Salute 10 più Nr.6 Anno 2012

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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE » N. 6 - GIUGNO 2012

RAVENNA

IN QUESTO NUMERO - Il dolore alla spalla - La storia aspirina - Le ondate di calore

Agostino Ghesini OLIMPIONICO RAVENNATE 1984 “Allenarsi per un sogno” - Pag.8

Agriturismo la Morattina CAMERE CUCINA RELAX Il Ristorante della Morattina è aperto dal giovedì alla domenica a cena e la domenica anche a pranzo. Tenute di Montefortino Via Montefortino, 2 - 48013 Brisighella (a 3 km da Oriolo dei Fichi)

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Melo e Grano SOMMARIO » Nr. 6 - Giugno 2012

SALUTE

2 IL PRODIGIO DELLA MATERNITÀ Dott. Pier Luigi Bedei

Casa Famiglia - Residenza per anziani

Cucina propria improntata sulle esigenze di ciascun ospite Servizi personalizzati

ALIMENTAZIONE

5 LA DIETA DUKAN

- I pro ed i contro del metodo Dukan.

Tiziano Zaccaria e dott.ssa Monica Negosanti

Podologia in struttura e parrucchiera al bisogno

SPORT

8 ALLENARSI PER UN SOGNO

Servizio 24 ore su 24 di assistenza infermieristica

Agostino Ghesini RIABILITAZIONE

10 IL DOLORE ALLA SPALLA Dott. Michele Ciani INFANZIA

13 GIOCATTOLI SICURI

- Cosa controllare prima dell’acquisto.

Marina Zoli SALUTE

16 PERCHÉ CADONO I CAPELLI Umberto Parani FARMACI

20 ASPIRINA

SERVIZIO di assistenza domiciliare e ospedaliera, 24 ore su 24.

- La storia del farmaco più famoso al mondo.

Dott. Andrea Baldisserri OCULISTICA

22 CORPI MOBILI DEL VITREO Dott. Antonio Iammarino

Castiglione di Cervia - RA - P.za 3 Martiri, 34

SOCIALE

24 SANITÀ SENZA CONFINI

San Zaccaria - RA - Via Dismano, 488

- La missione di AUXILIA Onlus

Dott. Maurizio Grilli BENESSERE

26 ONDATE DI CALORE Dott. Roberto Salgemini PREVENZIONE

28 ATTENZIONE ALLE ZECCHE DEI BOSCHI Tiziano Zaccaria I NOSTRI AMICI ANIMALI

30 DOG THERAPY Dott. Luca Rossi

SALUTE 10+ N. 6.2012 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011. Proprietà, redazione e realizzazione Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.501950 - multiredazione@linknet.it

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INFORMAZIONI

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SALUTE

Il prodigio della

MATERNITÀ La naturalità della gravidanza e della nascita di un figlio devono riacquistare uno spazio rilevante nella società moderna.

Dott.

Pier Luigi Bedei

Medico, ginecologo E-mail: plbedei@hotmail.com PLACENTA CORDONE OMBELICALE

FETO UTERO SACCO AMNIOTICO CERVICE VESCICA

IN POCHI ISTANTI DOLORE E FATICA

La gravidanza rappresenta la massima espressione dell’essere donna, a maggior ragione nella società moderna, dove la ricerca di uguaglianza fra i due sessi ha reso più complicata l’espressione naturale della maternità. Nel cervello sono presenti gli istinti cosiddetti primordiali, che possiamo anche frenare o nascondere, ma che restano sempre attivi e ben radicati. Uno di questi, riposto nel primo cervello degli esseri femminili, detto anche del rettile, è l’istinto di maternità, mentre non esiste un corrispettivo istinto di paternità nel maschio. 2

LASCIANO POSTO A SODDISFAZIONE E GIOIA

La soddisfazione dopo il parto La soddisfazione della donna dopo il parto, anche se alla fine di un travaglio particolarmente prolungato e doloroso, è sempre enorme, al settimo cielo. In pochi istanti sono dimenticati dolore e fatica, per far posto a soddisfazione e gioia. E credo, da ginecologo che ha seguito migliaia di parti, che per noi maschi non sia neppur lontanamente immaginabile ciò che una donna provi in quel momen-

to: in termini personali di soddisfazione per la grande e faticosa opera compiuta; per la possibilità di vedere, toccare e annusare, dopo nove mesi di aspettative, la propria creatura. Ciò, con la consapevolezza di aver compiuto un’opera prodigiosa, in armonia con sé stessa, col partner e col mondo intero. Sono appagati corpo, mente e spirito. La soddisfazione e la gioia saranno ancora più grandi se si considera quanto la madre, nei nove mesi di gravidanza, nutre nella sua globalità il nuovo essere.


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SALUTE

Imprinting materno Tutto quello che il bambino riceve, deriva ed è mediato dalla madre. Non solo in termini di proteine, calorie e ossigeno, ma anche di informazioni relative alle sensazioni, ai sentimenti, al modo di ragionare. Oltre a concorrere con la metà dei cromosomi alla formazione della prima cellula (unione dell’uovo con lo spermatozoo maschile), durante i nove mesi di gestazione la donna plasma l’assetto costituzionale genetico del figlio/a. Un costante lavoro di modellamento contribuirà al risultato finale, che sarà diverso dalla somma algebrica dei singoli componenti/geni. Questo è ciò che viene chiamato “imprinting materno”: ne consegue che ogni essere umano sarà sempre diverso e unico. Ne deriva, che il ruolo della donna in gravidanza non si limita ad un puro e semplice contenitore, ma sostiene un ruolo fondamentale ed irripetibile nella costruzione del carattere e della costituzione del figlio/a.

per la madre, un modo sano e produttivo per rendere meno traumatico il taglio del cordone ombelicale ed il distacco “fisico”.

La presenza del padre E il padre? Non si limita ad un atto d’amore: la presenza del partner in questo grandioso progetto serve a rassicurare la madre. Quanto più sarà presente in modo positivo il padre, tanto più i nove mesi di gestazione saranno proficui per lo FINE sviluppo psicofisico del figlio. Se ci rendiamo conto di questo, la gravidanza riacquista il suo spazio di grande rilevanza nella società. Il rapporto madre/figlio naturalmente continua dopo la nascita, con implicazioni sempre molto importanti per la crescita del nuovo nato. Alla realizzazione di un continuum costruttivo, risulta in primo piano l’allattamento al seno. E’ evidente che il rapporto madre/figlio, pelle a pelle, rappresenta per il figlio, ma anche

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ALIMENTAZIONE

LA DIETA

DUKAN

Semplice moda o metodo davvero vincente? La parola d’ordine è: proteine. Al bando invece i carboidrati.

di Tiziano Zaccaria Dimagrire è faticoso, ma spesso necessario per ritrovare quel benessere che accompagna una sana forma fisica. Di diete ne sono nate a centinaia, dal Dopoguerra ad oggi, cioè da quando l’innalzamento della qualità della vita ha portato alla diffusione di abitudini alimentari scorrette. Fra le numerose diete, negli ultimi anni ha preso il sopravvento il metodo Dukan, dal nome del medico francese che l’ha ideato. Al di là della validità o meno della dieta, Pierre Dukan è stato sicuramente molto abile nella promozione del suo metodo: ha scritto un libro estremamente divulgativo (venduto in circa 3 milioni di copie), tradotto in 10 lingue nel mondo, anche di cultura diversa da quella dell’Europa occidentale, quali la Corea e la Russia. Egli ha saputo costruire un enorme marketing dietro al fatto che la dieta sarebbe stata utilizzata con successo da alcuni Vip internazionali, in primis la Duchessa di Cambridge Kate Middleton, sposa del Principe William d'Inghilterra.

Dimagrire in quattro fasi

PIERRE DUKAN

Cosa prospetta, dunque, Pierre Dukan? Il medico francese, nato ad Algeri 71 anni fa, propone di dimagrire naturalmente, con il

ritorno agli alimenti fondatori della specie umana, quelli dei primi cacciatori ed agricoltori: proteine e verdure. Il suo menù si compone di 100 alimenti, 72 dei quali provenienti dal mondo animale e 28 da quello vegetale. Questa offerta contiene una menzione magica: “a volontà”. Il metodo si divide in quattro fasi, che si succedono per raggiungere l'obiettivo finale: dimagrire naturalmente, rapidamente e stabilizzare il peso ottenuto. 1 Una fase di attacco breve e folgorante, dai risultati immediati. Durante questa fase la dieta è composta da 72 alimenti a base di proteine pure. 2 Una fase di crociera che porta direttamente al giusto peso. Durante questa fase, la dieta prevede l'alternanza di giornate di pure proteine alimentari e giornate di proteine accompagnate dalle 28 verdure raccomandate. 3 Una fase di consolidamento da 10 giorni per chilo perso che segna un primo ritorno verso un'alimentazione equilibrata. Una libertà controllata, il cui obiettivo è far consolidare questo peso recentemente conquistato e ancora vulnerabile. Questa fase vede il ritorno progressivo di alimenti di piacere, con i due pasti di gala. 4 Una fase di stabilizzazione definitiva basata su tre regole semplici, concrete, poco fastidiose ma non negoziabili.

Questa fase è la parte più facile, ma allo stesso tempo la più indispensabile del nostro metodo per dimagrire, perché il 95% delle persone che seguono una dieta recupera poi il peso perduto. In rete, digitando nei motori di ricerca le parole KATE MIDDLETON “Dieta Dukan”, si possono trovare le ricette legate alle varie fasi; il metodo Dukan è molto discusso e come tale i pareri degli esperti sono tanto favorevoli quanto contrari, soprattutto quelli dei più noti nutrizionisti italiani ed europei.

Un fenomeno globale Tutto nacque un giorno del maggio 2000, quando una cittadina del Quebec comunicò in un “forum” sul web la sua soddisfazione per i risultati ottenuti dopo aver seguito il metodo Dukan. Fu questo l'inizio – spontaneo o costruito? - di un’incredibile escalation di popolarità di questa dieta. A centinaia, su internet, iniziarono ad arrivare commenti di donne entusiaste per aver ottenuto risultati estremamente concreti, dopo aver provato inutilmente altre diete. Questo entusiasmo rappresentò la cassa di risonanza per la diffusione del metodo Dukan, fornendogli attenzione e milioni di utilizzatori. » SEGUE 5


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ALIMENTAZIONE

I cento alimenti L’efficacia del metodo Dukan sarebbe dovuta, tra gli altri fattori, al fatto che permetterebbe alle persone in sovrappeso di seguire questa dieta senza costrizioni quantitative e mangiando a sazietĂ . LA LISTA “MAGICAâ€? LE CARNI bistecca di cavallo, bistecca di manzo, bresaola, coniglio, controfiletto di manzo, costata di vitello, fegato di vitello, filetto di manzo, lingua di manzo, prosciutto cotto senza grassi e cotenna, rognone di vitello, roastbeef, scaloppina di vitello, scamone, selvaggina. VOLATILI bistecca di struzzo, faraona, fegato di pollo, galletto, piccione, pollo, prosciutto di tacchino e di pollo, quaglia, tacchino.

