Depliant del volume "La nostra europeità"

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Alfonso Mattera

LA NOSTRA EUROPEITÀ Una storia millenaria, dall’epopea di Maratona alla riunificazione dei popoli dell’Antico Continente

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LIBRonEibile in RIA

Rubbettino CONTINUA s


Questo libro racconta una delle più straordinarie avventure che l’Uomo abbia intrapreso: riconciliare dopo oltre un millennio di guerre fratricide le nazioni dell’Antico Continente, edificare una casa comune nella quale accogliere tutti i popoli europei, offrire loro uno spazio di pace, prosperità, libertà, rispetto della dignità umana, costruire un mondo migliore. Un’avventura volta a realizzare “il sogno europeo”, vagheggiato da regnanti, storici, filosofi, poeti, religiosi, che nel corso dei secoli hanno elaborato trattati di unificazione europea. Il “sogno europeo” sconfina nella leggenda con Europa, la principessa fenicia rapita da Zeus, approda nella Storia con la civiltà greco-romana e grandi movimenti di pensiero quali l’Umanesimo, l’Illuminismo, il Romanticismo, si traduce in realtà con il patto di riconciliazione del 9 maggio 1950 tra i due nemici storici, Francia e Germania, ai quali si associano Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Nasce la Nuova Europa e inizia il lungo processo d’integrazione del nostro Continente, dalle prime Comunità economiche alla Grande Europa riunificata dei nostri giorni, modello di civiltà umanista, punto di riferimento per numerosi Paesi del globo. Un processo d’integrazione che in questi primi sessant’anni ha raggiunto conquiste esaltanti, ignorate o misconosciute da legioni di euroscettici. Nei dieci capitoli della sua opera, nel descrivere tali conquiste (e le profonde crisi che le hanno originate), l’Autore, denuncia mistificazioni, iperboli, ombre vacillanti della caverna di Platone assurte a verità, che questi cosiddetti euroscettici diffondono per ignoranza, per calcolo o perché in preda ad una sorta di ossessione mediatica della notizia choc. E non manca nel contempo di fornire risposte ai legittimi interrogativi che numerosi cittadini europei si pongono sull’essenza e le finalità dell’Europa comunitaria. Il racconto di questo libro è stato scritto soprattutto per le giovani generazioni nate nella cultura del dialogo e della condivisione e desiderose di cogliere il senso dell’avventura europea, conoscere le loro radici, la nostra europeità: un patrimonio di valori che da Socrate a Jean Monnet hanno forgiato la nostra identità, il nostro modo di vivere, di sentire, di operare. Spetterà infatti alle generazioni che verranno, eredi di questo patrimonio di valori e custodi della memoria, portare a compimento “il progetto politico più profondamente umano degli ultimi due millenni di storia”. . Alfonso Mattera Ricigliano, è stato in larga parte testimone e partecipe degli eventi narrati in questo libro: entra giovanissimo nel “Cantiere Europa”, coinvolto nella feconda operosità dei pionieri della costruzione europea. Laureatosi presso l’Università Federico Il di Napoli, è assunto, pochi mesi dopo, dalla Commissione europea in seno alla quale svolge, per circa quattro decenni, tutta la sua carriera, da stagiaire a Direttore generale agg. del Mercato interno. È attualmente Consigliere speciale presso la stessa Istituzione. Ha svolto e svolge tuttora un’intensa attività accademica ed editoriale. È Direttore scientifico e Professore del Collegio europeo di Parma (ove insegna, tra l’altro, Storia dell’integrazione europea). Dal 1980 è professore presso il Collegio d’Europa di Bruges. È stato docente presso l’lnstitut Universitaire de Hautes Études Internationales di Ginevra e le Università di Bordeaux, Tolosa, Barcellona, Siviglia, Santander, Bologna, Modena, LUISS di Roma (dal 1995 al 2010, titolare della cattedra di Politiche dell’Unione europea). Fondatore, nel 1991, e Direttore editoriale della Revue du Droit de l’Union européenne, è autore di libri, opere collettanee, saggi e articoli sulla storia, le Istituzioni, il diritto e le politiche dell’Unione europea.

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Indice analitico

INTRODUZIONE Il racconto di una straordinaria avventura

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CAPITOLO PRIMO Il sogno europeo: venticinque secoli di storia, da Socrate a Jean Monnet

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I. UNA STORIA ANTICA CHE SCONFINA NELLA MITOLOGIA

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II. L’EUROPA ELLENICA DI SOCRATE, FILIPPIDE E PERICLE

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1. L’“Uomo completo” nell’etica e nella filosofia ellenica, 15 - 2. La libertà nasce a Maratona, 16 - 3. La democrazia e l’età d’oro di Pericle: “Qui ad Atene noi facciamo così”, 19 III. ALESSANDRO MAGNO, PRIMO MESSAGGERO DEI VALORI EUROPEI NEL MONDO

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IV. L’EUROPA DELLA ROMA ANTICA

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1. Una politica di integrazione fondata sul principio “unità, non uniformità”, 22 - 2. Lo “jus gentium” e la “pax romana”, 23 V. L’EUROPA METICCIA E L’IMPERO ROMANO D’ORIENTE

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VI. L’EUROPA CAROLINGIA, METICCIATO DI DISPARATE CULTURE ED ETNIE

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VII. L’EUROPA DEL MEDIOEVO: L’UNIONE ANSEATICA, LE PRIME UNIVERSITÀ E LA MAGNA CHARTA LIBERTATUM

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1. Un periodo storico minore?, 27 - 2. L’Europa del commercio, della cultura e delle libertà, 29 - a. L’Unione anseatica: nasce il primo mercato comune europeo, 29 - b. L’Europa delle prime Università e degli studenti itineranti, 30 - c. La Magna Charta Libertatum: prima tappa di una marcia inarrestabile lungo secoli di Storia, 31 - 3. L’Europa nasce nel Medioevo? 32 VIII. L’EUROPA DELL’UMANESIMO E DEL RINASCIMENTO

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1. Ricerca appassionata della civiltà antica, 33 - 2. La centralità dell’uomo: l’elogio di Pico della Mirandola e la raffigurazione di Leonardo da Vinci, 34 - 3. Riforma e Controriforma, 35 - a. Erasmo da Rotterdam, apostolo itinerante di

