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3. Le operazioni nel Mare ciel Nord fino alla battaglia dello Jutland Pag
ardui carbonamenti negli oceani. Questo tre alberi, salpato dalla Germania il 21 dicembre 1916 sotto bandiera svedese, superò perfino un'ispezione britannica e operò poi nell'Atlantico e nel Pacifico, facendo in tutto 16 vittime. La sua sorte venne però segnata il 2 agosto 1917 da un tifone, che lo gettò sugli scogli delle isole della Società. 23
La narrazione, seppure sintetica, delle operazioni sugli oceani non potrebbe essere completa se non si accennasse anche alla sorte delle colonie tedesche. Il Togo fu conquistato dagli anglo-francesi il 26 agosto 1914, le isole germaniche del Pacifico caddero nelle mani di giapponesi, inglesi ed australiani entro il settembre successivo e la base di Tsingtao in Cina si arrese a forze anglo-nipponiche il 7 novembre di quel primo anno cli guerra. Gli altri possedimenti tedeschi in terra africana resistettero più a lungo: infatti l'Africa del Sud Ovest cadde il 9 luglio 1915 e il Camerun il 18 febbraio 1916, mentre il Tanganika non venne mai completamente conquistato dal nemico in periodo bellico, grazie alla tenace guerriglia condotta dagli uomini del colonnello Lettow-Vorbeck.
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3 Le operazioni nel Mare del Nord fino alla battaglia dello Jutland
Il Mare del Nord fu lo scacchiere ove operarono le due più grandi flotte da battaglia della prima guerra mondiale. Quella inglese (la "Grand Fleet"), agli ordini dell'ammiraglio Jellicoe, era dislocata nell'estremità settentrionale, cioè a Scapa Flow nelle isole Oreadi, a nord della Scozia, in sintonia con la prescelta strategia del "blocco a distanza", a sua volta dettata da un eccessivo timore delle mine e dei siluri che aveva fatto allontanare il tradizionale "blocco ravvicinato" britannico delle basi nemiche. La cosiddetta "flotta d'alto mare" tedesca ("Hochseeflotte"), inizialmente agli ordini dell'ammiraglio von Ingenhol, aveva invece la sua base principale a Wilhelmshaven, nella baia della Jade, eia dove poteva anche esercitare un certo controllo sul Mar Baltico attraverso l'ampliato canale di Kiel.
Altre basi minori da una parte e dall'altra non mutavano il quadro della situazione geo-strategica, che vedeva i tedeschi nell'impossibilità di uscire dal Mare del Nord con le grandi navi senza affrontare un combattimento presso le coste nemiche, ma in grado di bombardare i centri orientali inglesi - come accadde più di una volta - prima che la Grand Fleet sopraggiungesse dalla lontanissima Scapa Flow. 24
23. Laurens A.: Précis d 'histoire de la guerre navale 1914-1918, Parigi, Payot, 1929, p. 176-180.
24. Bravetta E.: La grande guerra sul mare, Milano, Mondadori, 1925, vol. I, p. 88-93.
Abbiamo già puntualizzato nel precedente paragrafo la consistenza delle due flotte e abbiamo a suo tempo anche sottolineato la generale superiorità delle unità tedesche, soprattutto in termini di protezione e di capacità di tiro. Esaminiamo ora le principali operazioni navali svoltesi nel Mare del Nord dall'inizio della guerra al 31 maggio 1916, data della grande battaglia dello Jutland che analizzeremo a parte.
Mentre avveniva l'incontrastato trasferimento in Francia delle prime cinque divisioni dell'Esercito britannico, ebbe luogo il 28 agosto 1914, presso l'isola tedesca di Helgoland, uno scontro navale, che coinvolse inizialmente alcuni incrociatori leggeri e cacciatorpediniere e che alla fine vide l'intervento cli tre incrociatori da battaglia inglesi. La comparsa in scena di queste ultime grandi navi, che si trovarono a combattere solo contro unità sottili, fu decisiva e alla fine i tedeschi persero tre incrociatori leggeri e un c'acciatorpediniere.
