EPILOGO . L ’ EUROPA ORIENTALE OGGI
Da quindici anni, l’esperienza bielorussa non si contraddistingue solo per il suo carattere autoritario, che la rende di fatto l’ultima dittatura rimasta in Europa, quanto da un assetto economico dominato dalla sopravvivenza dell’industria pubblica. In altri termini, in Belarus gli effetti della transizione economica e sociale sono stati attutiti dal persistere di un sistema di ammortizzatori sociali ereditato dal periodo sovietico. Nonostante la postura dittatoriale, la persecuzione dei pochi oppositori aperti, la limitazione della libertà di stampa (reti telematiche incluse) e il boicottaggio delle istituzioni occidentali, e nonostante le cifre probabilmente gonfiate sul gradimento personale di Lukašenko, non vi è dubbio che il suo regime abbia goduto per un lungo periodo di tempo di un vasto consenso 22. Non sfuggono tuttavia agli analisti le recenti e sempre più gravi fibrillazioni interne (omicidi politici, chiusura di siti internet, repressione nelle università, persecuzione della minoranza polacca) e il deterioramento dei rapporti con la Russia di Putin e Medvedev, a lungo il principale sponsor politico ed economico di Minsk. Lo scontro in atto fra le due capitali postsovietiche si incentra non solo su tematiche cruciali per la sopravvivenza del regime bielorusso, come il drastico aumento del prezzo del gas in arrivo dalla Russia. Negli ultimi anni Lukašenko ha tentato di smarcarsi dalla Russia, avvicinandosi all’UE o a Stati invisi a Mosca, come la Georgia del presidente Saakashvili. Come risposta, la televisione russa ha trasmesso nell’estate 2010 un documentario assai critico sul dittatore bielorusso, soprannominato “il Padrino”, mentre diversi esponenti dell’opposizione sono stati ricevuti dalle autorità russe. Secondo David Marples, la caduta in disgrazia di Lukašenko a Mosca potrebbe preludere all’avvio di manovre politico-diplomatiche mirate alla sua sostituzione. Nei prossimi anni la Belarus potrebbe dunque uscire dal limbo della dittatura per entrare in un periodo di turbolenze sociopolitiche 23.
Problemi e sfide del nuovo secolo L’Europa orientale contemporanea soffre da oltre un decennio di un ridimensionamento accademico e mediatico che riflette una mancanza di interesse rispetto a un’area periferica e si ripercuote negativamente sulla qualità dell’informazione e delle analisi disponibili sulla regione. A ciò si aggiunge il perpetuarsi di alcuni equivoci circa le sfide che l’Est europeo si trova ad affrontare a vent’anni dalla grande trasformazione. I quotidiani e la letteratura specialistica insistono spesso su tematiche ormai familiari al pubblico, quali il nazionalismo, l’antise321