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europeità, 35 - b. Martin Lutero, “Mysticus et durus Saxus”, 36 - c. Ulrico Zwingli e Giovanni Calvino, 36 - 4. L’Europa della conoscenza, della Storia e della poesia, 37 - 5. L’Europa dell’arte e della scienza: Michelangelo e Leonardo da Vinci, 38 - 6. Il Rinascimento: un irrefrenabile fervore di rinascita, 39 IX. LE GRANDI SCOPERTE GEOGRAFICHE X. I PRIMI PROGETTI DI UNIFICAZIONE EUROPEA

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1. Gli artefici: uomini visionari, 42 - a. Pierre du Bois: un precursore del “progetto europeo”, 43 - b. Giorgio Podiebrad: il primo colpo di piccone contro le “dure muraglie delle sovranità nazionali”, 43 - c. Emeric Crucé: “creare un’unione europea fondata sulla giustizia, la tolleranza, l’educazione e le libertà”, 44 - d. Sully: la prima proposta federativa europea, 45 - e. Comenius: “La nostra patria europea” e i suoi tre pilastri: cultura, politica e religione, 45 - f. William Penn: un costituzionalista europeo illuminato, 46 - g. L’Abbé de Saint-Pierre: “una società europea” che assicuri la pace perpetua, 46 - h. Goffredo Leibniz: rispetto delle identità nazionali, universalità e dialogo interreligioso, 47 - 2. Una schiera di cultori dell’idea europea, 47 XI. L’EUROPA DEI LUMI NELL’ARCO SECOLARE DI TRE GRANDI RIVOLUZIONI

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1. Illuminismo e diritti fondamentali, 48 - 2. I protagonisti, 49 - a. Cartesio: “Ha dato la vista ai ciechi aprendo una strada che dopo di lui diventerà immensa”, 49 - b. Montesquieu: prefigura la moderna società europea, volta a operare e a produrre, 50 - c. Voltaire: l’Europa è un corpus unicum, 51 - d. Rousseau: “l’unico progetto europeo che non sia andato perso e dissipato”, 52 - e. Kant: “Per una pace perpetua” europea, 53 - f. Beccaria: garantire il diritto alla vita, un valore identitario distintivo degli Europei, 54 - g. Wieland: lo spirito cosmopolita degli Europei, 55 - h. Jeremy Bentham: un progetto che coinvolga i popoli europei, 55 XII. L’EUROPA NAPOLEONICA: “DALL’ALPI ALLE PIRAMIDI, DAL MANZANARRE AL RENO”

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XIII. L’EUROPA DEL ROMANTICISMO E IL CONFLITTO POTENZIALE TRA L’IDEA DI “NAZIONE” E QUELLA DI “EUROPEITÀ”

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1. Le primavere dei popoli europei, 57 - 2. Come conciliare nazionalità ed europeità, 59 - a. Von Herder, Saint-Simon, Novalis, von Schelling, von Schiller, 59 b. Victor Hugo, 60 - c. Giuseppe Mazzini, 61 XIV. IMPERIALISMO, NAZIONALISMO, TOTALITARISMO: LA CRISI DEI VALORI IDENTITARI EUROPEI

62

1. Il decennio luminoso della civiltà europea, 62 - 2. Dalla prima guerra mondiale all’avvento di regimi totalitari, 62 - a. I vecchi trattati di pace: “boria e prepotenza di dominio naturale”, 62 - b. Nazionalismi: “cimiteri di sogni abortiti e di ambizioni deluse”, 64 XV. GLI APPELLI DI TESTIMONI DELLA COSCIENZA EUROPEA

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1. Il Manifesto paneuropeo di Richard Coudenhove-Kalergi, 66 - 2. Il progetto di “Unione federale europea” di Aristide Briand, 66 - 3. “La ribellione delle

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masse” di Ortega y Gasset, 67 - 4. La visione profetica di Benedetto Croce, 68 5. I messaggi di speranza alle generazioni future, 69 - a. Georges Bernanos: “La libertà ridiventerà umana”, 69 - b. I primi giovani martiri europei: “Senza il nostro morire non c’è avvenire”, 69

CAPITOLO SECONDO 9 maggio 1950: una data che ha riscritto la storia dell’Antico Continente

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I. L’EUROPA NASCE AD AUSCHWITZ

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II. LA “GUERRA FREDDA” ED IL RISCHIO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE

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III. IL RISVEGLIO DELLA COSCIENZA EUROPEA: DAL MANIFESTO DI SPINELLI ALL’APPELLO DI CHURCHILL

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1. Altiero Spinelli: “Mobilitare tutte le forze per costruire un’unione di popoli sarà la creazione più grandiosa e più innovatrice sorta da secoli in Europa”, 75 - 2. Paul-Henri Spaak: “Il dilemma per l’Europa è semplice e chiaro: unificazione o decadenza”, 78 - 3. Robert Schuman: “Occorre che i responsabili europei costituiscano una comunità che diverrà un giorno una patria europea”, 79 - 4. Winston Churchill: “Dobbiamo fare dei paesi europei una sorta di Stati Uniti d’Europa e dobbiamo farlo subito”, 79 IV. I PRIMI TIMIDI TENTATIVI DI UNIFICAZIONE EUROPEA

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1. Il “Piano Marshall”: nasce l’oece, 80 - 2. Un segnale premonitore: il 1° gennaio 1948 nasce il benelux, 80 - 3. Il trattato di Bruxelles del 17 marzo 1948: un passo indietro nel processo di riconciliazione post-bellico, 80 - 4. L’Aja, 7-11 maggio 1948: un congresso storico che non risponde alle attese, 81 - 5. La “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” del 10 dicembre 1948, 82 V. JEAN MONNET: “SENZA DI LUI LA STORIA SAREBBE STATA DIVERSA”

82

1. Il pensiero e la strategia: le lucide conclusioni di una lunga riflessione, 83 - 2. L’équipe de la rue de Martignac elabora nove “progetti europei”, 85 - 3. Konrad Adenauer: “Aiutateci a costruire un solido tetto europeo sopra la Germania, e non ci sarà più motivo di temere la potenza tedesca”, 87 VI. LA

“DICHIARAZIONE MONNET-SCHUMAN” DEL 9 MAGGIO 1950 1. Il cambiamento da operare, 90 - 2. La strategia da seguire, 90 - 3. Un’Alta Autorità indipendente e dotata di poteri sovrani, 91 - 4. Le finalità della proposta, 91

88

VII. NASCE LA NUOVA EUROPA

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1. Cinque Stati rispondono con entusiasmo all’appello francese, 92 - 2. Il gran rifiuto della Gran Bretagna, 93 VIII. IL TRATTATO CECA: “UN NUOVO MODO DI PENSARE CHE COINVOLGERÀ TUTTI GLI EUROPEI”

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1. Si apre la prima conferenza intergovernativa della nuova Europa, 94 - 2.