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ALIMENTAZIONE

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“I mass media riescono ad avere un potente effetto placebo sulla popolazione. Scoprire che la principessa Kate deve il suo fisico perfetto alla dieta Dukan sicuramente ha contribuito a convincere la gente a seguire e provare gli effetti miracolosi di questa dieta. Ma è davvero così prodigiosa? Vediamo nel dettaglio quali sono gli svantaggi di questo regime dietetico.”

Diversi buoni motivi per evitare la Dieta Dukan È VINCOLANTE Bisogna infatti seguire attentamente le quattro fasi senza poter sgarrare. È RIPETITIVA Sempre e solo proteine. Il paziente è molto limitato nella scelta dei cibi, mentre una buona dieta deve comunque soddisfare vista e palato. È RISCHIOSA L’elevato introito di proteine apporta inevitabilmente anche un alto contenuto di colesterolo e grassi saturi. Non è quindi indicata per pazienti con problemi cardiovascolari e con dislipidemia (elevati valori di colesterolo e/o trigliceridi nel sangue). È POVERA DI FIBRE Va ad escludere, specie nella prima fase, tutte le verdure e la frutta, può quindi indurre stitichezza.

I chili persi potrebbero essere ripresi tutti. L’Anses (l’authority francese della sicurezza alimentare) ha condotto uno studio su 5.000 persone, dimostrando che dopo un anno dall’aver cominciato la dieta, il 35% delle persone ha ripreso i kg persi; dopo due anni il 64%, dopo tre anni ben l’80%.

Effetti negativi Questa dieta ha evidenziato effetti negativi per la salute come: diabete, ipertensione, malattie epatiche, gotta, disturbi del sonno, stitichezza e complicazioni ai reni. Il peso che viene ripreso si concentra a livello di pancia (escludendo i carboidrati, per poi rintrodurli, porta a questi effetti) e il grasso addominale è quello più pericoloso, perché correlato a patologie cardiovascolari.

Non è indicata a donne in gravidanza, poiché la carenza di farinacei può causare nel feto malformazioni gravissime alla colonna vertebrale del futuro bambino. Sempre secondo lo studio condotto dall’Anses, questo regime dietetico può portare a disturbi del comportamento alimentare. Infatti nell’ultima fase della dieta, dove si mantiene solo un giorno a settimana l’introduzione di sole proteine, c’è una ripresa del peso e nel lungo termine non è più sostenibile perché non corrisponde ai bisogni del nostro corpo. È una dieta fortemente sbilanciata anche dal punto di vista idrico. Dukan suggerisce di introdurre un litro e mezzo di acqua al giorno ma, visto l’elevato carico proteico ne servirebbero almeno tre. Spossatezza e stanchezza: la carenza di carboidrati, frutta e verdura portano a forti scompensi nutrizionali. È UNA DIETA COSTOSA in quanto si devono consumare alimenti proteici come carne e pesce. Le proteine, se non associate a frutta e verdura che ne coadiuvano lo smaltimento, sono sostanze complesse che rischiano di sovraccaricarsi e provocare danni ai reni e alla circolazione. Diversi studi dimostrano come la dieta mediterranea sia quella più idonea alla perdita di peso e al mantenimento dello stesso, nel rispetto dell’organismo e della vitalità dei suoi organi. Il tempo di dimagrimento è più lungo, ma viene poi mantenuto e soprattutto si perde massa grassa e non magra. Dopo tutte queste considerazioni, credo sia meglio soffrire un po’ di più con una dieta “normale”, ma avere risultati garantiti, piuttosto che seguire una dieta alla moda, che da risultati immediati, ma con scarso beneficio per il nostro organismo. FINE NOTA DI REDAZIONE Intorno al 15 maggio 2012, Pierre Dukan, si è dimesso dall’Ordine dei Medici di Parigi, in previsione di un’azione disciplinare nei suoi confronti, dovuta a sue dichiarazioni incaute sul peso forma degli adolescenti. 7


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SPORT

ALLENARSI per un sogno Agostino Ghesini, ravennate, olimpionico a Los Angeles 1984, ci parla delle tecniche di allenamento di ieri ed oggi.

Agostino Ghesini Preparatore Atletico Olimpionico E-mail: info@lapalestra.ra.it

Facce da campo scuola “Sognavo di partecipare ad un'olimpiade sin da bambino, un sogno che si è tramutato in obiettivo sin dal primo giorno in cui ho messo piede al campo scuola di Ravenna. Un fiume di ragazzi, allenatori bravi ed appassionati che impegnavano il loro tempo libero senza nessuna pretesa economica; la mia prima società è stata la LIBERTAS Ravenna.

“Maurizio Rivano è stato l'uomo che ha cambiato il mio modo di agire e di pensare.” E’ stato il mio maestro, il mio secondo padre, il mio allenatore, il mio migliore amico. Un allenatore di caratura internazionale, origini istriane, curioso, preciso, un grande motivatore, sempre all'avanguardia nelle tecniche di allenamento, profondo conoscitore del mondo sportivo dell'EST, di quello sovietico in particolare. 8

AGOSTINO GHESINI, IN ATTIVITÀ AGONISTICA TRA GLI ANNI ‘70 E LA PRIMA METÀ DEGLI ANNI ‘90


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SPORT

Gli anni ‘70… Pensare come e con che cosa ci si allenava alla fine degli anni ‘70 mi fa ancora venire i brividi dalla fatica. Si correva, si lanciava e si saltava con il freddo, con la nebbia, con la pioggia. Oltre al campo scuola tanti altri luoghi potevano tramutarsi in un campo di allenamento riparato: gli scantinati delle case, i cavalcavia, i garages con salite e discese, i ponti pedonali sopraelevati come quello di via Agro Pontino. Non solo. Noi lanciatori di giavellotto, di disco e di martello, usavamo attrezzi "alla Rocky IV o alla "Karate Kid", scure, mazzette, slitte per traini con cavi e cinture da sub. Quante volte ho spinto una vecchia NSU Prinz (sì, proprio la leggendaria Prinz) senza motore lungo la salita di via Falconieri.

…gli anni ‘80 Ricordo quando andavo sul fiume a tagliare le canne che poi lanciavo simulando il giavellotto ed ancora le balle ed i covoni spinti e fatti rotolare, i primi bilancieri creati artigianalmente al tornio della scuola, gli addominali allenati su di una tavoletta di compensato attaccata ad una spalliera. Così mi sono allenato per le Olimpiadi di Los Angeles del 1984, così ho vinto i Giochi del Mediterraneo del 1983, così ho parLOS ANGELES 1984 tecipato ai Campionati Europei, così, dopo ben 22 anni dal record che fu di Carlo Lievore, divenni, finalmente, primatista italiano. C'era molta logica, tanto buon senso ma anche molta, molta fantasia. Le nuove tecniche di allenamento personalizzate, l'uso delle moderne tecnologie, i cardiofrequenzimetri, i tapis roulant che hanno sostituito i gradoni della Casa del Popolo di via Paolo Costa, i nuovi macchinari per il potenziamento, probabilmente mi avrebbero aiutato a migliorare le mie prestazioni e a subire meno infortuni. Devo, però, dire che noi atleti di fine anni ‘70 ed inizio anni ‘80, eravamo probabilmente più completi.

Riabilitazione equestre per disabilità fisico-mentali Avvicinamento all’equitazione per grandi e piccini Associazione Sportiva Dilettantistica Scuderia del Borgo Via Benaco, 59 - Ravenna - Tel. 0544.271763 Cristiana - Cell. 333.3427633

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I nostri allenamenti erano meno specializzati ma ci restituivano grandi benefici atletici a livello di mobilità articolare e di flessibilità muscolare. La ginnastica è la base di tutti gli sport e, noi, di ginnastica ne facevamo veramente tanta.”

manualità, la fantasia, la volontà di emergere (quanta ne avevano gli atleti dell' allora EST Europa) la volontà di soffrire per ottenere un risultato di prestigio. Non è con il computer che si potrà insegnare ai ragazzi l'educazione ed il rispetto per l' avversario. Grandi sono i progressi raggiunti dalla tecnologia applicata allo sport ma non ho alcun rimpianto. Grande rispetto ed ammirazione per tutti coloro che avranno l'onore di rappresentare il proprio paese a Londra a fine luglio ma, noi, non eravamo di certo meno bravi e meno atleti di questi nostri «pronipoti sportivi»”. FINE

Tempi moderni Oggi tutti gli specialisti tendono ad allenarsi in uno stesso modo, tendono a fare le stesse cose, l'allenamento è ritualizzato e standardizzato. Ai tempi in cui gareggiavo, tutto era più personalizzato. Il computer non potrà mai sostituire la

ATTIVITÀ AGONISTICA SPORTIVA - PRINCIPALI RISULTATI 1977-1993 Componente della Nazionale assoluta di atletica leggera: 5 titoli Italiani Assoluti 3 titoli Italiani di Club 2 Coppe dei Campioni di Club

Nel 1983 Agostino Ghesini diventa primatista italiano nel lancio del giavellotto (con la misura di mt. 89,12) superando il record italiano precedente di Carlo Lievore di mt. 86,74 del 1961.

IN GARA

‘81- Coppa del Mondo - Roma - 5° classif. ‘83 - Giochi del Mediterr. - Casablanca - 1° classif. ‘84 - Olimpiadi di Los Angeles - 23° classif.

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RIABILITAZIONE

Quell’insopportabile

dolore alla

SPALLA Spesso questo dolore ci accompagna anche durante la notte, creandoci non pochi problemi. Lo specialista ce ne spiega le cause e ci illustra come affrontare il problema senza ricorrere all’intervento chirurgico. CLAVICOLA OMERO

Dott. Michele Ciani Dottore in psicologia Osteopata - Fisioterapista c/o Studio di Terapia Manuale e Poliambulatorio Osteolab E-mail: ciani.michele08@gmail.com www.micheleciani.com

La spalla è un complesso sistema costituito da tre ossa (scapola, omero, clavicola) che sono in rapporto tra di loro mediante muscoli, tendini e legamenti. La clavicola unisce la spalla alla gabbia toracica, tenendola lontana dal tronco, ed è collegata per mezzo dell'articolazione acromion-claveare alla scapola, che è larga, piatta e triangolare. L'acromion si protende dalla scapola per formare una sorta di copertura. 10

Lo stress muscolare eccessivo, il condizionamento dell'aria, il non aver eseguito esercizi di riscaldamento prima della ginnastica, possono portare all'infiammazione di queste strutture.

