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COVER INTERVISTA AL MINISTRO COSTA EVENTI LE IMPRESE A CONNEXT TURISMO ASSOSISTEMA AD HOSPITALITYSUD LAVORO NOVITA’ PER LE ASSUNZIONI NEL 2019

PERIODICO ISCRITTO AL n. 58 del 01-04-2014 DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA EDITORE ASSOSISTEMA VIALE PASTEUR, 8 - 00144 ROMA



EDITORIALE

di Laura Lepri

METTI IN CIRCOLO IL RIUTILIZZABILE “L’economia circolare e una visione sostenibile dell’economia ha assunto ormai un’importanza centrale nel nostro Paese. Lo testimoniano i numerosi convegni che vengono organizzati, la diffusione e la promozione delle buone pratiche, lo sviluppo di sinergie fra le istituzioni, il mondo delle associazioni e delle imprese. I dati sono a nostro favore: secondo quanto rilevato dal Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia 2019, infatti, l’Italia è al primo posto nelle classifiche europee dell’indice complessivo di circolarità, ovvero il valore attribuito secondo il grado di uso efficiente delle risorse, utilizzo di materie prime seconde e innovazione nelle categorie produzione, consumo, gestione rifiuti. Al secondo posto nella classifica delle cinque principali economie europee troviamo ancora ben distanziati il Regno Unito (90 punti), seguito da Germania (88), Francia (87), Spagna (81). Ma c’è da considerare che l’Italia, in confronto alle valutazioni 2018, ha conquistato solo 1 punto in più (l’anno scorso infatti l’indice complessivo di circolarità era di 102 punti), mentre ci sono Paesi che hanno raggiunto risultati più avanzati: la Francia, per esempio, che aveva totalizzato 80 punti ne ha aggiunti 7; o la Spagna, che ha scalato la classifica partendo dai 68 punti della scorsa annualità, guadagnandone ben 13. Le performance rilevate sono comunque una buona base di partenza. Insieme alla rete e al fare sistema dei vari stakeholder coinvolti possiamo fare ulteriori passi in avanti. In questo, le Associazioni di categoria possono giocare un ruolo strategico. Utilizzando lo strumento della promozione delle buone pratiche: il risparmio e l’uso più efficiente delle materie prime e dell’energia; l’utilizzo di materiali e di energia rinnovabile; prodotti di più lunga durata, riparabili e riutilizzabili, più basati sugli utilizzi condivisi; una riduzione della produzione e dello smaltimento di rifiuti e lo sviluppo del loro riciclo. Assosistema Confindustria da diversi anni propone un modello industriale e ambientale fondato sul superamento dell’Usa e getta, sia esso di plastica o non, e diverso dal semplice principio del riciclo. L’Associazione porta avanti, infatti, il concetto che prima di riciclare dobbiamo riutilizzare e il principio che chi inquina di più, paga di più. Prima del Rifiuto c’è il Riuso ed un uso corretto delle risorse. Per questo Assosistema Confindustria sta sensibilizzando le istituzioni pubbliche ma anche il cittadino, il consumatore ad un concetto più ampio di sostenibilità che ha il suo fulcro nel superamento della logica dell’usa e getta, a favore di un USO corretto, del RIUSO e di una scelta di modelli produttivi ambientalmente sostenibili”.

“È INUTILE PER L’UOMO CONQUISTARE LA LUNA, SE POI FINISCE PER PERDERE LA TERRA.” François Mauriac

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OLTRE PERIODICO ISCRITTO AL N. 58 DEL 01-04-2014 DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA EDITORE ASSOSISTEMA Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648 assosistema@assosistema.it DIRETTORE RESPONSABILE LAURA LEPRI PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE DANIELA BOCCADORO STAMPA DM SERVICES S.R.L. PUBBLICITÀ ASSOSISTEMA SERVIZI SRL GIULIA D’ADDAZIO Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648 assosistemaservizi@pec.buffetti.it

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www.rivistaoltre.it

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SOMMARIO EDITORIALE

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LAVORO

SOMMARIO

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Le nuove (e le vecchie) agevolazioni

IN QUESTO NUMERO

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contributive per le assunzioni

COVER

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nel 2019

A colloquio con il Ministro dell’Ambiente,

SICUREZZA

della tutela del territorio e del mare

Faccende pericolose, lo studio Anmil

Sergio Costa

Al MIDO occhi puntati sul nuovo

EVENTO CONFINDUSTRIA

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Dalle imprese per le imprese: CONNEXT TURISMO

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34

Regolamento 425/2016

36

QUI FINANZA

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Il Regno Unito e la Brexit. 20

Impatti sui mercati?

Qualità igienica e sostenibile per un turismo migliore:

RUBRICHE

ospitare con sicurezza

NUMERI

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WORKSHOP KANNEGIESSER

NORMATIVA

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Acqua, tessuti e colori.

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NEWS DAL SETTORE

45

La lavanderia 4.0

APPUNTAMENTI

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AFFIDATI AD

Assosistema Servizi Srl - Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma - 06. 5903430 - assosistemaservizi@assosistema.it www.assosistemaservizi.it g.daddazio@assosistemaservizi.it / 06. 5903477


COVER > Da pag. 8 a 13 Assosistema Confindustria da diversi anni propone un modello industriale e ambientale fondato sul superamento dell’Usa e getta, sia esso di plastica o non, e diverso dal semplice principio del riciclo. L’Associazione porta avanti, infatti, il concetto che prima di riciclare dobbiamo riutilizzare e il principio che chi inquina di più, paga di più. Prima del Rifiuto c’è il Riuso ed un uso corretto delle risorse. Su questi temi abbiamo intervistato il Ministro Sergio Costa.

EVENTO CONFINDUSTRIA > Da pag. a 14 a 16 Si è svolto al MiCo di Milano il 7 e l’8 febbraio 2019 la prima edizione di Connext, l'incontro nazionale di partenariato industriale di Confindustria, organizzato per rafforzare l’ecosistema del business nazionale in una dimensione di integrazione orizzontale e verticale, di contaminazione con il mondo delle startup e di crescita delle filiere produttive. Di questa prima edizione di Connext abbiamo parlato con Antonella Mansi, Vice Presidente per l’Organizzazione di Confindustria.

TURISMO> Da pag. 20 a 25 In occasione della manifestazione HospitalitySud alla Stazione Marittima di Napoli, il 27 febbraio 2019 Assosistema Confindustria ha organizzato il convegno: “Qualità igienica e sostenibile per un turismo migliore: ospitare con sicurezza”, con gli interventi di Marco Marchetti, Presidente di Assosistema Confindustria, Chiara Maran, Ambiente Italia e Carlo Giordano, consulente specializzato in sistemi di qualità.

EVENTO KANNEGIESSER > Da pag. 26 a 28 Dopo il successo della prima edizione a Romano D’Ezzelino (VI), Kannegiesser Italia ha organizzato il suo secondo workshop presso la nuova lavanderia For You di Tirano, in provincia di Sondrio con Gabriella Alberti Fusi, Direttrice del Centro Cotoniero di Busto Arsizio e Marino Vago, Amministratore Delegato di Vago Spa.

LAVORO > Da pag. 30 a 31 Proroga degli incentivi alle assunzioni di lavoratori under 35, incentivi alle assunzioni di percettori del reddito di cittadinanza e per giovani eccellenze laureate, sono alcuni dei punti previsti nella Legge di Bilancio 2019 che vanno ad aggiungersi agli sgravi contributivi già esistenti. Si genera così un insieme di misure, approfondite nell’articolo, volte a favorire le aziende che assumono lavoratori a tempo indeterminato e non.

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SICUREZZA SUL LAVORO > Da pag. 36 a 37 Il 25 febbraio 2019 a Milano, in occasione del Mido, la Fiera dedicata al settore dell’Eyewear, la sezione Safety di Assosistema Confindustria ha organizzato, insieme ad Anfao, Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici, il convegno: “DM e DPI: dalla Direttiva al Nuovo Regolamento 2016/425”.

QUI FINANZA > Da pag. 40 a 41 Sono molti gli interrogativi che la Brexit porta con sé, sia, ovviamente, di tipo politico sia di tipo economico-finanziario. Dal punto di vista politico, anzi più propriamente geopolitico, è probabile prevedere che il processo di allontanamento dall’ Unione Europea possa essere bilanciato, come già avvenuto in passato, con un progressivo riavvicinamento del Regno Unito al suo naturale alleato d’oltre oceano: gli Stati Uniti d’America. Cosa attendersi, invece, sui mercati finanziari e su quelli dei beni reali?

NUMERI > Da pag. 42 a 43 La cultura del lavaggio industriale per gli indumenti e le uniformi da lavoro ha preso piede già da diversi anni in tutta Europa. Un indagine a livello europeo ha evidenziato che il ricondizionamento di uniformi, divise e vestiario protettivo per le imprese è in grado di generare il 33% dell’indotto delle lavanderie industriali e ha inoltre previsto un trend di crescita della domanda che, nell’ipotesi maggiormente conservativa, porterebbe ad un aumento degli introiti derivanti da questo segmento del 60% circa.

APPUNTAMENTI > A pag. 46 I convegni, le fiere, i workshop organizzati e partecipati da Assosistema e tutti gli eventi di interesse del settore.

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COVER DI LAURA LEPRI

A COLLOQUIO CON IL MINISTRO DELL’AMBIENTE, DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, SERGIO COSTA

ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA DA DIVERSI ANNI PROPONE UN MODELLO INDUSTRIALE E AMBIENTALE FONDATO SUL SUPERAMENTO DELL’USA E GETTA, SIA ESSO DI PLASTICA O NON, E DIVERSO DAL SEMPLICE PRINCIPIO DEL RICICLO.

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L’Associazione porta avanti, infatti, il concetto che prima di riciclare dobbiamo riutilizzare e il principio che chi inquina di più, paga di più. Prima del Rifiuto c’è il Riuso ed un uso corretto delle risorse. E’, quindi, fondamentale per Assosistema Confindustria sensibilizzare le istituzioni pubbliche ma anche il cittadino, il consumatore ad un concetto più ampio di sostenibilità che ha il suo fulcro nel superamento della logica dell’usa e getta, a favore di un USO corretto, del RIUSO e di una scelta di modelli produttivi ambientalmente sostenibili.


Su questi temi abbiamo intervistato il Ministro Sergio Costa. ◗ Ministro Costa, in questi ultimi anni, il dibattito sulla “non sostenibilità” del modello economico e sociale dell’Italia si è fatto più acceso e propositivo. E’ oramai opinione diffusa che è necessario passare da un modello lineare a uno circolare, quindi sostenibile. In Italia a che punto siamo in questo processo? Cambiare il paradigma economico e quindi ambientale: è necessario e non più rinviabile. L’ho detto appena insediato come Ministro e lo stiamo costruendo, mattoncino dopo mattoncino con gli atti. Sostenibilità, crescita e lavoro non sono possono ma debbono camminare insieme: l’economia circolare è la risposta. Dal 10 agosto 2018 esiste una specifica competenza sull’economia circolare nel mio ministero e da allora ci siamo impegnati a realizzare quel cambio di passo che anche il mondo industriale ci chiede. Stiamo procedendo con i decreti end of waste per dare nuova vita ai rifiuti che diventano così materia prima seconda. Abbiamo iniziato con quelli per i pannolini assorbenti per la persona: 900 mil tonnellate di rifiuti l’anno che finalmente potranno essere trattati come risorsa per produrre nuovi materiali. Il decreto è pronto ed è stato inviato all’Ue. Poi abbiamo finito il decreto sugli penumatici fuori uso e il prossimo è sulle plastiche miste (800 mila tonnellate di rifiuti). ◗ Il 2018 è stato l’anno dell’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare, ma il 2019 dovrà essere un anno determinante per la sua attuazione. Quali strumenti il governo può mettere in atto per supportare ed agevolare il passaggio al nuovo modello? Il 2019 sarà anche un anno determinante perché il recepimento delle Direttive del Pacchetto rifiuti sull’economia circolare ci chiede di accelerare in questo processo di transizione. Stiamo infatti affrontando un grande impegno di revisione normativa che riguarda i rifiuti, gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, le discariche, i RAEE, le pile e gli accumulatori e i veicoli fuori uso. Per fare ciò, e in considerazione delle numerose innovazioni al

sistema di gestione dei rifiuti, stiamo procedendo a una revisione sia a livello normativo che degli strumenti contenuti nelle norme. Un lavoro complesso che riguarda anche una semplificazione delle procedure amministrative. Abbiamo istituito una task force presso il Ministero che si occupa proprio di end of waste per procedere il più veloce possibile. Purtroppo ci sono tempi amministrativi molto lunghi e procedure complesse previste. Quindi ho anche istituito una commissione per la sburocratizzazione dei procedimenti per individuare le possibilità di snellimento della burocrazia. Entro poche settimane arriverà sul mio tavolo una proposta concreta. E non finisce qui. Abbiamo pubblicato anche due bandi per il cofinanziamento di progetti di ricerca per migliorare la filiera dei Raee e un altro sul cofinanziamento di progetti di ricerca per quei rifiuti che non sono già serviti da consorzi di filiera, parliamo di progetti di ricerca industriale che avranno lo scopo d’incentivare l’ecodesign dei prodotti. ◗ In linea con il principio che chi inquina di più paga di più, Assosistema Confindustria sta proponendo ai comuni, con il coinvolgimento di ANCI, la Ta.Ri. agevolata, misura che consente una riduzione in percentuale della tariffa rifiuti per le strutture commerciali che si avvalgono del tessile riutilizzabile (tovaglie e tovaglioli) nell’esercizio della propria attività. Cosa ne pensa? Mi sembra un’ottima iniziativa. Il riuso, nella gerarchia della politica europea dei rifiuti ha la priorità sul riciclo, perché non genera rifiuti. Vedo con preoccupazione l’espandersi dell’usa e getta nella ristorazione. Ove possibile, a casa e al ristorante, è bene usare stoviglie, bicchieri, tovaglie e tovaglioli riutilizzabili. E, per quanto riguarda la tariffa Tari io auspico al più presto una revisione totale della stessa in modo che si cominci a far pagare di meno chi produce meno rifiuti. Sono in contatto con Anci e Conai per poter affrontare questo necessario cambiamento: la riduzione dei rifiuti è il primo passo verso la sostenibilità vera della gestione della filiera.