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Finalità, istituzioni e primi successi della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, 95 - a. La missione da assolvere e gli obiettivi da perseguire, 95 - b. Le Istituzioni, 96 IX. IL MERCATO COMUNE DEL CARBONE E DELL’ACCIAIO X. IL “PROGETTO EUROPEO”: IL DISEGNO POLITICO PIÙ PROFONDAMENTE UMANO DEGLI ULTIMI DUE MILLENNI DI STORIA

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CAPITOLO TERZO Anni ’50. Dal fallimento dell’europa politica e militare alla creazione della Comunità Economica Europea e dell’Euratom

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I. LA QUESTIONE DEL RIARMO DELLA GERMANIA

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II. LA COMUNITÀ EUROPEA DI DIFESA

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III. LA COMUNITÀ POLITICA EUROPEA

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1. Alcide De Gasperi: “L’Europa, la nostra Patria”, 103 - 2. Il trattato istitutivo della Comunità politica europea, 105 IV. IL “CRIMINE DEL 30 AGOSTO 1954”: IL TRATTATO CED È RESPINTO

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V. DAL FALLIMENTO DELLA CED AL RILANCIO DELL’EUROPA DELL’ECONOMIA E DELL’ENERGIA ATOMICA

108

1. “Le sconfitte sono soltanto quelle che si accettano”: il Memorandum di Monnet e di Spaak, 108 - 2. La conferenza di Messina e la maratona notturna di Taormina, 109 - 3. Il “Rapporto Spaak”, 110 - 4. Nel Castello di Val-Duchesse si costruisce l’Europa del futuro, 111 VI. 25 MARZO 1957: SUL COLLE DEL CAMPIDOGLIO SI AVVIA “LA PIÙ GRANDE TRASFORMAZIONE VOLONTARIA DELLA STORIA DELL’EUROPA”

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1. Il rintocco del campanone capitolino, 112 - 2. Finalità e istituzioni della Comunità economica europea e dell’Euratom, 113 - a. La cee: obiettivi, strumenti e Istituzioni, 113 - b. L’Euratom: missione, obiettivi e Istituzioni, 116 VII. IL COMITATO D’AZIONE DI JEAN MONNET: “UN POTERE FEDERALE E INTELLETTUALE”

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CAPITOLO QUARTO Anni ’60. L’epopea dei pionieri europei nel travagliato decennio gollista

119

I. L’EUROPA DI CHARLES DE GAULLE E WALTER HALLSTEIN

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II. I PIONIERI DELLA COSTRUZIONE EUROPEA, LABORATORIO VIVENTE DI UN NUOVO UMANESIMO

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1. Il “Cantiere Europa” degli anni ’60 e lo “spitito europeo”, 120 - 2. “Dissodare, inventare, costruire” facendo leva su precetti di complessa interpretazione del

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trattato cee, 121 - 3. Ispirarsi a quest’epopea prodigiosa per restituire linfa creatrice ad una funzione pubblica europea inaridita, 122 III. LE PRIME CONQUISTE DELLA COMUNITÀ ECONOMICA EUROPEA

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124

1. L’Europa dell’Unione doganale e del Mercato comune: nel segno della solidarietà, 124 - 2. L’Europa della concorrenza: un’azione di liberalizzazione a largo raggio, 125 - 3. L’Europa agricola: una strategia integrazionista, 126 - 4. L’Europa sociale: verso una società più umana, 127 - 5. L’Europa allargata: la forza di attrazione del modello di civiltà europeo, 128 - 6. L’Europa del diritto: crolla il mito della sovranità inalienabile e indivisibile, 129 IV. LA CONCEZIONE EUROPEA DEL GENERALE DE GAULLE

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V. I “PIANI FOUCHET” E IL FALLIMENTO DELL’EUROPA POLITICA DI CHARLES DE GAULLE VI. LA REAZIONE DEL GENERALE DE GAULLE: DAL VETO ALL’INGRESSO DELLA GRAN BRETAGNA ALLA POLITICA DELLA “SEDIA VUOTA”

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1. Il veto all’ingresso della Gran Bretagna nella Comunità europea, 137 - 2. La crisi della sedia vuota e il “verdetto” del 9 settembre 1965, 138 - 3. Il cosiddetto “compromesso di Lussemburgo”, 141 VII. WALTER HALLSTEIN: ASCETA DELL’IDEALE EUROPEO

143

1. Nel segno della resistenza agli assalti gollisti. Il metodo comunitario, 143 - 2. Un pensiero politico coraggioso e visionario, 144 - a. Il diritto come strumento di lotta politica, 144 - b. L’interesse comune e il falso realismo, 145 - c. I rischi politici inerenti all’allargamento a nuovi Stati membri, 145 - d. Le ragioni del malessere europeo, 146 VIII. IL TRAMONTO DELL’ERA GOLLISTA E IL NUOVO ASSE FRANCO-TEDESCO: GEORGES POMPIDOU-WILLY BRANDT

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1. Esce di scena il protagonista di un decennio tormentato: Charles de Gaulle, 146 - 2. I due nuovi protagonisti: Georges Pompidou e Willy Brandt, 148 IX. L’AJA, 1° E 2 DICEMBRE 1969: UNO STORICO CONGRESSO RILANCIA LA COSTRUZIONE EUROPEA

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CAPITOLO QUINTO Anni ’70. Allargamento, completamento e approfondimento della Comunità europea tra recessione economica e turbolenze monetarie

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I. CRISI CHE SI ALTERNANO A CONQUISTE

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II. IL PRIMO ALLARGAMENTO DELL’EUROPA COMUNITARIA: UNA POTENZA CIVILE CHE ALLARGA I SUOI ORIZZONTI VERSO IL NORD