Tra i più rilevanti episodi successivi vanno segnalati nel settembre gli affondamenti di un incrociatore leggero e di tre vecchi incrociatori corazzati britannici ad opera di sommergibili e il 27 ottobre la perdita, su un campo minato presso le coste settentrionali dell'Irlanda, della moderna corazzata inglese Audacious. Questo avvenimento ebbe conseguenze fondamentali sulla strategia della Royal Navy, poiché indusse il Comandante della Grand Fleet, ammiraglio Jellicoe, a redigere il 30 ottobr,,e un prudentissimo promemoria, che limitò grandemente l'attività navale britannica per tutto il resto del conflitto. In conclusione Jellicoe, sopravvalutando l'effettivo pericolo dei siluri e delle mine, dispose che la più grande flotta del mondo, cioè quella inglese, dovesse impegnarsi in battaglia con quella tedesca soltanto nella parte settentrionale del Mare del Nord, vale a dire più vicino possibile a Scapa Flow. Le spoglie di Nelson si saranno certamente rivoltate nella tomba. 25
In quello stesso 30 ottobre, come abbiamo già accennato, rientrò al posto di Primo Lord del Mare il vecchio ammiraglio Fisher, che si affrettò ad approvare le suddette caute direttive del suo pupillo Jellicoe, smentendo così i suoi precedenti roboanti propositi cli voler spazzare la Kaiserliche Marine da tutto il Mare del Nord.

A questo punto però non è tanto importante chiedersi come avrebbe fatto la Grand Fleet ad eliminare la Hochseeflotte standosene rintanata nelle proprie acque, ma piuttosto come abbiano finora potuto gli storici ac-
25. Bennctt G.: Naval battles of thefirst world war, cit., p. 134-135.
Viceammiraglio David Beatty Ammiraglio Joh n Jellicoe
cettare per buona la leggenda d'origine inglese, secondo cui fu solo per colpa cli una presunta prudenza germanica se nel Mare del Nord non avvennero altre grandi battaglie oltre a quelle ciel Dogger Bank e dello Jutlancl. Il ritorno cli Fisher al più alto gradino della scala gerarchica della Royal Navy fu subito oscurato anche da uno .smacco operativo. Infatti all'alba ciel 3 novembre 1914 tre incrociatori da battaglia e un incrociatore corazzato germanici bombardarono impunemente la cittadina costiera di Yarmouth, 200 chilometri a nord es.e cli Londra, moltiplicando l'imbarazzo dell'Ammiragliato, dove stava giungendo proprio allora la deprimente notizia della sconfitta di Corone! nel Pacifico cli due giorni prima. 26

Constatato il felice risultato, anche psicologico, ciel bombarclarnento cli Yarmouth, i tedeschi insistettero su questo tipo di operazioni dalla grande produttività propagandistica, più che materiale. Il 16 dicembre successivo pertanto essi inviarono 4 incrociatori eia battaglia e un incrociatore corazzato, .seguiti a distanza dall'intera Hochseellotte, a
26. Pollen A.: The Nat~y in baule, Londra, Chatto & Windus, 1919, p. 160.
cannoneggiare i tre centri di Hartlepool, Scarborough e Whitby, situati ancora più a nord lungo la cosca orientale inglese e quindi a maggiore distanza dalle basi di partenza germaniche. Anche questa spettacolare incursione ebbe successo, senza che le unità tedesche fossero molestate, nonostante la Stanza 40 avesse decrittato fin dal 14 dicembre sei pre:;dosi radiomessaggi nemici e conseguentemente fossero stati inviati in mare quattro incrociatori da battaglia e sei corazzate inglesi, che però, assai mal condotte, mancarono clamorosamente l'intercettamento.
