, come ad esempio il miele delle api, o almeno i batteri che vi sono contenuti. In uno studio recente, sono stati identificati 13 batteri prodotti dalle api che portano con sé varie sostanze antimicrobiche uniche, che probabilmente hanno aiutato le api a proteggersi per milioni di anni, e potrebbero proteggere in futuro anche gli esseri umani. In un recente esperimento, il miele contenente questi batteri è stato impiegato per trattare diversi patogeni delle ferite umane in laboratorio, riuscendo a sterminarli tutti (tuttavia, va precisato che il miele in vendita al supermercato non contiene questi batteri benefici, in quanto è stato sterilizzato). L’esperimento ha avuto successo, ma è ancora necessario dimostrate che questa “terapia al miele” sia efficace contro le infezioni topiche umane. Da tempo il miele è noto per le sue proprietà antiinfiammatorie e già gli antichi egizi lo usavano per medicare le ferite.


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 27

SALUTE IN CUCINA

CONSERVE

ALIMENTARI Quarta puntata: stavolta ci occupiamo delle regole per una buona conservazione.

di Tiziano Zaccaria E-mail: zaccariatiziano@alice.it

Riempimento dei contenitori I recipienti non devono essere mai riempiti fino all’orlo, ma va lasciato uno spazio indispensabile affinché al loro interno si generi il vuoto e necessario per contenere l’aumento del volume della conserva durante il trattamento termico. Nel caso di marmellate e confetture, si riempe il contenitore col prodotto ancora caldo, lasciando almeno un centimetro di spazio. Per le conserve che invece dopo la chiu-

sura del barattolo necessitano di un trattamento termico, come la passata di pomodoro e i sott’aceto, lo spazio deve essere di almeno due centimetri. Naturalmente gli alimenti, per una conservazione ottimale, devono essere completamente immersi nel loro liquido di conservazione, olio, aceto o sciroppo che sia. Terminato il riempimento, prima della chiusura del contenitore è necessario pulirne accuratamente il collo con carta assorbente o un panno, per asportare eventuali tracce di prodotto o di liquido.

Pastorizzazione delle conserve In ambiente domestico, l’unico processo di stabilizzazione termica che può essere applicato è la pastorizzazione, effettuata immergendo completamente i contenitori in acqua.

In commercio si possono reperire pentole create per questo scopo, col fondo completamente piatto ed una rastrelliera »SEGUE

27


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 28

»metallica

che facilita l’inserimento e la rimozione dei contenitori. In ogni caso questa procedura può essere eseguita con qualsiasi pentola. Il livello di acqua deve sovrastare almeno di 5 centimetri quello del tappo del contenitore, perciò si consiglia di utilizzare pentole di una decina di centimetri più alte dei contenitori da trattare. Per evitare che i contenitori durante l’ebollizione possano sbattere fra loro, occorre avvolgerli in strofinacci.

Durante l’ebollizione, se il livello dell’acqua si abbassa, è necessario ripristinarlo aggiungendo altra acqua bollente. Il tempo necessario affinché la pastorizzazione sia efficace dipende dal tipo di conserva e di contenitore. Nei recipienti di metallo gli scambi termici sono più veloci ed il tempo di pastorizzazione è minore rispetto a quelli di vetro, mentre contenitori più grandi necessitano di tempi maggiori.

Verifica dei contenitori Dopo la pastorizzazione, il contenuto dei vasetti è visibilmente diminuito a causa dell’estrazione dell’aria. Il giorno seguente, quando i contenitori sono ben raffreddati, vanno ispezionati per valutare l’ermeticità della chiusura e il raggiungimento del vuoto. I tappi o le capsule di metallo dovono apparire leggermente incurvati verso l’interno. Premendo con un dito al centro della capsula o del tappo, non si deve udire un “click clack”. Un’ulteriore prova può essere fatta battendo con un cucchiaio sul tappo. Se il tappo emette un suono metallico, la chiusura è ermetica e il contenitore sotto vuoto, se altrimenti emette un suono profondo, il contenitore non è sottovuoto. Eventuali contenitori in cui non è stato fatto il vuoto possono essere processati nuovamente, sostituendo il tappo o la guarnizione. In alternativa devono essere consumati il prima possibile, conservandoli in frigorifero per non più di sette giorni. Tutti i barattoli correttamente chiusi possono essere collocati nella dispensa, previa etichettatura con indicata la tipologia di conserva e la data di preparazione.