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III. IL COMPLETAMENTO DEL MERCATO COMUNE

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1. La “mano invisibile” che genera prosperità, solidarietà e coesione sociale, 158

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- 2. La visione lungimirante di un manipolo di pionieri iluminati: fissare principi regolatori del potere normativo degli Stati in materia di commercio, 159 3. L’armonizzazione ed il coordinamento delle legislazioni nazionali: dall’eurocioccolato all’euro-ostretica, 162 - a. Dogane di frontiera più accoglienti, 162 b. L’armonizzazione delle normative tecniche e il “delirium” mediatico di politici e giornalisti a corto di idee e in cerca di visibilità, 163 IV. CROLLO DEL SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE, “CHOC PETROLIFERI” E RECESSIONE ECONOMICA

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1. I fattori della crisi, 164 - 2. I timonieri che guidano l’Europa nelle turbolenze degli anni ’70, 165 - a. Il nuovo assetto istituzionale della Comunità, 165 - b. L’intesa franco-tedesca, 165 - 3. I due “choc petroliferi” e la risposta della Comunità, 166 V. I PRIMI TIMIDI PASSI VERSO L’UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

167

1. Il mito della sovranità nazionale inalienabile e indivisibile, 167 - 2. I due “Piani Barre”, 168 - 3. Il “Rapporto Werner”, l’atto di nascita del concetto di “Unione monetaria”, 168 - 4. Il serpente monetario e la sua progressiva trasformazione in orbettino ipertrofico, 169 - 5. Creazione del Sistema Monetario Europeo e dell’ecu per “affrontare le legioni di dollari che spadroneggiano nelle transazioni internazionali”, 171 - 6. - I primi successi dello sme e dell’ecu, 172 VI. IL NEO-PROTEZIONISMO ECONOMICO

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1. “La plaie qui ronge le Marché commun”. Alcuni casi esilaranti, 173 - 2. Le frontiere doganali: epicentro del neo-protezionismo, 175 - 3. Le nuove forme del protezionismo economico, 175 VII. L’APPROFONDIMENTO POLITICO-ISTITUZIONALE DELL’EUROPA COMUNITARIA

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1. Proclamazione dei valori della nostra “europeità”, 177 - 2. 10 dicembre 1974: nasce il Consiglio europeo, 178 - 3. Il “Rapporto Tindemans” sull’Unione europea: un progetto visionario, 180 - a. Proclamazione dei valori della nostra “europeità”: diritti umani, democrazia, solidarietà, 180 - b. Un centro decisionale unico per le questioni internazionali, 180 - c. Le politiche da avviare a livello interno, 181 - d. Un nuovo approccio: l’Europa a più velocità, 182 - e. Rafforzamento delle Istituzioni comunitarie, 182 - f. Un progetto politico visionario, 182 - 4. Il “Piano Genscher-Colombo”, 183 VIII. LE NUOVE POLITICHE COMUNITARIE

184

1. La posizione eliocentrica del Mercato comune, 184 - 2. La tutela dell’ambiente: un valore esistenziale dell’intera Umanità, 184 - 3. La politica industriale e tecnologica, 185 - 4. La politica siderurgica e i “Piani Davignon”, 188 - 5. La politica regionale, 188 IX. UN NUOVO APPROCCIO PER IL BUON FUNZIONAMENTO DEL MERCATO COMUNE: LA SENTENZA “CASSIS DE DIJON” E IL PRINCIPIO DEL MUTUO RICONOSCIMENTO

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1. Una sentenza che ha “cambiato il volto della Comunità”, 190 - 2. I fatti all’origine della vertenza e i principi enunciati nella sentenza, 190 - 3. Il dibattito

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davanti al Parlamento europeo. Etienne Davignon: creatività e realismo politico, 191 - 4. La comunicazione interpretativa “Cassis de Dijon” del 3 ottobre 1980, 193 - 5. Dal convegno di Montpellier alla caduta delle divinità dell’Olimpo alimentare, 194 - 6. Il principio del “mutuo riconoscimento” e il rispetto delle diversità e delle identità nazionali, regionali e locali, 195 X. L’EUROPA COMUNITARIA SULLO SCACCHIERE MONDIALE

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196

1. L’Europa della solidarietà: da Yaoundé a Lomé, la politica di cooperazione allo sviluppo e di assistenza umanitaria, 196 - 2. L’Europa, da continente diseredato a prima potenza commerciale del globo, 198 - 3. La cooperazione politica comunitaria: dal “Rapporto Davignon” del 1970 alla “Conferenza di Helsinki” del 1975 sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, 199 XI. L’ELEZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO A SUFFRAGIO UNIVERSALE: UN EVENTO ISTITUZIONALE SENZA PRECEDENTI

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XII. SOCRATE, PERICLE E FILIPPIDE, SIMBOLI DEI VALORI FONDANTI DELLA CIVILTÀ ELLENICA, BUSSANO ALLA PORTA DELL’EUROPA COMUNITARIA

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CAPITOLO SESTO Anni ’80. Inizia il decennio d’oro di Jacques Delors

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I. LE QUATTRO ETÀ D’ORO DELL’UMANITÀ

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II. L’IPOTECA POLITICO-FINANZIARIA DI MARGARET THATCHER

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1. Un’Europa che naviga a vista, 208 - 2. La concezione europea della “Lady di ferro”, 209 - 3. La richiesta di rinegoziato: “I want my money back”, 210 III. FRANÇOIS MITTERRAND E HELMUT KOHL: VISIONE E DETERMINAZIONE

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1. L’intesa franco-tedesca: un patto di riconciliazione che si rinnova e si rinsalda, 211 - 2. François Mitterrand: “L’Européen de France”, 213 - 3. Helmut Kohl: un protagonista della Storia che ha chiesto ai venti della libertà di soffiare impetuosi sull’Antico Continente, 216 IV. I VERTICI EUROPEI DI STOCCARDA E DI FONTAINEBLEAU DISEGNANO IL NUOVO PERCORSO EUROPEO

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1. Il Vertice europeo di Stoccarda e la “Dichiarazione solenne sull’Unione europea”, 218 - 2. Il Vertice di Fontainebleau disegna un’Europa dal volto umano: i Comitati Adonnino e Dooge, 220 V. IL PROGETTO COSTITUZIONALE DI ALTIERO SPINELLI: UN SEME CHE GERMOGLIERÀ CON LE PRIMAVERE DI CINQUE NUOVI TRATTATI