SCAPOLA

Il logorio della spalla L'esecuzione di alcuni particolari movimenti della spalla, protratti per lunghi periodi di tempo e l'avanzare dell'età, sono la causa dei problemi più comuni che colpiscono questa articolazione. Ogni qualvolta il braccio è tenuto in tensione, in una qualsiasi direzione, la cuffia dei rotatori e la borsa nell'articolazione della spalla subiscono una compressione. Con il passare degli anni la troppa frizione esercitata può portare al logoramento del tendine e della borsa.

L'infiammazione della borsa è chiamata borsite, quella della cuffia dei rotatori o del tendine del bicipite è chiamata tendinite. La degenerazione dei tendini rotatori può indurre un'ulcerazione ed alla fine una lesione. In quest'ultimo caso, talvolta, si può avvertire o udire un crepitio nella spalla. Esiste comunque una predisposizione costituzionale e genetica di ogni soggetto verso i processi degenerativi dei tendini.

Il ruolo dello specialista Il vostro specialista vi chiederà informazioni dettagliate sulle caratteristiche del dolore, quando e come è insorto? È sopraggiunto gradualmente o in modo improvviso?


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RIABILITAZIONE Durante la visita il medico verificherà l'intensità e l'irradiazione del dolore, l'articolarità e compirà alcuni test mirati a constatare la validità dei singoli muscoli. Gli esami più utili per individuare le cause del dolore alla spalla sono: - Esame ecografico - Risonanza Magnetica Nucleare Una volta individuato il problema e valutato il percorso non chirurgico (le lesioni gravi vanno assolutamente operate) dovrà affidarsi ad un riabilitatore esperto ed eseguire con continuità il programma riabilitativo. E’ ovvio che sono sconsigliate attività faticose o qualsiasi movimento che provochi dolore, così come può essere utile modificare i gesti legati all'attività lavorativa e allo sport.

I dolori della spalla I quattro casi più emblematici di dolore alla spalla che possono permettere di non dover ricorrere all’intervento chirurgico sono: 1) La capsulite adesiva 2) La lesione della cuffia dei rotatori 3) L’instabilità della spalla 4) L’artrosi Per ragioni di spazio tratteremo in questo articolo soli 2 casi ovvero la capsulite adesiva e la lesione della cuffia dei rotatori.

La capsulite adesiva È questa forse la patologia più frequente a carico della spalla, può manifestarsi dopo un trauma anche di scarsa rilevanza, a volte insorge spontaneamente è frequente nelle donne tra i 45 e i 60 anni, nei soggetti diabetici ma può interessare comunque tutte le fasce d’età e anche il sesso maschile. Si manifesta inizialmente con dolore a carico della spalla che aumenta durante la notte. Nelle settimane successive una evidente difficoltà ad alzare e ruotare il braccio è il sintomo che caratterizza questa patologia.

Trattamento rieducativo per la capsulite adesiva Come detto in precedenza, la nostra esperienza ci porta a considerare la capsulite adesiva come una patologia da trattare con un trattamento conservativo. UN’INFILTRAZIONE INTRARTICOLARE

Lo specialista esegue 2-3 infiltrazioni intrarticolari a distanza di 20-25 giorni una dall'altra ed in questo periodo non si eseguono sedute di fisioterapia.

NO

La capsulite adesiva in sostanza è un processo flogistico (infiammatorio importante) che interessa la capsula, prima irritandola (dolore) e quindi rendendola anelastica (meno elastica) per la presenza di aderenze ed ispessimenti capsulari espressione ultima del processo infiammatorio stesso. ZONA SOGGETTA

Alla fine del ciclo infiltrativo si inizia la rieducazione funzionale che prevede 23 sedute a settimana dove si ricerca la ripresa della completa escursione articolare con manovre ti terapia manuale senza evocare dolore. L'obiettivo della fisioterapia è di recuperare il completo ALL’INFIAMMAZIONE movimento e solo dopo a tale raggiungimento si possono Tendenzialmente i pazienti affetti da inserire esercizi capsulite guariscono spontaneamente attivi per ripristinain 7/8 mesi ma un trattamento infilre il corretto ritmo trativo corretto e una fisiokinesiterapia rendono più agevole e rapida la scapolo-toracico e guarigione da questa malattia scomo- gli esercizi di cauto rinforzo muscolada ma non pericolosa. re. » SEGUE

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VISITA ORTOPEDICA E ANALISI POSTURALE

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PROBLEMA

Le lesioni tendinee che interessano la cuffia dei rotatori non devono essere necessariamente operate, e i pazienti affetti da queste lesioni possono in un numero rilevante di casi muovere il braccio con poco dolore o addirittura in assenza di dolore. Le lesioni che meritano trattamento conservativo sono quelle che permettono movimento completo con dolore o quelle in cui il movimento della spalla è difficoltoso e doloroso.

Trattamento rieducativo Lesione della cuffia dei rotatori La lacerazione della Cuffia dei Rotatori è la causa più comune di dolore e disabilità nella popolazione adulta. La cuffia dei rotatori è formata da quattro muscoli e i loro tendini; questi si combinano a formare una “cuffia” sopra la testa dell’omero. I quattro muscoli sono: Sopraspinato,

Infraspinato, Sottoscapolare e Teres Minor che hanno origine dalla scapola e insieme formano un’unica unità tendinea, che si inserisce nella grande tuberosità dell’omero. La cuffia dei rotatori aiuta ad alzare e ruotare il braccio e a stabilizzare la testa dell’omero nell’articolazione. Principalmente le lacerazioni avvengono nel Sopraspinato ma possono coinvolgere anche altre parti del tendine. Via dell’Artigianato, 9

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NUOVE ATTIVITA’ ESTATE 2012 Acquafitness

Quando il dolore non è ingravescente (in aumento di gravità) ed il paziente è anziano o quando il chirurgo non vede la necessità di un intervento chirurgico, è possibile lavorare con la terapia conservativa. Il fisioterapista deve fare una corretta valutazione del movimento della scapola rispetto al torace e impostare il trattamento. Per prima cosa è necessario ripristinare il completo movimento dell’articolazione senza l’uso dei muscoli, facendo attenzione alla rigidità della capsula posteriore che se presente deve essere riequilibrata. Ottenuto questo primo passo si iniziano quegli esercizi (esercizi in catena cinetica) attraverso i quali si allenano tutti i distretti che vanno dal piede alla spalla, in quanto tutti gli elementi devono contribuire alla riuscita del gesto. A questo punto si lavora sulla zona interessata, mediante esercizi a resistenza elastica (con elastici) per gli abbassatori della testa omerale e per i rotatori, facendo attenzione a non evocare dolore durante l'esecuzione. Per tale ragione è necessario controllare ed educare in maniera estremamente corretta il paziente ad eseguire gli esercizi al fine di non rendere inutile o dannoso il gesto rieducativo. FINE

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INFANZIA

GIOCATTOLI

SICURI PER LA SALUTE

dei bambini ATTENZIONE alla qualità dei materiali di fabbricazione.

Marina Zoli Educatrice Nido Fondazione Marri Sant’Umiltà Faenza

L’obbligo del marchio CE Ogni giocattolo destinato a bambini di età inferiore ai 14 anni deve essere accompagnato dal marchio CE, che ne garantisce la Conformità all’interno della Comunità Europea. Il marchio CE deve essere stampato in dimensioni non inferiori ai 5 millimetri, con scritta uniforme per tutti i formati. Tuttavia, la dicitura CE risulta a volte falsa e contraffatta, soprattutto per quei giocattoli di bassissimo prezzo, prodotti ed importati dalla Cina.

Se siamo legati ad un bambino, che sia nostro figlio, nipote o il figlio di amici, può capitarci di avere voglia di fare al bimbo in questione una sorpresa, un ‘regalino’ che lo faccia felice, che gli dimostri che ci sta a cuore e che ci piace che sia contento. Cosa, meglio di un giocattolo, può soddisfare il nostro desiderio? Oggigiorno non è difficile disporre di un assortimento ampio e vario di articoli per il gioco infantile e anche in merito ai costi non è difficile trovare ciò che fa al caso nostro. Ma come orientarsi in questo mondo colorato e accattiCE è vante, senza fare errori? Il primo criterio, dal l'acronimo di Conformità quale proprio non possiamo prescindere, è Europea. quello della sicurezza. L’autore del simbolo rappresentante la marcatura CE è Arthur Eisenmenger.

TRE ESEMPI DI MARCHIO CE NON CONFORME

Fino ai 36 mesi: un’età particolarmente vulnerabile Gli anni dell’infanzia hanno un’importanza fondamentale: sono gli anni in cui si gettano le basi degli apprendimenti futuri, gli anni in cui il cervello è più ricettivo e la curiosità più viva. Per questo è importante che i bimbi possano fare tutte

le esperienze di cui hanno bisogno per crescere e alla loro età, il principale veicolo di apprendimenti è proprio l’innata attitudine a giocare. A noi adulti spetta il compito di accompagnarli in questa fondamentale esperienza, osservandoli, incoraggiandoli e fornendo loro, per quanto possibile, gli oggetti più adatti » SEGUE alle varie fasi dello sviluppo. 13


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INFANZIA …ma bisogna sapere che alla fine si tratterà di un prodotto effettivamente diverso. Prima di acquistare, valutate attentamente il prodotto e scegliete il meglio per la salute e la sicurezza del vostro bambino.