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LA CORSA AD OSTACOLI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA Il 2019 è l’anno decisivo per il superamento dell’emergenza rifiuti e il decollo dell’economia circolare nel nostro Paese, ma occorre rimuovere con urgenza le barriere ancora oggi presenti. Il recepimento della Direttiva europea, l’approvazione dei decreti ministeriali, il rafforzamento dei sistemi consortili, la realizzazione dei nuovi impianti e la costruzione del mercato dei prodotti riciclati devono essere le priorità dell’agenda politica nazionale. Per fare il punto su questi temi, a Roma il 6 febbraio 2019 Legambiente ha organizzato, con la partecipazione del Ministro dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, un convegno coinvolgendo le istituzioni, il mondo delle imprese e delle associazioni. Obiettivo del convegno di Legambiente è stato ribadire l’importanza dell’economia circolare, basata su riciclo, riuso e recupero dei rifiuti, e che comporta meno sprechi ed emissioni, e più occupazione. Uno studio di Legambiente e Università di Padova su industria 4.0 e economia circolare, ha dimostrato, infatti, che oltre il 50% delle aziende intervistate, che hanno investito in questo settore, hanno incrementato il livello occupazionale. “Il 2018 – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – è stato l’anno dell’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare, ma il 2019 dovrà essere un anno determinante per la sua attuazione. Perché questo avvenga è necessario però rimuovere gli ostacoli non tecnologici che nel nostro Paese sono ancora presenti. L’economia circolare non è solo un modo per uscire dalle tante emergenze rifiuti ancora dislocate in Italia, vuol dire creare investimenti, occupazione ed economia sul territorio, ma bisogna avere il coraggio di andare in questa direzione. Per questo abbiamo lanciato oggi al Governo e al Parlamento un pacchetto di dieci proposte che devono essere

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messe al centro dell’agenda politica nazionale per far sì che l’Italia, culla di diverse esperienze di successo, possa assumere una vera e propria leadership in Europa in questo settore, dopo aver fatto già scuola nella lotta al marine litter. Come primo passo da fare – aggiunge Ciafani – occorre approvare al più presto i decreti End of waste. Il riciclo dei rifiuti va semplificato al massimo altrimenti il rischio di dover aumentare i rifiuti di origine domestica o produttiva in discarica, al recupero energetico o all’estero diventa sempre più concreto. È urgente anche che il ministero dell’Ambiente con una task force costituita velocizzi l’iter di definizione e condivisione dei decreti Eow, partendo dall’emanazione di una circolare per tutte le Regioni per confermare che la produzione del biometano da digestione anaerobica non ha nulla a che fare con la normativa Eow”. Legambiente ricorda che con l’approvazione del pacchetto di direttive europee dell’economia circolare sono stati introdotti obiettivi di preparazione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti: 50% al 2020, 60% al 2030 e 65% al 2035. E su questi l’Italia è ancora indietro, come indica l’Ispra nel suo ultimo rapporto presentato nel dicembre scorso: in Italia, la percentuale di preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio si attesta al 43,9%, considerando tutte le frazioni contenute nei rifiuti urbani. A pesare il fatto che in Italia non vi è un’adeguata rete impiantistica a supporto di queste operazioni e la scarsità degli impianti fa sì che in molti contesti territoriali si assista ad un trasferimento dei rifiuti raccolti in altre regioni o all’estero. Ne è un esempio lampante la situazione di Roma: i rifiuti della Capitale viaggiano infatti per tutta Italia e anche all’estero; elaborando i dati Ama si può stimare che su 100 sacchetti di rifiuti gettati dai romani ben 44 vengano portati a spasso verso altre province o oltre regioni. “Per raggiungere i nuovi target di riciclo dettati dalla normativa europea appena approvata – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – servono gli impianti, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio per il trattamento della frazione organica, che rappresenta il 40% del quantitativo raccolto con la raccolta differenziata. Ad oggi gli im-


pianti di digestione anaerobica per il trattamento dell’organico ne intercettano appena 3 milioni di tonnellate, meno della metà di quanto raccolto. Considerando che nei prossimi anni la raccolta differenziata dell’umido aumenterà ancora, soprattutto al centro sud, è evidente la carenza impiantistica a cui siamo di fronte, con una forte disparità tra nord, dove è concentrata la quasi totalità degli impianti, e il centro sud dove sono praticamente assenti. Senza considerare che questa rete impiantistica consentirebbe la produzione di biometano, da immettere in rete o destinare come carburante, e compost di qualità. Per arrivare a rifiuti zero in discarica o negli inceneritori serve realizzare mille impianti di riciclo e riuso. Non c’è altra soluzione”. Per il raggiungimento del potenziale nazionale di 8 miliardi di metri cubi di biometano è anche indispensabile rimuovere gli ostacoli burocratici, che stanno impedendo la riconversione degli impianti di digestione anaerobica in agricoltura, che valorizzano gli effluenti zootecnici, i sottoprodotti agroindustriali e i secondi raccolti, con positive ricadute sulla sostenibilità complessiva del settore primario.

CON MILANO “PLASTIC FREE” LA CITTÀ DICE ADDIO ALLE PLASTICHE MONOUSO Sempre più attenzione all’ambiente e agli stili di vita sostenibili. Con “Milano Plastic Free”, la città di Milano vuole dire addio alle plastiche inquinanti. L’iniziativa sperimentale voluta dall’Amministrazione, in collaborazione con Legambiente e Confcommercio Milano, ha l’obiettivo di sensibilizzare gli esercizi commerciali, i bar e i ristoranti presenti in via Borsieri, via Thaon de Revel (zona Isola), Via Ornato, Via Graziano Imperatore (zona Niguarda) e i loro relativi clienti ad abbandonare le plastiche monouso come bicchieri, posate, piatti, sacchetti e altri contenitori a favore di materiali alternativi, riciclabili e facilmente riutilizzabili. A illustrare i contenuti di “Milano Plastic Free” gli Assessori Cristina Tajani (Attività produttive e Commercio) e Marco Granelli (Mobilità e Ambiente) con Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.

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“Grazie a questa sperimentazione Milano si porta avanti in vista dell'applicazione della direttiva dell’Unione europea che dal 2021 vieterà l’utilizzo delle plastiche usa e getta non degradabili”. Così gli assessori Cristina Tajani e Marco Granelli, che proseguono: “La collaborazione con Legambiente e con gli operatori commerciali di Niguarda e Isola ci consentirà di promuovere atteggiamenti e comportamenti virtuosi capaci di modificare le abitudini dei consumatori e dei cittadini. Comportamenti che auspichiamo possano diffondersi con successo in tutta la città”. "L'impatto delle plastiche sull'ambiente è ormai percepito come un dramma epocale - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - Per anni si è pensato che il destino delle plastiche dipendesse dalla buona organizzazione di raccolta e separazione dei rifiuti, oggi è chiaro che gli sforzi devono essere concentrati anche sulla riduzione dell'usa-e-getta e sulla sostituzione delle plastiche a perdere con materiali alternativi, quali le bioplastiche, con cui realizzare oggetti analoghi per prestazioni ma perfettamente biodegradabili. Le alternative ci sono, è urgente lavorare per il cambiamento nelle abitudini dei consumatori"

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“La sperimentazione a Niguarda ed Isola sarà certamente utile nella sensibilizzazione su un tema importante qual è quello della plastica nell’ambiente – rileva Gabriel Meghnagi, consigliere di Confcommercio Milano e presidente della rete associativa Via Ascobaires –. Vi è già da diverso tempo attenzione da parte di molti operatori commerciali: i pubblici esercizi là dove è possibile utilizzare il vetro, le attività alimentari con contenitori e oggetti riutilizzabili e compostabili. E la produzione si sta attrezzando. Occorre, naturalmente, tener conto delle esigenze dei consumatori”. Il progetto “Milano Plastic Free” ha preso avvio a Gennaio 2019. Sono circa duecento gli esercizi commerciali potenzialmente coinvolti presenti nelle quattro vie oggetto della prima sperimentazione. Nello specifico 54 tra ristoranti, bar e attività di somministrazione e 147 negozi di vicinato. Saranno i volontari di Legambiente, grazie a una capillare strategia porta a porta, a coinvolgere i titolari e i gestori di tutte le attività invitandoli ad aderire alla campagna “Milano Plastic Free”. Gli esercizi aderenti riceveranno la vetrofania disegnata ad hoc per l’occasione. I volontari, insieme a ogni esercente, analizze-


ranno la tipologia e i consumi di plastica all’interno di ogni singola attività e proporranno in alternativa l’adozione di prodotti capaci di assolvere al medesimo uso ma più rispettosi dell’ambiente. Non mancheranno anche azioni di sensibilizzazione esplicitamente rivolte ai clienti degli esercizi: materiali informativi ad hoc consentiranno ai clienti di saperne di più sugli stili di consumo sostenibili e adottare comportamenti corretti nello smaltimento delle plastiche biodegradabili. La campagna però non sarà limitata ai due distretti commerciali: l'invito ad aderire alla rete 'Milano Plastic Free' è esteso a tutti gli esercizi e locali pubblici milanesi che potranno contattare Legambiente per ricevere le informazioni e chiarire i dubbi sulle azioni da intraprendere, e farlo prima che diventi un obbligo europeo. Secondo i dati raccolti dal report di Legambiente sul consumo di plastiche, l'Unione Europea consuma annualmente circa sessanta milioni di tonnellate di plastica (dato 2016), e di queste il 40%, ovvero più di venti milioni di tonnellate, sono associate al comparto degli imballaggi. Allo stesso tempo, annualmente vengono prodotti circa 27 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica: circa cinquanta kg annui per ogni cittadino europeo, di cui il 31.1% viene raccolto per il riciclaggio, mentre il 27.3% finisce in discarica e il 46.6% in inceneritori. Produzione di plastica e incenerimento in Europa hanno un ‘peso’ climatico molto rilevante pari a 400 milioni di tonnellate di CO2 (dati riferiti al 2012). Nell'UE dall'80 all'85% dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge è di plastica: di questi gli oggetti monouso rappresentano il 50% tra sacchetti, contenitori per alimenti, pacchetti e involucri, contenitori e tazze per bevande, cotton fioc, stoviglie, piatti, palette per mescolare alimenti, cannucce. Di queste il 40% sono utilizzate per produrre imballaggi: nel 2017 sono stati immessi al consumo 2.271.000 tonnellate di imballaggi di cui il 43,5% è stato riciclato, il 40% incenerito e il rimanente dismesso in discarica o disperso nell'ambiente. A fronte di un incremento del tasso di riciclo di +5% rispetto al 2014, le tonnellate di imballaggi non riciclati sono rimaste sostanzialmente inva-

L’ITALIA È IL SECONDO PAESE EUROPEO PRODUTTORE: OGNI ANNO VENGONO IMMESSI AL CONSUMO TRA I 6 E 7 MILIONI DI TONNELLATE DI PLASTICA. riate tra il 2014 (1.292 milioni di tonnellate) e il 2017 (1.284). Tale dato evidenzia come la direzione principale per affrontare il problema debba passare necessariamente per la drastica riduzione del ricorso alla plastica, la riprogettazione di imballaggi e di oggetti monouso nella direzione della durevolezza e della riusabilità, prima ancora che della riciclabilità. Milano, secondo i dati forniti da Amsa, ogni anno produce circa 35.000 tonnellate di plastica. “Il miglior modo per evitare la dispersione delle plastiche nell’ambiente è fare una corretta raccolta differenziata: Milano ha superato la percentuale del 60%, confermandosi tra le metropoli più virtuose in Europa nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti – dichiara Mauro De Cillis, Direttore Operativo di Amsa, società del Gruppo A2A –. Grazie ai benefici del nuovo sistema di raccolta in città i quantitativi di plastica e metallo (sacco giallo) raccolti porta a porta sono passati da una media di 186 a 207 tonnellate alla settimana, con un incremento percentuale dell’11%”.