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1. Un’intensa passione politica: la federazione europea, 222 - 2. Il Progetto di trattato sull’Unione europea: “Ton kalòn agona egònismai ”, 223 - 3. Jean Monnet e Altiero Spinelli: due concezioni complementari del “progetto europeo”, 225 VI. JACQUES DELORS DISEGNA I NUOVI ORIZZONTI EUROPEI

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1. La sua designazione come Presidente della Commissione cee, 227 - 2. 14 gennaio 1985, la “Dichiarazione sugli orientamenti della Commissione” davanti al Parlamento europeo, 227 - a. La diagnosi, 228 - b. La metodologia: “umiltà intellettuale, grande determinazione, piena concertazione con le altre Istituzioni, dare ascolto a tutti”, 228 - c. Il programma da realizzare e la finalità da perseguire: “fornire una risposta agli interrogativi, alle speranze e alle angosce delle nuove generazioni”, 229 - d. Come coinvolgere il Parlamento europeo nelle attività legislative, 230 VII. IL LIBRO BIANCO SUL COMPLETAMENTO DEL MERCATO INTERNO

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231

1. Il costo della “non-Europa”, l’eliminazione delle frontiere fisiche, tecniche e fiscali e l’attuazione delle politiche di accompagnamento, 231 - 2. Trecento proposte legislative europee: un “Moloch” invadente e oppressivo?, 232 - 3. Lord Cockfield, “the force of a glacier on the move”, 233 VII. IL CONSIGLIO EUROPEO DI MILANO DEL 28 E 29 GIUGNO 1985 ANNUNCIA LA “RIVOLUZIONE TRANQUILLA” DELL’ EUROPA 1992

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1. Sfide e protagonisti, 235 - 2. Un tavolo dei negoziati colmo di proposte, 237 a. Il Rapporto del “Comitato Adonnino” sull’Europa dei cittadini, 238 - b. Il Rapporto del “Comitato Dooge”: obiettivi e strumenti per trasformare la Comunità europea in “autentica entità politica”, 239 - 3. Il Consiglio europeo di Milano risponde alle attese e delinea nuovi percorsi, 240 - a. L’astuta proposta della Signora Thatcher, 240 - b. La controproposta di Jacques Delors: “differenziazione” e “coesione economica e sociale”, 241 - 4. I temi sul tavolo della conferenza intergovernativa chiamata a elaborare un nuovo trattato, 241 - 5. Alimentata dalla “equipe Delors”, la conferenza intergovernativa conclude quello che sarà chiamato l’annus mirabilis europaeus, 242 IX. L’ATTO UNICO: UN TRATTATO CHE ARRICCHISCE ED ESALTA I VALORI EUROPEI

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1. Un veliero che dispiega le sue vele, 243 - 2. Un Mercato unico europeo senza frontiere interne, 244 - a. L’articolo 8 A dell’Atto unico disegna un’Europa più libera, più democratica, più prospera, 244 - b. Dalla “via Bangemann” allo “Spazio Schengen”, 245 - c. L’articolo 100 A dell’Atto unico: la più ampia delega di sovranità nazionale mai attribuita all’Europa, 246 - d. La procedura di cooperazione: partecipazione del Parlamento europeo al processo legislativo della Comunità. Si consolida il “metodo comunitario”, 248 - 3. Le politiche di accompagnamento: strumento di attuazione di valori europei, 249 - a. La protezione dell’ambiente: un’esigenza volta a tutelare “la parte più preziosa dell’Universo terrestre, la perla del globo”, 249 - b. La coesione economica e sociale: attuare la solidarietà, un valore fondante della costruzione europea, 250 - c. La politica sociale: tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori, 250 - d. La politica di ricerca e sviluppo tecnologico: valorizzare le straordinarie capacità creative ed innovatrici degli Europei e contribuire al benessere dell’Umanità, 251 - 4. La cooperazione in materia di politica economica e monetaria traccia il percorso verso l’Unione economica e monetaria, 251 - 5. La cooperazione europea in materia di politica estera, 252 - 6. La bandiera europea, 254

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X. 1° GENNAIO 1986: ENTRANO NELLA CASA COMUNE LA SPAGNA E IL PORTOGALLO, PAESI CONQUISTATORI CHE “HANNO SPOSTATO VERSO LE RIVE ATLANTICHE I FOCOLAI CREATORI DELLA NOSTRA CIVILTÀ”

XI. PORTARE AL SUCCESSO L’ATTO UNICO EUROPEO 1. Il “Primo Pacchetto Delors”, 257 - 2. Le conquiste anticipatrici dell’Europa 1992 e il nuovo approccio legislativo, 258 XII. GLI STUDENTI DEL PROGRAMMA ERASMUS : GIOVANI AMBASCIATORI DEL MESSAGGIO EUROPEO

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CAPITOLO SETTIMO Dalla caduta del Muro di Berlino all’Europa dei tre pilastri di Maastricht (Anni 1989-1992)

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I. I VENTI DELLA LIBERTÀ CANCELLANO LE FRONTIERE DISEGNATE A YALTA

265

1. Il muro della vergogna che divide l’Europa da Stettino a Trieste, 265 - 2. Dalla rivolta di Danzica alla caduta del Muro di Berlino: ritrovare l’identità perduta, 266 - a. La Solidarnosc di Walesa e la Perestroika di Gorbaciov, 266 - b. La prima breccia nel Muro e il grido di libertà dei Tedeschi dell’Est : “ab sofort”, 267 - c. La libertà e la democrazia riconquistate dai Paesi dell’Est, 269 - 3. Verso la riunificazione tedesca, 270 - a. Fantasmi del passato che riappaiono, 270 - b. I messaggi rassicuranti di Helmut Kohl, 272 - c. 3 ottobre 1990: “Il giorno della grande speranza per tutti coloro che non vogliono adeguarsi alle ingiustizie di questo mondo”, 273 - 4. La forza di attrazione del modello di civiltà europeo, 275 II. IL CONSOLIDAMENTO DELL’EDIFICIO EUROPEO