I giochi giusti nel primo anno di vita…

usato bimbi 0-16 anni

NELLE PRIME SETTIMANE il bambino vede solo ombre, percepisce DOVE PUOI COMPRARE E VENDERE TUTTO sensazioni, odori, rumori. Fino all’età di PER L’INFANZIA E PRÈ-MAMAN, IN CONTO VENDITA circa quattro mesi non è in grado di trattenere un oggetto in mano, tuttavia è ABBIGLIAMENTO, CALZATURE E ACCESSORI DI QUALSIASI MARCA, GIOCATTOLI DI colpito dai colori vivaci, gli piacciono i OGNI GENERE, LIBRI, PELUCHE, ATTREZZATURA SPORTIVA E PER LA SCUOLA… PASSEGGINI, CARROZZINE, SEGGIOLONI, SEGGIOLINI PER AUTO E BICI, suoni e le sensazioni tattili. In questi BICICLETTE, MONOPATTINI, GIOCHI DA GIARDINO E DA MARE primi mesi possono attrarlo le tipiche …E TANTO ALTRO ANCORA “GIOSTRINE DA CULLA” spesso corredate RAVENNA - Via Belfiore, 1H/1G - Cell. 346.6010030 di carillon, www.spulcino.com che muoSe consideriamo i giocattoli e la loro idoneità all’età del vendosi al disopra della sua bambino, la prima grande categorizzazione tra essi riguar- testa, stimolano ed appagano da l’età limite di 36 mesi. A tutte le età il bambino ha l’e- la sua curiosità. Indicati sono sigenza vitale di esplorare l’ambiente e gli oggetti che lo anche oggetti che producano circondano, per cominciare a costruirsi una propria idea del suoni delicati al semplice tocco, come campanellini e materiali che scricchiolano inseriti in una copertina di stoffa, o giocatmondo, che poi perfezionerà pian piano, crescendo. toli che suscitino sensazioni tattili piacevoli e insolite, come Il mezzo che il bimbo utilizza principalmente per le sue alcuni stilizzati pupazzi di stoffa (le famose “nanne” o “dodo”), esplorazioni nei primi due o tre anni di vita è la bocca. che sono in realtà poco più che un fazzoletto di stoffa con una parte tondeggiante imbottita che funge da testa e che nel fazPer questo è molto importante che tutto zoletto-corpo presentano piccoli nodi, ricami, inserti di stoffe ciò che il piccolo maneggia in questa più ruvide e spesso vengono lasciati nella culla dove i bimbi fascia di età sia di dimensioni sicure, possono toccarli e trarne piacere, anche senza doverli afferrare. privo di elementi che possano staccarsi ed essere accidentalmente ATTORNO AI SEI MESI DI ETÀ il bimbo controlla meglio ingeriti, fabbricato con matei propri movimenti ed è in grado di trattenere piccoli oggetriali e vernici che non si deteti che trova attorno a sé. In questa fase si possono proporre riorino a contatto con la al piccolo i giocattoli per la dentizione, che può tranquillasaliva e non siano in mente mettere in bocca per massaggiare le gengive messe nessun caso tossici. alla prova dai primi dentini. A questa età il bambino sarà A questo proposito… attratto da tutti gli oggetti che può afferrare, in particolare se …il primo accorgimento da seguire è controllare sulle colorati e ‘interessanti’ dal punto di vista sensoriale: tutto ciò confezioni, che devono obbligatoriamente indicare che presenta superfici di consistenze variabili (liscio/ruvido, l’età per la quale il giocattolo è indicato. caldo/fresco, morbido/rigido, ecc..), ciò che emette suoni E’ inoltre importante il marchio del giocattolo: le migliori delicati (sonagli, carillon, animaletti di gomma che fischiano case produttrici di giocattoli ne seguono la costruzione, par- se schiacciati, ecc..), le ‘palestrine’ ed i tappeti attivi, i libri in tendo dalla scelta di materie prime di qualità, fino al pro- stoffa o per il bagnetto e, più in generale, tutto ciò che può cesso di lavorazione ed alla colorazione con vernici atossi- girarsi tra le manine, lo renderanno molto felice. che. Tuttavia gli stessi giocattoli si possono trovare in com…e dopo l’anno mercio sottoforma di imitazione, prodotti da altre aziende. Superato il primo anno di vita il bambino è in genere capaUn giocattolo di qualità ha un costo più elevato, mentre uno ce di spostarsi nello spazio in modo più autonomo e di consimile (magari di sottomarca) può costare anche la metà… trollare progressivamente meglio i propri movimenti. 14


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INFANZIA Presto i giochi ‘di quando era piccolo’ Prenotazione non lo interesseranno più come prima obbligatoria e comincerà a sviluppare le prime con anticipo forme di gioco imitativo dei comportadel 50%. menti degli adulti. Con il passare dei mesi si appassionerà sempre più ai Sconto del 50% tegamini, ad attrezzi per le pulizie a per fratelli. misura di bambino, alle bambole, verso le quali simulerà le cure che egli stesso riceve dai genitori, ai travestDal lunedì al sabato menti insomma a tutto ciò che gli permetterà di riprodurre quelle azioni che Orario full-time gli adulti che ama compiono ogni dalle 7.00 alle 19.00 giorno vicino a lui. È importante che PROLUNGAMENTO A RICHIESTA non cadiamo nell’errore di pensare Orario part-time che certi giochi siano adatti solo alle dalle 7.00 alle 13.00 femmine ed altri solo ai maschi, perché a questa età tale distinzione ha significato solo per noi adulti. Ravenna - Via Faentina, 121/G In questo periodo è importante anche Tel. 331.1410072 Sotto al ponte della Faentina sostenere lo sviluppo del linguaggio. Particolarmente graditi ai bimbi sono i libri (di cui oggi esi- Riguardo a PVC morbido e peluche… ste davvero un’ampia scelta!), specie se di …nel valutare l’acquisto di un giocattolo è bene soffermarsi quando in quando li su alcune caratteristiche specifiche di alcune categorie di artileggiamo assieme a coli. Se pensiamo ad esempio agli oggettini da mordere, da loro e non ci limitiamo offrire al bimbo nel periodo della dentizione, occorre sapere a consegnarli loro spe- che spesso il materiale utilizzato per realizzare queste tipolorando che si distragga- gie di giocattoli è il PVC MORBIDO*, che contiene sostanze no da soli. chimiche (gli ftalati) ritenute tossiche se presenti in percentuali significative. In questi casi, il semplice fatto di masticare AI BAMBINI PIACE IMITARE LE ATTIVITÀ QUOTIDIAil giocattolo può creare danni alla salute, più in specifico ai NE CHE OSSERVANO FARE AGLI ADULTI reni e al fegato, oltre ad interferire con il sistema ormonale. Comincia adesso anche l’età dei primi scarabocchi, che rispon*Alcune aziende hanno ritirato questo tipo di prodotdono al bisogno dei piccoli di lasciare una traccia e richieto dal mercato, ma non essendoci ancora una normadono l’utilizzo di prodotti con alcune caratteristiche specifitiva europea uniforme in materia, spetta a noi consuche: deve essere facile usarli (il pastello ‘da adulti’ richiede matori documentarci sulla qualità del prodotto che troppa pressione) e devono essere sicuri. Può quindi essere intendiamo proporre ai nostri bimbi. opportuno procurarsi presso i negozi specializzati in prima infanzia dei pennarelli a punta grossa e superlavabili, dei Infine, se consideriamo il CLASSICO PELUCHE (che comuncolori a dito o i nuovi pastelli grossi a pasta morbida.. e que dovrebbe essere fornito di un’apposita etichetta che ne accettare che un po’ ci si sporcherà. indica il divieto di utilizzo per i bimbi fino ai 36 mesi), occorre fare attenzione alle sue piccole componenti, come Al compimento dei due anni gli occhi e il naso, valutando se sono fissati in modo sicuro Al compimento dei due anni, un bambino ha già un buon baga- o se rischiano di staccarsi facilmente e quindi di essere ingeglio di competenze e può giocare riti dal bambino che li manipolerà. Inoltre, se parte del pelo un po’ con tutto. Tra i giochi più del peluche dovesse staccarsi quando il bambino lo esplora amati troviamo le costruzioni, con la bocca, potrebbe provocarne il soffocamento, senza con le quali il bambino può creacontare eventuali problemi in caso di allergia agli acari. re qualcosa seguendo la propria Il rischio di ingestione, poi, riguarda anche gli accessori di fantasia e mettendo alla prova alcune bambole, i giocattoli a batteria qualora l’alloggiale proprie abilità; per le stesse mento di queste non sia chiuso in modo sicuro e le sorpremotivazioni, è molto gradita se inserite negli ovetti di cioccolato, in alcune merendine e LARGO ALLA CREATIVITÀ FINE anche la pasta da modellare. nei distributori automatici.

Centro Estivo per bambini fino a 5 anni dal 2 luglio al 31 agosto

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SALUTE

PERCHÉ

CADONO

I CAPELLI La calvizie è fonte di disagio e preoccupazione. Sarà momentanea? Non si fermerà più? Per saperlo e porvi rimedio occorre, prima di tutto, conoscerne la causa.

di Umberto Parani

Alopecia Con il termine alopecia si intende l'assenza o la scarsità di capelli o di peli nelle zone della cute dove sono normalmente presenti. In questa definizione viene compresa sia l'ipotricosi, che si ha quando i capelli o i peli sono presenti ma molto diradati, sia la calvizie, cioè la condizione in cui la mancanza di capelli è assoluta. In base alla loro estensione le alopecie possono essere: circoscritte, ossia limitate a una zona del cuoio capelluto; totali, con interessamento di tutto il cuoio capelluto; universali, con interessamento di tutte le aree cutanee che in condizioni normali sono coperte da peli. A seconda degli esiti, invece, si distinguono le forme cicatriziali o definitive, in cui vi è la scomparsa sia del follicolo sia della papilla germinativa del pelo, e le forme non cicatriziali o temporanee, in cui si ha un 16

PROCESSO DI CADUTA DEL CAPELLO FOLLICOLO PILIFERO NORMALE

IL FOLLICOLO PILIFERO SI RITIRA E PROVOCA L’ASSOTTIGLIAMENTO DEL CAPELLO

IL PICCOLO FOLLICOLO È INCAPACE DI FAR CRESCERE IL NUOVO CAPELLO

CAPELLO

FUSTO DEL PELO

GHIANDOLA SEBACEA

FOLLICOLO PILIFERO

arresto nella formazione del pelo ma non la distruzione del follicolo,

e quindi permane una possibilità di ricrescita.


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L’alopecia può avere all’origine condizioni diversissime, e in alcuni casi può essere collegata a malattie (alopecia secondaria) o a trattamenti farmacologici (alopecia iatrogena) concomitanti.

Calvizie un problema maschile e non solo La forma più diffusa è la cosiddetta alopecia androgenetica, vale a dire la classica calvizie che colpisce prevalentemente gli uomini. In fase iniziale è una forma non cicatriziale, che insorge generalmente dopo la pubertà (nei casi di calvizie femminile l’esordio è più tardivo).

ALOPECIA ANDROGENETICA

La perdita dei capelli inizia dal vertice del capo con successivo interessamento di tutta la parte alta del cuoio capelluto. Di solito vengono risparmiate la nuca e le tempie, cosicché la capigliatura residua resta distribuita “a corona”. Spesso vi è una produzione eccessiva di sebo accompagnata dalla formazione di forfora. Questo tipo di alopecia è dovuta all'azione degli ormoni androgeni in individui geneticamente predisposti. È quindi “scritta” nel DNA e ciò significa che ben poco si può fare per contrastarla. Per curare l'alopecia androgenetica vengono spesso prescritti il trattamento locale con un vasodilatatore periferico, come il minoxidil, e con acido retinoico, e l’assunzione per bocca di finasteride, un farmaco che inibisce l'attività dell’enzima 5 alfareduttasi, impli» SEGUE cato nella sintesi ormonale. 17


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SALUTE

Un’altra forma molto comune è la cosiddetta alopecia fronto-parietale maschile, che si presenta con un innalzamento della linea fronto-parietale dei capelli (l’attaccatura) e che fa assumere alla capigliatura il tipico aspetto della stempiatura a forma di emme maiuscola. L'alopecia fronto-parietale non è l'inizio della calvizie ma una forma indipendente, e sembra che nei due casi siano coinvolti geni differenti.