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Ad ulteriore dimostrazione che la cosiddetta "passività" della flotta tedesca è stata un'invenzione di una certa storiografia del dopoguerra, 3 incrociatori da battaglia, un incrociatore corazzato, 4 incrociatori leggeri e 19 cacciatorpediniere del contrammiraglio Hipper eseguirono il 24 gennaio 1915 una ricognizione offensiva nel Dogger Bank, al centro del Mare ciel Nord. Ne derivò la battaglia omonima, che poi sarebbe risultata una delle due sole occasioni cli scontro tra grandi navi in questo teatro bellico. "r.,a Stanza 40 fu pronta, come non mai prima di allora, a scoprire le intenzioni del nemico, permettendo quindi all'Ammiragliato britannico di predisporre tempestivamente le contromisure e cli far salpare nella sera del 23 gennaio 5 incrociatori da battaglia, 7 incrociatori leggeri e 34 cacciatorpediniere del viceammiraglio Beatty. 28 Ammiraglio f-lipper

27. P.R.0 ., fondo ADM 137, cartella 4067: lnterceµted Cerman signa/s relating lo vari.ous actions, inc/uding Scurborough, /-lartlepool, Dogger Bank and jutland, 1914- 7 918 e cartella 4686: Captain !Iope~, notes on naval situ.alion, 7914-1919, decrittazioni del 14 e 15 dicembre 1914 28. P R.0 , fondo ADtvf 137, cartella 3958: Dimy o_( North Sea decryµts, Janu.a1y-April 7975, decrittazioni del 19 e 20 gennaio 1914 e cartella 4067 lntercepted German signals relaling to various actions, inc/u.ding Scarboroug, Hartlepool, Dogger Bank andJu.tland, 1914-1918, decrittazioni del 22 e dd 23 gennaio 1914.

Scontro del Dogger Bank24 gennaio 1915
Pilotata eia tali preziose informazioni, la Squadra inglese intercettò ed inseguì nella mattinata del 24 gennaio l'inferiore formazione germanica, ingaggiando con essa un prolungato duello di artiglieria a grande velocità e su distanze assai elevate per quel tempo, cioè intorno ai 17.00018.000 metri. Nonostante però queste difficoltà e la progressiva riduzione di visibilità, a sua volta determinata dalla grande produzione cli fumo dalle ciminiere e dai cannoni, numerosi colpi giunsero a segno. Vennero infatti danneggiati l'incrociatore da battaglia britannico Lion, nave .ammiraglia di Beatty, e la similare unità tedesca Seydlitz, che fu salvata eia una probabile esplosione dei depositi munizioni, grazie alla pronta azione cli tre membri dell'equipaggio, che allagarono immediatamente questi locali in fiamme. 29
Toccò comunque alla più piccola unità germanica, cioè all'incrociatore corazzato Blucher, che era in coda alla formazione e quindi più vicino alle navi britanniche, sopportare la maggiore pressione del nemico, tanto eia rimanere arretrato e coperto da incendi. Nello stesso tempo dovette uscire dalla linea di fila inglese il danneggiato Lion, la cui forzata manovra, unita alle sue poco chiare comunicazioni a bandiere (la radio cli qtiesto incrociatore da battaglia era in avaria), creò una considerevole confusione tra le altre unità di Beatty. Queste ultime infatti finirono per attaccare compatte l'arretrato e provato Blucher, lasciandosi invece sfuggire il resto della squadra avversaria.
Per il Blucher la sorte fu segnata e tale incrociatore corazzato tedesco colò a picco sotto il concentramento di fuoco di tutte le unità britanniche. Tuttavia la sua fine valse la salvezza dei molto più ambiti e preziosi tre incrociatori da battaglia di Hipper, che approfittarono dell'allentamento della pressione nemica e scomparvero all'orizzonte.
L'esito della battaglia del Dogger Bank non fu quindi per gli inglesi pari alle attese, considerando il rapporto delle forze in campo e soprattutto le preziosissime e tempestive informazioni crittografiche procurate dalla Stanza 40. 30

L'affondamento del grande transatlantico inglese Lusitania ad opera del sommergibile tedesco U-20 il 7 maggio 1915 ha determinato e con-
29. Young F.: W'ith thebautecruisers, Annapolis, Naval Institure Press, 1986, p. 191-194. 30. Corbett J. S.: Storia della grande guerra ricostruita su documenti ujficiali. Le operazioni navali, voi. II, Livorno, traduzione a cura dell'Islituto di Guerra Marittima, 1923, p. 82-100.