277

1. Potenziamento delle libertà fondamentali e dei diritti dei cittadini, 277 - 2. Le sfide all’alba del nuovo secolo: protagonisti e posizioni a confronto, 279 III. IL TRATTATO DI MAASTRICHT ISTITUISCE L’UNIONE EUROPEA

280

1. Un tempio con tre pilastri, 280 - 2. L’Unione monetaria: “una straordinaria trasformazione nella storia politica ed economica dell’Europa”, 281 - a. L’ultimo assalto della Signora Thatcher alla diligenza europea, 281 - b. Il “Rapporto Delors” e le tre tappe verso l’uem, 283 - c. La politica economica: indirizzi di massima e disavanzo pubblico, 284 - d. Politica monetaria: le tre fasi di attuazione, i criteri di convergenza e le Istituzioni monetarie, 285 - 3. L’Europa politica, 286 - 4. La Comunità europea amplia e potenzia le sue sfere di intervento grazie alle norme introdotte nel primo pilastro, 287 - a. Rafforzamento della legittimità democratica: nuovi poteri conferiti al Parlamento europeo, 287 - b. “Civis europaeus sum”: conferimento della cittadinanza europea, libertà e diritti politici ai cittadini dell’Unione, 287 - c. La dimensione sociale: un valore identitario europeo, 289 - d. La cultura, forza federatrice dell’Europa: un’esigenza di tutela dei nostri valori identitari, 290 - e. La coesione economica e sociale: un’esigenza integrazionista, 291 - f. La protezione della salute pubblica e dei consumatori: esigenze imperative, 291 - g. La politica industriale e tecnologica: un’esigenza di

s


competitività a livello internazionale, 292 - h. La creazione di infrastrutture transeuropee nel settore dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia: un’esigenza di ravvicinamento dei popoli europei, 293 - 5. La politica estera e di sicurezza comune e le prospettive in tema di difesa, 293 - a. Verso un’Europa “potenza civile” sulla tormentata scena mondiale, 293 - b. Il trattato di Maastricht e la politica di difesa, 295 - 6. La creazione di uno spazio europeo di accoglienza, di sicurezza e di giustizia, 295 - 7. Il principio di sussidiarietà e le sue prime applicazioni, 296 - 8. I referendum in Danimarca e in Francia, 298 - a. La “specificità danese”, espressione dell’Europa delle diversità, 298 - b. Il “paradosso francese”, 299 - 9. Alcune considerazioni sul trattato di Maastricht, 299 - a. Il primo “opting out” della storia dell’Unione europea. 299 - b. Metodo comunitario e metodo intergovernativo: tertium non datur? 300 IV. L’EUROPA POST-MAASTRICHT

p.

302

1. 1992: un anno in chiaroscuro. La crisi economico-monetaria, 302 - 2. Il “Secondo Pacchetto Delors”, 303 - 3. Da Birmingham a Edimburgo: l’Unione europea è chiamata a combattere l’euroscetticismo in terra britannica, 304 - a. La Dichiarazione di Birminghan: “Una Comunità vicina ai suoi cittadini”, 304 b. La severa condanna degli orrendi crimini nella ex Jugoslavia, 305 V. IL “DECENNIO D’ORO” DI JACQUES DELORS SI CONCLUDE CON UN’EUROPA CHE SI CONSOLIDA E SI ALLARGA

305

1. Mercato unico europeo: i primi, promettenti risultati, 306 - 2. Il trattato di Maastricht entra in vigore il 1° novembre 1993 con i suoi “quattro più”, 306 - 3. L’adesione dell’ Austria, della Finlandia e della Svezia. Nasce l’Europa dei Quindici, 307 - 4. Il secondo libro bianco di Jacques Delors: “Crescita, competitività e occupazione”. Una strategia di attualità, 308 - 5. L’Europa si consolida sul piano interno e si afferma sulla scena internazionale, 310 - a. “Obiettivo euro”. 1° genanio 1994: si entra nella nella seconda fase, 310 - b. I primi grandi progetti di reti transeuropee. Il “Gruppo Christophersen”, 310 - c. Penetrare negli arcani della società dell’informazione. Il “Gruppo Bangemann”, 311 - d. Un “Patto di stabilità” volto a difendere i valori europei e ad instaurare rapporti di buon vicinato, 311 - 6. Il dialogo interreligioso lanciato da Jacques Delors: “un’anima per l’Europa”, 312 - 7. Jacques Delors, principe dei valori della nostra europeità, 313

CAPITOLO OTTAVO Dal Mercato unico allo Spazio europeo di libertà, sicurezza, giustizia e diritti fondamentali (Anni 1995-2000)

315

I. DA AMSTERDAM A NIZZA: FECONDARE L’EREDITÀ DEL DECENNIO D’ORO DI JACQUES DELORS

315

II. LA LUNGA MARCIA DEI POPOLI DELL’EST VERSO LA CASA COMUNE EUROPEA

317

1. I “criteri di Copenaghen” per l’adesione di nuovi Stati membri, 317 - 2. Strategie e strumenti finanziari predisposti per preparare l’adesione, 318 - a. Gli Accordi di associazione, 318 - b. Il Patto di stabilità, 319 - c. I Rapporti di buon

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vicinato 319 - d. Gli Strumenti finanziari, 319 - e. L’agenda 2000 della Commissione, 319 III. DA JACQUES SANTER A ROMANO PRODI: CRISI E RILANCIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

p.

320

1. La travagliata designazione del Presidente Jacques Santer e le dimissioni della “sua” Commissione, 320 - 2. Romano Prodi: rilancio del ruolo della Commissione e potenziamento della dimensione internazionale dell’Unione europea, 323 IV. I TRATTATI DI AMSTERDAM E NIZZA RISPONDONO SOLO IN PARTE ALLE ATTESE

325

1. Il trattato di Amsterdam: una proiezione nel futuro, 326 - a. Le riforme istituzionali: rinvio al trattato di Nizza, 326 - b. Le sanzioni in caso di violazione di diritti fondamentali: un opportuno deterrente politico, 327 - c. La politica occupazionale: 18 milioni di disoccupati in attesa delle “raccomandazioni” del Consiglio, 327 - d. Le nuove norme di politica estera, di sicurezza comune e di difesa: da Maastricht a Lisbona, 328 - e. Integrazione nell’ ambito comunitario dell’acquis Schengen e di molte regole del terzo pilastro, 329 - 2. Il trattato di Nizza: lo “charme” di esistere, 330 - a. Gli obiettivi perseguiti e il “ciascun per sé”, 330 - b. L’adesione di nuovi Stati membri: lo “charme” e il “diritto” di esistere delle giovani democrazie, 330 - c. L’estensione del voto a maggioranza qualificata: un incedere “a passi senatoriali”, 331 - d. Le cooperazioni rafforzate: strumento volto a salvaguardare i valori dell’Unione, 331 - e. Le riforme istituzionali: tanto rumore per... (quasi) “nulla”, 332 V. OTTIMIZZARE IL MERCATO UNICO EUROPEO: DA JACQUES DELORS A MARIO MONTI