Alopecia areata Detta anche area celsi, è una forma non cicatriziale, caratterizzata dalla comparsa sul cuoio capelluto o sulla barba di chiazze ovali o rotonde di ALOPECIA AREATA

2-3 centimetri di diametro, ben delimitate e completamente prive di peli. All’interno di esse la cute è chiara e liscia con follicoli piliferi apparentemente indenni e ai margini sono presenti capelli in fase di crescita, quindi molto corti, che hanno una morfologia caratteristica: poiché assottigliati verso il bulbo e ispessiti all'estremità vengono definiti “a punto esclamativo”. Tale anomalia è tipica dell'alopecia aerata ed è la conseguenza dell'alterato funzionamento delle cellule della matrice del capello. A causa della mancanza delle guaine d'ancoraggio questi cappelli sono anche facilmente asportabili con una debole trazione (per esempio tirando leggermente con una pinzetta). È comune che l’alopecia aerata si risolva spontaneamente, anche se talvolta qualche chiazza può permanere oppure si può verificare l’evoluzione verso una forma totale o universale. Le cause possono essere varie. Si ritiene che esista una predisposizione genetica, alla quale si aggiungono, quali eventi scatenanti, disfunzioni endocrine, infezioni, stati ansiosi. L'ipotesi oggi più accreditata è che alla base vi sia una malattia autoimmune favorita da uno stato ansioso-depressivo. Uno shock psico-emotivo porterebbe a un brusco arresto della crescita del capello. Sono disponibili numerosi farmaci da usare a livello locale o sistemico. Per il trattamento locale vengono prescritti l'acido squarico, il difencicloprofenone, il minoxidil, l'acido retinoico, l'antralina e il ditranolo; per terapie sistemiche sono indicati i corticosteroidi, la ciclosporina e la PUVA-terapia (che consiste nella combinazione di raggi UVA con l'8-metilpsoralene, un sostanza chimica ad azione irritante e immunomodulante).

Quando la colpa è di un fungo La tigna è una forma di alopecia dovuta all’aggressione del capello o del pelo da parte di un fungo, la Tinea capitis o tigna del cuoio capelluto. Si manifesta con la comparsa di una o più chiazze rossastre desquamanti, nelle quali i capelli appaiono spezzati e di aspetto polveroso (per la presenza delle spore del micete) L'aspetto delle chiazze può variare in rapporto al tipo di fungo che aggredisce il pelo: nella tigna microsporica le chiazze sono singole o poco numerose, a limiti netti, tondeggianti e di diametro fino a 5 centimetri, con capelli troncati a 2-3 millimetri dal cuoio capelluto; nella tigna tricofitica le chiazze sono numerose, a limiti irregolari e di dimensione non superiore a 1-2 centimetri.

CAPELLO AGGREDITO DA UN FUNGO

I capelli nella chiazza appaiono troncati all'emergenza, presentandosi come puntini neri e associati ad altri capelli superstiti. Questa forma di alopecia può essere trasmessa dal contatto con animali domestici, da compagnia o da allevamento, con altri esseri umani infetti, oppure con suolo contaminato. Le tigne del cuoio capelluto si curano con terapie antimicotiche specifiche, grazie alle quali regrediscono e si risolvono completamente in poco più di un mese.


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SALUTE

Quali sono i rimedi Esiste un farmaco da una trentina d'anni per la cura dell'ipertrofia prostatica e da poco approvato per la terapia della calvizie: si tratta del “finasteride”. Questo farmaco agisce bloccando un enzima (la 5 alfariduttasi) che trasforma il testosterone in diidrotestosterone, ormone che ha un'azione nociva sul bulbo pilifero. Dopo un anno di terapia si verifica una ricrescita moderata o densa dei capelli in quasi la metà dei casi. L’uso combinato con il minoxidil per via locale ne migliora i risultati. Il dosaggio di finasteride consigliato è di un milligrammo (una compressa) al giorno. Dosaggi inferiori sono inefficaci, mentre una dose superiore non migliora la crescita dei capelli e in compenso aumenta gli effetti collaterali (diminuzione del desiderio sessuale, difficoltà di erezione, lieve riduzione del volume spermatico). Normalmente questi compaiono in circa il quattro per cento dei casi e sono reversibili con la sospensione del trattamento. È assolutamente controindicato nelle donne in età fertile o in gravidanza perché può compromettere lo sviluppo degli organi genitali nel feto maschio.

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Le pseudoalopecie Si manifestano con chiazze localizzate soprattutto nella zona della fronte, di forma irregolare e di diversi centimetri di diametro, nelle quali i capelli appaiono in parte assenti e in parte spezzati.

IN SINTESI I CAPELLI CADONO PER: - Cause psichiche (nevrosi, stress) - Cause fisiche (radiazioni, ustioni, trazioni continue e/o ripetute) - Cause infettive generali o locali (sifilide, tifo, scarlattina, micosi profonde, Herpes zoster, Herpes simplex, tigne) - Cause ormonali (post-gravidiche, diabete, disfunzioni tiroidee) - Cause chimiche (ustioni da acidi e alcali forti, shampoo inadeguati e ripetuti, tinture) - Stati carenziali (carenze di proteine, ferro, zinco, magnesio, vitamine) - Malattie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, alopecia aerata, sclerodermia, lichen planus, sarcoidosi) - Cause farmacologiche (chemioterapia antitumorale)

Tricotillomania: è quel disturbo di pertinenza psicologica che spinge ad attorcigliare i capelli con le dita e poi strapparli. Si riscontra spesso in bambini, che talvolta mettono in atto questo gesto nel sonno, ma anche in adulti, che in genere manipolano i propri capelli nel corso di un lavoro intellettuale. Alopecia da trazione: abbastanza frequente, è la conseguenza diretta di trazioni continue e ripetute sui capelli per l'utilizzo continuo di legature, trecce, bigodini, messe in piega o permanenti. I capelli che cadono appaiono spesso spezzati e sono in fase di crescita. FINE

FINE

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FARMACI

ASPIRINA, basta la parola

Brevettato dalla Bayer nel 1899 con questo nome, oggi l’acido acetilsalicilico è il farmaco più famoso del mondo. Nato come cura per i dolori articolari, è diventato un valido rimedio contro l’influenza e il mal di testa. E fa bene al sistema cardiovascolare. Le origini antiche dell’aspirina Dott.

Andrea Baldisserri

Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it

Il suo nome scientifico è acido acetilsalicilico, ma per milioni di persone nel mondo è semplicemente l’aspirina. Questo antinfiammatorio non-steroideo della famiglia dei salicilati, oggi vanta il primato di essere il farmaco più famoso nel globo. L’aspirina è arrivata sulla luna con gli astronauti dell’Apollo, è stata citata in celebri romanzi come in “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez e la sua storia è stata raccontata nel libro “Aspirina, l’incredibile storia della pillola più famosa del mondo” di Jeffreys Diarmund. Nato come cura per i dolori articolari, è diventato un valido rimedio per l’influenza, per lenire il mal di testa e per apportare beneficio al sistema cardiovascolare, rallentando la coagulazione del sangue. 20

Già il greco Ippocrate, il padre della medicina, nel V secolo a.C. conosceva l'azione analgesica della linfa estratta dalla corteccia di salice: una polvere amara utile per alleviare il dolore ed abbassare la febbre. Pure i nativi americani lo conoscevano e lo usavano per curare mal di testa, febbre, dolori muscolari, reumatismi e brividi. Nel Medioevo, le venditrici di erbe aromatiche e medicinali facevano bollire la corteccia del salice, poi somministravano l'amaro decotto alle persone afflitte da dolori. Quando la raccolta dei rami di salice fu proibita, perché la pianta doveva essere utilizzata per fini più “pratici” come la fabbricazione di cesti, il medicamento cadde in disuso. L'utilizzo dell’acido salicilico fu ripristinato nel 1806, anno in cui Napoleone impose il blocco continentale e divenne quindi impossibile importare dal Perù il chinino, l’antipiretico allora più diffuso. A qualcuno allora tornarono in mente i poteri benefici dell’estratto ricavato dalla corteccia della betulla. Ma per arrivare alla produzione della piccola pasticca bianca, doveva ancora passare un po’ di tempo.

La scoperta di Felix Hoffmann Nel 1838 il chimico italiano Raffaele Piria fu il primo a scoprire l’acido salicilico, poi nel 1853 il francese Charles Frédéric Gerhardt produsse l’acido acetilsalicilico, anche se in forma impura e gusto sgradevole.


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FARMACI Nel 1897 Felix Hoffmann (foto), un giovane chimico della Bayer, iniziò a condurre degli studi per trovare un composto efficace e tollerabile, per alleviare i dolori reumatici FELIX HOFFMANN del padre, che non tollerava il salicilato di sodio. Hoffmann riuscì nel suo intento mediante l’acetilazione, cioè attraverso la combinazione di acido salicilico con acido acetico. Il 10 agosto 1897 egli descrisse nelle sue note di laboratorio l'acido acetilsalicilico, da lui sintetizzato in forma chimicamente pura e stabile. Nella successiva sperimentazione clinica i risultati furono positivi, tanto che la Bayer avviò subito la produzione del farmaco. Il 1° febbraio 1899 venne depositato il marchio Aspirina e il 6 marzo fu registrato nella lista dell'Ufficio Imperiale dei Brevetti di Berlino. Ma come per molte delle scoperte che hanno cambiato il corso dell’Umanità, le controversie non mancano: secondo alcune versioni, Felix Hoffmann avrebbe semplicemente messo in pratica un’idea nata in realtà da Arthur Eichengrün, un altro chimico della Bayer. Ad ogni modo, ciò che conta è che oggi l’Aspirina vanta il primato di analgesico più venduto della storia, con oltre 20 miliardi di pasticche.

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RAVENNA - Via Romea, 121 - Tel. 0544.61068 I diritti della Bayer Il nome “aspirin” brevettato dalla Bayer è composto dal prefisso “a” per il gruppo acetile, dalla parola “spir” riferita al fiore Spiraea da cui si ricava l’acido salicilico e dal suffisso “in” generalmente usato per i farmaci all’epoca. Subito dopo la prima guerra mondiale, tra le condizioni imposte dai vincitori agli sconfitti imperi centrali, c’era l’imposizione alla Bayer (rea di aver partecipato allo sviluppo dei primi agenti chimici per uso bellico) della decadenza di marchio e brevetto di Aspirina.

