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I contenuti per la didattica inclusiva di Magica Matilde – Storia 3 sono a cura del gruppo di esperti della Ricerca e Sviluppo Erickson. Contenuti fondamentali facilitati e semplificati di Storia in HUB Kids e HUB Kit: Sara Angelicchio, Federica Biella, Alessandra Casiraghi e Silvia Riboldi, con la supervisione di Carlo Scataglini.
Coordinamento editoriale: Francesco Zambotti e Chiara Golasseni. Coordinamento redazionale: Milena Pellizzari
Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici di Rizzoli Education S.p.A. è certificato UNI EN ISO 9001.
Prima edizione:gennaio2025
Questo volume è stampato da: ROTOLITO SpA – Pioltello (MI) Stampato in Italia – Printed in Italy
LA STORIA DELL’UMANITÀ 2
LA STORIA DELL’UMANITÀ
Questo planisfero rappresenta il pianeta Terra, che si chiama anche Mondo. Come vedi, sulla Terra ci sono delle terre circondate dalle acque dei mari e degli oceani. Queste terre sono chiamate continenti e sono sei: Europa, Asia, Africa, Americhe, Oceania e Antartide. Sulla Terra vivono animali, piante e più di 8 miliardi di esseri umani. Tra questi ci sei anche tu!
RACCONTO LE MIE ESPERIENZE
Osserva il planisfero e scopri dove si trova il continente da cui proviene la tua famiglia. Poi colora il cartellino sulla mappa.
Americhe
Antartide
In ciascun continente vivono molte persone che possono avere delle caratteristiche diverse. Osserva le fotografie. Queste diversità si sono formate in centinaia di migliaia di anni, per permettere agli esseri umani di adattarsi (cioè modificare il proprio corpo) alle caratteristiche degli ambienti in cui vivevano: al freddo, al caldo, nella savana, nel deserto, sulle zone montuose, dove il Sole scalda di più o scalda di meno.
Europa
Africa
Asia
Oceania
LA RICERCA STORICA
Fare domande e trovare risposte
Quando si vuole conoscere qualcosa, la prima cosa da fare è porsi una domanda. Per esempio:
Perché, quando il gatto ha paura drizza il pelo? Perché il gelato piace tanto ai bambini?
Anche per conoscere il passato bisogna farsi delle domande. E come si fa a trovare le risposte? Per trovare le risposte le storiche e gli storici, che sono le studiose e gli studiosi della Storia, fanno delle ricerche. Fare una ricerca storica significa cercare le risposte alle proprie domande seguendo un metodo con delle tappe
Qual è il disegno più antico del mondo?
Per esempio, se vuoi trovare la risposta alla domanda “Come facevano le bambine e i bambini a comunicare con gli altri senza l’attuale tecnologia (computer, smartphone, Internet)?”, devi seguire le seguenti tappe del metodo dello storico.
1. RICERCA DELLE TRACCE - Chiedi a delle persone anziane che conosci di raccontarti come comunicavano senza avere a disposizione la tecnologia del giorno d’oggi. Raccogli le loro risposte su un foglio o in un audio. Poi, cerca le tracce, cioè quegli oggetti di cui ti hanno parlato (per esempio: il telefono da tavolo, ma anche lettere, cartoline, fotografie).
2. SCELTA DELLE FONTI - Osserva le immagini e gli oggetti che hai trovato e scegli quelli che possono darti delle informazioni utili.
3. RICOSTRUZIONE - Per ogni oggetto o immagine scelta, scrivi sul quaderno (o al computer) quello che hai notato. Per esempio: dove si trova, a che cosa serviva, come funziona, se si usa ancora. Poi disegnalo. E se possibile, provalo anche tu!
4. SCRITTURA - In autonomia o con l’aiuto della persona che hai intervistato, racconta o scrivi brevemente le tue conclusioni su come nel passato i bambini e le bambine comunicavano senza la tecnologia.
LA LINEA DEL TEMPO
Per comprendere meglio quando sono accaduti i fatti è necessario sistemarli in ordine di successione (prima è accaduto un fatto, poi un altro, poi un altro ancora), cioè in ordine cronologico. Per fare questo, gli storici e le storiche disegnano la linea del tempo. Di solito è una freccia che va da sinistra verso destra, dove a sinistra ci sono i fatti accaduti prima e, andando verso destra, quelli accaduti dopo.
PRIMA DOPO
La linea del tempo è sempre divisa in parti uguali, dove ogni parte corrisponde a un periodo, che ha una durata sempre uguale.
La linea del tempo può rappresentare tempi brevi, lunghi e anche lunghissimi. Le linee del tempo possono essere suddivise in giorni, mesi, anni, ma anche in tempi molto lunghi come: decenni, secoli, millenni, milioni di anni! Pensa, per esempio, a quanto può essere breve la linea del tempo della vita di un essere umano rispetto a quella della storia della Terra.
un decennio un secolo un millennio un milione
10 anni
100 anni 1 000 anni
1 000 volte 1 000 anni
L’ALBERO GENEALOGICO
Quando si passa da genitori a figli si dice che è trascorsa una generazione. Le storiche e gli storici per rappresentare le generazioni di una famiglia utilizzano l’albero genealogico. È un albero speciale, dove le foglie sono le persone che appartengono a una stessa famiglia e i rami sono i legami che le uniscono. La generazione più giovane occupa i rami più alti e quella più vecchia occupa i rami più bassi. Quando in una famiglia nasce una bambina o un bambino, si aggiunge all’albero una foglia e il relativo ramo.
Ginevra, 8 anni sorella Chiara, 10 nonna Lucia, 65
papà Luca, 37 zio Giorgio, 42
Franco, 70 nonno Paolo, 72
Erica, 68
Maria, 92
Cesare, 95
Sara, 92
Diego, 97
Mirella, 95
Renzo, 94
FONTI DI TANTI TIPI
Hai già imparato che il passato lascia delle tracce (persone, oggetti, immagini, documenti) e hai imparato a interrogare queste tracce per scoprire le informazioni che possono fornire. In questo modo la traccia diventa una fonte sul passato, una fonte storica. Le fonti sono indispensabili per il lavoro della storica e dello storico.
Senza le fonti non potrebbero mai raccontare i fatti veramente accaduti e poi scrivere i libri di Storia o realizzare video o documentari. Le fonti possono essere di diverso tipo.
Fonti materiali
Le fonti materiali sono gli oggetti, le abitazioni, i resti degli edifici antichi, le ossa umane. Possono essere fatte di: pietra, mattoni, ceramica, legno, metallo, vetro, osso. Alcune fonti materiali possono essere antichissime.
Nuraghe Ruggiu a Chiaramonti, vicino a Sassari, in Sardegna.
Fonti visive
Le fonti visive sono i disegni, le fotografie, i quadri dipinti, i dipinti sul muro (affreschi), i mosaici, i graffiti (disegni incisi sulla pietra), i video, i filmati, i dvd. Alcune fonti visive possono essere molto antiche.
PAROLE DA SCOPRIRE
resti: ciò che rimane di un essere vivente, animale o pianta, e anche quel che rimane dei monumenti e degli edifici antichi.
Pitture rupestri ritrovate in Spagna.
Fonti scritte
Le fonti scritte sono qualsiasi documento o testo scritto. Possono essere su carta, come libri, diari, lettere, quaderni, oppure testi scritti al computer, nel web. Possono essere iscrizioni su materiali diversi come: la ceramica, la pietra, il legno, il metallo, i supporti digitali. Certe fonti scritte possono essere anche molto antiche, ma non tanto quanto quelle materiali.
Fonti orali
Le fonti orali sono i racconti o le interviste delle persone che conoscono o sono informate di fatti accaduti nel passato e ne possono parlare. Sono fonti anche le registrazioni analogiche e digitali che si fanno con il computer, il tablet o lo smartphone. Le fonti orali non sono molto antiche: possono avere al massimo 100 anni.
In Italia ci sono tantissimi luoghi che appartengono alla nostra storia. Per questo devono essere conservati. Tante tracce del passato, come gli edifici o i siti archeologici si possono vedere e visitare. Moltissime tracce, inoltre, sono state raccolte in edifici o spazi speciali per essere conservate e valorizzate. Questi luoghi si chiamano musei. Tante altre si trovano nelle biblioteche, nelle chiese, nelle città e nei paesi più antichi.
RACCONTO LE MIE ESPERIENZE
PAROLE DA SCOPRIRE
sito archeologico: il luogo dove sono stati ritrovati resti e tracce del lontano passato.
Hai mai visitato con la tua classe o la tua famiglia un museo o un altro luogo per conoscere il passato?
Scrivi il nome del luogo e racconta a voce quello che ti ha colpito di più durante la visita.
GLI ESPERTI DEL PASSATO
Gli storici e le storiche sono gli esperti che studiano il passato. Assieme a loro lavorano altri esperti che collaborano nella ricerca storica. Insieme formano un team (gruppo) che individua e studia una determinata fonte o un sito archeologico con le tracce, i resti o i reperti lì ritrovati. Per conoscere tutto su un sito archeologico può esserci bisogno di diversi studiosi e studiose.
1 L’archeologa e l’archeologo studiano i reperti, cioè oggetti, resti di edifici, resti di cibo, che sono rimasti sepolti sottoterra. Grazie a questi, ricostruiscono il passato degli esseri umani.
2 L’archeobotanica e l’archeobotanico cercano la presenza di pollini e semi di antichi vegetali e li analizzano per scoprire quali piante crescevano in quell’ambiente.
3 La geologa e il geologo studiano il terreno e le rocce per capire da quanto tempo esistono, quindi quanto antico è il sito.
Scrivi per ogni foto il numero corrispondente alla descrizione dell’esperto o dell’esperta.
4 L’archeoantropologa e l’archeoantropologo studiano le ossa umane diventate fossili e cercano di capire a chi appartenevano, se a una femmina o a un maschio, che età aveva, di che cosa si nutriva.
5 La paleontologa e il paleontologo studiano i resti fossili di ossa di animali molto antichi, vissuti quando ancora l’essere umano non esisteva. Gran parte degli animali studiati da questi esperti non esistono più sulla Terra. I più famosi sono i dinosauri.
6 L’archeosub: quando un sito archeologico viene scoperto nel fondo del mare o dei laghi, serve l’aiuto di questi esperti ed esperte che si immergono in acqua e studiano ciò che si trova lì.
PAROLE DA SCOPRIRE
fossile: resto o impronta di un essere umano, animale o pianta, vissuto nel passato e trasformato nel tempo in roccia.
RACCONTO LE MIE ESPERIENZE
Quale di questi esperti vorresti
essere? Perché?
IL SITO ARCHEOLOGICO
Come abbiamo visto, il luogo in cui si trovano tracce del passato più lontano è detto sito archeologico. Un sito si può scoprire per caso, per esempio durante uno scavo per costruire un nuovo edificio o una strada, oppure entrando in una grotta mai visitata da nessuno.
Può capitare di scoprire un sito archeologico osservando gli indizi nel terreno: una strana montagnola, oppure un oggetto rotto e antico che appare scavando un terreno.
Lo studio di un sito archeologico può durare degli anni.
1. Il team di esperti suddivide il terreno in parti più piccole per studiarle meglio.
2. Scava e raccoglie con cura gli oggetti o i resti trovati sepolti.
Se i resti non si possono spostare, come nel caso di edifici, si costruisce sopra una protezione. In questa immagine puoi vedere la copertura del sito archeologico di Catalhoyuk in Turchia.
3. Scatta le foto, registra i video o realizza dei disegni per raccogliere informazioni.
4. Pulisce i reperti e i resti.
Quando si scopre un sito archeologico, il team di esperti procede in questo modo:
1. suddivide il terreno in parti più piccole, per studiarlo meglio;
2. scava e raccoglie con cura gli oggetti o i resti trovati sepolti;
3. scatta le foto, registra i video o realizza dei disegni per raccogliere informazioni;
4. pulisce i reperti e i resti;
5. analizza i reperti o i resti al computer e al microscopio per capire quanto sono antichi;
6. in seguito fa conoscere la scoperta su libri, su Internet, in conferenze, realizzando documentari.
7. I resti o i reperti trovati, infine, vengono sistemati nei musei per essere conservati e visitabili da chiunque.
5. Analizza i reperti o i resti al computer e al microscopio.
CURIOSITÀ
Alcuni bambini hanno contribuito alla scoperta di due siti famosi in tutto il mondo. Nel 1879 un bambino scoprì per caso, in Spagna, ad Altamira, una splendida grotta dipinta dagli esseri umani primitivi.
Nel 1940 in Francia, a Lascaux, quattro ragazzini, che cercavano di salvare un cane caduto in una buca, scoprirono una magnifica grotta dipinta.
IMPARO CON METODO
Completa le didascalie delle immagini.
6. Fa conoscere la scoperta su libri, su Internet, in conferenze, realizzando documentari.
7. I reperti vengono sistemati nei musei per essere conservati e visitabili da chiunque.
LO SCAVO STRATIGRAFICO
Quando si scava in un sito si fa un viaggio nel tempo. Sai quali sono gli strumenti più importanti per un archeologo o un’archeologa?
La cazzuola, il pennello, il setaccio e il secchio! E, al giorno d’oggi, anche un dispositivo fotografico: prima si usavano carta e matita. Lo strato più in alto è il più recente, cioè quello che si è formato per ultimo, più in fondo si scava più si va lontano nel tempo. Quindi, i reperti e i resti più recenti si trovano in alto, quelli più antichi più in basso. archeoantropologo/a
Osserva lo scavo archeologico e scrivi nei cartellini il nome degli esperti che vedi al lavoro: archeologo/a, archeoantropologo/a, geologo/a, paleontologo/a.
Osserva la ricostruzione dello scavo e indica con i numeri da 1 a 4 gli strati dal più antico al più recente.
IMPARO CON METODO
I MUSEI
I musei sono luoghi in cui sono raccolte e conservate fonti storiche di tutti i tipi: statue, mummie, quadri, animali, minerali, imbarcazioni, fossili, oggetti appartenuti a popoli del passato, strumenti musicali, libri e documenti antichi e molti altri. Esistono anche musei a tema, come quelli dei giocattoli, delle marionette, dei mestieri antichi, del mare, della montagna, delle automobili, della pasta.
L’Italia è uno dei Paesi più ricchi al mondo di musei. Sono più di 4 000!
I musei sono aperti al pubblico e quindi possono essere visitati da tutti.
In tanti musei si può partecipare ai laboratori in cui si realizzano oggetti, si finge di essere personaggi del passato, si fanno esperimenti. Si possono, inoltre, conoscere meglio le fonti o gli ambienti attraverso le ricostruzioni digitali o usando le postazioni interattive. Tutto ciò sotto la guida di archeologhe e archeologi e tanti altri esperti.
Anche vicino a dove vivi tu ci sarà sicuramente un museo da visitare!
