Cahiers di Roma-Dakar_1

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conda a esplorare le sue possibili declinazioni, la terza ad approfondire la progettualità più complessiva e gli obiettivi del ritorno. Bisogna tenere conto, oltre al fatto che era possibile dare più di una risposta alle domande, che in alcuni casi si parla di ritorni già avviati o comunque in via di realizzazione e in altri, invece, solamente immaginati e proiettati in un futuro ancora incerto, il che implica una forte diversità di strutturazione dell’idea del ritorno all’interno di risposte formalmente simili. 7 Una rassegna sul caso senegalese si trova in Ceschi, Mezzetti 2014. 8 Il ritorno volontario assistito è una politica atta a favorire forme di rientro concordate con le autorità statali, basata essenzialmente sull’accettazione di uno scambio con il migrante: rinuncia ai diritti di permanenza presenti e futuri sul territorio di immigrazione (o a quelli de facto posseduti dagli irregolari), in cambio di forme di assistenza e aiuto al ritorno. Questi programmi hanno coinvolto molti paesi europei e in Italia hanno visto la costituzione di una rete mista di autorità locali e realtà del terzo settore (Rete Rirva), specificamente costituita per la gestione dei ritorni. Una rassegna dei principali programmi italiani dedicati al ritorno volontario nell’ambito dei Fondi Fei 2007-2013 si trova in Ferro 2010; 2012 (che prende in considerazione anche alcune pratiche di altri paesi europei) e Fosciv-CeSPI 2014. 9 Secondo una stima dell’INED, l’Istituto nazionale di studi demografici francese, un migrante su quattro sarebbe rientrato a vivere in Senegal negli ultimi anni dalla Francia.

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