Sul mercato apparvero quindi “Aspirine” prodotte da diverse case farmaceutiche e nel 1921 una sentenza della corte federale degli Stati Uniti fece di “aspirin” un nome generico non più soggetto a brevetto. In altre nazioni, tra cui l’Italia e il Canada, il nome "Aspirina" è invece ancora oggi un marchio registrato, tuttavia l’acido acetilsalicilico, puro o in combinazione con eccipienti e moderatori degli effetti collaterali, si trova anche sotto diversi altri nomi commerciali, nella lista dei cosiddetti farmaci generici. FINE

MIRANDA BROKERS s.r.l. Dal 1976. RAVENNA - Via Baccarini, 37 - Tel. 0544.35274 - Fax 0544.31228 info@mirandabrokers.it 21


SALUTE_10piu_n.6.12_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 29/05/12 16:28 Pagina 22

OCULISTICA

CORPI MOBILI

DEL VITREO Comune e fastidioso disturbo della vista.

Spesso etichettato dal paziente come “mosca volante”, necessita sempre di un controllo del fondo oculare poiché se spesso è una fisiologica alterazione del vitreo, può essere un campanello d’allarme per malattie della retina. Il vitreo Il vitreo è aderente alla retina e possiede una certa mobilità inerziale rispetto ai movimenti dell’occhio.

VITREO Dott.

CORPI MOBILI

Antonio Iammarino

Specialista in oculistica E-mail: aiammarino@gmail.com

Il bulbo oculare Il bulbo oculare è ripieno di una sostanza di consistenza gelatinosa e trasparente, paragonabile per consistenza al bianco dell’uovo con una componente acquosa ed una fibrillare, il tutto serve a dare tono al bulbo oculare, necessario per la funzionalita’ visiva. La sua funzione è anche nutrizionale per l’occhio con la presenza di sali minerali ed altre sostanze quali acido ialuronico e mucopolisaccaridi. 22

Cause della formazione dei corpi mobili La loro presenza in un occhio normale è dovuto a fenomeni degenerativi legati all’età per disidratazione del vitreo e modifica della sua struttura, per emorragie legate a problemi vascolari o malattie del sangue ed infine nel distacco di retina. Nel distacco di retina spesso il corpo mobile è preceduto o contemporaneo a fotopsia (fenomeno luminoso dovuto a trazione del vitreo sulla retina). Il fenomeno può causare a volte solo una rottura retinica trattabile con laserterapia o un distacco di retina che necessita invece di intervento chirurgico urgente. ROTTURA RETINICA

Questa caratteristica è notevolmente alterata negli occhi dei pazienti miopi per una maggiore fluidità del vitreo stesso e per una maggiore lunghezza del bulbo oculare.

AREA DI DISTACCO DELLA RETINA

RETINA


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OCULISTICA

Come si presentano Il fenomeno e’ molto variabile, il corpo mobile può assumere diverse forme: da un semplice punto, a diversi aggregati (da qui il termine mosche volanti), a un ciuffo di capelli, ad una nuvola più o meno densa. Per vederli sono necessarie alcune condizioni ambientali particolari ad esempio non sono visibili la sera ma solo di giorno con una buona luminosità, con sfondo il cielo azzurro, una parete bianca , una giornata di nebbia in cui i corpi mobili contrastano meglio.

Tutto un mondo per i vostri amici a 4 zampe… …che da noi sono di casa.

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ESEMPIO DI COME SI PRESENTANO ALLA VISTA QUESTI CORPI MOBILI

Creano maggior disturbo e più facilmente rilevabili quelli che si muovono nel campo visivo centrale del paziente, minore disturbo creano quelli periferici. La loro lenta mobilita’ inerziale per la loro consistenza rispetto ai movimenti veloci dell’occhio creano piccoli movimenti e solo nel lungo tempo il loro spostamento o liquefazione non li rendono più visibili.

E’ importante per la visione anche lo stato psicologico del paziente, stati d’ansia con la ricerca volontaria dei corpi mobili muovendo gli occhi e’ frequente, il non pensarci o essere impegnati in altre attività non li evidenziano, anche perche’ col tempo il cervello riesce automaticamente a sopprimerli in particolare quelli piccoli e periferici. Il discorso e’ diverso per gli addensamenti centrali e più densi che creano un calo del visus, ma ugualmente con molto più tempo e non completamente riescono a risolversi.

Terapia Una volta stabilita la causa, il problema spesso si risolve spontaneamente. Importante alla prima comparsa, specie quando vi è anche fotopsia, evitare bruschi movimenti del capo chinandosi ripetutamente, facendo ginnastica, ma lasciando le quotidiane attività visive (leggere, guardare la tv). Alcuni prescrivono integratori a base di sali minerali per aumentare l’idratazione del vitreo con risultati discutibili. FINE

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SOCIALE

SANITÀ SENZA

CONFINI Non solo donazioni

Dott.

Maurizio Grilli

Medico Specialista in Anestesia e Rianimazione Terapia del Dolore e Agopuntura Compontente dell’Osservatorio per le medicine non convenzionali Regione Emilia Romagna. Cell. 338.5346832

L'associazione di volontariato Auxilia "mani e cuori di Romagna", nasce a Cervia nel 2005. Scopo di Auxilia è quello di promuovere e sostenere campagne di informazione ed educazione sanitaria in Italia ma, sopratutto, nei paesi in via di sviluppo. I medici volontari di Auxilia sono professionisti abituati a lavorare in condizioni di grave criticità, spesso in zone di guerra. “Attualmente il nostro impegno è diretto ad aiutare la povera gente che vive nelle vicinanze della missione cattolica di Ngaoundal una cittadina di circa ventimila abitanti situata nella savana alta del Camerun. Nella fase iniziale abbiamo creato una struttura di assistenza sanitaria all' interno della missione perchè l'ospedale pubblico più vicino si trova a circa 100 chilometri ed è raggiungibile con piste spesso difficilmente praticabili.” 24

“Per finanziare l'impresa abbiamo organizzato e promosso eventi e spettacoli, favorito le donazioni private e pubbliche. L'obiettivo non era solo quello di procurarsi il denaro necessario da investire in questo importante scopo sociale ed umanitario ma anche quello di reperire materialmente le attrezzature mediche necessarie a costituire un efficiente presidio sanitario nella missione. Non solo. La nostra associazione decise di intervenire anche per sostenere le iniziative della missione rivolte a favorire l'istruzione dei bambini. Ricordo l'appello che facemmo al mondo della scuola e della cultura cervese assieme al dott. Maurizio Morelli.” Il Camerun è posizionato, sulla costa ovest dell’Africa Centrale ESTREMO NORD

Il Camerun confina con Nigeria, Ciad, Repubblica Centro Africana, Congo, Gabon e Guinea Equatoriale.

ADAMAOUA

NORD OVEST

(altopiano)

CAMERUN

OVEST

SUD OVEST LITORALE

NORD

CENTRO EST

SUD LE REGIONI DEL CAMERUN

CERVIA

"Compra Una Buona Azione", questo era il nostro slogan, che abbiamo voluto urlare alle coscienze di tutti gli uomini di buona volontà. Una richiesta d'aiuto che proveniva dai tanti bambini senza futuro, senza istruzione e senza assistenza sanitaria che vivevano e vivono tuttora nel nord del Camerun.”

Risposta convincente In molti risposero positivamente, in molti aiutarono Auxilia a sostenere le "scuole della foresta del Camerun", una grande prova di solidarietà, uno sprone per tutti noi a continuare ad andare avanti. Organizzammo molti altri eventi per finanziare la nostra attività (abbiamo anche aperto a Cervia un negozio di artigianato camerunese, il Bucarù) e riuscimmo ad inviare nella missione di N'Guandal persino un' ambulanza. " Un bambino per tutti i bambini " questa era la dedica, la scritta che appariva all' esterno di questa ambulanza in ricordo di Giovanni, un bambino ravennate che non aveva avuto fortuna e che si era spento all' ospedale di Ravenna all' età di soli 10 mesi. Il babbo e la mamma, del povero Giovanni videro, così, coronato il loro obiettivo, quello


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di dare una possibilità in più di sopravvivenza ai bambini del sud del mondo. Oltre all' ambulanza portammo, come detto, molte attrezzature sanitarie nella missione di Ngaoundal. UN ECOGRAFIA IN AFRICA PUÒ SALVARE UNA VITA

Salute Naturale? Chiedi a noi. …siamo sempre disponibili per ascoltarti e aiutarti nelle tue scelte, integrando al meglio prodotti naturali, omeopatia e farmaci.

Un ecografo, ad esempio, che fu da subito molto utile nella diagnosi ostetrica. Si pensi che il presidio sanitario della missione gestisce 440 parti ogni anno ma che nell'intera area di competenza della stessa missione i parti che avvengono ogni anno sono più di 2000.

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Puoi sostenere AUXILIA onlus 5 per mille a: ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ONLUS AUXILIA via Collina, 1 48015 CERVIA C.F. 92060800395

Abbiamo favorito la crescita di personale specializzato locale in grado di utilizzare le moderne tecnologie, personale che da subito ha meritato il rispetto di tutta la popolazione. Abbiamo voluto creare anche una borsa di studio per permettere ad un infermiere del Centro di diplomarsi in ostetricia presso l' Università Cattolica di Yaoundè, la capitale del Camerun. Oggi l' associazione Auxilia è impegnata a costruire, sempre all' interno della missione di N'Guadal, un vero e proprio ospedale, mantenendo attive tutte le attività di assistenza e di cultura sanitaria costruite fino ad oggi. Siamo anche riusciti a creare un canale di telemedicina per le non urgenze. Da Ravenna un cardiologo, il dott. Mario Spitali e da Roma un dermatologo, il prof. Morrone, sono in grado di valutare le patologie dei pazienti che si presentano nella missione di Ngaoundal. Abbiamo deciso di potenziare anche il servizio di traumatologia e rianimazione neonatale. Per continuare tutto questo, per dare un futuro ai tanti che sembrano non avere un futuro è necessario, però, FINE l'aiuto di tutti.

MAURIZIO GRILLI, MAGLIA ROSSA, A COLLOQUIO CON PERSONE DEL LUOGO

Donazione a: ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ONLUS AUXILIA CARISP di LODI - Ag. Cervia Codice IBAN: IT 25 I 05164 23600 00000019382

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BENESSERE

ONDATE

DI CALORE Evitare i disagi dell’eccessivo caldo estivo adottando comportamenti adeguati. Bere spesso, mangiare molta frutta e verdura, fare pasti leggeri e frequenti. dell’organismo quando le condizioni fisiche di base non siano ottimali, oppure se il paziente è disidratato. Il primo stadio è caratterizzato da…

Dott.