PRIMA DEL RIF IUTO C’È IL RI USO

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CONNEXT DI LAURA LEPRI

DALLE IMPRESE PER LE IMPRESE: CONNEXT

Si è svolto al MiCo di Milano il 7 e l’8 febbraio 2019 la prima edizione di Connext, l'incontro nazionale di partenariato industriale di Confindustria, organizzato per rafforzare l’ecosistema del business nazionale in una dimensione di integrazione orizzontale e verticale, di contaminazione con il mondo delle startup e di crescita delle filiere produttive.

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QUESTI I NUMERI DELLA MANIFESTAZIONE: ◗ 7.000 partecipanti (imprenditori, manager, startupper, rappresentanti delle istituzioni, enti e stakeholder); ◗ 450 le imprese espositrici; ◗ 18.000 metri quadrati di esposizione; ◗ 500 imprese presenti nel marketplace (di cui straniere 40) + 4 buyer di reti commerciali tedesche.


I principali settori rappresentati sono stati il manifatturiero, ict e fabbrica intelligente, energia, ambiente e territorio e servizi alle imprese. Nelle 10 Sale eventi e aree di networking si sono svolti 80 eventi e oltre 200 presentazioni aziendali. Sono stati 7.500 gli utenti attivi sulla piattaforma nei 2 giorni e 40.000 utenti unici hanno visitato la piattaforma da gennaio. Connext non si è concluso al MiCo: oltre la dimensione espositiva articolata nella due giorni, è attiva la piattaforma digitale, un Marketplace per consentire lo scambio e le relazioni non solo tra le aziende già presenti online, ma anche tra quelle che vogliono unirsi e sfruttare questa opportunità. Uno spazio virtuale dove incontrarsi, una vetrina per il proprio business aziendale, per conoscere nuovi partner, confrontarsi con essi e organizzare incontri face-to-face.

DI QUESTA PRIMA EDIZIONE DI CONNEXT ABBIAMO PARLATO CON ANTONELLA MANSI, VICE PRESIDENTE PER L’ORGANIZZAZIONE DI CONFINDUSTRIA.

◗ Vice Presidente Mansi, si è da poco conclusa la prima edizione di Connext con dei numeri molto significativi. Qual’è il bilancio di Confindustria e quali impressioni avete raccolto dagli sponsor? Con un’operazione coraggiosa, per la prima volta abbiamo portato il focus sulle occasioni di networking e business possibili nel Sistema, valorizzando la capacità unica di Confindustria di mettere in connessione tutti i players con peso specifico nel mondo dell’impresa: la multinazionale e la piccola azienda di provincia, startup, enti, manager, istituzioni e stakeholders. Dal manifatturiero al terziario passando per ICT e fabbrica intelligente, energia, territorio. I numeri parlano chiaro: 7000 partecipanti, 450 imprese espositrici, di cui 40 straniere, 4 buyer di reti commerciali tedesche, 2500 B2B nelle sale, altri 4000 contatti per incontri che si terranno nei prossimi mesi sul Marketplace digitale che resterà attivo nel 2019 ed oltre. Ma il successo

dell’iniziativa è soprattutto nelle parole e l’entusiasmo dei nostri imprenditori, veri protagonisti di Connext e anima della due giorni di Milano: ciascuno ha portato a casa contratti, relazioni, accordi già siglati o in itinere, nuove idee ed energia tangibile. Risultati concreti che rendono il nostro bilancio più che positivo, con le normali imperfezioni delle “prime volte” cui stiamo già lavorando in vista delle prossima edizione: 27 e 28 febbraio 2020. ◗ Cosa ha differenziato Connext dalle tradizionali fiere? Il driver-chiave della connessione. L’eterogeneità dei players presenti, tutti anelli di valore per la crescita delle imprese. E’ infatti nella logica strategica di filiera, il tratto distintivo di Connext, la sua forza. Tra le imprese che hanno voluto essere con noi ci sono grandi nomi come Leonardo, Eni, Siemens, Tim, Amazon ma anche centinaia di PMI di tutti i settori, cuore del nostro tessuto imprenditoriale. C’era anche tanto Sistema Confindustria, al Mico: tantissime Associazioni erano presenti ai desk in chiave istituzionale ospitando le loro aziende e presentando le proprie società di servizi. Altrettante hanno incentivato la presenza delle loro associate. Nelle due giornate di Milano, e nelle relazioni attivate sul marketplace, hanno trovato fornitori, partner e alleati con cui crescere, guardare ai mercati esteri, aumentare il proprio business e sviluppare nuove idee. Era ciò che volevamo e che oggi guardiamo con orgoglio. ◗ In questa prima edizione quali spunti/nuove idee avete raccolto per il prossimo anno? Valorizzeremo ancora di più la logica di filiera e individueremo temi capaci di coinvolgere al massimo le aziende del manifatturiero, che in eventi di questo tipo sono generalmente meno presenti di quelle del terziario. Daremo ampio spazio ai B2B, che in questa prima edizione hanno funzionato bene. E anche nel 2020 sceglieremo speaker d’eccezione per dare la visione del futuro e portare i presenti su argomenti innovativi, anche di rottura. Vogliamo che da Connext partano idee forti, capaci di spingerci oltre i confini del nostro business, del nostro abituale sguardo sul mondo. Idee che sappiano trainare le imprese, e ci portino a guardare più lontano.

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◗ Qual è il messaggio finale che Confindustria ha voluto lanciare con Connext al mondo politico ma anche imprenditoriale? L’Italia è un paese di imprese e di imprenditori: se la politica vuol far crescere il Paese deve essere al nostro fianco.

LA PARTECIPAZIONE DI ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA A CONNEXT Assosistema Confindustria ha partecipato a Connext con quattro aziende associate: Alsco, Cartelli Segnalatori, Seba, Servizi Italia. GIOVANNI AZZONE, MARKETING SERVICES MANAGER DI ALSCO: “Connext non è un semplice marketplace digitale, c’è infatti l’opportunità di renderlo analogico, attraverso gli incontri e la fidelizzazione dei contatti, che sono il vero motore del nostro mercato”. CESARE LUCCA, AMMINISTRATORE DELEGATO DI CARTELLI SEGNALATORI: “La formula di Connext è molto interessante, permette infatti di presentarsi e acquisire nuovi contatti sul mercato. Per valutare a pieno la riuscita dell’evento, dobbiamo però attendere il tempo necessario perché i contatti avviati si trasformino in business”. ALBERTO MINARELLI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI SEBA: “La nostra partecipazione a Connext è stata molto positiva come opportunità di business e di conoscenza. Sicuramente la prossima edizione potrà far tesoro di questo e sviluppare ulteriormente la partecipazione del target di riferimento, i responsabili degli acquisti delle aziende”. SIMONE PALAMARA, RESPONSABILE COMMERCIALE CENTRO E SUD ITALIA DI SERVIZI ITALIA: “Valutiamo positivamente questa prima edizione di Connext e ci auguriamo che nell’edizione del prossimo anno ci sia più risalto per la sanità, settore strategico e fondamentale per il nostro Paese”.



SERVIZI ITALIA WORKWEAR: UN LAVORO PULITO

FORNITURA, NOLEGGIO E LAVAGGIO DELL’ABBIGLIAMENTO PROFESSIONALE E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE. GARANZIA DI QUALITÀ, IGIENE, SICUREZZA E TRACCIABILITÀ A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE. Servizi Italia, quotata nel mercato telematico azionario segmento STAR di Borsa Italiana, è il principale operatore a livello nazionale nel settore dei servizi integrati di lavanolo di articoli tessili, sterilizzazione biancheria e sterilizzazione di dispositivi medici, forniture per procedure chirurgiche e servizi affini a quelli della sterilizzazione. Partner strategico ed interlocutore privilegiato di enti, strutture socio-assistenziali ed ospedaliere, pubbliche e private, permette loro di concentrarsi sul proprio core business garantendo una gestione seria, moderna e flessibile degli articoli tessili utili alle loro attività. Da oggi, il Gruppo Servizi Italia amplia e diversificale proprie linee di business creando la nuova divisione Servizi Italia WorkWear, per seguire con focalizzazione, attenzione specifica e prossimità al cliente, il mercato del lavanolo degli abiti da lavoro e dei dispositivi di protezione individuale.Tale mercato richiede competenze specifiche, mezzi e risorse dedicati e specializzati per assicurare ai dipendenti delle aziende (pubbliche e private) dei diversi settori industriali e di servizio, l’adeguato livello di comfort, igiene, sicurezza e protezione

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così come previsto dal D. Lgs. 81/2008, affinché l’attività lavorativa da essi svolta venga facilitata e garantita indossando abiti idonei alla mansione ricoperta. Servizi Italia WorkWear è una struttura organizzata e dedicata, che all’interno di Servizi Italia si occupa di seguire l’evoluzione del mercato dei tessili specifici per il settore abiti da lavoro e D.P.I. mediante il confronto continuo con un’ampia gamma di fornitori, ai quali viene posto, come requisito fondamentale, la continua ricerca di soluzioni innovative nei 4 focalpoint del servizio: comfort, igiene, sicurezza e protezione. Nei vari stabilimenti di Servizi Italia, dislocati sul territorio nazionale, linee dedicate e separate di lavaggio, finissaggio e confezionamento, assicurano il corretto trattamento degli abiti da lavoro in conformità ai processi indicati dal fabbricante ed alle normative che devono rispettare in relazione alle loro caratteristiche di garanzia di sicurezza e qualità. La tracciabilità dei capi è garantita da sistemi di tracciabilità RFID UHF che consentono di tenere sotto con-


trollo non solo la provenienza, la proprietà ed il ciclo logistico dei capi stessi, ma anche la durata ed il mantenimento delle caratteristiche nel tempo. Servizi Italia WorkWear ha sviluppato una suite informatica dedicata, web based, che consente al cliente di interagire con tutto il processo di cui è costituito il servizio di lavanolo degli abiti da lavoro, seguendo le azioni dei propri dipendenti, il ciclo di vita dei capi, le dismissioni, le sostituzioni, i reintegri ed i controlli effettuati su di essi Con un tale mix di competenze, scegliere Servizi Italia WorkWear significa affidarsi ad un partner in grado di assicurare la soddisfazione di tutte le esigenze attuali e future che il servizio di lavanolo degli abiti da lavoro può generare nel corso della durata dell’appalto, sia per evoluzione o cambiamento dell’attività svolta dall’azienda committente, sia per evoluzioni tecnologiche nel campo dei tessili, dell’informatizzazione e della logistica del servizio, sia per l’introduzione di nuovi vincoli normativi che dovessero divenire cogenti nel frattempo.

PERCHÉ SCEGLIERE LA LINEA WORKWEAR DI SERVIZI ITALIA: ◗ Miglioramento della sicurezza e dell’igiene sul luogo di lavoro, con impatto positivo sulla riduzione degli incidenti; ◗ Esternalizzazione della responsabilità dei controlli sugli indumenti dei propri lavoratori, con la garanzia di vederli indossare capi sempre puliti, igienizzati e a norma; ◗ Spesa mensile costante, certa e diluita nel tempo; ◗ Flessibilità di gestione per affrontare la variazione nel numero di dipendenti; ◗ Pieno rispetto dei Criteri Ambientali Minimi; ◗ Rapporto con un unico fornitore che effettua il servizio.

SERVIZI ITALIA WORKWEAR: LA SOLUZIONE GLOBALE AD OGNI NECESSITÀ IN AMBITO DI IGIENE, CONFORT, SICUREZZA E PROTEZIONE SUI LUOGHI DI LAVORO. “Grazie all’esperienza maturata in ambito sanitario, Servizi Italia è oggi in grado di declinare anche in ambito industrialela qualità e l’affidabilità che da sempre caratterizzano il proprio servizio. Con la nuova linea dedicata agli abiti da lavoro, possiamo rivolgerci a mercati completamente nuovi, con la certezza di avere le capacità e i mezzi tecnologici per offrire anche in questo settore un servizio efficace, efficiente e all’avanguardia. Forniamo, noleggiamo e laviamo abbigliamento professionale e dispositivi di protezione individuale, garantendo alle aziende il controllo dei costi e un ridotto impatto ambientale.”

