le operazioni militari in grande stile. Il MIS, di fatto, si snaturalizzava, perdeva la propria essenza e buona parte dei simpatizzanti. Il dibattito interno si ridusse all’appoggio alla repubblica o alla monarchia. Finocchiaro Aprile e Varvaro sostenevano la prima opzione, mentre i nobili Tasca e Carcaci propendevano per la seconda e al proposito intavolarono delle trattative segrete con i monarchici. Il generale Schiavo Campo, aiutante di campo di Umberto di Savoia, incontrò i separatisti e propose, in cambio del sostegno alle urne, l’appoggio della casa sabauda all’indipendenza siciliana la cui corona sarebbe stata affidata, in unione personale insieme a quella d’Italia, al giovane Vittorio Emanuele IV sotto reggenza di Vittorio Emanuele Orlando47. Varvaro si oppose sostenendo si trattasse di un inganno, la trattativa fallì e il MIS si disse “agnostico” in tema di scelta del nuovo assetto politico italiano. Il 2 giugno le elezioni della Costituente sancirono la definitiva sconfitta del movimento. La DC ottenne 643.046 voti (46%), i partiti di sinistra, complessivamente 409.434 voti (29%), il Partito dell’Uomo Qualunque, 185.266 (13%) e il MIS 166.332 (12%). Il fronte separatista iniziava a lacerarsi e serpeggiò l’ipotesi di una scissione. Varvaro riteneva che, nel nuovo contesto italiano, il MIS dovesse adeguarsi alla vita politica e sceglie di trasformarsi in un partito di sinistra, mentre Finocchiaro Aprile chiudeva a qualsiasi schieramento. La rottura tra i due si consumò nel corso del III Congresso Nazionale di Taormina (31 gennaio, 3 febbraio 1947) quando la corrente varvariana fu espulsa su pressione della frangia Tasca-Carcaci, i due nobili filo-monarchici che ovviamente non avrebbero accettato la svolta “populista” caldeggiata da Varvaro. A seguito della scissione, i varvariani costituirono il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia democratico-repubblicano (MISDR) ritenendolo l’unico depositario dell’autentico patrimonio storico del separatismo siciliano48. Alle elezioni del 27 aprile 1947 il MIS ottenne nove deputati nella prima Assemblea Regionale Siciliana (Finocchiaro Aprile, Cacopardo, Caltabiano, Castrogiovanni, Drago, Gallo, Germanà, Lo Presti e Landolina) ma in poco meno di un anno, a causa delle contrapposizioni interne e anche per la trasmigrazione di quadri e militanti verso la DC, l’intera base del movimento fu smobilitata. Nel 1948 Finocchiaro Aprile si candidò per le prime elezioni del parlamento repubblicano, ma non venne eletto, pertanto sfumava la possibilità di avere un rappresentate in seno al parlamento nazionale. Nel 1951 si tennero nuovamente le elezioni regionali e il MIS, col 3,91% dei voti non ottenne nessun seggio. Finocchiaro Aprile abbandonò il movimento che, ormai sfaldato, si sciolse.
I particolari del progetto Tasca-Carcaci sono in S. M. Ganci, L’Italia antimoderata: radicali, repubblicani, socialisti, autonomisti dall’Unità a oggi, Guanda, Parma, 1968, pp. 338-340 e in un’intervista del giornalista Marcello Cimino ad Antonio Varvaro in «L’Ora», Palermo, 9 marzo 1966. 48 Proclama del MISDR nel «Giornale di Sicilia», Palermo, 7 febbraio 1947. 47