Roberto Salgemini

Medico-Chirurgo convenzionato SSN. E-mail: robertosalgemini@alice.it

Come lavora il nostro corpo durante la stagione calda Nelle calde giornate estive, il corpo umano deve mantenere la sua temperatura entro i limiti fisiologici e lo fa attraverso la traspirazione. La successiva evaporazione del sudore sottrae calore, e raffredda così la pelle, mentre l’umidità dell’ambiente può interferire con questo processo: limitando la possibilità d’evaporazione. In tal modo l’organismo può eliminare il calore in eccesso e quindi il meccanismo fisiologico di raffreddamento viene ostacolato pericolosamente.

…confusione, crampi muscolari, e spesso nausea e vomito. Il paziente suda copiosamente per dissipare il calore in eccesso, ma se l’esposizione continua si può andare incontro al colpo di calore vero e proprio, con disidratazione dell’organismo, che oltre un certo limite non può più sostenere la sudorazione. A 41° il cervello inizia a subire danni e inizia il processo di morte cerebrale. La disidratazione può anche solo ridurre la pressione sanguigna, portando a confusione mentale o svenimento.

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Fare attenzione alla sensazione della sete, anche se questo sintomo, soprattutto per gli anziani, non è attendibile. Il colore delle urine: più è scuro, più il corpo ha bisogno di liquidi. Se non esistono controindicazioni (dializzati, scompensati etc.) bere spesso, soprattutto acqua, evitando bibite gassate o contenenti zuccheri. Non bere alcolici, tè e caffè (danno vasodilatazione, aumentano la diuresi), né bevande troppo fredde.

UNA TRIPLETTA DA NON SEGNARE

Fattore umidità Nei mesi estivi l’umidità elevata ci “regala” spesso sensazioni spiacevoli, legate soprattutto alla prolungata esposizione al sole. L’ipertermia (un forte aumento della temperatura corporea, conosciuta appunto come colpo di calore) può rappresentare la risposta

Prevenire l’ipertermia

CALORE E CONFUSIONE

Mangiare molta frutta e verdura, fare pasti leggeri e frequenti evitando cibi ipercalorici o molto caldi, che richiedono tempi di digestione lunghi e richiamano molto sangue al tratto gastroenterico, sottraendolo al cervello. Vestirsi con abiti leggeri, di colore chiaro, non aderenti, di fibre naturali come cotone e lino. Portare cappelli di colore chiaro e a tesa larga. Fare bagni o docce con acqua tiepida. Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro chiudendo le


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BENESSERE

Cosa fare in caso di ipertermia (ondata di calore)

DOCCIA SPESSO MA CON ACQUA TIEPIDA

imposte nelle ore più calde o usando tende o similari; limitare l’uso di forno o fornelli. In caso di aria condizionata, pulire i filtri dei condizionatori periodicamente e regolare la temperatura non troppo bassa (24-26°) rispetto a quella esterna. Non sostare sotto ai condizionatori o alle correnti d’aria. Se si vive in ambienti molto caldi, recarsi in centri con aria condizionata nelle ore centrali della giornata; non uscire se possibile da mezzogiorno alle 17. Non lasciare mai persone e animali, neanche per brevi periodi, in auto parcheggiate al sole. Limitare l’uso dei pannolini nei bimbi e negli anziani.

Il paziente vittima di un colpo di calore può presentare confusione mentale e incapacità alla stazione eretta fino al collasso. E’ bene chiamare il pronto soccorso ospedaliero, in quanto il colpo di calore è un emergenza da non confondere assolutamente con cute arrossata, stanchezza e bisogno di bere che può presentare chi ha trascorso una giornata al mare senza prendere precauzioni e magari esponendosi al sole per poche ore. In attesa del soccorso è necessario portare il paziente al fresco e al chiuso, o almeno all’ombra, rimuovendo i vestiti per… …permettere il raffreddamento passivo della cute. Se si hanno a disposizione, mettere asciugamani bagnati in acqua fredda sul corpo del paziente, oppure appli-

care spugnature fredde alla testa, alla nuca, sul torso e all’inguine. Sollevargli gli arti inferiori e, se cosciente, iniziare a reidratarlo solo con acqua. Se il paziente presenta conati di vomito, è necessario giralo su un fianco. Se invece presenta soltanto crampi e malessere generale, cessare ogni attività fisica per alcune ore, riposare in un luogo fresco ed assumere liquidi. CHIAMARE SUBITO

La prevenzione rimane la soluzione migliore. Se non strettamente necessario, evitare ad esempio l’esercizio fisico per ore sotto al sole, soprattutto per anziani e portatori di patologie cardiovascolari, rimandando ad altra data le cose da fare non necessarie. FINE

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PREVENZIONE

ATTENZIONE alle zecche dei boschi La loro puntura può trasmettere serie infezioni, tra le quali la più pericolosa è la Malattia di Lyme. Ecco come prevenirla e curarla. di Tiziano Zaccaria Il Servizio sanità pubblica dell’Emilia Romagna, l’Azienda Usl di Ravenna e il Gruppo italiano studio Malattia di Lyme hanno realizzato un depliant, rivolto a tutti, con alcune informazioni sulla zecca dei boschi (“Ixodes ricinus”), la più rischiosa per l’uomo. La sua puntura può infatti trasmettere malattie infettive, tra le quali la più pericolosa è la Malattia di Lyme, o Borreliosi, che generalmente si manifesta in modo non grave, ma talvolta, se non curata con un’adeguata terapia antibiotica, può avere manifestazioni tardive molto gravi. Ecco un estratto di buone regole tratto dal depliant. PER ULTERIORI INFORMAZIONI RIVOLGERSI A: - Medico di famiglia - Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Usl. - Servizio Veterinario dell’Azienda Usl. - Centro di riferimento regionale per la Borreliosi di Lyme: - Azienda Usl di Ravenna Tel. 0546.602519. - Gruppo Italiano Studio Malattia di Lyme. E-mail: info_lyme@libero.it 28

Poche regole per evitare spiacevoli sorprese E’ bene indossare vestiti chiari, per identificare più facilmente le zecche e rimuoverle prima che si attacchino alla cute. Usate maglie a maniche lunghe e infilate i pantaloni dentro ai calzettoni o, meglio, a stivali alti.

Da aprile a ottobre, c’è maggior possibilità di venir punti Questo fastidioso parassita si trova nell’erba e nei cespugli, negli ambienti umidi e ombreggiati, con vegetazione bassa e letti di foglie secche, meglio se boschivi e con erba incolta, soprattutto se con presenza d’acqua.

Camminate al centro dei sentieri, evitando di strisciare contro la vegetazione e di sedervi direttamente sull’erba. Al ritorno da gite in zone infestate da zecche, fate controlli sui tratti di pelle scoperti, lavate gli abiti in lavatrice ad alte temperature e ispezionate tutto il corpo con l’aiuto di un’altra persona. Soprattutto nei bambini, fate attenzione anche al cuoio capelluto.

Prodotti repellenti per tenere lontane le zecche?

Presente in molte aree del nostro territorio, più in collina che in pianura, la zecca è resistente a condizioni ambientali sfavorevoli.

Sono moderatamente efficaci i repellenti a base di Deet o di picaridina, reperibili anche in farmacia, applicati sui vestiti e sulla cute esposta. Attenzione però a non eccedere nella quantità e frequenza d’uso, specialmente nei bambini. Seguite quindi attentamente le istruzioni indicate sulle confezioni.


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PREVENZIONE

In caso di puntura, cosa fare… Le probabilità d’infezione sono basse se la zecca resta attaccata alla cute per meno di 36-48 ore. Per rimuoverla correttamente, la zecca va afferrata con una pinzetta il più vicino possibile alla cute e tolta tirando verso l'alto, senza schiacciarla.

Dopo l’estrazione Controllate per 30-40 giorni l’area cutanea colpita. Rivolgetevi ad un medico se compare una chiazza arrossata tondeggiante che si allarga sempre più, spesso schiarendo al centro in modo da formare un anello.

LA MANO CHE IMPUGNA LA PINZETTA DEVE ESSERE PROTETTA DAL GUANTO

Se il rostro (l’organo che la zecca usa per attaccarsi) rimane nella pelle, si può estrarlo con un ago da siringa sterile. Disinfettate la zona e verificate di essere vaccinati contro il tetano. Non gettate la zecca tolta, ma bruciatela.

…e cosa non fare Non usate metodi impropri d’estrazione, quali sostanze chimiche come petrolio, benzina, ammoniaca ed acetone, che irritano la zecca e aumentano il rischio d’infezione, in quanto provocano il rigurgito del parassita. Non togliete la zecca con le mani e non schiacciatela con le dita: potreste contagiarvi attraverso piccole lesioni della pelle o per schizzi di sangue.

SEGNO DI PERICOLOSITÀ

Rivolgetevi al medico anche se compaiono febbre, mal di testa, malessere, ingrossamento delle ghiandole vicino alla zona dove si è stati punti, dolori alle articolazioni. Nei 30-40 giorni di osservazione non usate antibiotici di vostra iniziativa: ciò potrebbe impedire al medico di diagnosticare correttamente un’eventuale infezione.

E’ importante osservare Per cogliere tempestivamente il segno più precoce della malattia di Lyme, costituito da una tipica chiazza rossastra che si allarga. Una diagnosi precoce permette di iniziare subito la terapia opporFINE tuna e di evitare complicanze.

LA MALATTIA DI LYME COS’È È una malattia infettiva che colpisce vari organi e si sviluppa in più fasi. Inizialmente interessa la pelle, generalmente non è grave e a volte guarisce da sola. Se però non viene curata con la terapia opportuna, possono poi comparire manifestazioni tardive, anche dopo mesi o anni. Queste sono molto più gravi e sono costituite da artriti, disturbi dei nervi, del cervello, del cuore e degli occhi, ma possono coinvolgere anche altri organi e apparati. COME SI CURA Con una terapia antibiotica un po’ più lunga del solito: fino a tre-quattro settimane nella fase iniziale. Questa terapia è praticamente sempre in grado di stroncare l’infezione e di evitarne le complicanze. Le fasi tardive richiedono invece terapie più impegnative e non sempre completamente efficaci. IL CONTAGIO È SEMPRE CERTO? No, la maggior parte delle punture non ha alcuna conseguenza, ma è meglio usare sempre prudenza. CANI E GATTI Anche loro possono veicolare le zecche: è buona norma controllare spesso i nostri amici a 4 zampe e ricorrere al veterinario per avere consigli sui prodotti repellenti più efficaci e sicuri. Per il cane è disponibile un vaccino contro la Malattia di Lyme.