ENEA RIGHI, AD DI SERVIZI ITALIA


TURISMO HOSPITALITY SUD

QUALITÀ IGIENICA E SOSTENIBILE PER UN TURISMO MIGLIORE:

OSPITARE CON SICUREZZA In occasione della manifestazione HospitalitySud alla Stazione Marittima di Napoli, il 27 febbraio 2019 Assosistema Confindustria ha organizzato il convegno: “Qualità igienica e sostenibile per un turismo migliore: ospitare con sicurezza”. Si è trattato di un’occasione importante per approfondire il tema dell’importanza della sicurezza igienica nel settore dell’ospitalità italiana e il valore di sostenibilità ambientale garantito dalle industrie di sanificazione con gli interventi di Marco Marchetti, Presidente di Assosistema Confindustria, Chiara Maran, Ambiente Italia e Carlo Giordano, consulente specializzato in sistemi di qualità. Il panel dei relatori, includendo sia la parte istituzionale che quella tecnica-scientifica, ha contribuito ad arricchire la manifestazione con un argomento centrale per l’intero sistema turistico italiano. Marco Marchetti, Presidente di Assosistema Confindustria ha aperto il lavori del convegno: “L’Associazione che presiedo rappresenta in Confindustria le imprese che erogano servizi di noleggio e di sanificazione dei

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dispositivi tessili (biancheria per le strutture alberghiere e tovagliato per le strutture della ristorazione) utilizzati presso le grandi committenze, quali hotel, ristoranti, b&b e terme. Il turismo è un driver di crescita strategica per il nostro sistema Paese. Basta citare alcuni dati. Secondo il Rapporto sulle catene alberghiere promosso da Confindustria Alberghi, Horwath e Cdp presentato pochi giorni fa alla Bit di Milano, sono in arrivo in Italia, entro il 2022, circa 16 mila nuove camere in hotel e almeno 120 nuove strutture alberghiere per un investimento stimabile in oltre un miliardo di euro, segno questo di una crescita dell’intero sistema turistico. Sempre in occasione della Bit, è stato presentato il Rapporto del turismo enogastronomico, promosso dalla Università degli Studi di Bergamo e World Food Travel Association. Secondo il Rapporto, tra le motivazioni principali che spingono il turista a visitare l’Italia, il turismo enogastronomico vive un vero e proprio boom: nel 2018, attratti dalla ricchezza del nostro patrimonio culinario, i turisti enogastronomici italiani sono aumentati del +48%, segno di una continua ricerca delle eccellenze italiane e del made in Italy. Infine, per contestualizzare il nostro seminario, ci troviamo oggi in una delle provincie che ha registrato un incremento del 17,8% nel 2018


di turisti. Il 2019 è, inoltre, l’anno di Matera capitale della cultura che darà un grande impulso al turismo del sud Italia a cui anche Assosistema Confindustria parteciperà con l’organizzazione di varie iniziative sul territorio, avendo vinto il Bando promosso da Confindustria. La crescita delle catene alberghiere, lo sviluppo del turismo enogastronomico e il miglioramento degli standard di servizio, quindi, confermano l’evoluzione del settore turistico alberghiero italiano verso un mercato più professionale e di qualità, imponendo a tutti gli operatori del settore una riflessione sui modelli di offerta che proponiamo. In tale contesto, il servizio erogato dalle nostre industrie apporta un contributo fondamentale per la soddisfazione del cliente nell’intero settore turistico. La qualità del tessile noleggiato e la sanificazione della biancheria per gli alberghi e del tovagliato per i ristoranti devono, infatti, rispettare determinati standard qualitativi, sotto il profilo igienico – sanitario ed ambientale, per essere considerati sicuri e sostenibili. Le industrie di sanificazione, anche anticipando l’evoluzione del modello turistico verso una maggiore selettività, hanno investito in questi anni sullo sviluppo tecnologico e innovativo delle proprie organizzazioni aziendali raggiungendo un alto livello di sicurezza, affidabilità e professionalità. L’attività di sanificazione dei tessili per le strutture alberghiere e della ristorazione è svolta, infatti, attraverso processi industriali altamente specializzati, certificati e controllati per garantire la sicurezza e la soddisfazione sia dei nostri clienti (albergatori e ristoratori) che di chi usufruisce di tali servizi (turisti). Un’adeguata solidità patrimoniale ed economica dell’azienda, unita ad un processo industriale evoluto e alle certificazioni igieniche e ambientali sono elementi fondamentali nell’ambito della qualificazione e scelta – da parte dell’hotel o del ristorante - del partner per il servizio di noleggio e sanificazione del tessile. Il tutto nell’ottica di contribuire a rendere più competitiva l’offerta turistica italiana e a sviluppare un settore, quello dell’ospitalità, che ha ancora ampie potenzialità di crescita. Qualità e Sostenibilità Ambientale sono i temi che tratteremo oggi e che rappresentano per l’Associazione due focus importanti: la sostenibilità ambientale, attraverso un impiego intelligente dei processi

industriali, garantisce un utilizzo equilibrato delle risorse del territorio e, tramite la norma UNI EN ISO 14001:2015, un’organizzazione di gestione ambientale responsabile e consapevole delle proprie prestazioni. Mentre la certificazione UNI EN 14065:2016 relativa all’abbattimento microbiologico dei dispositivi tessili, garantisce all’hotel e al ristorante un’alta qualità igienica che si traduce in sicurezza del servizio offerto al cliente.

LA SOSTENIBILITÀ DI ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA INTERESSA PIÙ PUNTI DI VISTA, QUELLO: AMBIENTALE. Attraverso il riutilizzo dei beni (il tessile riutilizzabile) per molte volte, riducendo, così, in modo considerevole il consumo di risorse e la produzione di rifiuti e quindi l’impatto del loro smaltimento. (più Dispositivi riutilizzabili - meno usa e getta). TECNOLOGICA. Attraverso l’utilizzo di prodotti detergenti e processi sempre più eco-friendly; il riutilizzo delle acque di processo; il risparmio energetico, con riduzione delle temperature di lavaggio e impianti di generazione del calore sempre più efficienti o che utilizzano fonti rinnovabili. OCCUPAZIONALE. Le nostre imprese sono stabilmente organizzate sul territorio nazionale e regionale, garantendo lavoro, occupazione e stabilità tra tutti collaboratori e dipendenti; e questo sappiamo quanto è importante per il bene comune. SOCIALE. Il nostro servizio assicura la salute e la sicurezza igienica non solo dei lavoratori ma anche degli ospiti, dei pazienti e dei Turisti. Soprattutto nel settore sanitario fornisce ai pazienti una degenza dignitosa presso le strutture pubbliche e private. ECONOMICA. I prodotti usa e getta sono prevalentemente importati dall’estero e come tali non facilmente rintracciabili, né sottoposti ad adeguati controlli. L’utilizzo dei prodotti riutilizzabili consente al sistema paese un risparmio economico dovuto alla Riduzione dei rifiuti prodotti e al relativo costo di smaltimento.

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Per prevenire la diffusione di malattie trasmissibili da agenti patogeni, il processo industriale deve garantire la qualità igienica, ottenuta tramite la certificazione UNI EN 14065:2016 che si basa su un sistema di controllo RABC (Risk Analisys Biocontamination Control) o analogo sistema. Tale strumento garantisce, così, la massima decontaminazione e la minima ricontaminazione dei tessili lavati, qualificando l'offerta turistica italiana sotto il profilo igienico sanitario e accrescendone, al contempo, la competitività attraverso l’applicazione di standard qualitativi ed ambientali. Un dato significato a supporto di quanto detto, proviene dall’indagine alle imprese turistiche sulla rilevazione della soddisfazione del servizio relativo alla sanificazione, consegna, ritiro e noleggio del tessile realizzata dall’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, Isnart. Secondo lo studio, infatti, oltre il 60% delle imprese alberghiere e ristorative ricorrono a imprese di noleggio e sanificazione certificate 14065:2016. Certamente un buon risultato, ma non ancora ottimale in quanto significa che una quota superiore al 30% delle strutture turistico ricettive utilizza dispositivi tessili che potenzialmente non sono adeguatamente sanificati o non lo sono con documentata sistematicità. Penso che il nostro sistema turistico, orientato al futuro e con grandi potenzialità non si possa permettere questa mancanza, considerato che viviamo in un ambiente sempre più globalizzato dove, dal punto di vista igienico è fondamentale la regolare, continua e documentata adozione di misure di prevenzione che per il noleggio del tessile sono ben rappresentate dalla certificazione 14065:2016 e linee guida RABC. Le imprese associate Assosistema Confindustria certificate 14001:2015 e 14065:2016 sono pronte a dare il proprio contributo di supporto al sistema Turistico. Prima di concludere il mio intervento vorrei ricordare un tema importante su cui Assosistema crede molto: la necessità di ampliare il raggio d’azione, avvicinandosi e parlando direttamente alle generazioni del futuro perché ritiene fondamentale agire anche a livello culturale e della formazione, costruendo una nuova conoscenza del concetto di sostenibilità e di qualità, proprio a cominciare dai giovani, che saranno i lavoratori,

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gli imprenditori, i turisti di domani. Questo è, ad esempio, l’obiettivo, degli incontri organizzati da Assosistema sul territorio fra imprese, committenza, istituzioni e scuola, allo scopo di far conoscere l’attività delle aziende: mettere in contatto i giovani con il mondo istituzionale e imprenditoriale in quanto ognuno di essi può contribuire a conoscere e creare una nuova economia turistica sostenibile, fondata sull’utilizzo dei prodotti tessili riutilizzabili e sul rispetto dell’ambiente. Occorre, quindi, coinvolgere da subito i giovani in questo processo attraverso dei programmi mirati allo sviluppo di una consapevolezza della qualità, della sostenibilità e della sicurezza igienica quali valori imprescindibili dell’offerta turistica italiana”. A seguire Chiara Maran, Ambiente Italia, ha illustrato i risultati di un recente studio sul Life Cycle Assessment (LCA) finalizzato all’analisi della prestazione ambientale dei tessuti riutilizzabili: “La Life Cycle Assessment è una metodologia che studia gli aspetti ambientali e gli impatti potenziali lungo tutta la vita di un prodotto (in questo caso il tovagliato) dalla acquisizione delle materie prime, attraverso la fabbricazione e l'utilizzazione, fino allo smaltimento. Obiettivi dello studio sono: quantificare gli impatti ambientali associati al prodotto medio, dettagliati per ciascuna fase del ciclo di vita; individuare le criticità ambientali del ciclo di vita del prodotto e i conseguenti potenziali di ottimizzazione; comunicare informazioni ambientali di settore chiare e trasparenti sui prodotti e sui servizi offerti dagli associati; predisporre strategie di comunicazione ambientale (trasparenti, credibili, oggettive e confrontabili) all’esterno di Assosistema Confindustria e del settore rivolte ai vari stakeholders (mercato, aziende, organi amministrativi e legislativi, gruppi di interesse, ecc.). Per ciascuna fase (unità di processo) sono stati valutati i seguenti flussi in entrata o in uscita dal sistema: consumi di energia (elettrica, combustibile, ecc.); consumi di acqua; consumi di prodotti chimici e materie prime ausiliari (in generale ausiliari);


consumi di packaging (imballaggi); produzione di rifiuti; emissioni in aria, acqua e suolo; uso del suolo (ove pertinente). Gli interventi attuati negli anni dalle lavanderie hanno portato ad una diminuzione dei consumi energetici e di conseguenza ad una diminuzione degli impatti ambientali (es. cambiamenti climatici). Lo studio ha quindi evidenziato che l’utilizzo

di un tovagliato riutilizzabile ha prestazioni ambientali migliori rispetto ad uno usa e getta per quanto riguarda gli indicatori di impatto analizzati. Ulteriori miglioramenti si possono ottenere utilizzando tessuti di alta qualitĂ , continuando a migliorare le performance energetiche delle lavanderie, utilizzando detergenti a basso impatto ambientale; riducendo le distanze dei tragitti, ot-

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timizzando ancora di più i percorsi tra la lavanderia industriale e i diversi clienti”. Infine, l’ingegner Carlo Giordano si è concentrato sull’importanza dei Sistemi di Gestione Qualità e della Certificazione dei servizi di lavanderia industriale per il settore dell’Hospitality: “Il settore dell’Hospitality si trova oggi ad affrontare nuove e sempre più pressanti richieste da parte del mercato. Il succedersi di eventi di portata globale, quali la competizione internazionale, la globalizzazione progressiva dei mercati e la continua esponenziale informatizzazione della società hanno reso più complesso il mondo dei rapporti per la forte dinamicità di tutto il sistema economico. Sempre più operatori del settore decidono di affidare

ad operatori esterni specializzati i servizi di fornitura, noleggio, lavaggio della biancheria e di tessili. Competitività, Igiene, Sicurezza Microbiologica, Prevenzione della contaminazione, Risk Analisys, Sostenibilità, Green Economy, Foot Print, Customer Orientation, Responsabilità Sociale, Impatto ambientale: sono tutti termini riconducibili al concetto di qualità. Con l’applicazione della norma europea UNI EN 14065:2016, l’industria di lavanderia, controllando le fasi critiche del trattamento in cui il dispositivo è soggetto a possibili biocontaminazioni, va oltre il “buon lavaggio” per arrivare a garantire, attraverso la conta della carica residua batteriologica, la qualità igienica del prodotto. Con la certificazione della qualità igienica, l’industria delle lavanderia raggiunge, quindi, due importanti obiettivi: la massima decontaminazione e la minima ricontaminazione dei tessili lavati. Mediante l’utilizzo di particolari accorgimenti tecnici,

TALITYSUD HOSPITALI ( 24 )


progettati e realizzati proprio per minimizzare l’impatto sull’ambiente, il settore ha registrato performance economiche ed ambientali importanti soprattutto per la parte relativa ai consumi energetici, all’emissione in atmosfera, al consumo dell’acqua e alla produzione di rifiuti. Gran parte delle aziende associate ha lavorato in tutti questi anni sul perfezionamento del rapporto di equilibrio fra agenti

chimici, meccanici, termici e impatto ambientale, raggiungendo risultati più che soddisfacenti in termini di riduzione dei consumi: -30% di energia e 60% di acqua. La scelta di partner che abbiano implementato Sistemi di Gestione Certificati è quindi una scelta strategica per “Ospitare in maniera professionale con Sicurezza e nel rispetto dell’Ambiente”.

