Tempo vivo 08

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gli studenti del vinci dall’ ingHilterra alla norvegia, per riflettere sugli scenari cHe università e mondo del lavoro offrono ai neo diplomati

Quale futuro dopo il diploma?

Da sinistra: Matteo Goghero 3 BI, Riccardo Pederzoli 3 BE, Alessia Dalcero 3 BI, professoresse Anna Carretta e Fabrizia Soprani, Matteo Ballestrazzi 3 AE Da sinistra in seconda fila: Leonardo Reggiani 4 BE, Marco Carnevali 4 AE, Alessandro Cavallotti 3 BI, Emanuel Pedalino 4 AM

Da sinistra: Jomae Darko Kusi 3 ACH, Alessandro Gabrielli 4 AM, professoresse Donatella Barp ed Elisabetta Ferretti, Nicola Melegari 3 ACH, Giacomo Bicchieri 4 AM In seconda fila da destra: Matteo Tarabini Solmi 3 AM, Francesco Manicardi 4 BI, Taqasar Walayat 4 BI e Diego Franchini 4 AI Erasmus+ è il progetto europeo di durata biennale (2015-2017) a cui l’Itis Leonardo da Vinci di carpi e i cinque paesi partners (norvegia, olanda, romania, regno unito e spagna) hanno affidato il compito di scandagliare quale futuro ci sarà per i giovani dopo il diploma. dall’8 al 15 febbraio, otto studenti delle classi terze e quarte, accompagnati dalle docenti Anna Carretta e Fabrizia soprani, sono stati ospitati dagli studenti norvegesi presso la videregaende skole a skarnes. come cercare lavoro è stato il tema della settimana: Job shadowing presso aziende, tra cui Maruud e Mapei e simulazioni di colloqui di lavoro hanno costituito alcune delle attività a cui i ragazzi dell’itis hanno partecipato insieme ai partner olandesi, rumeni, inglesi, spagnoli e norvegesi. nella prima settimana di dicembre 2016, otto studenti delle classi terze e quarte, accompagnati dalle docenti donatella Barp ed Elisabetta Ferretti erano stati ospitati dagli studenti inglesi presso il gateshead college di newcastle. nella settimana internazionale a newcastle i ragazzi, hanno assistito a tre lezioni, alla northumbria university, incentrate sul tema del futuro, declinato in termini di sostenibilità ambientale, territorio e mercato del lavoro. il professor Richard Kotter, docente di economia e geografia politica, ha partecipato a diverse fasi dei progetti elaborati dai gruppi internazionali intervenendo nella fase di valutazione finale. la visita a prestigiose aziende del territorio, come la Komatsu, ha rappresentato un altro momento della trasferta in inghilterra. ancora una volta le esperienze in ambito internazionale offrono ai ragazzi l’opportunità di sperimentare modalità diverse in campo relazionale e accademico. mettere a punto un progetto insieme ai coetanei inglesi, norvegesi, olandesi, rumeni e spagnoli utilizzando la lingua inglese per raggiungere un obiettivo comune costituisce certamente un momento unico e formativo. la settimana presso le famiglie norvegesi e inglesi ha certamente fornito agli studenti del vinci l’occasione di far parte della vita quotidiana dei loro coetanei europei.

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mercoledì 1° marzo 2017

anno XVIII - n. 08

la quindicenne viola la rocca si è trasferita dal lazio a carpi per frequentare l’isTiTuTo vallauri. ecco la sua sToria, già pubblicaTa sul giornalino della scuola, il merlino al quale viola collabora

Nulla si ottiene senza sacrifici

Ciao, mi presento: mi chiamo Viola, ho 15 anni e vengo da un paese del Lazio, Bracciano (RM), ma sono nata a Roma, dove ho vissuto fino ai tre anni. Vi starete chiedendo perché una ragazza del Lazio scriva sul giornalino di una scuola che si trova in Emilia Romagna: per il semplice motivo che mi sono trasferita e ora vivo a Carpi! Starete pensando: che cosa ci sarà di tanto speciale? Per rispondere alla vostra domanda bisogna tornare a un anno fa... Ero al primo anno di un istituto professionale a indirizzo moda, lo stesso che frequento ancora oggi, con la differenza che ero ancora nella mia regione d’origine. Ero molto entusiasta, non vedevo l’ora di cominciare a costruire il mio futuro: la scuola era però lontano da casa mia, perciò ogni giorno mi svegliavo alle 5.30 del mattino, per poi prendere un autobus che, dopo un tragitto di 2 ore, mi portava a scuola. La cosa mi stava bene: d’altronde nella vita bisogna fare dei sacrifici se si vogliono ottenere dei risultati. La difficoltà vera era nel comportamento delle mie compagne perché la maggior parte di loro rendeva impossibile lo svolgimento regolare delle lezioni: uscivano dalla classe durante le lezioni, urlavano e