La dispensa La dispensa per la conservazione delle conserve deve essere fresca, asciutta, ventilata e buia: la soluzione ideale può essere una cantina. La ventilazione dei locali è importante perché contribuisce

ad eliminare l’umidità in eccesso, prevenendo la formazione di muffe. Anche il buio è necessario, perché l’esposizione diretta alla luce favorisce le reazioni di ossidazione, con conseguente modificazione del colore e talvolta del sapore del prodotto. Nel caso in cui non si disponga di una cantina, è auspicabile non conservare i barattoli in cucina, ambiente troppo caldo e talvolta anche umido.

Prima del consumo Prima dell’apertura di una conserva è necessario ispezionare visivamente il contenitore. Se i tappi o le capsule metalliche appaiono incurvati verso l’alto e premendo con un dito al loro centro si sente “click clack”, i contenitori non sono più sottovuoto, a seguito dello sviluppo di microrganismi e conseguente produ-

RICERCHIAMO

AGENTI

COLLABORATORI DA INSERIRE NELLA NS. RETE COMMERCIALE

PER LA VENDITA DI SPAZI PUBBLICITARI

SU QUESTA RIVISTA

Contattaci o invia la tua candidatura a Multiservice sas, via A. Gnani, 4 - 48124 Ravenna Tel. 0544.501950 - Fax 0544.502495 - E-mail: multiredazione@linknet.it

28


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 29

SALUTE IN CUCINA

zione di gas. Nel caso di perdita del vuoto e dell’ermeticità della chiusura, la conserva non deve essere assaggiata né consumata. Se non è presente gas, ma all’apertura il prodotto presenta colore o odore non naturale, significa che è alterato e per precauzione non va assaggiato né consumato. COME PROCEDERE NELLA REALIZZAZIONE DELLE VARIE CONSERVE ALIMENTARI

Vegetali sottolio Dopo averli selezionati, lavati ed eventualmente tagliati, i vegetali devono essere sbollentati per qualche minuto in una soluzione di acqua e aceto in parti uguali. Così, oltre a cuocere, vengono acidificati e si conserveranno in sicurezza. La cottura non deve essere prolungata: è opportuno che i vegetali risultino “al dente”, altrimenti nelle fasi di conservazione perdono completamente consistenza. Se si utilizzano anche spezie ed erbe aromatiche, pure queste vanno sbollentate in acqua e aceto. Terminata la cottura, i vegetali vanno scolati ed asciugati su un panno pulito, quindi inseriti nel contenitore facendo attenzione a colmare tutti gli spazi vuoti, senza però schiacciarli troppo. A riempimento avvenuto, ricoprire completamente con l’olio - è bene utilizzare un olio di prima qualità, meglio se un extravergine d’oliva - chiudere il barattolo e procedere con la pastorizzazione. E’ consigliabile lasciare riposare le conserve per almeno mezza giornata, prima

Vegetali sottaceto

male consistenza. Una volta riempiti i recipienti con i vegetali, si aggiunge l’aceto e si pastorizza. È preferibile utilizzare un aceto di vino bianco con livello di acidità pari o superiore al 6%. In questo caso è possibile utilizzare una soluzione preparata con una parte di aceto ed una di acqua o vino. Se si utilizza l’aceto di mele, dal momento che la sua acidità è minore, va utilizzato tale quale senza diluirlo. Possono essere aggiunte anche sostanze aromatizzanti mediante macerazione diretta o impiego di infusi. FINE