MARCO MARCHETTI, IN CONCLUSIONE DEI LAVORI: “OSPITARE IN SICUREZZA È QUINDI POSSIBILE? SI PUÒ FARE CON: ❱ ADEGUATA SOLIDITÀ PATRIMONIALE ED ECONOMICA ❱ PROCESSO INDUSTRIALE EVOLUTO ❱ CERTIFICAZIONI IGIENICA E AMBIENTALE”

LAVANDERIA PACIFICO e LAVANDERIA PINO ad HOSPITALITYSUD Due aziende associate di Assosistema Confindustria del territorio hanno partecipato alla manifestazione di HospitalitySud come espositori: la Lavanderia Pacifico e la Lavanderia Pino, quest’ultima insieme a Facitaly Global Service. Mario Maggio, Lavanderia Pacifico, ha commentato la propria partecipazione ad HospitalitySud: “E’ un’importante manifestazione per il turismo del centro sud Italia a cui abbiamo già partecipato lo scorso anno con soddisfazione e a cui non potevamo mancare questa seconda volta, in quanto crediamo molto in queste occasioni di incontro e di promozione dei servizi di sanificazione che offriamo al settore ricettivo. Crediamo, infatti, che il mercato turistico italiano e in particolare quello del centro sud del nostro Paese abbia ancora un forte potenziale di sviluppo. Con l’impegno di tutti, istituzioni, imprese e fornitori possiamo sicuramente far crescere l’offerta turistica di qualità. L’attività delle lavanderie industriali, con la propria attenzione all’impatto ambientale dei processi e alla qualità e si-

curezza dei propri tessuti, possono dare un contributo importante alle strutture ricettive e la nostra presenza qui è anche per sensibilizzare il pubblico e il privato su questi temi”. La Lavanderia Pino ha partecipato ad HospitalitySud insieme al Global Service Facitaly, formato da aziende che offrono alle strutture alberghiere una serie di servizi per migliorarne l’efficienza. “Siamo entrati a far parte del Facitaly nel 2014 – ha detto Giovanni Ascione – il consorzio si occupa di facility management e global service. Crediamo molto in questa formula in quanto consente di offrire una vasta gamma di servizi (dalla realizzazione alla manutenzione) altamente specializzati e soluzioni personalizzate ai nostri clienti, sia pubblici che privati. Facitaly è una rete in evoluzione ed anticipa un tipo di offerta esternalizzata di servizi che si svilupperà a pieno nei prossimi anni. La partecipazione ad HospitalitySud è stata strategica in questo senso per ampliare i nostri contatti nel territorio campano e delle regioni del sud Italia”.

ITYSUDHOSPITALITYS ( 25 )


WORKSHOP ACQUA, TESSUTI E COLORI.

LA LAVANDERIA 4.0 AL WORKSHOP DI

DOPO IL SUCCESSO DELLA PRIMA EDIZIONE A ROMANO D’EZZELINO (VI), KANNEGIESSER ITALIA HA ORGANIZZATO IL SUO SECONDO WORKSHOP PRESSO LA NUOVA LAVANDERIA FOR YOU DI TIRANO, IN PROVINCIA DI SONDRIO.

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E’ un format di evento che consente non solo un aggiornamento sulle novità e tecnologie di prodotto ma anche un momento per confrontarsi sui trend di mercato e raccogliere le opinioni degli operatori del settore. Kannegiesser Italia ha coinvolto quali relatori anche Gabriella Alberti Fusi, Direttrice del Centro Cotoniero di Busto Arsizio e Marino Vago, Amministratore Delegato di Vago Spa sull’argomento centrale del workshop: il controllo del pH in tutte le fasi del processo di lavaggio, ivi compreso il risciacquo dove oggi la tecnologia Kannegiesser VARIO a separazione completa dei bagni garantisce una ripetibilità del risultato di lavaggio. Abbiamo chiesto ad Alessandro Rolli, Amministratore Delegato di Kannegiesser Italia, un commento sul workshop. ◗ Che significato ha avuto l’evento e quali obiettivi ha raggiunto? Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno partecipato con entusiasmo e partecipazione all’iniziativa. Gli eventi che organizziamo annualmente sul territorio hanno un significato importantissimo nell’evoluzione e nella crescita del nostro settore. L’obiettivo è lo sviluppo di sinergia “vera” tra cliente e fornitore in un clima sereno di informazione e condivisione.

◗ Cosa si intende per Lavanderia 4.0? Per lavanderia 4.0 si intende un impianto produttivo all’interno del quale si muovono due flussi: la biancheria e le informazioni ad essa associate. Il flusso della biancheria dovrà essere equilibrato, ergonomico, automatizzato e puntuale in ognuno dei suoi punti di processo. Il flusso delle informazioni viceversa aiuterà nella gestione del cliente, nell’analisi, nell’ottimizzazione del processo produttivo e nella gestione dei magazzini. ◗ Quali spunti principali sono emersi? I nostri workshop sono ricchi di interesse e completamente slegati dalla promozione del prodotto. A Tirano abbiamo parlato di qualità di lavaggio, conducibilità, tessuti e colori. Abbiamo ascoltato e condiviso opinioni. Abbiamo definito e presentato nuovi standard tecnologici perché ciò che più conta è l’opinione dei nostri clienti. ◗ Può darci qualche anticipazione sul prossimo workshop di Kannegiesser? Certamente continueremo a organizzare eventi sul territorio italiano con Focus di interesse e la partecipazione di autorevoli relatori esterni. La strada è segnata e possiamo solo andare avanti. Posso solo dire che abbiamo in programma qualcosa di molto interessante.

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In occasione del workshop, Gabriella Alberti Fusi, Direttrice del Centro Cotoniero di Busto Arsizio, ha approfondito le basi della chimica di processo nel lavaggio dei tessuti, analizzando le norme di riferimento, il corretto utilizzo dei candeggianti chimici, il meccanismo d’azione dei candeggianti ottici, i parametri fondamentali della composizione dell’acqua con la quale viene

preparato il bagno di lavaggi: durezza e conducibilità e infine i detergenti. Mentre Marino Vago, Amministratore Delegato di Vago Spa, ha trattato il tema dei candeggianti ottici e del ph di processo, focalizzandosi sulla decolorazione dei tessuti e la perdita di resistenza allo strappo a variare delle condizioni del processo di lavaggio.

IL WORKSHOP DI KANNEGIESSER ITALIA È STATA ANCHE L’OCCASIONE PER VISITARE LA LAVANDERIA FORYOU DEL GRUPPO VAL WASH NELLA ZONA INDUSTRIALE DI TIRANO, IN VALTELLINA, INSIEME AL TITOLARE CLAUDIO DELBONO. LO STABILIMENTO LAVORA 80 QUINTALI DI BIANCHERIA AL GIORNO E COMPLETA IL GRUPPO, ACCANTO ALLA SEDE DI TEMÙ, IN PROVINCIA DI BRESCIA E A QUELLA DI GAVIRATE, IN PROVINCIA DI VARESE.

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LAVORO LE NUOVE (E LE VECCHIE) AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE PER LE ASSUNZIONI NEL 2019 Proroga degli incentivi alle assunzioni di lavoratori under 35, incentivi alle assunzioni di percettori del reddito di cittadinanza e per giovani eccellenze laureate, sono alcuni dei punti previsti nella Legge di Bilancio 2019 che vanno ad aggiungersi agli sgravi contributivi già esistenti. Si genera così un insieme di misure, elencate di seguito, volte a favorire le aziende che assumono lavoratori a tempo indeterminato e non. È opportuno prima precisare che, per la piena fruibilità del beneficio, l’azienda deve rispettare una serie di condizioni elencate all’articolo 31 del D.Lgs n. 150/2015 e all’articolo 1, commi 1175 e 1176 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296. Diversi sono i requisiti che un’azienda deve possedere per poter beneficiare delle agevolazioni alle assunzioni: adempimenti degli obblighi contributivi, osser-

vanza delle norme poste a tutela delle condizioni di lavoro; rispetto, fermi restando gli altri obblighi di legge, degli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Inoltre, esistono dei casi specifici di assunzioni, previsti dalla legge, che non danno luogo all’agevolazione contributiva (art. 31, D.Lgs. n. 150/2015). Tra le varie fattispecie riportate dalla normativa, si segnalano: l’assunzione avvenuta a seguito di un obbligo preesistente, stabilito da norme di legge o della contrattazione collettiva; l'assunzione che viola il diritto di precedenza; l’assunzione da parte di un datore di lavoro che ha in atto sospensioni dal lavoro connesse ad una crisi o riorganizzazione aziendale.

RUBEN SCHIAVO Laureato in Economia e Finanza, si specializza in Mercato del Lavoro, Relazioni Industriali e Sistemi di Welfare. Ha maturato un’esperienza nel settore previdenziale, prima presso la direzione di un istituto di patronato, occupandosi di formazione in materia di previdenza e assistenza sociale, successivamente presso una cassa professionale. Collabora dal 2017 con il Centro Studi ADAPT dove svolge studi e ricerche sul mercato del lavoro e contrattazione collettiva. Si occupa di Relazioni industriali presso Assosistema Confindustria.

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AGEVOLAZIONI CON SCADENZA In questo paragrafo vengono elencate tutte quelle agevolazioni previste dalla legge ma che hanno un termine di scadenza per la domanda di incentivo. Tra esse, sono presenti le ultime novità apportate dalla Legge di Bilancio 2019. BONUS OCCUPAZIONALE UNDER 35

BONUS ASSUNZIONE GIOVANI NEET

BONUS OCCUPAZIONALE GIOVANI ECCELLENZE

BONUS ASSUNZIONE REDDITO DI CITTADINANZA

BONUS OCCUPAZIONE SUD

NORMATIVA

Art. 1-bis DL 12 luglio 2018, n. 87 come modificato dalla legge 9 agosto 2018, n.96

SCADENZA DURATA

Domanda fino al 31/12/2020

AGEVOLAZIONI STRUTTURALI In questo paragrafo rientrano tutte quelle agevolazioni previste dalla normativa che non hanno apposto un termine di scadenza.

NORMATIVA

Art. 4 comma 11 Legge 28 giugno 2012, n.92

DURATA

12 mesi se tempo determinato, 18 mesi se tempo indeterminato

Incentivo per 36 mesi

MISURA

50% dei contributi previdenziali

MISURA

50% dei contributi previdenziali nel limite massimo di 3.000 euro su base annua

RAPPORTO

50% dei contributi previdenziali nel limite massimo di 3.000 euro su base annua

RAPPORTO

Contratto a tempo indeterminato

DESTINATARI

DESTINATARI

Giovani che non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età e non sono stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro

Donne prive di impiego da almeno 24 mesi ovvero 6 mesi se residenti in Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Sardegna ed alcuni territori del centro-nord (vedi Carta di aiuti a finalità regionale 2014)

NORMATIVA

NORMATIVA DURATA

Art. 4 commi 8-10 Legge 28 giugno 2012, n. 92

Art. 1 comma 100 Legge 27 dicembre 217, n. 205 PROROGATA dal Decreto ANPAL 28 dicembre 2018, n. 581

SCADENZA

Domanda fino al 31/12/2019

DURATA

Incentivo per 36 mesi fruito massimo entro il 29 febbraio 2020

MISURA

100% dei contributi previdenziali nel limite massimo di 8.060 euro su base annua

RAPPORTO

Contratto a tempo indeterminato

DESTINATARI

Giovani entro i 29 anni che non studiano né lavorano

NORMATIVA

Art. 1, comma 706, Legge 30 dicembre 2018, n. 145

SCADENZA

Domanda fino al 31/12/2019

DURATA

Incentivo per 12 mesi

MISURA

100% (esonero totale) dei contributi previdenziali nel limite massimo di 8.000 euro su base annua

RAPPORTO

Contratto a tempo indeterminato

DESTINATARI

Laureati o dottorati di ricerca tra il 1/1/2018 e il 30/6/2019 con 110 e lode, media ponderata minima 108/110, con età inferiore a trentacinque anni

NORMATIVA

Art. 8 DL 28 gennaio 2019, n. 4

SCADENZA

Domanda fino al 31/12/2021

DURATA

Periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e quello già goduto dal beneficiario stesso

MISURA

100% (esonero totale) dei contributi previdenziali nel limite dell'importo mensile del Rdc percepito dal lavoratore all'atto dell'assunzione e non superiore a 780 euro mensili

