Se, alla domanda, volessimo sostituire la lunga lista di possibili risposte, allora potremmo dire: “….. nascono dalle idee”. Idee singole, idee di gruppo che si sviluppano attraverso lo scambio e la fertilizzazione incrociata, che spesso si manifestano come suggerimenti dimessi e altre volte come critiche feroci e che si trasformano, nel tempo, in una graduale presa di coscienza che porta a introdurre su di esse dei criteri di valutazione, per poi arrivare a prendere, in taluni casi, la decisione: trasformare l’idea in un progetto.
Ideazione come prodotto di gruppo
E se è vero che la storia dimostra che le più grandi invenzioni sono state partorite dalla mente di un singolo o di pochi, è anche altrettanto vero che questi singoli erano e sono figli di una cultura che si sviluppa meglio quando c’è il confronto, lo scambio e la contaminazione di diversi punti di vista.
Figura 4 Dunque pensare genera idee e farlo insieme aiuta ognuno di noi a produrne di più e di migliori. Se creiamo le condizioni perché in molti, insieme, si possa generare idee allora è assai probabile, quasi certo, che in un’economia di scala della “co-ideazione” nascano alcune idee talmente utili e, a volte geniali, da trasformarle naturalmente in progetti realizzativi. Tuttavia il processo di “co-ideazione” non è semplice da gestire e, se lasciato completamente libero, genera una proliferazione di rami, varianti, sovrapposizioni che se risultano utili in fase iniziale di libera partecipazione e contaminazione culturale reciproca di un gruppo di persone, poi ne rendono assai difficoltosa l’analisi e la sintesi degli elementi che possono portare a delle conclusioni pratiche.
“Co-ideazione” & Governo della “co-ideazione”
Quindi se, come nel caso di un’impresa, l’obiettivo della facilitazione delle idee è lo sviluppo di iniziative di business concrete, il processo deve essere governato secondo uno schema (un “workflow”), ad esempio:
4 ing. Roberto Gallerani