RACCONTO LE MIE ESPERIENZE
Il Parco di Naquane, in val Camonica, è un museo a cielo aperto che conserva le incisioni rupestri dei Camuni, un antico popolo di quella zona.
CURIOSITÀ
Ogni luogo naturale, artistico o storico importante e speciale deve essere protetto, perché rappresenta una ricchezza per tutta l’umanità: alcuni sono Patrimonio dell’Umanità. I siti Patrimonio dell’Umanità sono sparsi in tutto il mondo. L’Italia ne ha più di tutti: 60.
Con l’aiuto dell’insegnante scopri qual è il museo più vicino al luogo in cui vivi e completa.
• Nome del museo
• Che tipo di museo è?
• Che cosa si può vedere di interessante?
• È adatto alla visita dei ragazzi e delle ragazze?
• Ci sono laboratori per le scolaresche?
A IL CALCO DI UNA CONCHIGLIA
Segui le istruzioni e chiedi aiuto a un adulto.
Occorrente
• 1 conchiglia
• plastilina o altra pasta modellabile
• detersivo liquido per piatti o per le mani
• gesso a presa rapida
Come procedere
1. Fai una grossa pallina con la plastilina.
2. Prendi la conchiglia e premi forte dalla parte esterna in modo che resti la sua impronta nella plastilina, poi staccala.
3. Riempi metà bicchiere (o il vasetto di vetro) con il gesso a presa rapida.
4. Versa dell’acqua poco alla volta e mescola con un cucchiaio fino a quando diventerà denso come un budino.
5. Passa il detersivo con un pennello sullo stampo che hai fatto sulla plastilina. Impedirà al gesso di attaccarsi.
6. Versa il gesso dentro l’impronta fino a coprirla.
7. Lascia che il gesso si asciughi e indurisca.
8. Gira il tuo lavoro dalla parte della plastilina e premi al centro per far staccare il gesso.
Ecco fatto il tuo bellissimo calco di conchiglia! Coloralo, se vuoi, con le tempere.
• 2 bicchieri
• un vasetto di vetro
• un cucchiaio
• un pennello
IMPARO CON METODO
INTERROGARE LE TRACCE
Una traccia diventa una fonte se sai fare le domande adatte a raccogliere più informazioni possibili sull’argomento della tua ricerca.
Per alcune domande riuscirai a trovare la risposta attraverso l’osservazione diretta.
Altre risposte le otterrai ragionandoci un poco su.
Osserva bene la fotografia della traccia e leggi come è stata completata la “lettura” del reperto.
Risposte dirette (per osservazione)
Risposte indirette (per ragionamento)
Che oggetto è?
Di che materiale è fatto?
È stato ritrovato intero?
Sembra sia un vaso.
È fatto di ceramica.
No, il vaso non è stato ritrovato tutto intero.
È stato restaurato (cioè ricostruito)? Sì, è stato restaurato.
A che cosa serviva?
Chi lo usava?
Non si sa.
L’ho capito perché nella foto si vede che era rotto in tanti pezzi.
Perché i vari pezzi sono stati attaccati a una base che si vede sotto i frammenti.
Forse per contenere liquidi come l’acqua o cereali.
Forse le donne che andavano al fiume a prendere l’acqua oppure lo tenevano nelle capanne come contenitore.
1. Osserva la linea del tempo: quanto dura? (un quadretto = 1 anno)
ô Colora tanti quadretti azzurri quanti sono gli anni della tua vita.
ô Ora colora i quadretti rossi degli anni da quando hai iniziato la scuola primaria.
2. Collega le fonti al loro nome.
fonte scritta
fonte visiva
Una volta si andava a piedi o in bicicletta.
fonte orale
fonte materiale
Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.
Difficile
Abbastanza facile Facile
1. Quanti anni sono? Completa le definizioni.
• Un decennio sono 10 anni
• Un millennio sono 1 000 anni
• Un secolo sono 100 anni
• Un milione è 1 000 volte 1 000 anni
2. Scrivi sotto le immagini che fonti rappresentano.
3. Completa le frasi con il nome della fonte adatta.
• L’archeologo o l’archeologa quando vuole conoscere come vivevano le persone nei tempi antichi può studiare le fonti materiali, visive, scritte
• Il paleontologo o la paleontologa quando vuole studiare le caratteristiche degli animali preistorici può osservare le fonti materiali
4. Leggi le informazioni, poi cancella le parole che non sono corrette.
• Nello scavo archeologico i reperti più antichi si trovano più i l o / più in basso.
• I reperti più recenti si trovano in alto / i b o.
Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.
Difficile
Abbastanza facile Facile
fonte scritta
fonte visiva
fonte orale fonte materiale
COME SONO NATE LA TERRA E LA VITA?
Come hanno avuto origine gli esseri umani? Prima di rispondere a questa importantissima domanda, scopri come sono nate la Terra e la vita sul nostro pianeta.
4
All’interno della Terra rimase il magma, un materiale infuocato che usciva con forza dalla crosta terrestre e, raffreddandosi, formava i vulcani, tra nuvole di gas e vapori caldissimi Questi vapori provocarono grandi piogge, da cui ebb i i i mari e li oceani 15
5
L’Universo si formò circa 15 miliardi di anni fa, in seguito a una grandissima esplosione detta Bi B g In seguito al Big Bang si formarono enormi nuvole di gas e polveri che diedero origine alle stelle. Circa 5 miliardi di anni fa ebb i i il S l i i i i, f i l Terra. All’inizio la Terra era un’enorme palla di fuoco composta da gas e polveri, poi il suo strato più superficiale iniziò a raffreddarsi lentamente e i f ò l crosta terrestre.
I primi esseri viventi comparvero nell’acqua circa 4 miliardi di anni fa. Si trattava dei batteri e delle prime piante acquatiche i d di p d o i o. L’ i poteva passare dall’acqua verso l’esterno: si formò c ì l’atmosfera, h permise la vita anche sulla terraferma. A partire da 600 milioni di anni fa, nei mari si svilupparono i primi animali invertebrati ( scheletro): spugne, vermi, meduse, ricci, stelle di mare e trilobiti con la corazza divisa in tre parti.
600
MILIARDI DI ANNI FA
MILIARDI DI ANNI FA
MILIONI DI ANNI FA
MILIARDI DI ANNI FA
AUDIOVIDEOCONTENUTI
DIGITALI
PAROLE DA SCOPRIRE
ominidi: sono scimmie antropomorfe, cioè scimmie che hanno un aspetto fisico simile a quello degli esseri umani.
Fra 400 milioni e 230 milioni di anni fa comparvero anche sulla terraferma le p i pi e, i è f l i conifere, e altri animali invertebrati: scorpioni, ragni, millepiedi e i primi insetti. Nell’acqua invece nacquero i p i i vertebrati, i p i, che diedero origine agli anfibi, animali in grado di vivere sia in acqua sia sulla terraferma
5
A poco a poco le foreste si popolarono di di i animali, i ili c ti tartarughe, dinosauri, uccelli e pi li mammiferi. Circa 65 milioni di anni fa i dinosauri si estinsero, cioè morirono fino a scomparire del tutto.
Con l’estinzione dei di i i mammiferi iniziarono ad aumentare di dimensione e di numero. Circa 5 milioni di anni fa comparvero dei mammiferi speciali, gli ominidi, li t ti degli esseri umani.
MILIONI DI ANNI FA
MILIONI DI ANNI FA
MILIONI DI ANNI FA
I DINOSAURI
Il nome dinosauro in greco significa “terribile lucertola“, ma non tutti i dinosauri erano feroci.
Le loro forme e dimensioni potevano essere molto diverse, così come le loro abitudini. Alcuni erano erbivori: enormi, con un lungo collo e una lunga coda; altri avevano il corpo rivestito di squame, spine o placche per difendersi dai dinosauri carnivori.
I dinosauri carnivori camminavano sulle zampe posteriori e avevano denti e artigli affilati per catturare gli altri animali di cui si cibavano.
Il più noto è il Tirannosauro (“lucertola tiranno“), che aveva potentissime mascelle e denti aguzzi. C’erano anche dinosauri marini, con mascelle appuntite e denti aguzzi adatti alla caccia di altri animali acquatici, e dinosauri volanti, in grado di volare anche a grande velocità.
I dinosauri vissero sulla Terra per 150 milioni di anni e si estinsero 65 milioni di anni fa, molto tempo prima della comparsa degli esseri umani.
CURIOSITÀ
LE CAUSE DELL’ESTINZIONE
Lo Pteranodonte poteva volare.
L’Ittiosauro era un dinosauro marino di piccole dimensioni.
Secondo gli scienziati e le scienziate l’ipotesi più probabile per spiegare l’estinzione dei dinosauri è che 65 milioni di anni fa sia caduto sulla Terra un meteorite (cioè una roccia che dallo spazio cade sulla Terra) enorme, largo 10 chilometri. L’impatto ha provocato la formazione di polveri e detriti di rocce che hanno oscurato il cielo e il Sole per anni. Per questo motivo le piante non potevano più crescere. Sempre a causa di questo impatto, la crosta terrestre si è mossa provocando fortissimi terremoti ed eruzioni vulcaniche. Di conseguenza, la maggioranza delle specie viventi non è riuscita a sopravvivere e, tra queste, quella dei dinosauri.
DOSSIER STORIA NATURALE
Il Tirannosauro era un carnivoro di dimensioni enormi.
Il Diplodoco è famoso per la sua lunghezza.
Lo Stegosauro aveva grosse placche sulla schiena.
Il Deinonico era un piccolo dinosauro carnivoro.
Il Triceratopo era erbivoro e dotato di lunghe corna.
Segna con una X le informazioni corrette.
• I dinosauri...
erano di forme e dimensioni diverse. erano enormi e terribili, ed erano solo carnivori. scomparvero a causa degli esseri umani. scomparvero a causa della caduta di un enorme meteorite.
IMPARO CON METODO
L’EVOLUZIONE
Già all’epoca dei dinosauri, sulla Terra erano comparse molte specie di mammiferi, piccoli animali che partorivano e allattavano i loro cuccioli. Quando i dinosauri si estinsero, i mammiferi iniziarono ad avere dimensioni maggiori. La Terra si popolò di grandi mammiferi acquatici come le balene, mammiferi volanti come i pipistrelli e numerose specie di mammiferi carnivori o erbivori. L’aspetto di alcuni mammiferi non è cambiato dalla loro comparsa sulla Terra. Altre specie invece, come le scimmie, sono riuscite a sopravvivere adattandosi ai cambiamenti dell’ambiente e modificando anche il loro corpo. Questo fenomeno si chiama evoluzione. Nell’arco di milioni di anni, sulla Terra sono apparse e si sono estinte centinaia e centinaia di specie di animali e di piante: di alcune non resta traccia perché la loro scomparsa è troppo lontana nel tempo; di altre, invece, restano tracce perché sono animali o piante che si sono estinti in un’epoca più vicina alla nostra.
Alcuni animali e piante apparsi in epoche antiche hanno mantenuto caratteristiche fisiche simili a quelle delle origini. Per questo sono chiamati fossili viventi.
IMPARO CON METODO
Completa le frasi.
Ginkgo biloba.
PAROLE DA SCOPRIRE
evoluzione: è il lento cambiamento degli esseri viventi che avviene nel corso di millenni.
• L’aspetto di alcuni animali non è cambiato dalla loro comparsa sulla Terra.
• Altri animali, come le scimmie, per adattarsi all’ambiente hanno modificato il proprio corpo.
• Di molte specie di animali e piante non resta traccia perché sono scomparsi in un’epoca lontana.
Nautilus.
Tuatara.
LA COMPARSA DEI PRIMATI
L’evoluzione dei mammiferi sulla Terra portò anche alla comparsa dei primati, una specie di mammiferi. Fra i primati ci sono le scimmie antropomorfe (per esempio scimpanzé e gorilla), cioè gli animali che più somigliano agli esseri umani.
Tutti i primati hanno in comune alcune caratteristiche. Hanno per esempio gli occhi vicini tra loro e posti sotto la fronte, invece che ai lati della testa come avviene nel coniglio o nel cavallo. Inoltre, a differenza di altri mammiferi che vedono solo in bianco e nero, i primati vedono il mondo a colori.
Ma ciò che rende i primati veramente speciali è il loro pollice opponibile. Infatti, la posizione del pollice, che si “oppone“ alle altre quattro dita, fa sì che possano afferrare gli oggetti, cosa che nessun altro animale può fare.
Esseri umani e scimmie sono diversi sotto molti aspetti, uno dei quali è il modo di camminare: mentre le scimmie sono prevalentemente quadrupedi, l’essere umano è bipede, cioè cammina su due gambe.
Tutti i primati bipedi sono detti ominidi. Tutte le specie di ominidi vissute nel passato si sono estinte tranne una: la nostra.
PAROLE DA SCOPRIRE
antropomorfo: deriva dal greco e significa “dalla forma simile a quella umana”.
Mano di un essere umano e di una scimmia, entrambe con il pollice opponibile.
IMPARO CON METODO
Prova a prendere alcuni oggetti o ad allacciarti le scarpe senza opporre il pollice alle altre dita. Che cosa noti?
essere umano scimpanzé gorilla
PRIMATI
LA PREISTORIA
Nelle prossime pagine conoscerai dove, quando e come si è giunti alla “nascita” della nostra specie, l’Homo sapiens. Ci sono voluti circa cinque milioni di anni, durante i quali un gruppo di primati si è lentamente adattato a vivere in un ambiente che era molto cambiato.
CON METODO
Osserva le immagini: come era l’ambiente in cui vivevano i nostri primi antenati?
IMPARO
AUDIOVIDEOCONTENUTI DIGITALI
Grazie agli studi di paleoantropologhe e paleoantropologi si è accertato che da questo gruppo di primati (molto simili agli scimpanzé) hanno avuto origine prima una particolare famiglia di ominidi, chiamati Australopitechi e, successivamente, la famiglia degli Homo. Sono tutti nostri antenati.
CON METODO
Le immagini rappresentano l’evoluzione degli esseri umani. Che cosa noti?
IMPARO
GLI ANTENATI PREISTORICI
Partiamo da dove sono state trovate le tracce e i fossili lasciati dai nostri antenati preistorici. Se osservi la carta puoi ricavare molte informazioni importanti.
IMPARO CON METODO
Completa il testo con le parole mancanti. siti • Africa • recente • resti • continente
I simboli colorati mostrano che il continente più “affollato” è l’ Africa . La legenda mostra che in quei siti sono stati scoperti resti di tutte le specie, dalla più antica alla più recente .