Nella preparazione dei sottaceto, le verdure possono essere sia sbollentate che lasciate crude. Anche in questo caso i vegetali vanno cotti “al dente”, per evitare che col tempo perdano la loro nor-

Nel prossimo numero l’ultima puntata sulle conserve: ci occuperemo di come fare correttamente marmellate, confetture, gelatine, salse, sughi, frutta sotto spirito, frutta sciroppata, vegetali in salamoia, conserve di vegetali, carne e pesce, pesto ed altre preparazioni domestiche a rischio botulismo.

di collocarle in dispensa. Se nei giorni successivi dovessero comparire dei segni di alterazione come bollicine di aria che dal fondo salgono verso il tappo, oppure l’olio dovesse diventare opalescente, vuol dire che la conserva si sta alterando, perciò non va consumata. Se le modalità di preparazione sono state svolte correttamente, i tempi di conservazione possono essere molto lunghi, anche un anno e mezzo.

FARMACIA DEL PONTE NUOVO DEI DOTTORI

PAOLO E CHIARA BRUSI S.N.C.

- DERMOCOSMESI - PRODOTTI OMEOPATICI - PRODOTTI FITOTERAPICI - PRODOTTI VETERINARI - AUTOTEST EMATICI (colesterolo, glicemia, trigliceridi) - MISURAZIONE PRESSIONE - SERVIZIO PRENOTAZIONI CUP farmaciadelpontenuovo@farma3.it

RAVENNA - Via Romea, 121 - Tel. 0544.61068 29


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:57 Pagina 30

I NOSTRI AMICI ANIMALI

TRATTAMENTO

DEL DOLORE

PER CANI E GATTI Come poter ATTENUARE LA SOFFERENZA degli animali domestici con adeguate terapie e farmaci analgesici.

nuita, e non certo quello di valutare se negare del tutto l'analgesia. Una volta stabilito a che livello di dolore si trova l’animale, il medico veterinario decide quale è il farmaco più adatto per trattarlo.

L’utilizzo dei farmaci analgesici Dott.ssa

Federica Piras

Medico Veterinario E-mail: st.fe@libero.it

t mp.i leco tote .usa www

Negli ultimi anni il trattamento del dolore sta assumendo un ruolo di rilievo sempre maggiore nella pratica clinica dei piccoli animali da compagnia. E’ stato inserito anche tra le cinque libertà da garantire all'animale per il suo benessere (libertà dalla malnutrizione, dal disagio, dalle malattie, dai pericoli, dal dolore), grazie alla maggiore sensibilità dei proprietari.

Un adeguato controllo del dolore permette di migliorare la qualità della vita, la risposta alla terapia e il tempo di sopravvivenza dei nostri amici. Ciononostante, alcune ricerche hanno evidenziato come gli analgesici siano ancora poco utilizzati nella pratica veterinaria generale, soprattutto nei gatti.

La causa principale del loro mancato utilizzo sembra risiedere nella difficoltà del riconoscere la presenza del dolore; in secondo luogo, la carenza di farmaci analgesici registrati per gli animali; poi il desiderio di garantire l’immobilità dell’animale dopo un intervento o la mancanza di conoscenze approfondite sulle caratteristiche farmacologiche degli analgesici, unita alla paura dei potenziali effetti collaterali di questi farmaci.

Alcune premesse Con l’obiettivo di facilitare la diagnosi del dolore acuto post-operatorio e traumatico, sono state approntate numerose scale del dolore, che basano la loro valutazione su dati fisiologici e/o sulla valutazione comportamentale, ma purtroppo ancora nessuna rappresenta il modello perfetto. Piuttosto, l'obiettivo è di fornire una linea guida e di favorire una frequente valutazione del paziente animale che probabilmente avvertirà dolore, di determinare se e quando una terapia analgesica dovrà essere incrementata piuttosto che dimi30

MOTOR&Web è la rivista mensile di usato AUTO - MOTO - CARAVANS - IMBARCAZIONI Il nr. di NOVEMBRE è in distribuzione nelle aree di servizio, officine meccaniche, autosaloni, supermercati e attività commerciali di tutta la Romagna.