RAPPORTO

Contratto a tempo indeterminato

DESTINATARI

Beneficiari di Rdc

NORMATIVA

Art. 1 comma 247 Legge 30 dicembre 2018, n. 145

DURATA

Domanda fino al 31/12/2020, Incentivo per 12 mesi

MISURA

100% dei contributi previdenziali. L’incentivo è cumulabile con il Bonus Assunzione Under 35 nel limite massimo di 8.060 euro su base annua

RAPPORTO

Contratto a tempo indeterminato nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna

DESTINATARI

Giovani che non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età ovvero lo abbiano compiuto ma privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi

BONUS ASSUNZIONE DONNE

BONUS ASSUNZIONE OVER 50

BONUS PERCETTORI NASPI

BONUS ASSUNZIONE SOSTITUZIONE CONGEDO

BONUS ASSUNZIONE DISABILI

BONUS ASSUNZIONE GIOVANI GENITORI

12 mesi se tempo determinato; 18 mesi se tempo indeterminato

MISURA RAPPORTO

50% dei contributi previdenziali

DESTINATARI

Lavoratori con almeno 50 anni di età disoccupati da almeno 12 mesi

NORMATIVA

Art. 41 comma 1 D.Lgs 15 giugno 2015, n. 81

DURATA

Per ogni mensilità che sarebbe stata corrisposta al lavoratore (non supera la durata della Naspi)

MISURA

20% dell’importo mensile di Naspi

RAPPORTO

Contratto a tempo indeterminato

DESTINATARI

Percettori di indennità di disoccupazione Naspi

NORMATIVA

Art. 4 commi 3 e 4 D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151

DURATA

Sostituzione lavoratori e lavoratrici in congedo fino al compimento del primo anno del figlio

MISURA

50% dei contributi previdenziali

RAPPORTO

Contratto a tempo determinato

DESTINATARI

Aziende con meno di venti dipendenti

NORMATIVA

Art. 10, D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151

DURATA

36 mesi (fino a 60 mesi i disabili psichici > 45%)

MISURA

Misura Disabili > 79%: 70% della retribuzione imponibile; Disabili 67-79%: 35% della retribuzione imponibile; Disabili psichici > 45%: 70% della retribuzione imponibile

RAPPORTO

Contratto a tempo indeterminato (anche determinato non inferiore a 12 mesi per il terzo tipo)

DESTINATARI

1) Disabili con riduzione della capacità lavorativa > 79%; 2) Disabili con riduzione della capacità lavorativa tra il 67% e il 79%; 3) Disabili con riduzione della capacità intellettiva e psichica > 45%

NORMATIVA

Decreto del ministero della Gioventù del 19 novembre 2010, n. 301

DURATA

Importo fisso una tantum

MISURA

5.000 euro

RAPPORTO

Contratto a tempo indeterminato

DESTINATARI

Giovani di età inferiore a 35 anni, genitori di figli minori, privi di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, che siano iscritti alla banca dati dei giovani genitori

contratto a tempo determinato o indeterminato




SICUREZZA SUL LAVORO

FACCENDE PERICOLOSE UNO STUDIO ANMIL SU CARATTERISTICHE, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE DEL MESTIERE PIÙ RISCHIOSO DEL MONDO:

LA CASALINGA In occasione della Giornata internazionale della Donna, ogni anno l’ANMIL, attraverso il Gruppo Donne per le Politiche Femminili, promuove un’iniziativa per richiamare l’attenzione sul mondo del lavoro al femminile, sulla sicurezza delle donne in ambito lavorativo e sulla tutela prevista per quelle che si infortunano a causa dell’attività lavorativa o rimangono invalide per aver contratto una malattia professionale. Con la Legge di bilancio 2019 sono state inserite alcune importanti novità alla normativa sull’assicurazione casalinghe e per questo l’ANMIL ha deciso di presentare uno studio sugli infortuni in ambito domestico e sulle modifiche proposte dall’Associazione al testo del 2001 che la Finanziaria 2019 ha recepito in parte. Il 5 marzo 2019, nella Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini" a

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Roma, la presentazione della ricerca realizzata dal centro studi dell’ANMIL ha voluto offrire sia una valutazione dei cambiamenti che ha subito l’assicurazione casalinghe sia un’analisi dei dati sugli infortuni al femminile in generale e, in particolare, quelli legati all’ambito domestico. L’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni in ambito domestico, meglio conosciuta come “assicurazione casalinghe”, introdotta dalla Legge 493/1999, è entrata in vigore nel nostro Paese dal 1° marzo 2001. Si tratta della prima legge in Europa che ha dato dignità a questa categoria di lavoratrici e rappresenta un’importante conquista per le donne italiane (ma anche per gli uomini) in quanto, per la prima volta, viene riconosciuto un valore economico oltre che sociale al lavoro domestico. Già da molti anni questo sistema di tutela, così come era stato impostato in origine, ha presentato segni di inadeguatezza e di crescente insoddisfazione da


parte dei destinatari. Un segnale fin troppo evidente proveniva dal fatto che il numero degli iscritti (per il 99% donne) è stato in forte e costante flessione: da circa 2,6 milioni nel 2005 (anno di picco assicurazioni) è sceso a 1,9 milioni nel 2010, fino al minimo di 1,2 milioni nel 2017 (ultimo anno disponibile). Nonostante l’importo del premio sia davvero contenuto (solo 12,91 euro l’anno) e la previsione, peraltro, di esoneri totali per i meno abbienti, l’assicurazione è stata sempre più snobbata e la percezione comune era quella di una vera e propria tassa che in cambio dava poco o nulla, in quanto la soglia minima di invalidità (27%) era troppo alta e corrisponde, per fare un esempio, alla perdita totale del pollice o dell’avampiede o della facoltà visiva di un occhio. Non a caso, ogni anno, vengono costituite appena una cinquantina di rendite d’inabilità. L’ANMIL, già da molti anni e in diverse occasioni, aveva proposto alcuni piccoli ma significativi miglioramenti come, ad esempio, l’innalzamento dell’età assicurabile da 65 ad almeno fino a 70 anni, giustificata anche dalla crescente longevità delle donne italiane, ed un abbassamento del grado minimo indennizzabile, ovvero almeno al limite del 16%, come previsto per la rendita nell’assicurazione generale per tutti gli altri lavoratori. Queste modifiche avrebbero consentito, secondo ANMIL, da un lato di non perdere le persone già iscritte che, alla ancor giovane età di 65 anni, vengono espulse dall’assicurazione e, dall’altro, di attrarre nuove iscrizioni anche tra le fasce più giovani attraverso il potenziale riconoscimento dell’indennizzo ad un numero più congruo di infortuni di minore gravità. Provvidenzialmente la recente Legge di bilancio 2019 ha apportato importanti modifiche alla legge, prontamente riprese dalla Circolare INAIL n. 2 dello scorso 22 gennaio, che ha recepito l’ampliamento della tutela assicurativa e l’aumento l’importo del premio.

PER QUANTO RIGUARDA LA TUTELA ASSICURATIVA LE NOVITÀ SONO: ◗ abbassamento dal 27% al 16% del grado di inabilità permanente per la concessione della rendita vitalizia; ◗ riconoscimento di una somma una tantum di 300 euro in caso di inabilità permanente compresa tra il 6% e il 15%, una prestazione rivalutabile come per la rendita;

◗ concessione dell’Assegno per assistenza personale continuativa (A.P.C.) in caso di almeno una delle condizioni menomative previste dall’articolo 76 del Testo unico 1124/1965; ◗ estensione della platea degli assicurati passando dai 65 ai 67 anni di età. Per quanto riguarda il costo assicurativo l’importo del Premio è però salito a 24 euro l’anno ma le modalità del versamento dovranno essere definite da un decreto ministeriale ma, intanto, il premio per il 2019 rimarrà di 12,91 euro e potrà essere versato anche da chi compirà 66 o 67 anni nel corso dell’anno. Di fronte a queste importanti novità il Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni si è detto “molto soddisfatto dei notevoli miglioramenti apportati dalla Finanziaria 2019 alla legge sull’assicurazione delle casalinghe in quanto sono state recepite quasi integralmente le proposte da noi avanzate in questi ultimi anni nell’ambito delle battaglie portate avanti a favore degli infortunati di qualsiasi ambito lavorativo (e le donne sanno quanto sia duro il lavoro per la cura della casa e della famiglia). Tuttavia, devo ammettere che, a questo punto, ci aspettavamo un maggiore coraggio da parte del legislatore, sia per quanto riguarda il limite di età che poteva tranquillamente essere elevato a 70 se non a 75 anni (età peraltro in cui, secondo recenti studi, inizierebbe la fase della vecchiaia) sia per quanto concerne la pur apprezzabile estensione dell’indennizzo anche per quegli infortuni di grado compreso tra il 6% e il 15%, previsto sotto forma di una somma una tantum, in linea con l’assicurazione generale ma che, però, non risulta commisurato al grado e all’età dell’infortunato ma si traduce, in pratica, in poco più di una mancetta (300 euro)”. “Vogliamo credere – ha concluso Bettoni – che questo sia solo un primo passo, seppure molto importante, di carattere sperimentale, in cui i tecnici INAIL che hanno provveduto alle valutazioni preliminari ritenendo opportuno adottare una linea di legittima cautela per verificare gli effetti di queste misure sull’equilibrio economico-finanziario della gestione, prima di approdare definitivamente verso una tutela delle casalinghe totalmente allineata a quella degli altri lavoratori”.

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MIDO AL MIDO OCCHI PUNTATI SUL NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO 2016/425 IL 25 FEBBRAIO 2019 A MILANO, IN OCCASIONE DEL MIDO, LA FIERA DEDICATA AL SETTORE DELL’EYEWEAR, LA SEZIONE SAFETY DI ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA HA ORGANIZZATO, INSIEME AD ANFAO, ASSOCIAZIONE NAZIONALE FABBRICANTI ARTICOLI OTTICI, IL CONVEGNO: “DM E DPI: DALLA DIRETTIVA AL NUOVO REGOLAMENTO 2016/425”. L’evento è stato l’occasione per approfondire le novità apportate dal Nuovo Regolamento europeo che ha sostituito la Direttiva, imponendo una serie di obblighi e disposizioni per i produttori, distributori ed importatori di DPI, e ridefinendo, fra tutti gli operatori della filiera, una maggiore responsabilità nel garantire l’immissione sul mercato di prodotti conformi agli obblighi di legge. Per Assosistema Safety è intervenuto Ivan Montanari, Cartelli Segnalatori, che ha raccontato le attività dell’Associazione nell’ambito

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della promozione della cultura della sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda la normazione, Assosistema Safety ha seguito le conseguenze dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento (UE) 2016/425 in materia di Dispositivi di Protezione Individuale che definisce nuove disposizioni per gli operatori economici del settore, responsabilizzando l’intera filiera e regole univoche per tutti i Paesi Europei, eliminando le diversità tra le singole legislazioni degli Stati Membri. Un momento di grande cambiamento per il settore che ha visto l’Associazione promotrice di tutte quelle iniziative utili a comprenderne l’impatto e gli sviluppi futuri per il settore della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. “Il Regolamento 2016/425 è stato condiviso con gli associati e l’Associazione ha avuto modo di inviare dei commenti e richieste di variazione quando il documento era allo stato di bozza avanzata. Le informazioni di prima mano sono state, inoltre, rese disponibili in occasioni pubbliche create ad hoc per condividere e raccogliere gli elementi per


avere un punto di interesse ampio e condiviso. Infine, i punti di interesse e le relative istanze della sezione sono stati portati all’attenzione dell’autorità nazionale che ha rappresentato il nostro Paese presso la commissione EU”. Assosistema Safety ha organizzato incontri mirati a promuovere nei distretti la conoscenza del cambiamento in atto con i principali attori delle aziende e delle professioni (Associazione Industriali Brescia, Confindustria Emilia Area Centro). A livello nazionale Assosistema Safety ha attivato sinergie con altre Associazioni ed enti nei diversi tavoli di lavoro e collaborato con la Federazione europea delle associazioni di categoria (ESF). Per quanto riguarda, il rafforzamento dell’attività di sorveglianza sul mercato, Montanari ha spiegato l’obiettivo del Memorandum che Assosistema ha siglato con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel 2016, che interessa i DPI e i beni e servizi per la sicurezza igienica dei prodotti tessili e chirurgici utilizzati in ambito sanitario e in ambito alberghiero. “Nell’ambito del Memorandum, Assosistema ha organizzato iniziative formative per addestrare i funzionari doganali nel riconoscimento e l’identificazione di Dpi non conformi e quindi pericolosi per la salute e la sicurezza degli utilizzatori finali e test di controllo sui guanti da lavoro e caschi di protezione non a norma. Tutto ciò per contribuire a garantire la competizione in un mercato basato su una concorrenza leale, sia in termini di requisiti di prodotto sia in termini di accesso alla domanda di prodotti DPI”. Infine, ha concluso Montanari: “L’Associazione svolge attività di analisi del mercato utilizzando dati interni o rilevabili