Osserva la linea del tempo e il planisfero: dove sono stati ritrovati i resti più antichi? in Africa
Africa
Europa
OCEANO
INDIANO
Legenda:
Australopiteco
Homo habilis
Homo ergastererectus
STRETTO DI BERING
Asia
Oceania
Americhe
Neanderthal
Homo sapiens
1 milione oggi
Australopiteco
Homo habilis
Homo ergaster
Homo erectus
Neanderthal
Homo sapiens
OCEANO ATLANTICO
OCEANO PACIFICO
GLI OMINIDI
Circa 10 milioni di anni fa è esistita una specie di scimmia che è stata progenitore di tutti gli ominidi. Alcuni discendenti di questo primate sono le scimmie e le scimmie antropomorfe, come i gorilla e gli scimpanzé.
Altri discendenti hanno invece dato origine agli Australopitechi e, circa 2 milioni e mezzo di anni fa, alla specie Homo.
Le studiose e gli studiosi, dopo tanti anni di studi e di scoperte, hanno capito quando e come si sono evoluti gli ominidi. Per rappresentare la loro evoluzione, utilizzano l’immagine del cespuglio: alcuni rami crescono, si dividono e formano rami nuovi, altri si fermano e si seccano.
Il “cespuglio” che vedi illustrato qui sotto dovrebbe avere 20 rami! Questo, per semplificare, ti mostra i 6 più importanti.
Homo ergaster
Australopiteco
Homo habilis
Homo sapiens
Neanderthal
Homo heidelbergensis
Grazie ai ritrovamenti fatti, gli studiosi e le studiose hanno scoperto come nel corso dei secoli il cranio e la struttura delle ossa degli ominidi si sono via via modificati. Partendo dai resti dei crani, è stato possibile ricostruire i cambiamenti che sono avvenuti nel tempo e quindi l’aspetto che probabilmente avevano gli Australopitechi e gli Homo.
cranio ricostruzione cranio ricostruzione
Australopiteco
Homo erectus
RACCONTO LE MIE ESPERIENZE
Insieme alla tua classe osservate le ossa del cranio e l’aspetto di questi nostri antenati. Poi scrivete su un cartellone o alla lavagna digitale tutte le osservazioni che notate. Infine confrontate le “scoperte” che vi hanno colpito maggiormente.
Homo habilis Neanderthal
Homo ergaster Homo sapiens
DOVE VIVEVANO GLI OMINIDI
Gli studiosi e le studiose concordano che gli antenati degli esseri umani sono nati in Africa. La maggior parte dei resti fossili più antichi, infatti, è stata trovata lungo la Rift Valley. In origine su quel territorio c’era un’enorme foresta, l’habitat ideale per i primati, dove potevano trovare cibo e riparo e dove potevano spostarsi. A causa dei movimenti della crosta terrestre, 35 milioni di anni fa, si è creata una spaccatura lunga 6 mila chilometri. Il territorio è sprofondato e si è formata una valle stretta, ricca di laghi, chiusa tra montagne e vulcani. La valle è poi stata ricoperta dalla savana con alcune zone boscose. Questo cambiamento dell’ambiente ha costretto alcuni primati rimasti lì a trovare un modo diverso per sopravvivere, procurarsi il cibo e sfuggire ai predatori.
Savana in Kenya.
IMPARO CON METODO
Osserva questa foto di un tipico ambiente della Rift Valley al giorno d’oggi, che non è molto diversa da com’era al tempo dei primi ominidi. Che cosa noti? Scrivi tre osservazioni.
1. È piatta
2. È coperta di vegetazione
3. È disabitata
Rift Valley
GLI AUSTRALOPITECHI
Nella Rift Valley sono stati scoperti i fossili più antichi di ominidi: alcuni hanno circa 5 milioni di anni. I resti di Australopitechi risalenti a più di 3 milioni di anni fa, mostrano che avevano la camminata bipede, potevano cioè camminare in posizione eretta. In questo modo potevano usare le mani. Grazie al pollice opponibile erano in grado di afferrare, lanciare, rompere pietre, raccogliere erbe, arbusti e frutta per nutrirsi, arrampicarsi sugli alberi per trovare rifugio la notte. Grazie alla camminata bipede, gli Australopitechi erano in grado sollevare lo sguardo per vedere più lontano e cogliere i pericoli in anticipo. Tutto questo ha permesso loro di sopravvivere.
IMPARO CON METODO
Quali azioni gli Australopitechi potevano fare grazie al pollice opponibile? Cerchiale nel disegno.
Da 6 a 3 milioni di anni fa
“LUCY”
Tra tutti i ritrovamenti fatti finora, quello più famoso riguarda una femmina di Australopiteco, vissuta 3 200 000 (leggi 3 milioni e 200 mila) anni fa e scoperta nel 1974. Fu un ritrovamento veramente eccezionale, perché si era conservata quasi la metà dell’intero scheletro.
Osserva i resti e, sotto, la ricostruzione dello scheletro.
CURIOSITÀ
“Lucy” è un soprannome affettuoso che gli archeologi hanno dato allo scheletro, perché quando la scoprirono ascoltavano spesso una famosa canzone dei Beatles: Lucy in the sky with diamonds
CARATTERISTICHE
LUOGO: Etiopia (Africa)
QUANDO: 3 milioni e 200 mila anni fa ETÀ: circa 30 anni
CERVELLO: grande come quello di uno scimpanzé
ANDATURA: bipede
MANI: pollice opponibile
ALTEZZA: 110 centimetri
PESO: 40 chilogrammi
CIBI: erbe, foglie di alberi e arbusti, frutta
ABITUDINI/RIPARI: poteva arrampicarsi sugli alberi per dormire
TECNOLOGIA: occasionalmente usava strumenti di pietra per cibarsi di piccoli animali
CAUSA DELLA MORTE: forse caduta da un albero, forse malattia
LE RICERCHE CONTINUANO
La ricerca archeologica è come un puzzle a cui mancano alcuni pezzi. Per questo gli studiosi e le studiose continuano a cercare e a scavare nuovi siti. Da quando, 50 anni fa, è stata trovata Lucy, sono state scoperte nuove specie che aggiungono altre informazioni per capire meglio come si è evoluto l’essere umano. Trovare fossili umani è difficilissimo, servono anni di ricerche. Altrettanto difficile è riconoscere gli utensili costruiti dai primi Homo. Questi utensili permettono di capire che cosa fossero in grado di fare usando le mani; inoltre forniscono anche le prove che il cervello degli Homo si stava sviluppando. Nuove scoperte avvengono riesaminando i fossili raccolti anni prima. Oggi, infatti, esistono alcune tecnologie digitali che forniscono dati che l’occhio umano non riesce a vedere. Per esempio, le ultime ricerche hanno stabilito che alcune specie della famiglia degli Homo sono vissute contemporaneamente in Africa, in Asia e in Europa. Altri tipi di analisi sui denti fossili hanno stabilito quali cibi mangiavano.
CURIOSITÀ
PAROLE DA SCOPRIRE
utensili: strumenti che servivano per colpire, tagliare, schiacciare, frantumare. In origine erano in pietra, in osso e in legno.
Archeologi osservano un reperto.
Nel corso di milioni di anni il cervello degli ominidi si è sviluppato e ingrandito fino a raggiungere la grandezza attuale. Come vedi qui sotto, segnato in rosso, il cervello di Lucy era 4 volte più piccolo di quello di un essere umano del giorno d’oggi.
Australopiteco Homo erectus Neanderthal Homo sapiens
DOVE E COME VIVEVANO
GLI AUSTRALOPITECHI
In coppia, osservate l’immagine e descrivete l’ambiente e che cosa fanno agli Australopitechi qui rappresentati. Ricordate di dire DOVE sono (in quale parte del mondo) e QUANTO tempo fa poteva accadere una simile situazione.
IMPARO CON METODO
GLI AUSTRALOPITECHI
Ripassa con le immagini e i testi della mappa.
GLI AUSTRALOPITECHI
sono gli ominidi più antichi
vivono in Africa, nella savana
vivono più di 3 milioni di anni fa
sono un po’ scimmie e un po’ umani
sono bipedi e hanno il pollice opponibile
hanno braccia e mani libere per afferrare, raccogliere, lanciare
vedono più lontano e si accorgono prima dei pericoli
IL PALEOLITICO
AUDIO -
VIDEO -
CONTENUTI
DIGITALI
Artisti delle caverne
Il freddo punge la pelle. Fuori è primavera, ma sembra che l’inverno sia rimasto intrappolato tra quelle pareti di pietra. Bran rabbrividisce sotto la sua pelliccia di renna. Prova a strizzare gli occhi, ma non vede niente. La fiamma della lucerna, una pietra incavata piena di grasso di mammut che brucia, riesce a illuminare soltanto la sua mano. Avanza a tentoni nel buio. Quando inciampa su qualcosa, fa un salto per lo spavento.
– È solo un osso di iena – dice Mino. La sua voce suona spavalda, ma gli sta così vicino che le loro spalle continuano a urtarsi.
Avanzano insieme, tutto intorno a loro ci sono altre ossa.
Bran comincia a pentirsi di quella trovata. Eppure gli sembrava una grande idea: un’ultima avventura insieme a Mino, prima che i loro gruppi si separino per seguire i branchi di erbivori nelle lunghe battute di caccia della bella stagione.
L’estate è lunga, e Bran ha paura che Mino si trovi un altro amico, più coraggioso e divertente di lui. Per questo gli ha proposto di entrare nella grotta proibita per lasciare le loro firme sulla roccia. Se i loro genitori lo sapessero...
– Sbrigati, dai! – Mino sta già mescolando la polvere d’ocra con l’acqua. Si spennella il palmo della mano e la preme forte sulla roccia. Bran lo imita.
Impresa compiuta: due impronte rosso brillante luccicano alla fiamma della lucerna. Una prova della loro amicizia, un segreto che li terrà uniti per tutta l’estate.
Bran si sente il cuore più leggero. Non vede l’ora di tornare all’aperto. Si mette a correre verso l’uscita...
E finisce lungo disteso per terra. Con tutto quel buio, non si è accorto del macigno enorme che gli sbarrava la strada. Si rimette in piedi, raccoglie la lucerna. Per fortuna non si è spenta. E lui non si è fatto male come pensava.
Bran appoggia la mano sul macigno. Che strano: sembra caldo, e… peloso.
IL PALEOLITICO
Peloso come un orso delle caverne.
– Bran! – bisbiglia Mino. – Corri!
Afferra la mano di Bran e la tira con tutte le forze. Davanti a loro, il masso si sta muovendo. Un grugnito poderoso rimbomba nella grotta.
I due ragazzi si allontanano in punta di piedi, trattenendo il respiro. Un passo, due, tre... Bran si aspetta da un momento all’altro di sentire il respiro dell’orso sul collo, i suoi unghioni affilati piantati nella schiena. Invece il bestione continua a dormire, sprofondato nel letargo invernale.
E i due amici escono sani e salvi dalle profondità della terra.
Il Sole li investe con un abbraccio di luce e calore.
Bran e Mino si abbracciano forte, ridendo di sollievo. Non si vedranno fino all’autunno, ma quell’avventura li ha legati per sempre.
I LUOGHI DELLA PREISTORIA
Il luogo in cui è ambientato il racconto è la grotta di Chauvet, che si trova nel Sud della Francia. Nel 1994, tre speleologi, gli scienziati che studiano le grotte, scoprirono una caverna nascosta e rimasta intatta per millenni, in cui trovarono ossa di animali sparsi e meravigliosi pitture rupestri risalenti a oltre 30 000 anni fa.
1. Quali animali del Paleolitico sono estinti e quali esistono ancora? Osserva le immagini e cerchia gli animali estinti. Poi insieme alla classe e con l’aiuto dell’insegnante cercate altre informazioni in Internet sulla grotta di Chauvet e controllate quali sono tutti gli animali rappresentati.
lupo
megacero o cervo gigante
2. L’artista paleolitico ha lasciato il disegno dell’orso a metà. Vuoi completarlo tu, con le matite o i pennarelli?
cavallo
renna
rinoceronte lanoso
volpe
bisonte
orso delle caverne
stambecco
mammut lanoso
leone delle caverne
IL PALEOLITICO
Il Paleolitico è il periodo della Preistoria che ha avuto inizio circa 2 milioni e mezzo di anni fa con la comparsa della prima specie degli Homo, cioè l’Homo habilis. Si è concluso all’incirca 10 mila anni fa, quando gli esseri umani impararono ad allevare animali e a coltivare piante. Paleolitico significa Età della pietra antica: Paleo significa antico, litico vuol dire pietra.
IMPARO CON METODO
Osserva le immagini: che cosa rappresentano? Confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne.
Gli studiosi e le studiose hanno scoperto diverse specie di Homo che si sono evolute in questo lunghissimo periodo. Nelle prossime pagine conoscerai le principali: Homo habilis, Homo ergaster, Homo erectus, Neanderthal e Homo sapiens, il nostro antenato diretto. Secondo gli esperti sono tutti lontani “cugini” della famosa Lucy, e ciascuno aveva delle caratteristiche particolari.
Secondo te, che cosa hanno imparato gli Homo durante il Paleolitico?
IMPARO CON METODO
LA PREISTORIA
Osserva le immagini e i testi della mappa.
LA PREISTORIA
Paleolitico
Studierai il Neolitico a pagina 80
N li i o
2 milioni e mezzo 12 000 5 000 di anni fa anni fa anni fa
significa «Età della pietra antica»
inizia quando compare Homo habilis
è il periodo in cui si sono evolute molte specie di Homo
significa «Età della pietra nuova» inizia alla fine dell’ultima glaciazione
è il periodo in cui molti esseri umani diventano sedentari
nascono i villaggi
Da 2 milioni e mezzo a 1 milione e mezzo di anni fa
HOMO HABILIS
Le tracce dell’Homo habilis sono state ritrovate in Africa. Risalgono a un periodo di tempo che va da circa da 2 milioni e mezzo a 1 milione e mezzo di anni fa.
Dai resti ritrovati si è capito che aveva un cranio grande e un cervello che era quasi il doppio rispetto a quello degli ominidi precedenti.
È stato chiamato Habilis, cioè “abile”, perché è stato il primo essere vivente in grado di costruire un utensile: il chopper. Il chopper è un sasso che veniva scheggiato, cioè colpito in modo da renderlo affilato. Veniva utilizzato come un coltello e serviva per tagliare carne, ossa, pelli, legno e piante.
Probabilmente comunicava con suoni emessi dalla gola, ma soprattutto con i gesti. Il corpo era ricoperto di peli.
Si nutriva soprattutto di vegetali, ma quando capitava mangiava i resti degli animali uccisi dai felini della savana. Viveva in piccoli gruppi formati da maschi, femmine e figli.
IMPARO CON METODO
Completa la scheda delle caratteristiche di Homo habilis.
Significato del nome abile
Dove e quando in Africa, 2 milioni e mezzo di anni fa
Aspetto corpo ricoperto di peli
Cervello grande il doppio dei precedenti
Abilità costruiva utensili
Dieta vegetali e animali già morti
I chopper erano ciotoli di selce scheggiati in modo da renderli taglienti.