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I NOSTRI AMICI ANIMALI

DOG THERAPY un aiuto ai diversamente abili

Dott. Luca

Rossi

Direttore Tecnico Centro Studi del Cane Italia ASD E-mail: direzione@centrostudidelcane.com

La Dog Therapy è una realtà in molti paesi europei, soprattutto del nord Europa. In Italia siamo partiti più tardi ma, nonostante l'attuale crisi economica che non aiuta certo al reperimento fondi e a donazioni liberali, sono stati fatti significativi passi in avanti. L'utente della Dog Therapy è il diversamente abile, il motuleso, il paraplegico, colui che ha purtroppo, avuto la sventura di perdere la funzionalità di una parte del suo corpo. 30

Un cane inserito in un programma di assistenza è in grado di compiere correttamente 50 comportamenti sotto comando diventando, in tal modo, un vero e proprio supporto per il diversamente abile. Un altro dato ci dice, poi, che un cane ben addestrato riduce la richiesta di assistenza addirittura del 78%.

Numeri che sembrano incredibili, quasi da fantascienza ma, questa, è la pura realtà. Ovvio che a monte di tutto c'è un lavoro molto intenso e molto importante. Nulla può essere lasciato al caso ed il vocabolario della Dog Therapy non conosce il termine "improvvisazione". La prima difficile operazione è quella di selezionare i

LUCA ROSSI E IL CENTRO STUDI DEL CANE Ha scritto la propria storia con E' un profondo conoscitore della i risultati, sportivi, culturali e formativi. mente del cane ed è il fondatore e Le sue attività cinofile passano attraverDirettore Tecnico del C.S.d.C.Italia so importanti tappe nel corso degli anni ASD, scuola di pensiero e di for- ‘80 e ‘90. E' con serietà e passione che mazione cinofila riconosciuta dall'Ente ha guidato e ancora conduce i semplici Nazionale Cinofilia Italiana, ormai pre- cinofili a diventare bravi professionisti sente in maniera capillare su tutto il del settore. Molti suoi allievi per «forma territorio nazionale con attività volte mentis» e capacità, sono diventati sia ai professionisti del settore che ai molto bravi. E' uno dei più grandi e famosi esperti di cinofilia Italiani. privati proprietari di cani.


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I NOSTRI AMICI ANIMALI cuccioli di cane valutando la loro docilità e la loro propensione ad accettare l'uomo come capobranco.

Non è la razza a fare la differenza Non esiste una razza canina più adatta delle altre ma, di certo, sono i cani di media taglia a farsi preferire perchè il compito a cui sono destinati richiede inevitabilmente una certa fisicità. Il cucciolo così selezionato viene subito inserito nella casa del diversamente abile. Un istruttore, due volte alla settimana e per un periodo non inferiore all'anno, aiuta a consolidare il rapporto uomo-cane, un rapporto che diventerà, giorno dopo giorno, molto intenso e molto solido.

di Cammarota Roberto

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Dog therapy a Ravenna AZIONE DI RIPORTO

Grazie alla Dog Therapy il diversamente abile può uscire di casa, andare al parco, può avere tantissime occasioni per socializzare e per fare nuovi incontri, può uscire dal silenzio delle quattro mura dove vive. Fra i 50 comandi che un cane inserito in un programma Dog Therapy è in grado di eseguire in casa e all'esterno, uno dei più importanti è sicuramente quello del "riporto" grazie al quale il cane può portare al padrone il telecomando od il giornale ma anche il telefono, la posta e tanti altri oggetti ancora. Un cane ben addestrato può aprire e chiudere le porte, aprire uno sportello, accendere la luce spingendo l'interruttore. Da precisare che un programma Dog Therapy non costa nulla alla famiglia perchè è solo la generosità e la sensibilità degli assessorati competenti, dei servizi sociali, delle fondazioni bancarie, delle donazioni private che può

Spero che anche nel ravennate possano essere presentati dei progetti per la Dog Therapy perché esistono molti imprenditori e molte associazioni di volontariato come, ad esempio, La Scuderia del Borgo, molto sensibili all'argomento.

www.meccanicsystem.it meccanicsystem@fastwebnet.it Ricordo anche con piacere che a Ravenna operano due bravi istruttori di Dog Therapy del Centro Studi del Cane. www.centrostudidelcane.com Sempre a Ravenna sono da apprezzare le tante iniziative organizzate sul tema animali domestici-disabilità dagli stabilimenti balneari Aloha Beach di Marina Romea e Overbeach di Casalborsetti, due luoghi dove i disabile ed i loro fedeli amici possono trovare sicura ospitalità. FINE

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HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO DI Dott. Andrea Baldisserri Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it Dott. Pier Luigi Bedei Medico, ginecologo E-mail: plbedei@hotmail.com Dott. Michele Ciani - Dottore in psicologia - Osteopata Fisioterapista c/o Studio di Terapia Manuale e Poliambulatorio Osteolab E-mail: ciani.michele08@gmail.com - www.micheleciani.com Agostino Ghesini Preparatore Atletico Olimpionico E-mail: info@lapalestra.ra.it Dott. Maurizio Grilli - Medico Specialista in Anestesia e Rianimazione - Terapia del Dolore e Agopuntura Compontente dell’Osservatorio per le medicine non convenzionali Regione Emilia Romagna - Cell. 338.5346832 Dott. Antonio Iammarino Specialista in oculistica

Dott.ssa Monica Negosanti Dietista Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mnegosanti@gvmnet.it Dott. Luca Rossi Direttore Tecnico Centro Studi del Cane Italia ASD E-mail: direzione@centrostudidelcane.com Dott. Roberto Salgemini Medico-Chirurgo convenzionato SSN. E-mail: robertosalgemini@alice.it Marina Zoli Educatrice Nido Fondazione Marri - Sant’Umiltà Faenza

E-mail: aiammarino@gmail.com

I NOSTRI COLLABORATORI Dott.ssa Chiara Barboni Medico Veterinario - E-mail: sanbartolovet@libero.it Dott. Andrea Bulzacca Medico Veterinario - Faenza E-mail: bulzac01@abulzacca.191.it

Flaminia Buttazzi Istruttrice Cosmos Fitness Club Faenza Titolare brevetti FIF e FBI per insegnare pilates E-mail: info@cosmosclub.it Dott. Stefano Carlini Docente F.I.F. per i corsi: Fitness Funzionale, Preparatore Atletico, Power Pump E-mail: fif@fif.it Dott. Pierpaolo Casalini Medico-Chirurgo U.O. Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Faenza E-mail: pierpaolo.casalini@gmail.com Dott.ssa Cinzia Cesari Psicologa e psicot. Maria Cecilia Hospital Cotignola Dott. Ugo Cimberle Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it Dott. Stefano Costa Eco Istituto Ecologia Scienza e società Via Castellani, 7 - Faenza E-mail: costaest@hotmail.com Dott. Lauro Di Meo Chirurgia Plastica, ricostruttiva ed estetica Ravenna Medical Center E-mail: laurodimeo@libero.it Dott. Edmondo Errani Medico sociale del C.A. Pallacanestro Faenza Terapia antalgica Studio professionale Via Laghi, 69 Faenza - Tel. 0546.25010

Prof. Fabio Fabbri Responsabile tecnico area fitness e spinning Cosmos Fitness Club - Faenza E-mail: info@cosmosclub.it

Dott.ssa Barbara Pallareti Medico Veterinario specialista in patologia e clinica degli animali d’affezione E-mail: barbara.pallareti@gmail.com

Dott. Fausto Pasqualini Galliani Responsabile clinico “Dental Unit” Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: dentalunit@gvmnet.it

Dott.ssa Anna Pasi Specialista in ginecologia e ostetricia E-mail: a.pasi1961@libero.it

Dott. Italo Greco Dermatologo - E-mail: polimedicalaser@libero.it Dott. Davide Guglielminetti Responsabile Reparto Chirurgia d’urgenza Ospedale Santa Maria delle Croci E-mail: d.guglielminetti@ausl.ra.it Dott. Flaviano Jacopi Specialista in cardiologia e medicina dello sport Direttore sanitario Astrea Medical Center - Faenza E-mail: flaviano.jacopi@fastwebnet.it

Dott. Maurizio Santarini Medico Veterinario, Ravenna E-mail: maurizio.santarini@gmail.com

Barbara Sartoni Insegnante di Scuola Primaria Fondazione Marri - Sant’Umiltà - Faenza Dott. Stefano Stea Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola - www.stefanostea.it

Dott.ssa Laura Venturelli Coordinatrice attività didattiche Scuola Secondaria 1° grado - Liceo Scienze Umane e Liceo Linguistico Dott. Maurizio Marangolo Fondazione Marri - Sant’Umiltà - Faenza Specialista in Medicina Interna ed Oncologia Medica Ricercatore volontario Istituto Oncologico Romangolo - E-mail: m.marangolo@libero.it Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it Marco Mastropasqua Responsabile tecnico attività acquatiche Cosmoss Fitness Club Faenza E-mail: info@cosmosclub.it Dott.ssa Dalila Visani Psicologa - Psicoterapeuta Ospedale privato San Francesco - Tel. 331.7324658 Claudia Serena Monghini E-mail: d.visani5478a@ordpsicologier.it Educatore cinofilo, Ravenna E-mail: c.serenamonghini@gmail.com Dott. Giuseppe Visani Diret. Ematologia e Centro Trapianti Osp. di Pesaro Dott. Marco Neri E-mail: pesarohematology@yahoo.it Dottore in scienze alimentari Dietista e preparatore atletico F.I.F. - E-mail: fif@fif.it Dott. Mario Vitale Resp. Neurochirurgia Maria Cecilia Hospital Dott. Roberto Nonni Cotignola Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital - Faenza E-mail: mvitale@gvm-vmc.it E-mail: rnonni@alice.it

HAI UNA LAUREA O UNA SPECIALIZZAZIONE IN AMBITO MEDICO-SCIENTIFICO? SALUTE 10+ RICERCA PERSONE INTERESSATE A DIVENTARE GIORNALISTI MEDICO-SCIENTIFICI CONTATTA LA NOSTRA REDAZIONE: Multiservice sas - Via A. Gnani, 4 - 48124 Ravenna - Fax 0544.502495 - E-mail: multiredazione@linknet.it


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Lamone Bene Comune

Il patrimonio comune

Treb in zo int e’ Mazël 7 giugno 2012 alle ore 20,30

Farsa dialettale “L’intervesta” un tempo di Ermanno Cola adattamento di Adolfo Margotti Letture di autori romagnoli a cura di Marco Grilli Zirudelle, poesie e le insuperabili barzellette di Tiziano Gatta

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