40 parallelo di gennaio

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16 Oggi vivi e lavori a Bruxelles e continui a viaggiare molto, ad andare lontano… Si, i viaggi in posti lontani mi permettono di arrivare più vicino a me. Mi piace molto vedere posti nuovi, ma sono più affascinato da ciò che, viaggiando, scopro in me, di me. Come vivi il ritorno in paese? Adoro il paese perché lo vivo in piccole dosi, ma non potrei stare solo qui. Mi piace ritornarci, incontrare i vecchi amici che magari si sono sposati e pare che abbiano cambiato vita; ma è solo apparenza. Il paese è una fotografia, è sempre lo stesso, per questo è rassicurante. Com’è il tuo rapporto con il Tempo? Ho un rapporto strano con il tempo: è come se andasse troppo veloce nei momenti in cui vorrei gustare ogni singolo istante e troppo lento, quando vorrei che tutto passasse in fretta. Il tuo motto. “Cerco me stesso, ma spero di non trovarmi mai!” Se ti trovi è finita. Il bello del viaggio è proprio il viaggio in sé ,non la meta. L’eccessiva certezza di essere in un certo modo ci irrigidisce, facendoci perdere “gli occhi del bambino”, ossia quell’entusiasmo e quella capacità di sorprendersi che sono indispensabili per vivere. Barbara Marcelli

Gennaio è così, un mese abbastanza lungo da impedirci di sfuggire a noi stessi. Dal primo giorno parte con botti, sorrisi, promesse e l’idea che” noi ce la faremo”, che un anno è fortunatamente finito. Possiamo dire di avercela fatta, abbiamo chiuso un capitolo e ne apriamo uno tutto nuovo: possiamo rivenderci, reinventarci, riciclarci un’altra volta!Siamo perfetti: casa, lavoro, amici, compagno\a favolosi. Niente sbavature nella nostra vita! Brilliamo ancora delle luci della festa e anche se lo scorso anno era ieri (e sapevamo bene chi eravamo) oggi è tutta un’altra storia, si riparte come dopo una sosta forzata. Il bello delle feste è anche questo, in quei giorni il confine tra realtà e fantasia é sottilissimo, è come vivere immersi in un’atmosfera onirica.

Il risveglio è sempre esaltante… Eh, già! Si pensi al giorno in cui i dolci avanzati dalle feste hanno perso il loro odore e la loro fragranza per tramutarsi in rigidi blocchi di zuccheri, perfidi e infidi che hanno reso il nostro sedere molto simile a un divano a sei posti. Quando una mattina, tornando al lavoro, ci accorgiamo che le luminarie svaniscono e decidiamo di trucidare tutti gli orrendi peluches parlanti che auguravano “buon Natale e felice Anno nuovo” in un inglese made in China!!! E poi c’è il giorno ufficiale del rientro al lavoro. Già dalla sera prima proviamo il sorriso da “mi sono rilassata tantissimo, ci volevano questi giorni di vacanza”. Il risultato è l’arrivo in ufficio con sorriso di plastica in stile joker: non ci crede nessuno e a fine giornata la collega è preoccupata della nostra sanità mentale. Ma il bello deve ancora arrivare perché tra un caffè e una sigaretta siamo costretti a sorbirci tutti i racconti su “come hanno passato le vacanze”! O meglio, su come “presumibilmente”

hanno passato le vacanze i nostri colleghi. Si, perché mai come in questi racconti, le bugie abbondano. Così c’è l’amico che è partito verso uno dei tanti “paradisi tropicali”; peccato però che sia tornato con una palese abbronzatura da centro estetico (mani, viso: appena si slaccia il primo bottone della camicia risulta essere bianco come uno svedese!). La collega, invece, vanta di aver passato un magnifico fine settimana in un romantico chalet con la sua ultima fiamma. Peccato che della sua ultima fiamma non resti che la cenere e che “Rocchina d’Ampezzo” non esista! O sei stata a Roccaraso o a Cortina d’Ampezzo!!! Ma infrangere i sogni altrui è ingiusto, triste e faticoso. Quindi, un inno ai “fantasiosi” che ci fanno sorridere nelle grigie giornate invernali! E anche noi poi, che ci lamentiamo di fare ogni anno le stesse cose e arriviamo al lavoro con occhiaie degne di un vampiro ubriaco!!! Anche i nostri racconti, poi, non rispecchiano totalmente la verità… Buon 2010 a tutti! Augurandovi che quest’anno possa soddisfare la vostra sete di stabilità e serenità o di novità e cambiamento. Ricordando quanto diceva Gandhi:” Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!” Barbara Marcelli.

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