Da 2 milioni a 700 mila anni fa
HOMO ERGASTER-ERECTUS
Scoperte recenti hanno stabilito che contemporaneamente a Homo habilis, tra 2 milioni e 1 milione e mezzo di anni fa, esisteva una diversa specie di Homo, chiamata Homo ergaster. È stato soprannominato “uomo camminatore” perché, nel corso di migliaia e migliaia di anni, si è spostato sempre più a Nord fino a uscire dall’Africa.
I resti fossili di questa specie, infatti, sono stati trovati in Asia e in Europa. I gruppi di Ergaster si spostavano per inseguire gli animali, cercare nuovi spazi o per fuggire da territori divenuti aridi a causa dei cambiamenti del clima.
I gruppi di Ergaster che sono arrivati in Asia sono chiamati anche Homo erectus.
PAROLE DA SCOPRIRE
Homo ergaster significa uomo “artigiano”, cioè che fabbrica manufatti per poter vivere.
CURIOSITÀ
L’Homo ergaster più famoso è soprannominato Turkana boy È stato il primo scheletro della specie ritrovato vicino al Lago Turkana, in Africa, nel 1984. È quasi completo e appartiene a un ragazzo di 8-10 anni. Era molto alto e la lunghezza delle gambe fa capire che era in grado di camminare e correre velocemente.
IMPARO CON METODO
Completa il testo con le parole mancanti:
Asia • Africa • Europa • animali • territori aridi Homo ergaster-erectus nel corso dei secoli si è spostato dall’ Africa verso l’ Europa e l’ Asia . Ha cominciato a spostarsi forse per inseguire animali e fuggire da territori aridi .
L’Homo ergaster-erectus aveva un cervello più sviluppato rispetto a quello dell’Homo habilis.
Viveva 30-40 anni circa ed era alto come noi. Il suo corpo non aveva un folto pelo. Forse sapeva comunicare con i suoi simili, ma non usava un vero linguaggio.
Viveva in piccoli gruppi di 20-30 persone. Era onnivoro, cioè, mangiava sia vegetali sia carne.
I maschi adulti cacciavano in gruppo. Le femmine badavano ai figli e, assieme ai bambini, si occupavano della raccolta dei vegetali e della frutta che erano gli alimenti principali. Era nomade perché seguiva gli spostamenti degli animali di cui si nutriva. Si costruiva rifugi o si riparava in grotte naturali. Scheggiando sassi realizzava asce a mano (chiamate amigdale) che servivano a tagliare la carne degli animali uccisi, scavare la terra per estrarre radici e tuberi commestibili, schiacciare, colpire. Forse usava anche delle lance fatte con un ramo affilato sulla punta.
Con il passare di decine di migliaia di anni aveva imparato a usare il fuoco
IMPARO CON METODO
PAROLE DA SCOPRIRE
n de: nomadi sono coloro che si spostano continuamente, che non hanno un luogo fisso in cui vivere. amigdala: significa “mandorla”. La forma di questa pietra ricorda una mandorla.
cervello abilità dieta
Cerca e sottolinea sul testo, con colori diversi, le seguenti informazioni: significato del nome dove e quando è vissuto aspetto
Con le informazioni evidenziate nel testo, realizza sul quaderno una mappa per Homo ergastererectus come quella a pag. 52 di Homo habilis.
IL FUOCO
Già in Africa, gli Homo conoscevano il fuoco spontaneo che si scatenava con i fulmini, gli incendi e le eruzioni vulcaniche. Le tracce dei focolari più antichi sono state però ritrovate in Asia: gli Homo erectus avevano iniziato a usare il fuoco prendendo i rami delle piante che bruciavano. Con il passare di centinaia di migliaia di anni, cominciarono a capire come fare per mantenerlo acceso, ma non erano ancora capaci di accenderlo. Il fuoco è stato un grande aiuto per la sopravvivenza umana, perché permetteva di riscaldarsi, di illuminare gli spazi al buio, di cuocere i cibi e la carne rendendoli più teneri da mangiare, più digeribili e più gustosi. Era importante anche per indurire le punte delle lance, che diventavano armi più resistenti e adatte alla caccia. Il fuoco era utile per spaventare gli animali pericolosi, tenerli lontani e spingerli in luoghi più facili per cacciarli. Da 2 milioni a 700 mila anni fa
CURIOSITÀ
Il focolare, secondo gli esperti, ha contribuito a sviluppare il linguaggio umano. Gli uomini e le donne si riunivano intorno al fuoco e si raccontavano le esperienze vissute durante il giorno.
IMPARO CON METODO
Evidenzia sul testo i sei usi del fuoco, poi completa la mappa.
illuminare il buio
riscaldarsi spaventare gli animali
IL FUOCO
ERA UTILE PER… cuocere sviluppare il linguaggio
indurire le punte delle lance
IL PIÙ ANTICO ABITANTE D’ITALIA
In Italia esiste un sito archeologico preistorico molto speciale. Si trova vicino a Isernia, in Molise. È stato scoperto nel 1978, per puro caso, mentre si costruiva una strada. È un sito molto esteso nel quale sono state trovate mi li i di ossa di animali, molti dei quali sono estinti o non vivono più in quelle zone: orsi, bisonti, rinoceronti, elefanti, ippopotami, cinghiali, cervi e tanti altri.
Assieme alle ossa di animali sono stati trovati moltissimi manufatti lasciati dai discendenti dell’Homo ergaster (chiamati Homo heidelbergensis), vissuti lì circa 600 mila anni fa.
Nel 2014 è stato trovato un dente da latte di un bambino di circa 5-6 anni che risale a 586 mila anni fa È stata una scoperta importantissima perché, per ora, è il reperto umano più antico d’Italia.
Il dentino e una parte del sito sono ora esposti nel nuovo Museo nazionale del Paleolitico di Isernia che è stato costruito sul luogo.
Solo conoscendo il patrimonio storico si può imparare ad averne cura e a rispettarlo.
Uno degli obiettivi principali dell’Educazione al Patrimonio è valorizzare le scoperte archeologiche, cioè dare loro l’importanza che meritano. Per fare questo bisogna permettere a tutte le persone che lo desiderano di visitare i musei. È necessario quindi che siano accessibili a tutti e che siano ben conservati e curati.
Dente del bambino di Isernia.
LA CACCIA NEL PALEOLITICO
L’illustrazione mostra come poteva essere il sito di Isernia. In coppia, descrivete come potevano essere l’ambiente, la flora e la fauna a quel tempo e quali erano le attività degli Homo che lì vivevano.
IMPARO CON METODO
HOMO HABILIS
Ripassa con le immagini e i testi della mappa.
HOMO HABILIS
è l’uomo abile, il primo a costruire utensili
vive in Africa
compare 2 milioni e mezzo di anni fa
ha il corpo coperto di peli
ha il cranio e il cervello più grandi
scheggia le pietre e crea i chopper
usa i chopper per tagliare o rompere ossa, carne…
1. Lucy è il soprannome di: una scimmia una canzone un Australopiteco
2. Segna nella tabella con una X le caratteristiche di ogni ominide.
AustralopitecoHomo habilis Homo ergastererectus
Viveva in Africa
Viveva in Europa e in Asia
Era solo erbivoro
Era onnivoro
Mangiava anche resti di animali già morti
Viveva in piccoli gruppi
Costruiva manufatti in pietra
Usava il fuoco
3. Leggi le definizioni e completa lo schema.
1. Gli Ergaster-erectus scoprono come tenerlo acceso.
2. L’Australopiteco più famoso.
3. Il primo utensile.
4. Specie comparse all’inizio del Paleolitico.
5. La terra dell’Homo erectus.
6. Il significato di “litico”.
7. È soprannominato “uomo camminatore”.
Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.
Difficile
Abbastanza facile Facile
1. Scrivi accanto a ogni frase di quale ominide si tratta. Attenzione: possono essere anche più di uno.
• Era bipede tutti
• Era onnivoro Habilis - Ergaster-erectus
• Viveva in piccoli gruppi Habilis - Ergaster-erectus
• Usava il fuoco Ergaster-erectus
• Il corpo non era più ricoperto di peli Ergaster-erectus
• Realizzava manufatti Habilis - Ergaster-erectus
2. Osserva le immagini e scrivi sotto ognuna la didascalia corretta.
Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.
Difficile
Abbastanza facile Facile
Chopper
Rift Valley
Scheletro di Lucy
Savana
Amigdala Fuoco
LA TERRA E LE GLACIAZIONI
La Terra, nel corso della sua lunghissima storia, ha avuto dei periodi di freddo intensissimo che hanno causato le glaciazioni.
Durante il Paleolitico ne sono avvenute quattro. L’ultima è iniziata circa 110 mila anni fa ed è finita 10 mila anni fa.
Durante quel lungo periodo, un terzo del nostro pianeta è stato ricoperto da ghiacciai alti centinaia di metri e la temperatura si è abbassata ovunque.
Di conseguenza, il livello dei mari è sceso di ben 120 metri, perché l’acqua terrestre è rimasta imprigionata nei ghiacci.
E l’Italia? Durante l’ultima glaciazione aveva l’aspetto che vedi nella cartina.
Sulle Alpi il ghiaccio era spesso 2 mila metri e arrivava fino alla pianura Padana che era molto più estesa. Infatti, il Mare Adriatico iniziava dopo le Marche.
CURIOSITÀ
Durante le glaciazioni, con l’abbassamento dei mari e degli oceani, molte terre emersero. Per questo, molti territori, che erano separati dalle acque, si unirono. Secondo gli studiosi e le studiose, è stato durante le glaciazioni che gli esseri umani hanno raggiunto, per esempio, la Gran Bretagna o l’America.
IMPARO CON METODO
Quali differenze hai trovato tra l’Italia della quarta glaciazione e quella di oggi? Confronta la carta di questa pagina con una carta attuale dell’Italia.
DOSSIER STORIA NATURALE
ANIMALI E VEGETAZIONE
Durante l’ultima glaciazione, gli ambienti sono cambiati. Nelle zone diventate più fredde la flora è stata sostituita da piante adatte al freddo e da praterie gelide.
Molti animali si sono spostati verso Sud, dove faceva più caldo, mentre altri si sono adattati a vivere nel freddo, per esempio ricoprendo il proprio corpo di peli.
Alcuni erano di grandi dimensioni, molto più dei loro discendenti attuali e alcuni vivevano anche in Italia, come l’orso delle caverne, il mammut, l’elefante, il rinoceronte lanoso, il cervo nobile.
Erano animali che gli Homo cacciavano per la loro carne, le ossa, la pelle e tutto quanto poteva diventare utile per la loro sopravvivenza.
IMPARO CON METODO
Secondo te, quali caratteristiche dovevano avere gli animali per sopravvivere nelle zone più fredde? Osserva il disegno.
Da 300 mila a 30 mila anni fa
I NEANDERTHAL
Molti resti umani scoperti in Europa appartengono ai Neanderthal, una specie che discende, probabilmente, dall’Ergaster.
I siti trovati sono numerosi: i più antichi hanno 300 mila anni, i più recenti ne hanno circa 30 mila. Dopo questo periodo non si trovano più fossili o reperti dei Neanderthal.
I Neanderthal hanno vissuto a lungo come sola e unica specie in Europa. Poi, circa 35-40 mila anni fa hanno iniziato a convivere con una nuova specie, gli Homo sapiens. Fino a poco tempo fa, si pensava che i Neanderthal fossero lentamente diminuiti di numero fino a estinguersi, lasciando il posto ai Sapiens.
Recentemente, però, alcuni scienziati e scienziate che studiano la genetica hanno scoperto che anche noi, che siamo Sapiens, abbiamo alcuni geni dei Neanderthal. Questo significa che i Neanderthal e i Sapiens si sono incontrati e si sono mescolati tra loro. Alcuni hanno avuto dei figli. Quindi i Neanderthal non sono del tutto scomparsi, ma un pochino di loro vive ancora in noi!
CURIOSITÀ
Il primo fossile umano che dimostra l’esistenza di altre specie prima della nostra è stato quello di un Neanderthal. I primi fossili sono stati scoperti nel 1864, in Germania, nella valle del fiume Neander, da cui deriva il nome della specie. Solo successivamente sono state scoperte le altre 20 specie dei nostri antenati.
PAROLE DA SCOPRIRE
genetica: è la scienza che studia quelle particelle (i geni) che contengono tutte le informazioni sulle caratteristiche di ciascun essere umano, per esempio il colore degli occhi, dei capelli, la statura, di chi siamo figli e molto altro.
Una ricostruzione del viso e di uno scheletro di Neanderthal.
Da 300 mila a 30 mila anni fa
L’UOMO E LA DONNA
Grazie alle nuove tecnologie digitali, si è scoperto che i Neanderthal erano uomini e donne simili ai Sapiens, forse un po’ diversi nell’aspetto, ma altrettanto intelligenti. Il cervello dei Neanderthal era grande come il nostro, ma la forma del cranio ricordava ancora un po’ quella dell’Ergaster: schiacciato, senza mento e allungato all’indietro.
Non si sa se sapessero parlare, ma di certo riuscivano a comunicare tra loro.
L’uomo era alto circa 160 centimetri, aveva le gambe più corte, ma molto muscolose perché era un gran camminatore. La donna era di poco più piccola, ma anch’essa molto muscolosa.
Avevano la pelle chiara, conseguenza di millenni di adattamento alla luce del Sole meno intensa in Europa, rispetto a quella in Africa. I Neanderthal erano nomadi e conducevano una vita molto faticosa.
Vivevano in gruppi di circa 20 persone tra uomini, donne e bambini.
CURIOSITÀ
Gli studiosi sostengono che il corpo di un Neanderthal non fosse adatto a correre. Tuttavia, si è calcolato che in un giorno poteva percorrere 30-40 chilometri a piedi, su terreni accidentati, cacciare e poi tornare indietro!
CON METODO
Sottolinea sul testo, con colori diversi, le seguenti informazioni: dimensioni del cervello, altezza, muscolatura, caratteristiche della donna, colore della pelle, modo di vivere.
IMPARO
LA CACCIA E LA RACCOLTA
La caccia e la raccolta erano le attività principali di ogni gruppo di Neanderthal. I Neanderthal vivevano in quasi tutta l’Europa, in ambienti anche molto diversi tra loro: dai territori montuosi ricoperti di ghiacciai e di nevi, fino a quelli lungo le coste marine del Mar Mediterraneo.
Erano organizzati in gruppo ed erano in grado di cacciare animali grandi e pericolosi: elefanti, mammut, bisonti, renne, cervi, cavalli, camosci, cammelli giganti, orsi, rinoceronti lanosi. Cacciavano anche animali più piccoli: cinghiali, stambecchi, daini, serpenti e selvaggina come conigli, lepri, uccelli.
Nei fiumi catturavano pesci, castori e, nelle zone vicino al mare, si nutrivano di pesci, tartarughe, foche e molti molluschi.