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 31/10/14 09:59 Pagina 31

Tipologie di farmaci analgesici GLI OPPIOIDI come la morfina, l’eptadone, la buprenorfina, il fentanyl; I FANS cioè i farmaci antiinfiammatori non steroidei come l’aspirina, il meloxicam, il carprofen oppure gli ultimi ritrovati come i COXIB e gli ANESTETICI LOCALI.

Altri tipi di farmaci Inoltre si possono utilizzare altri farmaci non tradizionalmente analgesici come adiuvanti per il trattamento del dolore acuto, ma soprattutto cronico, come I CORTICOSTEROIDI, GLI ANTICONVULSIVANTI E I FARMACI CHE MODIFICANO L'UMORE (per esempio antidepressivi triciclici, clomipramina etc.), così come i rilassanti muscolari, le fenotiazine, la ketamina, il solfato di magnesio. Negli ultimi anni sono stati effettuati numerosi studi per rendere più sicuro l’utilizzo degli oppioidi e sfatando tante false convinzioni che hanno finora reso queste molecole “armi” da utilizzare nelle mani di pochi o con enorme parsimonia, senza invece sfruttare il loro vero potenziale. Anche il ministero ha esteso l’applicabilità della legge 38 del 15/03/2010 sulla terapia del dolore alla medicina veterinaria oltre che a quella umana.

Sono però sempre farmaci che devono essere utilizzati da medici esperti, dotati di strumenti in grado di monitorare costantemente la funzionalità cardio-circolatoria e capaci di far fronte ad eventuali problemi; per cui il medico veterinario di riferimento è senza dubbio l’anestesista.

In caso di anestesia Le conseguenze di un dolore acuto postoperatorio non controllato sono state a lungo sottovalutate. Il dolore provoca infatti una serie di riflessi che alterano l'omeostasi fisiologica ovvero la stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche. Per quanto riguarda gli interventi chirurgici, dove l’animale viene addormentato, è giusto sottolineare come lo stato di incoscienza non mette al riparo

da queste alterazioni descritte, in quanto non coinvolge quella parte di cervello responsabile della percezione del dolore; per un’anestesia bilanciata è necessario fornire un’adeguata analgesia, un corretto rilassamento muscolare e una riduzione della risposta neurovegetativa. Il tassello “analgesia” gioca dunque il ruolo del direttore d’orchestra, in grado di garantire sia la copertura del dolore, sia il rilassamento muscolare (entro certi limiti), sia il controllo della risposta neurovegetativa. Un adeguato controllo del dolore dovrebbe dunque rappresentare uno dei principali obiettivi del medico veterinario, nell’ottica di migliorare la qualità della vita, la risposta alla terapia e il tempo di sopravvivenza dei nostri pazienti. FINE

Il nostro amore per gli animali, al vostro servizio. Educazione di Base Utilità e difesa - Agility Rieducazione cani a domicilio Via Mantraversa, 19/B - SANTERNO - RA - Andrea 335.8363005 - Giorgia 334.1351202

NUOVA APERTURA TOELETTATURA PER CANI …venite a trovarci, siamo a Santerno

www.dog-paradise.it - dog-paradise@libero.it 31


SALUTE_10piu_n.11.14_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:13 Pagina 32

HANNO COLLABORATO al numero di NOVEMBRE di Dott. José Aguayo Ph.D. Psicologo - Psicoterapeuta Email: j.aguayo1345a@ordpsicologier.it Dott. Ugo Cimberle Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it Dott. Andrea Flamigni Specialista Idrologia Medica Direzione Sanitaria Terme di Cervia Email: andrea.flamigni@terme.org Dott. Vladimir Guluta Cardiologo c/o Maria Cecilia Hospital - Cotignola E-mail: vguluta@gmail.com

www.salute10piu.it Dott.ssa Federica Piras Medico Veterinario E-mail: st.fe@libero.it Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it

