INTRODUZIONE
Politica estera, l‟Europa improvvisamente in fiamme, l‟Italia fra il luglio 1914 ed il maggio dell‟anno successivo. Il tema si presenta vastissimo, intricato, e ad affrontarlo così, nella sua totalità, c‟è stato chi, pur conoscendolo a fondo, non ha esitato a definire i mesi della neutralità come un periodo che “par fatto apposta per rimescolare all‟infinito le carte”1. Eppure bisogna guardarsi dall‟affrontare lo studio di questo periodo, soltanto perciò, in maniera timorosa, temendo di non venirne mai a capo, o peggio, con interesse, partecipazione e curiosità, ma col rischio di scadere poi nella trappola della storia-aneddoto, della narrazione fine a sé. Innanzitutto, al cospetto di un‟analisi storica, qualsiasi periodo, epoca, evento, giornata, appaiono tutti, sotto l‟aspetto conoscitivo, dotati della stessa potenziale complessità, nel loro incrocio fra elementi e misure diverse, fra breve, media e lunga durata, fra struttura, congiuntura e avvenimento; ogni storia è rapsodica. Braudel definisce la storia, ogni storia, come uno “spettacolo sfuggente, fatto dell‟intreccio di problemi 1
Brunello Vigezzi, L‟Italia di fronte alla Prima Guerra Mondiale, vol. 1, L‟Italia neutrale, Ricciardi, Milano-Napoli 1966. p. XV. “Quando si deve decidere fra neutralità e intervento… la vita politica italiana si disperde… per mille rivoli. Molti episodi… polemiche… tentativi d‟elaborare un‟ideologia adeguata alla propria condotta… appaiono marginali… precari… compromessi frettolosi, iniziative effimere o azzardate…; frammentarietà della lotta e del dialogo politico… partiti… movimenti politici hanno… consistenza… però sono… privi di un‟organizzazione esplicita, chiara, uniforme. Partiti, gruppi parlamentari, correnti, organi centrali, associazioni locali, giornali fanno sentire la loro presenza, ma, al tempo stesso, si sovrappongono e si confondono; l‟iniziativa individuale o di pochi conserva molte possibilità; v‟è… spazio per sia per il rispetto di forme, regole, consuetudini… sia per l‟improvvisazione più disinvolta e corrosiva. Con la guerra… che incombe… si nota un risveglio… della passione politica: tutti si muovono… la continuità col periodo precedente scompare e ricompare; proseguono vecchi rapporti, se n‟aggiungono di nuovi… l‟equilibrio dell‟età giolittiana è sconvolto, ma… i nuovi assetti… sono instabili. La guerra fa cadere le solite prospettive; v‟è chi patrocina alleanze impreviste e imprevedibili, ma non è poi così deciso… ad abbandonare i vincoli di ieri. Il quadro complessivo si scompone e si ricompone di continuo. L‟interventismo e il neutralismo superano l‟ambito d‟ogni singolo partito… tanti interventismi, tanti neutralismi… unioni… divisioni appaiono così profonde che i rapporti sembrano stabiliti da tempo immemorabile…; divisione fra partiti popolari… e partiti d‟ordine… fra neutralisti e interventisti… manca… corrispondenza fra l‟una e l‟altra divisione e… questo lascia nell‟animo dei più una tensione continua. La divisione fra giolittiani e antigiolittiani provoca analoghe conseguenze;… ogni partito, ogni corrente sono condotti ad accentuare la propria fisionomia, a cercare di istaurare nuovi legami, a preoccuparsi subito dopo di non aver smarrito il filo di vecchie e provate amicizie”. Cfr. ivi, pp. XVI-XVI, XXXIX-XL.
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