Le donne e i bambini raccoglievano vegetali, la frutta e le uova, che erano altrettanto importanti per la loro sopravvivenza perché non sempre la caccia andava bene. I Neanderthal sapevano tenere acceso il fuoco e, con il tempo, impararono anche ad accenderlo. Da 300 mila a 30 mila anni fa
Secondo te, quali animali i Neanderthal potevano cacciare solo se erano in gruppo? Osserva anche il disegno e rispondi. grandi e pericolosi piccoli pesci
IMPARO CON METODO
Da 300 mila a 30 mila anni fa
UTENSILI
I Neanderthal conoscevano benissimo la natura e gli ambienti in cui vivevano. Con certe rocce (specialmente la selce) realizzavano utensili che servivano per svariati usi.
Ottenevano quegli utensili grazie ad altre pietre con cui li scheggiavano e affilavano meglio.
Alcuni erano molto piccoli, quasi come un tuo dito. Sapevano lavorare anche il legno, l’osso e le conchiglie. Con il legno costruivano lance per cacciare e pescare.
Gli utensili più usati erano: l’ascia a mano (o amigdala), usata per scavare, spezzare, colpire; il raschiatoio, che serviva a pulire l’interno delle pelli degli animali uccisi o raschiare i vegetali; le punte di varie grandezze, utili per perforare pelli, legno o aggiungerle alle lance.
IMPARO CON METODO
Punte.
Raschiatoio.
Ascia a mano.
Descrivi a voce che cosa fa ciascun personaggio con l’utensile che usa.
raschiatoio
punta raschiatoio
ascia a mano
Da 300 mila a 30 mila anni fa
DONNE, BAMBINE E BAMBINI, ANZIANI
Le donne Neanderthal, oltre a occuparsi dei figli piccoli, erano impegnate nella raccolta di piante, tuberi e frutti commestibili.
Conoscevano erbe o piante per curare le ferite.
Assieme agli uomini dovevano provvedere alla conservazione del cibo per i periodi invernali e si dedicavano anche alla lavorazione delle pelli. È probabile che le donne aiutassero
gli uomini nelle battute di caccia.
Le bambine e i bambini frequentavano una “scuola” molto speciale: imparavano guardando ciò che facevano i più grandi.
Fin da piccoli aiutavano a raccogliere piante, frutta e legna per il fuoco. Si arrampicavano sugli alberi per prendere le uova dai nidi e lungo le spiagge raccoglievano i frutti di mare.
Gli anziani davano aiuto nella raccolta, preparavano utensili, lavoravano le pelli e badavano ai piccoli del gruppo.
IMPARO CON METODO
Completa la tabella. Poi, a coppie, confrontatevi.
La scuola dei Neanderthal
La scuola di oggi
Da 300 mila a 30 mila anni fa
CACCIA GROSSA
I Neanderthal sono vissuti nei periodi di freddo glaciale che sono durati millenni, perciò il loro corpo si è adattato a quel clima.
Per sopravvivere, avevano bisogno di grandi quantità quotidiane di cibo.
I Neanderthal si nutrivano con moltissima carne. Un’attività che impegnava tutto il gruppo era la macellazione degli animali uccisi.
Si cibavano di tutte le parti dell’animale, specie del grasso e del midollo contenuto nelle ossa, perché sono molto nutrienti.
La carne veniva cotta o bollita in contenitori di pelle o arrostita sul fuoco e suddivisa tra tutti i componenti del gruppo. Tutto quello che rimaneva veniva conservato, probabilmente, essiccandolo al Sole o affumicandolo.
La pelle degli animali veniva pulita con i raschiatoi e ammorbidita per farne coperte o indumenti o pellicce per coprirsi dal freddo e per rivestire i ripari provvisori, simili a capanne (come vedi nell’immagine).
Durante l’inverno i gruppi vivevano al riparo nelle caverne.
Da 70 mila a 30 mila anni fa
LE SEPOLTURE
Le sepolture più antiche attribuite ai Neanderthal risalgono a circa 70 mila anni fa.
I resti umani sono quasi sempre stati ritrovati all’interno di caverne o riparati da rocce. Questo ne ha permesso la conservazione fino ai giorni nostri. In alcune sepolture sono stati trovati anche utensili di selce, conchiglie o denti di animale, forse oggetti appartenuti al defunto. Le archeologhe e gli archeologi hanno scoperto che alcuni resti umani mostrano segni di guarigione da fratture alle gambe o alle braccia. Questo ci fa capire che i Neanderthal si prendevano cura di chi rimaneva ferito. Queste sepolture sono quindi la prova che esistevano legami d’affetto tra i diversi membri del gruppo.
IMPARO CON METODO
Completa le frasi. Trovi le risposte nel testo. Otterrai una sintesi che potrai esporre in classe.
• Intorno a 70 mila anni fa risalgono le sepolture più antiche dei Neanderthal.
• Le sepolture erano collocate in caverne o riparate da rocce.
• Accanto al corpo si mettevano oggetti appartenuti al defunto.
• Alcuni resti mostrano segni di guarigione da fratture.
• Questo significa che esistevano legami d’affetto.
NEANDERTHAL
Ripassa con le immagini e i testi della mappa.
NEANDERTHAL
è un’altra specie di ominide
ha la pelle chiara e il corpo muscoloso
ha il cervello molto sviluppato
vive in Europa
compare 300 mila anni fa
caccia in gruppo animali grandi e pericolosi
seppellisce i morti in caverne con alcuni oggetti
vive in gruppi di circa 20 persone
Da 200 mila a 10 mila anni fa
HOMO SAPIENS
L’ultima e più “giovane” specie di Homo di cui si sono trovati fossili è quella dell’Homo sapiens. I fossili più antichi sono stati trovati (ancora una volta!) lungo la Rift Valley, in Africa. Risalgono a quasi 200 mila anni fa. È la specie a cui appartengono tutti gli esseri umani: anche tu!
Anche i Sapiens si sono spostati dall’Africa. Come era avvenuto con le specie di Homo precedenti, furono costretti a cercare nuovi territori a causa della siccità e per inseguire gli animali per cacciarli. 100 mila anni fa si sono spostati verso l’Asia e da lì verso il resto del mondo.
In seguito, si sono diretti verso l’Europa, dove sono venuti in contatto con i Neanderthal.
In circa 80 mila anni i Sapiens hanno raggiunto tutti i continenti, anche le Americhe, dove nessun’altra specie era mai arrivata. Ciò è avvenuto durante l’ultima glaciazione, quando tra l’Asia e l’America del Nord c’era una striscia di terra, emersa grazie all’abbassamento degli oceani.
Origine di Homo sapiens Migrazioni di Homo sapiens
IMPARO CON METODO
Assieme alla classe, osservate il planisfero sopra e scoprite dove poteva essere la striscia di terra che univa l’Asia all’America. Poi coloratela.
AFRICA
OCEANIA
Di tutte le specie che hai imparato a conoscere finora, quella dei Sapiens è l’unica ancora oggi presente sul nostro Pianeta. La dimensione raggiunta dal cervello (cioè, come quello degli esseri umani attuali) e la capacità di parlare sono state fondamentali per lo sviluppo dell’intelligenza e della capacità di trovare nuove soluzioni per sopravvivere.
Quando è migrato dall’Africa, circa 100 mila anni fa, la sua pelle era scura. Poi, a mano a mano che il suo corpo si adattava ad ambienti meno soleggiati, si è progressivamente schiarita. Era alto come noi. Uomini e donne erano nomadi e si dedicavano alla caccia, alla pesca e alla raccolta. Vivevano in gruppi di circa trenta persone, nelle caverne o in accampamenti.
Sapevano realizzare utensili sempre più efficaci con la pietra scheggiata, il legno, l’osso e l’avorio. Seppellivano i morti.
Ci hanno lasciato splendidi dipinti e graffiti dentro alle grotte e su pareti rocciose.
IMPARO CON METODO
Completa la “carta d’identità” dell’Homo sapiens.
Dove Rift Valley, Africa.
Quando Tra 200 mila e 10 mila anni fa.
Cervello Come gli attuali esseri umani.
Linguaggio Era in grado di parlare.
Statura Come gli attuali esseri umani.
Modo di vivereEra nomade e viveva in gruppo.
Attività Si dedicava alla caccia, alla pesca e alla raccolta.
Ripari Viveva nelle caverne o in accampamenti.
Utensili Utensili realizzati con la pietra scheggiata, il legno, l’osso e l’avorio.
Sepolture Seppelliva i morti.
Arte Dipinti e graffiti.
Realizza sul quaderno una mappa dell’Homo sapiens come quella a pag. 65.
L’ACCAMPAMENTO
Questa immagine mostra come poteva essere l’accampamento di un gruppo di Sapiens circa 20 mila anni fa.
Ciascuno aveva il proprio compito. Nelle stagioni più calde costruivano tende fatte con le pelli degli animali cacciati. In inverno e nei periodi più freddi (ricorda che sono vissuti anche loro durante l’ultima glaciazione!) si riparavano nelle caverne. A volte, si sistemavano nelle caverne dove prima erano vissuti i Neanderthal. Ovunque vivessero, i loro rifugi dovevano essere vicini all’acqua (ruscelli, fiumi, laghi, mare).
Osserva il disegno.
11 Gli uomini quando non sono impegnati nella caccia usano il tempo fabbricando un nuovo tipo di arma: l’arco e le frecce
9 Altri uomini scheggiano pietre di selce per farne punte, lame, raschiatoi e asce
10 Nel frattempo, due uomini trasformano le corna e gli ossi in begli oggetti come statuine o utensili per cacciare.
7 Con l’aiuto di un lungo spiedo di legno, alcune donne arrostiscono la carne sul fuoco per renderla tenera e digeribile.
8 Alle loro spalle altre donne cuciono le pelli per farne indumenti. Usano una minuscola ma grande invenzione fatta con un osso sottile bucato in cima: è l’ago.
4
5
3
1
2 Altre donne puliscono le pelli con il raschiatoio. È un lavoro che fanno anche gli uomini. Anche una bambina collabora.
4 Alcuni uomini macellano un piccolo cervo.
5 Più in là tre uomini hanno catturato un cinghiale e lo trascinano all’accampamento.
6 Sullo sfondo altri uomini cacciano daini usando la lancia.
1 Nel lago ci sono pesci e alcuni uomini li trafiggono con la lancia appuntita e con l’arpione.
3 Sulla riva del lago ci sono due donne che hanno raccolto della frutta e dei vegetali. Intanto, un bambino piccolo osserva quel che accade intorno.
Leggi il testo, osserva la tavola illustrata, poi numera correttamente le frasi.
Quali sono le nuove invenzioni dell’Homo sapiens che vedi illustrate? arco e frecce, ago, arpione
IMPARO CON METODO
UTENSILI E OGGETTI
I Sapiens ci hanno lasciato molti reperti che riguardano il loro modo di vivere, soprattutto utensili e armi. Sono oggetti realizzati con la pietra (principalmente selce), con il legno, con avorio, con osso e con conchiglie. Erano oggetti che servivano per vivere meglio, per abbellirsi ma, specialmente, per rendere la vita quotidiana meno faticosa e rischiosa. Per cacciare gli animali più grandi bisognava essere in gruppo e l’arma più usata era la lancia. Con l’invenzione dell’arco e delle frecce potevano colpire gli animali lontani e quelli veloci, come la selvaggina più piccola.
Con la pietra, l’osso e l’avorio scolpivano anche piccole statuine di animali e di donne. Con le conchiglie realizzavano collane o altri oggetti per l’abbigliamento Usavano anche altri materiali, come le penne degli uccelli, per fare pendagli o decorazioni ai vestiti, le piante e i fiori ma nei siti archeologici non si sono trovati, perché dopo così tanto tempo si sono consumati.
Scrivi accanto a ogni utensile a che cosa serviva.
• lancia: per la caccia
• arco e frecce: per la caccia
• osso e avorio: per la costruzione di utensili, statuine
• conchiglie: per realizzare gioielli
• penne: per realizzare pendagli e ornamenti
Da 200 mila a 10 mila anni fa Una collana fatta con denti di cervo rosso.
PAROLE DA SCOPRIRE
avorio: è il materiale di cui sono fatte le zanne degli elefanti.
Un arpione: serviva per pescare.
Mammut
Bisonte
Orso
IMPARO CON METODO
Da 200 mila a 10 mila anni fa
ARTISTI PREISTORICI
Le archeologhe e gli archeologi hanno trovato altre tracce molto importanti lasciate dai Sapiens. Sono le pitture rupestri e i graffiti. Queste pitture si trovano sulle pareti e sui soffitti in profonde grotte. Sono state realizzate usando terre colorate, carbone e minerali. I Sapiens hanno dipinto con mani, bastoncini e pietre gli animali del loro tempo in modo estremamente realistico: orsi delle caverne, leoni, uri (antenati dei tori), bufali, cavalli. Hanno anche inciso segni e hanno rappresentato qualche essere umano. Infine, hanno lasciato la loro “firma”: l’impronta delle mani
Non sappiamo perché queste grotte siano state dipinte. Forse erano considerate luoghi sacri o magici che servivano per chiedere aiuto agli spiriti degli animali affinché la caccia andasse bene. In Europa e negli altri continenti ne sono state trovate alcune decine. Le più famose sono: la grotta di Altamira, in Spagna, e le grotte di Chauvet (leggi Sciové) e di Lascaux (Lascò) in Francia. Sono state dipinte tra 37 e 13 mila anni fa. Ora sono siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità.
La grotta delle mani è la Cueva de manos in Sud America.
Rappresentazione di un bisonte nella grotta di Altamira, in Spagna.
Pittura rupestre di cavalli e impronte di mano, ritrovati nella grotta del Pech-Merle, in Francia.
A LA PITTURA RUPESTRE
Realizziamo una pittura rupestre su carta usando tre soli colori e materiali naturali.
Occorrente
• 3 ciotoline o bicchieri
• 1 cucchiaino o 1 bastoncino per mescolare
• un po’ d’acqua
• carta color marroncino (carta da pacchi o una borsa di carta o un sacchetto di carta per alimenti o un foglio di carta ruvida stropicciato bene)
• colore nero, rosso e giallo che puoi ottenere con un pezzo di carbone (per esempio quello da barbeque), della paprika dolce e della curcuma (in alternativa prepara in tre ciotoline un miscuglio di polvere di pastello con gli stessi tre colori e preparane altre con marrone, blu, verde scuro grigio, arancio, giallo ocra, giallo)
1. Mescola la paprika-rosso e la curcuma-giallo in ciotoline separate aggiungendo poca acqua.
2. Con il carbone nero, disegna uno degli animali (o anche più d’uno) che vivevano nella Preistoria (vai a rivedere le immagini nelle pagine precedenti).
3. Coloralo con la paprika rossa e la curcuma gialla o con la polvere di pastelli usando le dita.
4. “Firma” il tuo capolavoro facendo l’impronta in negativo della tua mano.