LION Incrociatore da battaglia della Marina hritannica
CARA TTERISTlCHF
Dislocame11to normale: 26.270 tonnellate Dimensioni: lunghezza f.t. 213,4 m. lunghezza fra p.p. 201,2 m. 1 .arghezza 26,9 m. immersione 8 m. Apparato motore: 4 gruppi cli turbine Parsons; 42 caldaie Yarrow; 4 assi potenza 70.000 HP Velocittì: 27 nodi

Se(,{/(,{ 1. 1250
Armamento:
VTTT-343/45, XVl-102/ 50, 2 tls. da 533 mm. Protezione: verticale max. 229 mm. orizzontale max. 38 mm. armamento max. 229 mm. torrione max. 254 mm. Varo: 6 agosto 1910 Servizio: 4 giugno 1912 Radiazione: l 922
DATI STORICI
Il progeuo dei tre incrociatori da battaglia detta classe .. Lion ", concepii i come ri~posta ai contemporanei incrocia lori da bauaglia tedeschi Moltke e Goeben. fu basato su uno scbemtt ajfa/1.o diverso da quello delle due classi precedenti, gli "'!nuinciblC'" e gli "!11de(atigahle". Per /"armamento principale fu adottato il calibro da 343 mm., disponendo le torri prodiere sovrapposte, sislemazione che gamntiva un ampio settore di tiro a tu/ti i cannoni; inspiegabilmente la stessa soluzione non venne adottata a poppa, dove la torre superiore venne soppressa a favore della sistemazione di una torre assiale a centro nave, la quale a1Jeua un ridollissimo campo di tiro. La protezione rimase il punto debole di queste veloci unitiì; alla battaglia dello Jutland, dove il Lion portò le insegne dell'Ammiraf?liO Beatty, una delle navi della stessa c:Jasse, laQueen Mary , Jì1. colpita phì volte nei pressi della torre centrale; i proietti raggiunsero il deposito munizioni che sa/Jò in aria spezzando la nave in due.
tinua a determinare in Italia molti equivoci, a causa di errate o parziali . notizie divulgate purtroppo anche da testi di studio per le scuole superiori. Spesso infatti il Lusitania è stato dipinto come una nave passeggeri americana, mentre in realtà si trattava di un transatlantico inglese, e altrettanto sovente leggiamo o sentiamo dire che il suo affondamento determinò l'intervento in guerra degli Stati Uniti, avvenuto invece due anni dopo e per motivi diversi.
Fatta questa doverosa premessa, inquadriamo la situazione strategico-militare nella quale si inserì tale sciagura. 11 4 febbraio 1915 il nuovo Comandante in capo della Hocbseeflotte, ammiraglio von Pohl, dichiarò :wna cli guerra tutte le acque intorno al Regno Unito e conseguentemente annunciò che, a partire dal seguente giorno 18, qualsiasi unità mercantile (nemica o neutrale), navigante in questa "zona a rischio", avrebbe corso il pericolo cli essere silurata dagli U-hoote tedeschi (abbreviazione di Unterseeboote, cioè hattelli sottomarini), senza garanzia per la vita degli equipaggi e degli eventuali passeggeri. 3l
Fino a quel momento tutti i belligeranti, compresi i tedeschi, avevano rispettato le vigenti convenzioni internazionali, che prescrivevano di salvare il personale cli bordo e gli eventuali passeggeri delle navi mercantili avversarie, prima cli attaccarle. All'inizio del 1915 però Ja Marina germanica, dopo aver consratato l'altissima e lungamente insospettata potenzialità dei sommergibili come distruttori del traffico, nonché la loro 1:>ratica impossibilità di salvare gli equipaggi dei mercantili presi a bersaglio, o comunque di avvertirli in tempo, pensò bene di adottare questa "guerra sottomarina indiscriminata" o "ad oltranza" come strumento di "contro-blocco" ai danni del Regno Unito. Nel fare ciò Berlino addusse come giustificazione la precedente e similare dichiarazione britannica del 2 novembre 1914, che aveva definito "area cli guerra" rutto il Mare del Nord e che ora i tedeschi dicevano cli voler imitare. 32
I risultati pratici parvero comunque dare subito ragione a coloro che in Germania vedevano nel sommergibile un'arma risolutiva a danno cli chi deteneva il controllo dei mari e dipendeva eia vulnerabili vie di comunicazione. Infatti, nella sola prima settimana di tale guerra sottomarina indiscriminata, l'Ammiragliato di Londra dovette assistere impotente all'affondamento nelle acque di casa di sette mercantili, cli cui due neutrali.