334

1. Scoreboard, meccanismo di intervento rapido, controlli ex ante e ex post, 334 a. Lo “scoreboard”: la pagella meritocratica di ogni Stato membro, 335 - b. Uno “strumento di intervento rapido” per salvaguardare l’unicità del Mercato unico, 335 - c. Lotta al neo-protezionismo economico con un “check-up” di legittimità europea, 335 - 2. La riforma delle regole sugli appalti pubblici: semplificazione, modernizzazione, lotta alla corruzione, promozione di valori, 336 - 3. La liberalizzazione dei servizi di pubblica utilità e la soppressione di antichi privilegi, 337 - 4. La sfida della società dell’informazione, 339 - a. Il controllo da parte della Commissione e degli Stati membri delle iniziative legislative nazionali nel settore dei servizi della società dell’informazione, 339 - b. La disciplina del commercio elettronico, 340 - c. Le regole relative alla firma elettronica, 341 - 5. La liberalizzazione dei servizi finanziari, 341 - 6. Verso una piena libertà di circolazione dei cittadini europei, 341 - 7. Modernizzazione, decentramento e rafforzamento delle regole di concorrenza. I casi Microsoft e General Electric-Honeywell, 342 - 8. La “Strategia di Lisbona”, 345 - a. Un piano strategico per rispondere alle sfide epocali della globalizzazione, 345 - b. Le prime conquiste, 347 VI. LO SPAZIO EUROPEO DI LIBERTÀ, SICUREZZA, GIUSTIZIA E DIRITTI FONDAMENTALI

347

1. Dal Mercato unico allo “spazio privilegiato della speranza umana”, 347 - 2. Da Tampere a Stoccolma: un percorso programmatico solidale e responsabile,

s


348 - 3. La dimensione economico-demografica dei flussi migratori, 349 - a. Uno scambio interculturale, umanitario e di sviluppo economico, 349 - b. Il “Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo”, 350 - c. L’integrazione dell’immigrato nel Paese di accoglienza. Il ricongiungimento familiare, 351 - 4. La dimensione umana del fenomeno migratorio: solidarietà e asilo, 352 - a. L’indifferenza è inerzia del cuore, 352 - b. Costruire un’Europa dell’asilo, 353 - 5. Le immigrazioni clandestine, 354 - a. Rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dell’Unione, 354 - b. Il Codice Frontiere Schengen, 355 - c. Il Sistema d’informazione Shengen, 355 - d. Il Sistema d’informazione vis e il Codice comunitario, 355 - e. frontex, 356 - f. Il cepol, 356 - g. L’eurodac, 356 - h. La lotta all’immigrazione clandestina, 356 - 6. La politica di sicurezza e l’europol, 357 - a. La tutela dei bambini: i Programmi Dafne I e II, 358 - b. Lotta alla pedopornografia su internet, 358 - c. Lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pornografia infantile, 358 - d. Lotta al traffico di migranti, 358 - e. L’europol, Ufficio europeo di polizia e di lotta alla falsificazione dell’euro, 358 - 7. La lotta al terrorismo su quattro fronti, 358 - 8. Un’Europa della giustizia fondata sul principio del mutuo riconoscimento, 360 - a. Gli obiettivi da perseguire, 360 - b. Una giustizia civile europea rispettosa delle tradizioni giuridiche nazionali, 361 - c. Verso una giustizia penale europea: eurojust, 362 - 9. La Carta dei diritti fondamentali: la dimensione umana dello Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia, 364 - a. Habemus Magnam Chartam Europaeam!, 364 - b. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione: visibilità, sicurezza giuridica, legittimità politica, universalità, 366 - c. L’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione europea, 367 - d. La Carta dei diritti fondamentali: strumento di orientamento di tutte le politiche europee, 367

CAPITOLO NONO La Grande Europa riunificata si riappropria del timone della Storia (Anni 2001-2014)

369

I. I PRIMI, TORMENTATI ANNI DEL TERZO MILLENNIO: TRAGEDIE E CRISI SI ALTERNANO A CONQUISTE DI PORTATA STORICA

369

II. 1° GENNAIO 2002: NASCE L’EUROZONA. 80 MILIARDI DI EURO TINTINNANO NELLE TASCHE DI CENTINAIA DI MILIONI DI PERSONE

372

III. DALLA “DICHIARAZIONE DI LAEKEN SUL FUTURO DELL’UNIONE EUROPEA” ALLA CONVENZIONE DI BRUXELLES

373

1. Una Dichiarazione storica: svolgere nel mondo un “ruolo stabilizzatore” e iscrivere “la mondializzazione entro un quadro etico”, 373 - 2. La Convenzione europea: un ampio processo di riflessione democratica, 374 IV. IL PROGETTO DI COSTITUZIONE “PENELOPE” E IL DIBATTITO SULLE RADICI CRISTIANE DELL’EUROPA

375

1. “Penelope”: un invito alla fedeltà verso il “progetto europeo” dei Padri fondatori, 375 - 2. Una questione oggetto di accese controversie: il riferimento alle radici cristiane nella Costituzione Europea, 377

s


V. LA RIUNIFICAZIONE DEI POPOLI DELL’ANTICO CONTINENTE. UN PROCESSO CHE NON HA PRECEDENTI NELLA STORIA DELL’ UMANITÀ

p.