5. Se vuoi, puoi rendere maggiormente realistica la tua pittura “rupestre” tracciando qua e là delle linee curve marroncine e nere per dare l’illusione delle pareti della caverna.
1. Trascrivi sotto ogni immagine il nome adatto. Scegli tra: mammut � pittura rupestre � punta di pietra � ago � sepoltura � caverna
punta di pietra ago caverma
sepoltura pittura rupestre
2. Segna con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
� I Sapiens dipingevano le caverne con pitture sulle pareti. V F
� I Neanderthal cacciavano solo piccoli animali. V F
� Le donne si occupavano della raccolta di erbe e frutti. V F
� I bambini e le bambine imparavano dagli adulti. V F
� I Neanderthal e i Sapiens vivevano solo in Africa. V F
3. Colora la parola che completa la frase.
� I Neanderthal si proteggevano dal freddo con giacconi / pellicce .
� Per cacciare animali molto grandi usavano lance / arco e frecce .
� Durante i periodi più freddi dell’anno vivevano nelle caverne / capanne.
Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.
Difficile
Abbastanza facile Facile
mammut
1. Trascrivi le parole chiave nel foglietto giusto. Attenzione: alcune parole valgono per entrambe gli Homo!
u d l f • ago • lancia • caverne • pesca • caccia • raccolta • Europa • Africa • Asia • Americhe • glaciazioni • sepolture • gruppo • pitture rupestri • raschiatoio • linguaggio • nomade • accampamenti
NEANDERTHAL
Uso del fuoco, lancia, caverne, pesca, caccia, raccolta, Europa, Asia, glaciazioni, sepolture, gruppo, raschiatoio, linguaggio, nomade, accampamenti
2. Cerchia con lo stesso colore tutte le parole che hai trascritto in entrambi i foglietti.
3. Completa la mappa. Puoi aiutarti con le parole che hai trascritto nell’esercizio 1.
È vissuto da 300 mila a 30 mila anni fa. Viveva in Asia e in Europa
Quando un membro del gruppo moriva veniva sepolto con alcuni dei suoi oggetti .
Usava la selce, il legno e l’osso per costruire i suoi utensili .
Aveva un cervello molto sviluppato e usava un suo linguaggio per comunicare.
IL NEANDERTHAL
Le sue attività principali erano la caccia la raccolta e la pesca .
Viveva in gruppi di circa 20 persone formato da adulti, bambini e anziani.
Era nomade , cioè non viveva sempre nello stesso posto.
Nelle stagioni fredde si rifugiava nelle caverne , in quelle calde viveva in accampamenti .
4. Completa la mappa. Puoi aiutarti con le parole che hai trascritto nell’esercizio 1.
È vissuto da 200 mila a 10 mila anni fa.
Ha popolato tutto il mondo .
Quando un membro del gruppo moriva veniva sepolto con alcuni dei suoi oggetti .
A volte dipingeva le caverne con magnifiche pitture rupestri .
Aveva un cervello sviluppato e usava il linguaggio per comunicare.
IL SAPIENS NEL PALEOLITICO
Viveva in gruppi di circa 30 persone formato da adulti, bambini e anziani.
Era nomade cioè, non viveva sempre nello stesso luogo .
Nelle stagioni fredde si rifugiava nelle caverne , in quelle calde viveva in accampamenti .
Usava la selce, il legno , l’osso e l’avorio per costruire i suoi utensili .
Le sue attività principali erano la caccia la raccolta e la pesca
5. L’Homo sapiens sapeva usare il fuoco e anche accenderlo. Scrivi due vantaggi che derivano dal saperlo accendere.
• Poteva riaccenderlo se si spegneva.
• Poteva accenderlo dove e quando voleva.
Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.
Difficile
Abbastanza facile Facile
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DIGITALI
Lila,
la figlia del mercante
Lila sente il villaggio prima ancora di vederlo. È un odore familiare di fumo, pecore, capre e pane appena cotto. Un profumo che sa di casa. Se solo lei ne avesse una. Raddrizza la schiena e la pagaia quasi le scivola di mano. – Attenta! – esclama suo padre.
Lila riprende a remare. Ha già visto i bambini che li aspettano sulla sponda del lago. Alcuni giocano con barchette in miniatura. Quello è il momento che teme di più, ogni volta che arrivano in un nuovo villaggio: gli sguardi curiosi, le domande… Quando raggiungono la terraferma, anche gli adulti sono usciti dalle capanne. Mani volonterose li aiutano a tirare in secco la piroga.
– Benvenuti – dice la capo-villaggio, un’anziana dall’aria severa. Offre loro due pani ancora caldi. – Che cosa ci avete portato?
– Un po’ di tutto – risponde il padre di Lila.
Lila smette di ascoltare: sa già che gli scambi degli oggetti e delle merci andranno per le lunghe. Si allontana lungo la riva del lago, addentando il pane. È squisito. Anche a lei piacerebbe fare colazione con pane e latte appena munto, vivere in una bella capanna e indossare un vestito di lino, tessuto col telaio. E avere degli amici... – Ciao! – Una ragazzina l’ha seguita di soppiatto. – Sei la figlia del mercante?
“Ci risiamo” pensa Lila. Annuisce controvoglia. – Le merci sono sulla piroga – borbotta scontrosa. – Non ho niente da darti.
Ma la bambina non se ne va. – Il tuo ciondolo è bellissimo. Non avevo mai visto una pietra nera così trasparente!
Alle sue spalle si sta formando un gruppetto di curiosi. Solo bambini. Gli adulti si sono rinchiusi nella capanna più grande del villaggio, per scambiarsi oggetti e merci e bere sambuco, e Lila sa che non usciranno fino a sera. Il villaggio è tutto per loro.
Per la prima volta, le viene voglia di sorridere.
– È ossidiana – spiega. – La raccogliamo sulla spiaggia
di certe isole e poi la distribuiamo ai villaggi della costa. Piace a tutti. Secondo il mio papà, nasce dai vulcani...
– Cos’è un vulcano? – chiede un bambino piccolo.
– Una montagna che sputa fuoco.
– Non esistono montagne che sputano fuoco –dice un ragazzo, annoiato. I suoi amici ridono.
– Sì che esistono – ribatte Lila. – Io le ho viste, al di là del mare.
I ragazzi più grandi smettono di ridere. Hanno tutti la bocca aperta per lo stupore.
– Oh, vorrei tanto vedere il mare – sospira una ragazza.
– Parlaci dei tuoi viaggi!
E lei comincia a raccontare: il blu profondo del mare aperto, la lava rossa che schizza fino al cielo, l’acqua bollente che sgorga dal cuore della terra. Ha tutti gli occhi puntati addosso, ma stavolta non le dà fastidio.
Il villaggio dove è ambientato il racconto di Lila e suo padre si trova sulle sponde del lago di Bracciano, nel Lazio. È stato abitato tra il 5 700 e il 5 300 a.C., nella fase più antica del Neolitico e i suoi resti si trovano sott’acqua. Proprio l’acqua e il fango hanno protetto gli oggetti che si sono conservati fino a oggi: strumenti di pietra, osso e corno, cesti intrecciati, vasi di ceramica, cereali e frutti… e ben cinque piroghe scavate nei tronchi d’albero.
Inoltre è stata trovata una grande quantità di ossidiana, proveniente dalle isole Pontine e dalle isole Eolie. Questo dimostra che il villaggio aveva contatti “commerciali” anche con luoghi molto distanti. Il sito archeologico viene chiamato con un nome buffo: “La Marmotta”!
I LUOGHI DELLA PREISTORIA
1. Nel racconto che hai appena letto trovi delle parole colorate che si riferiscono alla barca di Lila e di suo padre. Collega le parole al disegno corretto. Fai attenzione: c’è un disegno in più sbagliato.
piroga
pagaia
tirare in secco
2. Il racconto descrive la vita nel Neolitico. Quali differenze hai già scoperto rispetto al Paleolitico? Completa la tabella e poi confronta le risposte con quello che apprenderai nelle pagine seguenti.
Paleolitico Neolitico
• Dove vivono? Accampamento di tende. In capanne.
• Si spostano o stanno fermi?
• Che cosa fanno con gli animali?
Si spostano. Stanno fermi.
Li inseguono per cacciarli. Vivono con loro.
3. Vorresti anche tu una collana preistorica? Scatena la tua creatività. Usa dei fili colorati e scegli gli oggetti per comporre la tua collana. Cancella con una X quelli che non esistevano o non venivano usati nel Neolitico. Se hai dei dubbi confrontati con un compagno o una compagna e scopritelo nelle pagine successive.
IL NEOLITICO
Le specie Homo si sono evolute durante il Paleolitico più antico fino alla comparsa dell’Homo sapiens.
Circa 12 mila anni fa, alla fine dell’ultima glaciazione, i Sapiens hanno trasformato il loro modo di vivere. I Sapiens da cacciatoriraccoglitori nomadi sono diventati agricoltori e allevatori sedentari.
Il planisfero ti mostra dove e quando gli esseri umani hanno iniziato ad addomesticare alcuni animali e a coltivare alcune piante per nutrirsi.
Questo fondamentale cambiamento è avvenuto per primo nel Medioriente, nel territorio che le studiose e gli studiosi chiamano anche
PAROLE DA SCOPRIRE
sedentari: sono le persone che vivono e lavorano sempre nello stesso luogo.
Mezzaluna fertile. 10 000 anni fa
000 anni fa
2 milioni e mezzo
000 5 000 di anni fa anni fa anni fa
Nel resto del mondo, invece, la trasformazione da nomadi a sedentari è avvenuta successivamente.
Gli studiosi e le studiose chiamano questo periodo Neolitico, cioè della pietra nuova (neo = nuovo, litico = pietra). In questo periodo
gli esseri umani hanno cominciato anche a levigare la pietra per realizzare gli strumenti di cui avevano bisogno, come asce e accette. Il Neolitico è durato circa 5 mila anni.
9 000 anni fa 9 000 anni fa
9 000 anni fa
9 000 anni fa
14 000 anni fa 9 000 anni fa
11 000 anni fa 11 000 anni fa
6 000 anni fa 6 000 anni fa 6 000 anni fa 6 000 anni fa
1: 9 500 anni fa, lenticchie, grano, orzo
2: 9 000 anni fa, lenticchie
3: 9 000 anni fa, piselli
4: 8 000 anni fa, riso
5: 7 000 anni fa, miglio
6: 6 000 anni fa, miglio e riso
7: 6 000 anni fa, mais
Da 12 mila a 5 mila anni fa
GRANDI CAMBIAMENTI
Con la fine delle glaciazioni, le temperature hanno iniziato a essere più calde. I ghiacciai cominciavano a lasciare il posto a territori che si riempivano di foreste e di boschi. I grandi animali migravano verso i territori ancora freddi (gli ultimi mammut, le renne, gli alci), mentre nei territori ora più caldi rimanevano quelli meno grandi (pecore, capre, buoi, gazzelle, selvaggina).
PAROLE DA SCOPRIRE
insediamenti: luoghi in cui gruppi di persone abitano per un periodo di tempo anche lungo.
Alcuni gruppi umani continuavano a vivere da cacciatori e raccoglitori nomadi, seguendo le mandrie dei grandi animali.
Altri gruppi, invece, cominciavano a spostarsi verso le zone più calde. Qui, in alcune migliaia di anni, i Sapiens hanno iniziato a costruire i primi insediamenti stabili. Vicino ai corsi d’acqua i gruppi di umani hanno costruito le prime capanne fatte di legno e paglia. I primi insediamenti si sono ingranditi fino a diventare veri e propri villaggi.
IMPARO CON METODO
Sottolinea nel testo le risposte a queste domande con i colori indicati.
Che cosa è accaduto alla fine dell’ultima glaciazione?
Che cosa hanno fatto gli animali?
Che cosa hanno fatto i nomadi?
Che cosa hanno fatto i sedentari?
I PRIMI ALLEVATORI
Durante il Neolitico i gruppi umani che si erano stabiliti nei territori più caldi avevano capito che alcuni animali non erano pericolosi. Lentamente, nel corso di centinaia di anni, hanno iniziato ad allevarli e tenerli vicini ai propri insediamenti.
Il primo animale addomesticato è stato il cane, poi la capra e la pecora, poi il maiale e la mucca.
Con l’aiuto dei cani, alcuni gruppi di uomini accompagnavano le greggi al pascolo, le controllavano e le difendevano da altri animali.
Questi sono stati i primi pastori e i primi allevatori. Grazie all’allevamento e alla pastorizia, i gruppi umani avevano a disposizione carne e latte senza doversi allontanare per la caccia.
PAROLE DA SCOPRIRE
addomesticato: reso ubbidiente, non pericoloso per gli esseri umani.
IMPARO CON METODO
Segna con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F). Poi correggi sul tuo quaderno le frasi false per renderle vere.
• Gli esseri umani hanno capito che le capre e le pecore erano animali pericolosi. V F
• Per addomesticare gli animali sono serviti centinaia di anni. V F
• I cani aiutavano a controllare le greggi e le mandrie di animali. V F
• Chi si occupava di questi animali si chiamava cacciatore o pescatore. V F
• Allevare gli animali invece di cacciarli era un vantaggio. V F
Da 12 mila a 5 mila anni fa
I PRIMI AGRICOLTORI
Da sempre gli esseri umani, oltre alla carne e al pesce, si sono nutriti con le piante e i frutti selvatici che raccoglievano.
Nella zona cosiddetta Mezzaluna fertile, con l’innalzamento delle temperature, cominciarono a crescere spontaneamente delle spighe e dei baccelli.
Con il tempo i gruppi di umani hanno scoperto che le spighe contenevano semi commestibili, cioè che potevano essere mangiati. Erano i cereali: l’orzo, il farro, il grano. Dentro ai baccelli, invece, crescevano i legumi, come piselli e lenticchie. Lentamente, le donne e gli uomini che li raccoglievano hanno capito che questi semi potevano essere piantati e che potevano far crescere nuove piante. Hanno iniziato così a seminarli e ad attendere che crescessero per raccogliere i nuovi frutti. È così che è nata l’agricoltura, cioè la coltivazione delle piante e, in seguito, anche della frutta. Questa attività ha cambiato il modo di vivere delle donne e degli uomini di quei territori, perché le piante, per poter crescere, devono essere controllate e hanno bisogno di acqua. Per questo gli esseri umani hanno iniziato a costruire i loro villaggi soprattutto vicino ai corsi d’acqua. Il lavoro di agricoltore veniva svolto sia dagli uomini sia dalle donne ed era molto faticoso.
IMPARO CON METODO
PAROLE DA SCOPRIRE
baccelli: un frutto dalla forma allungata che contiene semi.
Grano.
Baccelli di piselli.
Collega con una le frasi per completarle correttamente.
