CAPITOLO 1
STRUTTURE E CONTINUITÁ DELLA POLITICA ESTERA ITALIANA: DAL RISORGIMENTO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
La rigidità della diplomazia francese è in netto contrasto con la mobile diplomazia degli italiani. Il modo italiano deriva dalle tradizioni degli stati italiani del Rinascimento e non si basa su un solido concetto degli affari, né su una politica di potenza, né su una linea logica mirante al raggiungimento di certi scopi. È più che opportunistica: si basa su manovre incessanti. La politica estera italiana mira ad acquisire mediante negoziati un‟importanza maggiore di quella che può essere giustificata dalla forza materiale di questo paese. È l‟antitesi di quella tedesca, perché invece di basare la diplomazia sulla potenza, basa la potenza sulla diplomazia. Ma la sua concezione dell‟equilibrio dei poteri non è nemmeno identica a quella inglese; in Gran Bretagna quella dottrina viene utilizzata per contrastare qualsiasi paese che possa cercar di dominare l‟Europa, mentre in Italia la si vuole equilibrio di contrappesi tale che il peso di questa nazione possa far pendere la bilancia. La diplomazia italiana… combina le aspirazioni e le pretese di una grande potenza ai metodi di una potenza piccola28.
La politica estera di uno stato sembra possedere delle linee di tendenza piuttosto riconoscibili, senza dubbio più evidenti di quelle che caratterizzano altri aspetti della vita degli stati, come ad esempio la politica interna, così che, pensieri come quello su riportato, benché contestabili nel merito, hanno quantomeno il diritto di esistere29. Federico Chabod definisce gli “interessi permanenti” d‟un Paese come una sorta di divinità ascosa, delle pure astrazioni dottrinarie delle quali nella storia non vi è traccia. Senza contraddire questo pensiero, che è sia supportato da valide argomentazioni, che opportunamente smussato nelle sue implicazioni più estreme30, si potrebbe ugualmente affermare, 28
H. Nicolson, Diplomacy, 1939. Cit. in Richard J. B. Bosworth, Mito e linguaggio nella politica estera italiana, in R. J. B. Bosworth e Sergio Romano (a cura di), La politica estera italiana (1860-1985), Il Mulino, Bologna 1991, pp. 35-36. 29 René Albrecht-Carrié, Storia diplomatica dell‟Europa. Dal congresso di Vienna ad oggi, Cappelli, Firenze 1970. 30 Cfr. F. Chabod, Storia della politica estera italiana dal 1870 al 1896, Laterza, Bari 1965, pp. 10-16.
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