Viola La Rocca

rispondevano male agli insegnanti; chi voleva seguire la lezione non poteva. Più i mesi passavano e più rimanevamo indietro con il programma. Capirete che dei mesi così erano veramente snervanti e facevano disinnamorare dello studio sia me che le poche, se non rare, interessate. Fatto sta che durante le vacanze di Pasqua sono venuta a trovare una cugina qui a Carpi: sentendomi parlare così male della mia ormai ex scuola, mi consigliò di venire al Vallauri. Io, incuriosita e ormai stremata dalla vita nell’altra scuola, sono tornata a Carpi con i miei

genitori a maggio in occasione di un open-day. Devo dire che la scuola, i laboratori e gli insegnanti superavano le mie aspettative: la scuola era infatti molto meglio di quanto mi aspettassi! I laboratori erano attrezzatissimi, con molte macchine da cucire, mentre nella mia scuola ce n’erano solo un paio, numerosi i progetti che ci hanno illustrato con sfilate, mostre: insomma, tutto ciò che desideravo! Ed eccoci a quest’anno, frequento il Vallauri da qualche mese e già mi sono fatta delle ottime amicizie, sono stata subito accolta dai professori

e dalle mie nuove compagne di classe con disponibilità e affetto, ho già imparato tante cose e sto recuperando alla grande. Abito con mia cugina ma mi sento tutti i giorni con la mia famiglia, che si è sacrificata molto per me. Credo che la lontananza sia un prezzo da pagare per il mio futuro, nulla si ottiene senza sacrifici, come ho già scritto, ma con l’impegno e il supporto delle persone che mi vogliono bene, realizzerò tutti i miei sogni! Viola La Rocca, studentessa dell’Istituto Vallauri

la scuola d’infanzia sacro cuore Ha aderito all’evento nazionale organizzato da reggionarra dando vita a una serata di storie ed emozioni a cui Hanno parTecipaTo, venerdì 24 febbraio, i bambini e i geniTori

La notte dei racconti al Sacro Cuore Tutti insieme, tutti alla stessa ora, adulti e bambini, attorno a storie, avventure ed emozioni da leggere: è questo lo spirito che anima la Notte dei Racconti, in occasione della quale, venerdì 24 febbraio, dalle 18 alle 20, i bambini della Scuola d’infanzia Sacro Cuore sono stati invitati a partecipare, insieme ai loro genitori, a “una serata unica, che chiama all’ascolto e all’incontro di grandi e piccoli. sarà l’occasione – si legge nell’invito – per spegnere cellulari, computer, televisori per dedicare il tempo alla

condivisione di letture e di narrazioni che genitori e maestre interpreteranno”. aderendo all’idea di reggionarra, che promuove l’evento a livello nazionale, la scuola d’infanzia sacro cuore ha proposto alle famiglie questa opportunità dando vita a un

evento ispirato al tema Cosa sta sotto? nella semioscurità di un percorso illuminato solo dalle candele, i bambini sono entrati immediatamente nell’atmosfera giusta per riscoprire il gusto dell’ascolto e il piacere del narrare: all’interno di ogni spazio una storia ha poi preso vita. grazie alla disponibilità di alcuni genitori che hanno prestato la voce ai libri, hanno ascoltato la storia Una casa per il paguro Bernardo, dedicata a tutti i bambini che devono affrontare un cambiamento, comodamente seduti all’interno di una stanza in cui era stata ricreata un’ambientazione marina. si sono infilati davvero sotto il letto per poi rimanere incantati durante la lettura di Cosa c’è sotto il letto che li ha portati fino al nucleo centrale del nostro pianeta.

hanno vissuto l’atmosfera giocosa e pazzerella di Pluf, la storia del lupo affamato che precipita dentro un pozzo per cercare di afferrare un pezzo di formaggio ma, una volta caduto nell’acqua, si accorge che non era altro che il riflesso della luna. nella quarta e ultima stanza ai bambini è stata data la possibilità di rilassarsi sdraiati su un enorme tappeto pieno di cuscini per osservare le immagini più belle dei libri appena letti proiettate a grandissime dimensioni sulla parete, con il conciliante sottofondo musicale di un basso suonato da un bravissimo papà. la ‘maratona’ di letture si è conclusa sorseggiando te e mangiando biscotti. all’uscita le insegnanti hanno consegnato ai bambini un piccolo pensiero per ricordare la Notte dei Racconti: un segnalibro, naturalmente, coi suggerimenti per le prossime letture e una bustina di tisana per godere quel magico momento.

• Edizione di Carpi •


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