31. Spindler A.: La guerra sul mare 1914-1978. La guerra al commercio con i sommergibili, vol. I, Roma, edizione Ufficio Stor.i co della Marina militare, 193-'i, p. 68-79. 32 Ibidem, p. 18.
L'impotenza britannica nasceva dall'assoluta inadeguatezza degli strumenti antisommergibili, sia di ricerca che di attacco, esistenti all'inizio del 1915 e dalla conseguente incapacità di far seguire alle sempre preziose informazioni della Stanza 40 una pronta distruzione degli occultabili e sfuggenti U-boote. A causa poi di uno scarso coordinamento tra la stessa Stanza 40 e la Divisione Trasporti, che sovraintendeva ai movimenti degli isolati mercantili inglesi (il sistema dei convogli fu generalizzato solo nel 1917), moltissimi piroscafi finirono per incappare nei siluri di quei sommergibili tedeschi che pure erano stati esattamente pedinati e localizzati dai decrittatori britannici. E fu proprio questo il caso del Lusitania. 33
Tale grande transatlantico inglese, in servizio tra Liverpool e New York, deteneva allora il prestigioso "Nastro Azzurro", essendo il più veloce del mondo, e quando esso salpò dal porto americano il 1 ° maggio 1915, per quello che sarebbe stato il suo ultimo viaggio, Londra non ignorava il pericolo cui andava incontro.
Infatti la Stanza 40 aveva rilevato fin dal 3 marzo e aveva confermato il 16, il 24, il 25 e il 27 aprile e il 5 e 6 maggio la particolare attenzione con la quale il Comando navale tedesco seguiva e segnalava via radio ai propri enti operativi sia i viaggi mensili del Lusitania, sia il globale traffico mercantile facente capo a Liverpool. Conternporaneamente i decrittatori inglesi tennero sotto controllo, tra il 25 aprile e il 1 ° maggio, la circumnavigazione delle isole britanniche che stavano compiendo tre sommergibili germanici, tra cui l' U-20, protagonista poi del fatale siluramento. 34

Già dalle prime informazioni di questo genere l'Ammiragliato britannico trasse il 25 aprile la convinzione che fosse necessario emanare nuove norme di navigazione, che prescrivevano lo zigzagamento anche alle unità mercantili, ma che sfortunatamente non furono divulgate fino al 13 maggio, cioè sei giorni dopo l'affondamento ciel Lusitania. Nello stesso tempo, e precisamente il 29 aprile, Londra avvertì i porti sulla costa occidentale che esistevano possibilità di agguati sottomarini nelle loro acque.
Quindi il 6 maggio, dopo il siluramento di un veliero davanti alle coste meridionali dell'Irlanda, l'Ammiragliato inglese emanò un particolare
33. P.R.O., fondo ADM 137, cartella 1058: Loss of"Lusitania" . 34. P.R.O., fondo ADM 137, cartelle 3956 e 3957: Current Room 40 log ofdecrypts ~f
Germansignals, decrittazioni del 3 marzo, elci 16, 24, 25, 27 e 30 aprile e del 1°, 5 e 6 maggio.
avviso a tutte le navi in mare, compreso il Lusitania, invitandole aprestare attenzione in quella zona e ad evitare le rotte costiere. Un ancor più dettagliato allarme riguardante la presunta posizione di sommergibili nemici nelle acque meridionali irlandesi fu diramato il giorno 7, anche se non è provato che tali ultimi avvertimenti siano pervenuti in tempo utile al transatlantico minacciato. 35
Comunque sia, nulla impedì il fatale siluramento del Lusitania ad opera cieli' U-20, ovviamente inviato a sud clell'Irlancla non per tale scopo specifico, ma per quello molto più generico di attaccare in quelle acque qualsiasi valido obiettivo. Oltre tutto un unico siluro bastò a tale battello subacqueo tedesco per affondare alle 14.28 del 7 maggio 1915 quel grande bersaglio, una delle tante navi passeggeri che - al pari dello sfortunato Titanic - era stata dipinta dagli slogan pubblicitari come "inaffondabile" e che invece trascinò con sé negli abissi 1.198 persone, tra cui 128 cittadini americani.
Molti dei superstiti giurarono poi di aver udito una seconda esplosione, che potrebbe essere stata causata da casse di munizioni illegalmente imbarcate sul transatlantico, con la connivenza delle autorità portuali di New York.