I NOSTRI COLLABORATORI Dott.sa Azzarello Maria Germana Iscritta AGI (Associazione Grafologi Italiani) Iscritta ANGRIS (Ass.ne Naz. Grafologi Rieducator) E-mail: azzarellogermana@gmail.com Dott. Andrea Baldisserri Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it

Simonetta Ferretti - Responsabile U.O. Consultori Familiari Ausl Ravenna

Dott. Gianfranco Niedda - Otorinolaringoiatra E-mail: gianfranconiedda@tiscali.it

Dott. Stefano Farioli-Vecchioli Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia - Centro Santa Lucia-Ebri-CNR, Roma - E-mail: stefano.farioli@inmm.cnr.it

Dott.ssa Valentina Orlandi - Ortottista E-mail: valentina.orlandi28@libero.it

Dott. Maurizio Fontana - Direttore U.O.C. Ortopedia Traumatologia - Presidio Ospedaliero di Faenza

Dott. Giuseppe Plazzi Dipartimento di Scienze Neurologiche Università di Bologna - E-mail: giuseppe.plazzi@unibo.it

Dott.ssa Serena Bagli - Psicologa e Psicoterapeuta - Lugo Email: info@serenabagli.it - www.serenabagli.it

Massimo Greco - Associazione Pet Levrieri Onlus www.petlevrieri.it

Dott. Alessandro Repici Responsabile Endoscopia Digestiva Humanitas Milano

Andrea Berardi Dogs Paradise

Dott. Marco Ioni Dirigente Medico 1° Livello Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso Ospedale Civile di Faenza - AUSL di Ravenna

Dott. Antonio Salzetta Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Presidio Ospedaliero di Faenza - Ausl Ravenna

Dott.ssa Elena Berti - Ottica e optometrista E-mail: elenabx1@libero.it Dott. Matteo Biserna - Psicologo e scrittore - Ravenna Email: matteobiserna@gmail.com www.marginidelfoglio.blogspot.com Dott.ssa Letizia Bompani Ortodontista c/o Studio ABB - Faenza - Tel. 0546.623355 E-mail: info@studioabb.it Dott.ssa Chiara Bucherini - Biologa nutrizionista

Dott. Flaviano Jacopi - Specialista in cardiologia e medicina dello sport - Direttore sanitario Astrea Medical Center Faenza E-mail: flaviano.jacopi@fastwebnet.it Dott. Marcello Lanari - Consiglio Direttico SIN, Società Italiana di Neonatologia Dott.ssa Enza Lamanna - Urologia - Azienda USL di Ravenna E-mail: ra.urologia@ausl.ra.it

Francesco Spadoni - Tecnico ortopedico Email: francesco@ortopediaspadoni.it Dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica Skin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna Progetto Melanoma Istituto Oncologico Romagnolo Dott. Stefano Stea Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola - www.stefanostea.it E-mail: maxillofacciale-mch@gvmnet.it

Dott. Eugenio Bucherini - Angiologo Dott.ssa Letizia Bompani Ortodontista c/o Studio ABB Faenza - Tel. 0546.623355 - E-mail: info@studioabb.it Dott.ssa Isabella Cantagalli Psicologa - Psicoterapeuta c/o Physiomedica Via Malpighi, 150 - Faenza E-mail: drcantagalli@gmail.com - Cell. 329.8025403 Dott. Pierpaolo Casalini Medico-Chirurgo U.O. Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Faenza - E-mail: pierpaolo.casalini@gmail.com Dott. Giorgio Maria Cicognani Medico Geriatra - AUSL Ravenna E-mail: giorgio.cicognani@fastwebnet.it Dott. Guido Cocchi Responsabile Centro Malformazioni Congenite e Amb/DH MR UO-Neonatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna E-mail: guido.cocchi@unibo.it Dott. Sergio D’Addato Dip. di Scienze Mediche e Chirurgiche Università di Bologna - Ospedale Sant’Orsola Malpighi