379

1. “I fratelli dell’Est, rapiti dall’Unione Sovietica, tornano finalmente a casa”, 379 2. Un’adesione “precipitosa e inopportuna”?, 380 - 3. La “cesta nuziale” dei nuovi Stati membri, 383 - 4. I protagonisti. Il contributo di Giovanni Paolo II, 383 VI. LA COSTITUZIONE EUROPEA FIRMATA IN CAMPIDOGLIO

385

VII. DAL FALLIMENTO DELLA COSTITUZIONE AL TRATTATO RIFORMATORE DI LISBONA

387

1. La nuova Commissione europea diretta da José Manuel Barroso, 387 - a. Il Presidente designato: la sua visione sul futuro dell’Europa e i valori ai quali si ispira, 387 - b. Il caso Rocco Buttiglione: Kant e Cicerone non bastano a convincere i Parlamentari europei su omosessualità e matrimonio, 390 - c. Franco Frattini, spirito aristocratico e senso spiccato della misura e dell’eleganza, 391 - 2. Il ripudio della Costituzione europea da parte di Francesi e Olandesi, 391 - 3. Preparare il rilancio della costruzione europea, 393 - a. Le proposte della Commissione e del Parlamento europeo e l’incontro a Madrid degli “Amici della Costituzione”, 393 - b. La solenne “Dichiarazione di Berlino” del 25 marzo 2007, 394 - 4. Il trattato di Lisbona, 396 - a. Le consultazioni ristrette avviate della Cancelliera Angela Merkel, l’apertura di una conferenza intergovernativa e l’approvazione del nuovo Trattato, 396 - b. Le principali innovazioni introdotte dal trattato di Lisbona, 397 - c. Il pathos lacerante di taluni Stati: spogliano l’Europa dei “suoi” fregi e si immiseriscono con nuovi “opting-out” che si aggiungono ai precedenti, 398 VIII. L’EUROPA POST LISBONA SULLA SCENA INTERNAZIONALE: ATTORE GLOBALE O POTENZA ABDICANTE?

399

1. I valori fondanti dell’azione esterna dell’Unione miranti a costruire un mondo migliore, 400 - 2. L’Europa, prima potenza commerciale del mondo, 401- 3. La cooperazione allo sviluppo e le azioni di assistenza: “la mia umanità è legata alla tua”, 402 - a. L’accordo di Cotonou del 23 giugno 2001, 402 - b. Gli 8 “Obiettivi di Sviluppo del millennio”(osm) da raggiungere entro il 2015: le conquiste europee, 403 - c. “Umuntu ngumuntu ngabantu”, 404 - 4. Lo Spazio Economico Europeo: futura anticamera dell’adesione?, 405 - 5. L’Unione euro-mediterranea: arricchire un intreccio di culture e civiltà secolari e creare uno spazio di pace, di prosperità e di libertà, 406 - a. Il partenariato Europa-Mediterraneo, 406 - b. L’ Unione per il Mediterraneo, 409 - c. Un forum di dialogo e di cooperazione tra mondo europeo e mondo arabo-musulmano, 409 - 6. L’Europa e il suo nuovo “Vicinato”: attuare progetti comuni per rispondere alle sfide della nuova geopolitica europea, 410 - 7. L’Europa della sicurezza e della difesa, 412 - a. Obiettivi perseguiti e ambito operativo, 412 - b. L’Europa della difesa: le “Missioni Petersberg”, la clausola di solidarietà e le cooperazioni strutturate, 413 - c. Istituzioni, organi e strumenti previsti nel campo della politica estera e di difesa, 414 - d. Il partenariato ue/nato e gli “Accordi di Berlino”, 416 - e. Dalla cooperazione politica alle “Missioni Petersberg”: quarant’anni di “step by step”, 417 - 8. La tutela dell’ambiente e il protocollo di Kyoto: l’Europa, indiscusso leader mondiale, 420 - a. La “Risoluzione” del 1993 e il “Sesto programma d’azione” del 2002, 420 - b. Il Pro-

s


tocollo di Kyoto, 421 - 9. Erasmus Mundus: aprire l’eccellenza dei sistemi europei di istruzione al resto del mondo e aumentarne l’attrattiva, 422 - 10. Galileo: la dimensione spaziale del genio europeo, 423 - a. Il lento e difficile avvio del progetto europeo di navigazione satellitare, 423 - b. 21 ottobre 2011: “Eppur si muove”, 424 - c. Il volto umano di Galileo, 425 - 11. L’Unione europea, attore e leader globale e i sei cerchi concentrici del modello di civiltà europeo, 427

CAPITOLO DECIMO L’Europa del terzo millennio: una civilta’ umanista, artefice di un mondo migliore p.

429

I. LE CONQUISTE EUROPEE E LE OMBRE VACILLANTI DELLA CAVERNA DI PLATONE

429

II. IL PREMIO NOBEL PER LA PACE ALL’UNIONE EUROPEA

430

1. Un Nobel conferito all’insieme dei valori della nostra europeità, 430 - 2. I traguardi raggiunti e i valori e diritti universali promossi e attuati dal 1950 ad oggi, 431 III. EUROSCETTICI, EUROFOBI E ABITANTI DELLA CAVERNA DI PLATONE

435

IV. L’UNIONE EUROPEA: UN “SUPER- STATO” INVADENTE E PROFANATORE DELLE IDENTITÀ NAZIONALI?

438

V. DEFICIT POLITICO-DEMOCRATICO E CARENZE COMUNICAZIONALI?

441

1. Un potere politico “condiviso” per una gestione in comune del comune interesse, 441 - 2. Deficit democratico e coinvolgimento dei cittadini europei nel processo di integrazione comunitaria, 442 - 3. Carenze comunicazionali. L’Europa comunitaria sorta di “ovni”?, 444 VI. LE RICORRENTI CRISI CHE SCANDISCONO LE TAPPE DELLA COSTRUZIONE EUROPEA: SEGNO DI FRAGILITÀ O SPINTA UNIFICATRICE?

447

1. “L’Europa si costruirà con le crisi. Essa sarà la somma delle soluzioni che sapremo apportare a queste crisi”, 447 - 2. Le nazioni europee: civiltà imperiali del passato che hanno forgiato una forte identità nazionale, 449 VII. USA E UE: DUE MODELLI DI SOCIETÀ A CONFRONTO

451

1. L’Europa non è potenza conquistatrice ma un modello di società che si lascia conquistare, 451 - 2. “The European Dream”, ovvero “A’ Mérec sta ccà”, 453 VIII. L’ORGOGLIO DI ESSERE EUROPEI

456

Bibliografia

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Foto, riproduzioni e disegni

465

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