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il izzoli

OPERATA ALLA SCHIENA SEDICENNE CON CIFO-SCOLIOSI

In USA l’intervento costa oltre un milione di dollari

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Una nuova vita: è cominciata per Linda (nome di fantasia) quattro mesi fa, a novembre dello scorso anno, quando è uscita dalla sala operatoria del Rizzoli al termine dell’intervento eseguito dall’equipe della Chirurgia Vertebrale diretta dal dottor Alessandro Gasbarrini. Sette ore per riportare la schiena gravemente colpita da una forma combinata di scoliosi e cifosi (cifoscoliosi idiopatica) alla sua posizione naturale, aumentando l’altezza della ragazzina di 15 centimetri ed eliminando le cause di anni di dolore e progressive limitazioni ai movimenti e di rischi sempre più alti di compromissione di organi vitali. “L’intervento è stato complesso e delicato – spiega Gasbarrini – perché l’incurvatura arrivava a piegare la colonna vertebrale di 90 gradi: immaginate la colonna che di norma è dritta e invece a metà schiena devia formando un angolo retto. A questo si sommava un’ulteriore deviazione dell’osso piegato

Giornata Malattie Rare

L’impegno di Bologna, a Cappella Farnese un anno dopo

In occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare - celebrata il 28 febbraio per aumentare la consapevolezza e generare cambiamento per i 300 milioni di persone in tutto il mondo che vivono con una malattia rara, le loro famiglie e coloro che se ne prendono cura - la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria Metropolitana in accordo con il Comune di Bologna ha organizzato presso la Cappella Farnese del Palazzo Comunale l’incontro “Una presa in carico più equa ed olistica di una persona con malattia rara: il Tavolo Rete Metropolitana in avanti nella cassa toracica.” Durante l’intervento è stata rimossa una vertebra toracica e sono state inserite viti e barre metalliche nelle vertebre vicine per mantenerle nella posizione corretta. La vertebra rimossa è stata sostituita con una protesi vertebrale in titanio.

Malattie Rare un anno dopo”: i referenti delle istituzioni componenti del tavolo, coordinato dal Rizzoli, hanno presentato i risultati finora acquisiti e i progetti che s’intendono perseguire nei prossimi mesi.

Con le tre aziende sanitarie, l’Università di Bologna e la CTSSM, fanno parte del tavolo le associazioni di pazienti, rappresentate all’incontro dalla presidente UNIAMO Annalisa Scopinaro e dalla presidente ACAR Gabriella Massa. All’incontro, condotto dall’Assessore al Welfare e salute, nuove cittadinanze, fragilità, anziani del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, sono intervenuti per il Rizzoli la direttrice scientifica Milena Fini e il direttore della Struttura Malattie Rare Muscoloscheletriche Luca Sangiorgi. Come testimonianza pubblica della Giornata, diventata un evento di portata mondiale che oggi coinvolge oltre 100 Paesi, anche quest’anno il Palazzo del Podestà in piazza Maggiore è stato illuminato con i colori delle Malattie Rare.

Nell’Unione europea si stima che siano più di 30 milioni le persone affette da una delle oltre 6.000 malattie rare ad oggi conosciute, in Italia oltre 1 milione e 200 mila casi.

“Il rischio di paralisi era molto alto a causa della deviazione nella parte alta della colonna, dove il midollo ha poco spazio, e delle importanti cicatrici anche a contatto con il midollo stesso lasciate da precedenti interventi a cui la paziente era stata sottoposta prima di arrivare al Rizzoli – prosegue Gasbarrini. – Per questo è stato essenziale insieme a quello dei chirurghi vertebrali il lavoro dell’equipe di anestesisti, tecnici di fisiopatologia e infermieri di sala operatoria: senza le loro competenze interventi come questo non sarebbero possibili. E quando ho ricevuto il selfie del ‘prima e adesso’ abbiamo condiviso un momento di intensità particolare.”

Incarico

Donazione di 18.000 euro raccolti alla regata in memoria del campione di canottaggio Filippo Mondelli

Il responsabile dell’Anatomia e istologia patologica Marco Gambarotti (in foto al centro) e la dottoressa Emanuela Palmerini, oncologa del Rizzoli (seconda da sinistra), hanno partecipato come relatori al congresso del GBSarc, il gruppo brasiliano per i sarcomi.

La classificazione e il trattamento dei sarcomi ultra-rari a cellule rotonde sono stati il focus dei loro interventi. Inoltre, a Maceio Brazil, hanno partecipato alla riunione del consorzio SELNET - Sarcoma European LatinAmerican Network - un progetto che mira a creare una rete multidisciplinare europea e latinoamericana di specialisti clinici e traslazionali per migliorare la diagnosi e l’assistenza clinica nei sarcomi.

LAURA CAMPANACCI GUEST EDITOR

La dottoressa Laura Campanacci della Clinica 3 a prevalente indirizzo oncologico del Rizzoli curerà, per la rivista Current Oncology, un’edizione speciale dal titolo “Recent Advances in Diagnosis, Treatment and Prognosis of Giant Cell Tumor of the Bone”. L’Impact Factor della rivista è 3.109, il termine per l’invio delle pubblicazioni è il 15 dicembre 2023. Per maggiori info: www.mdpi.com/journal/curroncol/special_issues

Il dottor Luca Sangiorgi, direttore della struttura di Malattie Rare Scheletriche del Rizzoli che è anche centro di coordinamento di ERN BOND European Reference Network, ha partecipato come relatore al corso dedicato alle malattie rare e complesse in reumatologia organizzato dalla SIR – Società Italiana di Reumatologia. Titolo del suo intervento: “ERN e sistema sanitario nazionale: come integrarli?”

INSTABILITÀ GENOMICA DELL’OSTEOSARCOMA

Katia Scotlandi e Laura Pazzaglia, rispettivamente direttrice e ricercatrice del Laboratorio di Oncologia del Rizzoli, sono tra le firme di uno studio condotto dal CNR di Napoli in un laboratorio dell’Istituto di Genetica e Biofisica “Adriano Buzzati-Traverso”.

La profilina-1 è una piccola proteina che, quando assente o alterata, non consente la corretta divisione dei cromosomi tra le due cellule figlie durante la divisione cellulare. Di conseguenza, le cellule che si producono in questa divisione e in quelle successive presentano alterazioni cromosomiche tutte diverse tra loro. Lo studio, con articolo pubblicato dalla rivista Communications Biology, ha scoperto che queste alterazioni hanno un ruolo nell’instabilità genomica dell’osteosarcoma, un tumore dell’osso raro ma molto aggressivo.

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