Dott. Angelo Lofino - Psicologo Psicoterapeuta www.psicologia-studio-sessuologia.it Dott. Leonardo Loroni Pediatra a Ravenna presso Ospedale Privato San Francesco e presso Ravenna Medical Center E-mail: leonardo.loroni@gmail.com

Gianna Manna - Optometrista E-mail: giannamanna@yahoo.it

Prof. Pierluigi Strippoli - Università di Bologna Fabrizio Tagliavini - Direttore Dipartimento Malattie Neurogenerative - Istituto Carlo Besta Doriana Togni - Bottega dei Servizi E-mail: info@bottegadeiservizi.it Dott. Gregorio Tugnoli Responsabile U.O.S.D. Chirurgia del Trauma Ospedale Maggiore, Azienda USL di Bologna E-mail: gregorio.tugnoli@ausl.bologna.it

Barbara Maioli Educatore Cinofilo APNEC nr. 043 - Reg. Emilia Romagna Disciplinato ai sensi della Legge nr. 4/2013 E-mail: barbara.maioli@alice.it

Dott.ssa Donatella Valmori - Psicologa e Sessuologa E-mail: d.valmori@libero.it

Dott. Andrea Maccolini Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Tecnobios Procreazione Bologna Consigliere CECOS Italia - Email: amaccolini@alice.it

Dott.ssa Sara Vignoli Fisioterapista - Studio Medico Villa Ginanni Corradini Campiano - Cell. 345.2801470 - E-mail: vignolisara@gmail.com

Gianna Manna - Optometrista - E-mail: giannamanna@yahoo.it

Dott.ssa Dalila Visani Psicologa - Psicoterapeuta E-mail: dalila.visani@gmail.com

Federico Marchetti Direttore Dipartimento Maternità ed età evolutiva Ausl Ravenna

Max Vismara Istruttore cinofilo e psicologo clinico - www.dicasavismara.it

Dott. Giuseppe Morino Responsabile di Educazione Alimentare Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, Roma

Dott. Salvatore Voce Urologia - Azienda USL di Ravenna E-mail: ra.urologia@ausl.ra.it

Dott. Andrea Drei - Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza - E-mail: andrea.drei@alice.it

Dott. Francesco Motta - Primario del reparto di Ortopedia Pediatrica Ospedale “dei Bambini” Vittore Buzzi di Milano E-mail: francesco.motta@icp.mi.it

Dott.ssa S. Zamuner - Medico Nutrizionista E-mail: info@stefaniazamuner.it

Dott.ssa Valeria Fabbri - U.O. Officina Trasfusionale, Centro Servizi AVR - Pievesestina (Cesena) E-mail: vfabbi@ausl-cesena.emr.it

Dott.ssa Monica Negosanti Dietista AUSL Bologna UOC Igiene Alimenti e Nutrizione

Dott. Calogero Di Stefano - Specialista urologo E-mail: loger99@libero.it Prof. Marinella Di Stani Psichiatra Responsabile Ambulatorio del Comportamento Alimentare di Ravenna - AUSL Romagna

Dott. Franco Ziccardi Medico di medicina generale Gruppo C.A.S.P.I.T.A. di Faenza E-mail: caspitafaenza@gmail.com


SALUTE_10piu_cover_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:09 Pagina 3

www.adiura.com

info@adiura.com

BADANTI AD ORE E 24H RAVENNA - Via Ravegnana, 79

Tel. 327.5308774 - Tel. 327.5308775

BADANTI - ASSISTENZA INFERMIERISTICA, FISIOTERAPIA E VISITE SPECIALISTICHE A DOMICILIO


SALUTE_10piu_cover_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 30/10/14 18:09 Pagina 4


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.