WHAT ABOUT GLASSES?

sul mercato per conoscere e cogliere le tendenze del futuro prossimo ed è membro attivo della commissione sicurezza di UNI e i suoi membri partecipano ai diversi gruppi di lavoro internazionali e/o nazionali su DPI”. A seguire, Henk Vanhoutte, Segretario Generale di ESF (European Safety Federation), ha spiegato che il Regolamento 2016/425 è entrato in vigore il 20 aprile 2016 e viene applicato dal 21 aprile 2018. Per l’anno successivo, tuttavia, la nuova normativa coesisterà con la Direttiva 89/686 che verrà definitivamente abrogata il 21 aprile 2019: “Ciò vuol dire che durante questo anno di transizione, le aziende potranno immettere sul mercato indistintamente prodotti conformi alla Direttiva o conformi al Regolamento. Per immissione sul mercato va intesa la prima messa a disposizione del DPI sul mercato Europeo. Dopo questo primo anno, i DPI dovranno essere immessi solamente se conformi al Regolamento. La classificazione della nuova normativa è basata non più sul prodotto, ma sul rischio; nel caso un DPI protegga da più di un rischio rientrerà nella categoria corrispondente al pericolo più “alto” che può prevenire. L’introduzione della nuova normativa, inoltre, comporterà anche un cambiamento di categoria per alcune tipologie di prodotti; è il caso, ad esempio, dei Dispositivi di protezione contro il rumore nocivo, che nella nuova classificazione rientrano nella categoria III. Importante è anche il certificato UE del tipo, che, con l’ingresso del Regolamento, avrà durata non superiore ai cinque anni”. SUNGLASSES REMAIN CATEGORY I PPE MOST PROTECTIVE GLASSES WITH CORRECTIVE LENSES PROTECTIVE GLASSES WITH CORRECTIVE LENSES • PPE produced in series with adaptation to individual user / • PPE produced in a single unit to fit an individual user • During conformity assessment procedure, manufacturer includes range of lenses • Who is manufacturer / responsible in different scenarios


CONDIVIDI IL TUO VALORE ENTRA NELL’ASSOCIAZIONE DI SETTORE Assosistema Viale Pasteur, 8 00144 Roma RM assosistema@assosistema.it www.assosistema.it


MEETING ETSA LE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DEL SETTORE AL MEETING ASSOSISTEMA PER UN CONFRONTO SULLE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE IL 30 E IL 31 GENNAIO 2019 ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA HA OSPITATO A ROMA, PRESSO LA PROPRIA SEDE, UN MEETING CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI NAZIONALI, OCCASIONE PER CONFRONTARSI SUL SETTORE E PROPORRE UTILI SPUNTI DI LAVORO COMUNE. Le Associazioni nazionali del settore puntano su una nuova strategia di comunicazione del settore, potenziando l’utilizzo dei social media. Ne hanno parlato in occasione dell’incontro organizzato da Assosistema Confindustria a Roma il 30 e il 31 gennaio 2019. Al meeting hanno partecipato, oltre ad Assosistema e all’ETSA, la DTV tedesca, la FBT belga, la Geist francese, la Sveriges Tvätteriförbund svedese, la TRSA americana, la TSA inglese, la VTS svizzera e la Wirtex tedesca. L’obiettivo è studiare un piano unico di comunicazione internazionale che preveda l’identificazione di stakeholders e decision-makers, la definizione di una strategia comune di comunicazione, attraverso la divulgazione di focus point, la programmazione annuale di un tema specifico del settore da promuovere a livello internazionale ed europeo, la creazione di una community di comunicatori delle Associazioni nazionali per scambiare iniziative e progetti. Il piano prevede, inoltre, l’organizzazione di momenti di confronto sul settore con la partecipazione delle Autorità Europee e il coinvolgimento delle grandi piattaforme del settore turistico alberghiero (Booking/Tripadvisor) con l’obiettivo di promuovere

l’importanza della qualità del servizio di lavanolo e il pieno utilizzo dei dispositivi tessili riutilizzabili nonché di inserire tra le domande utili all’assegnazione del punteggio di valutazione, quesiti alle strutture turistiche e della ristorazione, che premino l’assenza di dispositivi usa e getta e valorizzino la qualità igienica-sensoriale del tessile e del servizio di biancheria. Le Associazioni nazionali hanno concordato la necessità di una strategia di comunicazione comune e l’individuazione di temi comuni da promuovere a livello annuale in tutta Europa. Il meeting è stato anche l’occasione per Assosistema Confindustria per proporre la promozione di studi e ricerche che attestano l'importanza del lavaggio industriale contro il lavaggio domestico e di condividere analisi di mercato aggiornate sul settore. Ciò in quanto le aziende leader del mercato stanno investendo in abbigliamento da lavoro, ma non è facile ottenere dati e numeri di questo mercato. Inoltre, sul tema delle microplastiche, Assosistema Confindustria ha chiesto un approfondimento con nuove ricerche che identificano i metodi per valutare l'impatto del lavaggio industriale e il confronto con quello domestico.


QUI FINANZA USCIRE DALL’EUROPA IL REGNO UNITO E LA IMPATTI SUI MERCATI? I FATTI SONO NOTI: IL 23 GIUGNO 2016 UN REFERENDUM TRA I CITTADINI DEL REGNO UNITO ESPRIME, SEPPURE CON UNA MAGGIORANZA NON NETTA, L’INTENZIONE DI LASCIARE L’UNIONE EUROPEA. Non sarebbe la prima volta che quest’ultima subisce una menomazione territoriale. Avvenne, infatti, già nel 1985, quando, sempre tramite un referendum, il territorio autonomo della Groenlandia (una nazione autonoma all’ interno del Regno di Danimarca) lasciò l’Unione, insieme ai suoi ricchi giacimenti di petrolio, gas naturale, diamanti, oro, uranio e piombo Ovviamente, le due situazioni non sono nemmeno lontanamente paragonabili. Da un lato abbiamo un vastissimo territorio pieno di risorse naturali (la Groenlandia è quasi dieci volte il Regno Unito) mentre dall’altro ci sono oltre sessanta milioni di abitanti (contro i 55.860 della Groenlandia) ed un prodotto interno lordo di ventisei volte superiore. Soprattutto non ha eguali il valore simbolico dell’abbandono da parte del Regno Unito. Nazione storicamente indipendente, invasa e conquistata una sola volta (dai Romani), così gelosa della sua insularità da costruirsi, nella primavera del 1534 con l’act of supremacy di Enrico VIII, una propria Chiesa (detta, non a caso, “anglicana”, cioè degli angli) con a capo il sovrano, contrapposta a quella “cattolica” (dal greco katholikòs, cioè “universale”). Quattro secoli e mezzo più tardi, il 1° gennaio 1973, il Regno Unito accetta di cedere parte della propria

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sovranità entrando nell’allora Mercato Comune Europeo e cominciando una storia che, al momento in cui si scrive, dovrebbe terminare venerdì 29 Marzo 2019 con l’addio ufficiale all’Unione Europea dopo quarantasei anni di convivenza. Sono molti gli interrogativi che la Brexit porta con sé, sia, ovviamente, di tipo politico sia di tipo economico-finanziario. Dal punto di vista politico, anzi più propriamente geopolitico, è probabile prevedere che il processo di allontanamento dall’ Unione Europea possa essere bilanciato, come già avvenuto in passato, con un progressivo riavvicinamento del Regno Unito al suo naturale alleato d’oltre oceano: gli Stati Uniti d’America. In questo modo, le due talassocrazie (potenze marittime) potrebbero bilanciare una costituenda asse euroasiatica, ripetendo uno schema che si è già presentato in altre epoche storiche. ◗ Cosa attendersi, invece, sui mercati finanziari e su quelli dei beni reali? Per inquadrare un problema molto complesso ed in continuo divenire, si devono fare alcune considerazioni sull’economia del Regno Unito. Essa fonda molto del suo successo sull’attività finanziaria, essenzialmente concentrata nella parte cen-


trale della città di Londra, nota come “the City” (la città) oppure più confidenzialmente “the square mile” (il miglio quadrato), a causa delle sue ridotte dimensioni fisiche. Accanto al settore finanziario si è sviluppata un’industria di ricerca; un fenomeno nuovo ed ancora da approfondire che si sostanzia, ad esempio, nella circostanza che un indumento di marca è prodotto in un paese in via di sviluppo da manodopera a basso costo ma il tessuto con cui è fatto è concepito, studiato e collaudato in laboratori inglesi da manodopera altamente specializzata. Lo stesso può valere per lavorazioni più complesse, come quelle basate sulle nanotecnologie. Quindi, industria e servizi ad altissimo valore aggiunto e difficilmente replicabili in contesti diversi da quelli attuali, sia all’interno od all’esterno dell’Unione Europea. Generalizzando, tanto maggiore è il grado di apertura delle economie, tanto più mobile diviene il capitale che viene allocato laddove è più efficiente. Tuttavia, un discorso a parte merita il settore finanziario, come detto, vera spina dorsale dell’economia del Regno Unito. La finanza delle banche d’affari e dei fondi speculativi preferisce vivere in un ambiente regolato o in uno in cui le norme sono più lasche? L’interrogativo è di tipo retorico. È evidente che gli spiriti animali del capitalismo si dispiegano con maggiore forza tanto minore è la regolamentazione dei mercati; quanto sopra con molta maggiore spinta se, ad esempio, l’ambiente regolato (Unione Europea) pone dei limiti ai bonus di fine anno dei manager. ◗ Quindi, cosa attendersi nei prossimi mesi? Gli eventi sono molto fluidi. Le notizie di oggi sono che il governo del Regno Unito potrebbe chiedere di differire la data della Brexit qualora non si raggiungesse un accordo con la Commissione Europea e che potrebbe essere programmato un secondo referendum.

conveniente nemmeno per la Commissione Europea che dovrebbe in qualche maniera “rimpiazzare” la contribuzione netta. Lo stesso vale per il Regno Unito che, anche perseguendo il riallineamento geopolitico con gli Stati Uniti, ha tutto l’interesse a mantenere rapporti di buon vicinato. Banalmente, è separato dagli Stati Uniti da un oceano e dall’Europa continentale da un braccio di mare. Quindi, un accordo è nell’interesse di entrambe le parti. Lo schema per il quale la Commissione vorrebbe “punire” il Regno Unito per dimostrare come lasciare l’Unione porti alla depressione economica (la vecchia logica del colpirne uno per educarne cento) appartiene al campo onirico e non merita nemmeno un commento. Portare una nazione al declino economico, ammesso che questo sia il destino del Regno Unito dopo la Brexit, oltre che essere eticamente discutibile, non è mai una buona idea, come ampiamente dimostrato da Keynes a proposito della Germania post Prima guerra mondiale nel suo famoso saggio “Le conseguenze economiche della pace”. Allora, se accordo deve essere, che accordo sia, in qualsiasi senso, anche nel caso in cui il Regno Unito decidesse di tenere un secondo referendum sulla Brexit, dando la possibilità ai “remainers” di far sentire nuovamente la loro voce. Una cosa deve essere però molto chiara: i mercati e la politica internazionale non amano l’incertezza ed i tempi lunghi. L’auspicio è che i negoziatori facciano il loro lavoro presto, con professionalità e con trasparenza, così da evitare l’effetto “lavatrice impazzita” che sta caratterizzando da troppo tempo il processo di Brexit.