L’agricoltura è…
Le piante che furono coltivate per prime sono…
Per poter seguire la coltivazione delle piante gli esseri umani…
l’orzo, il farro, il grano, i piselli e le lenticchie.
si sono stabiliti in villaggi costruiti vicino ai corsi d’acqua.
la coltivazione delle piante commestibili.
NUOVE INVENZIONI
Durante il Neolitico, sono stati inventati nuovi u ili, per coltivare le piante e per tante altre attività.
Sono state costruite anche le prime imbarcazioni.
ZAPPA
Era fatta con un grosso ramo d’albero a cui veniva legata una lama resistente e appuntita. Serviva per scavare e preparare la terra per la semina
FALCETTO
Il falcetto permetteva di tagliare molte piante contemporaneamente. Era fatto con un bastone curvo o un grosso osso di animale a cui si incollavano tante punte di selce.
ARATRO
Era un utensile importantissimo, inventato successivamente alla zappa. Era fatto con due grossi bastoni di legno appuntiti e legati. Si spingeva con forza sulla terra per scavare dei piccoli fossi (chiamati solchi) in cui gettare i semi e poi ricoprirli.
IMBARCAZIONE
Era ricavata scavando l’interno di un grosso albero. Serviva per attraversare fiumi o laghi o spostarsi lungo la costa del mare. Si navigava usando una specie di remo e un lungo bastone.
MACINA CON PESTELLO
La macina, una grande pietra piatta e un po’ scavata, serviva per ridurre in polvere i cereali. Si mettevano sopra i chicchi dei cereali e si schiacciavano con un grosso sasso (chiamato pestello) stando inginocchiati a terra. Così si otteneva la farina che, impastata con acqua, veniva cotta per farne delle focacce di pane.
LE ATTIVITÀ ● 1
Ripassa con le immagini e i testi della mappa.
LE ATTIVITÀ • 1
nasce l’allevamento
gli esseri umani addomesticano capre, pecore, mucche, maiali
nasce l’agricoltura
diventano pastori e allevatori si procurano così la carne anche senza cacciare
gli esseri umani imparano a coltivare cereali, legumi e frutta
hanno più cibo a disposizione
non si spostano più per cercare il cibo: diventano sedentari
TESSUTI E VESTITI
Nel Neolitico gli uomini e le donne hanno imparato a usare alcune piante e il pelo di alcuni animali per fabbricare dei tessuti.
Dopo avere essiccato gli steli (i lunghi gambi) delle piante di lino e di canapa, le donne li arrotolavano con le dita fino a formare lunghi fili. Questi fili venivano poi intrecciati su un telaio per ottenere dei tessuti leggeri, adatti ai luoghi in cui faceva più caldo.
Allo stesso modo, il pelo delle pecore e delle capre veniva tosato e trasformato in fili di lana.
Con la lana venivano realizzati tessuti per vestiti, coperte, tappeti.
L’abbigliamento cambiava a seconda della stagione e del luogo. Le donne cucivano con aghi di osso tuniche lunghe o corte, che venivano legate in vita con una cintura. Erano indossate da uomini e donne. A volte si usavano anche i pantaloni. Per ripararsi dal freddo si coprivano con mantelli di lana o di pelli di animali. Per fermare il mantello usavano spille d’avorio o di osso.
Nei posti caldi tutti andavano scalzi, solo a volte indossavano sandali di cuoio.
IMPARO CON METODO
PAROLE DA SCOPRIRE
tunica: è un semplice abito che copre dalle spalle fino alle gambe.
I fili di lino o di lana venivano intrecciati su telai verticali. Per tenere i fili tesi, venivano attaccati dei pesi. In questo modo era più semplice intrecciare i fili.
Evidenzia sul testo le parole che descrivono l’abbigliamento usato, poi completa la scheda.
materiali usati per fare i tessuti abiti
lino tuniche canapa pantaloni lana mantelli
I PRIMI ARTIGIANI
Alcune persone erano diventate esperte nella costruzione di utensili da lavoro e oggetti di vita quotidiana: erano i primi artigiani.
Gli artigiani sapevano usare tanti materiali, come legno, pietra, osso. Con questi materiali realizzavano asce, accette e zappe che venivano poi utilizzate dagli agricoltori per scavare, abbattere alberi, tagliare la legna.
Alcuni artigiani realizzavano coltelli o punte di frecce o armi per andare a caccia di animali selvatici. Altri ornamenti erano realizzati con striscioline di cuoio, osso, avorio, perline o conchiglie.
Verso la fine del Neolitico gli artigiani avevano imparato a modellare un nuovo materiale “inventato” in quel periodo: la ceramica, chiamata anche terracotta
IMPARO CON METODO
Statuina di figura femminile.
Collega i materiali agli oggetti che si potevano realizzare con essi. Ricorda che per alcuni oggetti servivano più materiali.
L’argilla è una terra molto fine che si trova in tutte le parti del mondo.
Con l’argilla già da millenni si modellavano statuine o piccoli recipienti che, asciugati al Sole, s’indurivano, ma rimanevano molto fragili.
Non si sa chi fu a scoprire che l’argilla, a contatto con il fuoco, e quindi “cotta”, si trasforma in ceramica dura, più resistente e, soprattutto, impermeabile. Si dice che, forse, sono state le donne a fare questa scoperta: avevano osservato che il focolare scavato nella terra d’argilla, dove si cuoceva il cibo, s’induriva.
Con l’argilla, gli artigiani modellavano recipienti come pentole, vasi di varie dimensioni, ciotole, tazze, per cuocere il cibo o per conservarlo per mesi (ad esempio i cereali o i legumi) e per trasportare l’acqua. Una volta cotti in appositi forni, questi recipienti divenivano molto resistenti. I reperti più antichi di ceramica trovati finora hanno circa 10 mila anni.
LA LAVORAZIONE DELLA CERAMICA
1. Si impastava l’argilla con l’acqua fino a ottenere un composto morbido.
2. Si schiacciava un pezzo di argilla formando un disco piatto.
3. Si modellavano con le mani dei rotolini.
4. Si avvolgevano i rotolini intorno al disco, uno sopra l’altro.
5. Si lisciavano le pareti del contenitore.
6. Il contenitore veniva cotto in un forno scavato nella terra e diventava ceramica.
A FARE UN VASETTO CON IL “COLOMBINO”
Realizziamo a mano un piccolo contenitore con la tecnica inventata nel Neolitico chiamata a “colombino”.
Occorrente
• pasta modellante (tipo plastilina), meglio se di color argilla
• carta da forno per lavorare meglio e proteggere il tavolo
• un coltellino da picnic usa e getta
1. Prendi un pezzo di pasta modellante (grande quanto il tuo pugno) e lavorala con le mani per farla diventare un lungo serpentello grosso chiamato “colombino”.
2. Per formare la base della ciotola parti da un’estremità del “colombino” e comincia ad arrotolarlo su se stesso per un paio di giri tenendolo appoggiato al tavolo.
3. Continua ad arrotolare il colombino iniziando a farlo sollevare dalla base. Aiutati con le mani a sostenerlo e continua fino a quando il colombino non sarà finito.
4. Se vuoi che la ciotola sia più grande, prepara un altro colombino e continua ad avvolgerlo intorno.
5. Con le dita schiaccia leggermente la parete della ciotola all’interno e all’esterno fino a renderla più liscia. Aiutati anche con la lama del coltellino.
6. Decora il vaso usando i denti del coltellino per formare linee o disegni.
7. Lascia asciugare e la tua ciotola sarà pronta per essere un piccolo portaoggetti!
IL BARATTO
Anche a te sarà capitato di scambiare qualcosa con amiche o amici: caramelle, figurine, giochini.
Le studiose e gli studiosi hanno scoperto che già durante il Paleolitico avvenivano scambi tra gruppi umani. Si trattava di pietre fatte di selce o di conchiglie.
Sono state infatti ritrovate conchiglie marine in sepolture lontanissime dal mare. Questa è la prova che avvenivano scambi tra gruppi umani che vivevano in posti differenti e lontani tra loro.
È stato però durante il Neolitico che sono nate le prime forme di commercio, come il baratto, cioè uno scambio. I diversi gruppi di persone hanno cominciato a scambiare prodotti che avevano in abbondanza con altri di cui avevano bisogno.
Chi non aveva pietre adatte a costruire utensili, ma aveva grano o legumi in abbondanza, tessuti, vasi, gioielli, poteva barattarli in cambio di contenitori in ceramica, lana, pelli già lavorate.
Per trasportare merci che provenivano da lontano si andava a piedi o si usava un’imbarcazione.
Il sale e l’ossidiana erano merci molto scambiate in questo periodo. Il sale perché serviva a conservare a lungo la carne e il pesce, e l’ossidiana perché è una pietra molto dura e molto tagliente.
Una punta di freccia in ossidiana.
PAROLE DA SCOPRIRE
ossidiana: un vetro naturale di origine vulcanica nero o grigio, duro e lucente.
I METALLI
Circa 5 mila anni fa, verso la fine del Neolitico, gli esseri umani hanno fatto un’altra scoperta fondamentale: hanno imparato a usare i metalli. Cuocendo la ceramica e i cibi, si sono accorti che alcune pietre con il calore si ammorbidivano.
Erano rocce che contenevano metalli, che fondevano con il calore e tornavano dure quando si raffreddavano.
Con il tempo gli esseri umani hanno imparato a colare il metallo fuso in stampi di argilla, per produrre oggetti di forme diverse.
Gli utensili in metallo erano più resistenti di quelli in pietra, occorreva meno tempo per produrli e quando si rompevano potevano essere nuovamente fusi per farne altri.
Il primo metallo lavorato è stato il rame che, mescolato allo stagno, forma il bronzo.
Molto tempo dopo (circa 3 000 anni fa) è stato scoperto il ferro, un metallo molto resistente, che permetteva di realizzare oggetti e strumenti di lavoro molto più efficaci di quelli in pietra. Questo periodo viene chiamato dagli storici e dalle storiche età dei metalli.
IMPARO CON METODO
Osserva le fasi della lavorazione del metallo. A coppie raccontate a voce come avveniva.
Cancella le parole sbagliate.
• Il primo metallo lavorato è stato il f o / rame.
• I metalli sono contenuti nelle rocce / pi .
• Per ottenere un oggetto di metallo bisogna h i lo / fonderlo.
• I metalli sono stati scoperti 10 000 / 5 000 anni fa.
Ripassa con le immagini e i testi della mappa.
LE ATTIVITÀ • 2
nasce l’artigianato
gli esseri umani diventano più bravi a costruire ut ili tti
nasce il baratto
gli esseri umani scambiano tra loro cibo, pelli, contenitori, tessuti ecc.
gli esseri umani scoprono la ceramica
realizzano recipienti più resistenti per cuocere il cibo e trasportare l’acqua
gli esseri umani usano le piante e il pelo degli animali per fare tessuti
i prodotti più scambiati sono il sale e l’ossidiana
il sale conserva carne e pesce
l’ossidiana è una pietra t li t d
Da 12 mila a 5 mila anni fa
LA VITA NEI VILLAGGI
I primi insediamenti sedentari, un po’ alla volta, si sono ingranditi fino a diventare villaggi. Si calcola che nei villaggi vivessero da 50 a 500 persone. Qui ogni persona aveva un’attività da svolgere: c’era chi si occupava di lavori agricoli, chi di allevamento e chi di commercio.
Per far funzionare meglio la comunità c’erano persone con esperienza, sagge e rispettate, che avevano il compito di prendere le decisioni. A volte era un consiglio di anziani, altre volte era un solo capo
In caso di pericolo tutti gli uomini dovevano difendere il villaggio. Nei villaggi c’erano delle persone che si credeva avessero potere sui fenomeni naturali: erano gli sciamani e le sciamane.
Con l’aumento dei commerci e degli scambi, si rese necessario registrare le quantità di quanto veniva consumato e di quanto veniva barattato. Per farlo, 5 000 anni fa circa, venne inventato un sistema di simboli che permetteva di contare: era nata la scrittura. L’invenzione della scrittura segna il passaggio dalla Preistoria e alla Storia.
IMPARO CON METODO
Leggi il testo, poi completa queste frasi.
• Nei villaggi, ogni persona aveva un’attività da svolgere.
• Il consiglio degli anziani prendeva le decisioni.
• Lo sciamano o la sciamana si pensava potesse agire sulle forze naturali.
COSTITUZIONE • E • EDUCAZIONE CIVICA
LE DONNE NELLA PREISTORIA
Le studiose e gli studiosi hanno scoperto molti siti con resti, sepolture e statuine di forma femminile. Hanno fatto delle ipotesi sulla condizione della donna nella Preistoria. Oltre ad avere cura dei figli finché erano molto piccoli, le donne avevano il compito importantissimo della raccolta. Sapevano inoltre cacciare la selvaggina, realizzare manufatti per lavorare, per proteggersi e vestirsi, coltivare le piante commestibili e allevare gli animali. È possibile che alcune delle pitture rupestri trovate nelle grotte siano state realizzate da donne. È probabile, inoltre, che siano vissute donne particolarmente abili nella conoscenza e nell’uso delle piante capaci di guarire le malattie e siano state guaritrici. Forse qualcuna era la sciamana del villaggio. Le ricerche e gli studi continuano e chissà di quante altre nuove scoperte potremo leggere nei prossimi anni!
Le statuine di terracotta di forma femminile sono state chiamate “Dea madre” perché probabilmente avevano un significato religioso. A che cosa potevano servire? Con i tuoi compagni e le tue compagne formulate delle ipotesi.
IMPARO CON METODO
I VILLAGGI
IMPARO CON METODO
Osserva l’illustrazione e completa con le parole che seguono.
Nei villaggi dei primi agricoltori e allevatori vivevano, al massimo, 500 persone. Le abitazioni erano delle capanne fatte di legno, paglia e terra battuta per il pavimento. Le capanne avevano un solo ambiente suddiviso in spazio di lavoro e spazio per dormire .
I lavori, di solito, si svolgevano all’ esterno . Solo in caso di brutto tempo si facevano dentro le capanne. Ognuno al villaggio aveva il suo compito.
Bisognava controllare gli animali, come le capre e le pecore , preparare il terreno per seminare i cereali . C’era da tenere acceso il fuoco , preparare il cibo, macinare la farina con la macina.
Con la lana si potevano fare i tessuti. Altre persone dovevano andare a cacciare gli animali nei boschi, le persone da sfamare erano tante. Lungo il fiume si poteva spostarsi dentro a un’ imbarcazione .
LA VITA NEI VILLAGGI
Ripassa con le immagini e i testi della mappa.
LA VITA NEI VILLAGGI
nei villaggi le persone si dividono i compiti
ogni persona svolge un’attività
un consiglio di anziani o un capo prende le decisioni
nei villaggi vivono dalle 50 alle 500 persone
gli uomini difendono il villaggio
lo sciamano o la sciamana invoca le forze della natura per guarire chi è malato per avere cibo
1. Caccia agli intrusi. Osserva l’immagine e cancella con una X gli errori!
2. Colora le parole che riguardano soltanto il Neolitico.
agricoltura
raccolta macina
Australopiteco ceramica
allevamento
pesca
mammut
Homo sapiens
caverne
Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.