Cinque giorni dopo, cioè il 12 maggio, il Comandante dell' U-20, cap. corv. Schwieger, riportato il suo sommergibile nel Mare del Nord, comunicò a Berlino l'accaduto con un radiocifrato che venne intercettato dagli inglesi alle 08.56 e decrittato alle 09.25. Subito dopo la Stanza 40 interpretò anche il dispaccio cli congratulazioni inviato a tale U-boot dal Comando in capo della Hochseeflotte. 36
La conoscenza britannica cli quest'ultimo messaggio nemico avrebbe potuto essere sfrnttata propagandisticamente da Londra per dimostrare il cinismo germanico soprattutto ai neutrali Stati Uniti, che da parte loro protestarono a Berlino per le vittime americane, ma non interruppero neppure le relazioni diplomatiche. Tuttavia la comprensibile necessità di conservare la segretezza della Stanza 40 e la constatata moderazione di Washington indussero gli inglesi a non divulgare la notizia.

35. Churchill W.: The world crisis, voi. II, Londra, Thornton Butterworth, 1923, p. 334. 36. P.R.O., fondo ADM 137, cartella 3957: Current Room 40 log ofdeciypls of German signafs, decrittazione delle 09.25 del 12 maggio 1915 e cartella 435: "Lusilania" signals and copies, 12 May 1975, decrittazione del dispaccio tedesco delle ore 14.44 ciel 12 maggio 1915.
Il clamore suscitato dall'affondamento del Lusitania non si era ancora spento che il 19 agosto di quell'anno il sommergibile U-24 colò a picco nel canale di San Giorgio il transatlantico inglese Arabic, appena partito da Liverpool per New York, causando la morte di 39 persone, tra cui altri tre cittadini statunitensi. Questa ulteriore dimostrazione del disprezzo germanico per la vita di innocenti passeggeri civili (la cui salvaguardia era tenuta in quell'epoca nella massima considerazione) esasperò il presidente statunitense \'v"ilson, che fece pervenire a Berlino una nuova protesta così dura da indurre il Kaiser ad ordinare il 18 settembre 1915 la sospensione degli attacchi sommergibilisti senza preavviso al cli fuori del Mare ciel Nord.
La prima campagna sottomarina indiscriminata in Atlantico durò quindi esattamente sette mesi, ma la sua interruzione (essa, come vedremo, verrà ripresa una seconda e una terza volta, rispettivamente nel 1916 e nel 1917) non fu affatto una diretta conseguenza dell'affondamento del transatlantico inglese Lusitania, così come quest'ultimo episodio non ebbe nuJJa a che vedere con l'intervento in guerra degli Stati Uniti.
Proseguì invece nel Mare del Nord la guerra d'attrito, basata essenzialmente su azioni cli posa e di dragaggio delle mine e - da parte tedesca - anche su operazioni dei grossi dirigibili Zeppelin della Marina che, oltre ad eseguire una preziosa attività di vigilanza, si spinsero a bombardare alcune città inglesi, tra cui Londra. 37
Il 18 gennaio 1916 quindi un avvenimento contribuì a differenziare vieppiù il dinamismo delle due flotte contrapposte nel Mare del Nord: l'infermo ammiraglio von Pohl fu sostituito al comando della Hochseeflotte dall'energico ammiraglio Scheer, che cercò subito lo scontro con la più forte e nello stesso tempo più prudente Grand Fleet. Egli inoltre, negli ultimi giorni di febbraio, riaprì la campagna sottomarina senza restrizioni in Atlantico, che però venne interrotta per la seconda volta dal Kaiser a metà aprile, in seguito alle rinnovate pressioni diplomatiche di Washington.
L'ammiraglio Scheer allora pensò cli eseguire il terzo bombardamento navale in grande stile della costa orientale inglese e precisamente delle città cli Lowestoft e di Yarmouth, quest'ultima già bersagliata - come si ricorderà - dalle unità pesanti germaniche il 3 novembre 1914. In

37 Soltanto il 28 novembre 1916 si verificò il primo bombardamento di Londra ad opera di un aereo vero e proprio, cui seguirono alHe incursioni classiche.