Michele Russo, partner di Epta Prime

◗ La notizia di domani? Oggi non si sa ed è molto difficile fare previsioni; tuttavia alcune tendenze di fondo si possono provare a identificare. Il Regno Unito (come l’Italia) è un contributore netto al bilancio dell’Unione Europea, ovvero versa più di quello che riceve. Un’eventuale uscita senza accordo (no deal Brexit o hard Brexit) non sarebbe

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NUMERI INDUMENTI DA LAVORO E LAVAGGIO INDUSTRIALE UN MERCATO IN CRESCITA

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La cultura del lavaggio industriale per gli indumenti e le uniformi da lavoro ha preso piede già da diversi anni in tutta Europa. Un indagine a livello europeo ha evidenziato che il ricondizionamento di uniformi, divise e vestiario protettivo per le imprese è in grado di generare il 33% dell’indotto delle lavanderie industriali e ha inoltre previsto un trend di crescita della domanda che, nell’ipotesi maggiormente conservativa, porterebbe ad un aumento degli introiti derivanti da questo segmento del 60% circa1. Le lavanderie tedesche e francesi, più delle altre, hanno strategicamente virato, ormai da diversi anni, su questa fetta di mercato che in Italia, tuttavia, ha numeri marginali se confrontati con i segmenti sanitario, turistico e alberghiero. Eppure il comparto industriale specializzato nel confezionamento e nella produzione di indumenti da lavoro, negli ultimi anni, sta conoscendo una forte espansione in termini di domanda e di indotto generato. Dati ISTAT al 2016, fotografano un settore (identificato dal codice ATECO 14.12) che conta 600 unità produttive, prevalentemente ditte individuali o a conduzione familiare (circa il 54% sul totale), e che genera occupazione per quasi 3200 addetti. Se è vero che le statistiche occupazionali risultano stagnanti (si registra un calo del 5% di imprese attive ed un numero di occupati pressoché invariato rispetto al 2015), la domanda del mercato appare, invece, essere in forte crescita: nel 2017 il valore della produzione di indumenti da lavoro venduti è stato pari a circa 340 milioni di euro, cifra che risulta essere in rialzo rispetto alle statistiche

del 2016 di 8 punti percentuali. Estendendo l’intervallo temporale dell’indagine e mettendo a confronto il dato del 2017 con quello del 2011, la crescita risulta ancora più evidente: l’indotto del comparto industriale analizzato, è più che raddoppiato negli ultimi sei anni (+112% nel confronto diretto tra il 2011 ed il 2017), con un giro di affari che, fatta eccezione per un’inversione di tendenza nel biennio 2014-2015, ha fatto registrare una crescita lineare e costante (Figura 1). Analizzando nello specifico le categorie dei prodotti venduti ed il loro peso percentuale sull’indotto generato, si può notare come ci siano state evidenti variazioni nel corso degli anni; dal 2011 al 2017, infatti, si è

FIGURA 1. Andamento valore della produzione venduta in euro dal 2011 al 2017. (Fonte ISTAT)

FIGURA 2. Figura 2. Confronto 2011-2016 composizione percentuale sul totale della produzione venduta. (Fonte ISTAT)


assistito ad un ridimensionamento del contributo apportato dalla categoria merceologica “giacche e completi” che, pur risultando raddoppiata in termini di valore economico assoluto nel 2017, si attesta ad una quota del 38,7%, sul valore totale della produzione venduta, che risulta essere ben minore rispetto al 46,6% registrato nel 2011. L’evoluzione del mercato non sembra, inoltre, aver agevolato i produttori di “pantaloni, tute e camiciotti” per uso industriale e lavorativo, dato che le statistiche mostrano come queste categorie merceologiche abbiano perso terreno nel corso dei sei anni analizzati, passando da un impatto sull’indotto generato dall’intero comparto pari rispettivamente al 12,6% e 3% (2011), a valori in netta contrazione quali 3,2% e 0,4% (figura 2). I dati ISTAT hanno permesso, inoltre, di condurre delle rapide riflessioni anche sulla “clientela” delle aziende che confezionano e producono abiti ed indumenti da lavoro, la quale, ad oggi, è costituita, in prevalenza, da consumatori di sesso maschile: dal 2011 al 2017, il trend di crescita del settore è stato guidato in larga misura dalla vendita di prodotti destinati a lavoratori uomini, il cui incremento, negli anni, è stato tale da compensare l’inflessione nelle vendite di vestiario destinato alle lavoratrici; al 2017, il 94% del valore della produzione viene realizzato per lavoratori, mentre solo il 6% del venduto è destinato a lavoratrici di sesso femminile (figura 3).

FIGURA 3. Andamento dal 2011 al 2016 del valore della produzione venduta per sesso (Fonte ISTAT)

FIGURA 4. Valori di import ed export nel settore degli indumenti da lavoro nei principali Paesi Europei

TABELLA 1. Andamento dal 2011 al 2016 del valore di import e export di indumenti da lavoro. (Fonte Eurostat)

La crescita del settore trova conferma anche nei dati relativi al valore degli scambi commerciali con l’estero. Dati Eurostat evidenziano il trend positivo del settore nel periodo analizzato, che nel 2017 ha fatto misurare un aumento dei valori di import ed export rispettivamente pari al 15% e al 23% rispetto all’anno precedente. Osservando i dati dal 2011 al 2017 si possono notare comportamenti differenti tra le misurazioni delle importazioni e quelle delle esportazioni: il commercio estero in uscita ha conosciuto una crescita piuttosto regolare dal 2011 al 2017, ad eccezione di una leggera inflessione nel biennio 2015-2016; le importazioni, invece, presentano un grafico più irregolare con un trend negativo tra il

2011 al 2013, cui ha fatto seguito una costante ripresa proseguita di anno in anno fino al 2017, periodo nel quale si è raggiunto il massimo valore di merce importata ( +14% rispetto ai dati del 2011). Confrontando queste statistiche con quelle degli altri Paesi europei, è possibile stilare una graduatoria tra i diversi Stati Membri. Nel 2017, l’Italia occupa il settimo posto per quanto riguarda il valore generato dalle esportazioni di vestiario industriale; mentre raggiunge il sesto posto se si considera la merce importata. In entrambe le classifiche, primeggia, lo stesso Paese: la Germania (Figura 4).

LORENZO FLORINDI Consegue la laurea specialistica in Ingegneria gestionale nel 2016, a Roma, presso l’Università degli studi di Tor Vergata. Lavora presso Assosistema Confindustria come ricercatore industriale, curando analisi e ricerche nei settori rappresentati. Segue, in particolare, l’operato della sezione Safety, composta da aziende che producono, distribuiscono e importano Dispositivi di Protezione Individuale, coordinandone le attività e offrendo supporto su aspetti riguardanti la normativa nazionale ed europea.


> NORMATIVA

LEGGE 11 febbraio 2019, n. 12 disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. (Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.36 del 12-2-2019) DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4 Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.23 del 28-1-2019) LEGGE 30 dicembre 2018, n. 145 Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. (Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.302 del 31-12-2018 - Suppl. Ordinario n. 62) DECRETO LEGISLATIVO 27 dicembre 2018, n. 148 Attuazione della direttiva (UE) 2014/55 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 14 del 17/01/2019) LEGGE 17 dicembre 2018, n. 136 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria. (Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.293 del 18-12-2018) DECRETO-LEGGE 14 dicembre 2018, n. 135 Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.290 del 14-12-2018) DECRETO LEGISLATIVO 13 dicembre 2018, n. 147 Attuazione della direttiva (UE) 2016/2341 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2016, relativa alle attività e alla vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.14 del 17-1-2019) LEGGE 1 dicembre 2018, n. 132 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate. (Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.281 del 3-12-2018) DECRETO LEGISLATIVO 29 novembre 2018, n. 142 Attuazione della direttiva (UE) 2016/1164 del Consiglio, del 12 luglio 2016, recante norme contro le pratiche di elusione fiscale che incidono direttamente sul funzionamento del mercato interno e come modificata dalla direttiva (UE) 2017/952 del Consiglio del 29 maggio 2017, recante modifica della direttiva (UE) 2016/1164 relativamente ai disallineamenti da ibridi con i paesi terzi. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.300 del 28-12-2018)

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ASSOSISTEMA

L.A. LAVANDERIA AMERICANA L.A., Lavanderia Americana, è una nuova azienda associata ad Assosistema Confindustria. L.A. nasce ad Avellino nel 1958 grazie all’iniziativa dell’imprenditore Nicola Cerullo. Negli anni ’70 l’originario network di 10 tintorie/lavanderie a secco/acqua, venne concentrato in un unico insediamento industriale in Avellino. Negli anni ’80 venne introdotto il concetto del noleggio di biancheria (idea nata in America da cui deriva il nome Lavanderia Americana) che venne proposto con successo ai ristoranti e agli alberghi della zona. Negli anni ’90 per poter soddisfare le aumentate esigenze della clientela, fu necessario costruire l’attuale stabilimento che si sviluppa su circa 5.000 mq coperti, nella zona industriale di Manocalzati (AV). Questi i servizi di L.A.: › NOLEGGIO E LAVAGGIO DELLA BIANCHERIA A CORREDO DEI LETTI › NOLEGGIO E LAVAGGIO DELLA BIANCHERIA A CORREDO DEL BAGNO › NOLEGGIO E LAVAGGIO DEL TOVAGLIATO PER LE SALE RISTORANTE › NOLEGGIO E LAVAGGIO DEL TOVAGLIATO PER FESTE E CERIMONIE › NOLEGGIO E LAVAGGIO DI DIVISE ED UNIFORMI PER IL PERSONALE › VENDITA LINEA CORTESIA E PRODOTTI ACCESSORI › ASSISTENZA TECNICA-GESTIONALE-RELAZIONALE POST VENDITA › SISTEMA DI TRACCIABILITÀ DELLA BIANCHERIA TRAMITE TECNOLOGIA RFID L.A. ripone una grande attenzione nell’innovazione tecnologica in quanto consente rilevanti risparmi energetici e idrici, ridotte emissioni in atmosfera e ridotte cariche inquinanti dei reflui industriali. Per questo, L.A. ha ottenuto e rinnova ogni anno, le più avanzate Certificazioni di settore: QUALITA’ UNI EN ISO 9001:2008, AMBIENTE UNI EN ISO 14001:2004, SICUREZZA BS OHSAS 18001:2007, BIOCONTAMINAZIONE UNI EN 14065:2004. La L.A. partecipa al progetto SPES – Studio di Esposizione nella popolazione Suscettibile – per aiutare la ricerca e migliorare la salute degli abitanti della Campania. In collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Napoli verranno raccolti ed esaminati una serie di campioni che andranno poi analizzati. “La situazione ambientale dell’area riguardante la Terra dei Fuochi è peculiare e complessa: la presenza di siti contaminati, lo scarso stato qualitativo dei corpi idrici, le pratiche di smaltimento illegale dei rifiuti e la combustione incontrollata di sversamenti illeciti, rende molto complessa l’identificazione della popolazione esposta oggetto dello studio. E’ verosimile che la popolazione residente nei comuni di tale area sia stata sottoposta, nel corso degli anni, all’effetto combinato di diversi fattori di rischio: stile di vita (fumo, alimentazione squilibrata, ecc.), attività professionale e inquinamento delle matrici ambientali. In tale popolazione l’effetto combinato di tali fattori provoca un’aumentata suscettibilità alle patologie cronico-degenerative, congenite ai tumori. E’ riconosciuto, inoltre, che l’effetto combinato di diversi fattori di rischio non ha le stesse conseguenze sulle persone, anche se appartenenti al medesimo gruppo familiare, in quanto esiste una specifica risposta individuale (genetica) al danno. Alcuni individui, infatti, possiedono capacità di resistere ai danni subiti (come aberrazioni cromosomiche, mutazione geniche) più sviluppate rispetto ad altri (William et al, 2009).”

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DISINFESTANDO Il 6 e 7 Marzo 2019 si svolgerà la sesta Edizione della Expo-Conference della Disinfestazione Italiana nella sede del Centro Congressi MiCo North Wing Livello +1. L’ edizione 2019 si colloca nell’orientamento che si sta sviluppando nel settore, vale a dire nel rivolgere la propria attenzione e la propria offerta a tutte le componenti attente o comunque interessate alle problematiche igieniche ed ambientali. Per maggiori informazioni: www.disinfestando.com.

SETTIMANA MATERA 2019 Nel mese di aprile 2019 Assosistema Confindustria sarà ospitata a Matera per una settimana in un apposito spazio all’interno del complesso dell’Ipogeo di San Francesco, a seguito della vincita del Bando “Matera 2019: l’open future delle imprese italiane”, promosso da Confindustria e Fondazione Matera – Basilicata 2019. Sarà l’occasione per far conoscere l’Associazione e presentare i progetti in corso.

CONGRESSO NAZIONALE A.I.C.O. Si svolgerà al Pala Congressi di Riccione dal 2 al 4 maggio 2019 la XIX edizione del Congresso Nazionale A.I.C.O., Associazione italiana infermieri di camera operatoria, valido per il rilascio dei crediti formativi. Per maggiori informazioni: www.aicoitalia.it

SAFETY EXPO

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E' il convegno esposizione a partecipazione gratuita che unisce al suo interno la XIV edizione del Forum di Prevenzione Incendi e la VII edizione del Forum di Sicurezza sul Lavoro. La manifestazione, pensata per offrire una visione su tutte le problematiche più attuali, è divisa nelle due differenti aree della prevenzione incendi e della sicurezza sul lavoro, ciascuna con le proprie tipologie di incontro: convegni, seminari, corsi di formazione, esercitazioni pratiche e tanti momenti di spettacolo ed emozione. Per maggiori informazioni: www.safetyexpo.it

HOST La 41° edizione di HostMilano, fiera mondiale dell’Ho.Re.Ca., foodservice, retail, food, GDO e hôtellerie, si svolgerà presso la Fieramilano a Rho dal 18 al 22 ottobre 2019. La manifestazione è organizzata in tre macro-aree: Ristorazione professionale con Pane, Pizza e Pasta; Caffè Tea con Bar, macchine da caffè e vending, e Gelato Pasticceria; Arredo e Tavola. Per maggiori informazioni: www.host.fieramilano.it.

A+A L’edizione A+A del 2019 si svolgerà in Germania, presso il quartiere fieristico di Dusseldorf, dal 5 al 8 novembre. E’ una fiera internazionale per la protezione personale, la sicurezza aziendale e la salute sul lavoro che prevede anche una parte dedicata al congresso sulla tutela e sulla medicina del lavoro. Per maggiori informazioni: www.aplusa-online.it




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