Difficile
cereali
falcetto
dinosauri
Neanderthal
villaggi
Abbastanza facile Facile
1. Completa la linea del tempo. Scrivi i nomi e le date al posto giusto e collegale con una freccia alla linea. Infine colora di azzurro il periodo più lungo, di rosso il periodo meno lungo, di verde il periodo della STORIA (ricorda che arriva fino al tempo PRESENTE!).
Neolitico • Paleolitico • 12 • milioni e mezzo • Presente
PREISTORIA STORIA
Paleolitico
Da circa 2 milioni e mezzo di anni fa
Neolitico
Da 12 mila anni fa
Presente
2. Collega le frasi a sinistra (il fatto-causa) con quelle che trovi a destra (conseguenza). a.2; b.3; c.1; d.4
a. La coltivazione dei campi
b. L’allevamento degli animali
c. Con l’invenzione della ceramica
d. Con il baratto
1. sono stati realizzati manufatti utili per contenere, conservare e trasportare alimenti.
2. ha permesso di avere più cibo a disposizione.
3. ha permesso agli esseri umani di procurarsi la carne anche senza dover andare continuamente a caccia.
4. si potevano scambiare utensili, contenitori, alimenti, pelli, stoffe.
3. Cancella le parole sbagliate.
• Neolitico significa: età della pietra i a / nuova
• Sedentario significa: che vive in luoghi diversi / nello stesso luogo.
• Agricoltura significa far crescere le piante seminate / r li e le piante selvatiche.
Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.
Difficile
Abbastanza facile
Facile
VIVERE DURANTE IL NEOLITICO
Costruiamo un pop up di una scena di vita del periodo Neolitico.
1. Fotocopia in formato A4 le sagome di pagina 101 e 102.
2. Piega il foglio A3 a metà e aprilo: una metà verticale e l’altra appoggiata al tuo tavolo.
3. Colora bene le sagome che hai fotocopiato e ritagliale con l’aiuto di un adulto. Fai attenzione alle linguette!
4. Colora la pagina verticale di celeste (per fare il cielo) e quella orizzontale di vari verdi.
Occorrente
• un foglio A3 e un foglio A4
• astuccio e colori, colla
5. Colloca le sagome del paesaggio sullo sfondo verticale o sulla base orizzontale e componi la tua scena di vita durante il periodo Neolitico.
6. In coppia concordate una storia che possa raccontare quel periodo della storia umana.
IL MIO QUADERNO DEGLI ESERCIZI LA LINEA DEL TEMPO
1. Completa la linea del tempo con gli anni che mancano.
2. Scrivi la parola giusta per ogni periodo.
ô 100 anni sono un secolo .
ô 365 giorni sono un anno .
ô 10 anni sono un decennio .
ô 1 000 anni sono un millennio .
3. Segui le istruzioni e disegna una linea del tempo.
1. Parti dal punto colorato e traccia una linea lunga 33 quadretti.
2. 4 quadretti più in basso, traccia un’altra linea lunga 33 quadretti.
3. Disegna la punta della linea a destra.
4. Dividi la linea in caselle larghe 3 quadretti.
5. Scrivi il tuo anno di nascita nella prima casella, poi scrivi tutti gli anni fino all’ultima casella.
4. Adesso colora di azzurro le caselle della durata degli anni in cui hai frequentato la scuola primaria finora. Poi colora di giallo tutte le caselle del tempo futuro in cui, cioè, frequenterai il resto degli anni alla scuola primaria.
LE TRACCE-FONTI
1. Scrivi sotto ogni immagine che tipo di traccia-fonte rappresenta: materiale • visiva • scritta • orale
visiva, materiale, scritta
materiale scritta e materiale materiale
2. Quali di queste fonti sono anche miste, cioè appartengono a più di un tipo di fonte? Segna con una X vicino all’immagine.
scritta
visiva
orale
orale
IL SITO ARCHEOLOGICO
1. Osserva i reperti nel sito archeologico e numera gli strati da 1 a 5, dal più antico al più recente. Infine, colora il disegno.
2. Scrivi accanto a ogni reperto il numero dello strato in cui si può trovare.
INTERROGA UNA TRACCIA
1. Osserva la traccia, leggi le domande o scrivile tu. Poi compila la scheda di lavoro.
Che oggetto è?
Di che materiali è fatto?
A che cosa serviva?
Chi lo usava?
Quanti anni fa, all’incirca?
Informazioni che posso ricavare dall’osservazione
Informazioni che posso ricavare per ragionamento
2. Completa il testo. Attenzione: l’ultima parola devi pensarla e completarla tu! nonni • traccia • giradischi • fonte
Conclusione: questa traccia è una fonte perché mi ha fatto scoprire che, al tempo dei nonni , la musica si ascoltava attraverso questo oggetto che si chiama giradischi . Oggi, invece, la musica si ascolta sui dispositivi digitali .
LE PRIME IMPRONTE DI OMINIDE
Il sito di Laetoli in Tanzania (Africa) conserva le più antiche impronte di ominidi conosciute. Quasi 3 milioni e 700 mila anni fa, un’eruzione vulcanica ha coperto il paesaggio con uno strato di cenere fine. La pioggia ha creato una superficie come il cemento bagnato e, prima che si indurisse, più di 20 specie di animali hanno lasciato tracce.
Nel 1978, la paleoantropologa Mary Leakey ha scavato un percorso lungo 27 metri costituito da circa 70 impronte.
Le tracce sono state lasciate da due individui che camminavano fianco a fianco e un terzo più piccolo. Le dita dei piedi e il modo di camminare erano più umani che da scimmia, cioè simili a quelli degli esseri umani moderni.
Nel 2015, a poca distanza da queste, sono state scoperte altre impronte di ominidi. Si tratta di due individui, uno dei quali era molto più alto e più pesante, forse un grande maschio che camminava con femmine e bambini.
1. Con i colori indicati, sottolinea nel testo le risposte a queste domande.
Che cosa è stato scoperto a Laetoli?
Quando sono state lasciate quelle tracce?
Quando sono state scoperte le tracce?
Chi ha lasciato quelle tracce?
Perché sono state una scoperta molto importante?
HOMO HABILIS ED ERGASTER-ERECTUS
1. Osserva le immagini dei due ominidi. Colora di arancio il quadratino dell’immagine che rappresenta l’Homo habilis e di verde quello dell’Homo ergaster-erectus.
2. Colora di arancio le parole che riguardano l’Homo habilis e di verde quelle che si riferiscono all’Homo ergaster-erectus. Qualora le parole riguardassero entrambe, trova tu un modo per farlo capire.
chopper A 1 milione e mezzo di anni fa V V piccoli gruppi AV bipede AV Africa A Africa e Asia V nomade AV amigdala V onnivoro AV 2 milioni di anni fa AV
uso del fuoco
IL FUOCO
1. Collega con una freccia ogni frase con il suo completamento. Poi riscrivile sotto nell’ordine giusto.
1. Homo ergaster-erectus fu il primo… tenere gli animali lontani e spaventarli durante la caccia.
2. In seguito imparò... a controllare il fuoco.
3. Grazie al fuoco, Homo ergaster-erectus... a scoprire il fuoco.
4. E il fuoco serviva per…
5. L’uso del fuoco permetteva anche...
di cuocere la carne e renderla più digeribile.
6. Secondo gli studiosi, intorno al focolare… poteva illuminare i suoi ripari e scaldarsi.
si potrebbe essere sviluppato il linguaggio.
1. Homo ergaster-erectus fu il primo a scoprire il fuoco.
2. In seguito imparò a controllare il fuoco.
3. Grazie al fuoco, Homo ergaster-erectus poteva illuminare i suoi ripari e scaldarsi.
4. E il fuoco serviva per tenere gli animali lontani e spaventarli durante la caccia.
5. L’uso del fuoco permetteva anche di cuocere la carne e renderla più digeribile.
6. Secondo gli studiosi, intorno al focolare si potrebbe essere sviluppato il linguaggio.
2. Osserva la carta geostorica a pagina 46 e segna con una X se le frasi su Homo ergaster-erectus sono vere (V) o false (F).
ô Ha avuto origine in Africa. V F
ô È migrato verso Europa, Asia e America. V F
ô È migrato verso Europa e Asia. V F
ô In Asia sono stati trovati i focolari più antichi. V F
I NEANDERTHAL
1. Completa la tabella: per ogni informazione, scrivi a quale argomento si riferisce. Scegli tra:
dove è vissuto • ambiente in cui viveva • che cosa mangiava • utensili • vita di gruppo • quando è vissuto • ripari • attività • significato del nome
I Neanderthal sono vissuti in Medioriente e in Europa.
È vissuto tra 300 mila e 30 mila anni fa.
Viveva in ambienti freddi ricoperti di neve per gran parte dell’anno.
Prende il nome dal luogo in cui sono stati trovati i suoi primi resti, la valle del fiume Neander in Germania.
Viveva soprattutto nelle caverne perché offrivano riparo dal freddo.
Si nutriva degli animali che cacciava e pescava, ma raccoglieva anche tuberi e frutta.
Le sue attività principali erano caccia, pesca e raccolta.
Realizzava molti utensili con pietre scheggiate, legno e osso.
Viveva in gruppi, curava i feriti e seppelliva i morti.
dove è vissuto
quando è vissuto
ambiente in cui viveva
significato del nome
ripari
che cosa mangiava
attività
utensili
vita di gruppo
L’HOMO SAPIENS
1. Osserva la carta muta e completa le frasi.
ô Il pallino rosso indica la zona in cui ha origine l’ Homo sapiens .
ô Homo sapiens ha avuto quindi origine in Africa .
ô Homo sapiens si sposta verso l’ Asia , da qui poi si sposta in Europa e in Oceania .
ô Il continente che Homo sapiens raggiunge per ultimo è l’ America
2. In quale periodo di tempo è vissuto Homo sapiens? Segna con una X la risposta giusta.
Tra 300 mila e 40 mila anni fa.
Tra 200 mila anni fa e oggi.
Tra 300 mila e 10 mila anni fa.
CACCIA, PESCA E RACCOLTA
1. Osserva i disegni poi completa i testi con le parole qui di seguito. Attenzione: ci sono 2 parole intruse!
Durante il Paleolitico , per procurarsi il cibo si praticava la caccia . Gli animali da cacciare erano numerosi: orsi, cervi , bufali, caprioli e, nelle zone più fredde , anche i mammut.
Anche la pesca era un’attività molto praticata. Si pescavano pesci e molluschi nei laghi, nei fiumi o lungo le rive del mare.
La raccolta di frutta, vegetali e tuberi completava l’alimentazione dei Sapiens , quando caccia e pesca non erano sufficienti a nutrire tutto il gruppo.
GLI UTENSILI DI HOMO SAPIENS
1. Collega con una freccia ogni utensile dei Sapiens al suo uso. Poi osserva i disegni e scrivi sotto con quale materiale era realizzato. Segui l’esempio.
Per tagliare il legno.
Materiali: pietra, legno e tendini
Per ferire gli animali.
Materiali: pietra, legno e tendini
di lancia
Per colpire gli uccelli.
Materiali: pietra, legno e tendini
Per incidere e bucare le pelli.
Materiali: pietra
Per colpire i pesci.
Materiali: osso, legno e tendini
punta di freccia
lama
punta
arpione
ascia
SCOPRI GLI ERRORI
1. Osserva bene l’immagine. Ci sono cinque errori “storici”: cerchiali di rosso.
ALLEVAMENTO E AGRICOLTURA
1. Scopri quali animali allevavano e quali piante coltivavano gli uomini e le donne del Neolitico, poi collegali con una ai prodotti che fornivano. Attenzione: un animale o una pianta possono dare più prodotti, e animali diversi possono dare lo stesso prodotto.
mucca
pane e zuppe
farina paglia
latte, formaggi
maiale
lana pelle, cuoio
orzo
lenticchie
piselli
carne
pecora
capra
grano
IERI E OGGI
1. Alcuni oggetti moderni hanno “antenati” preistorici. Collega con una gli utensili preistorici agli utensili moderni.
ARTIGIANATO E COMMERCIO
1. Collega con una ogni frase al completamento giusto.
L’argilla bagnata… si realizzano contenitori in ceramica.
Con l’argilla indurita dalla cottura… sono i commercianti.
Con la pietra levigata… per i lavori degli agricoltori.
Le persone che realizzano oggetti in argilla, legno o pietra… si può modellare in molte forme.
Le persone che scambiano gli oggetti realizzati dagli artigiani… si ottengono lame molto più affilate.
Con il legno si costruiscono nuovi utensili e strumenti… sono gli artigiani.
2. Sotto ogni immagine, scrivi una didascalia con il nome dell’oggetto e il materiale con cui è stato realizzato.
ascia pietra e legno
lancia pietra e legno
vaso terracotta
statuina pietra
falce legno e pietra
SCOPRI CHI È
1. Scrivi sotto ogni personaggio chi è e quale attività svolge. Scegli tra i seguenti.
agricoltrice • allevatore • cacciatore • donna che cuce un vestito • commerciante • tessitrice • vasaia • bambino che gioca con un cane
cacciatore commerciante agricoltrice vasaia allevatore tessitrice donna che cuce un vestito
bambino che gioca con un cane
UN’ABITAZIONE DEL NEOLITICO
1. Osserva il disegno di un’abitazione del Neolitico e completa la descrizione con le parole sotto. Scegli tra: paglia • porta • tetto • legno • tessuti • mattoni • vasi • stalla • stanza
Le pareti delle abitazioni erano fatte da mattoni di fango impastato con la paglia e pali di legno per sostenere il tetto.
Per ripararsi dal caldo, le abitazioni avevano solo un’apertura sul tetto piatto, che serviva anche come porta .
All’interno c’era una sola stanza Era suddivisa in zone per preparare il cibo, dormire, filare e tessere i tessuti e altre attività ancora. C’era anche una zona dove si conservavano le scorte di cibo in grandi vasi di terracotta. Fuori c’era la stalla per gli animali e un piccolo recinto per contenerli.
CRUCI-PREISTORICO
1. Leggi le definizioni e completa il cruciverba. Nella colonna colorata comparirà una parola misteriosa.
1. È la specie Homo più recente.
2. Ha imparato per primo a usare il fuoco.
3. Il più famoso è soprannominato “Lucy”.
4. Significa “età della pietra nuova”.
5. Un’attività per procurarsi il cibo, oltre a caccia e raccolta.
6. Significa “età della pietra antica”.
7. È l’attività che riguarda le piante coltivate.
8. Il primo ominide che seppelliva i morti.
9. Costruiva i chopper.
10. È l’attività che riguarda gli animali addomesticati.